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Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge Ascierto; Zanotti ed altri; Naccarato; Mattarella ed altri; Ascierto, Galante ed altri; Deiana; Fiano; Gasparri ed altri; la Mascia; Boato; Boato; Boato; Scajola ed altri; D'Alia; Maroni ed altri; Cossiga; Cossiga: Sistema di informazione, per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto (A.C. 445-982-1401-1566-1822-1974-1976-1991-1996-2016-2038-2039-2040-2070-2087-2105-2124-2125-A).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del testo unificato Pag. 35delle proposte di legge Ascierto; Zanotti ed altri; Naccarato; Mattarella ed altri; Ascierto, Galante ed altri; Deiana; Fiano; Gasparri ed altri; la Mascia; Boato; Boato; Boato; Scajola ed altri; D'Alia; Maroni ed altri; Cossiga; Cossiga: Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto.
Ricordo che nella seduta dell'8 febbraio è stato votato, da ultimo, l'articolo 1 e si è conclusa la fase degli interventi sul complesso degli emendamenti riferiti all'articolo 2.
Avverto che, prima dell'inizio della seduta, sono stati ritirati i seguenti emendamenti: Galante 2.60 e 33.60, Mascia 21.65, 23.60 e 24.60, Diliberto 21.62, Licandro 33.61, Santelli 32.60, 37.60 e 43.60, Boscetto 36.61.
Sono stati, inoltre, ritirati dal presentatore tutti gli emendamenti a prima firma Capotosti, ad eccezione dell'emendamento 5.61.
È in distribuzione un fascicolo contenente ulteriori proposte emendative della Commissione.
Avverto che la Commissione bilancio ha espresso il parere di propria competenza, che è distribuito in fotocopia (vedi l'allegato A - A.C. 445 ed abbinate sezione 1). In esso è stato revocato il parere contrario già reso sull'emendamento D'Alia 6.64.
(Ripresa esame dell'articolo 2 - A.C. 445-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'articolo 2, al quale non risultano presentate proposte emendative non ritirate (vedi l'allegato A - A.C. 445 ed abbinate sezione 2).
Dobbiamo, quindi, passare alla votazione dell'articolo 2.
Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Per consentire l'ulteriore decorso del termine regolamentare di preavviso, sospendo la seduta.
La seduta, sospesa alle 15,45, è ripresa alle 16,10.
PRESIDENTE. Avverto che l'emendamento Capotosti 5.61 è stato ritirato dai presentatori.
Passiamo alla votazione dell'articolo 2.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 382
Votanti 381
Astenuti 1
Maggioranza 191
Hanno votato sì 379
Hanno votato no 2).
Prendo atto che i deputati Drago, Formisano, La Malfa e Testoni non sono riusciti ad esprimere il proprio voto.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Signor Presidente, di intesa con i colleghi della Commissione, chiedo che venga accantonato l'esame dell'articolo 3 e dei relativi emendamenti e che si passi all'esame dell'articolo 4.
PRESIDENTE. Avverto che, non essendovi obiezioni, l'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso riferite deve intendersi accantonato.
(Esame dell'articolo 4 - A.C. 445-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso riferite (vedi l'allegato A - A.C. 445 ed abbinate sezione 3).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. La Commissione invita al ritiro degli emendamenti Galante 4.61, Villetti 4.68 e Sgobio 4.70. Raccomanda inoltre l'approvazione del suo emendamento 4.200 ed invita al ritiro degli emendamenti Villetti 4.69, Diliberto 4.63, Villetti 4.71 e Bocchino 4.20. Raccomanda altresì l'approvazione del suo emendamento 4.201 ed invita al ritiro dell'emendamento Galante 4.64. Raccomanda inoltre l'approvazione del suo emendamento 4.203. Gli emendamenti Capotosti 4.60, 4.75 e 4.62 sono stati ritirati.
Infine si raccomanda l'approvazione dell'emendamento 4.204 della Commissione.
PRESIDENTE. Il Governo?
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il Governo esprime parere favorevole.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Mi scusi, Presidente, credo che il Governo intendesse esprimere un parere conforme a quello del relatore, non parere favorevole.
PRESIDENTE. Sì, si è compreso così.
Prima di passare alla votazione degli emendamenti, segnalo che assistono ai nostri lavori una delegazione del comune di Maropati (Reggio Calabria) ed una classe della scuola media «G. Mandes» di Casalnuovo Monterotaro (Foggia). Rivolgo a tutti loro un saluto a nome dell'Assemblea (Applausi).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Galante 4.61.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro.
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Noi riteniamo che questo nostro emendamento, come gli altri successivi, sia ispirato ad una logica precisa, cioè quella di evitare formulazioni che possano aprire in futuro una maglia verso eccessivi tentativi di autonomia degli apparati.
Quando discutiamo del DIS e ne individuiamo i compiti, a noi sembra sufficiente fermarsi alla prima parte della disposizione, laddove si statuisce che il Dipartimento «coordina l'intera attività di informazione per la sicurezza, verificando altresì i risultati delle attività svolte dal SIN e dal SIE (...)». Aggiungere la previsione che segue nel testo - dal tenore: «ferma restando la competenza dei (...)», e via dicendo - o è assolutamente ridondante oppure presenta margini di ambiguità che possono, per l'appunto, consentire di alleggerire sempre più, rendendolo così molto lieve, il lavoro di controllo e di coordinamento (e quindi la funzione) del DIS, con un ritorno al passato e ad un'eccessiva autonomia degli apparati. Si determina così un vulnus all'impianto della riforma, che vuole individuare con precisione, con certezza e con nettezza dove si assumono le decisioni, chi ne risponde, dove se ne risponde e, soprattutto, chi ne porta fino in fondo la responsabilità politica.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Signor Presidente, credevo che questo passaggio fosse chiaro. Al riguardo, voglio precisare ai colleghi che stiamo discutendo del Dipartimento che coordina i servizi di sicurezza. Il testo è del seguente tenore: il Dipartimento «coordina l'intera attività di informazione per la sicurezza, verificando altresì i risultati delle attività svolte dal SIN e dal SIE». La disposizione prosegue poi aggiungendo: «ferma restando la competenza dei predetti servizi relativamente alle attività di ricerca informativa e di collaborazione con i servizi di sicurezza degli Stati esteri». Ciò significa che l'organo per il coordinamento non può svolgere esso stesso attività di investigazione e di ricerca informativa. Quindi, chiedendo l'attenzione dei colleghi, insisterei nel formulare l'invito al ritiro della proposta emendativa perché ho l'impressione che la sua approvazione raggiungerebbe un effetto contrario alle intenzioni creando Pag. 37confusione sulle competenze relative. Resterebbe non chiaro che il DIS deve coordinare mentre i servizi devono operare. Sembrerebbe che il Dipartimento, che coordina, dovesse anche operare. Quindi, avendone anche discusso in Commissione, mi permetterei di insistere per il ritiro di questa proposta emendativa.
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. In considerazione di quanto testé precisato dal relatore, ritiro l'emendamento Galante 4.61.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo all'emendamento Villetti 4.68.
Prendo atto che il presentatore non accede all'invito al ritiro formulato dal relatore e dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Villetti 4.68, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 453
Maggioranza 227
Hanno votato sì 14
Hanno votato no 439).
Passiamo all'emendamento Sgobio 4.70.
Prendo atto che il presentatore non accede all'invito al ritiro formulato dal relatore e dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sgobio 4.70, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 448
Votanti 437
Astenuti 11
Maggioranza 219
Hanno votato sì 4
Hanno votato no 433).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.200 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 454
Votanti 451
Astenuti 3
Maggioranza 226
Hanno votato sì 443
Hanno votato no 8).
Passiamo all'emendamento Villetti 4.69.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore e dal Governo.
ENRICO BUEMI. Signor Presidente, questa proposta emendativa intendeva meglio specificare situazioni che, a nostro avviso, potevano rappresentare posizioni equivoche. Comunque, ritiriamo l'emendamento Villetti 4.69.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo all'emendamento Diliberto 4.63.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore e dal Governo.
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Lo ritiro, signor Presidente.
PRESIDENTE. Sta bene.Pag. 38
Passiamo all'emendamento Villetti 4.71.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore e dal Governo.
ENRICO BUEMI. Lo ritiro, signor Presidente.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo all'emendamento Bocchino 4.20.
Prendo atto che il presentatore accede all'invito al ritiro formulato dal relatore e dal Governo.
Passiamo all'emendamento 4.201 della Commissione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.201 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 460
Votanti 459
Astenuti 1
Maggioranza 230
Hanno votato sì 457
Hanno votato no 2).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Galante 4.64.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore e dal Governo.
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Signor Presidente, insisto per la votazione dell'emendamento.
Sinceramente pensiamo che vi sia il rischio di creare eccessiva autonomia con canali ulteriori. È vero che il direttore è il diretto referente del Presidente del Consiglio dei ministri e, ove istituita, dell'autorità delegata. Tuttavia, si fa rinvio a quanto previsto dai commi di articoli successivi, laddove si dice che i direttori del SIE e del SIN rispondono al Presidente del Consiglio dei ministri.
Ora su tale questione vorrei che vi fosse chiarezza. Vorrei capire fino in fondo dove è la responsabilità politica; se si creano altri canali ed i direttori dei servizi rispondono attraverso le loro strutture direttamente al Presidente del Consiglio, non si riesce a capire perché non debbano passare attraverso il DIS. Dunque, con le perplessità che abbiamo manifestato, manteniamo il nostro convincimento.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Signor Presidente, ringrazio il collega Licandro che mi dà l'occasione di precisare un aspetto di questa norma. Si dice che il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, struttura che deve coordinare i due servizi, è sovraordinato gerarchicamente ai medesimi, ma i direttori dei servizi rispondono dal punto di vista politico al Presidente del Consiglio dei ministri, perché, altrimenti, avremmo un sistema in cui è il direttore del dipartimento che coordina l'unico responsabile della politica di sicurezza.
Quindi, capisco l'argomento, ma in questo modo garantiamo l'attribuzione della responsabilità politica al Presidente del Consiglio dei ministri. Questa è la ragione per cui la Commissione ha formulato un invito al ritiro.
PRESIDENTE. Onorevole Licandro, conferma la sua intenzione?
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Sì, signor Presidente, insisto per la votazione.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Galante 4.64, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 459
Votanti 454
Astenuti 5
Maggioranza 228
Hanno votato sì 17
Hanno votato no 437).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.203 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 422
Votanti 416
Astenuti 6
Maggioranza 209
Hanno votato sì 403
Hanno votato no 13).
Prendo atto che la deputata Incostante non è riuscita a votare e che avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.204 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 458
Votanti 456
Astenuti 2
Maggioranza 229
Hanno votato sì 451
Hanno votato no 5).
Passiamo alla votazione dell'articolo 4.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mascia. Ne ha facoltà.
GRAZIELLA MASCIA. Signor Presidente, preannunzio, in primo luogo, il voto favorevole del gruppo di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea sull'articolo 4, con il quale - lo abbiamo già precisato nel corso della illustrazione degli emendamenti - abbiamo definito precise responsabilità.
Si potevano adottare modelli diversi, ma abbiamo scelto comunque due servizi, uno interno ed uno esterno, che rispondono all'autorità politica e ai quali vengono assegnati con chiarezza, come vedremo nel dettaglio, determinati compiti.
Ribadisco l'importanza di aver definito, forse per la prima volta in modo chiaro nell'ambito di una riforma in questa materia, le responsabilità precise a cui ogni struttura è chiamata a rispondere. Sottolineo, altresì, che nello stesso articolo facciamo riferimento ad un ufficio ispettivo molto importante, definendo i criteri con i quali esso verrà istituito per quanto dipenderà dalla struttura stessa del dipartimento che coordinerà i due servizi. Tra l'altro, agli ispettori dovrà essere anche garantita piena autonomia ed indipendenza di giudizio nelle funzioni di controllo. Inoltre, sono previste le modalità per la loro assunzione e per la definizione del personale.
Credo che il lavoro di ispezione interno sia uno degli aspetti importanti definiti all'interno di questa riforma, che si ricollega a tutte le funzioni di controllo previste in altri punti del provvedimento relativi anche ad altre figure istituzionali.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bressa. Ne ha facoltà.
GIANCLAUDIO BRESSA. Signor Presidente, intervengo soltanto per dichiarare il voto favorevole del mio gruppo. Con l'articolo 4 viene istituito il dipartimento delle informazioni per la sicurezza, che rappresenta una delle novità più significative della riforma, in quanto presso la Presidenza del Consiglio vi sarà, appunto, un dipartimento con il compito di coordinare effettivamente le attività dei servizi che si Pag. 40occuperanno degli affari esteri e di quelli interni. Si tratta di un passo in avanti estremamente significativo.
Questo dipartimento sostituisce la figura sbiaditissima del CESIS ed è sicuramente un passo in avanti importante per la modernizzazione dei servizi. Giova anche ricordare come l'istituzione dell'ufficio ispettivo garantisca una grande ed importante trasparenza nell'ambito sia del coordinamento che del controllo dell'attività dei due servizi operativi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Santelli. Ne ha facoltà.
JOLE SANTELLI. Signor Presidente, intervengo per dichiarare il voto favorevole del gruppo di Forza Italia sull'articolo 4 ed anche per sottolineare, come già ha fatto il collega Bressa precedentemente, la centralità dello stesso, nonché la sua portata innovativa. Infatti, l'istituzione del DIS, dipartimento presso la Presidenza del Consiglio, che sostituisce il CESIS, attuale comitato di coordinamento, tende appunto a rappresentare un momento di controllo amministrativo e di raccordo di informazioni. Nel far questo si è tenuto conto di un aspetto particolarmente delicato di questa vicenda, ponendosi il problema del coordinamento con le forze di polizia e dell'acquisizione di notizie e di informazioni, nonché della loro relativa trasmissione.
Si tratta di un aspetto focale nell'attività del sistema dei servizi di sicurezza, ma in generale di coordinamento in questa materia per evitare ulteriori distonie quali quelle verificatesi nel corso degli ultimi anni. Soprattutto con l'istituzione di questo dipartimento presso la Presidenza del Consiglio si vuole appositamente permettere al Presidente del Consiglio la direzione effettiva e la conoscenza reale dell'attività dei servizi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Alia. Ne ha facoltà.
GIANPIERO D'ALIA. Signor Presidente, anche l'UDC voterà a favore di questo articolo 4, che rappresenta un punto di compromesso tra le diverse posizioni esistenti sulla riorganizzazione delle attività di intelligence. Ad esempio, per quanto ci riguarda, noi avevamo proposto una diversa organizzazione complessiva dell'apparato dei servizi in modo che esso fosse distinto, così come oggi è nel testo, non per competenza territoriale ma per materia, onde rendere più efficace l'azione di intelligence in settori dove essa è assolutamente carente, come in quello del controspionaggio.
La soluzione che è stata definita - ovvero la creazione del dipartimento presso la Presidenza del Consiglio che accorpa in sé, in un unico rapporto di dipendenza funzionale (prima articolato con il ministro della difesa e con il ministro degli interni, con riferimento a SISMI e a SISDE), l'accentramento dei poteri di coordinamento, di controllo e di gestione dell'organizzazione del personale e di definizione di eventuali conflitti di competenza (laddove operazioni, che, territorialmente, sono di competenza di un servizio ricadano, per la continuità dell'azione, nella competenza territoriale di un altro), la definizione e l'approfondimento di merito delle singole questioni e la definizione di un quadro chiaro di norme, che consente di evitare i problemi che, fino ad oggi, ci sono stati (come, ad esempio, quello della sovrapposizione di competenze, della duplicazione delle strutture e della gestione incontrollata delle risorse proprio a causa della polverizzazione delle competenze) - ci ha indotto ad accettare questa impostazione. Manifestiamo la nostra soddisfazione, ma ovviamente il nostro giudizio è ancora prudente, perché aspettiamo di definire un'altra parte, parimenti importante, del provvedimento in esame, cioè quella che riguarda la disciplina della tutela del segreto di Stato e dell'esercizio delle garanzie funzionali.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.
Pag. 41
MARCO BOATO. Signor Presidente, colleghi, a nome del gruppo dei Verdi, dichiaro il voto favorevole sull'articolo 4 del provvedimento in esame, che prevede l'istituzione, al posto dell'attuale CESIS, ma con maggiori poteri e con maggiore forza istituzionale, del dipartimento delle informazioni per la sicurezza.
Con l'articolo 1, si è attribuita, in via esclusiva, al Presidente del Consiglio dei ministri una serie di competenze di grande importanza e rilevanza istituzionale e, con l'articolo 2, si è previsto che il sistema di informazioni per la sicurezza della Repubblica è composto dallo stesso Presidente del Consiglio dei ministri, dal comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (CISR), dall'autorità delegata, di cui all'articolo 3 (che abbiamo accantonato), dal dipartimento previsto dall'articolo 4 (DIS), dal servizio di informazione per la sicurezza esterna (SIE) e dal servizio di informazione per la sicurezza interna (SIN), che affronteremo dettagliatamente agli articoli 6 e 7.
Si tratta di un disegno organico e sistematico che rafforza, da una parte, la direzione politica e i compiti di indirizzo in capo al Presidente del Consiglio dei ministri e, dall'altro, il principale strumento, di cui si avvarrà lo stesso Presidente del Consiglio dei ministri, ovvero il dipartimento per la formazione della sicurezza (DIS), che avrà una serie di competenze e di responsabilità già ricordate dai colleghi che mi hanno preceduto.
Per tali ragioni, confermo il nostro voto favorevole.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gasparri. Ne ha facoltà.
MAURIZIO GASPARRI. Signor Presidente, colleghi, il gruppo di Alleanza Nazionale voterà a favore dell'articolo 4, che, come si è già rilevato nel dibattito, rappresenta un punto di incontro e di mediazione. Il nostro gruppo aveva presentato una proposta di legge volta ad istituire una struttura unificata, in ragione del fatto che, oggi, le competenze dei servizi sembrano più diversificate per materie che non per territori. Il terrorismo internazionale può organizzare, con maggiore probabilità del passato, basi e infiltrazioni sul territorio nazionale e, come abbiamo assistito in queste ultime ore, fattori di criminalità interna possono trovare corrispondenza in gruppi o latitanti che si trovano all'estero. Avremmo, quindi, immaginato una struttura unica articolata in varie agenzie. In fondo, comunque, il rafforzamento del sistema di coordinamento centrale rappresentato dal DIS può rappresentare una scelta che va in una direzione di maggiore raccordo, nel rispetto, come dice la legge, delle competenze specifiche che dovranno esercitare il SIN e il SIE, ma anche con momenti di coordinamento che tale dipartimento, presso la Presidenza del Consiglio, dovrà svolgere.
L'obiettivo, in sostanza, è quello di rafforzare significativamente il ruolo che nella ripartizione attuale dei servizi è attribuito al CESIS, che ha svolto un lavoro apprezzabile ed importante, ma che, spesso, non ha avuto il potere normativo di incidere in misura maggiore sull'azione di coordinamento. Questo è uno dei punti qualificanti del disegno di legge al nostro esame.
Vedremo più avanti - come, del resto, diceva il collega D'Alia - se su altri aspetti per noi fondamentali (le garanzie funzionali, il rapporto tra attività investigative e attività dei servizi per evitare che indagini inopportune e improprie possano finire per bloccare le attività volte alla sicurezza dello Stato e la gestione del segreto di Stato) questo testo rimarrà, come almeno appare in queste prime fasi, condivisibile e, quindi, se dal voto favorevole sull'articolo 4, che ribadisco, si potrà poi passare nei punti successivi ad una più ampia condivisione di questa riforma.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cota. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, il nostro obiettivo era quello di realizzare una struttura dei servizi che fosse il più Pag. 42possibile efficiente e trasparente, che evitasse o, quanto meno, riducesse la possibilità di avere settori dei servizi fuori controllo, che evitasse che all'interno della organizzazione degli stessi la mano destra non sapesse quello che faceva la mano sinistra e viceversa (forse in questo periodo è il caso di dire più la mano sinistra) e che, a fronte di una struttura trasparente, nella sua organizzazione vi fosse un controllo politico in capo ad una figura individuata - in questo caso il Presidente del Consiglio - ed un più ampio controllo parlamentare anche dal punto di vista della rappresentanza del Copaco.
Molte cose siamo riusciti oggettivamente ad ottenerle e la creazione del dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS), che coordinerà le informazioni che arriveranno dal SIE e dal SIN sotto il controllo politico del Presidente del Consiglio, va indubbiamente in questa direzione.
Per questo motivo, voteremo a favore dell'articolo 4.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Licandro. Ne ha facoltà.
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Intervengo rapidamente per dichiarare il voto favorevole dei Comunisti italiani sull'articolo 4, che, come è stato già ampiamente sottolineato, è uno dei punti cardine di questa riforma e che dovrebbe servire a superare logiche e dinamiche del passato nell'impostazione e nell'approccio dei nostri servizi.
Avremmo voluto che si «sciogliessero» sempre più, fino in fondo, tutte le linee di ambiguità che, a nostro giudizio, ancora residuano. Riteniamo che il cammino di questa riforma non sia concluso, ma, per adesso, sull'articolo 4 crediamo che sia stata raggiunta complessivamente una soluzione di equilibrio soddisfacente.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buemi. Ne ha facoltà.
ENRICO BUEMI. Signor Presidente, la Rosa nel Pugno voterà a favore dell'articolo 4 perché rappresenta in buona misura una novità positiva, nel senso che vengono evidenziate alcune competenze che ci sembrano di particolare importanza: la vigilanza sulla corretta applicazione del segreto di Stato in stretto rapporto con il Presidente del Consiglio, la cura dell'attività di promozione e diffusione nella cultura della sicurezza e, in particolare, la funzione di indirizzo unitario che deve riguardare i due servizi (uno impegnato in Italia e l'altro all'estero), che non devono avere attività che si sovrappongono, con uno sfruttamento delle risorse messe in campo nel migliore dei modi.
Altra questione di particolare rilievo è la funzione degli ispettori, che sono certamente utili in un'attività così delicata e che, per garantire la loro indipendenza, non possono essere destinati o provenire dai servizi di sicurezza. Questa garanzia è importante. Ci rendiamo conto, infatti, della particolare delicatezza dell'attività di questo settore dello Stato. Siamo convinti dell'estrema necessità di avere servizi efficienti e penetranti, ma, nello stesso tempo, dobbiamo essere sicuri che le loro attività siano finalizzate esclusivamente alla tutela degli interessi dello Stato.
Quindi, il voto della Rosa nel Pugno sarà favorevole.
PRESIDENTE. Prima di porre in votazione l'articolo 4, avverto che questa votazione non produce effetti preclusivi rispetto all'istituzione dell'autorità delegata di cui all'articolo 3, articolo che è stato accantonato.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 471
Maggioranza 236
Hanno votato sì 471).
(Esame dell'articolo 5 - A.C. 445-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 e delle proposte emendative ad esso presentate (vedi l'allegato A - A.C. 445 ed abbinate sezione 4).
Avverto che è stato ritirato l'emendamento 5.500 del Governo.
Nessuno chiedendo di parlare sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Signor Presidente, nel ricordare che l'emendamento Capotosti 5.61 è stato ritirato, la Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Buemi 5.60 e formula un invito al ritiro dell'emendamento Galante 5.62; credo peraltro che l'onorevole Licandro, presentatore dell'emendamento in oggetto, manifesti il desiderio di ritirarlo.
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Sì, lo ritiro.
PRESIDENTE. Il Governo?
ENRICO MICHELI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Buemi 5.60.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Signor Presidente, l'emendamento Buemi 5.60 chiede che nel Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri, oltre all'Autorità delegata e ai ministri degli affari esteri, dell'interno e della difesa, siano presenti anche il ministro della giustizia e il ministro dell'economia e delle finanze. Abbiamo discusso a lungo su questa materia in Commissione.
Annuncio il voto favorevole sull'emendamento in oggetto. Credo sia opportuno (non sarebbe stato strettamente necessario; sto parlando di opportunità) che questo Comitato, che da tre ministri passa a cinque, oltre ovviamente al Presidente del Consiglio e all'Autorità delegata, ove istituita, sia composto - lo ripeto - anche dal ministro della giustizia, per le competenze che gli sono proprie (si tratta di una materia delicata, che avrà a che fare anche con le garanzie funzionali di cui discuteremo più avanti) e dal ministro dell'economia e delle finanze, che, oltre ad essere il principale ministro di carattere economico, non l'unico, all'interno del Gabinetto del Governo, è anche, essendo ministro dell'economia e delle finanze, il riferimento istituzionale della stessa Guardia di finanza, come il Ministero della difesa lo è per l'Arma dei carabinieri e per le altre Forze armate ed il Ministero dell'interno per la Polizia di Stato, per una responsabilità generale sulla pubblica sicurezza.
Credo sia opportuno che si preveda questo limitato allargamento nella composizione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica e confermo il voto favorevole dei Verdi sull'emendamento Buemi 5.60.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Alia. Ne ha facoltà.
GIANPIERO D'ALIA. Signor Presidente, noi, viceversa, voteremo contro questo emendamento. In Commissione abbiamo discusso a lungo sulle competenze del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica e, a fronte delle obiezioni che erano state fatte in ordine ai poteri forti che questo Comitato doveva avere, anche sotto il profilo del condizionamento dell'attività di indirizzo politico sull'intelligence del Presidente il Consiglio (infatti, si dice che il CISR ha poteri di definizione dell'attività di indirizzo della politica e della sicurezza), sono stati attribuiti poteri relativi all'approvazione dei bilanci e quindi alla gestione e all'assegnazione delle risorse finanziarie.Pag. 44
Peraltro, sono stati attribuiti legittimi poteri relativi al coordinamento e allo scambio informativo tra i tre Ministeri che - oltre al Presidente del Consiglio ed eventualmente all'Autorità delegata - hanno competenza in materia: mi riferisco ai Ministeri della difesa, dell'interno e degli affari esteri. Tutto ciò compensando l'eliminazione del rapporto diretto e di dipendenza funzionale fra i singoli servizi e il Ministero della difesa, da un lato, e il Ministero dell'interno, dall'altro. Sicché, si è detto che, mentre l'attività operativa, giustamente, è interamente incardinata all'interno del dipartimento delle informazioni per la sicurezza nazionale (DIS) presso la Presidenza del Consiglio, l'attività di indirizzo politico, ancorché spettante in via esclusiva al Presidente del Consiglio, deve essere collegiale, perché questi tre rami dell'amministrazione necessariamente fanno parte del sistema della sicurezza.
Oggi, si è cambiata opinione. Si è detto: attenuiamo questi poteri e allarghiamo i soggetti che necessariamente partecipano ai lavori del CISR. La norma stabilisce che, oltre ai ministri dell'interno, della difesa e degli affari esteri, il CISR possa chiamare a partecipare alle sedute altri ministri che per competenza possano dare un supporto all'attività e alla programmazione delle politiche di intelligence, nonché i vertici delle forze di polizia, delle forze dell'ordine e via dicendo.
Con questo emendamento la composizione del CISR si allarga anche al Ministero della giustizia e al Ministero dell'economia e delle finanze: noi la riteniamo una scelta immotivata.
Intanto, come è noto, il ministro della giustizia non ha alcun potere nel rapporto con la sua amministrazione; quindi, non è nelle condizioni di poter interferire con un'attività che, per Costituzione, è indipendente e autonoma.
Il ministro dell'economia e delle finanze, per altro verso, è competente limitatamente alla sola gestione preliminare delle risorse. Sarebbe stata più coerente la scelta di inserire un riferimento al ministro per lo sviluppo economico che, invece, ha una competenza specifica relativa allo spionaggio industriale.
Credo che, in qualche modo, la soluzione che è stata trovata - che rispetto, ma che non condivido - attenui quel principio forte che abbiamo tenuto saldo nell'organizzazione del DIS e che avremmo dovuto tenere altrettanto fermo nell'organizzazione dell'organo che specularmente si muove con il DIS, perché ne rappresenta, per così dire, la parte più squisitamente politica e di indirizzo del Governo.
Questo allargamento - che per le ragioni esposte riteniamo ingiustificato - non ci sembra funzionale né utile. Non siamo abituati a fare analisi dietrologiche sul motivo per cui viene inserita tale disposizione: non spetta a noi dirlo. Siamo ancorati a quella visione rispetto alla quale originariamente in Commissione - come il presidente Violante sa - nutrivamo una serie di perplessità, ma che poi abbiamo condiviso.
Oggi, ci troviamo di fronte ad un'altra formulazione che contraddice quella originaria e che, comunque, per le ragioni che ho illustrato, non ci trova consenzienti.
Per queste ragioni, esprimeremo un voto contrario sull'emendamento in esame.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buemi. Ne ha facoltà.
ENRICO BUEMI. Signor Presidente, intanto esprimo il mio dispiacere per il fatto che i colleghi dell'UDC - in particolare il collega D'Alia, che stimiamo - non abbiano condiviso l'emendamento in esame, che ha l'obiettivo di inserire nel Comitato due responsabilità politiche di grandissima importanza proprio in funzione delle attività dei servizi di informazione e sicurezza. Mi riferisco al ministro della giustizia, come titolare di una branca essenziale dello Stato, dove la tutela della legalità, attraverso le sue molteplici istituzioni, è elemento fondamentale. Senza dimenticare che il ministro della giustizia Pag. 45è anche il responsabile politico delle carceri, che in materia di informazione e sicurezza hanno una rilevanza notevole.
La seconda figura politica è quella del ministro dell'economia, e qui non si tratta tanto di introdurre tale presenza perché è responsabile della Guardia di finanza - anche! - ma perché noi riteniamo che anche la tutela dell'economia generale del paese debba essere tra le attività di informazione e di sicurezza. Non è irrilevante, in relazione a questa presenza, la definizione di strategie che, come ben sappiamo, possono avere una forte rilevanza sugli andamenti economici del paese.
Si tratta, dunque, di due presenze essenziali per dare al Comitato quell'equilibrio e quella responsabilità piena, che certamente è rappresentata dalla presenza del Presidente del Consiglio, titolare della direzione politica dei servizi di informazione e di sicurezza; ma i punti di vista di quella responsabilità sono utili e, noi diciamo, indispensabili per un buon lavoro dei servizi di informazione e di sicurezza.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cota. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. L'emendamento in esame francamente non ci convince, perché è vero, come è stato ricordato poco fa dal collega D'Alia, che si è discusso a lungo in Commissione in ordine alla costituzione del Comitato di cui stiamo parlando, è vero che esso ha perso progressivamente gran parte dei suoi poteri, ma lo è anche il fatto che comunque dovrebbe trattarsi di un organismo assolutamente snello.
Non sfuggirà ai colleghi il fatto che la composizione originaria è proprio quella di persone che sono all'interno del Comitato perché competenti: il Presidente del Consiglio lo è perché autorità politica responsabile in materia di servizi; l'Autorità delegata è il sottosegretario eventualmente delegato; il ministro degli affari esteri è competente perché una parte dell'attività dei nostri servizi si svolge all'estero; il ministro dell'interno lo è perché responsabile politico all'interno e in ordine alla sicurezza, così come è competente, per quanto riguarda le operazioni all'estero borderline con quelle di carattere militare, il ministro della difesa.
Il ministro dell'economia, Presidente, è stato inserito per mascherare la vera operazione politica, che è stata quella di inserire il ministro della giustizia, perché tale richiesta politica arrivava dal ministro della giustizia stesso, che è anche a capo di un partito, e quindi perché, evidentemente, vi era un braccio di ferro all'interno della maggioranza. A tale proposito, se andiamo a guardare la storia degli emendamenti che sono stati presentati, troviamo che in questo senso sono stati presentati emendamenti proprio dal gruppo dell'UDEUR.
È evidente che la composizione del Comitato di cui all'articolo 5 risulta strumentale a logiche di potere e alla necessità di creare pesi e contrappesi all'interno della maggioranza e non è certo rispondente alla funzionalità del Comitato e alle esigenze di trasparenza e di efficienza dei nostri servizi di informazione.
È per questo motivo che noi voteremo contro.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gasparri. Ne ha facoltà.
MAURIZIO GASPARRI. Vorrei invitare il relatore a rivalutare l'ipotesi di cui stiamo parlando e a non modificare il testo in esame. Quindi, noi siamo contrari all'emendamento che allarga la composizione del Comitato in questione. Voglio sottolineare pertanto le motivazioni che anche i colleghi hanno qui esposto.
La sua composizione ristretta, infatti, è volta a rafforzarne l'autorevolezza. Non vorremmo che tale «allungamento della lista» dei componenti risponda, più che alle esigenze delle istituzioni rappresentate, a quelle dei politici o dei partiti: in altri termini, alla composizione di tale organo si aggiungerebbe il ministro della giustizia in quanto si deve dare «ospitalità» all'attuale ministro, nonché al gruppo Pag. 46che rappresenta. Non vorrei si trattasse, insomma, di una norma ad personam.
Vorrei dire al relatore che tale situazione potrebbe essere comunque risolvibile, poiché il comma 5 dell'articolo al nostro esame prevede che, in ogni caso, il Presidente del Consiglio possa chiamare a partecipare alle sedute del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica anche altri ministri ove sussistano situazioni che ne consiglino - pur in un ambito così ristretto, autorevole e riservato - il coinvolgimento. In tal senso, il relatore dovrebbe ricordare la discussione svolta in sede di Commissione, rammentata dai colleghi che mi hanno preceduto.
Si tratta, dunque, di una norma aperta, la quale ratifica il ruolo specifico e particolare (come è ovvio che sia) dei ministri degli affari esteri, dell'interno e della difesa, ma mantiene comunque la possibilità di coinvolgere altri componenti del Consiglio dei ministri. Quindi, se esiste il problema di coinvolgere non il Ministero della giustizia, ma il ministro della giustizia (qualora rimanesse in carica l'attuale), potreste assumere tra di voi l'impegno politico di convocarlo per le riunioni del citato Comitato. Personalmente, non stravolgerei la disposizione in questione; poiché, al di là delle battute, mi sembra che sia questa l'esigenza preminente!
Inviterei pertanto il relatore a tornare al percorso iniziale; in caso contrario, è chiaro che il nostro gruppo voterà conto l'emendamento Buemi 5.60. Vorrei comunque rilevare che la nostra riflessione è ispirata al modo responsabile con cui si sta varando una legge molto delicata.
A nostro avviso, non bisogna aggiungere strapuntini: è prevista la possibilità di incrementare il numero dei componenti l'organo in oggetto, e quindi invito a non stravolgerne l'essenziale e ristretta composizione originariamente prevista.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mascia. Ne ha facoltà.
GRAZIELLA MASCIA. Signor Presidente, vorrei approfittare dell'occasione per sottolineare, anche a beneficio dei colleghi che non hanno seguito l'iter del provvedimento, che, dopo l'articolo precedente (con cui si stabilivano nuovi poteri di coordinamento per il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza), con quello in esame si conferiscono nuovi poteri al Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica. Ritengo si tratti di un elemento da evidenziare, perché constateremo che, nell'impianto complessivo del progetto di legge, tutto «si tiene», nell'ambito di un equilibrio di responsabilità e controlli.
Credo che ciò costituisca un elemento positivo. In questo caso, infatti, al Presidente del consiglio dei ministri compete non solo la responsabilità politica, ma anche l'alta direzione dell'intera politica informativa per la sicurezza. Il Comitato interministeriale in oggetto definisce, assieme al Presidente del consiglio, le strategie, nonché i bilanci ed i rendiconti economici. Si tratta, nell'ambito di una materia come quella in esame, di questioni a nostro avviso essenziali.
Abbiamo ragionato a lungo, naturalmente, circa la composizione di tale Comitato, perché, come è facile immaginare, molte potrebbero essere le competenze, più o meno impegnative, dei singoli ministeri: abbiamo deciso, dunque, di restringere la presenza in tale organo ai ministri più direttamente coinvolti. Crediamo comunque che allargare la composizione dell'organo, prevedendo la partecipazione del ministro dell'economia e delle finanze (il quale era tra quelli più rilevanti) e quello della giustizia, rappresenti un buon equilibrio. Tale equilibrio, infatti, non snatura la composizione - e quindi la funzione - del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, stante i nuovi compiti che gli vengono assegnati. In ogni modo, vorrei osservare che un numero così limitato di componenti consente di mantenere l'equilibrio che avevamo stabilito. Pertanto, preannunzio il voto favorevole del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea sull'emendamento Buemi 5.60.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fiano. Ne ha facoltà.
EMANUELE FIANO. Signor Presidente, vorrei far rilevare ai colleghi espressione delle forze di minoranza che ho sentito opporsi all'approvazione dell'emendamento in esame - in particolare, a coloro che, come l'onorevole D'Alia, hanno elaborato il testo base nell'ambito del Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato - che forse, nell'esaminare una modifica del testo unificato originariamente licenziato dalla I Commissione, stiamo esagerando in una contrapposizione che trovo - vorrei dirlo con molto rispetto - ingiustificata.
Vorrei innanzitutto ricordare che, all'interno della proposta elaborata dal Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato, l'ampliamento della composizione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica era già previsto. Infatti, abbiamo presentato di comune accordo un testo, recante anche la mia firma e quella del collega D'Alia, che già contemplava questo allargamento. Lo dico rispettando le opinioni di tutti: poi ciascuno di noi, nello sviluppo del dibattito, può modificare il proprio avviso!
GIANPIERO D'ALIA. Devi dire che non lo condividevamo neanche allora!
EMANUELE FIANO. Ricordo, poi, che noi abbiamo una legge vigente - la n. 801 del 1977 -, la quale disciplina il funzionamento del precedente Comitato. All'articolo 2, quel Comitato è descritto come presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri e composto dal ministro degli affari esteri, dal ministro dell'interno, dal ministro di grazia e giustizia, dal ministro della difesa e dai ministri dell'industria e delle finanze. Non mi risulta che in questi anni, tra le tanti situazioni difficili di cui il Parlamento si è occupato e che riguardavano il funzionamento dei servizi di sicurezza, sia mai stata sollevata da alcuno una polemica o una critica circa la composizione o l'ampiezza del Comitato che affiancava il Presidente del Consiglio.
Colleghi, io penso che la parte fondamentale dell'articolo che noi stiamo per votare - naturalmente, dopo esserci espressi anche su questo emendamento - rimanga; la sostanza è che noi abbiamo assegnato ulteriori poteri a questo Comitato: mi riferisco ai poteri deliberativi, poiché il Comitato elabora gli indirizzi generali e gli obiettivi fondamentali da perseguire nel quadro della politica di informazione per la sicurezza, delibera sulla ripartizione delle risorse finanziarie tra il DIS e i servizi di sicurezza e sui relativi bilanci preventivi e consultivi. Il progetto di riforma che abbiamo elaborato assieme stabilisce dei poteri nuovi e sostanziali di indirizzo e consente di deliberare su una parte fondamentale caratterizzata dall'aspetto economico e finanziario.
La partecipazione al processo decisionale di ministri fondamentali per la gestione dei sistemi di informazione da parte del Governo - mi riferisco al ministro della difesa, al ministro della giustizia e al ministro dell'economia e delle finanze -, a me non pare uno sconvolgimento del principio che abbiamo voluto introdurre aumentando i poteri di indirizzo e di deliberazione del CISR.
Annunzio pertanto il sostegno del gruppo dell'Ulivo a questo emendamento poiché credo che l'allargamento dei componenti del CISR non vanifichi affatto i nuovi poteri di indirizzo e deliberativi, anzi sono del parere che possa esaltarli. Invito, quindi, a ragionare sull'effettiva portata della modifica proposta dall'emendamento in esame che, di fatto, non stravolge il senso del lavoro del CISR.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Ulizia. Ne ha facoltà.
LUCIANO D'ULIZIA. Signor Presidente, intervengo per testimoniare l'adesione del gruppo Italia dei Valori all'emendamento Buemi 5.60 e per spiegarne le relative motivazioni.Pag. 48
Il Ministero dell'economia e delle finanze è dotato di un corpo importantissimo, la Guardia di finanza; e tutti i poteri dello Stato debbono, in qualche modo, sentirsi coordinati ed interessati alla sicurezza nazionale. In particolare, il coinvolgimento del Ministero dell'economia e delle finanze è volto a non lasciare sbavature, vuoti di potere e di intervento e, soprattutto, a consentir una visione complessiva e uniforme della questione relativa alla sicurezza interna ed esterna.
Per queste ragioni, i deputati del gruppo Italia dei Valori aggiungono la loro firma all'emendamento Buemi 5.60.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Santelli. Ne ha facoltà.
JOLE SANTELLI. Signor Presidente, come ricordavano i colleghi, ci siamo confrontati a lungo su questa parte del testo: sostanzialmente erano due le filosofie che si contrapponevano. Ricordo ancora che, effettivamente - come ricordava l'onorevole Fiano -, il testo è arrivato al nostro esame con un CISR abbastanza allargato ad un numero di ministri che andava anche oltre l'attuale composizione oggi all'esame dell'Assemblea.
Il Governo aveva predisposto uno specifico emendamento prevedendo un consiglio di gabinetto che, in qualche modo, circoscrivesse poi un organismo più snello con i ministri competenti, per coadiuvare realmente il Presidente del Consiglio.
A questo punto, la Commissione avrebbe potuto scegliere due opzioni: la prima era mantenere una composizione allargata del CISR, come previsto dalla normativa in vigore; la seconda era trasformare lo stesso CISR in un reale strumento di coordinamento tra i dicasteri precedentemente competenti sui servizi - interno, difesa ed esteri, per attinenza di materia - ed il Presidente del Consiglio. Non faccio velo che Forza Italia ritenesse preferibile questa seconda ipotesi.
Debbo dire che, nel corso della discussione in Commissione, si è comunque arrivati ad una mediazione, nel senso che si sarebbe potuto ampliare il numero dei componenti del CISR purché si limitassero i poteri deliberativi dello stesso organo, e ciò è stato deciso oggi, in Commissione. Sulla base di questa mediazione, che riteniamo riporti a coerenza il sistema, preannunziamo il nostro voto di astensione. Avremmo preferito, come detto, che si fosse scelta la prima opzione, ma riteniamo la scelta effettuata comunque confacente al testo predisposto.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Buemi 5.60, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 443
Votanti 379
Astenuti 64
Maggioranza 190
Hanno votato sì 253
Hanno votato no 126).
Prendo atto che il deputato Poletti non è riuscito ad esprimere il proprio voto. Prendo atto altresì che la deputata Dato avrebbe voluto esprimere un voto favorevole mentre si è erroneamente astenuta.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'articolo 5.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Alia. Ne ha facoltà.
GIANPIERO D'ALIA. Signor Presidente, intervengo solo per preannunziare il voto di astensione del mio gruppo sull'articolo 5, considerato che è cambiata la natura di tale articolo. Il CISR che scaturisce dalle modifiche apportate non è niente di più e niente di meno - anzi, è di meno - rispetto all'assetto dei poteri definito nell'attuale Pag. 49comitato interministeriale. A mio avviso, inoltre, detto organo non potrà neanche, in questa sua composizione, effettuare quello scambio informativo riservato che è tipico dei tre ministeri che avevamo scelto per le loro competenze specifiche ed operative. Inoltre, esso non ha più i poteri relativi alla gestione delle risorse e non costituisce nemmeno più - al contrario di quanto era stato detto in precedenza, ed a me spiegato in Commissione - una forma di controllo dell'attività politica più generale nel settore dell'informazione e della sicurezza, a garanzia che il Presidente del Consiglio non faccia tutto da solo. Credo che questo sia un risultato in contraddizione con il lavoro svolto. Non lo condivido e per tali ragioni ripeto che il mio gruppo si asterrà sull'articolo 5.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cota. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, preannunzio il voto di astensione del gruppo della Lega Nord Padania sull'articolo 5, in considerazione dell'approvazione dell'emendamento Buemi 5.60, su cui abbiamo espresso voto contrario, che ha, in parte considerevole, snaturato la portata, originariamente positiva, di questo articolo. Inoltre, secondo la logica che ha presieduto all'allargamento del Comitato in questione, segnalo la mancata previsione della partecipazione del ministro per le infrastrutture. È infatti vero che quest'ultimo non c'entra nulla, dal punto di vista della competenza, ma a causa dei rapporti con il ministro Mastella, egli avrebbe dovuto entrare a pieno titolo nel suddetto Comitato.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 472
Votanti 384
Astenuti 88
Maggioranza 193
Hanno votato sì 382
Hanno votato no 2).
(Esame dell'articolo 6 - A.C. 445-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e delle proposte emendative ad esso presentate (vedi l'allegato A - A.C. 445 ed abbinate, sezione 5).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento D'Alia 6.64 e formula un invito al ritiro sull'emendamento Licandro 6.61, altrimenti il parere è contrario. Se richiesto, ne spiegherò il motivo.
La Commissione esprime, altresì, parere favorevole sull'emendamento Bocchino 6.13 a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: al comma 6, dopo le parole «per il tramite del DIS» aggiungere le seguenti «e, per i profili di sua competenza, al ministro dell'interno». Conseguentemente, all'articolo 7, comma 6, dopo le parole «il ministro dell'interno» aggiungere le seguenti: «e, per i profili di loro competenza, il ministro degli affari esteri e il ministro della difesa».
La Commissione inoltre raccomanda l'approvazione del suo emendamento 6.200 e formula un invito al ritiro sull'emendamento Sgobio 6.62, altrimenti il parere è contrario.
PRESIDENTE. Chiedo un chiarimento al relatore poiché la nostra impressione è che non si tratti solo di una riformulazione dell'emendamento Bocchino 6.13, ma di un nuovo emendamento.
Pag. 50LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Signor Presidente, anche a beneficio degli uffici, chiarisco che in sostanza noi stabiliamo di accogliere l'emendamento Gasparri 6.13, ma lo collochiamo più opportunamente al comma 6. Si prevede, inoltre, che il Servizio di informazione per la sicurezza esterna informa il ministro dell'interno, quello degli affari esteri e quello della difesa. Riteniamo che, per coerenza, la stessa previsione debba essere formulata anche per il servizio di informazione per la sicurezza interna. Questa è la ragione per la quale, «conseguentemente», abbiamo proposto di aggiungere quelle parole, altrimenti ci sarebbe una divaricazione, nel senso che se il servizio di informazione per la sicurezza interna disponesse di una notizia che potrebbe interessare il ministro degli affari esteri, non gliela potrebbe fornire. Questo mi sembrerebbe francamente sbagliato. I due servizi, cioè, devono informare i tre ministeri.
PRESIDENTE. Ci è chiaro il senso logico della modifica proposta, ma dal punto di vista formale a noi sembra un nuovo emendamento. La Commissione dovrebbe formalizzarlo.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Sta bene, Presidente.
PRESIDENTE. Il Governo?
ENRICO MICHELI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Chiedo ai presentatori dell'emendamento Bocchino 6.13 se concordino sulla soluzione indicata dal relatore.
MAURIZIO GASPARRI. Signor Presidente, naturalmente siamo d'accordo perché nella sostanza si tratta di migliorare la nostra proposta.
PRESIDENTE. Chiedo al relatore se sia necessaria una sospensione della seduta per formalizzare l'emendamento.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. No, signor Presidente, non è necessario. L'emendamento è del seguente tenore: Al comma 6, dopo le parole: «e degli affari esteri» aggiungere le seguenti: «e dell'interno». Conseguentemente, all'articolo 7, comma 6, sostituire le parole: «per i profili di sua competenza» con le seguenti: «il ministro degli affari esteri e il ministro della difesa per i profili di rispettiva competenza».
PRESIDENTE. L'emendamento della Commissione è convenzionalmente numerato 6.100: qual è il parere del Governo su tale proposta emendativa?
ENRICO MICHELI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il Governo esprime parere favorevole.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.100 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 477
Votanti 476
Astenuti 1
Maggioranza 239
Hanno votato sì 474
Hanno votato no 2).
Prendo atto che il deputato Boato si è erroneamente astenuto, mentre avrebbe voluto esprimere un voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento D'Alia 6.64, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 464
Votanti 460
Astenuti 4
Maggioranza 231
Hanno votato sì 456
Hanno votato no 4).
Passiamo all'emendamento Licandro 6.61.
Chiedo al presentatore se accede all'invito al ritiro formulato dal relatore e dal Governo.
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Sì, Presidente, lo ritiro.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.200 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 476
Votanti 474
Astenuti 2
Maggioranza 238
Hanno votato sì 473
Hanno votato no 1).
Avverto che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 6.200 della Commissione, risulta precluso l'emendamento Galante 7.60.
Dobbiamo ora passare alla votazione l'articolo 6, in quanto l'emendamento Sgobio 6.62 è risultato precluso dall'approvazione dell'emendamento 4.203 della Commissione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 6, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 480
Votanti 478
Astenuti 2
Maggioranza 240
Hanno votato sì 478).
Prendo atto che il deputato D'Agrò non è riuscito ad esprimere il proprio voto e che ne avrebbe voluto esprimere uno favorevole.
(Esame dell'articolo 7 - A.C. 445-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (vedi l'allegato A - A.C. 445 ed abbinate sezione 6). Avverto che, risultando l'emendamento Galante 7.60 precluso dall'approvazione dell'emendamento 6.200 della Commissione, passeremo direttamente alla votazione dell'articolo 7.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Galante. Ne ha facoltà.
SEVERINO GALANTE. Signor Presidente, intervengo per esternare all'Assemblea e alla Commissione una preoccupazione.
Abbiamo approvato l'articolo 6, che introduce il servizio di sicurezza esterna e ora ci apprestiamo ad approvare l'articolo 7, che introduce il servizio di sicurezza interna.
È evidente che sicurezza interna e sicurezza esterna tendono ad intersecarsi, perché le minacce potenziali, con la crescente internazionalizzazione della nostra epoca, operano ormai su scala globale. Ciò, tuttavia, comporta alcune conseguenze che devono essere attentamente valutate, come in primo luogo il fatto che i servizi interni tendono a dotarsi di proiezioni o di ancoraggi esterni e, sull'altro versante, che i servizi che operano all'esterno tendono a loro volta a dotarsi di referenti interni. È chiaro che sarà compito del DIS regolare queste dinamiche.Pag. 52
Vi è un secondo aspetto forse ancora più preoccupante. Mi riferisco alla tendenza dei servizi, in particolare di quello interno, a sovrapporsi all'attività delle forze di polizia.
Mi sembra chiaro che il compito fondamentale dei servizi è agire per la prevenzione delle minacce come intelligence, non per il perseguimento operativo dei crimini, compito primario di altri. È indispensabile tenere rigidamente separati i servizi speciali dagli apparati e, soprattutto, dalle funzioni di polizia. Non può essere consentita alcuna confusione o commistione tra chi operi in termini (vengono definiti così) di legalità sostanziale, dove prevale la legittimità dei fini, la difesa dello Stato, da chi invece operi e debba sempre operare rispettando la legalità formale, cioè la legalità dei mezzi.
Viceversa, all'articolo 7, comma 3, si apre la strada alla costituzione di una forza di polizia sui generis, che ha tra i propri compiti anche l'attività di repressione. Se ciò si combina con il disposto dell'articolo 12, che il relatore potrà prendere in considerazione, dove si prevede l'obbligo di collaborazione con i servizi delle forze di polizia, la «frittata» è fatta.
Questa è la preoccupazione che esprimiamo e spero che ad essa, nel seguito della discussione, possa essere data una risposta soddisfacente.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fiano. Ne ha facoltà.
EMANUELE FIANO. Signor Presidente vorrei sottolineare che, con il voto appena effettuato relativo all'articolo 6 e con quello che ci stiamo apprestando a compiere sull'articolo 7, tocchiamo uno degli elementi fondamentali, un cardine della riforma che il Parlamento sta esaminando. Abbiamo appena sancito la trasformazione del SISMI e la nascita del SIE e stiamo facendo altrettanto con il SISDE e con il nuovo SIN.
Attraverso l'approvazione di questi due articoli nell'attuale formulazione forniamo una nuova distinzione dei compiti dei due servizi e modifichiamo la ratio che prima presiedeva alla legge del 1977, che individuava le relative competenze in base all'interesse da tutelare, cioè quello militare per il SISMI e quello politico-istituzionale per il SISDE. Con la nuova norma modifichiamo tale ratio e assegniamo una distinzione per luogo di attività alle diverse competenze dei due servizi. Questa è la ratio che presiede alla descrizione dei compiti riportati nell'articolo 6, che abbiamo appena votato, e nell'articolo 7, che stiamo per votare e che si riferisce al servizio di informazione per la sicurezza interna.
Ritengo che il Parlamento stia compiendo un atto di modernizzazione e di coraggio rispetto alle esigenze contemporanee della sicurezza del paese all'interno e all'estero. Anche le vicende delle ultime ore assegnano al Parlamento il compito di valutare con attenzione come ripartire, tra gli organi preposti che istituiamo con l'attività legislativa in corso, le competenze che riguardano la sicurezza esterna e quelle che riguardano la sicurezza interna.
Intendo rimarcare (peraltro, è stato detto molte volte in sede di discussione sulle linee generali ed anche in fase di esame degli articoli) che non solo abbiamo modificato la ratio dell'assegnazione dei compiti ai due servizi, ma anche il modello di dipendenza, rispettivamente dal ministro della difesa e da quello dell'interno, precedentemente riassunta nello schema che il presidente Violante ha illustrato nella presentazione complessiva del progetto di riforma: oggi infatti i due servizi, la cui nascita determiniamo con il voto appena compiuto sull'articolo 6 e con quello che stiamo per effettuare relativo all'articolo 7, risponderanno direttamente al Presidente del Consiglio dei ministri. Questa è una filosofia che ha accomunato tutte le forze politiche nel lavoro di elaborazione del testo. È una filosofia, una ratio particolare, cui tutti noi, che abbiamo approvato il testo in Commissione, abbiamo creduto.
Intendo sottolineare questo passaggio: diamo una svolta radicale nell'interesse del paese, di una maggiore efficienza, di una maggiore trasparenza, nel cercare di evitare Pag. 53una sovrapposizione dei ruoli tra i due servizi, che potrebbe essere dannosa. Con l'approvazione di questi due articoli proponiamo al paese un elemento fondamentale, sostanziale della riforma che stiamo esaminando.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Signor Presidente, mi permetto di intervenire sulle questioni molto serie poste dal collega Galante. Innanzitutto abbiamo stabilito che, quando il Servizio di informazione per la sicurezza interna deve operare all'esterno, esso deve mettersi in contatto con il Servizio di informazione per la sicurezza esterna e cooperare con esso sotto il coordinamento del Dipartimento. Lo stesso vale quando il Servizio di informazione per la sicurezza esterna deve effettuare operazioni ed interventi all'interno.
Quanto al rapporto che passa tra i singoli servizi e le forze di polizia, abbiamo richiamato quello che la Corte costituzionale chiama leale collaborazione tra istituzioni. Si tratta di una cooperazione di tutti per la stessa finalità, fermo restando che il compito dei servizi è informativo, mentre il compito operativo spetta soltanto alle forze di polizia. Questo solo per rendere chiaro il quadro istituzionale, all'interno del quale ci muoviamo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Preannuncio il voto favorevole del gruppo dei Verdi anche su questo articolo 7, come sui precedenti articoli, in particolare sul precedente articolo 6 che riguardava il Servizio di informazione per la sicurezza esterna, mentre questo articolo 7 riguarda il Servizio di informazione per la sicurezza interna. I colleghi che mi hanno preceduto hanno già messo giustamente in evidenza il cambiamento di grande rilevanza che avviene rispetto alla situazione attuale, perché l'impostazione che viene data con questa proposta di legge permette per il futuro di evitare squilibri nel ruolo fra i due servizi di informazione e sovrapposizioni di competenze; inoltre permette di avere un'unica responsabilità politica in capo non più rispettivamente al Ministero della difesa e al Ministero dell'interno, bensì in capo esclusivamente al Presidente del Consiglio dei ministri. Quindi si tratta di una razionalizzazione dei compiti dei due servizi e di una semplificazione delle responsabilità, in modo che non ci siano contrapposizioni. Come ha detto poco fa giustamente il presidente relatore, anche tutta questa materia è improntata ad un principio di leale collaborazione, che eviti difficoltà, deviazioni e a volte anche rivalità, che si sono verificate in passato.
Con gli emendamenti che avevamo approvato in precedenza all'articolo 6 e che conseguentemente riguardavano l'articolo 7, abbiamo anche previsto che entrambi i servizi, per i profili di rispettiva competenza dei vari ministeri, informino con continuità sia il servizio esterno e il Ministero della difesa, quello degli esteri e quello dell'interno, sia reciprocamente anche il servizio per la sicurezza interna, sempre facendo riferimento ai profili di rispettiva competenza. Per questo confermo il voto favorevole del nostro gruppo anche su questo articolo 7.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 462
Votanti 445
Astenuti 17
Maggioranza 223
Hanno votato sì 417
Hanno votato no 28).Pag. 54
Prendo atto che la deputata Mariani non è riuscita ad esprimere il proprio voto e che ne avrebbe voluto esprimere uno positivo.
(Esame dell'articolo 8 - A.C. 445-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 e delle proposte emendative ad esso riferite (vedi l'allegato A - A.C. 445 ed abbinate sezione 7).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Licandro 8.61 e parere contrario sull'emendamento Diliberto 8.60. Si raccomanda l'approvazione dell'emendamento 8.200 della Commissione. A tale proposito vorrei chiarire che questo emendamento riprende una proposta del Governo ed una proposta della Commissione difesa, sintetizzandole. Pertanto in seguito all'approvazione dell'emendamento 8.200 della Commissione, risulterebbero assorbiti gli emendamenti 8.500 del Governo e Pinotti 8.62.
PRESIDENTE. Il Governo?
ENRICO MICHELI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il Governo esprime parere conforme a quello del relatore; concorda altresì sull'assorbimento del proprio emendamento 8.500 conseguente all'approvazione dell'emendamento 8.200 della Commissione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Licandro 8.61, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 464
Votanti 461
Astenuti 3
Maggioranza 231
Hanno votato sì 438
Hanno votato no 23).
Prendo atto che la deputata Dato non è riuscita a votare e che avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
Passiamo all'emendamento Diliberto 8.60.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore e del Governo.
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Ritiro l'emendamento, signor Presidente.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo alla votazione dell'emendamento 8.200 della Commissione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.200 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 470
Votanti 468
Astenuti 2
Maggioranza 235
Hanno votato sì 465
Hanno votato no 3).
Avverto che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 8.200 della Commissione, sono da intendersi assorbiti gli emendamenti 8.500 del Governo e Pinotti 8.62.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 477
Votanti 475
Astenuti 2
Maggioranza 238
Hanno votato sì 475).
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI (ore 17,30)
(Esame dell'articolo 9 - A.C. 445-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (vedi l'allegato A - A.C. 445 ed abbinate sezione 8).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Gamba 9.60.
PRESIDENTE. Il Governo?
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e per le riforme istituzionali. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gamba. Ne ha facoltà.
PIERFRANCESCO EMILIO ROMANO GAMBA. Signor Presidente, desidero anzitutto ringraziare la Commissione per il parere favorevole testé espresso. Si tratta di una modifica intesa, semplicemente, ad introdurre un miglioramento per così dire tecnico; attualmente, infatti, il nulla osta di sicurezza è già previsto con una durata diversificata a seconda del grado della classifica. Quindi, per la classifica di segretissimo - la massima prevista - ovviamente il periodo di validità è più ridotto a fronte delle altre tre ipotesi per le quali è di dieci anni. La proposta introduce anche la previsione del rispetto dei trattati internazionali perché già le attuali durate dipendono in gran parte dai trattati sottoscritti e ratificati dall'Italia. Quindi, ancora ringraziando la Commissione, raccomando ai colleghi l'approvazione della proposta.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gamba 9.60, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 480
Votanti 479
Astenuti 1
Maggioranza 240
Hanno votato sì 479).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 9, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 478
Votanti 477
Astenuti 1
Maggioranza 239
Hanno votato sì 476
Hanno votato no 1).
Prendo atto che la deputata Rampi non è riuscita a votare ed avrebbe voluto esprimere un voto favorevole.
Pag. 56(Esame dell'articolo 10 - A.C. 445-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (vedi l'allegato A - A.C. 445 ed abbinate sezione 9).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro dell'emendamento Villetti 10.60 per il seguente motivo. Ciascun servizio ha i suoi archivi; questa proposta vorrebbe spostare tutti gli archivi presso il Dipartimento, il che francamente non è possibile in quanto ostacolerebbe il lavoro dei servizi stessi.
Voglio invece tranquillizzare i colleghi precisando che presso il Dipartimento è tenuto l'archivio storico, che contiene la documentazione relativa a tutte le operazioni già concluse. Ciò consente, per un verso, di non intralciare il lavoro dei servizi e, per altro verso, di serbare presso il DIS la memoria di tutte le operazioni già compiute.
Per tali ragioni, appunto, formulo un invito al ritiro.
PRESIDENTE. Il Governo?
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e per le riforme istituzionali. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Chiedo, dunque, al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
ENRICO BUEMI. Sì, signor Presidente.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 10.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 466
Votanti 465
Astenuti 1
Maggioranza 233
Hanno votato sì 465).
Prendo atto che il deputato Misiti non è riuscito a votare.
(Esame dell'articolo 11 - A.C. 445-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 11 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (vedi l'allegato A - A.C. 445 ed abbinate sezione 10).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Signor Presidente, l'emendamento Bocchino 11.1 esprime la diversa impostazione seguita dai colleghi di Alleanza Nazionale, che prevede la costituzione di una serie di uffici con una loro autonomia. Poiché questi uffici sono ricompresi nel dipartimento, pregherei i colleghi Bocchino e Gasparri di ritirare la loro proposta emendativa. La Commissione formula pertanto un invito al ritiro dell'emendamento Bocchino 11.1.
PRESIDENTE. Il Governo?
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il Governo esprime parere conforme.
PRESIDENTE. Chiedo pertanto ai presentatori dell'emendamento Bocchino 11.1 se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
MAURIZIO GASPARRI. Si, signor Presidente, lo ritiriamo.
Pag. 57
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 11.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 470
Votanti 466
Astenuti 4
Maggioranza 234
Hanno votato sì 465
Hanno votato no 1).
(Esame dell'articolo 12 - A.C. 445-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 12 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (vedi l'allegato A - A.C. 445 ed abbinate sezione 11).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento D'Alia 12.60.
PRESIDENTE. Il Governo?
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il Governo esprime parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento D'Alia 12.60, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 469
Votanti 467
Astenuti 2
Maggioranza 234
Hanno votato sì 465
Hanno votato no 2).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 12, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 474
Votanti 473
Astenuti 1
Maggioranza 237
Hanno votato sì 472
Hanno votato no 1).
(Esame dell'articolo 13 - A.C. 445-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 13 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (vedi l'allegato A - A.C. 445 ed abbinate sezione 12).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Signor Presidente, la Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 13.200.
PRESIDENTE. Il Governo?
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il Governo accetta l'emendamento 13.200 della Commissione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.Pag. 58
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 13.200 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 478
Votanti 477
Astenuti 1
Maggioranza 239
Hanno votato sì 476
Hanno votato no 1).
Prendo atto che il deputato Fiano non è riuscito a votare ed avrebbe voluto esprimere un voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 13, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 475
Votanti 474
Astenuti 1
Maggioranza 238
Hanno votato sì 473
Hanno votato no 1).
Prendo atto che il deputato Vico non è riuscito ad esprimere il proprio voto.
(Esame dell'articolo 14 - A.C. 445-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (vedi l'allegato A - A.C. 445 ed abbinate sezione 13).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Signor Presidente, la Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 14.200.
PRESIDENTE. Il Governo?
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il Governo accetta l'emendamento 14.200 della Commissione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 14.200 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 481
Maggioranza 241
Hanno votato sì 480
Hanno votato no 1).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 14, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 480
Maggioranza 241
Hanno votato sì 479
Hanno votato no 1).
(Esame dell'articolo 15 - A.C. 445-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 15 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (vedi l'allegato A - A.C. 445 ed abbinate sezione 14).Pag. 59
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento D'Alia 15.62.
PRESIDENTE. Il Governo?
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il Governo concorda con il parere espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento D'Alia 15.62, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 482
Maggioranza 242
Hanno votato sì 481
Hanno votato no 1).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 15, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 480
Votanti 478
Astenuti 2
Maggioranza 240
Hanno votato sì 478).
(Esame dell'articolo 16 - A.C. 445-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 16 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (vedi l'allegato A - A.C. 445 ed abbinate sezione 15).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Buemi 16.60.
PRESIDENTE. Il Governo?
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il Governo concorda con il parere espresso dalla Commissione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Buemi 16.60, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 479
Votanti 478
Astenuti 1
Maggioranza 240
Hanno votato sì 478).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 16, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 60
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 476
Votanti 475
Astenuti 1
Maggioranza 238
Hanno votato sì 474
Hanno votato no 1).
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Signor Presidente, a seguito di intese intervenute tra i gruppi, propongo di passare all'esame dell'articolo 21 e delle proposte emendative ad esso presentate, accantonando l'esame degli articoli da 17 a 20, che esamineremo domani.
PRESIDENTE. Avverto che, non essendovi obiezioni, l'esame degli articoli da 17 a 20 deve intendersi accantonato.
(Esame dell'articolo 21 - A.C. 445-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 21 e delle proposte emendative ad esso presentate (vedi l'allegato A - A.C. 445 ed abbinate sezione 16).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Signor Presidente, considerato che l'emendamento Mascia 21.65 risulta ritirato, la Commissione esprime parere favorevole sugli emendamenti D'Alia 21.63, Mascia 21.66, D'Alia 21.64, mentre l'emendamento Diliberto 21.62 è stato ritirato. Esprime, altresì, parere favorevole sull'emendamento D'Alia 21.67, a condizione che venga accettata la seguente riformulazione: «o di convivenza o di cointeressenza economica».
PRESIDENTE. Onorevole D'Alia, accetta la riformulazione proposta dal relatore?
GIANPIERO D'ALIA. Sì, signor Presidente.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. La Commissione esprime, inoltre, parere favorevole sull'emendamento D'Alia 21.68, nonché sugli identici emendamenti Mascia 21.60 e Bocchino 21.61, mentre invita a ritirare l'emendamento D'Alia 21.70, perché ci sembra migliore la formulazione adottata nel testo.
PRESIDENTE. Il Governo?
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il Governo esprime parere conforme a quello del relatore.
GRAZIELLA MASCIA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GRAZIELLA MASCIA. Signor Presidente, vorrei motivare il ritiro della mio emendamento 21.65 con il fatto che il parere espresso dal Comitato parlamentare di controllo è previsto in una norma finale. In essa si recita che tutti i regolamenti sono sottoposti al parere del Comitato stesso. Quindi, si tratta di un ritiro formale in quanto la sostanza è prevista nel complesso del testo.
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Signor Presidente, vorrei chiedere un chiarimento sia al Presidente che al relatore. Credo che il ritiro dell'emendamento Diliberto 21.62 sia subordinato alla riformulazione della lettera e).
Pag. 61PRESIDENTE. Infatti è così e in proposito vi è l'emendamento 21.200 della Commissione. È così, presidente Violante?
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Signor Presidente, è così. Ovviamente, la Commissione ne raccomanda l'approvazione. Confermo che questa è la ragione per cui i presentatori hanno ritirato l'emendamento Diliberto 21.62.
PRESIDENTE. Il Governo?
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il Governo accetta l'emendamento 21.200 della Commissione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento D'Alia 21.63, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 477
Votanti 473
Astenuti 4
Maggioranza 237
Hanno votato sì 473).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mascia 21.66, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 471
Votanti 466
Astenuti 5
Maggioranza 234
Hanno votato sì 466).
Prendo atto che la deputata Mistrello Destro non è riuscita a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento D'Alia 21.64, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 475
Votanti 473
Astenuti 2
Maggioranza 237
Hanno votato sì 473).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 21.200 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 473
Votanti 471
Astenuti 2
Maggioranza 236
Hanno votato sì 471).
Passiamo alla votazione dell'emendamento D'Alia 21.67. Chiedo nuovamente al presentatore se acceda alla riformulazione proposta dal relatore.
GIANPIERO D'ALIA. Sì, signor Presidente, accetto la riformulazione del mio emendamento 21.67.
PRESIDENTE. Sta bene; passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento D'Alia 21.67 nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 476
Votanti 470
Astenuti 6
Maggioranza 236
Hanno votato sì 470).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento D'Alia 21.68, accettato dalla Commissione e dal Governo e su cui la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 482
Votanti 478
Astenuti 4
Maggioranza 240
Hanno votato sì 471
Hanno votato no 7).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Mascia 21.60 e Bocchino 21.61, accettati dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 478
Votanti 474
Astenuti 4
Maggioranza 238
Hanno votato sì 473
Hanno votato no 1).
Passiamo alla votazione dell'emendamento D'Alia 21.70, per il quale vi è un invito al ritiro. Chiedo all'onorevole D'Alia se intende accedere a tale invito.
GIANPIERO D'ALIA. Signor Presidente, ritiriamo l'emendamento su invito del relatore. In proposito, volevo precisare anche la ragione per la quale avevamo proposto di tornare alla formulazione originaria, ovvero quella del testo in vigore dove si prevede l'incompatibilità di qualsiasi rapporto di dipendenza tra i servizi ed i ministri di culto.
È difficile oggi, anche per il dibattito aperto sulla nuova disciplina relativa alla libertà religiosa, riuscire a comprendere quale sarà in futuro l'ambito di applicazione di tale disposizione. Infatti, è assolutamente evidente che non tutti i ministri di culto, il cui riconoscimento della qualifica non dipende dalla stipula di un'intesa, hanno la stessa funzione. In particolare, ve ne sono alcuni che, non essendo soggetti ad alcun controllo se non a quello della loro elezione all'interno di una determinata comunità religiosa, possono fornire un contributo all'attività di intelligence che altrimenti non vi sarebbe.
L'idea era che, nell'impossibilità di trovare una formulazione migliore, si lasciasse quella sino ad oggi presente nel testo in vigore contenuto nella legge del 1977. Su questa formulazione, che si è proposta anche grazie al contributo del collega Zaccaria, a noi rimane qualche perplessità, perché, comunque, la circostanza della valutazione e della conformità degli statuti delle singole confessioni religiose all'ordinamento giuridico, non essendo ancora strutturati e disciplinati dalla nuova legge sulla libertà religiosa, potrebbe comportare una valutazione discrezionale da parte dell'amministrazione dell'interno, facendo dipendere il rapporto di collaborazione, l'esistenza e la legittimità, da una valutazione discrezionale, anziché da una norma che, in via predeterminata, generale ed astratta, ne fissi i criteri. Comunque, si tratta di una soluzione migliorativa del testo, che noi accettiamo, in attesa di riuscire a trovare una formulazione migliore e più utile.
PRESIDENTE. Quindi, deputato D'Alia, accoglie l'invito al ritiro del suo emendamento 21.70?
Pag. 63GIANPIERO D'ALIA. Sì, signor Presidente.
PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 21, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 476
Votanti 472
Astenuti 4
Maggioranza 237
Hanno votato sì 472).
(Esame dell'articolo 22 - A.C. 445-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 22 (vedi l'allegato A - A.C. 445 ed abbinate sezione 17), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 22.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 477
Votanti 474
Astenuti 3
Maggioranza 238
Hanno votato sì 473
Hanno votato no 1).
(Esame dell'articolo 23 - A.C. 445-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 23 e delle proposte emendative ad esso presentate (vedi l'allegato A - A.C. 445 ed abbinate sezione 18).
Nessuno chiedendo di parlare sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. L'emendamento Mascia 23.60 è stato ritirato. È così, onorevole Mascia?
GRAZIELLA MASCIA. Sì.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Raccomando l'approvazione dell'emendamento 23.200 della Commissione e formulo un invito al ritiro dell'emendamento Mascia 23.61.
PRESIDENTE. Onorevole Mascia?
GRAZIELLA MASCIA. Signor Presidente, ritiro senz'altro l'emendamento, perché il senso della nostra proposta è stato accolto. Vorrei far notare, però, che, rispetto al testo, rimarrebbe in vita la parola «esclusivamente» che invece tutti quanti volevamo sopprimere. Quindi, credo che ci sia un ulteriore correzione da fare.
PRESIDENTE. L'emendamento Mascia 23.61 è pertanto ritirato.
Quale è il parere del Governo sull'emendamento 23.200 della Commissione?
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il Governo lo accetta.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Ha ragione l'onorevole Mascia. Per la correttezza dei nostri lavori, preciso che l'emendamento 23.200 della Commissione che si riferisce al comma 6, primo periodo, deve essere letto così: dopo le parole: «fatti costituenti reato», sono inserite le seguenti: «ai rispettivi direttori i quali, senza Pag. 64ritardo, informano il Presidente del Consiglio dei ministri o l'Autorità delegata, ove istituita».
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento della Commissione 23.200, accettato dal Governo, nel testo modificato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 472
Votanti 468
Astenuti 4
Maggioranza 235
Hanno votato sì 468).
Prendo atto che il deputato Buontempo non è riuscito a votare ed avrebbe voluto esprimere un voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 23, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 475
Votanti 474
Astenuti 1
Maggioranza 238
Hanno votato sì 472
Hanno votato no 2).
Prendo atto che il deputato Vico non è riuscito a votare.
(Esame dell'articolo 24 - A.C. 445-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 24 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (vedi l'allegato A - A.C. 445 ed abbinate sezione 19).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Formulo un invito al ritiro dell'emendamento D'Alia 24.61.
PRESIDENTE. Onorevole D'Alia?
GIANPIERO D'ALIA. Non volendo apparire un bastian contrario, mi atterrò all'invito al ritiro formulato dal presidente Violante.
Tuttavia, vorrei segnalare all'Assemblea la circostanza che, quando gli agenti dei servizi operano sotto copertura, non possano avvalersi di una qualifica fittizia di ufficiale o di agente di polizia giudiziaria; credo che attenui sostanzialmente il senso delle attività sotto copertura. Se come abbiamo detto in Commissione - vedo la collega Mascia che dissente - immaginiamo che questa norma venga abusata in ragione di alcune situazioni interne, allora questa norma deve essere mantenuta. Tuttavia, se la guardassimo in una logica che va al di là dei nostri confini nazionali, ci renderemmo conto che fare delle operazioni sotto copertura all'estero, ad esempio, comporta anche la necessità di fregiarsi di un titolo fittizio, quale quello di ufficiale o agente di polizia giudiziaria. Credo che su questo tema dovremmo ritornarci. Intanto ritiro il mio emendamento 24.61 per carità di patria, ma ritengo che sulla questione sia opportuno fare un ulteriore riflessione.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Signor Presidente, intervengo solo per precisare che queste non sono le operazioni sotto copertura ma le identità: è un'altra cosa. Quando si dà un'identità di copertura, non si può dare un'identità di ufficiale di Pag. 65polizia giudiziaria per evitare di indurre in errore. Le operazioni sotto copertura sono un'altra cosa.
PRESIDENTE. Il collega D'Alia ha accettato l'invito al ritiro sul suo emendamento 24.61, mentre l'emendamento Mascia 24.60 era stato già precedentemente ritirato.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 24.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 460
Votanti 458
Astenuti 2
Maggioranza 230
Hanno votato sì 454
Hanno votato no 4).
(Esame dell'articolo 25 - A.C. 445-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 25 (vedi l'allegato A - A.C. 445 ed abbinate sezione 20).
Nessuno chiedendo di parlare e non essendo state presentate proposte emendative, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 25.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 469
Votanti 468
Astenuti 1
Maggioranza 235
Hanno votato sì 467
Hanno votato no 1).
(Esame dell'articolo 26 - A.C. 445-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 26 (vedi l'allegato A - A.C. 445 ed abbinate sezione 21).
Nessuno chiedendo di parlare e non essendo state presentate proposte emendative, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 26.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 474
Votanti 471
Astenuti 3
Maggioranza 236
Hanno votato sì 468
Hanno votato no 3).
(Esame dell'articolo 27 - A.C. 445-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 27 (vedi l'allegato A - A.C. 445 ed abbinate sezione 22).
Nessuno chiedendo di parlare e non essendo state presentate proposte emendative, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 27.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 472
Votanti 471
Astenuti 1
Maggioranza 236
Hanno votato sì 468
Hanno votato no 3).Pag. 66
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Signor Presidente, chiedo di accantonare l'esame dell'articolo 28 e dei relativi emendamenti.
PRESIDENTE. Avverto che, non essendovi obiezioni, l'esame dell'articolo 28 e dei relativi emendamenti si intende accantonato.
(Esame dell'articolo 29 - A.C. 445-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 29 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (vedi l'allegato A - A.C. 445 ed abbinate sezione 23).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Esprimo parere favorevole sull'emendamento 29.600, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del regolamento.
PRESIDENTE. Il Governo?
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 29.600 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del regolamento), accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 475
Votanti 473
Astenuti 2
Maggioranza 237
Hanno votato sì 471
Hanno votato no 2).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 29, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 466
Votanti 465
Astenuti 1
Maggioranza 233
Hanno votato sì 463
Hanno votato no 2).
(Esame dell'articolo 30 - A.C. 445-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 30 e delle proposte emendative ad esso presentate (vedi l'allegato A - A.C. 445 ed abbinate sezione 24).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
LUCIANO VIOLANTE, Relatore. La Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 30.200 e invita al ritiro dell'emendamento Papini 30.65. Gli identici emendamenti Buemi 30.1 e Belisario 30.2 sono stati ritirati. La Commissione esprime inoltre parere favorevole sugli identici emendamenti Boscetto 30.61, D'Alia 30.62 e Papini 30.64.
La Commissione formula un invito al ritiro dell'emendamento Evangelisti 30.60.
Ricordo che questa mattina abbiamo ritenuto di accantonare l'emendamento Pag. 67D'Alia 30.63 perchè al momento della trattazione l'onorevole D'Alia non era presente e la materia in esso contenuta è molto importante. Naturalmente, Presidente, stante l'accantonamento dell'emendamento D'Alia 30.63, non si potrà procedere al voto sull'articolo 30. Tuttavia, mi sembra di aver colto una disponibilità del collega D'Alia a ritirare eventualmente il suo emendamento e pertanto, la Commissione formula un invito in tal senso.
GIANPIERO D'ALIA. Signor Presidente, ritiro il mio emendamento 30.63.
PRESIDENTE. Il Governo?
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo alla votazione dell'emendamento 30.200 della Commissione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cota. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, stiamo votando velocemente, ma alcuni passaggi vanno sottolineati.
Attualmente il Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti (Copaco) è composto da quattro deputati e da quattro senatori. Questo, oggettivamente, impedisce un controllo efficace da parte del Parlamento, perché all'interno di questo organismo non sono rappresentate tutte le forze politiche. Stiamo parlando di una materia molto delicata sulla quale dovrebbe avere il controllo un organismo il più possibile rappresentativo di tutte le forze politiche presenti in Parlamento, ovviamente, tenendo conto del fatto che questo organismo non può essere pletorico. Il Comitato interparlamentare deve essere composto da un numero di persone che non può essere elevatissimo.
Poiché con la nuova legge i poteri di controllo del Parlamento, oggettivamente, aumentano, abbiamo voluto presentare una serie di emendamenti al fine di ampliare la composizione di questo organismo. Le nostre proposte emendative prevedevano un Comitato composto da sette senatori e sette deputati o, in subordine, da sei senatori e sei deputati o cinque senatori e cinque deputati.
Inizialmente, è stato accolto un emendamento della Lega che stabiliva che il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica fosse composto da cinque deputati e cinque senatori. Quindi, abbiamo salutato questa innovazione positivamente.
Oggi, di fatto, la Commissione, nel suo emendamento, ha accolto una delle nostre proposte che prevedeva un Comitato composto da sei senatori e sei deputati. Quindi, non possiamo che votare favorevolmente, salutando con piacere il fatto che questo organismo diventa un può più rappresentativo. Del resto, abbiamo toccato con mano la mancanza di rappresentatività, quando è uscito il cosiddetto testo del Copaco, che è stato presentato come un testo predisposto all'unanimità e frutto di un'ampia discussione. In realtà, non si trattava di un testo discusso all'unanimità; è stato il frutto di un dibattito complessivo, ma alcune forze politiche non erano rappresentate. Il testo in oggetto è radicalmente diverso da quello licenziato dal Copaco.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, volevo precisare che solo sull'emendamento Papini 30.65 il Governo si rimette all'Assemblea.
PRESIDENTE. Sta bene.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Papini. Ne ha facoltà.
ANDREA PAPINI. Signor Presidente, vorrei far presente al Governo che il mio Pag. 68emendamento 30.65 rischia di essere precluso dall'approvazione dell'emendamento della Commissione.
PRESIDENTE. Sarebbe precluso in caso di sua approvazione.
ANDREA PAPINI. Quindi, il Governo in qualche modo deve rendersi conto di quanto stiamo deliberando.
A titolo personale, vorrei sottolineare un punto. Capisco l'esigenza della rappresentanza, ma qui abbiamo un sistema per cui, al forte potere di responsabilità politica assegnata al Governo fa da bilanciamento una capacità effettiva di controllo da parte del Comitato di controllo parlamentare, che, molto opportunamente, viene affidato, nella sua presidenza, all'opposizione ed è un Comitato paritetico secondo la mia proposta che viene accolta.
Ma il punto è che, portandolo a 12 componenti, come è stabilito nell'emendamento della Commissione, il rischio che il Comitato perda la sua efficacia è molto elevato.
Dunque, chiederei l'approvazione del mio emendamento 30.65 che, pur mantenendo il riferimento alla pariteticità, prevede un totale di otto componenti parlamentari (quattro deputati e quattro senatori), senza arrivare a dodici membri. Infatti, in tal caso, l'efficacia dell'organo diminuirebbe grandemente e, dunque, quel bilanciamento necessario nei confronti del Governo si verrebbe a perdere (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Signor Presidente, mi era accaduto di presentare una proposta di ampliamento della composizione del Comitato parlamentare, in riferimento ovviamente alla legge n. 801 del 1977, nel corso della X legislatura al Senato. Ovviamente, in quel contesto - parliamo degli anni dal 1987 al 1992 - questo tipo di argomenti non venne preso in esame. Eravamo anche in uno scenario politico e istituzionale completamente diverso dall'attuale.
Oggi che mettiamo in campo una riforma organica - e non una mera correzione della legge n. 801 del 1977 - dei servizi di informazione per la sicurezza e della disciplina del segreto di Stato, credo, invece, sia assolutamente opportuna - e in ciò dissento dal collega che mi ha preceduto - la scelta che proponiamo all'Assemblea con l'emendamento 30.200 della Commissione. Quest'ultimo propone di allargare, sia pure in misura assai ridotta, la composizione del Comitato parlamentare, che passerà a 12 componenti, con la rappresentanza paritaria di maggioranza e opposizione e con la presidenza attribuita a un rappresentante dell'opposizione, come del resto accade già oggi. Si tratta di una composizione un po' più ampia.
Il collega Cota, intervenuto poco fa, ha messo in rilievo un aspetto obiettivamente esistente: all'interno del Comitato parlamentare sono rappresentate soltanto le forze politiche presenti in Parlamento più rilevanti numericamente. Neppure questa soluzione risolverà il problema di una rappresentanza di tutti i gruppi parlamentari costituiti alla Camera o al Senato o in entrambi i rami del Parlamento, ma indubbiamente, almeno, ci sarà una rappresentanza politica più ampia, sia per la maggioranza sia per l'opposizione. Credo che tale previsione sia doverosa, nel momento in cui si accentuano gli aspetti di segretezza e di riservatezza dell'attività del Comitato, addirittura sanzionando pesantemente chi violasse tale riservatezza. Tuttavia, si incentra ancor più l'attenzione sul ruolo di questo Comitato e sul compito di controllo da parte del Parlamento. Il Parlamento non è un club limitato soltanto a cinque o sei forze politiche. Quindi, mi sembra poco corretto immaginare che un maggior pluralismo politico comporti una dequalificazione del Comitato parlamentare. Ciò mi sembra poco rispettoso nei confronti dei gruppi parlamentari. Mi sembra necessario che questo maggiore pluralismo politico, accompagnato ad un severo rigore istituzionale per quanto riguarda Pag. 69l'assolvimento di questi compiti, permetta al Comitato parlamentare di avere una più ampia rappresentanza.
Per questo motivo i Verdi esprimeranno un voto favorevole sull'emendamento 30.200 della Commissione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Alia. Ne ha facoltà.
GIANPIERO D'ALIA. Signor Presidente, confesso che le argomentazioni del collega Papini mi convincono. Non vorrei polemizzare con il collega Fiano, ma egli ricorderà che su questo punto all'unanimità eravamo d'accordo per mantenere il numero originario dei componenti il Comitato, ossia otto membri.
Tuttavia, siccome è legittimo anche cambiare opinione e confrontarsi - guai se non fosse così! - è evidente che, pur salvaguardando una serie di principi, cioè la rappresentanza paritaria di maggioranza e opposizione e, all'interno dei gruppi di maggioranza e di opposizione, la rappresentanza in modo proporzionale, in Commissione si è sostenuta la tesi di aumentare il numero dei componenti del Copaco da otto a dieci, ma non in considerazione del numero dei gruppi parlamentari, caro collega Boato, perché non è questo il senso, perché se fosse questa la logica io dovrei votare allora contro l'emendamento della Commissione.
Non stiamo qui, infatti, a stabilire se vi sono gruppi più numerosi, come ad esempio nel centrosinistra, che legittimamente rivendicano spazi di presenza all'interno del Comitato parlamentare per la sicurezza, perché hanno una consistenza numerica superiore a quella degli altri, ma l'aumento dei componenti è in ragione del numero delle competenze e dei poteri di controllo che sono stati sensibilmente accresciuti in capo al Copaco.
Ciò che non comprendo, però, è perché, rispetto all'ipotesi e all'accordo fatto in Commissione, cioè quello di allargare a dieci (cinque per la maggioranza e cinque per l'opposizione) il numero dei componenti del Comitato parlamentare, arriviamo oggi a dodici, cioè due in più per la maggioranza e due in più per l'opposizione: mi sembra un numero oggettivamente sovradimensionato rispetto al ragionamento fatto.
Non vorrei che nel passaggio dalla Camera al Senato e poi in quello dal Senato alla Camera, in ragione del numero dei gruppi parlamentari, non solo della Camera ma anche del Senato, ci torni un Comitato parlamentare per la sicurezza di diciotto componenti: è evidente che ciò ne snaturerebbe la funzione, la natura e la condizione di organo di controllo parlamentare dell'intero Parlamento e non dei gruppi parlamentari.
Quindi, chiederei al presidente Violante di fornirci un chiarimento sulla circostanza di essere passati da cinque a sei (e perciò da dieci a dodici), ritenendo che il numero corretto sia di cinque componenti per la maggioranza e di cinque per l'opposizione, che mi sembra giusto in ragione - lo ripeto - del più ampio conferimento di poteri che con legge abbiamo stabilito, e stiamo ora dando, al Comitato parlamentare, ma non esageriamo perché altrimenti il rischio è quello di snaturarne veramente il ruolo e la funzione.
Queste sono le considerazioni in base alle quali chiederei al presidente Violante, e alla sua cortesia illuminata, di darci qualche chiarimento in proposito, sul numero e non sul modo in cui viene composto, perché poi sia l'emendamento del collega Papini che quello della Commissione sono sostanzialmente identici, e recepiscono anche una serie di proposte emendative di tutti i colleghi.
Credo che sul numero dovremmo forse fare una riflessione più approfondita.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Buemi. Ne ha facoltà.
ENRICO BUEMI. Presidente, noi abbiamo presentato l'emendamento che limitava ad otto il numero dei componenti il Comitato, per la ragione che se il Comitato stesso deve essere ristretto per Pag. 70questioni di riservatezza e di garanzia, allora il numero di dieci componenti non va bene. Noi riteniamo peraltro che vi sia un diritto ad una vigilanza ravvicinata di tutte le forze politiche presenti in Parlamento, che giustifica un'estensione ragionevole nella composizione del Comitato.
Il Comitato con una composizione ristretta certamente può essere utile, però allora esso deve essere composto da rappresentanti dell'opposizione e delle minoranze interne alle maggioranze, perché noi sappiamo quale potrebbe essere l'uso improprio di un settore così delicato: se vigilanza deve esserci, deve essere garantita a tutte le forze politiche!
Certamente, l'attuale frammentazione del quadro politico italiano può creare problemi da questo punto di vista, e anche la necessaria rappresentanza delle due Camere. Però, dobbiamo sapere che le forze maggiori hanno maggiori possibilità di intervento, perché spesso hanno incarichi ministeriali, o spesso rapporti ravvicinati con gli organi dello Stato e comunque una maggiore influenza.
Se quello in esame deve essere un Comitato di vigilanza e di garanzia, allora deve esserlo per tutti, non soltanto per coloro che sono in grado di fare la voce forte sempre.
Quindi, siamo favorevoli alla costituzione o di un Comitato ristretto, con le caratteristiche precedentemente illustrate, oppure, in alternativa, di un Comitato che, per la sua composizione, sia in grado di rappresentare la pluralità delle posizioni politiche presenti in Parlamento, nonché di offrire una tutela più generale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Fiano. Ne ha facoltà.
EMANUELE FIANO. Signor Presidente, colleghi, come mi è capitato di sostenere nell'ambito dell'esame di una precedente proposta emendativa, credo si debba considerare innanzitutto il «cuore» del provvedimento, nonché la parte di esso che ci accingiamo a votare.
Vorrei evidenziare che ci stiamo occupando dei nuovi poteri di controllo del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Ritengo sia questo l'avanzamento sostanziale, rispetto alla situazione previgente, prodotto dal progetto di riforma in esame. Il nuovo Comitato parlamentare di controllo, infatti, disporrà di nuovi, più ampi e maggiormente incisivi poteri di controllo sull'attività dei servizi di informazione; esso, inoltre, avrà un rapporto più stretto con il Governo su tale materia.
Lasciatemi dire, onestamente, che trovo difficile argomentare razionalmente che l'assunto principale - vale a dire, il fatto che la riforma in oggetto intende aumentare, ai fini di una maggiore trasparenza ed incisività...
PRESIDENTE. La prego di concludere...
EMANUELE FIANO. ...il controllo parlamentare sull'attività dei servizi - possa risultare leso dalla circostanza che detto Comitato sia costituito da otto (come avviene oggi), oppure da dieci o da dodici componenti.
PRESIDENTE. Deve concludere, perché per il suo gruppo è già intervenuto il deputato Papini.
EMANUELE FIANO. Concludo allora il mio intervento, Presidente, dichiarando di appoggiare senz'altro l'emendamento 30.200 della Commissione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Mascia. Ne ha facoltà.
GRAZIELLA MASCIA. Signor Presidente, desidero interloquire in particolar modo con il collega D'Alia, poiché egli sa che, quando si manca una volta, si perde qualche parte di ragionamento. Questa mattina, infatti, egli aveva altri impegni, ed essendo quello in esame un provvedimento molto complesso, nonché molto delicato, il collega D'Alia comunque sa che esso è il Pag. 71frutto di un lavoro molto faticoso, ma anche molto condiviso. Ognuno di noi, infatti, ha cercato di tener conto delle esigenze degli altri parlamentari: si è raggiunto pertanto un equilibrio condiviso, che comunque risponde alle finalità ed agli obiettivi indicati da ciascuno.
Quindi, talvolta abbiamo espresso parere favorevole su alcune proposte emendative, come è spesso accaduto oggi per quelle frutto del contributo del collega D'Alia; altre, invece, abbiamo tenuto conto delle esigenze degli altri deputati. Ciò che ritengo importante è che, nell'ambito di tale equilibrio, si siano rispettati gli obiettivi di fondo che ciascuno di noi ha dichiarato di voler perseguire.
Ricordo che le parti più delicate del provvedimento, che esamineremo nella seduta di domani, concernono le garanzie funzionali ed il segreto di Stato, e riguardo ad esse deve essere ancora trovato un equilibrio. È per questa ragione, dunque, che ritengo debba essere apprezzato anche in questo caso il lavoro svolto.
Infatti, come ha sottolineato qualcuno prima di me, un Comitato parlamentare di controllo che vede la sua composizione salire a dieci o a dodici componenti non perde la propria autorevolezza e non snatura la propria funzione, perché non si tratta di un organismo pletorico. Al contempo, esso garantisce quel pluralismo che, giustamente, è stato richiesto dalle diverse forze politiche attualmente non rappresentate in seno al Copaco.
Ritengo veramente legittimo e giusto, quindi, estendere ad altre forze politiche la possibilità di partecipare ad un Comitato parlamentare che assume poteri di controllo così significativi.