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Si riprende la discussione.
(Ripresa esame dell'articolo aggiuntivo 15.0700 della Commissione - A.C. 1746-bis)
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'articolo aggiuntivo 15.0700 della Commissione (Vedi l'allegato A - A.C. 1746-bis sezione 3).
MICHELE VENTURA, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MICHELE VENTURA, Relatore. Signor Presidente, la Commissione ha riformulato il suo articolo aggiuntivo 15.0700 nel seguente modo. Le parole «25 per cento» devono essere sostituite dalle seguenti: «15 per cento».
Inoltre, il secondo comma non deve essere riferito all'articolo 194, ma all'articolo aggiuntivo 15-bis in esame. Pertanto, al secondo comma, le parole «dell'articolo 15-bis» devono essere sostituite con le parole «del comma 1». E le parole «di cui al comma 1» devono essere sostituite con le parole «di cui all'articolo 194».
PRESIDENTE. Onorevole Ventura, queste riformulazioni sono espressione del Comitato dei nove ?
MICHELE VENTURA, Relatore. Sì, signor Presidente.
PRESIDENTE. Chiedo al Governo di esprimere il parere sulla riformulazione proposta dalla Commissione.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il Governo esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 15.0700 della Commissione, nel testo riformulato.
PRESIDENTE. Sta bene.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Garnero Santanchè. Ne ha facoltà.
DANIELA GARNERO SANTANCHÈ. Signor Presidente, vorrei ringraziare il relatore Ventura, per aver fatto proprie, in questo articolo aggiuntivo, le istanze di cui sono state promotrici molte donne dei vari schieramenti del Parlamento. Questa proposta emendativa è molto importante, perché serve a finanziare un fondo per l'istruzione e la tutela delle donne immigrate.
Considerato che nel disegno di legge finanziaria in esame le risorse a favore delle donne, soprattutto quelle immigrate, non trovano il giusto spazio e la giusta dotazione, credo che con questo articolo aggiuntivo trasversale, promosso dalle parlamentari di tutti i partiti dell'arco costituzionale, le donne abbiano dimostrato la loro capacità e la loro voglia di unirsi per realizzare cose importanti, soprattutto sul tema dell'immigrazione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Santelli. Ne ha facoltà.
JOLE SANTELLI. Signor Presidente, intervengo, innanzitutto, per preannunciare il nostro voto favorevole sull'articolo aggiuntivo in esame e per ringraziare la collega Garnero Santanchè, promotrice di questa proposta che ha trovato unanimità di consensi tra tutte le forze politiche. Ciò anche a dimostrazione che, su alcuni temi delicatissimi, quali l'immigrazione e l'integrazione, in questo Parlamento non si conduce una battaglia di tipo ideologico.
Quando ci sono proposte positive, che vanno verso una reale integrazione, si riesce a trovare una convergenza. In questo caso, si riesce a puntare sull'istruzione, sulla conoscenza della nostra lingua da parte delle donne straniere immigrate e, quindi, su un livello di integrazione che può portare realmente verso una civile convivenza nel nostro paese e verso un'integrazione reale di chi nel nostro paese vive.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Paoletti Tangheroni. Ne ha facoltà.
Pag. 41PATRIZIA PAOLETTI TANGHERONI. Signor Presidente, intervengo anch'io per ringraziare il relatore Ventura e per dire che l'integrazione passa attraverso queste scelte, che sono trasversali e che, anche nella distrazione attuale del Parlamento, fanno onore al Parlamento stesso.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione voto l'onorevole Lussana. Ne ha facoltà.
CAROLINA LUSSANA. Signor Presidente, intervengo per annunciare che la Lega non voterà a favore di questo articolo aggiuntivo. Effettivamente, quello dell'integrazione delle donne e delle comunità musulmane è un problema di cui dovremo discutere ampiamente. Noi, ad esempio, abbiamo richiesto, senza aver avuto ancora risposta, che nella consulta islamica, soprattutto tra le parti più intransigenti o più estremiste, sotto certi punti di vista, si affronti il problema della tutela delle donne e ci sia anche un atto di accusa verso episodi di violenza o di sottomissione in danno delle donne.
Ancora una volta noi vogliamo farci carico dell'educazione di chi purtroppo - oggi qui dovremmo affrontare questo tema - rifiuta tante volte di integrarsi e mantiene delle sacche di isolamento all'interno della nostra comunità. Questo è un tema che deve essere affrontato senza ipocrisia: quello di chi è ospite nel nostro paese ma non vuole rispettare le nostre regole, non vuole assoggettarsi o comunque apprendere la nostra cultura, perché vede tutto questo come una imposizione e difficilmente riesce ad integrarsi, anzi vorrebbe portare avanti posizioni estremiste, che vorrebbero introdurre la sharia anche in Italia, come in Europa, come legge dello Stato. Questo è un tema serio che deve essere affrontato nelle sedi opportune. Abbiamo chiesto anche, come donne, l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta, che si interroghi sulla condizione della donna islamica e della donna musulmana all'interno del nostro paese, ma ancora una volta affrontiamo questo tema partendo dal presupposto sbagliato: un contributo di solidarietà per queste donne. Diciamo che tutte le donne, non solo quelle islamiche, hanno bisogno di contributi e, quindi, questo è uno strumento che noi non riteniamo comunque appropriato, se non vi è una presa d'atto e di coscienza da parte delle comunità islamiche rispetto a come loro vogliono considerare l'integrazione.
Mi sembra invece che assistiamo ad atteggiamenti sempre più di rifiuto. Non fa testo in questo caso la scuola di via Quaranta a Milano; abbiamo visto come la comunità islamica cerchi l'integrazione con il nostro paese! Si vogliono invece portare avanti delle classi e delle scuole islamiche che non rispettano i dettami della nostra Costituzione. Quindi, ancora una volta tendiamo la mano, ci dimostriamo disponibili senza avere, però, dall'altra parte delle risposte.
Per questo non voteremo a favore di questo articolo aggiuntivo (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Allam. Ne ha facoltà.
KHALED FOUAD ALLAM. Signor Presidente, vorrei innanzi tutto ricordare all'Assemblea che l'integrazione non ha nessuna colorazione etnica o religiosa: riguarda tutti i popoli che si trovano nel nostro paese.
Secondo punto. L'integrazione non è un concetto: bisogna formularlo, bisogna definirlo.
Terzo punto. Penso che il concetto di integrazione, come è formulato, vada aiutato e definito. Per questo, mi trovo d'accordo con la mia collega, onorevole Garnero Santanchè, e voterò a favore di questo articolo aggiuntivo (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo e di deputati del gruppo Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Frias. Ne ha facoltà.
MERCEDES LOURDES FRIAS. Signor Presidente, noi siamo d'accordo con questa Pag. 42proposta emendativa, perché pensiamo che essa rappresenti un segnale importante: quando si parla di integrazione è necessario che si pensi anche ad una redistribuzione, dal momento che ci sono tante donne che contribuiscono all'economia del paese, ma che soprattutto consentono a tante donne italiane di andare a lavorare, di occuparsi di politica, di cultura, di realizzarsi. Le donne italiane possono fare tutto questo soprattutto perché hanno delle donne immigrate nelle loro case, che generalmente sono segregate e alle quali si riconoscono soltanto le braccia, mentre esse svolgono un lavoro che ha una valenza sociale, che spesso non viene presa in considerazione.
Per questo ringraziamo l'onorevole Garnero Santanchè per questa proposta. Pensiamo però si tratti solo di un inizio, seppure importante, che non si esaurisce qui, ma che rappresenta comunque un'apertura affinché l'immigrazione possa essere vista anche in un altro modo, non solo come un problema di ordine pubblico, come normalmente avviene in quest'aula (Applausi).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Per ragioni di brevità mi richiamo integralmente agli interventi, che abbiamo appena ascoltato, del collega Khaled Fouad Allam e della collega Mercedes Lourdes Frias. Con queste motivazioni e anche da parte nostra con apprezzamento per chi ha sollecitato questo articolo aggiuntivo annuncio il voto favorevole dei Verdi (Applausi dei deputati dei gruppi Verdi e Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Alia. Ne ha facoltà.
GIANPIERO D'ALIA. Anche noi sosteniamo questo articolo aggiuntivo della Commissione, sollecitato dalla collega Garnero Santanchè, perché riteniamo necessario ed opportuno sostenere tutte quelle battaglie culturali che siano funzionali all'integrazione, anche perché integrazione per noi significa rispetto dei principi fondamentali della nostra Costituzione e del nostro ordinamento giuridico.
Dunque, tutto le iniziative che consentono di fare in modo che si integrino culture diverse, nel rispetto non solo della nostra identità nazionale, ma soprattutto della nostra cultura e della nostra Costituzione, ci trovano concordi e le sosteniamo con piacere, anche perché nel caso specifico condividiamo la copertura finanziaria che è stata individuata [Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)].
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Moroni. Ne ha facoltà.
CHIARA MORONI. Anch'io desidero sostenere questo articolo aggiuntivo e ringraziare chi ha proposto questa iniziativa, l'onorevole Garnero Santanchè. Si tratta infatti di una decisione con cui il Parlamento può offrire una prova di grande trasversalità e di grande maturità rispetto al problema dell'integrazione, che certamente passa dall'istruzione, in particolare per le donne immigrate e per sostenere il ruolo della donna in altre società, nonché per riaffermare i principi e i valori di tale categoria nella società occidentale e in Italia. Credo che in questo modo il tema dell'immigrazione venga affrontato con lungimiranza sul piano dell'integrazione (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bimbi. Ne ha facoltà.
FRANCA BIMBI. Anch'io desidero esprimere il voto favorevole su questo articolo aggiuntivo, anche se forse alcune espressioni non ci piacciono. Non crediamo che le donne immigrate abbiano bisogno di tutela, tuttavia, siccome ci pare che la sostanza sia condivisibile, credo che Pag. 43esso vada votato (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo e di deputati del gruppo Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole De Biasi. Ne ha facoltà.
EMILIA GRAZIA DE BIASI. Signor Presidente, voterò a favore della proposta emendativa in esame soprattutto perché sono convinta che inclusione, dialogo e cittadinanza nascano anche dalla conoscenza. Si tratta di dare alle donne - anche agli uomini, ma sappiamo che le donne sono oggi più svantaggiate, soprattutto le immigrate - l'opportunità di conoscere la nostra lingua e di essere pienamente cittadine attraverso quella leva di civiltà così importante che è la conoscenza. Se vogliamo favorire non lo scontro ma il dialogo tra le culture, credo che questo articolo aggiuntivo sia un piccolo ma significativo passo in avanti (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Piro. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PIRO. Credo che le motivazioni da cui nasce la proposta emendativa presentata dalla Commissione, che ha raccolto input provenienti da diversi settori della nostra Assemblea, siano ampiamente condivisibili. Credo anche che si debba ritenere la destinazione di una parte del fondo per la finalità della crescita culturale delle donne immigrate come una prima iniziativa che avrà bisogno di una puntuale normativa di dettaglio che ne precisi finalità e modalità di utilizzo, ne qualifichi ulteriormente gli scopi e preveda il coinvolgimento delle comunità locali e dei soggetti immigrati nel nostro paese.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Carfagna. Ne ha facoltà.
MARIA ROSARIA CARFAGNA. Signor Presidente, ho sostenuto l'articolo aggiuntivo in esame e ringrazio l'onorevole Daniela Garnero Santanchè per aver avanzato questa proposta ed il relatore per averla fatta propria. È importante che vi sia stato un consenso trasversale in Parlamento per la costituzione di un fondo per l'istruzione delle donne immigrate. Ritengo, infatti, che soltanto attraverso la cultura e l'istruzione si potrà ottenere una reale integrazione nel nostro paese (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia, L'Ulivo e Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Filipponio Tatarella. Ne ha facoltà.
ANGELA FILIPPONIO TATARELLA. Signor Presidente, voglio ringraziare il relatore ma prima di tutto l'onorevole Garnero Santanchè per questa iniziativa alla quale abbiamo aderito tutti con entusiasmo. Lo abbiamo fatto non solo perché si tratta di un piccolo passo verso l'integrazione, ma perché il medium della cultura pone in giusta luce il multiculturalismo, che è un fatto naturale ed universale, a differenza del relativismo culturale, nel cui ambito, ovviamente, non vi è più la possibilità del dialogo né di alcun valore universale. Adesso credo che sia superato perlomeno questo momento e mi sembra estremamente positivo che la nostra Assemblea abbia accolto immediatamente tale cosa buona e giusta (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Satta. Ne ha facoltà.
ANTONIO SATTA. Anche noi ci uniamo al consenso per questo articolo aggiuntivo che sta raccogliendo una grande e convinta partecipazione dell'Assemblea. Si tratta di sostenere il processo di integrazione soprattutto rivolgendosi verso la cultura, quindi mettendo in condizione la donna di essere partecipe attiva del processo Pag. 44di integrazione compiuto nel nostro paese: credo sia un dovere del legislatore e delle forze politiche. Significa portare nel nostro paese un nuovo apporto di cultura e di identità che serve a far crescere anche la nostra cultura integrata.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Zanotti. Ne ha facoltà.
KATIA ZANOTTI. Presidente, come l'onorevole Santanché sa, non ho sostenuto l'articolo aggiuntivo in esame, anche se ho considerato lodevole l'obiettivo dichiarato. Tuttavia, non posso non avvertire in quest'aula la responsabilità della permanenza in vigore della legge Bossi-Fini e non mi sono sentita, colleghi, di condividere questo articolo aggiuntivo con una collega che ha votato convintamente quella legge.
Tuttavia, poiché ritengo che in questo caso le ragioni politiche vadano tenute indietro rispetto al merito, voterò l'articolo aggiuntivo in esame. Credo, tuttavia, che le ragioni politiche abbiano un'enorme importanza in questa sede.
Spero di ritrovare tutti quelli che voteranno questo articolo aggiuntivo a condividere, tutti insieme, una battaglia che modifichi la legge Bossi-Fini, che tiene tante donne nella clandestinità: lo sappiamo (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Goisis. Ne ha facoltà.
PAOLA GOISIS. Presidente, intervengo per dire che io e tutto il gruppo della Lega Nord siamo invece del tutto favorevoli alla legge Bossi-Fini. Anzi, accusiamo la sinistra di non volerla attuare, di non volerla mettere in pratica, insieme a tutti i giudici rossi che purtroppo disattendono una legge dello Stato.
Per questo motivo, non possiamo sostenere questo articolo aggiuntivo, non perché siamo contrari all'istruzione delle donne immigrate, ma perché sappiamo che loro sono contrarie alla integrazione. Fino a che continuano a professarsi musulmane diverse da noi, legate ad un ambiente e a un mondo completamente diverso dal nostro (vedi l'esempio della scuola di via Ventura a Milano) (Commenti dei deputati dei gruppi L'Ulivo, Rifondazione Comunista-Sinistra Europea e Verdi) non potrà mai esserci integrazione. Solo quando vorranno integrarsi seriamente, allora saremo favorevoli anche a istituire fondi appositi per la loro istruzione (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Poretti. Ne ha facoltà.
DONATELLA PORETTI. L'intervento che mi ha appena preceduto rafforza in me l'idea di sostenere l'articolo aggiuntivo in questione. Non credo che sia il caso prima di manifestare l'intenzione ad integrarsi e poi di concedere gentilmente questa integrazione. Penso che l'integrazione si faccia collaborando e quindi offrendo supporti anche alle donne che vengono da fuori: su questo non trovo nulla di scandaloso.
Ritengo che sia utile intanto partire, iniziando anche con quelle stesse donne che si vedono con il volto coperto e che non si sa se tengano quel velo sul volto per un obbligo culturale, per una cultura che gli si è attaccata addosso, oppure per una propria scelta. Credo che davvero sia utile iniziare con il fondo in questione e preannuncio pertanto il voto favorevole de La Rosa nel Pugno (Applausi dei deputati del gruppo La Rosa nel Pugno).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Formisano. Ne ha facoltà.
ANNA TERESA FORMISANO. Intervengo per aggiungere la mia firma all'articolo aggiuntivo in esame, di cui condivido il significato, ma anche per lanciare una proposta. Sarebbe opportuno, a mio avviso, quando si parla di istruzione, pensare Pag. 45anche alla formazione professionale di queste donne immigrate nel nostro paese, perché molte di loro svolgono lavori che hanno bisogno del supporto di una formazione professionale. Penso, ad esempio, ad una badante che deve assistere una persona che non sia autosufficiente. Potremmo pensare, dunque, partendo da questa destinazione del fondo, di riservarne una parte alla formazione professionale migliorativa per queste donne che lavorano nel nostro paese.
Mi consenta, Presidente, di svolgere ancora una considerazione. Un paese come il nostro, che ha grande tradizione di emigrazione, non può non avere una pari tradizione di immigrazione regolare [Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)].
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, desidero esprimere anch'io la mia adesione alla proposta dell'onorevole Santanchè, fatta propria dalla Commissione, per sottolineare quanto sia importante il ruolo delle donne in questa fase di integrazione, come sia alto e nobile il fine dell'articolo aggiuntivo in esame, come sia necessario, in realtà, controllare che il fondo venga speso in maniera seria e mirata e come la conoscenza delle lingue e delle regole sia un meccanismo di integrazione importante, che può essere, per l'appunto, non soltanto sottoscritto, ma anche promosso da coloro i quali hanno scelto, per altri versi, ma sullo stesso tema, quello dell'immigrazione, una linea più rigida (come quella rappresentata dalla cosiddetta legge Fini-Bossi).
Credo che il largo consenso di cui gode la proposta dimostri che, su principi importanti come quello dell'integrazione, del ruolo della donna, dell'istruzione e della conoscenza reciproca di regole e lingue, si può raggiungere un accordo molto ampio (troppo spesso, invece, il dibattito vede una spaccatura pregiudiziale su posizioni differenti).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mazzoni. Ne ha facoltà.
ERMINIA MAZZONI. Signor Presidente, desidero sostenere l'articolo aggiuntivo in esame e ringraziare l'onorevole Santanchè per avere consentito a questa Assemblea di dibattere ancora, in maniera ampia, su un argomento importante.
Credo che l'articolo aggiuntivo 15.0700 della Commissione consenta di applicare un principio, largamente condiviso, di equità sociale, dal momento che procura i fondi togliendo a chi ha di più per dare servizi utili alla nostra società, e, oltretutto, faccia muovere un passo, sia pure piccolo, ma importante, sulla strada dell'integrazione. Per noi, l'integrazione è un obiettivo ambizioso, sul quale, come partito, concentriamo anche i nostri impegni. È per questo che riteniamo di volerlo perseguire anche muovendo piccoli passi.
Su un argomento così delicato, che avrebbe dovuto vedere il coinvolgimento di tutti, spiace dover ascoltare posizioni fortemente ideologizzate, che avviliscono anche chi le porta in quest'aula. [Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)].
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bafile. Ne ha facoltà.
MARIZA BAFILE. Signor Presidente, in quanto donna e figlia di emigranti, posso testimoniare che per le donne il percorso dell'emigrazione è, di solito, sempre più difficile e doloroso. Pertanto, considero molto positivo mettere in moto meccanismi che rendano più facile tale percorso.
Desidero anche sottolineare che l'integrazione non può partire mai da presupposti di xenofobia e razzismo: «integrazione» significa rispettare le diversità e, attraverso le diversità, costruire una società più giusta e più aperta (Applausi dei deputati dei gruppi L'Ulivo e Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Marcazzan. Ne ha facoltà.
PIETRO MARCAZZAN. Signor Presidente, condivido in pieno l'articolo aggiuntivo 15.0700 della Commissione, che è apprezzabilissimo, ma l'integrazione va anzitutto vissuta e poi proposta.
Comunque, desidero far presente che, finalmente, questa Assemblea recepisce ciò che nelle realtà territoriali già si vive da tempo: i corsi di educazione riservati agli adulti, anche e soprattutto donne, sono attivi da parecchi anni (lo dico in qualità di sindaco di una realtà dell'alto mantovano). Pertanto, ben venga l'articolo aggiuntivo in esame: recepiamo ciò che è già in atto e che va ulteriormente approfondito nei mesi e negli anni a venire. Ovviamente, ritengo anche, però, che la lingua sia elemento indispensabile per chi, in futuro, chiederà di entrare nel nostro paese, per vivere appieno l'integrazione di cui stiamo parlando.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 15.0700 della Commissione, nel testo riformulato, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 488
Votanti 482
Astenuti 6
Maggioranza 242
Hanno votato sì 455
Hanno votato no 27).
Prendo atto che il deputato Leddi Maiola non è riuscita a votare.
LINO DUILIO, Presidente della V Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LINO DUILIO, Presidente della V Commissione. Signor Presidente, chiedo scusa all'Assemblea, ma, per trasparenza, poiché vi sono ancora alcuni, non molti...
PRESIDENTE. Le chiedo scusa, presidente Duilio... Colleghi, per cortesia, non riusciamo a sentire il presidente Duilio!
GIORGIO LA MALFA. Forse è meglio...!
LINO DUILIO, Presidente della V Commissione. Dicevo che, per una questione di correttezza e di trasparenza, poiché vi sono ancora alcuni - pochi, peraltro - emendamenti da presentare, chiederei una sospensione di mezz'ora per riunire il Comitato dei nove, per poi ritrovarci in aula (Commenti dei deputati del gruppo Forza Italia).
Una voce dai banchi di Forza Italia: «Vergogna!»
PRESIDENTE. Grazie, presidente Duilio.
LUCA VOLONTÈ. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, apprezzo le parole del presidente Duilio, ma vorrei chiederle se - considerato ormai il «tam tam» che da ore appare su tutti i media nazionali - non sia più utile che questa pausa di riflessione possa in qualche modo contribuire ad un chiarimento: se il lavoro sul cosiddetto maxiemendamento sta proseguendo, rischiamo di discutere su articoli ed emendamenti che solo teoricamente saranno all'attenzione del Governo. Mi chiedo dunque se non si tratti di una risposta diversa da parte del Governo rispetto a quanto comunicatoci nella giornata di ieri.
Vorrei pertanto sottoporle, signor Presidente, l'ipotesi secondo cui, oltre ad una Pag. 47sospensione tecnica, si inviti il Governo, in qualche forma, a comunicare ai presidenti di gruppo o alla Presidenza se l'intenzione sia ormai quella che quotidianamente si apprende: mi riferisco alla predisposizione del maxiemendamento. Chiedo quale sia l'utilità della discussione che stiamo svolgendo, e che proseguirà fino alle 20 in aula, con riferimento ai lavori dei colleghi parlamentari e del contributo che l'opposizione vorrebbe continuare a fornire; tutto ciò lo dico a fronte di quanto sta accadendo nella compagine di Governo e anche nel Parlamento.
ALBERTO GIORGETTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALBERTO GIORGETTI. Signor Presidente, intervengo per chiedere chiarezza su questa fase, alla luce del dibattito svoltosi anche stamane, che ha dimostrato concretamente come le informazioni esposte dal ministro Bersani in quest'aula non fossero propriamente puntuali. Successivamente, il relatore ha annunciato la presentazione di un emendamento che, in teoria, integrava parzialmente le risorse del fondo per le aree sottoutilizzate.
Siamo in una fase di lavoro che impegna ancora la maggioranza ed il relatore nel tentativo di trovare «quadrature» politiche, con la continua presentazione di una serie di emendamenti (anche in queste ore: pochi minuti fa ne sono stati presentati altri). Il presidente Duilio, cui diamo atto di estrema correttezza, annuncia la presentazione di altre proposte emendative. Vorremmo dunque comprendere quale sia l'iter di questa manovra finanziaria, a fronte delle informazioni, ormai palesi, su un percorso che prevede la posizione della questione di fiducia; quale sia il senso, a questo punto, di un proseguimento dei nostri lavori. Lo dico per chiarezza di rapporti tra maggioranza e opposizione, alla luce delle notizie che si sovrappongono e di una attività, continua e incessante, da parte di maggioranza e relatore, nella presentazione di emendamenti. Non si comprende come si potrà giungere ad una «quadratura» adeguata entro i tempi previsti dall'Assemblea.
ANTONIO LEONE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO LEONE. Signor Presidente, lo dico pacatamente, ma forse non tutti si rendono conto che i lavori dell'aula stanno proseguendo in maniera confusa, a singhiozzo. È sotto gli occhi di tutti che bisognerebbe procedere - lo dimostra la richiesta di sospensione del presidente Duilio - per tentare di «apparare» (mi si passi il termine) le richieste dei gruppi, dei ministri, della Commissione, per cercare di portare in aula quello che può servire per la formulazione del maxiemendamento e giungere qui con un testo (il famoso maxiemendamento, appunto) che per la verità già circola, e che non sarebbe inclusivo di tutto. Sarebbero infatti state escluse alcune richieste dei gruppi di maggioranza: sono aspetti sotto gli occhi di tutti.
In maniera pacata, ritengo che se dovessimo continuare con questo balletto, con questo rimpallo tra Commissione, Assemblea, Palazzo Chigi, Padoa Schioppa e i ministeri, insomma, con tutto quanto sta accadendo - lo dico in maniera molto pacata - saremmo dinanzi ad un'offesa al Parlamento.
Non vedo per quale motivo non si debbano sospendere dignitosamente i lavori dell'Assemblea! Si sistemi tutto ciò che c'è da sistemare, venga il Governo per presentare il suo maxiemendamento, chieda la fiducia e si chiuda questa manfrina (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord Padania)!
ROBERTO GIACHETTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, al di là delle polemiche politiche - che è sempre legittimo avanzare in questa Pag. 48Assemblea, ed in questi giorni ne sono state avanzate parecchie - ed al di là di valutazioni che possono essere esterne a quest'aula, la pregherei, con la stessa pacatezza - almeno quella mostrata all'inizio del suo intervento - del collega Leone, di applicare semplicemente il regolamento, come lei sicuramente farà. Da parte del presidente della Commissione bilancio è stata avanzata la proposta, così com'è accaduto in tante altre occasioni, di riunire il Comitato dei nove per fare ciò che, normalmente, accade nel corso dei lavori parlamentari (ovviamente, anche nel corso dell'esame del disegno di legge finanziaria). Non credo che ci siano molte altre possibilità, che il regolamento - al di là delle chiacchiere che ognuno di noi può fare - ci dia molte altre possibilità: se non si è d'accordo si potrà mettere ai voti la proposta del presidente della Commissione bilancio, per poi andare avanti, nel prosieguo dei nostri lavori, esattamente in funzione della programmazione prevista dallo stesso Presidente della Commissione.
PIER FERDINANDO CASINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PIER FERDINANDO CASINI. Signor Presidente, mi vorrei rivolgere ai colleghi della maggioranza, naturalmente ai colleghi dell'opposizione (che ritengo saranno d'accordo su quanto sto per dire), al presidente Duilio e al relatore (se è presente in aula). Naturalmente capirete subito che il mio intervento non ha alcun intento di carattere strumentale.
Onorevole Duilio, colleghi, sapete che fin dall'inizio dell'esame in Assemblea del disegno di legge finanziaria esiste un problema riguardante l'articolo 101, il quale prevede l'aumento della compartecipazione alla spesa sanitaria di sette punti nel triennio da parte della regione Sicilia. Riferisco all'Assemblea ciò che già molti colleghi probabilmente sanno (i siciliani senz'altro): in Commissione bilancio sono state presentate due identiche proposte emendative - una dagli onorevoli Crisafulli, Piro ed altri, della maggioranza, ed una dagli onorevoli Romano ed altri (credo sottoscritta da tutti i deputati siciliani del centrodestra). Ebbene, queste identiche proposte emendative sono state approvate unanimemente dalla Commissione bilancio.
Non intervengo sulla richiesta di sospensione dei lavori, legittima, che l'onorevole Giachetti ha appena motivato e che certamente la Presidenza metterà ai voti. Avanzo invece una richiesta di carattere politico: poiché l'Assemblea ha svolto i propri lavori durante l'esame del disegno di legge finanziaria come sempre avviene, con l'opposizione che si lamenta (sempre) e la maggioranza che si comporta (sempre) come sta facendo ora, «spizzicando» i vari articoli da esaminare, «salterellando» da uno all'altro come è inevitabile che sia in quanto si sta completando la manovra, chiedo formalmente che la Commissione, quando si riprenderanno i lavori, preveda di esaminare la questione appena sollevata, consentendo all'Assemblea - prima della presentazione del maxiemendamento - di esprimersi. Non vorrei, infatti, che la presentazione del maxiemendamento vanificasse la volontà unanime di tutto il Parlamento, della maggioranza e dell'opposizione, che già si è manifestata in sede di Commissione bilancio.
Un tale modo di procedere sarebbe rispettoso di una volontà che, lo ripeto, è vostra, nostra, di tutto il Parlamento. Signor Presidente, mi auguro che il presidente Duilio ed il relatore vogliano, con attenzione, meditare su quanto appena proposto (Applausi dei deputati dei gruppi UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Forza Italia).
PRESIDENTE. Il presidente Duilio ha proposto una sospensione di trenta minuti per riunire il Comitato dei nove. La Presidenza non può che accedere a questa proposta, se il presidente Duilio la conferma e se non vi sono obiezioni da parte del Governo. Tuttavia, se obiezioni vi sono, la porrò in votazione. Presidente Duilio, insiste nella sua richiesta?
Pag. 49LINO DUILIO, Presidente della V Commissione. Desidero svolgere due brevi considerazioni, anche in relazione all'intervento del presidente Casini. Ovviamente, parlo con riferimento al lavoro svolto fino a questo momento. Sento parlare di un maxiemendamento: io non so di alcun maxiemendamento (Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania)!
PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, consentite al presidente Duilio di terminare il suo intervento.
Prego, presidente Duilio.
LINO DUILIO, Presidente della V Commissione. Volevo semplicemente affermare che, come ho già detto, abbiamo bisogno di una breve pausa per consentire la riunione del Comitato dei nove ed eravamo già pronti ad esaminare l'articolo 16, che non presenta molti problemi.
In sede di Comitato dei nove avevo già proposto di affrontare alcune questioni significative, tra le quali rientrano anche quelle relative alla Sicilia. Pertanto, dopo l'esame dell'articolo 16, se vi è accordo tra maggioranza e opposizione, non ho alcun problema ad iniziare l'esame dell'articolo 101 del quale si parla.
ANTONIO LEONE. Esaminiamo l'articolo 16!
PRESIDENTE. Non essendovi obiezioni alla proposta formulata dal presidente della V Commissione, sospendo la seduta, che riprenderà alle 17,40.
La seduta, sospesa alle 17,10, è ripresa alle 18,20.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il presidente della V Commissione, onorevole Duilio. Ne ha facoltà.
LINO DUILIO, Presidente della V Commissione. Signor Presidente, ravvisando la necessità di ordinare ulteriormente e al meglio i nostri lavori, non solamente in considerazione della seduta odierna, rappresenterei - ma evidentemente è facoltà della Presidenza accedere alla richiesta (peraltro, sarebbe opportuna anche una riflessione dei presidenti di gruppo al riguardo) - l'esigenza di sospendere la seduta dell'Assemblea fino alle 21 (Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania).
MAURIZIO FUGATTI. Presidente, domani mattina!
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. A casa!
TEODORO BUONTEMPO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Colleghi, vi prego di fare silenzio e consentire al collega Buontempo di intervenire.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, il presidente Duilio, anche se con mal celata vergogna - è persona perbene, si rende conto anche lui dei misfatti di cui è complice -, ha dato un suggerimento; ritengo che il Presidente della Camera debba convocare al più presto la Conferenza dei presidenti di gruppo per dare un po' di ordine ai nostri lavori e per la dignità delle nostre funzioni. Infatti, siamo stati presenti tutto il giorno in Assemblea ma il Comitato dei nove si trova evidentemente in una situazione tale che ogni sua decisione può essere modificata da Palazzo Chigi. Parliamo per così dire a carte scoperte, chiariamo come è la situazione. Quindi, o il Comitato dei nove, a prescindere dai due maxiemendamenti, individua gli spazi per poter lavorare e consentire alla Camera di proseguire l'esame o, altrimenti, sarà quasi l'eutanasia per questa Assemblea finché non si sarà deciso quale percorso seguire. Quindi, Pag. 50concludo, Presidente, sostenendo che non si può procedere in tal modo, con gli innumerevoli commenti che si fanno. Noi siamo quasi sequestrati!
Se dobbiamo fare il nostro dovere come ci compete, vorremmo farlo con dignità, anche nella contrapposizione politica. Noi siamo dei sequestrati politici all'interno della Camera!
Dunque, sollecito la convocazione, su iniziativa sua o del Presidente Bertinotti, della Conferenza dei presidenti di gruppo in modo che anche chi presiede i lavori possa presentarsi in aula con una decisione alla quale, condivisa o contestata, si possa tuttavia dare corso. Proseguire, infatti, in questo modo non è accettabile per i deputati dell'opposizione. Mi rendo conto, peraltro, anche delle ragioni dei deputati della maggioranza e della loro amarezza; ieri ho rivolto un appello ai deputati dell'Abruzzo in quanto taluni emendamenti sono importantissimi per quella regione ma non verranno mai discussi!
Dunque, o vi è la possibilità di recuperare l'esercizio dell'iniziativa parlamentare o, altrimenti, ci si comunichino quali sono i tempi per dare nuovamente un po' di dignità ai nostri lavori. La ringrazio.
PRESIDENTE. Sperando di rendere così un po' più facile anche la decisione in merito, faccio presente che ho sentito il Presidente Bertinotti; peraltro, la Presidenza ha poc'anzi avuto uno scambio di valutazioni con qualche presidente di gruppo. Ebbene, il Presidente Bertinotti è orientato a convocare una riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo; quindi, potremmo utilizzare al meglio il tempo della sospensione per decidere, in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, come organizzare i nostri lavori.
Dunque, fermo restando che non intendo negare ad alcuno il diritto di intervenire al riguardo, la mia proposta è che si aderisca alla richiesta del presidente della Commissione bilancio, che mi sembra ragionevole.
Nel frattempo, do comunicazione della decisione del Presidente della Camera di convocare la Conferenza dei presidenti di gruppo per decidere insieme come proseguire i nostri lavori. Credo che ciò dovrebbe favorire la non apertura di un dibattito, a meno che non vogliamo continuare a parlarne...
GUIDO CROSETTO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GUIDO CROSETTO. Signor Presidente, a seguito delle comunicazioni del presidente Duilio, è emerso che ci sono dei problemi. Vorremmo sottolineare che, a quanto ci consta, non ci sono problemi nel proseguire le votazioni e che da parte del Comitato dei nove sono stati espressi i pareri.
Per carità, ci sarebbe il problema dei 50 emendamenti presentati, dieci minuti fa, dal relatore, ma l'unico motivo per cui si sospendono i lavori, che, probabilmente, non riprenderanno più, riguarda i problemi della maggioranza e voglio farlo rilevare. L'opposizione non ha problemi e voleva continuare il dibattito, ma la maggioranza ha dei problemi e ha imposto al presidente della Commissione di recitare una parte che non è sua, ossia quella di chiedere la sospensione dei lavori.
A questo punto, visto che non stiamo aspettando Godot, ma il maxiemendamento, che non riesce a nascere, tanto vale sospendere i lavori, Presidente, perché non ha senso continuare questa farsa in cui prima si esprimono i pareri sugli emendamenti e si vota su questi ultimi - che passino oppure no, tanto, come diciamo ormai da giorni, sta per arrivare il maxiemendamento -, per poi ritrovarci qui alle 21 e prendere atto dell'assoluta impossibilità a procedere da parte di questa maggioranza.
Non nascondiamoci dietro a un dito o dietro ad una Conferenza dei capigruppo: si liberino i parlamentari e si rinviino i lavori a domani!
PRESIDENTE. Hanno chiesto di parlare gli onorevoli Leone, Garavaglia e Franceschini. Vorrei che si apprezzassero Pag. 51anche le osservazioni testé svolte dal collega Crosetto, che ha affermato, sostanzialmente, che vale la pena di accogliere la proposta di sospensione dei lavori (Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale).
GIUSEPPE ROMELE. No!
PRESIDENTE. Comunque, non anticipiamo le conclusioni della Conferenza dei capigruppo, che sarà convocata per le 19,30.
Prego, onorevole Leone, ha facoltà di parlare.
ANTONIO LEONE. Lei è troppo buono, Presidente! Comunque, ha la stoffa del capo, perché fa le proposte prima di sentire l'Assemblea. Faccia tutto lei! È mezz'ora che avevo chiesto di parlare! Ha fatto una proposta prima di sentire i capigruppo! Comunque, faccia come crede (Commenti dei deputati del gruppo L'Ulivo)! Cosa volete? Vi stanno prendendo in giro! Andatevene (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord Padania)!
Apprezzo quello che hanno detto il collega Buontempo e il collega Crosetto. Ciò che potrebbe mettere ordine ai nostri lavori, giustamente, come qualcuno ha sottolineato e come lei ha recepito, sarebbe la convocazione di una riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, perché, nella richiesta del presidente Duilio, c'è solo una cosa nuova, ossia che finalmente hanno fatto sapere qualcosa anche al presidente della Commissione bilancio! Prima egli non sapeva nulla del maxiemendamento e non sapeva nulla della questione di fiducia: adesso lo sa e chiede una sospensione (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)! È chiaro che, consequenzialmente all'atteggiamento del presidente della Commissione bilancio e anche del suo, Presidente, si deve giungere non solo alla convocazione della Conferenza dei capigruppo, ma anche a stabilire, una volta per tutte, cosa ci stanno a fare qui dentro i colleghi!
Chiudiamo armi e bagagli e torniamo a casa, per poter essere riconvocati dopo che sarà stato fatta chiarezza sulla vergognosa vicenda di questa finanziaria (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)!
PRESIDENTE. Onorevole Leone, vorrei solo precisare che l'onorevole Crosetto, il quale è del suo stesso gruppo, aveva chiesto di parlare prima di lei e che io registro cronologicamente le richieste di intervento.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Garavaglia. Ne ha facoltà.
MASSIMO GARAVAGLIA. Signor Presidente, da un lato vorrei esprimere la mia solidarietà al presidente Duilio, che è oggetto e soggetto di tirate di giacchetta da tutte le parti e, quindi, umanamente comprendiamo la sua difficoltà (Applausi).
Oltre alla solidarietà e alla simpatia per il collega Duilio, prendiamo atto del caos più totale in cui sono finiti i lavori di questo disegno di legge finanziaria. Prima della sospensione, si è parlato di un voto unanime della Commissione sull'articolo 101, cosa mai avvenuta. Questo intervento è anche l'occasione affinché rimanga a verbale che la Commissione bilancio ha esaminato il testo fino all'articolo 29 e che, quindi, dell'articolo 101 non si è proprio parlato.
Ciò detto, a questo punto siamo d'accordo sulla sospensione, a patto che sia definitiva. Delle due l'una: o andiamo avanti e procediamo ordinatamente fino a dove possiamo, o la finiamo con questo teatro e risparmiamo almeno i soldi della luce (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Franceschini. Ne ha facoltà.
DARIO FRANCESCHINI. Signor Presidente, è abbastanza evidente che l'Assemblea si trova in una situazione di difficoltà. Credo che sia altrettanto inutile e superfluo sottolineare da chi dipendano le responsabilità di questo ritardo. Siamo a sette giorni dall'inizio delle votazioni, abbiamo Pag. 52lavorato mattina, pomeriggio e sera, compresi sabato mattina e domenica sera (Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia e Lega Nord Padania) e siamo arrivati all'articolo 15, sui 217 complessivi della legge finanziaria (Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord Padania). Non è vero? Non è vero quello che ho detto? (Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Silenzio! Lasciate parlare l'onorevole Franceschini.
DARIO FRANCESCHINI. Non volevo introdurre alcun elemento polemico. Se lo avessi voluto avrei sottolineato nuovamente che, nonostante le nostre richieste, sono ancora presenti 4.500 emendamenti. Essi, da soli, calcolando soltanto i tempi tecnici di votazione, anche dopo il termine del tempo contingentato aumentato di un terzo, richiederebbero sette giorni. Sette giorni di votazioni continue alla media di 700 voti al giorno.
FILIPPO MISURACA. Vuole la rissa!
DARIO FRANCESCHINI. Quindi, mi pare che sia tutto abbastanza chiaro ed evidente. Detto questo, visto che sia i deputati della maggioranza sia quelli dell'opposizione hanno diritto a conoscere i tempi certi dei nostri lavori, credo che sia utile anticipare la riunione della Conferenza dei capigruppo e rinviare la ripresa dei lavori non alle 21, ma alla conclusione di tale riunione, che penso possa essere breve e fornire un calendario definitivo dei lavori dell'Assemblea (Applausi dei deputati dei gruppi L'Ulivo, Comunisti Italiani e Verdi).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Volontè. Ne ha facoltà.
LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, avrei sperato che anche da parte del centrosinistra venisse fatto un discorso franco e tranquillo. Per quanto ci riguarda, viste le continue osservazioni sul numero degli emendamenti presentati, annuncio che il gruppo dell'UDC ritira tutte le proposte emendative ad eccezione di cinque. Non penso che questo costituisca ostacolo a concludere dignitosamente i lavori dell'Assemblea. Anzi, immagino che anche il Governo voglia ridurre le sue proposte emendative (che arrivano invece di 50 in 50, di ora in ora, a cinque o sei) in modo da consentire all'Assemblea di proseguire dignitosamente i propri lavori.
Vorrei fare anche un secondo richiamo. È legittimo che la maggioranza e il Governo presentino il maxiemendamento, che ieri non era all'ordine del giorno - come aveva detto il ministro Chiti - mentre oggi è diventato di urgenza assoluta. Onorevole Franceschini, mi sarei aspettato che almeno fosse usata l'astuzia di presentarlo una volta che i tempi residui, almeno quelli a disposizione dell'opposizione - senza l'integrazione richiesta di un terzo e che è d'uopo per i lavori dell'Assemblea - fossero esauriti. Invece, prendo atto che non è stato usato neppure questo tipo di astuzia e che ci apprestiamo ad una sospensione, legittimamente richiesta dal presidente Duilio e tuttavia irrituale. Infatti, dopo la sospensione c'è un'altra sospensione, mentre alcuni commissari non erano neppure a conoscenza della richiesta di un'ulteriore sospensione di tre ore. Questo accade ancora prima che l'opposizione abbia esaurito i tempi a disposizione. Si tratta di una scelta di cui prendiamo atto, così come vi preghiamo di prendere atto della scelta del mio gruppo di lasciare all'esame solo cinque proposte emendative. Questo costituisce anche un invito al Governo a ridurre la continuità della sua capacità emendativa, in tempi e modi tali da consentire all'Assemblea - come ha invitato il presidente Franceschini - di svolgere i propri lavori senza aspettarsi da un momento all'altro, non solo un maxiemendamento, ma anche i «mini» che alla media di dieci in dieci stanno ingolfando i lavori degli uffici (Applausi dei deputati del gruppo UDC [Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)].
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole La Malfa. Ne ha facoltà.
GIORGIO LA MALFA. Signor Presidente, vorrei dire semplicemente all'onorevole Franceschini, che, naturalmente, essendo presidente di gruppo non partecipa ai lavori del Comitato dei nove, che lo stesso Comitato dei nove ha preparato il materiale per il voto dell'Assemblea dagli articoli 16 a 30, ma su cinque - il 21, 22, ed altri - non siamo ancora pronti perché il Governo non è in condizione di esprimere i pareri. Abbiamo avuto molti rinvii in questi giorni, sempre per richieste o del Governo o del relatore. Allora, la situazione è molto semplice: se la maggioranza chiede un rinvio della seduta, si metta ai voti la proposta; noi siamo favorevoli a proseguire i lavori, con il materiale scarso che è stato possibile istruire attraverso le risposte del Governo. Se la maggioranza ha bisogno di maggior tempo, perché ritiene di non poter affrontare, in questa sede, le sue divisioni e preferisce che sia il Governo a porre la questione di fiducia sul testo, o per qualunque altra ragione, si ponga in votazione la proposta del presidente Duilio. Se l'Assemblea è d'accordo, la seduta venga rinviata a quando si riterrà opportuno.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Alberto Giorgetti. Ne ha facoltà.
ALBERTO GIORGETTI. Signor Presidente, intervengo per riprendere i temi posti dall'onorevole Franceschini. Anche Alleanza Nazionale ritiene di aver svolto, in questi giorni, un lavoro di assoluto approfondimento e di non aver posto in essere, in nessuna fase, attività ostruzionistica. A fronte delle considerazioni della maggioranza che, ancora una volta, cerca di scaricare la responsabilità sull'opposizione, stante una difficoltà reale nel proseguire i lavori, anche nel trovare le compensazioni all'interno della stessa maggioranza per arrivare al varo di questa finanziaria, non vogliamo prestare il fianco al tema di un rischio di posizione della questione di fiducia legato al mantenimento di emendamenti che, nel loro complesso, non consentirebbero di affrontare compiutamente, nelle prossime ore, il disegno di legge finanziaria.
Quindi, preannunzio, a nome del gruppo di Alleanza Nazionale, il ritiro delle proposte emendative che abbiamo presentato, tranne cinque, che lascerò valutare alla disponibilità della Presidenza, per affrontare alcune questioni che consideriamo rilevanti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Del Bue. Ne ha facoltà.
MAURO DEL BUE. Signor Presidente, intervengo molto brevemente, anche perché sulla questione mi ero permesso di parlare anche in precedenza. Non voglio dire che sono stato facile profeta, ma evidentemente tutti sapevano che saremmo arrivati a questa conclusione. Voglio dire che il più grande emendatore della legge finanziaria, nel corso di questi giorni, è stato il Governo, che si è configurato come un auto-emendatore, ossia un emendatore di se stesso. Devo dare atto al presidente della Commissione bilancio, al relatore ed anche a molti parlamentari della maggioranza, di avere svolto appieno il loro dovere, anche se si trovano in una situazione di oggettiva dissociazione; ossia, nella funzione di esponenti politici della maggioranza, devono difendere l'indifendibile atteggiamento del Governo mentre, nella funzione di parlamentari, devono accettare di essere espropriati dei loro diritti, diritti di tutti parlamentari di discutere ed entrare nel merito degli emendamenti e di non essere espropriati del diritto di entrare nel merito e di decidere circa gli stessi emendamenti che, in numero così massiccio, vengono quotidianamente presentati dal Governo.
La grande bugia sta per essere svelata. Si sapeva dall'inizio che, a fronte di un disegno di legge finanziaria di 217 articoli, con migliaia di emendamenti, se si voleva arrivare alla conclusione nei tempi previsti, che erano fissati nella giornata di domenica 19, il Governo avrebbe dovuto Pag. 54porre la questione di fiducia. Mi dispiace soltanto, pur sapendo tutti che a questo punto si sarebbe arrivati, che vi sia stato da parte di autorevoli esponenti della maggioranza un comportamento un po' da «Pinocchio», consistente nel dire, in sostanza: noi eravamo disponibili ad evitare il ricorso alla posizione della questione di fiducia, ma la minoranza, con il suo atteggiamento ostruzionistico, ha reso inutile questa nostra disponibilità, costringendoci ad arrivare, invece, ad una conclusione diversa. Si sapeva dall'inizio che si sarebbe arrivati a questo punto e, quindi, è da respingere ogni giustificazione addotta ed ogni responsabilità attribuita ad altri rispetto ad un atteggiamento, davvero insostenibile, inaccettabile e motivato solo dalla particolare situazione politica nella quale il Governo si trova, alle prese com'è con dissensi profondi e minacce di dimissioni di autorevoli suoi rappresentanti. Appunto, a questa situazione si è arrivati e di questa situazione la Camera si deve fare carico. Non è un bel momento per i parlamentari. Non è un bel momento per il Parlamento della Repubblica italiana (Applausi dei deputati dei gruppi Democrazia Cristiana-Partito Socialista e Forza Italia)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Elio Vito. Ne ha facoltà.
ELIO VITO. Credo che la proposta del presidente Duilio sia saggia e dignitosa per il Parlamento. Sospendere i lavori vuol dire prendere atto di ciò che sta accadendo, in quanto sarebbe poco dignitoso continuare a discutere e votare emendamenti quando siamo semplicemente in attesa della presentazione del maxiemendamento da parte del Governo. Dopodiché, inizierà, onorevole Franceschini, il solito balletto delle responsabilità. Questa volta, però, Presidente, mi permetterei di fornire qualche dato oggettivo. I gruppi dell'opposizione non hanno ancora esaurito il tempo loro assegnato dal Presidente Bertinotti e non abbiamo neanche dovuto chiedere tempi aggiuntivi. Abbiamo accettato la decisione di tenere le sedute del sabato, della domenica, le mattutine e le notturne ed i tempi non sono esauriti. È un po' difficile parlare di pratica ostruzionistica quando, pur accettando di fare sedute supplementari e notturne e durante le giornate festive i tempi non sono esauriti. Per quanto riguarda il numero degli emendamenti e l'andamento delle votazioni - mi riferisco anche alla proposta del collega Volontè - è documentabile che siamo di fronte a richieste di rinvio e di sospensione dovute al fatto che la Commissione ed il Comitato dei nove si sono visti presentare continuamente nuove proposte emendative da parte del Governo e, alla fine, sono stati costretti anch'essi a presentarne altri, per un totale che noi abbiamo quantificato in circa 500.
La proposta che si potrebbe fare, in maniera goliardica, non è quella dell'amico Volontè di ritirare le nostre proposte emendative, ma quella che il Governo ritiri le sue, perché è questo che ha creato il ritardo. Procederemo ordinatamente a votare se il Governo ritirerà tutti i suoi emendamenti, decadranno così anche tutti i subemendamenti che siamo stati costretti a presentare e l'esame del disegno di legge finanziaria potrà proseguire nei tempi contingentati previsti. Il punto, però, è che, anche intendendo presentare il maxiemendamento, il Governo ancora oggi, alle ore 19, non è in grado di sciogliere alcune questioni politiche: sull'università; sulla scuola; sulla ricerca; sulla destinazione di alcuni fondi. Tra l'altro, questo ramo del Parlamento non ha avuto - e non avrà mai - la possibilità di esaminare alcune questioni politiche molto rilevanti, perché non le ha esaminate la Commissione bilancio in prima lettura, non le ha esaminate il Comitato dei nove, che non ha espresso i propri pareri sulla gran parte degli emendamenti riferiti agli articoli del disegno di legge finanziaria e, ormai, è facile dirlo, non le esaminerà neanche l'Assemblea perché sarà posta la questione di fiducia.
Collega Franceschini, eviterei pertanto di iniziare da ora il balletto delle responsabilità. L'opposizione potrebbe anche essere soddisfatta nel prendersi il merito Pag. 55della posizione della questione di fiducia a causa di un presunto ostruzionismo, ma la verità è che noi l'ostruzionismo non lo abbiamo dovuto neanche fare. Non ci è stata data neanche la possibilità di scegliere se praticare o meno l'ostruzionismo, perché è stato il Governo a praticare ostruzionismo nei confronti del suo disegno di legge finanziaria (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia). È per rimediare a questo ostruzionismo che ora il Governo deve porre la questione di fiducia.
Ritengo, comunque, dignitosa la proposta del presidente Duilio di sospendere i nostri lavori. Non so se alle ore 21 vi sarà la presentazione del maxiemendamento da parte del Governo: se vi sarà ne prenderemo atto e proseguiremo di conseguenza secondo le modalità che la Conferenza dei presidenti di gruppo deciderà. Se, come è più probabile, non vi sarà neanche a quell'ora, non si sa se la Presidenza vorrà attendere le 22, le 23, le 24 o direttamente la mattina di domani. Questo è lo stato dell'arte e sicuramente non è dignitoso proseguire con i nostri lavori; e credo, presidente Franceschini - ricordo che sono stato capogruppo di maggioranza - che si possa chiedere ai propri deputati di arrivare anche alle 13 e 30 di domenica, ma francamente non si può chiedere loro di restare in aula ad attendere un emendamento che non c'è o delle votazioni che non si faranno.
Diciamo ai colleghi che possono tranquillamente andarsene per tornare, all'orario che sarà loro comunicato, nella giornata di sabato, a votare la questione di fiducia che sarà posta dal Governo! Le comunicazioni di trasparenza debbono essere rese ai deputati sia di maggioranza sia di opposizione per il buon andamento dei lavori dell'Assemblea e per la serietà che dobbiamo sempre avere (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
ANTONELLO FALOMI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONELLO FALOMI. Signor Presidente, vorrei anch'io, come il collega Vito, fornire qualche cifra sull'andamento dei lavori dell'Assemblea. Sino a qualche minuto fa, abbiamo discusso, al netto delle interruzioni, per 36 ore e 15 minuti, delle quali l'opposizione, con i suoi interventi, anche con quelli numerosissimi svolti a titolo personale, ha utilizzato 26 ore e 30 minuti. Il fatto che 26 ore e 30 minuti su 36 ore, cioè la stragrande maggioranza del tempo, siano servite per esaminare soltanto 15 articoli è la testimonianza che vi è stata un'azione di rallentamento dei lavori (Commenti di deputati del gruppo Forza Italia).
Possiamo avere tanti problemi, come avviene per ogni maggioranza, ma non si possono nascondere queste cifre, che testimoniano la difficoltà che abbiamo attraversato nel portare avanti l'esame della finanziaria. Se avessimo potuto procedere più speditamente, molto probabilmente non saremmo arrivati alla situazione attuale. La proposta del collega Duilio sembra ragionevole e, come tale, la sosteniamo (Commenti di deputati del gruppo Forza Italia).
FABIO GARAGNANI. Vergogna! Vergogna!
IGNAZIO LA RUSSA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
IGNAZIO LA RUSSA. Signor Presidente, cari colleghi, questo dibattito assume, a volte, connotazioni surreali. Non ho mai visto, nel cuore dell'esame del disegno di legge finanziaria, che un autorevole esponente della maggioranza presenti una statistica relativa alla durata del tempo degli interventi, senza accorgersi dell'ironia - non voglio dire del ridicolo - di una lamentela consistente nella considerazione che la maggioranza abbia occupato un terzo degli spazi e l'opposizione due terzi. Ciò è nell'assoluta fisiologia.
L'aspetto più surreale è che ciò venga fatto in un momento non di ostruzionismo Pag. 56e rallentamento dei lavori da parte dell'opposizione, ma di assoluta stasi, perché la maggioranza non è in grado di andare avanti (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale e Forza Italia). Noi siamo qui ad aspettare che voi diciate cosa fare.
Signor Presidente, si può fare e dire tutto. Purtroppo, non ho più vent'anni; mi piacerebbe essere al primo anno della prima legislatura, ma ho assistito all'esame di molti disegni di legge finanziaria. Durante la discussione di quello attuale, sono state molte di più le ore di pausa che quelle in cui abbiamo potuto lavorare; sono state molte di più le interruzioni e le riprese da zero per la presentazione di emendamenti da parte del Governo che gli interventi sugli emendamenti presentati dall'opposizione. Non c'è nulla di male, non ci siamo meravigliati.
Ora stiamo aspettando la posizione della questione di fiducia. Certo, se l'aveste posta prima, sarebbe stato meglio. Cercate, almeno, di mettere insieme i pezzi rotti della maggioranza. È assolutamente legittimo.
Invito tuttavia il Presidente ad assumere un'iniziativa per il rispetto dell'Assemblea e del tempo dei parlamentari. Una cosa è diventata chiara. Stiamo cercando di capire come trascorrere qualche ora amena, in attesa che decidano qual è l'emendamento, il maxi, l'iper, (non so come si possa chiamare dato che non ve ne è mai stato uno così grosso), il «maxi-iper-super-emendamento-Nembo Kid» (quelli della mia età sanno di chi si tratta), l'extra large, insomma l'emendamento più grande che sia mai stato immaginato nella storia di questo Parlamento!
Nell'attesa, signor Presidente, avanzo una richiesta. Possiamo andare a bere un caffè, invece che restare qui? Potremmo fare qualcosa di più utile per le nostre famiglie, per il nostro partito, per i nostri gruppi.
Se lei sospendesse la seduta e ci desse appuntamento con una convocazione tramite telefonino per il momento esatto in cui sarà finita l'improba fatica del Governo di mettere insieme questo «maxi-iper-large-extralarge-super emendamento», credo che farebbe cosa gradita a noi e - ho la pretesa di sostenere - anche agli incolpevoli deputati della maggioranza, di cui comprendo la sofferenza per questa situazione anche a loro non certamente assai gradita (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale, Forza Italia e Lega Nord Padania).
ROBERTO COTA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Tuttavia, cerchiamo poi di trarre una conclusione da questo nostro dibattito.
ROBERTO COTA. Le conclusioni sono affidate a lei, Presidente.
PRESIDENTE. Sì, se mi lasciate però il tempo di formulare una proposta.
ROBERTO COTA. Almeno ascolti non tanto i nostri suggerimenti, ma quanto meno le nostre valutazioni. Ho ascoltato gli interventi dei colleghi: vorrei semplicemente far notare che, da parte della Lega Nord, non è stato tenuto alcun atteggiamento neanche lontanamente ostruzionistico. La puntualità dei nostri emendamenti e dei nostri interventi è stata notata da parte dei colleghi sia di maggioranza sia dell'opposizione.
Del resto - e questo vale per noi, ma anche per tutta l'opposizione -, il tempo precedentemente assegnato non è stato esaurito. Vi sono ancora molte ore di seduta secondo lo schema di previsione. Ciò vuol dire che, fino ad oggi, non abbiamo assolutamente cercato di rallentare la discussione o i lavori della legge finanziaria. È successo invece ciò che è stato ricordato da altri colleghi e cioè che il Governo ha presentato una serie di emendamenti, a singhiozzo o di notte, con nuovi termini previsti per la presentazione dei vari subemendamenti, anche allo scopo di dilatare il tempo e i lavori. Infatti, evidentemente non vi è l'accordo per la presentazione di questo maxiemendamento che verrebbe poi «blindato» attraverso un voto di fiducia.Pag. 57
Allora, il problema è proprio questo che ho esposto. Stiamo tutti facendo un teatrino: non è più in discussione la posizione o meno della questione di fiducia; è da ieri che in aula non si riesce a discutere in maniera proficua, dal momento che voi stessi state trovando delle scuse per rallentare i lavori. Dunque, porrete la questione di fiducia e non siete in grado di predisporre il maxiemendamento, visto che non è stato raggiunto ancora l'accordo, e noi dobbiamo rimanere qui ad aspettare che la maggioranza lo trovi. Ritengo che questo sia inaccettabile da un punto di vista politico e che lei, Presidente, debba farsi parte diligente per avere una certezza di tempi in ordine alla presentazione di questo maxiemendamento, dal momento che sembra acclarata la sua presentazione.
Quest'ultimo è un compito che spetta alla Presidenza della Camera, anche in considerazione del fatto che interloquire con il Governo mi sembra assolutamente inutile a causa della sua assenza, che è un ulteriore segnale di totale disattenzione nei confronti del Parlamento. Vorrei esprimere la mia solidarietà ai colleghi della maggioranza che sono costretti a fare questa sceneggiata, a fronte di un Governo che invece dovrebbe avere rispetto, certamente dell'opposizione, ma anche dei deputati della maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Colleghi, mi permetto di avanzare una proposta. Vi è ancora qualche collega che precedentemente aveva chiesto di parlare, ma a tutti i gruppi è stato consentito di intervenire. A questo punto, mi permetterei di formulare una proposta. Essendo stata sollecitata l'anticipazione della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, che è l'organo preposto a definire la prosecuzione dei nostri lavori, mi sembra che in quella sede sia possibile apprezzare le valutazioni di tutti. Il Presidente Bertinotti è disponibile ad anticiparne da subito - quindi alle 19 - la convocazione. È del tutto evidente che dovremmo collaborare, se l'obiettivo che condividiamo è la conclusione della nostra discussione.
Pertanto, propongo di convocare immediatamente la Conferenza dei presidenti di gruppo; del resto, il Presidente Bertinotti ha già deciso in tal senso ed ha stabilito che essa si riunisca alle 19.
Sospendo dunque la seduta, che riprenderà a conclusione dei lavori della Conferenza dei presidenti di gruppo, immediatamente convocata presso la sala dei ministri (Applausi).
La seduta, sospesa alle 19, è ripresa alle 19,35.
PRESIDENTE. A seguito della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, come d'intesa, e secondo quanto unanimemente convenuto nella stessa, la seduta sarà sospesa fino alle 23.
Avverto che, prima della precedente sospensione della seduta, la Commissione bilancio ha presentato ulteriori proposte emendative
(Vedi l'allegato A - A.C. 1746-bis sezione 4), che sono in distribuzione.
Sospendo la seduta.
La seduta, sospesa alle 19,40, è ripresa alle 23,35.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
PRESIDENTE. Con riferimento agli emendamenti presentati dalla Commissione prima della sospensione della seduta, avverto che debbono ritenersi inammissibili per estraneità di materia le seguenti proposte emendative: l'emendamento 57.651, il quale reca disposizioni relative ai docenti convenzionati degli istituti di formazione della Marina militare (analogo agli emendamenti 57.97, 57.133 e 57.146, già dichiarati inammissibili presso la Commissione bilancio); l'articolo aggiuntivo 99.0650, che destina un finanziamento alla Commissione per la vigilanza e il controllo sul doping, riproducendo il contenuto di una disposizione del disegno di legge finanziaria Pag. 58stralciata dalla Presidenza della Camera nella seduta del 5 ottobre 2006; l'emendamento 109.650, limitatamente all'ultimo periodo del capoverso 1-ter, il quale esclude i consorzi di garanzia collettiva dei fidi dall'osservanza di obblighi posti dalla normativa antiriciclaggio (analogo all'emendamento 109.14, già dichiarato inammissibile presso la Commissione bilancio); l'articolo aggiuntivo 137.065, volto a disciplinare l'attività di dragaggio dei porti (identico agli articoli aggiuntivi 137.05, 137.09, 137.07 e 137.08, già dichiarati inammissibili presso la Com- missione bilancio); il subemendamento 0.142.600.650, recante un finanziamento di carattere localistico destinato alla strada statale n. 120-Fiumefreddo (analogo all'articolo aggiuntivo 142.06, già dichiarato inammissibile per estraneità di materia presso la Commissione bilancio); l'emendamento 163.650, il quale dispone un finanziamento in favore del Parco della pace in Sant'Anna di Stazzema (analogo all'emendamento 163.37, già dichiarato inammissibile presso la Commissione bilancio); l'articolo aggiuntivo 205.0650, che istituisce un fondo per incentivare l'attività musicale dei giovani; l'articolo aggiuntivo 214.0650, in materia di tutela del patrimonio storico e culturale della comunità degli esuli italiani dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia (analogo all'articolo aggiuntivo 214.065, già dichiarato inammissibile presso la Commissione bilancio).
Sono inoltre inammissibili per carenza di compensazione: l'articolo aggiuntivo 30.0650, in quanto suscettibile di determinare effetti negativi in termini di saldo netto da finanziare, sia con riferimento alla clausola di salvaguardia per le regioni a statuto speciale e le province autonome, sia con riferimento alla previsione per cui il gettito delle imposte sostitutive dei tributi spettanti ai medesimi enti territoriali affluirebbe integralmente ai bilanci dei medesimi enti; l'emendamento 59.650, in quanto, escludendo i piccoli comuni non soggetti al patto di stabilità interno dall'obbligo di ridurre le spese di personale dell'1 per cento rispetto al corrispondente ammontare dell'anno 2004, determina il venir meno di parte dei risparmi ascritti all'articolo 1, comma 198, della legge n. 266 del 2005; il subemendamento 0.101.500.650, in quanto interviene sulle norme di attuazione dello statuto della regione siciliana, prevedendo che il trasferimento delle competenze statali alla regione avvenga anche in modo non simmetrico rispetto al trasferimento delle quote di competenza fiscale dello Stato.
Ha chiesto di parlare il ministro per i rapporti con il Parlamento, deputato Vannino Chiti. Ne ha facoltà.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, colleghi, come avevo annunciato oggi durante la Conferenza dei presidenti di gruppo, questa sera il Consiglio dei ministri mi ha autorizzato a preannunciare la posizione della questione di fiducia su un emendamento interamente sostitutivo delle parti del disegno di legge finanziaria non ancora esaminate, sul quale il Governo porrà la questione di fiducia una volta che la Presidenza ne avrà vagliato l'ammissibilità.
Mi riservo di fare qualche considerazione domani nel corso della posizione della questione di fiducia, mentre stasera mi limito a ringraziare per il lavoro svolto sia nelle Commissioni di merito, sia nella V Commissione, i presidenti, il relatore e i rappresentanti della maggioranza e dell'opposizione, anche se un lavoro così complesso ci porta oggi, per l'esigenza di evitare di rischiare l'esercizio provvisorio e di concludere la sessione di bilancio della Camera, a preannunciare la posizione della questione di fiducia su questo emendamento.
Il maxiemendamento, signor Presidente, si muove rigorosamente nell'ambito dei confini rappresentati dai testi che sono stati consegnati alla Camera dal Governo, dal relatore o anche, in alcuni casi, dai deputati, anche dell'opposizione. Questo è l'ambito in cui il maxiemendamento del Governo si configura.
ELIO VITO. Quante pagine sono? Quanti i commi?
PRESIDENTE. Do atto al Governo di avere depositato l'emendamento 16.500, sostitutivo dell'articolo 16 del testo e soppressivo dei successivi articoli del disegno di legge e di avere contestualmente preannunciato l'intenzione di porre la questione di fiducia sulla sua approvazione.
Come da prassi, la Presidenza effettuerà il vaglio di ammissibilità sul testo depositato. All'esito di tale vaglio, il testo sarà, come di consueto, posto a disposizione del Comitato dei nove e dell'Assemblea.
Come convenuto nell'ambito della Conferenza dei presidenti di gruppo, il seguito dell'esame del disegno di legge finanziaria è rinviato alla seduta di domani, alle 11.