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Si riprende la discussione.
(Esame degli ordini del giorno - A.C. 2272-ter-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-ter sezione 6).
Avverto che la Presidenza non ritiene ammissibile, ai sensi dell'articolo 89 del Regolamento, l'ordine del giorno Rusconi n. 9/2272-ter/2, concernente la promozione e diffusione della lingua e della cultura italiana all'estero.
Avverto, altresì, che è in distribuzione la nuova formulazione dell'ordine del giorno Pedrini n. 9/2272-ter/5.
ALBA SASSO, Relatore. Signor Presidente, chiedo di parlare per un rilievo formale conseguente ad un emendamento approvato.
PRESIDENTE. Onorevole Sasso, le correzioni di forma si propongono in una fase successiva.
Qual è il parere del Governo sugli ordini del giorno presentati?
MARIANGELA BASTICO, Viceministro della pubblica istruzione. Signor Presidente, in relazione all'ordine del giorno Catanoso n. 9/2272-ter/1, propongo la seguente riformulazione del dispositivo: sopprimere le parole da «nonché» fino alla fine del dispositivo stesso, dal momento che tale scelta non è competenza degli studenti; accetterei, invece, la prima parte sicché il testo risultante dalla nuova formulazione sarebbe «Impegna il Governo a promuovere urgenti iniziative dirette a contenere l'aumento del costo dei libri scolastici». Propongo, pertanto, rispetto al dispositivo, la soppressione delle ultime righe.
Inoltre, formulo un invito al ritiro - altrimenti, mi riservo di proporre una riformulazione - dell'ordine del giorno Cogodi n. 9/2272-ter/3; formulo altresì un invito al ritiro dell'ordine del giorno Marinello n. 9/2272-ter/4, data la grande rilevanza della funzione del tirocinio nel corso di formazione, in particolare, dei docenti. Le figure cui si fa riferimento sono assolutamente determinanti.
In relazione all'ordine del giorno Pedrini n. 9/2272-ter/5 nella nuova formulazione, proporrei all'onorevole Pedrini di mantenere la formulazione originaria secondo la quale il dispositivo aveva il seguente tenore: «impegna il Governo a valutare l'opportunità». Il Governo propone dunque una riformulazione nel senso che si torni alla formulazione originaria. In questo caso - e solo in questo caso - il Governo accetterebbe il dispositivo, ma non le premesse.
Infine, formulo un invito al ritiro dell'ordine del giorno Frassinetti n. 9/2272-ter/6, poiché si tratta di una competenza esclusivamente dei comuni e delle province, su cui il Governo non ha alcun potere di intervento.
PRESIDENTE. Constato l'assenza dell'onorevole Catanoso: s'intende che non Pag. 9insista per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/2272-ter/1.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'ordine del giorno Cogodi n. 9/2272-ter/3.
LUIGI COGODI. Signor Presidente, accetteremmo qualsiasi ipotesi di riformulazione, purché vi sia contenuto un impegno ad avviare una classe che è l'unica classe dell'unica scuola che esiste in un vasto territorio della regione della Sardegna. Qualsiasi riformulazione, quindi, va bene, purché contenga l'impegno ad avviare tale classe, in quanto è l'unica possibilità che hanno trenta ragazzi - recuperati della dispersione scolastica - di poter frequentare la scuola.
PRESIDENTE. Il Governo?
MARIANGELA BASTICO, Viceministro della pubblica istruzione. Prendo atto che i presentatori non intendono ritirare l'ordine del giorno Cogodi n. 9/2272-ter/3. Vorrei, quindi, proporre la soppressione delle premesse, in quanto non supportate da alcun fondamento.
In particolare, si fa riferimento ad una classe costituita da trenta alunni. In verità, posso leggere i numeri degli alunni, i quali corrispondono a: nove alunni iscritti (che provengono dalla scuola media), tre alunni (che hanno fatto un'iscrizione assai tardiva - il 6 luglio - e provengono da una sede centrale della stessa scuola, collocata in un altro comune), a cui si aggiungono altri tre alunni (provenienti da altre tipologie di scuola) che non hanno avuto il nullaosta. Pertanto, dalla somma di nove più tre, abbiamo dodici alunni e non trenta; così come, dalla somma di nove più tre, più altri tre ancora, si arriva a quindici alunni e, quindi, non trenta. Si tratta, in ogni caso, di un numero di alunni inferiore a quello necessario per formare la classe.
Inoltre, devo aggiungere che sono state raccolte - in modo molto tardivo - altre sei iscrizioni di persone che non hanno l'età di riferimento per essere inserite in una classe. Cito soltanto le date di nascita per fornire un chiarimento al Parlamento: 1963, 1971, 1989, 1955, 1962 e 1973. Queste sono le date di nascita degli altri sei alunni che sono indicati come iscritti tardivi e che, pertanto, potrebbero essere collocati soltanto in una scuola serale.
Manca, quindi, il requisito essenziale - e vorrei chiarire al Parlamento che spetta non al Governo applicare la legge per la costituzione delle classi ma ai dirigenti competenti per territorio: primariamente, ai dirigenti degli istituti scolastici, che hanno la responsabilità diretta; secondariamente, ai dirigenti degli uffici scolastici provinciali, che possono autorizzare deroghe per particolari situazioni. Vorrei, quindi, proporre al Parlamento di impegnare il Governo esclusivamente a verificare ulteriormente se esistano le condizioni per dare avvio immediato alla prima classe dell'istituto tecnico di Silius, anche con riferimento alle effettive iscrizioni. Sono disponibile a fare ulteriori verifiche affinché siano accolte - anche tardivamente - le iscrizioni.
Nel contempo, proporrei di impegnare il Governo a verificare con la regione Sardegna la congruità e l'eventuale ampliamento del sistema di trasporto pubblico, per garantire agli studenti il raggiungimento delle sedi scolastiche ubicate in altri comuni limitrofi.
Vi è, inoltre, una verifica che desidero segnalare al Parlamento.
La sede centrale di questo istituto è collocata nel comune di Sernobì e per raggiungerla occorrono quaranta minuti mediante l'uso di un servizio pubblico regolarmente funzionante e pertanto in grado di trasportare gli alunni negli orari di apertura e chiusura della scuola.
Il tempo di percorrenza di quaranta minuti - come il Parlamento sa - è normale in tante realtà e contesti urbani. Tuttavia, qualora alcuni genitori segnalassero la non congruità di questo sistema di trasporto e dato che la regione possiede un fondo destinato all'ampliamento del sistema di trasporto scolastico, proporrei al Parlamento di impegnare il Governo perché verifichi se tale servizio di trasporto vada rafforzato.Pag. 10
Vorrei, inoltre, precisare che tutti gli indicatori che ho fornito sono indicatori di legge e che quindi, il Governo con difficoltà potrebbe impegnarsi ad imporre un comportamento non rispondente alla legge. Qualora, invece, pur con delle forzature - accogliendo iscrizioni fuori tempo massimo - vi fosse la possibilità di raggiungere il numero richiesto dei ragazzi, la considerazione dell'impegno del Governo potrebbero essere diversa.
Infine, vorrei fornire un'ultima informazione al Parlamento: quella succursale ha solo la quarta e quinta classe. Non esistono né la prima, né la seconda, né terza. La prima classe è oggetto di costituzione. Ciò vuol dire che si tratta di un contesto territoriale che non possiede i numeri adeguati per il mantenimento di quel plesso scolastico. Parlo di plesso e non di autonomia perché la scuola centrale è collocata nel comune limitrofo del quale ho parlato. Pertanto, propongo tale riformulazione.
PRESIDENTE. Onorevole Cogodi, accetta la riformulazione proposta dal Governo del suo ordine del giorno n. 9/2272-ter/3?
LUIGI COGODI. Signor Presidente, accettiamo la riformulazione proposta, intendendo esattamente quello che è stato dichiarato di fronte alla Camera cioè che si debba procedere all'accertamento dell'esistenza della condizione effettiva per cui si possa procedere alla apertura di questa classe, relativamente di nuova costituzione, in quanto si tratta di un territorio nel quale effettivamente - vorrei dire solo una parola di chiarimento - le condizioni socio-economiche, le difficoltà, il disagio sociale che consegue al disagio economico, la zona montana a prevalente economia agro-pastorale, hanno visto un tasso di dispersione scolastica tale per cui per alcuni anni non si è potuta costituire la prima classe.
Con una fatica enorme e con un impegno sociale e culturale, si è ottenuto che trenta ragazzi di un territorio comprendente otto comuni montani facessero domanda di iscrizione. Parte di queste domande non sono state trasmesse.
Pertanto accettiamo la riformulazione proposta dal Governo intendendo che si debba procedere all'accertamento dell'esistenza delle condizioni effettive, in quanto non vi è altra scuola raggiungibile. Signora Viceministro, quaranta minuti sono necessari per partire da un punto e arrivare ad un altro. I ragazzi appartengono ad otto comuni diversi e non sono in condizione di raggiungere la scuola.
PRESIDENTE. Onorevole, quindi accetta la riformulazione proposta?
LUIGI COGODI. Accetto la riformulazione con questo spirito e con tale impegno da parte del Governo e non insisto per la votazione.
PRESIDENTE. Sta bene.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro dell'ordine del giorno Marinello n. 9/2272-ter/4.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Signor Presidente, ho l'impressione che il rappresentante del Governo nel formulare l'invito al ritiro - anche in base a colloqui intercorsi tra me e lo stesso rappresentante del Governo - non abbia ben centrato la questione. Di fatto, oggi, l'attività di coordinamento, in quei corsi di laurea, viene già svolta da altro personale docente.
Pertanto, il mio ordine del giorno si muove nella direzione di una semplificazione e di un risparmio di spesa perché, caro Viceministro, si tratta di personale di fatto non utilizzato o scarsamente utilizzato, con l'aggravante che essendo distaccato presso i corsi di laurea universitari si determina un maggiore aggravio di spesa per la pubblica amministrazione, in quanto per i posti che vengono lasciati vacanti occorre nominare dei supplenti.
Tra l'altro abbiamo il fondato sospetto, che ci deriva dalle nostre conoscenze del territorio, che tale meccanismo, da noi avversato con l'ordine del giorno in esame, serva di fatto ad alimentare sperperi, clientele e favoritismi.Pag. 11
In ogni caso poiché la questione è meritevole di approfondimento, anche alla luce del quadro normativo che si va delineando, accolgo l'invito al ritiro proposto dal Viceministro. Il contenuto del mio ordine del giorno lo sottoporremo all'Assemblea in una prossima occasione.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo all'ordine del giorno Pedrini n. 9/2272-ter/5 (Nuova formulazione).
Chiedo al presentatore se accetta la riformulazione della riformulazione proposta dal rappresentante del Governo: una «metariformulazione».
EGIDIO ENRICO PEDRINI. Signor Presidente, e mi rivolgo anche al rappresentante del Governo, il fatto che siano state elaborate due formulazioni del mio ordine del giorno (la versione originaria e la nuova formulazione) non deriva da un errore del presentatore, ma semmai dall'impostazione di chi ha esaminato precedentemente l'ordine del giorno che vuole far ricadere sul parlamentare il tecnicismo dell'indicazione della copertura.
Capisco la preoccupazione del Viceministro Bastico, ma proprio ieri il Governo si è assunto formalmente l'impegno a risolvere il problema.
Tenuto conto che il Viceministro Bastico ha dichiarato che non accetta la nuova formulazione del mio ordine del giorno, mentre sarebbe disponibile ad accettare lo stesso nella formulazione originaria ove si prevede che il Governo si impegna «a valutare» (il Governo ieri, lo ricordo, si è impegnato a risolvere il problema, non a valutare), mi chiedo se non sarebbe più esatta una formulazione - Viceministro Bastico, le vengo incontro per cercare una soluzione - in cui si preveda che il Governo si «impegna a vedere come risolvere il problema», dando per scontato che comunque il problema va risolto.
Anche questo, onorevole Giacchetti, è un costo della politica: un Parlamento che non decide sotto l'incalzare di sentenze esecutive - lo Stato è stato condannato da più di un tribunale a pagare e, quindi, a dare applicazione ad una sentenza esecutiva - si corre il rischio che lo Stato debba poi pagare di più. E tale maggiorazione di pagamento, signor Viceministro, ammonta a 3 milioni e 800 mila lire non i 30 milioni di cui ho sentito parlare.
Abbiamo valutazioni diverse, io sono un singolo parlamentare mentre lei ha una struttura a sua disposizione. Io sono una persona che ha approfondito la questione e se abbiamo diverse valutazioni cerchiamo di convergere su una riformulazione del mio ordine del giorno che consenta di risolvere il problema. Capisco anche che va dato atto al Governo di vedere come risolvere il problema.
PRESIDENTE. Il Governo?
MARIANGELA BASTICO, Viceministro della pubblica istruzione. Colgo le osservazioni dell'onorevole Pedrini e pertanto, espungendo tutte le premesse dell'ordine del giorno in esame, che naturalmente esprimono tutte dei giudizi, proporrei la seguente ulteriore riformulazione del dispositivo: impegna il Governo «a valutare la possibilità» - ho detto che sono d'accordo, ma occorre un elemento di valutazione di tipo economico - «di estendere a tutti dirigenti». Pertanto, non «impegna il Governo a estendere» - perché ci sono delle valutazioni di carattere economico che nelle ore tra ieri e stamattina non sono stata in grado di sviluppare e lei stesso mi segnala che le stesse sotto il profilo finanziario sono molto diverse - ma, affinché ci sia l'impegno che lei richiede la mia proposta di riformulazione, la ripeto, è «a valutare la possibilità di estendere a tutti dirigenti».
PRESIDENTE. Onorevole Pedrini accetta la riformulazione? Può dire sì o no.
EGIDIO ENRICO PEDRINI. No, signor Presidente, non accetto la riformulazione e insisto per la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.Pag. 12
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Pedrini n. 9/2272-ter/5 (Nuova formulazione), non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 420
Votanti 226
Astenuti 194
Maggioranza 114
Hanno votato sì 43
Hanno votato no 183).
Prendo atto che i deputati Evangelisti e Donadi hanno segnalato che si sono erroneamente astenuti mentre avrebbero voluto esprimere voto favorevole e che il deputato Minardo ha segnalato che non è riuscito a votare.
Passiamo all'ordine del giorno Frassinetti n. 9/2272-ter/6.
Chiedo alla presentatrice se acceda all'invito al ritiro formulato dal rappresentante del Governo.
PAOLA FRASSINETTI. Signor Presidente, accetto l'invito al ritiro anche se, essendo a conoscenza delle competenze delle province e dei comuni in tema di edilizia scolastica, il mio ordine del giorno mirava a sottolineare come ci sia il pericolo concreto che l'intervento del Ministero per i beni e le attività culturali possa trasformare le destinazioni degli istituti del centro storico, molte volte anche sottoposti a vincoli ambientali e di interesse artistico notevole, con grave nocumento per le stesse.
Ritiro, pertanto il mio ordine del giorno ribadendo però che il senso dello stesso era quello appena esplicitato: il pericolo veniva proprio da questa paventata volontà.
PRESIDENTE. È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.