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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 15,02).
(Decesso del commerciante Nabi Noor - n. 2-00689)
PRESIDENTE. L'onorevole Duranti ha facoltà di illustrare l'interpellanza Frias n. 2-00689, concernente il decesso del commerciante Nabi Noor (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 15), di cui è cofirmataria.
DONATELLA DURANTI. Signor Presidente, il 17 luglio 2007, all'ospedale di Grosseto, è morto - forse d'infarto - il commerciante Nabi Noor di 53 anni, coinvolto nell'operazione di polizia condotta dalle forze dell'ordine sulla spiaggia di Follonica per reprimere presunti fenomeni di abusivismo commerciale. Da molte dichiarazioni dei presenti al fatto, risulta che l'uomo sia caduto riverso sulla spiaggia e che non siano stati tempestivamente chiamati i soccorsi. È stato il titolare di un bagno, che conosceva la vittima, a chiamare l'ambulanza quando ha avuto modo di intuire il rischio che questi stava correndo.
Follonica è una cittadina balneare con 22 mila residenti, che in estate supera le 100 mila presenze, trasformandosi in un mercato e in un'occasione di lavoro per molti cittadini italiani e cittadini stranieri. Questa, come altre realtà dei luoghi del turismo di massa, merita a nostro giudizio la massima attenzione e cura.
Il rigore dispiegato nei riguardi di presunti abusi dovrebbe essere rivolto nei confronti di caporali e sfruttatori della manodopera italiana e straniera, che sono ben più difficilmente raggiungibili dalle forze dell'ordine: non invece nei confronti delle persone più povere, che puntualmente subiscono interventi repressivi, senza che peraltro, allo stato, si sia provveduto a definire una nuova e più idonea disciplina del piccolo commercio itinerante, praticato soprattutto, ma non esclusivamente, da cittadini immigrati in forme e misure che il nostro Paese non conosceva più da decenni.
Chiediamo dunque al Ministro dell'interno - e perciò alla sottosegretaria Lucidi - quali siano gli accertamenti in corso, che si rendono necessari per far luce sull'esatta dinamica dei fatti descritti in premessa e per accertare le eventuali responsabilità nello svolgimento dell'operazione, in particolare per quanto riguarda i tempi e i modi dei soccorsi.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'interno, Marcella Lucidi, ha facoltà di rispondere.
MARCELLA LUCIDI, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, desidero preliminarmente comunicare agli onorevoli interroganti che l'operazione di contrasto cui essi fanno riferimento ha impegnato sostanzialmente cinque finanzieri, due appartenenti alla Capitaneria di porto e tre vigili della polizia municipale di Follonica.
Dico ciò per ribadire che a quell'operazione non hanno partecipato unità della Polizia di Stato e dei carabinieri; inoltre, la valutazione delle modalità di effettuazione del servizio di pronto soccorso, in particolare in ordine alla celerità dell'intervento, non rientra nella competenza del Ministero dell'interno. Ricordo, altresì, che la procura della Repubblica del tribunale di Grosseto ha aperto un procedimento penale per valutare eventuali profili di responsabilità circa la tempestività dei soccorsi.
Per quanto riguarda gli avvenimenti, riferisco sulla base della ricostruzione fatta dalla locale prefettura: ci confrontiamo, quindi, sulle informazioni di cui disponiamo, in attesa anche degli sviluppi delle indagini, per poi tornare successivamente, ove lei riterrà, sull'argomento.
Il giorno 17 luglio 2007 a Follonica il personale sopra ricordato della Guardia di finanza, della Capitaneria di porto e della polizia municipale è intervenuto nel trattoPag. 96di spiaggia antistante al quartiere Senzuno per un servizio congiunto al fine di contrastare il fenomeno della vendita abusiva sulle spiagge di prodotti con marchi contraffatti. Il personale operante, nell'effettuare il controllo, sequestrava merce a carico di ignoti, sia in spiaggia, sia nell'adiacente pineta, in quanto i commercianti ambulanti, alla vista delle forze dell'ordine, si allontanavano lasciando incustodita la merce.
Fra gli ambulanti interessati si trovava anche Nabi Noor, cittadino extracomunitario, con regolare permesso di soggiorno in Italia, nato a Feni (Bangladesh) il 10 ottobre 1956, che era lì con la propria bancarella insieme al fratello Ruhul Amin. Quando l'operazione di controllo si era conclusa e gli agenti si erano allontanati, Nabi Noor, che si era soffermato a parlare con il fratello, improvvisamente è stato colto da malore, accasciandosi a terra fra le braccia di quest'ultimo, che lo portava fino allo stabilimento balneare «Ombretta» dove, alle ore 12,15, con l'aiuto del personale dello stabilimento balneare, ha chiesto l'intervento del 118.
Il personale medico e paramedico intervenuto sul posto alle ore 12,21, avendo appreso dallo stesso Nabi Noor di un suo pregresso infarto del miocardio, gli ha apprestato prontamente le prime cure. Poiché emergevano problemi all'esame di elettrocardiogramma, il paziente è stato immediatamente accompagnato alla sede del 118 a Follonica, dove è stato visitato da un medico che ne ha disposto il trasferimento all'ospedale di Massa Marittima. Durante il tragitto le condizioni si sono, però, aggravate, tanto che è stato deciso l'invio al nosocomio di Grosseto, più attrezzato per tali emergenze, e l'intervento in ambulanza di un medico specialista, intervento che avveniva a Braccagni, località a pochi minuti da Grosseto. Giunto all'ospedale di Grosseto, purtroppo Nabi Noor decedeva poco dopo per presunto infarto cardiaco.
Il Ministero della giustizia ha precisato che, a seguito dei fatti sopra descritti, per verificare compiutamente le cause e le modalità del decesso di Nabi Noor ed eventuali responsabilità penali, è stato già iscritto il richiamato procedimento a carico di ignoti per il reato di cui all'articolo 593 del codice penale (omissione di soccorso).
Il pubblico ministero ha conseguentemente disposto la consulenza autoptica, che ha avuto luogo il 19 luglio, e, all'esito degli accertamenti sulla salma, la stessa è stata riconsegnata ai familiari del defunto per il rientro in patria. Il medico legale incaricato della consulenza ha chiesto ed ottenuto il termine di sessanta giorni per il deposito della relazione definitiva, termine successivamente prorogato su istanza del medesimo.
Le indagini sono state delegate alla squadra mobile di Grosseto ed è stato disposto il sequestro probatorio della cartella clinica relativa al ricovero del deceduto. Il procuratore della Repubblica ha riferito che l'attività investigativa, espletata con la celerità e l'accuratezza imposte dalla delicatezza del caso, non ha evidenziato circostanze di rilievo penale e si può ritenere che la ricostruzione dei fatti non dovrebbe, allo stato, essere smentita dagli accertamenti medico-legali ancora in corso.
PRESIDENTE. L'onorevole Duranti ha facoltà di replicare.
DONATELLA DURANTI. Signor Presidente, ringrazio la sottosegretaria, anche per la disponibilità al confronto sulle diverse notizie che abbiamo e per la disponibilità a ritornare, qualora ve ne fosse la necessità. So perfettamente che le questioni che riguardano il pronto soccorso non sono di stretta competenza del Ministro dell'interno, però nella sua risposta lei, signora sottosegretaria, è stata molto dettagliata e mi ha dato tutte le informazioni del caso. Sarà necessario verificare - e su tale punto potremo confrontarci - le diverse testimonianze e dichiarazioni. Tuttavia, resta questa vicenda gravissima, una tragedia che è avvenuta in una località turistica del nostro Paese, che ha riguardato un commerciante, una persona, un cittadinoPag. 97straniero che era regolarmente presente e cercava di vivere e di lavorare nel nostro Paese, probabilmente, mi permetto di dire, per responsabilità degli enti locali, che molto spesso sono disattenti e non operano politiche corrette di inclusione. Nella nostra interpellanza dichiariamo che le forze dell'ordine, Guardia di finanza ed altri corpi, erano impegnate in un'operazione per reprimere l'abusivismo commerciale, ma non esistono un piano e una disciplina del piccolo commercio. Pertanto, se le condizioni fossero diverse uomini e donne, cittadini stranieri, migranti che sono nel nostro Paese potrebbero avere condizioni di vita migliori.
Credo che il nostro Governo, ma anche gli enti locali debbano in qualche maniera cambiare passo rispetto al tema della sicurezza, che è sicuramente delicato, difficile, ma che deve essere affrontato proponendo e sostenendo modelli diversi, includenti, solidali, che tutelino tutti i cittadini presenti sul nostro territorio, tenendo conto soprattutto che la povertà, la marginalità, l'insicurezza, la precarietà colpiscono fasce di cittadini, sia italiani sia stranieri, sempre più larghe. La risposta deve combattere le cause di tali situazioni. Penso che la soluzione non possa essere costituita dai patti per la sicurezza. Gli enti locali devono invece sperimentare politiche di accoglienza e di convivenza, per creare luoghi dove possano crescere anche le occasioni di lavoro per chi viene nel nostro Paese per trovare e costruirsi condizioni di vita migliori. Tali politiche sono le uniche che possono servire a sottrarre tali fenomeni alla tenaglia del binomio regolarità e repressione, altrimenti la risposta sarà sempre repressiva e soprattutto la legalità si allontanerà sempre di più dalla giustizia e dai valori dell'umanità.
Credo che avvenimenti come quelli oggetto di questa interpellanza turbino tutti noi e ci richiamino ad un impegno maggiore rispetto alle scelte politiche che adottiamo, ad un impegno diverso che permetta di cambiare passo.