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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Misure preannunciate dal Governo per contrastare l'aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi - n. 3-00039)
PRESIDENTE. L'onorevole Sanga ha facoltà di illustrare, per un minuto, l'interrogazione Lulli n. 3-00039 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 5), di cui è cofirmatario.
GIOVANNI SANGA. Signor ministro, le associazioni dei consumatori da anni fanno presente come la forte crescita dei prezzi dei prodotti petroliferi sia amplificata pesantemente anche da un meccanismo fiscale che porta ad una vera e propria tassa sulla tassa, perché nel calcolo della base imponibile dell'IVA viene conteggiata anche l'accisa.
Nella seduta del Consiglio dei ministri del 9 giugno scorso, è stato annunciato un disegno di legge che dovrebbe completare il processo di liberalizzazione dei settori del gas e dell'energia, ma anche prevedere misure per calmierare i prezzi dei prodotti petroliferi.
Signor ministro, quali benefici queste misure porteranno ai consumatori-utenti, in particolare alle famiglie e alle imprese?
PRESIDENTE. Il ministro dello sviluppo economico, onorevole Bersani, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
PIER LUIGI BERSANI, Ministro dello sviluppo economico. Signor Presidente, desidero innanzitutto esprimere soddisfazione perché la prima iniziativa del nostro Governo, la prima nota della nuova canzone, definiamola così, è stata suonata sui temi dell'energia e dei consumatori. Spero che questa nota ci accompagni nel corso degli anni a venire.
All'interno di queste nuove norme in materia di energia, vi è anche un aspetto che riguarda il tema della benzina e la situazione dei consumatori di fronte a questo tema. In questi anni, lo Stato sostanzialmente si è cointeressato agli aumenti di prezzo della benzina: più cresce il prezzo, più lo Stato guadagna. Questo non è sano, non è logico, non è giusto! Noi, invece, abbiamo bisogno di uno Stato che abbia interesse a che la benzina non aumenti, non, al contrario, a che la benzina aumenti. Per questo motivo, dal 1o gennaio il maggiore incremento degli incassi dello Stato derivante da aumenti della benzina sarà restituito, in via normale e ordinata, al consumatore alla pompa.
In queste norme, però, ci siamo riservati la possibilità di restituire le sopravvenienze ai consumatori anche in altre eventuali forme e abbiamo esemplificato, ad esempio, sul tema delle tariffe sociali per il gas e l'elettricità, con un alleggerimento tariffario dei territori che ospitano nuove infrastrutture energetiche di interesse nazionale (fonti rinnovabili). Ci siamo dati questa possibilità: la vedremo Pag. 20insieme, discutendo con il Parlamento, ma quello che mi interessa sottolineare è il punto di principio. Da oggi tutti gli attori della filiera petrolifera hanno capito che vi è uno Stato che da domani mattina inizierà a chiedere il motivo per cui aumenta il prezzo della benzina o quello dei prodotti petroliferi, perché noi - diciamo così - siamo dall'altra parte. Poi, i risultati si vedranno: non promettiamo miracoli, ma certamente ci mettiamo dalla parte del consumatore.
PRESIDENTE. L'onorevole Lulli ha facoltà di replicare. Le ricordo, onorevole, che lei ha due minuti di tempo a disposizione.
ANDREA LULLI. La ringrazio, signor ministro. Ci riteniamo soddisfatti della risposta e mi preme sottolineare due aspetti che giudico emblematici della discontinuità con cui questa maggioranza e questo Governo si presentano all'opinione pubblica con i fatti e non con le parole (Commenti dei deputati dei gruppi della Lega Nord Padania e di Alleanza Nazionale). Sì, cari colleghi! Oggi vi è l'annuncio sui giornali dell'aumento delle tariffe elettriche dal 3 al 5 per cento dal prossimo luglio.
Noi annunciamo invece una riduzione del costo del carburante e dei prodotti petroliferi che andrà a vantaggio dei consumatori, delle famiglie, ma anche delle imprese, poiché il costo del carburante - come è noto - incide su tutte le attività economiche del nostro paese, come in tutti i sistemi economici fondati sull'economia del petrolio.
Ciò che mi preme sottolineare è il fatto che lo Stato si mette dalla parte dei cittadini e che distingue le proprie responsabilità rispetto a quelle dei gruppi petroliferi, di chi fa un mestiere che non va certamente demonizzato, ma che ha una propria logica, una propria convenienza e che non può contare d'ora in avanti su una connivenza da parte dello Stato.
Ritengo che questo sia un grande segnale di discontinuità, quello cioè di voler mettere davvero lo Stato al servizio delle famiglie e dei cittadini. E credo che questo sia il più grande segnale atteso dalle nostre famiglie, anche per ritrovare la fiducia nel paese. Lo Stato deve essere amico dei cittadini, delle famiglie, delle imprese, perché hanno bisogno di questo per guardare avanti con fiducia e affrontare i problemi della crisi.
È questo il motivo per cui la ringrazio, signor ministro, e sono convinto che alla disastrosa politica energetica del precedente Governo abbiamo già posto le premesse per guardare al futuro con una certa fiducia (Applausi dei deputati del gruppo de L'Ulivo - Commenti di deputati del gruppo di Alleanza Nazionale).