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Si riprende la discussione (ore 16,53).
(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3256-A)
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Leddi Maiola. Ne ha facoltà.
MARIA LEDDI MAIOLA. Signor Presidente, preannunzio a nome del gruppo del Partito Democratico-L'Ulivo il voto favorevole sul disegno di legge finanziaria in esame per le ragioni che sono state ampiamente rappresentate nella lunga discussione che si è svolta, e mi riservo di consegnare il testo integrale della mia dichiarazione di voto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-L'Ulivo).
PRESIDENTE. Deputata Leddi Maiola, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Filippi. Ne ha facoltà.
ALBERTO FILIPPI. Signor Presidente, confermo il voto contrario della Lega Nord sul disegno di legge finanziaria e chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Deputato Filippi, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.Pag. 131
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Napoletano. Ne ha facoltà.
FRANCESCO NAPOLETANO. Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Deputato Napoletano, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Di Gioia. Ne ha facoltà.
LELLO DI GIOIA. Signor Presidente, preannunzio a nome dei Socialisti e dei Radicali de La Rosa nel Pugno il voto favorevole sia sul disegno di legge finanziaria sia sul bilancio. Pur tuttavia, devo svolgere alcune considerazioni, poiché ritenevamo che questa manovra finanziaria potesse dare di più, al di là delle questioni che sono state ovviamente sottolineate e degli aspetti positivi già evidenziati dall'onorevole Villetti nella sua dichiarazione di voto sulla questione di fiducia.
Riteniamo che nel disegno di legge finanziaria dovessero esservi interventi riguardanti la ricerca - che è stata sostanzialmente tenuta in una condizione di grande difficoltà - la scuola pubblica e, soprattutto, le questioni della laicità dello Stato.
Pur in presenza di tali condizioni, ribadiamo, come dicevo in precedenza, il nostro voto favorevole sia sul disegno di legge finanziaria sia sul bilancio dello Stato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Capitanio Santolini. Ne ha facoltà.
LUISA CAPITANIO SANTOLINI. Signor Presidente, intervengo per annunziare il voto contrario del gruppo dell'UDC e chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto [Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)].
PRESIDENTE. Deputata Capitanio Santolini, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Borghesi. Ne ha facoltà.
ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, mi richiamo a quanto già dichiarato in sede di discussione sulle linee generali e di dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia, e confermo il voto favorevole del gruppo Italia dei Valori (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Iacomino. Ne ha facoltà.
SALVATORE IACOMINO. Signor Presidente, nel preannunziare il voto favorevole del gruppo di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto (Applausi dei deputati del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).
PRESIDENTE. Deputato Iacomino, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Barani. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, intervengo pochi secondi per esprimere il voto contrario del gruppo dei Socialisti del Nuovo PSI che, a differenza dei socialisti dello SDI che votano a favore, ritengono che questa sia una finanziaria di lacrime e sangue per l'Italia e per gli italiani (e non solo per il prossimo anno), che colpirà anche le future generazioni.
Non vogliamo che quando - tra dieci, venti o trenta anni - ci si chiederà di chi è stata la responsabilità di tale disastro, non si veda che vi è stato un gruppo diPag. 132socialisti e della Democrazia cristiana che ha pronunciato un «no» forte ed alto sul disegno di legge finanziaria.
D'altronde, sapere che il PIL scende dall'1,5 all'1 per cento, che i consumi calano dall'1,9 all'1,2 e gli investimenti dal 2,6 all'1,6, che il nostro debito pubblico è il terzo del pianeta e sta superando i 1.650 miliardi di euro e che, per non aver trovato 30 milioni di euro per gli autotrasportatori, si è fatto perdere al Paese tre miliardi di euro (mentre si sono trovati 50 milioni di euro per i parassiti e i funghi della vite siciliana), rende molto ben evidenti gli errori compiuti da questo Governo.
L'Italia sopporta una tassazione ormai insostenibile (intorno al 56-58 per cento) e le nostre imprese perdono di competitività rispetto a quelle dei nostri partner, per i quali essa si attesta intorno al 25-28 per cento. Il PIL pro capite della Spagna, nel 2010, supererà quello italiano e lo stesso avverrà per la Grecia nel 2015.
Concludo il mio intervento esprimendo il nostro «no», e con un'immagine di cui vorrei rendere partecipi tutti i colleghi. Dopo avere visto, durante l'intervento del collega Boscetto, il Presidente del Consiglio ridere con gusto, sapendo che tale risata, non simpatica, farà piangere il prossimo anno tutti gli italiani, non possiamo che dire «no» al disegno di legge finanziaria.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Rao. Ne ha facoltà.
PIETRO RAO. Signor Presidente, signori rappresentanti del Governo, onorevoli colleghi, in ordine alle modalità con cui il Governo ha gestito il disegno di legge finanziaria e sull'iter che questo ha avuto alla Camera, durante l'esame in Commissione e in Assemblea, sarebbe necessario discutere a lungo. Per evidenti ragioni di tempo non posso soffermarmi su tali questioni e mi rifaccio a quanto già affermato in merito da alcuni miei colleghi nei giorni passati.
Il Movimento per l'Autonomia non può esprimere voto favorevole rispetto ad un provvedimento che nella sua globalità - se possibile più della scorsa legge finanziaria - manifesta non solo la totale mancanza di una strategia organica di sviluppo e crescita per un Paese il cui malessere è ormai tangibile, ma conferma e aggrava il totale disinteresse del Governo nei confronti del Mezzogiorno.
Non vogliamo pensare che vi sia da parte dell'Esecutivo una volontà punitiva nei confronti del sud, come potrebbe desumersi dall'analisi dell'azione del Governo, ma quanto meno prendiamo atto che le aree deboli del Paese non sono presenti nella sua agenda politica.
In tale senso, comunque, non è possibile non rilevare la più assoluta schizofrenia del Governo i cui rappresentanti, in numerosissime occasione ufficiali, non mancano di affermare demagogicamente l'importanza del ruolo che il nostro Mezzogiorno ha - o meglio dovrebbe avere - per il rilancio economico del nostro Paese, ma nell'atto di passare dalle parole ai fatti e, quindi, di prevedere misure e norme in grado di avviare una nuova stagione di sviluppo per il sud, agiscono come se il Mezzogiorno non facesse parte dell'Italia e come se il sud dovesse essere rimosso.
La legge finanziaria dello scorso anno aveva dato pochissime risorse al Mezzogiorno, ma quanto meno il Governo poteva vantare al suo attivo tre misure in favore del sud: l'istituzione delle zone franche urbane, il credito di imposta ed il finanziamento per la viabilità secondaria della Sicilia e della Calabria. Prendiamo atto che quanto previsto nella scorsa legge finanziaria non ha avuto fin qui attuazione e che il Governo, senza alcun pudore, ripropone nel disegno di legge finanziaria le stesse identiche e inattuate misure, semplicemente riviste, corrette e peggiorate.
L'abbandono del credito d'imposta sugli investimenti per il sud relativo al 2007 si è guadagnato la prima pagina del più importante quotidiano economico del nostro Paese, facendo «saltare in aria» la stessa Confindustria, che ha chiesto un incontro urgente al Governo per riportare il sud al centro dell'agenda del Paese. InPag. 133tale occasione la tutela degli interessi del Mezzogiorno è affidata all'associazione di categoria degli imprenditori, che sta esercitando una funzione di supplenza rispetto a certa classe politica.
Nessuno nel centrosinistra si è battuto affinché i fondi risparmiati con la mancata attuazione del credito d'imposta, la cosiddetta «Visco sud», 350 milioni di euro per il 2008 e 280 per il 2009, venissero comunque destinati al Mezzogiorno. In questa occasione ci saremmo attesi di sentire da parte di qualche membro del Governo una forte protesta e la minaccia di dimissioni, mentre invece abbiamo assistito al silenzio più assoluto.
Non vi è stata alcuna possibilità di intervenire sul merito del disegno di legge finanziaria, visto che anche su tale provvedimento il Governo ha posto la questione di fiducia. Pertanto, come parlamentare del Movimento per l'Autonomia, espressione degli interessi dei siciliani e più in generale dei meridionali, non mi rimane che denunciare in Assemblea - ma ancor di più tra la gente - la pessima politica di un Governo ostile al sud.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Alberto Giorgetti. Ne ha facoltà.
ALBERTO GIORGETTI. Signor Presidente, intervengo per ribadire il voto contrario del gruppo di Alleanza Nazionale sul disegno di legge finanziaria per il 2008.
Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Deputato Giorgetti, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Verro. Ne ha facoltà.
ANTONIO GIUSEPPE MARIA VERRO. Signor Presidente, mi verrebbe da dire che «non c'è due senza tre». Abbiamo concluso proprio pochi minuti fa la terza riunione del Comitato dei nove, convocato in via direi straordinaria a seguito di tre macroscopici errori del Governo nella redazione del disegno di legge finanziaria al nostro esame.
Al riguardo voglio ringraziare, con riferimento all'ultima riunione del Comitato dei nove appena conclusasi, il Ragioniere generale che, con grande senso di responsabilità, ci ha segnalato e illustrato l'errore relativo alla collocazione in parte corrente, anziché in conto capitale, di alcune poste di bilancio relative al trasporto pubblico locale.
Tra l'altro, stiamo parlando di una delle prime proposte emendative del Governo, approvata in Commissione bilancio, quindi, prima che si entrasse nella concitata fase finale, quasi elettoralistica. Tale fase finale avrebbe tutto sommato potuto giustificare qualche errore.
In questa sede, vorrei molto brevemente segnalare un dato politico stigmatizzato sia da me nei precedenti interventi, sia dai miei colleghi, e cioè la totale assenza del Ministro Padoa Schioppa dai lavori della Commissione. Il presidente Cirino Pomicino ha più volte ripetutamente insistito, affinché vi fosse la presenza del Ministro.
Signor Ministro Padoa Schioppa, lei non può cavarsela con un sorriso, deve fornire a questo Parlamento delle spiegazioni. Infatti, se vuol sapere la mia opinione, il problema vero di quanto accaduto nel corso dell'esame del disegno di legge finanziaria è che il Ministero dell'economia e la Ragioneria dello Stato non si parlano. Di ciò qualcuno si assumerà la responsabilità politica e darà delle spiegazioni al Parlamento. A mio modo di vedere, questo qualcuno è lei, e spero che abbia la sensibilità di farlo, così come spero abbia la sensibilità di spiegare al Parlamento per quali ragioni, durante l'esame del disegno di legge finanziaria, lei si è voltato dall'altra parte ed ha assistito inerte a tutti gli sprechi in mille rivoli delle risorse pubbliche, che invece sarebbero state molto più utilmente utilizzabili.
Accettiamo con senso di responsabilità la correzione formale e confermiamo la nostra contrarietà al disegno di legge finanziariaPag. 134 in esame, che non provvede allo sviluppo, non investe sulle infrastrutture e spreca tante risorse (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Boato. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Signor Presidente, poche parole per annunciare e confermare il voto favorevole del gruppo dei Verdi sul disegno di legge finanziaria e per anticipare ovviamente il successivo voto favorevole anche sul disegno di legge recante il bilancio annuale e pluriennale dello Stato.
Proprio per non utilizzare troppo tempo, signor Presidente, signori rappresentanti del Governo, colleghi, mi richiamo integralmente alle dichiarazioni che il presidente del nostro gruppo Angelo Bonelli ha svolto ieri puntualmente in sede di dichiarazione di voto sulla fiducia. Condivido tali dichiarazioni e le ripropongo in questa sede, sia per gli aspetti di merito che attengono al disegno di legge finanziaria, sia anche per quanto concerne le valutazioni politiche di carattere più generale, rispetto alla situazione complessiva in cui noi, come gruppo che appartiene alla maggioranza e che sostiene il Governo Prodi, ci troviamo e rispetto alle sfide che insieme dovremo affrontare nel prossimo futuro.
Voglio anche aggiungere pubblicamente un riconoscimento al ruolo che ha svolto la nostra collega Luana Zanella in tutte queste settimane nella Commissione bilancio e anche un riconoscimento al ruolo che tutti gli altri colleghi del gruppo dei Verdi hanno svolto nelle rispettive Commissioni, allorquando hanno esaminato i documenti della manovra finanziaria di bilancio.
Signor Presidente, signori rappresentanti del Governo, colleghi, i Verdi hanno sottolineato le molte e importanti misure in tema ambientale e per la lotta contro i cambiamenti climatici, che sono riusciti ad introdurre, ovviamente insieme a tutti i colleghi della maggioranza, nel disegno di legge finanziaria. Ciò è tanto più importante sottolinearlo oggi in coincidenza con l'accordo, sia pure iniziale, raggiunto alla conferenza dell'ONU, appena conclusasi a Bali in Indonesia, sui cambiamenti climatici, dove il Governo italiano è stato rappresentato dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. È una conferenza di grande importanza perché apre la strada al nuovo protocollo per la lotta contro i cambiamenti climatici, che dovrà succedere al Protocollo di Kyoto, in scadenza nel 2009.
Avremo due anni di impegnativo lavoro sul piano internazionale, a cui deve corrispondere un altrettanto impegnativo lavoro sul terreno ambientale e della lotta contro i cambiamenti climatici nell'ambito del nostro Paese e nel quadro dell'Unione europea.
Anche per questi motivi - lo ripeto - confermo il voto favorevole dei Verdi alla legge finanziaria.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Aurisicchio. Ne ha facoltà.
RAFFAELE AURISICCHIO. Signor Presidente, confermo il voto favorevole del gruppo Sinistra Democratica per il Socialismo europeo e chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Deputato Aurisicchio, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato D'Elpidio. Ne ha facoltà.
DANTE D'ELPIDIO. Signor Presidente, nell'annunciare il voto favorevole dei Popolari-Udeur, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Deputato D'Elpidio, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.Pag. 135
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Bianco. Ne ha facoltà.
GERARDO BIANCO. Signor Presidente, rinuncio al mio intervento. Esporrò in altra occasione il mio pensiero sulla legge finanziaria.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Pedica. Ne ha facoltà.
STEFANO PEDICA. Signor Presidente, ringrazio il Governo per lo sforzo sul mio ordine del giorno riferito alla class action, ma tutti sappiamo cosa vuol dire averlo accolto, limitatamente al dispositivo. Chiedere il voto, come ho fatto io, e leggere il risultato ha reso chiaro che non si è capito di cosa si sta parlando relativamente alla class action.
Se davvero si vuole introdurre una vera azione risarcitoria collettiva in Italia, cari colleghi, e non solamente un'altra legge inutile, perché monca, il risarcimento del danno per le vittime doveva essere automatico e conseguente alla vittoria della causa. Questo è il punto fondamentale: l'ho chiesto più volte, ma vedo che non si riesce a capire questo aspetto. Detto questo, prendo atto che non si è voluto e potuto fare di più.
Per queste ragioni, pur avendo votato convintamente la fiducia al Governo in occasione delle votazioni su tutti i maxiemendamenti...
PRESIDENTE. Deputato Pedica, deve concludere.
STEFANO PEDICA. ...ritengo in questo momento di esprimere almeno la mia astensione nel merito del provvedimento. Invito a colmare, appena possibile, le lacune evidenziate.
Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Deputato Pedica, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.