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Seguito della discussione del disegno di legge: Misure per il cittadino consumatore e per agevolare le attività produttive e commerciali, nonché interventi in settori di rilevanza nazionale (Testo risultante dallo stralcio degli articoli 28, 29, 30 e 31 del disegno di legge n. 2272, deliberato dall'Assemblea il 17 aprile 2007) (A.C. 2272-bis-A) (ore 11,27).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge: Misure per il cittadino consumatore e per agevolare le attività produttive e commerciali, nonché interventi in settori di rilevanza nazionale.Pag. 14
Ricordo che nella seduta di ieri è stato da ultimo votato l'articolo aggiuntivo 43.016 e che sono stati ovvero sono rimasti accantonati gli articoli 17, 21 e 40, nonché tutte le proposte emendative ad essi riferite.
Sono state ovvero sono rimaste altresì accantonate le seguenti proposte emendative: con riferimento all'articolo 10, tutti gli emendamenti ad esso riferiti, nonché la votazione dell'articolo medesimo (essendo stati votati gli articoli aggiuntivi); con riferimento all'articolo 25, l'emendamento 25.3, nonché l'emendamento 25.300 della Commissione e la votazione dell'articolo; con riferimento all'articolo 33, gli articoli aggiuntivi 33.03 e 33.0301; con riferimento all'articolo 41, gli articoli aggiuntivi 41.028, 41.0202, 41.0203, nonché l'articolo aggiuntivo 41.0300 e i relativi subemendamenti e l'articolo aggiuntivo 41.052.
Avverto che la Commissione ha ritirato l'emendamento 21.301, nonché l'articolo aggiuntivo 41.0300. Si intendono conseguentemente decaduti tutti i subemendamenti ad esso riferiti.
Avverto che le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezioni 1 e 2). Con riferimento a quest'ultimo, risulta alla Presidenza che le condizioni formulate per il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, sono state recepite dalla Commissione come subemendamenti che saranno posti in votazione rispettivamente prima dell'articolo aggiuntivo 33.0301 e dell'emendamento 49.300.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI (ore 11,30)
PRESIDENTE. Chiedo al relatore quali indicazioni intenda dare all'Assemblea per la ripresa dei lavori.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, propongo di riprendere l'esame degli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 41.
PRESIDENTE. Sta bene.
(Ripresa esame degli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 41 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame degli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 41
(Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 3).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ANDREA LULLI, Relatore. La Commissione esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Baldelli 41.0208 a condizione che sia riformulato nel senso di sostituire le parole «a tassi di interesse effettivi non superiori al prime-rate ABI aumentato di tre punti» con le seguenti «entro il limite di tasso di interesse previsto dall'articolo 2 comma 4 della legge 7 marzo 1996, n. 208», che riguarda i tassi usurari.
PRESIDENTE. Prendo atto che il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Baldelli 41.0208.
Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione proposta dal relatore.
GIANFRANCO CONTE. Signor Presidente, francamente ritengo che sia meglio non votare una proposta di questo genere, in considerazione del fatto che stiamo parlando della disposizione con la quale si stabilisce che non si possono applicare i tassi usurari. Colleghi, ma tale divieto lo conosciamo già, mi sembra quindi che non ci sia nessuna novità, anzi, vorrei proprio vedere le banche applicare tassi usurari!
Ricordo che nel decreto del Ministero dell'economia e delle finanze del 20 marzo 2007 proprio alla voce carte revolving, il livello di credito è stabilito, da ultimo, al 16,39 per cento per gli importi fino a millecinquecento euro, al 16,84 per cento per gli importi tra millecinquecento e cinquemila euro e al 10,58 per cento per importi superiori a cinquemila euro.
PRESIDENTE. Onorevole, deve arrivare alla conclusione.
Pag. 15
GIANFRANCO CONTE. Per stabilire il tasso usurario bisogna calcolare, secondo quanto previsto da quel decreto, la metà del livello medio applicato, vale a dire che se il tasso di interesse per le carte revolving è il 16,39 per cento si può arrivare anche ad un tasso del 25 per cento.
Conseguentemente, a noi pare che la proposta di riformulazione del relatore sia assolutamente inaccettabile, mentre vorrei pregare il relatore...
PRESIDENTE. Onorevole Gianfranco Conte, deve concludere.
GIANFRANCO CONTE. Presidente, quella di cui si discute non è una questione di poco conto!
PRESIDENTE. Assolutamente no, ma il suo gruppo e quello di Alleanza Nazionale, hanno esaurito i tempi, anche quelli aggiuntivi. Lei avrebbe a disposizione un minuto, mentre ha già parlato per ben due minuti. Onorevole Gianfranco Conte, La Presidenza si vede costretta a segnalarle come stanno le cose.
GIANFRANCO CONTE. Presidente, mi scusi, ma di tempi aggiuntivi non ne abbiamo avuti, né ci sono mai stati comunicati.
ANTONIO LEONE. Il gruppo di Alleanza Nazionale sì, li ha avuti.
PRESIDENTE. Alla Presidenza, risulta che sia stato concesso un terzo in più del tempo.
GIANFRANCO CONTE. A noi, per la verità, non c'è mai stato comunicato: mi farebbe piacere sapere quando ci è stato comunicato!,
PRESIDENTE. Onorevole Gianfranco Conte, prosegua.
GIANFRANCO CONTE. Sta di fatto - non voglio fare ulteriori polemiche - che prevedere in una norma che bisogna attenersi per i tassi al tasso usuraio è una sciocchezza.
A questo punto, chiederei al relatore di ritirare la proposta di riformulazione del nostro articolo aggiuntivo perché è assolutamente inaccettabile. Potremmo addivenire, semmai, ad un altro tipo di accordo, cioè riformulare l'articolo aggiuntivo in modo che tenga conto del fatto che ci può essere un livello di tasso di interesse più basso, all'interno di una forchetta che possa essere utilizzata dalle varie banche per effettuare una media ponderata. Proprio ieri avevo detto che il livello di tasso di interesse sulle carte revolving applicato da Banca Intesa è 15,86 per cento e, quindi, inferiore al 16,39 che è la media nazionale. Il che significa che ci sono istituti di credito che stanno molto sopra il 16,50 per cento, siamo a livelli anche del 18 per cento...
PRESIDENTE. Onorevole Gianfranco Conte, ci deve dire se accetta o meno la riformulazione proposta dal relatore.
GIANFRANCO CONTE. A nome dei presentatori, non accetto la riformulazione proposta dal relatore e lo inviterei a rivedere il suo parere su questo articolo aggiuntivo che riguarda una vicenda che potrebbe avere ricadute rovinose su molte famiglie italiane.
PRESIDENTE. Pertanto, i presentatori non accettano la riformulazione proposta dal relatore.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Agrò. Ne ha facoltà.
LUIGI D'AGRÒ. Signor Presidente, non so se oggi, per prassi, i tassi che vengono applicati per questo tipo di operazione siano inferiori a quelli del tasso di usura previsto dalla legge. Certo è che se introducendo questa norma dovessero essere superiori, avremmo combinato un guaio! Credo, tuttavia, che sia necessario ancorare una scelta di questo tipo a qualcosa di certo, che la legittimi normativamente, altrimenti diversi aspetti diventerebberoPag. 16estremamente aleatori e le stesse banche potrebbero immediatamente proporre un ricorso contro di essi. Quindi, c'è la necessità di ancorare tale scelta a qualcosa di preciso. Varrebbe la pena di svolgere un supplemento tecnico, al fine di evitare che, invece di favorire il consumatore, lo danneggiassimo.
PRESIDENTE. Avverto che il parere della Commissione e del Governo deve intendersi contrario.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Baldelli 41.0208, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 394
Votanti 393
Astenuti 1
Maggioranza 197
Hanno votato sì 180
Hanno votato no 213).
Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione sugli articoli aggiuntivi Milanato 41.0202 e Giudice 41.0203.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro sugli articoli aggiuntivi Milanato 41.0202 e Giudice 41.0203.
L'articolo aggiuntivo Milanato 41.0202, come avevo già anticipato ieri, riguarda un argomento affrontato nel provvedimento sui piccoli comuni, approvato da questo ramo del Parlamento e che ora è in discussione al Senato. Riterrei, quindi, opportuno, se è necessario qualche aggiustamento, farlo in quella sede.
PRESIDENTE. Onorevole relatore, la inviterei ad esprimere il parere della Commissione anche sull'articolo aggiuntivo Turco 41.0252 (Nuova formulazione).
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro sull'articolo aggiuntivo Turco 41.0252 (Nuova formulazione), di fatto collegato a quello che è stato ritirato.
PRESIDENTE. Il Governo?
MARCO STRADIOTTO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Affinché non si debba presumere, avverto che qualora tali articoli aggiuntivi non siano ritirati dai rispettivi presentatori, il parere della Commissione e del Governo deve intendersi contrario.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Milanato 41.0202.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lazzari. Ne ha facoltà.
LUIGI LAZZARI. Prendo atto dell'indicazione del relatore. Poiché, quello che interessa è la sostanza del problema, saremmo anche disposti a prendere atto di questo percorso legislativo che includerebbe tale materia; chiederei, però, anche uno sforzo al Governo, perché presenteremo su tale argomento un ordine del giorno, che impegna il Governo a sostenere - nell'ambito di quel provvedimento - la materia così come è formulata (premetto che non ho visto la previsione contenuta nell'altro disegno di legge). Poiché, ritengo che la materia meriti una definizione finale del problema nell'ambito di un altro disegno di legge, se c'è un impegno del Governo in questa direzione, magari attraverso un ordine del giorno, mi sentirei più tranquillo sul fatto che poi tutto arrivi a buon fine.
Chiederei, quindi, la disponibilità del Governo all'accoglimento di un ordine del giorno che presenteremo in questo senso.
PRESIDENTE. Il Governo intende svolgere considerazioni rispetto a questa richiesta?
Pag. 17MARCO STRADIOTTO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, ribadisco che il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fava. Ne ha facoltà.
GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, capisco che il Governo non stesse ascoltando, che questa mattina non sia presente in Assemblea il consueto rappresentante del Governo, ma abbiano almeno il buon gusto di dire: non vi ascoltavamo, ripetete la richiesta, piuttosto che dichiarare una conformità al relatore che «non ci sta»! Siamo qua! Se vogliamo smettere, smettiamo, tuttavia questo non mi sembra un atteggiamento consono al luogo in cui ci troviamo.
PRESIDENTE. Riassumo la questione: i presentatori sono disponibili a ritirare il loro articolo aggiuntivo Milanato 41.0202 qualora vi fosse la disponibilità del Governo ad accettare un ordine del giorno che vada nella stessa direzione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Franci. Ne ha facoltà.
Darò la parola poi, nuovamente, al rappresentante del Governo.
CLAUDIO FRANCI. Signor Presidente, mi permetto di svolgere alcune considerazioni sulle proposte emendative al nostro esame, anche perché credo che la loro formulazione vada molto rivista.
Il relatore faceva riferimento ad una proposta emendativa, approvata nel provvedimento sui piccoli comuni, che riconduce l'accorpamento fondiario ai problemi legati all'agricoltura e a tutto il mondo delle partite IVA agricole. Per quanto riguarda gli accorpamenti dei terreni, infatti, già la legislazione prevede - per i coltivatori diretti e per gli imprenditori agricoli a titolo principale - la registrazione a tassa fissa dell'acquisto dei terreni e la riduzione a un sesto degli oneri notarili. Tale norma - che riguarda soprattutto le zone di montagna e di collina - esclude tutte le partite IVA agricole nei casi in cui non si tratti di imprenditori agricoli a titolo principale. La norma dovrebbe, quindi, favorire ciò.
Si ipotizza la presentazione di un ordine del giorno in tal senso. La previsione è già presente nel provvedimento sui piccoli comuni, ma in quel testo è «saltata» la parte che riguarda la riduzione a un sesto degli oneri notarili. Pertanto, l'invito che faccio - e sono pronto a sottoscrivere l'ordine del giorno - è che esso, con riferimento al provvedimento legato ai piccoli comuni, completi la norma prevista nell'articolo, introducendo anche la riduzione degli oneri notarili a un sesto per quei soggetti che danno luogo all'accorpamento fondiario. In tal senso, mi sembra che la proposta avanzata in questa sede dai colleghi presentatori dell'articolo aggiuntivo in esame possa essere accolta sia dal relatore sia dal Governo.
PRESIDENTE. Il Governo?
MARCO STRADIOTTO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, siamo favorevoli alla proposta di transfondere il contenuto dell'articolo aggiuntivo in esame in un ordine del giorno in modo che si dia risposta alla sollecitazione fatta dal collega Lazzari.
PRESIDENTE. Onorevole Lazzari?
LUIGI LAZZARI. Ringrazio il collega che è intervenuto ed estendo il ragionamento anche al successivo articolo aggiuntivo 41.0203, presentato dal collega Giudice, sul quale è stato ugualmente formulato un invito al ritiro. Pertanto, la proposta complessiva consisterebbe nel trasferire il contenuto di questi due articoli aggiuntivi, riformulato nel senso dell'intervento appena svolto (e cioè, soprattutto, in modo da non comprendere solo gli imprenditori agricoli a titolo principale, ma qualsiasi fattispecie di trasferimento di piccoli appezzamenti di natura agricola) e che preveda una puntuale modifica normativa, nell'ambito della proposta di leggePag. 18sui piccoli comuni (dal punto di vista dello sgravio delle imposte, da un lato, e dei costi notarili, dall'altro).
Un ordine del giorno che sia presentato in tal senso, accettato dal Governo e che lo impegni ad esercitare la sua influenza anche sul disegno di legge in itinere, ci consentirebbe, forse, di «chiudere questa partita», nell'interesse generale del Paese e al di là delle singole posizioni dei gruppi.
PRESIDENTE. Prendo atto che il rappresentante del Governo ha espresso la sua disponibilità ad accettare l'ordine del giorno; tuttavia, dobbiamo procedere seguendo l'ordine degli articoli aggiuntivi: darò, quindi, la parola all'onorevole Giudice non appena passeremo all'esame del suo articolo aggiuntivo, adesso stiamo esaminando l'articolo aggiuntivo Milanato 41.0202.
Prendo atto che i presentatori accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Passiamo all'articolo aggiuntivo Giudice 41.0203. Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
GASPARE GIUDICE. Signor Presidente, considerata la disponibilità del Governo ad accettare l'ordine del giorno, accedo all'invito al ritiro formulato dal relatore.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo all'articolo aggiuntivo Turco 41.0252 (Nuova formulazione).
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
MAURIZIO TURCO. No, Presidente, non accedo all'invito al ritiro ed insisto per la votazione.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Turco 41.0252 (Nuova formulazione), non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 427
Votanti 424
Astenuti 3
Maggioranza 213
Hanno votato sì 182
Hanno votato no 242).
Prendo atto che il deputato Testoni avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
SIMONE BALDELLI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, segnalo innanzitutto che si sono verificati dei problemi durante le votazioni per alcuni colleghi.
Desidero svolgere una riflessione e sottoporla alla Presidenza sull'attenzione prestata dal Governo rispetto al provvedimento in esame, che, nel corso dei giorni scorsi, è stato seguito con competenza e puntualità da parte del sottosegretario Bubbico, il quale, in questo momento, invece, è impegnato in vicende giudiziarie e perquisizioni sulle quali non voglio fare alcuna polemica.
Tuttavia, dal momento che il provvedimento in esame richiede particolare attenzione ritengo che debba essere fatta polemica politica e che vada sottoposta all'attenzione della Presidenza. Mi chiedo se non sia il caso di fare in modo che il Ministro competente, Bersani, partecipi ai lavori della discussione di questo disegno di legge, in quanto, colleghi, non abbiamo ancora avuto il piacere di vederlo in quest'aula. Questo provvedimento, per il quale sono stati sollevati rilievi e richieste di accantonamenti da parte del relatore, sino a questo momento ci ha visto discutere anche in maniera costruttiva e serena. Anche se ci siamo spesso divisi, ritengo che la presenza del Ministro sarebbe importante. Invece, come già ieri è stato evidenziato dalla collega Meloni alle agenziePag. 19di stampa, apprendiamo che quest'ultimo è assente, perché sul sito del Ministero campeggiano, in bella mostra, gli appuntamenti elettorali del ministro Bersani, che oggi sarà nelle Marche, peraltro, circoscrizione nella quale sono stato eletto.
Ritengo che, di fronte ad un provvedimento del genere, la priorità politica di un ministro della Repubblica sarebbe quella di essere in aula, per ascoltare i lavori e le obiezioni al provvedimento, e di controllare i lavori del Parlamento, anziché occupare il proprio tempo per sostenere i candidati della propria coalizione o partito per i ballottaggi.
Signor Presidente, volevo porre in rilievo l'inadempienza da parte del Ministro e chiedere se la Presidenza - fermo restando la legittima rappresentanza del Governo in quest'aula - intenda sollecitare il Ministro a prendere atto del rilievo politico che viene fatto da parte del gruppo di Forza Italia, e credo anche più in generale, in merito all'assenza regolare del Ministro vincolata da impegni di natura politica e di un utilizzo, se mi permette, piuttosto singolare, del sito ufficiale del Ministero dello sviluppo economico (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Onorevole Baldelli, come lei stesso è a conoscenza, la Presidenza non ha né opinione da esprimere sul punto né un intervento da fare, perché il Governo decide come essere rappresentato in Assemblea.
Avverto che gli articoli aggiuntivi 33.0500 e 33.0501 sono stati ritirati dal Governo.
Chiedo al relatore come intenda proseguire.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, possiamo riprendere l'esame dell'articolo 25.
PRESIDENTE. Sta bene.
EMERENZIO BARBIERI. Lulli, andiamo a casa!
ANDREA LULLI, Relatore. Si può accomodare, onorevole collega!
(Ripresa esame dell'articolo 25 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'articolo 25 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis - sezione 4).
Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione sulle proposte emendative presentate.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione invita i presentatori al ritiro, altrimenti il parere è contrario, dei subemendamenti Fava 0.25.300.1, Saglia 0.25.300.2, Armani 0.25.300.3, Fava 0.25.300.4, D'Agrò 0.25.300.5 e Fava 0.25.300.6.
La Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 25.300, mentre l'emendamento Folena 25.3 sarebbe ovviamente precluso dall'eventuale approvazione dell'emendamento della Commissione.
PRESIDENTE. Il Governo?
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo al subemendamento Fava 0.25.300.1.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
STEFANO SAGLIA. Signor Presidente, per quanto mi riguarda, essendo firmatario di tutti i subemendamenti riferiti all'emendamento 25.300 della Commissione, vorrei segnalare che stiamo effettuando un intervento di carattere finanziario, ossia affermiamo che un determinato comma della legge finanziaria riguarda anche tali istituzioni culturali. È evidente che Alleanza Nazionale è d'accordo a sostenere il Museo nazionale della scienza e della tecnologia «Leonardo da Vinci» di Milano, la fondazione La Triennale di Milano, la fondazione La Quadriennale di Roma e l'Accademia dei lincei: voteremmo senz'altroPag. 20a favore dell'emendamento 25.300 della Commissione. Però, francamente, mi sembra la conferma che il provvedimento in esame non ha più né capo né coda.
Addirittura, si ipotizza un intervento legislativo per far rientrare, in una norma relativa all'ambiente, anche il finanziamento a tali importantissime istituzioni culturali. Mi consenta di domandare cosa c'entra tutto ciò con il cittadino consumatore.
Si tratta di un provvedimento che immaginate possa essere l'unico treno sul quale far transitare delle disposizioni prima della legge finanziaria, e procedete in questo senso. Per tale motivo abbiamo anche, se vogliamo, ironicamente, aggiunto altre istituzioni esistenti nel Paese; e, in alcuni casi, lo abbiamo fatto senza tanta ironia. Parlo della fondazione Arena di Verona e della fondazione di Parma che credo siano di altissimo livello.
Allora, perché alcuni enti sono finanziati ed altri no? State legiferando male, state mettendo istituzioni culturali straordinarie, associazioni che creano la cultura di questo Paese, l'una contro l'altra. Non credo sia serio.
PRESIDENTE. Quindi mantiene l'emendamento?
STEFANO SAGLIA. No, signor Presidente, lo ritiro.
LUIGI D'AGRÒ. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Non posso darle la parola perché il subemendamento Fava 0.25.300.1 è stato appena ritirato dall'onorevole Saglia.
Passiamo al subemendamento Saglia 0.25.300.2.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
LUIGI D'AGRÒ. Si, signor Presidente. Lo ritiriamo.
PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori del subemendamento Armani 0. 25.300.3 accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Prendo, altresì, atto che i presentatori del subemendamento Fava 0.25.300.4 accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Passiamo al subemendamento D'Agrò 0.25.300.5.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
LUIGI D'AGRÒ. No, Signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUIGI D'AGRÒ. Signor Presidente, purtroppo, in questo Paese qualche volta la cultura viene «assistita», non è produttiva. C'è commercio culturale piuttosto che invenzione culturale e, per alcuni versi, il provvedimento, o meglio la disposizione in esame lo dimostra.
Mi domando perché alcuni enti vadano in qualche modo organizzati secondo forme di commercio culturale, riconoscendo loro un sostentamento finanziario, mentre lo stesso non vale per altri di pari dignità. Mi sono soffermato su una fondazione che conosco, con sede nella regione Veneto, a Venezia, che ha una storia centenaria: mi chiedo perché questa fondazione non sia sovvenzionata. Ma potrei anche far riferimento alla fondazione Cini: peraltro, conosciamo perfettamente anche la situazione finanziaria in cui versa, nonostante abbia sponsor di notevole valore sul piano finanziario.
Mi domando perché queste fondazioni siano state inserite nel provvedimento ed altre non possano essere inserite. Credo che ci sia un passaggio che vale la pena di riferire: se volevate «sistemare» alcune situazioni, credo che avreste potuto aspettare quattro o cinque mesi. Avreste avuto la legge finanziaria di fronte, e si sarebbe in qualche modo provveduto.
Ma operazioni di questo genere, con l'inserimento di altre strutture culturali, a mo' di «commercio», lasciando perdere quelle che, provocatoriamente, abbiamo inserito nelle nostre proposte emendative, effettivamente dimostrano che, probabilmente,Pag. 21c'è una scala di valori, riferita ad alcune associazioni culturali, diversa rispetto a quella che noi interpretiamo.
Difficile dire che avete ragione voi e torto noi: probabilmente, abbiamo torto entrambi. Sarebbe necessario che in questo campo ci fosse, effettivamente, una politica estremamente seria, che qui non vedo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Buontempo. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, non vorrei che tale questione venga trattata nella disattenzione dei parlamentari. Questa è una cosa vergognosa! Chiamiamola con nome e cognome! È vergognoso che una disposizione del genere venga inserita in un testo che parla di tutt'altro, perché vengono erogati fondi senza un regolamento e senza un bando.
Potevo capire se si fosse stabilito che c'era bisogno di un bando per dare sovvenzioni pubbliche a queste istituzioni culturali. Ma non comprendo che i beneficiari delle sovvenzioni vengano inseriti con nome e cognome da parte di una Commissione che non ha alcuna competenza! Non è la Commissione cultura, non è la Commissione preposta a seguire queste attività culturali!
Né comprendo che non faccia scandalo, signori della sinistra, il fatto che una Commissione inserisca una serie di finanziamenti, evidentemente sulla base di sollecitazioni, perché altrimenti non sarebbe mai potuto venire in mente al presidente di questa Commissione! Non voglio entrare nel merito sui beneficiari: se non fosse il signor A, ma il signor B, farei e faremmo lo stesso discorso.
Anche il ritiro delle proposte emendative, presentate, evidentemente, per sottoporre il problema all'attenzione dell'Assemblea, personalmente (parlo a titolo personale in questo caso), non mi trova concorde. Questo articolo dovrebbe essere stralciato in base al buonsenso e alla correttezza parlamentare.
Signor presidente della Commissione, lei ha fatto un buon lavoro, anche in un clima di contrasto. Non permetta che la sua immagine e la sua dignità umana, personale e politica vengano sporcate, facendo questo «biscotto» al servizio di qualche lobby e di qualche potente!
PRESIDENTE. La prego di concludere.
TEODORO BUONTEMPO. Chiedo alla Commissione di ripensare, di accantonare, di vedere se non possa essere operato uno stralcio. La Camera non ha il compito di dare soldi a chicchessia: è un evento straordinario! Quando ciò avviene, ci vuole un regolamento o un bando pubblico.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Folena. Ne ha facoltà.
PIETRO FOLENA. Signor Presidente, ho chiesto di parlare perché - chiederei un attimo di attenzione anche al collega Buontempo - si sta ingenerando un equivoco sulla natura di quello che stiamo per votare. La proposta della Commissione riprende una proposta parlamentare - non del Governo - e riprende, in modo particolare, un parere adottato unanimemente dalla Commissione cultura e trasmesso alla X Commissione.
Se fosse vera la tesi sostenuta in questi interventi, i colleghi avrebbero assolutamente ragione: ci troveremmo di fronte ad uno spettacolo indecoroso, cioè al conferimento di fondi ad istituzioni specifiche. Non è questo, però, quel che si sta facendo, collega Buontempo.
Con la passata legge finanziaria sono stati posti vincoli di spesa agli enti pubblici e alle istituzioni pubbliche che ricevono fondi stabiliti regolarmente dal Ministero dei beni culturali. Questo è il quadro preesistente: vi è un lungo elenco di enti. Tale norma di contenimento ha, però, colpito anche enti - collega Buontempo - che invece si finanziano prevalentemente nel settore privato, grazie al fatto che vi è stata una serie di disposizioni che li ha stimolati a ricercare fondi non pubblici.Pag. 22
Il più importante fra tali enti è quella straordinaria istituzione che ci viene invidiata in tutta Europa che è il Museo nazionale della scienza e della tecnica di Milano. Tutti conoscono la quantità di scolaresche che lo visitano ogni anno e l'importanza e il valore di questa istituzione: ebbene, l'85 per cento del bilancio della Fondazione del Museo nazionale della scienza e della tecnica di Milano è costituito da fondi che non provengono dallo Stato. Ciononostante, tale museo, pur raccogliendo questi fondi, non li può spendere a causa della misura di contenimento! Quindi, collega Buontempo, stiamo facendo il contrario di quel che lei dice; stiamo introducendo una norma virtuosa: le fondazioni che non traggono i loro fondi dallo Stato li debbono poter spendere. Altrimenti, finiamo per favorire coloro che non si impegnano per reperire risorse non pubbliche.
Questo è il caso in particolare, oltre che del Museo nazionale della scienza e della tecnica, anche de La Triennale di Milano, de La Quadriennale di Roma e dell'Accademia dei Lincei. A mio parere, questo è anche il caso dell'ETI (Ente teatrale italiano): è vero, infatti, che l'ETI trae oggi la maggior parte dei propri fondi, quasi la totalità, dallo Stato, ma esso ha subito un intervento legislativo che ne ha mutato la ragione, e il suo nuovo gruppo dirigente sta lavorando per uscire da questa condizione di crisi. Tuttavia, accogliendo la sollecitazione del Governo e della Commissione, ho presentato un ordine del giorno specificamente sull'ETI poiché capisco che si tratta di una questione a parte.
Vorrei, però, che i colleghi non equivocassero sul punto sul quale dobbiamo votare: dobbiamo votare sulla possibilità che si liberino risorse private che talune istituzioni raccolgono sul mercato allo scopo di funzionare meglio, risorse che altrimenti esse non potrebbero utilizzare.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gianfranco Conte. Ne ha facoltà.
GIANFRANCO CONTE. Signor Presidente, comprendo l'intervento accorato del collega Folena, ma vi sono talune precisazioni che occorre svolgere in relazione all'emendamento della Commissione. In primo luogo, comunque, vorrei dire che condivido pienamente quanto ha detto il collega Buontempo: non è questo il luogo né il momento per intervenire su tale materia.
Vede, collega Folena, vi è un documento all'esame della Commissione bilancio in cui si mette mano ad aggiustamenti relativi al comma 507 della legge finanziaria per l'anno 2007, cioè ai tagli che erano stati operati in maniera indiscriminata sul fantomatico articolo 53 (tagli che ci avevano spinto ad una lunga querelle durante l'esame della legge finanziaria). In quella sede, lei e il Ministro per i beni culturali avreste potuto intervenire per destinare le somme che sono state disaccantonate allo scopo di finanziare questa operazione. D'altra parte, lei stesso sta dicendo che queste sono fondazioni che acquisiscono le proprie risorse nel settore privato.
Lei sa bene che, nella scorsa legislatura, avevamo avviato l'operazione del 5 per mille, che è stata peraltro replicata nell'ultima finanziaria, anche se in maniera del tutto diversa da quella che avevamo originariamente prevista.
È stata data facoltà sostanziale al Governo di decidere a quali fondazioni debbano andare dette risorse, ma - ed è questo l'aspetto veramente ridicolo della vicenda - ancora non è stato definito l'elenco delle fondazioni alle quali i cittadini possono destinare le somme che ritengano di utilizzare ai fini del 5 per mille.
Sulla base di tali presupposti, signor Presidente, considerato che l'elenco si è molto allungato, vorrei chiedere al relatore ed al Governo se non si possa aggiungere anche il «festival della zampogna» in modo da completare meglio l'emendamento 25.300 della Commissione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Contento. Ne ha facoltà.
Pag. 23
MANLIO CONTENTO. Signor Presidente, non entrerò nel merito delle questioni che il collega Folena ha sollevato, perché se discutessi del merito potrei, forse, anche essere d'accordo in relazione all'aspetto tecnico della questione paventata. Però, signor Presidente, mi rivolgo direttamente a lei, poiché ho l'impressione che l'emendamento 25.300 della Commissione sia sostanzialmente inammissibile configurando, quindi, una questione non di merito ma procedurale.
Lei potrebbe anche motivare la sua risposta con riferimento all'articolo 25 che conteneva aspetti relativi alla cultura, ma credo che simile risposta sarebbe estremamente debole, dal momento che la suddetta disposizione non si riferisce a questioni attinenti alla cultura, ma a questioni - come recita lo stesso emendamento 25.300 della Commissione - riferibili ai tagli effettuati nella gestione finanziaria degli enti in parola dalla legge finanziaria per il 2007.
Quindi, la materia non è quella relativa alla cultura ed agli enti culturali, ma quella - completamente diversa - che attiene a questioni di bilancio e di finanza pubblica.
Mi rimetto a lei, signor Presidente, né farò polemiche se la sua valutazione sarà diversa, però, pur rendendomi conto che c'è stato in sede di Commissione - com'era giusto che fosse - un allargamento delle maglie per consentire una discussione su un provvedimento così importante, non credo che tale episodio possa costituire un precedente, perché a mio giudizio - ed è il motivo del mio intervento - sono state violate le disposizioni relative all'ammissibilità dell'emendamento 25.300 della Commissione, che non è stato presentato pacificamente in Commissione, ma è intervenuto in Assemblea.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Osvaldo Napoli. Ne ha facoltà.
OSVALDO NAPOLI. Signor Presidente, non vi è dubbio che, con le modifiche intervenute, siamo in presenza - come si dice dalle mie parti - di contributi a pioggia per accontentare associazioni o chi per esse, le quali rappresentano anch'esse un costo della politica. Quale esempio può dare, allora, un Governo che si pone come moralizzatore del costo della politica, quando solo ieri sera al Senato ha concesso, attraverso il ministro Padoa Schioppa, sgravi fiscali alla provincia autonoma di Bolzano attraverso sconti sulla benzina ed agevolazioni alla piccola e media impresa nella zona del Sud Tirolo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)? E ciò solo per ottenere il voto dei senatori altoatesini! Un Governo simile non ha alcuna autorità morale, prima ancora che politica, per chiedere tagli di spesa a province e comuni a cui sono stati bloccati sei miliardi di euro di avanzi di amministrazione.
Questo è un ulteriore costo della politica che il Governo paga ai partiti minori della propria maggioranza dopo aver portato a centotré il numero dei sottosegretari ed aumentato da nove a quindici quello dei gruppi, con un ulteriore aumento del costo della politica.
Signor Presidente, e concludo, per molto meno taluni parlamentari sono andati sotto inchiesta per voto di scambio. Ma questo, colleghi parlamentari, non lo è, forse (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale)?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Giudice. Ne ha facoltà.
GASPARE GIUDICE. Signor Presidente, ho ascoltato con attenzione l'intervento del presidente Folena, che condivido assolutamente in merito al fatto che non avrebbe senso bloccare gli istituti culturali che si approvvigionano di risorse da parte dei privati, tanto che l'emendamento Folena 25.3, accantonato ieri, non prevedeva una copertura.
Vorrei capire dal Governo come mai l'emendamento 25.300 della Commissione, preveda una copertura di 972 mila euro, a decorrere dall'anno 2007, smentendo cosìPag. 24il fatto che la questione è relativa al finanziamento da parte dei privati. Se è vero ciò che afferma l'onorevole Folena, l'emendamento non necessita di copertura finanziaria e, pertanto, vorrei un chiarimento da parte del Governo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tessitore. Ne ha facoltà.
FULVIO TESSITORE. Signor Presidente, vorrei attenermi strettamente al tema di cui si discute, anche perché, dopo le votazioni che hanno preceduto la presente discussione, provo una certa difficoltà a parlare dei costi della politica, convinto che essi siano anche costi morali.
Sul punto specifico, richiamando l'intervento dell'onorevole Folena, vorrei ricordare che, in sede di approvazione della legge finanziaria per il 2007, fu presentato un ordine del giorno relativo alla problematica in questione, che fu accolto dal Governo.
La proposta emendativa in esame non fa altro che dare attuazione a quell'impegno che il Governo assunse in sede di legge finanziaria. Non si tratta di un problema di distribuzione di risorse, né aggiuntive, né di altra natura, ma di formulazione dei bilanci.
PRESIDENTE. All'onorevole Contento, che ha posto un problema di ammissibilità dell'emendamento 25.300 della Commissione, vorrei dire che la stessa aveva già esaminato questa materia, affrontando in particolare l'emendamento Folena 25.3, ritenendola del tutto ammissibile nell'esame del provvedimento all'ordine del giorno. La Presidenza né ha così preso atto, come è solita fare in questi casi.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento D'Agrò 0.25.300.5, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 433
Votanti 368
Astenuti 65
Maggioranza 185
Hanno votato sì 118
Hanno votato no 250).
Prendo atto che la deputata Velo non è riuscita a votare e che avrebbe voluto esprimere voto contrario.
Passiamo al subemendamento Fava 0.25.300.6.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
GIOVANNI FAVA. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, preannunzio l'orientamento del mio gruppo anche sulla successiva proposta emendativa. Abbiamo valutato positivamente il tentativo di porre rimedio ad una situazione difficile perché gli appelli, ad esempio, della fondazione Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano sono arrivati a noi, come credo anche a molti parlamentari lombardi presenti oggi in aula.
In qualche modo bisognava porre rimedio al problema. Avremmo preferito, come è stato ricordato anche da chi mi ha preceduto, una metodologia diversa e che una simile norma fosse introdotta attraverso uno strumento legislativo diverso.
Condividiamo, tuttavia, la necessità di utilizzare il provvedimento in esame (che oramai è diventato una specie di autobus sul quale far salire chiunque per risolvere alcuni problemi irrisolti del Paese); anche se sappiamo che ciò non avverrà, ci accontentiamo del fatto che ciò possa avvenire in parte. Pertanto, insisto per la votazione del mio subemendamento 0.25.300.6 e preannunzio, a nome delPag. 25gruppo della Lega Nord Padania, che voteremo a favore del successivo emendamento 25.300 della Commissione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buontempo. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, ritengo che il presidente della Commissione o il relatore debbano spiegare all'Assemblea di cosa tratti il subemendamento in esame. Al momento, infatti, credo che non sia chiaro a nessuno. Né l'onorevole Folena, né i nostri precedenti interventi (che erano orientati ad altri obiettivi) l'hanno chiarito.
Nel successivo emendamento della Commissione 25.300, si prevede un impegno di spesa per un onere pari a 972 mila euro annui. Sta sfuggendo all'attenzione dell'Assemblea che, in realtà, con questa norma si stabilisce una deroga prevista dalla legge finanziaria per il 2007 come tetto di spesa non superiore al 3 per cento per tutti gli enti pubblici.
Pertanto, con questo emendamento la Camera stabilisce che questi enti possano derogare, non rispettando quel tetto di sforamento del bilancio. In primo luogo, si tratta, quindi, di un privilegio. Infatti, se nella legge finanziaria per il 2007 è stato stabilito che, per tutti coloro che hanno impegni di spesa pubblica, non è possibile sforare il 3 per cento, con l'approvazione di questo emendamento si crea un privilegio per gli enti individuati. Tale privilegio non è in linea con alcuna dichiarazione del Governo in termini di contenimento di spesa. Quindi, segnalo che questo è ciò che noi stiamo votando.
Inoltre, mi chiedevo sulla base di quale criterio siano stati individuati tali enti e non altri. Infatti, quando si creano dei benefici, bisogna garantire a tutti la pari opportunità. Tutti gli enti meritevoli, in possesso di certe condizioni, avrebbero potuto presentare domanda e darsi da fare. In questo modo, si cancellano le pari opportunità. Quindi, è una grande ingiustizia nei confronti degli altri enti ed è immorale perché...
PRESIDENTE. La prego di concludere, onorevole Buontempo.
TEODORO BUONTEMPO. ...si fanno delle scelte, senza criteri a monte.
Inoltre, è una follia, perché nei prossimi mesi avremo altre richieste di deroghe al contenimento di spesa e vedremo come il Parlamento si comporterà. Quindi, dichiaro il mio voto a favore di questo emendamento.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Fava 0.25.300.6, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 445
Votanti 370
Astenuti 75
Maggioranza 186
Hanno votato sì 121
Hanno votato no 249).
Prendo atto che il deputato Belisario non è riuscito ad esprimere il proprio voto.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 25.300 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 451
Votanti 446
Astenuti 5
Maggioranza 224
Hanno votato sì 439
Hanno votato no 7).
È così assorbito l'emendamento Folena 25.3.Pag. 26
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 25, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 453
Votanti 293
Astenuti 160
Maggioranza 147
Hanno votato sì 285
Hanno votato no 8).
(Ripresa esame degli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 33 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 33
(Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 5).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione invita al ritiro del subemendamento Turco 0.33.0301.1.
La Commissione raccomanda l'approvazione del suo articolo aggiuntivo 33.0301 e del suo subemendamento 0.33.0301.2.
Per quanto riguarda l'articolo aggiuntivo Bonelli 33.03, questo è da intendersi precluso dall'emendamento della Commissione.
PRESIDENTE. Il Governo?
MARCO STRADIOTTO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione del subemendamento 0.33.0301.2 della Commissione. Successivamente, passeremo alla votazione del subemendamento Turco 0.33.0301.1 e dell'articolo aggiuntivo 33.0301 della Commissione.
GIANFRANCO CONTE. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIANFRANCO CONTE. Signor Presidente, sarebbe cosa gradita se fossero distribuiti i subemendamenti della Commissione, approvati dal Comitato dei nove, perché non ne abbiamo traccia. Lei ha citato dei subemendamenti che non sono presenti nel fascicolo.
PRESIDENTE. I testi sono in distribuzione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.33.0301.2 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 438
Votanti 323
Astenuti 115
Maggioranza 162
Hanno votato sì 274
Hanno votato no 49).
Prendo atto che i deputati Trepiccione ed Affronti avrebbero voluto esprimere voto favorevole. Prendo altresì atto che i deputati Pelino e Giacomoni non sono riusciti ad esprimere il proprio voto.
Passiamo al subemendamento Turco 0.33.0301.1.
Prendo atto che il presentatore non accede all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamentoPag. 27Turco 0.33.0301.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 462
Votanti 444
Astenuti 18
Maggioranza 223
Hanno votato sì 50
Hanno votato no 394).
Prendo atto che il deputato Tocci non è riuscito a votare.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 33.0301 della Commissione, come modificato dall'approvazione del subemendamento 0.33.0301.2 della Commissione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Saglia. Ne ha facoltà.
STEFANO SAGLIA. Signor Presidente, intervengo solo per chiedere agli uffici di contare le deleghe, perché siamo arrivati ad un numero considerevole. Anche in questo caso si tratta di un'ulteriore delega, per la «trasparenza ecologica dei mercati».
Al di là del buon principio, contenuto in tale articolo aggiuntivo, voteremo contro.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 33.0301 della Commissione, come subemendato accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 465
Votanti 464
Astenuti 1
Maggioranza 233
Hanno votato sì 266
Hanno votato no 198).
Prendo atto che il deputato Tocci non è riuscito a votare.
L'articolo aggiuntivo Bonelli 33.03 è conseguentemente precluso.
Ricordo che gli articoli aggiuntivi 33.0500 e 33.0501 del Governo sono stati ritirati.
(Esame dell'articolo 40 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 40 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 6).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, è da intendersi ritirato l'emendamento soppressivo 40.400 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento).
La Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 40.300 e formula un invito al ritiro sugli emendamenti Gianfranco Conte 40.200 e Milanato 40.201.
PRESIDENTE. Il parere della V Commissione di cui all'emendamento 40.400 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento) si intende revocato, a condizione che sia approvato l'emendamento 40.300 della Commissione.
Il Governo?
MARCO STRADIOTTO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 40.300 della Commissione, la cui approvazione determinerebbe la preclusione dell'emendamento Gianfranco Conte 40.200.Pag. 28
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gianfranco Conte. Ne ha facoltà.
GIANFRANCO CONTE. Signor Presidente, francamente non ho capito come si sia svolta in Commissione questa vicenda: non sono membro della Commissione attività produttive, quindi non ho potuto seguire il complesso della discussione, però questa norma relativa all'articolo 40 può essere solo approvata o respinta.
L'emendamento a mia firma 40.200 escludeva dalla possibilità di utilizzare i prestiti vitalizi ipotecari il caso del rimborso di prestiti con piani di ammortamento rateali a carico dei contraenti.
Però la Commissione, dopo avere presentato un articolo, che fa seguito anche a una norma che avevamo esaminato nella scorsa legislatura, con l'emendamento 40.300 riduce la possibilità di usufruire del prestito vitalizio ipotecario al solo acquisto della prima casa in favore di parenti dei mutuatari sino al secondo grado incluso; quindi, lo esclude per il pagamento delle spese per l'assistenza domiciliare di anziani e persone disabili e per il pagamento delle spese di ristrutturazione straordinaria dell'immobile di residenza dei mutuatari. Perciò non riesco a capire il senso della proposta della Commissione; forse si vuole fare un passo alla volta, per provare il mercato e vedere come vanno le cose; se così non fosse, sarebbe stato più corretto compiere un passo ulteriore, ossia ammettere i prestiti vitalizi ipotecari anche per le altre due ipotesi. Invece mi rendo conto - e perciò abbiamo presentato un emendamento parzialmente soppressivo dell'ultimo capoverso - che pensare alla possibilità di erogare prestiti vitalizi per la chiusura di piani di ammortamento relativi a prestiti già concessi agli anziani sarebbe eccessivo e significherebbe incentivare anche l'utilizzo dei prestiti rateali, il che ci pare, allo stato, non ammissibile.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buontempo. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, ho fatto un po' di fatica a capire quale fosse il contenuto dell'emendamento che stiamo esaminando e invito anche i colleghi di sinistra a leggerlo con attenzione. In sostanza, nell'articolo 40 sono contenute disposizioni sui prestiti vitalizi ipotecari e si prevedono una serie di agevolazioni per l'acquisto anche della prima casa. Malgrado si siano svolti grandi dibattiti sull'emergenza abitativa e sugli sfratti, che si ripeteranno in modo preponderante in autunno, la Commissione ha presentato un emendamento, il 40.300, volto ad escludere da questi benefici - se ho ben capito - il pagamento di spese per l'assistenza domiciliare di anziani e persone disabili. Invece di includerli, si escludono dai benefici anche il pagamento di spese di ristrutturazione straordinaria dell'immobile di residenza dei mutuatari e il rimborso di prestiti con piani di ammortamento rateali a carico dei contraenti...
PRESIDENTE. La prego di concludere.
TEODORO BUONTEMPO. ...ditemi voi se si può votare questo emendamento della Commissione. Io voto decisamente contro e invito la Casa delle Libertà a fare altrettanto perché spesso il voto «arcobaleno» fa bene...
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, deve concludere.
TEODORO BUONTEMPO. Quanti minuti ho a disposizione?
PRESIDENTE. Ha già parlato per due minuti e mezzo, mentre avrebbe dovuto parlare solo per un minuto.
TEODORO BUONTEMPO. Le chiedo scusa, signor Presidente. Io invito a votare contro questo emendamento perché lo ritengo indecente.
PRESIDENTE. Chiedo scusa ai colleghi, però non posso far altro che applicare il Regolamento. Sta esaurendosi anche ilPag. 29tempo per gli interventi a titolo personale, per i quali residuano soltanto dieci minuti.
Come avete visto, ai colleghi di Forza Italia e di Alleanza Nazionale dovrei concedere soltanto un minuto ad intervento. La Presidenza sta gestendo la questione in una maniera elastica purché nessuno se ne approfitti, altrimenti diventerebbe una palese violazione del Regolamento da parte della Presidenza, quindi prego i colleghi di collaborare allo scopo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 40.300 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 458
Votanti 344
Astenuti 114
Maggioranza 173
Hanno votato sì 260
Hanno votato no 84).
L'emendamento Gianfranco Conte 40.200 è assorbito dall'approvazione dell'emendamento 40.300 della Commissione.
Passiamo all'emendamento Milanato 40.201.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
LUIGI LAZZARI. Signor Presidente, intervengo per chiedere un parere diverso da quello espresso dal relatore e dal Governo, perché la norma a me non piace in quanto espone i nostri anziani a qualche rischio. La proposta emendativa in esame, invece, è finalizzata ad attenuare tali rischi.
Chiediamo, quindi, che ci sia la possibilità della surrogazione degli eredi nell'ambito dei mutui concessi agli anziani perché, in questa formulazione della norma, non c'è la garanzia che gli eredi dell'anziano, che ha ottenuto un mutuo con una legge finanziaria, possano essere regolarmente informati e aggiornati per subentrare nell'estinzione del mutuo.
Poiché con l'emendamento in esame si aumentano le garanzie, chiedo che, se condiviso, possa essere espresso un parere diverso.
ANDREA LULLI, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, naturalmente non riscontriamo rischi, però sono d'accordo nell'aumentare le garanzie. Modificando il precedente avviso, la Commissione esprime, dunque, parere favorevole.
PRESIDENTE. Il Governo?
MARCO STRADIOTTO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Milanato 40.201, accettato dalla Commissione e dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale - Vedi votazioni).
(Presenti 465
Votanti 463
Astenuti 2
Maggioranza 232
Hanno votato sì 455
Hanno votato no 8).Pag. 30
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 40, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 459
Votanti 270
Astenuti 189
Maggioranza 136
Hanno votato sì 268
Hanno votato no 2).
Chiedo al relatore come intenda proseguire i lavori dell'Assemblea.
ANDREA LULLI, Relatore. Riprendiamo l'esame dell'articolo 43.
(Ripresa esame degli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 43 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame degli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 43
(Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 7).
Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ANDREA LULLI, Relatore. La Commissione formula un invito al ritiro degli articoli aggiuntivi Della Vedova 43.017 e 43.018 ed esprime parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Saglia 43.030 e Fratta Pasini 43.0207, a condizione che il comma 1 sia riformulato come il comma 1 dell'articolo aggiuntivo Testa 43.0211. Chiedo quindi che i tre articoli aggiuntivi siano posti in votazione contestualmente, in quanto diventerebbero identici. La Commissione formula un invito al ritiro dell'articolo aggiuntivo Galante 43.0208, mentre esprime parere favorevole sugli articoli aggiuntivi Lazzari 43.0209 e Gianfranco Conte 43.0210. La Commissione, infine, formula un invito al ritiro degli articoli aggiuntivi Folena 43.021 e Della Vedova 43.019.
PRESIDENTE. Il Governo?
MARCO STRADIOTTO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro dell'articolo aggiuntivo Della Vedova 43.017 formulato dal relatore.
BENEDETTO DELLA VEDOVA. Signor Presidente, avrei acconsentito al ritiro del mio articolo aggiuntivo perché ieri ne abbiamo votato uno pressoché identico, salvo che nella copertura. Lo mantengo, invece, perché ieri il collega Turci, intervenendo in aula, ha giudicato questo tipo di proposte emendative «banale demagogia» da denunciare, interpretando la volontà presunta dei proponenti come un'iniziativa anti-fiscale, come se fosse preferibile abolire le tasse.
Nel caso di mutui, come nel caso della tassa di concessione sui telefonini in abbonamento, non si tratta assolutamente di ciò. Se il Governo decide di intervenire, anche pesantemente, con misure molto drastiche e coercitive nei confronti degli operatori di mercato in questi settori (come nel caso dei mutui, delle banche, quindi delle compagnie telefoniche), l'unico punto che non si può mettere in discussione è la tassazione, anche quando è un unicum italiano rispetto al panorama internazionale ed è del tutto irrazionale e immotivata (come la tassa che grava su chi ha il telefonino in abbonamento).
Perciò insisto per la votazione del mio articolo aggiuntivo 43.018: saranno i colleghi a dire che per i telefonini va bene tutto, tranne la tassa, che non si può toccare.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivoPag. 31Della Vedova 43.017, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 460
Votanti 459
Astenuti 1
Maggioranza 230
Hanno votato sì 213
Hanno votato no 246).
Prendo atto che l'articolo aggiuntivo Della Vedova 43.018 è stato ritirato.
Il relatore ha manifestato la propria disponibilità ad esprimere parere favorevole sugli articoli aggiuntivi Saglia 43.030 e Fratta Pasini 43.0207, ove gli stessi siano riformulati in termini identici all'articolo aggiuntivo Testa 43.0211, sul quale il relatore e il Governo hanno espresso parere favorevole.
Chiedo all'onorevole Saglia se accetta la riformulazione del suo articolo aggiuntivo 43.030 proposta dal relatore.
STEFANO SAGLIA. Signor Presidente, sottolineo che, nel buio del provvedimento in esame, ogni tanto si accende qualche luce: l'idea di Alleanza Nazionale è quella di sostenere che le compagnie telefoniche non possano effettuare servizi non richiesti e, per di più, farli pagare. È un tema segnalato dal presidente Calabrò: solo l'anno scorso sono stati presentati 6 mila ricorsi.
Speriamo davvero che, con questa formulazione, l'AGCOM possa adottare un regolamento che consenta di impedire questa vergogna. Vogliamo ringraziare, quindi, il relatore che ha percepito l'importanza del tema e anche tutti i colleghi della maggioranza, che mi sembra condividano la questione. Accetto, pertanto, la riformulazione del mio articolo aggiuntivo 43.030.
PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori dell'articolo aggiuntivo Fratta Pasini 43.0207 accettano la riformulazione proposta dal relatore.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi Saglia 43.030 e Fratta Pasini 43.0207, nel testo riformulato e Testa 43.0211, accettati dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 463
Votanti 462
Astenuti 1
Maggioranza 232
Hanno votato sì 462).
Passiamo all'articolo aggiuntivo Galante 43.0208.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
FERDINANDO BENITO PIGNATARO. Signor Presidente, ho già dichiarato ieri che non ritiriamo l'articolo aggiuntivo Galante 43.0208. Chiediamo, pertanto, il parere del Governo e del relatore.
PRESIDENTE. Il relatore?
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, sono disponibile a modificare il parere, naturalmente tenendo conto che si tratta di una indicazione all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
PRESIDENTE. Il Governo?
MARCO STRADIOTTO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il Governo concorda con il parere espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.Pag. 32
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Galante 43.0208, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 461
Maggioranza 231
Hanno votato sì 458
Hanno votato no 3).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Lazzari 43.0209, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 457
Votanti 456
Astenuti 1
Maggioranza 229
Hanno votato sì 456).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Gianfranco Conte 43.0210, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 464
Votanti 463
Astenuti 1
Maggioranza 232
Hanno votato sì 462
Hanno votato no 1).
Passiamo all'articolo aggiuntivo Folena 43.021.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
MAURIZIO ACERBO. No, signor Presidente, non accedo all'invito al ritiro e chiedo che sia rivisto il parere del relatore e del Governo.
PRESIDENTE. Il relatore?
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione ribadisce il parere contrario.
PRESIDENTE. Il Governo?
MARCO STRADIOTTO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
EGIDIO ENRICO PEDRINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
EGIDIO ENRICO PEDRINI. Signor Presidente, l'articolo aggiuntivo Folena 43.021 è lodevole nei contenuti, ma ha bisogno di una formulazione migliore. Pertanto, anche io mi associo all'invito al ritiro, perché la formulazione attuale è in contrasto con alcune norme comunitarie e con alcune decisioni dei TAR. Le norme comunitarie in questione sono contenute nella direttiva-quadro 2002/21/CE ed in altri provvedimenti relativi all'accesso alle reti e all'interconnessione.
Dell'articolo aggiuntivo Folena, che apprezzo nel contenuto, non capisco la ricaduta positiva solo sul consumatore e non sull'operatore, che, quindi, non riverserebbe tale utilità sul consumatore. Quindi, non c'è una contrarietà di principio, ma, se fosse possibile ritirarlo per riformularlo in questo senso, credo che sarebbe positivo.
MAURIZIO ACERBO. Chiedo di parlare.
Pag. 33PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MAURIZIO ACERBO. A questo punto, signor Presidente, chiedo l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo in esame, onde consentirci di approfondire il tema, visto che è proprio in linea con il provvedimento del Ministro Bersani.
PRESIDENTE. Acquisito l'assenso del relatore, l'esame dell'articolo aggiuntivo Folena 43.021 deve intendersi accantonato.
Passiamo all'articolo aggiuntivo Della Vedova 43.019.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
BENEDETTO DELLA VEDOVA. Signor Presidente, non comprendo l'invito al ritiro da parte del relatore, perché in Commissione la questione era stata molto discussa e il relatore si era riservato un approfondimento volto chiaramente a un eventuale parere favorevole, non certo all'invito al ritiro.
Voglio sottolineare, colleghi, che qui stiamo discutendo e votando una proposta emendativa che, come richiesto reiteratamente dall'Antitrust, elimina il vincolo allo sconto sul prezzo dei libri. Oggi, infatti, i libri possono essere scontati al massimo del 15 per cento nei primi 20 mesi dall'uscita.
Oltre che contro il buonsenso, l'Antitrust ha spiegato che la restrizione allo sconto sui libri, che non richiede alcuna copertura finanziaria, va contro le esigenze dei consumatori e gli interessi dei lettori. Essa, inoltre, penalizza complessivamente i lettori italiani, soprattutto quelli che vivono lontano dal centro, dove ci sono solo alcune piccole librerie, ma anche coloro che acquistano libri nei grandi supermercati e nelle grandi superfici commerciali.
Inoltre, lo sconto sui testi scolastici è limitato oggi al 5 per cento. Si tratta, quindi, di consentire di acquistare i testi scolastici scontati oltre il 5 per cento negli esercizi commerciali che, magari, grazie a questo articolo aggiuntivo, ove approvato, sceglieranno di scontare del 50 per cento i testi scolastici, il cui acquisto è obbligatorio.
Conosco l'obiezione sulle piccole librerie e credo che, in questo contesto, essa sarebbe irricevibile sotto il profilo politico.
PRESIDENTE. Onorevole Della Vedova, la invito a concludere.
BENEDETTO DELLA VEDOVA. Concludo Signor Presidente.
La stessa obiezione varrebbe, infatti, anche per i distributori di carburante e le farmacie. L'obiezione, però, è infondata anche dal punto di vista economico, come ha dimostrato l'alluvione di titoli che sono stati distribuiti a prezzi scontatissimi nelle edicole, che non hanno penalizzato le piccole librerie. Ciò perché essi hanno incentivato la lettura, così come l'articolo aggiuntivo in esame: la libertà di sconto sui libri, oltre ad essere lapalissianamente un intervento di liberalizzazione richiesto dall'Antitrust, andrebbe incontro alle esigenze dei lettori, soprattutto in un Paese come l'Italia dove la lettura va incentivata.
Quale migliore incentivo alla lettura se non quello di consentire a chi lo vuole di ridurre il prezzo dei libri? Chiedo veramente ai colleghi un attimo di riflessione su questo punto.
ROBERTO VILLETTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROBERTO VILLETTI. Chiedo al relatore di valutare l'opportunità di accantonare l'articolo aggiuntivo Della Vedova 43.019.
ANDREA LULLI, Relatore. La Commissione concorda.
PRESIDENTE. L'esame dell'articolo aggiuntivo Della Vedova 43.019 deve quindi intendersi accantonato.
Pag. 34(Esame dell'articolo 44 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 44 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 8).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sugli identici emendamenti Mazzocchi 44.201, Valducci 44.202 e D'Agrò 44.203, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Burchiellaro 44.200.
PRESIDENTE. Il Governo?
MARCO STRADIOTTO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Mazzocchi 44.201, Valducci 44.202 e D'Agrò 44.203 .
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Agrò. Ne ha facoltà.
LUIGI D'AGRÒ. Il precedente decreto del Ministro Bersani si era già occupato del tema delle assicurazioni, ma evidentemente non è bastato e probabilmente non basterà nemmeno il provvedimento in esame per inquadrare in qualche modo il problema della competitività in tale campo e della possibilità di rendere libero il mercato.
Credo che sarebbe opportuno che, invece di compiere operazioni di tale genere, con articolazioni banali, come capita nell'articolo in esame, vi fosse veramente più serietà.
Pertanto chiediamo di sopprimere l'articolo 44 per riversare la materia in un altro provvedimento, una disposizione normativa quadro che si occupi del tema, altrimenti, sempre attraverso piccoli interventi, viene ogni volta individuata una sorta di clientela da tutelare.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Mazzocchi 44.201, Valducci 44.202 e D'Agrò 44.203, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 453
Votanti 452
Astenuti 1
Maggioranza 227
Hanno votato sì 202
Hanno votato no 250).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Burchiellaro 44.200, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 451
Votanti 443
Astenuti 8
Maggioranza 222
Hanno votato sì 437
Hanno votato no 6).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 44, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 466
Votanti 371
Astenuti 95
Maggioranza 186
Hanno votato sì 252
Hanno votato no 119).
(Esame dell'articolo 45 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 45 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 9).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Bernardo 45.200 interamente soppressivo dell'articolo 45.
PRESIDENTE. Il Governo?
MARCO STRADIOTTO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Poiché è stato presentato un unico emendamento interamente soppressivo dell'articolo 45, sarà posto in votazione il mantenimento di tale articolo.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul mantenimento dell'articolo 45.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 461
Votanti 455
Astenuti 6
Maggioranza 228
Hanno votato sì 242
Hanno votato no 213).
Prendo atto che i deputati Marinello e Romele non sono riusciti a votare e che il deputato D'Agrò avrebbe voluto esprimere voto contrario.
(Esame dell'articolo 46 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 46
(Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 10), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 46.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 466
Votanti 459
Astenuti 7
Maggioranza 230
Hanno votato sì 254
Hanno votato no 205).
Prendo atto che il deputato Romele non è riuscito a votare.
(Esame dell'articolo 47 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 47 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 11).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 47.300 e formula un invito al ritiro degli identici emendamenti D'Agrò 47.200, Saglia 47.201 e Lazzari 47.202, nonché dell'articolo aggiuntivo Fava 47.011. La Commissione, infine, esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Zanetta 47.0200.
PRESIDENTE. Il Governo?
MARCO STRADIOTTO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
Pag. 36
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 47.300 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 466
Votanti 284
Astenuti 182
Maggioranza 143
Hanno votato sì 267
Hanno votato no 17).
Passiamo alla votazione degli identici emendamenti D'Agrò 47.200, Saglia 47.201 e Lazzari 47.202.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
STEFANO SAGLIA. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
STEFANO SAGLIA. Signor Presidente, si tratta dell'annosa questione relativa alle potenze nominali degli apparecchi di riscaldamento: è un problema che non si riesce mai a risolvere. Perché non possiamo approvare una norma che offra chiarezza definitiva a tale settore? Si tratta di un argomento che riguarda migliaia di aziende, migliaia di lavoratori: è una questione rilevante.
La Commissione aveva espresso all'unanimità un parere favorevole al decreto legislativo n. 192 del 2005, formulando una serie di osservazioni che il Ministero non ha poi tenuto minimamente in conto. Mi sembra una questione di dettaglio che però ha una sua rilevanza.
Se rimane l'invito al ritiro o il parere contrario, desideriamo che si voti il nostro emendamento.
PRESIDENTE. Chiedo all'onorevole D'Agrò se accede all'invito al ritiro formulato dal relatore del suo emendamento 47.200.
LUIGI D'AGRÒ. Signor Presidente, non accedo all'invito al ritiro dell'emendamento e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUIGI D'AGRÒ. Signor Presidente, l'emendamento in esame tende a rendere giustizia del mancato recepimento da parte del Governo di alcune osservazioni che erano state fatte dalla Commissione sul decreto legislativo n. 192 del 2005 in tema di risparmio energetico.
Pareva che allora il Governo avesse scelto la strada del recepimento di molte delle osservazioni che la Commissione aveva formulato che mi sembravano di buonsenso, tra cui questa. Il Governo poi ha provveduto, mantenendo inalterato il quadro di riferimento normativo del decreto legislativo, creando malumore tra gli operatori economici ed anche tra gli utenti. Riteniamo di dover mantenere questo emendamento per vedere se in questo caso il Governo si ravvederà.
PRESIDENTE. Chiedo all'onorevole Lazzari se accede all'invito al ritiro formulato dal relatore del suo emendamento 47.202.
LUIGI LAZZARI. No, Presidente, non accedo all'invito al ritiro.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti D'Agrò 47.200, Saglia 47.201 e Lazzari 47.202, non accettati dalla Commissione né dal Governo e sui quali la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 465
Votanti 463
Astenuti 2
Maggioranza 232
Hanno votato sì 208
Hanno votato no 255).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 47, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 464
Votanti 462
Astenuti 2
Maggioranza 232
Hanno votato sì 252
Hanno votato no 210).
Prendo atto che il deputato Belisario non è riuscito ad esprimere il proprio voto.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Zanetta 47.0200, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 471
Maggioranza 236
Hanno votato sì 218
Hanno votato no 253).
Passiamo all'articolo aggiuntivo Fava 47.011.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, non solo non accedo all'invito al ritiro, ma vorrei un attimo di attenzione sulla questione alla base della presentazione del mio articolo aggiuntivo.
È cosa nota che molti comuni che abbiano tentato in questi anni di liberarsi dalla gestione del rapporto con l'ENEL, con l'ENEL Sole nel caso specifico, non siano mai riusciti a portare a casa nessun risultato concreto. Troppo spesso la società in questione, di fatto monopolistica - visto che stiamo discutendo di un provvedimento di liberalizzazioni - ha dettato le proprie regole, imponendo soprattutto meccanismi di riscatto tali che diventa impossibile all'ente pubblico operare in modo diverso.
Dal primo luglio di quest'anno, ovvero tra qualche settimana, andiamo verso una logica di liberalizzazione del mercato dell'energia - o almeno questo ci è stato raccontato -, contestualmente però continuiamo a vedere i nostri enti locali schiavi del sistema delle reti che fanno capo a un soggetto che non accetta nessun tipo di rescissione dei contratti o quando lo fa, impone condizioni inaccettabili per la finanza pubblica.
Avevamo già tentato di promuovere il dibattito su questa vicenda in sede di legge finanziaria, presentando senza successo un emendamento e un ordine del giorno. Noi ci chiediamo dove sta la coerenza di un Governo che in questo momento sta proponendo all'Assemblea il testo di un disegno di legge che dovrebbe liberalizzare tutti i mercati se continua ad usare una logica protezionista per il mercato delle reti, in particolare nel caso delle reti dell'ENEL o meglio di ENEL Sole.
Spero in un ripensamento e, soprattutto, che molti dei parlamentari presenti in Assemblea che hanno fatto gli amministratori locali si rendano conto della portata e della gravità del problema.
Credo che sia difficile stamattina - visto «l'andazzo» - ottenere dalla maggioranza della Camera un voto favorevole all'articolo aggiuntivo in esame, perché ho capito che ormai ci stiamo lentamente portando verso la conclusione dei lavori e l'interesse è calato in modo significativo.Pag. 38Mi auguro però che la nostra proposta possa servire quanto meno per sollevare un tema di grande attualità.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
GIOVANNI FAVA. I comuni devono trovare il modo di poter gestire autonomamente le proprie reti, o di poterle gestire anche parzialmente, affinché si risolva questo dramma della promiscuità, che di fatto non esiste, e che esiste solo a favore di un unico soggetto. Quindi, se l'articolo aggiuntivo in esame venisse bocciato continueremmo ad insistere in una logica assolutamente non liberalizzatrice.
PRESIDENTE. Onorevole Fava, ho scampanellato dopo un minuto e mezzo perché anche il gruppo della Lega Nord Padania ha esaurito i tempi.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Brigandì. Ne ha facoltà.
MATTEO BRIGANDÌ. Signor Presidente, l'onorevole Fava - della cui amicizia mi onoro - mi ha perfettamente convinto. Pertanto, chiedo di apporre anche la mia firma all'articolo aggiuntivo in esame.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Fava 47.011, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 455
Votanti 454
Astenuti 1
Maggioranza 228
Hanno votato sì 204
Hanno votato no 250).
(Esame dell'articolo 48 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 48 (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 12), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 48.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 459
Votanti 398
Astenuti 61
Maggioranza 200
Hanno votato sì 256
Hanno votato no 142).
(Esame dell'articolo 49 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 49 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 13).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, l'emendamento 49.400 deve intendersi superato. La Commissione raccomanda l'approvazione del suo subemendamento 0.49.300.1 e del suo emendamento 49.300 (Nuova formulazione).
PRESIDENTE. Il Governo?
MARCO STRADIOTTO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Il parere del Governo è conforme a quello del relatore.
Pag. 39
PRESIDENTE. Avverto che la Commissione Bilancio ha revocato la condizione posta con l'emendamento soppressivo, a condizione che l'emendamento 43.300 della Commissione sia approvato dopo il subemendamento 0.49.300.1 della Commissione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.49.300.1 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 448
Votanti 424
Astenuti 24
Maggioranza 213
Hanno votato sì 311
Hanno votato no 113).
Prendo atto che il deputato Di Cagno Abbrescia avrebbe voluto esprimere voto contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 49.300 (Nuova formulazione) della Commissione, come subemendato, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 454
Votanti 435
Astenuti 19
Maggioranza 218
Hanno votato sì 262
Hanno votato no 173).
Prendo atto che la deputata Leddi Maiola non è riuscita a votare.
Avverto che non porrò in votazione l'articolo 49 perché l'emendamento della Commissione è interamente sostitutivo dello stesso.
Chiedo all'onorevole relatore come intenda procedere.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, ritengo si possa sospendere l'esame del provvedimento perché gli articoli che devono essere ancora discussi richiedono un ampio dibattito.
PRESIDENTE. Sta bene.
Il seguito del dibattito è rinviato ad altra seduta.