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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderà il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, deputato Francesco Rutelli.
(Applicabilità delle norme del «decreto Bersani» alle restrizioni di ipoteche, con particolare riguardo agli oneri a carico degli utenti - n. 3-01275)
PRESIDENTE. Il deputato Carta ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01275, concernente l'applicabilità delle norme del «decreto Bersani» alle restrizioni di ipoteche, con particolare riguardo agli oneri a carico degli utenti (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 1).
GIORGIO CARTA. Signor Presidente, a partire dal 2 giugno 2007 sono divenute operative le disposizioni contenute nell'articolo 13, commi 8-sexies e seguenti, del decreto legge n. 7 del 2007, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 40 del 2007, dirette, nell'ambito dell'eliminazione di ogni onere di estinzione di un mutuo, a semplificare il procedimento di cancellazione delle ipoteche a garanzia dei mutui concessi da banche. Il nuovo procedimento, nel presupposto dell'estinzione ope legis dell'ipoteca coincidente con l'estinzione del debito, prevede che l'ipoteca stessa venga cancellata d'ufficio, senza alcun onere.
Nel testo normativo in esame non viene operata alcuna distinzione, in ordine all'applicabilità del procedimento semplificato di cancellazione, tra le cancellazioni totali e le restrizioni di ipoteca. Sennonché, con circolare del 1o giugno 2007, l'Agenzia del territorio, nel fornire i «primi chiarimenti», ha dato un'interpretazione a mio parere erronea, laddove ha precisato che i commi citati...
PRESIDENTE. Deve concludere, per favore.
GIORGIO CARTA. ...si applicano esclusivamente alle cancellazioni.
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PRESIDENTE. I tempi sono quelli televisivi, quindi vi prego di rispettarli.
Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Francesco Rutelli, ha facoltà di rispondere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, il quesito è importante perché, in effetti, l'Agenzia del territorio ha dato un'interpretazione alla norma in esame. La stessa Agenzia, rivolgendosi poi al Ministero della giustizia per trovare una sintesi alle problematiche che lei ha richiamato, ha convenuto che tale interpretazione restrittiva può comportare dei problemi, pur essendo formalmente corretta.
Il Ministero della giustizia, a sua volta, segnala che sta svolgendo, sulla base di questa sollecitazione, gli approfondimenti per individuare le soluzioni operative e per garantire semplificazione ed eliminazione dei costi per quanto riguarda il procedimento di riduzione delle ipoteche.
Il Ministero dello sviluppo economico, consapevole che mentre si monitora l'andamento delle misure di liberalizzazione ci sono alcune interpretazioni che restringono, anziché permettere il flusso attuativo più efficace, ha proposto un'iniziativa e ha sottolineato il sostegno, al Senato della Repubblica, ad una proposta di emendamento al disegno di legge sulle liberalizzazioni, che chiarisce che per quanto riguarda il contratto di mutuo si deve fare riferimento a contratti stipulati o accollati a seguito di frazionamento, anche ai sensi del decreto legislativo 20 giugno 2005, n. 122, anche nel caso di annotazione su titoli cambiari. Il relatore del disegno di legge Bersani recepisce, con il pieno sostegno del Governo, una modifica legislativa che va incontro alla sua segnalazione. Questa è peraltro l'occasione per ribadire l'attesa che il Parlamento approvi in maniera il più possibile spedita quel disegno di legge.
PRESIDENTE. Il deputato Carta ha facoltà di replicare, per due minuti.
GIORGIO CARTA. Signor Ministro, mi ritengo parzialmente soddisfatto, non perché non intraveda nella sua risposta una volontà politica di dare soluzione ad una questione che non dovrebbe porre problemi. Infatti, l'ipoteca posta a carico di un soggetto viene posta dalla banca al costruttore per il complesso. Quando viene estinto il mutuo, il contraente non ha nessun debito.
Di conseguenza ciò non può interferire sul fatto che l'ipoteca totale deve poi essere frazionata, perché la questione è a chi fanno carico le spese notarili per ridurla: non certo all'utente, perché significherebbe aggirare il decreto Bersani e la legge che ne consegue.
Non si comprende però, signor Ministro - ed è il motivo della mia insoddisfazione - come l'Agenzia del territorio abbia potuto fornire un'interpretazione senza alcun presupposto giuridico e senza una norma che abbia introdotto una distinzione, che andava precisata per legge e non attraverso un'interpretazione dell'amministrazione.
In ogni caso, prendo atto della sua risposta e della volontà del Governo di fare in modo che tale onere non ricada sugli utenti perché, signor Presidente, il malumore esiste e non credo che vi sia bisogno di ulteriori elementi: non si possono adottare norme che poi, se applicate erroneamente, suonerebbero come un'ulteriore presa in giro per gli utenti, aumentando il malumore della cittadinanza.
(Misure relative al fenomeno della precarietà del lavoro, con particolare riferimento alla possibilità di inserire il cosiddetto protocollo sul welfare nel disegno di legge finanziaria - n. 3-01276)
PRESIDENTE. Il deputato Beltrandi ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01276, concernente misure relative al fenomeno della precarietà del lavoro, con particolare riferimento alla possibilità di inserire il cosiddetto protocollo sul welfare nel disegno di legge finanziaria (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2). Ricordo al deputato Beltrandi che ha a disposizione un minuto.
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MARCO BELTRANDI. Onorevole Rutelli, il fenomeno del lavoro flessibile allarma molte famiglie e molti giovani italiani, e a ragione, perché vi è un mercato del lavoro rigido, che non consente a chi ha perso un'occupazione di trovarla subito e perché vi è uno Stato sociale, che non tutela coloro che hanno perso temporaneamente il lavoro. Tutto ciò ha trasformato la flessibilità, che è un connotato del lavoro moderno, in precarietà, molto spesso senza prospettive di cambiamento.
Il 23 luglio 2007 il Governo ha sottoscritto un protocollo con le tre confederazioni sindacali, ma da più parti se ne chiede una modifica. Pertanto, chiedo al Governo come e se intenda trasferire il protocollo nel disegno di legge finanziaria e quali misure intenda adottare per affrontare la precarietà del lavoro.
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Francesco Rutelli, ha facoltà di rispondere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, alla risposta che mi accingo a fornire riguardo al mercato del lavoro e al protocollo sul welfare, vorrei premettere una citazione di ciò che ha affermato poco fa il Presidente del Consiglio, Prodi, ricordando che tutto ciò che sta accadendo in materia economica è profondamente legato all'andamento generale dell'economia stessa; vale a dire, se l'Italia cresce le cose si mettono meglio, se l'Italia sta ferma - come è avvenuto nei cinque anni trascorsi - le cose si mettono peggio. Il fatto che, come ha ricordato Prodi, la distanza nel tasso di crescita tra l'Italia e la media europea, che era di 1,3 punti in meno, ora si sia ridotta allo 0,6 è positivo, anche se non sufficiente.
Riguardo alla questione sollevata dall'onorevole Beltrandi voglio sottolineare, signor Presidente, che il Governo ha agito con continuità per cercare di migliorare le condizioni dei lavoratori sotto il profilo della sicurezza, della stabilità del posto di lavoro, della garanzia di un trattamento pensionistico giusto, cercando di agevolare l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro, senza irrigidire i meccanismi di reclutamento e cercando di evitare che tali strumenti di lavoro flessibile li intrappolino in un lungo periodo di precariato.
Voglio ricordare che nella scelta recente del Governo, legata al menzionato protocollo, vi sono misure importanti per il reddito e l'occupazione: il fondo per il credito per il sostegno all'attività intermittente dei parasubordinati; il fondo per il microcredito per sostenere i giovani e, in particolare, le donne; il fondo per il credito ai giovani lavoratori autonomi (pari a 150 milioni di euro); le misure previdenziali per permettere il cumulo di tutti i periodi contributivi (la totalizzazione); gli interventi per il riscatto della laurea. Vi è poi tutta una serie di altre misure, che configurano un vero e proprio «pacchetto giovani».
Il protocollo è stato firmato il 23 luglio scorso da decine di organizzazioni sindacali e datoriali; è un punto di riferimento importante, che si colloca in questo quadro organico e condiviso e toglie dall'incertezza molti giovani penalizzati da leggi approvate nella scorsa legislatura. Il Governo, ovviamente, attende con fiducia e rispetto la consultazione dei lavoratori, perché è un momento democratico della vita del mondo del lavoro.
Il Governo ritiene che il testo dell'accordo, complesso e unitario, non potrà che essere trasfuso in un unico disegno di legge collegato alla manovra di bilancio, che sarà presentato al Consiglio dei ministri il prossimo 12 ottobre. Il Ministro Damiano, il senatore Treu ed altri colleghi hanno messo in rilievo come alcune parti dell'accordo possano essere meglio interpretate nella redazione del testo che il Governo provvederà a presentare. Tuttavia, la sostanza è che quel testo è un insieme coerente, sottoscritto da parti sociali, e che il pieno rispetto che si deve al Parlamento non può spingerci in nessun modo a ritenere che esso possa conoscere degli stravolgimenti.
PRESIDENTE. Il deputato Beltrandi ha facoltà di replicare, per due minuti.
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MARCO BELTRANDI. Signor Presidente, ringrazio l'onorevole Rutelli e mi dichiaro piuttosto soddisfatto della risposta. Infatti, il gruppo della Rosa nel Pugno ha chiesto che, sentiti i lavoratori, il protocollo sul welfare sia trasferito così com'è nella legge finanziaria con un unico provvedimento. Ci rendiamo conto che nell'attuale contesto politico, e anche nell'ambito di questa maggioranza, ciò rappresenta il massimo che probabilmente il Governo può realizzare per i giovani e al fine di affrontare i problemi del welfare State da riformare e del sistema pensionistico.
Avvertiamo, comunque, il Governo che i radicali della Rosa nel Pugno, qualora mai il protocollo venisse stravolto, sono pronti a sostenere in Parlamento alcune decine di iniziative, in corso di presentazione, che tendono a superare la situazione del mercato del lavoro, che è intollerabile. Infatti, da una parte vi è una minoranza sempre più ampia di lavoratori che godono di garanzie forti - ma solo sulla carta e sempre più solo sulla carta - mentre dall'altra vi è un numero sempre maggiore di giovani, che non hanno alcuna garanzia e con uno Stato sociale non pensato per loro.
È necessario, dunque, intervenire e credo che il Governo stia lavorando su questo. Auspichiamo che ciò avvenga con ancora maggiore forza, comunque per il momento siamo lieti di apprendere che il protocollo verrà trasferito in un unico provvedimento nella legge finanziaria, senza stravolgimenti.
(Misure per la diversificazione negli approvvigionamenti energetici - n. 3-01277)
PRESIDENTE. Il deputato Saglia ha facoltà di illustrare l'interrogazione La Russa n. 3-01277, concernente misure per la diversificazione negli approvvigionamenti energetici (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 3), di cui è cofirmatario.
STEFANO SAGLIA. Signor Presidente, Ministro Rutelli, gli italiani di ritorno delle vacanze hanno trovato molte cattive sorprese: innanzitutto l'aumento dei prezzi dei generi di prima necessità (pane, pasta, carne, biglietti ferroviari) e, non ultimo, il rincaro delle bollette di luce e gas.
C'è un Governo immobile ed inerme, che non affronta le questioni nodali di questo Paese. Inoltre, non possiamo tacere, in questa occasione, anche il gravissimo fatto accaduto ieri, quando un brigatista in libertà vigilata, mai pentito, ha addirittura rapinato una banca a Siena. Di fronte all'aumento dei prezzi e alla crisi economica delle famiglie, si aggiungono anche la paura e l'incapacità del Governo di affrontare le politiche di sicurezza. Chiedo come il Governo intenda affrontare tali emergenze: da un lato, la mancanza di sicurezza, dall'altro l'incremento continuo delle tariffe e dei prezzi dei generi di prima necessità. Siamo molto preoccupati.
PRESIDENTE. Il Vice Presidente del Consiglio dei ministri, Francesco Rutelli, ha facoltà di rispondere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, in ordine alla sicurezza avremo altre occasioni di risposta a interrogazioni successive, così come per alcuni altri aspetti, ambientali e relativi all'approvvigionamento energetico. Affronto, quindi, la parte fondamentale dell'interrogazione, quella relativa al gas. L'Autorità ha definito tariffe con un aumento del 2,4 per cento, che hanno un'incidenza di circa 10 euro per una famiglia media e, per quanto riguarda il gas, di circa 26 euro, a causa di un aumento del 2,8 per cento.
I prezzi italiani del gas sono, oggi, inferiori a quelli della Germania - al netto del carico fiscale - e rispetto ai prezzi francesi e spagnoli sono più bassi per i piccoli consumatori. Tuttavia, il problema è serio e rilevante.
Sulla tutela delle fasce deboli, ricordiamo che gli effetti di questo aggiornamento potranno essere ridotti ai clienti domestici che possano concentrare i consumi verso le ore notturne e il fine settimana; il Governo, inoltre, propone un decreto interministeriale che consentaPag. 48compensazioni della spesa sostenuta per la fornitura di energia elettrica a favore delle famiglie in effettive condizioni di bisogno economico. Ciò avviene anche per il gas.
In prospettiva, è evidente che le quattro linee stabilite dal Governo in ordine alla concorrenza nei sistemi energetici, quindi al miglioramento delle condizioni per l'utente, sono le seguenti: liberalizzazione del mercato, maggiore sicurezza degli approvvigionamenti, risparmio energetico, efficienza e sviluppo delle fonti rinnovabili. In questo senso vi sono - e ciò porterà, in prospettiva, ad una riduzione del prezzo - iniziative molto concrete: potenziare i gasdotti di transito con l'Austria; risolvere i problemi connessi alla costruzione del rigassificatore di Rovigo; nuovi gasdotti di interconnessione con la Grecia; nuovi campi di stoccaggio; una norma di semplificazione per accelerare l'autorizzazione di questi impianti; molte misure importanti sulle fonti rinnovabili.
Concludo, in quanto la sua domanda affronta temi strategici. Posso però assicurarle che, in termini più generali, per quanto riguarda la difesa del potere d'acquisto, molte misure presenti nella legge finanziaria per il 2008 sono dirette a tutelare i meno abbienti. Penso, in particolare, all'assegno che avranno coloro che non hanno un reddito, i cosiddetti «incapienti»...
PRESIDENTE. Vicepresidente Rutelli, concluda.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Penso alle misure per i pensionati con pensioni più basse, ciascuno dei quali, tra poche settimane, avrà una quattordicesima di circa 300 euro netti. Vi sono provvedimenti che comunque, pur in un quadro difficile, vanno nella direzione che penso il Paese si attenda.
PRESIDENTE. Il deputato Saglia, ha facoltà di replicare, per due minuti.
STEFANO SAGLIA. Signor Presidente, siamo molto insoddisfatti per la risposta: il Ministro Rutelli stesso ammette di voler valutare i prezzi al netto della pressione fiscale. Quest'ultima, sia quella sulle imprese e sulle famiglie, sia quella sulle bollette energetiche, è la più cara d'Europa: a tasse si aggiungono tasse. Basti pensare alla questione degli oneri di sistema: siamo di fronte ad un ulteriore aumento dei prezzi di gas ed elettricità. Questo è il dato, che non è determinato solo da un aumento dei prezzi del petrolio, ma anche dall'incapacità di questo Governo, che da oltre un anno e mezzo non ha sbloccato alcuna infrastruttura necessaria per il nostro Paese. Per riuscire a creare un'adeguata concorrenza nel mercato del gas e far abbassare i prezzi, bisogna realizzare gli impianti di rigassificazione. Guardiamo a ciò che accade sul territorio, ad esempio a Brindisi, dove si è addirittura negata un'autorizzazione già rilasciata in precedenza, o in Sicilia, a Porto Empedocle, dove un impianto voluto da tutti gli enti locali non viene autorizzato per un problema burocratico.
È in corso uno scontro, tra i tanti all'interno del Governo, tra il Ministro dello sviluppo economico e quello dell'ambiente: quest'ultimo ha impedito addirittura che si potessero approvvigionare di gas gli stoccaggi, che sono essenziali per affrontare l'inverno. Se avremo un inverno troppo freddo, gli italiani resteranno al freddo: questo è il dato. E voi non avete ancora adottato alcuna misura concreta proprio per quelle fasce deboli, che dite di voler tutelare. Basti pensare che in Italia c'è un meccanismo, che non è stato modificato dal Governo, che riguarda le fasce deboli e che fa pagare non in base al reddito, ma ai consumi. Le famiglie pagano persino di più dei single, così come tutte le piccole e medie imprese. La sua risposta, pertanto, è insoddisfacente (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale).
(Misure per contrastare il precariato nella scuola, con particolare riferimento ai docenti di sostegno - n. 3-01279)
PRESIDENTE. Il deputato Licandro ha facoltà di illustrare la sua interrogazionePag. 49n. 3-01279, concernente misure per contrastare il precariato nella scuola, con particolare riferimento ai docenti di sostegno (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 4).
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Signor Presidente, signor Vicepresidente del Consiglio, questo Governo e questa maggioranza hanno indicato, come priorità strategiche, il rilancio della scuola, la lotta al precariato e, legando i due aspetti, la lotta al precariato degli insegnanti della scuola, in particolare di quella secondaria di secondo grado e, ancor più precisamente, degli insegnanti di sostegno; figura quest'ultima che, dopo anni di precariato, è rimasta sostanzialmente esclusa dalla recentissima, grande e importante immissione in ruolo.
Chiediamo al Governo il rispetto del programma e l'adeguamento degli organici di diritto, oggi assolutamente lontani dalle reali esigenze, che il doloroso fenomeno della disabilità e la sua soluzione, cioè quella dell'integrazione, impone per superare un meccanismo normativo assolutamente inadeguato.
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Francesco Rutelli, ha facoltà di rispondere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, è vero che il tema della stabilità del lavoro e dell'occupazione, ma soprattutto della professionalità dei nostri docenti, è al centro dell'azione del Governo e che, in particolare, il tema dei diversamente abili e degli insegnanti di sostegno riveste una priorità assoluta. Tra breve risponderò ad un'interrogazione presentata dall'onorevole Sasso sulla stessa materia.
Onorevole Licandro, confermo che l'efficienza e l'efficacia della scuola esigono l'immissione in ruolo anche di coloro che già lavorano e che si sono formati in questi anni. Il Governo ha varato un piano di assunzioni a tempo indeterminato di 150 mila docenti e 20 mila unità di personale amministrativo, tecnico e ausiliario, per il periodo 2007-2009. Un primo contingente di 50 mila unità di personale docente educativo e 10 mila di personale amministrativo, tecnico e ausiliario, è già stato assunto. Per quest'anno, la legge finanziaria incrementa di altre 10 mila unità i posti per l'immissione in ruolo. Per evitare il riformarsi del precariato sono previste nuove modalità di reclutamento degli insegnanti.
Per quanto riguardo il tema molto importante degli insegnanti di sostegno, per l'anno scolastico 2007-2008 sono stati immessi in ruolo 5.387 docenti. Come lei ha ricordato, l'Italia è, per una volta, all'avanguardia in Europa in questo campo. Siamo tra i primi ad avere la consapevolezza che chi ha una disabilità, piuttosto che ricevere un insegnamento differenziale e separato, debba fare parte della comunità degli studenti e che l'insegnante di sostegno, anziché seguire solo una o più persone ad hoc, faccia parte del corpo docente e partecipi, dunque, alla conduzione delle politiche dell'insegnamento e della socializzazione nella scuola. L'Italia è orgogliosa di questa scelta. Noi abbiamo modificato la situazione; il nostro obiettivo è di attivare nell'anno scolastico circa 91 mila posti di sostegno. Per quanto riguarda le risorse di sostegno, i gruppi di lavoro, come ho detto, debbono essere orientati, secondo quanto condividono gli esperti di settore, già nelle prime fasi dell'integrazione scolastica, per poi ridurre gradualmente gli interventi individualizzati, per consolidare un'autonomia guidata, nel rispetto delle certificazioni sanitarie.
Per garantire la continuità didattica e una maggiore specializzazione dei docenti più rispondenti...
PRESIDENTE. La prego di concludere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, è una materia delicata: prima forse ho guadagnato qualche secondo, ne rubo qualcuno adesso e concludo. In conclusione, nel disegno di legge finanziaria per il 2008 è inserita una norma sugli insegnanti di sostegno, che consentirà di passarePag. 50finalmente dalla logica dell'emergenza e delle deroghe a quella della programmazione e dell'organico funzionale, per assegnare in modo stabile docenti di sostegno a scuole o reti di scuole. L'organico passerà dagli attuali 48 mila a 65 mila posti per insegnanti di sostegno e un piano triennale definirà le nuove 17 mila assunzioni, riducendo così il grande numero di precari, soprattutto nella scuola superiore. Oggi solo il 50 per cento degli insegnanti di sostegno è di ruolo...
PRESIDENTE. Deve concludere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. ...ma tale percentuale è destinata ad aumentare per giungere fino al 70 per cento. Avrei altro da dire, ma per ragioni di tempo sono costretto a fermarmi.
PRESIDENTE. Il deputato Licandro ha facoltà di replicare, per due minuti.
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Signor Presidente, esprimo la mia soddisfazione per la risposta fornita dal Vicepresidente Rutelli; vedremo poi come si concretizzerà effettivamente ciò che lo stesso ha annunciato e se finalmente riusciremo a dare certezza all'intero mondo della scuola, che ha orientato gran parte del consenso verso la nostra maggioranza e l'attuale Governo. Al tempo stesso, però, manifestiamo preoccupazione per i tagli annunciati ed anche per l'annunciata disponibilità economica per le scuole private: non vorremmo che si tornasse indietro su quanto lei ha in questa sede affermato, rassicurandoci.
L'importanza assegnata alla figura dell'insegnante di sostegno - lei lo ha ricordato - ha fatto della scuola italiana un modello europeo: l'integrazione degli alunni disabili e il ruolo fondamentale - sia di formazione, sia per il forte significato sociale - che gli insegnanti di sostegno ricoprono, esigono la loro uscita dal disperante tunnel del precariato. Occorre, inoltre, chiarezza sull'aumento degli organici di diritto.
Insomma, si tratta di recuperare fino in fondo quella funzione e quella dignità, che fino ad oggi e nel recente passato ha fatto della scuola italiana una grande, apprezzata e invidiata istituzione.
(Risorse assegnate al Ministero dell'interno in relazione alla questione della sicurezza e della lotta alla criminalità - n. 3-01278)
PRESIDENTE. Il deputato Ronconi ha facoltà di illustrare l'interrogazione Casini n. 3-01278, concernente risorse assegnate al Ministero dell'interno in relazione alla questione della sicurezza e della lotta alla criminalità (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 5), di cui è cofirmatario.
MAURIZIO RONCONI. Signor Presidente, signor Vicepresidente del Consiglio, l'insicurezza manifestata dai cittadini a causa della criminalità rappresenta una delle nostre maggiori preoccupazioni. Non è sufficiente varare le leggi, è anche necessario che poi le stesse siano applicate correttamente.
Proprio ieri un ex brigatista, già condannato a tre ergastoli per sei omicidi (mai pentito, né dissociato, eppure in regime di semilibertà), ha tentato una rapina a mano armata, provando per tre volte a sparare contro i poliziotti e non riuscendovi soltanto perché, accidentalmente, si era inserita la sicura della sua pistola.
Si tratta di fatti gravissimi, così come gravi sono le affermazioni del Ministro Amato rese qualche giorno fa in Commissione, qui alla Camera dei deputati, sul taglio, operato nella scorsa legislatura, di 217 milioni di euro al Ministero dell'interno e sulla sussistenza di 480 milioni di euro di debito dello stesso Ministero, nonché l'esortazione, rivolta ai vigili del fuoco, a non pagare gli affitti per destinare le relative risorse ad altri scopi operativi.
Con la nostra interrogazione chiediamo se le risorse previste nella prossima legge finanziaria saranno sufficienti per garantire quel robusto - come lei lo ha definito - «pacchetto sicurezza».
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei Ministri, Francesco Rutelli, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, preliminarmente faccio notare che a breve risponderò ad un'altra interrogazione che verte sulla stessa materia o ad essa assimilabile.
Ha ragione, onorevole Ronconi, le dichiarazioni di Amato sono gravi, ma sono vere, per quanto riguarda il riferimento ai tagli che sono stati operati negli anni scorsi. Con la legge finanziaria per il 2008 si vuole realizzare un effettivo potenziamento delle forze dell'ordine che sono impegnate nelle strade delle nostre città. Si prevede uno sblocco del turn over, che permetta di immettere nei ruoli forze nuove per circa 4.500 unità: sono destinati a tale scopo, a regime, 140 milioni di euro. Si prevede, altresì, il recupero del personale in servizio presso altre amministrazioni, che renderà disponibili in più tra le 2 e le 3 mila unità. Si prevede, inoltre, l'assorbimento di una quota dei 25 mila esuberi stimati dal Ministero della difesa (personale civile e marescialli: questi ultimi potranno essere impiegati nei ruoli tecnici delle forze di polizia) e l'istituzione di un fondo di 100 milioni per le esigenze funzionali e di istituto della Polizia di Stato e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Sono stati stanziati, altresì, circa 200 milioni per il contratto del personale del comparto sicurezza, siglato a luglio, e le corrispondenti misure per il Corpo dei vigili del fuoco. Infine, sono stati destinati 170 milioni di euro - lo voglio sottolineare perché è una misura importante - per l'equiparazione dei familiari delle vittime della mafia e del dovere a quelli delle vittime del terrorismo.
Pur in una situazione difficile per la finanza pubblica, aumenta la disponibilità delle risorse destinate al comparto sicurezza. È evidente che tutti siamo consapevoli che la grande priorità riguardi la certezza della pena: se una persona colpevole di un grave reato, si rende nuovamente responsabile dello stesso reato, ciò sta a significare che c'è molto che non funziona.
L'allarme sociale in materia di sicurezza sta crescendo e ciò è un problema che riguarda tutti. Sono convinto che il pacchetto di misure, che entro il mese di ottobre il Governo intende presentare, d'intesa con il Ministro dell'interno e del Ministro della giustizia e con l'impegno anche nostro e mio (ho avanzato una serie di proposte che sono state richiamate in parte dall'interrogante), rappresenti uno sforzo corale: il tema della sicurezza è prioritario nella vita del nostro Paese e, conseguentemente, lo deve essere anche nell'azione del Governo.
PRESIDENTE. Il deputato Casini ha facoltà di replicare.
PIER FERDINANDO CASINI. Signor Presidente, desidero anzitutto esprimere la mia solidarietà a Giovanni Berardi, il presidente dell'Associazione italiana delle vittime del terrorismo, che, inascoltato, chiede al Governo, l'applicazione della legge 3 agosto 2004, n. 206, che riguarda i benefici in favore delle vittime del terrorismo. Questi, nella giornata di ieri, ha avuto una sola novità, purtroppo drammatica: Cristoforo Piancone, l'uomo che uccise il padre, è il protagonista degli eventi richiamati dall'onorevole Ronconi.
Questo la dice lunga sullo stato di scoramento che, assieme a Giovanni Berardi, provano oggi i cittadini onesti. Quei cittadini che non possono sentirsi rassicurati dall'affermazione del Vicepresidente Rutelli perché tutti - sottolineo tutti -, a partire da tutti i sindacati, in questi giorni sono sul piede di guerra per l'assoluta insufficienza dei fondi destinati dalla prossima legge finanziaria al comparto sicurezza.
Voi sapete che vi è stata un'intesa, siglata a Palazzo Vidoni il 27 luglio 2007, tra tutte le sigle sindacali. Un cartello guidato dal SIULP ha sottoscritto un patto per la sicurezza. Chiedete, voi governanti, oggi, al SIULP e ai principali sindacati di categoria qual è il giudizio sui fondi assolutamentePag. 52insufficienti che sono stati stanziati per il Ministero dell'interno e, soprattutto, per il pacchetto di sicurezza.
Non mi riferisco solo alle grandi questioni che riguardano gli automezzi, quali, ad esempio, la possibilità di rinnovare il parco macchine, che non sono sufficienti a contrastare la criminalità...
PRESIDENTE. La invito a concludere, onorevole Casini.
PIER FERDINANDO CASINI. ... ma anche agli impegni contrattuali assunti. Onorevole Rutelli, chiediamo più soldi per la sicurezza. Faremo una battaglia in Parlamento con i sindacati, assistendoli anche nel Paese, affinché voi possiate essere più sensibili a questo tema (Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)).
(Riduzione degli organici dei docenti di sostegno e interventi per l'integrazione degli alunni diversamente abili - n. 3-01280)
PRESIDENTE. La deputata Sasso ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01280, concernente la riduzione degli organici dei docenti di sostegno e interventi per l'integrazione degli alunni diversamente abili (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 6).
ALBA SASSO. Signor Presidente, Vicepresidente Rutelli, anche la mia interrogazione riguarda la questione del taglio operato agli organici dei docenti e, in particolare, agli insegnanti di sostegno. Poco fa, proprio lei ha detto che questi tagli rischiano di compromettere la qualità di un'esperienza straordinaria nella nostra scuola, che è quella dell'integrazione dei soggetti diversamente abili.
Le chiedo quali iniziative intenda intraprendere il Governo per affrontare una situazione che sta creando un grave allarme sociale - ricordo, a tale proposito, la lettera pubblicata su la Repubblica di una mamma di Napoli - per evitare forme di discriminazione, che rischiano di colpire in primo luogo gli alunni diversamente abili, per tutelare gli interessi degli studenti e delle loro famiglie e i diritti degli insegnanti di sostegno.
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Francesco Rutelli, ha facoltà di rispondere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, come ho cercato di chiarire rispondendo alla precedente interrogazione a risposta immediata a firma del collega Licandro, il tema può esser affrontato in qualunque modo, tranne che in una logica di taglio e di ridimensionamento. Siamo consapevoli di ciò e ritengo che le cifre che ho fornito prima all'Assemblea lo confermino e confermino, altresì, una volontà precisa del Ministro della pubblica istruzione. Tra l'altro, le direttive che egli ha dato hanno proprio individuato come obiettivo principale il tema del sostegno agli alunni diversamente abili.
È stato ricostituito l'Osservatorio sull'handicap, che, d'intesa con le associazioni interessate, ha il compito di approfondire tutti i temi riguardanti l'integrazione, di avere il quadro delle criticità e di raccogliere nuove proposte. È stato avviato un protocollo interno all'Osservatorio per affrontare i percorsi che la scuola farà e avviare un'intesa con regioni ed enti locali, affinché anche l'assistente materiale e il mediatore culturale siano presenti nell'aula.
Per quanto riguarda questo anno scolastico, sono stati autorizzati i posti di sostegno necessari per sostenere tutti gli allievi disabili nella misura indicata dalla certificazione. I cosiddetti tagli, cui hanno fatto riferimento gli organi di stampa, riguardano le regioni in cui il numero dei ragazzi è in calo, nonché le regioni in cui il rapporto insegnanti-alunni disabili è molto al di sotto della media nazionale, che, a sua volta, è inferiore al rapporto tendenziale di un docente ogni due alunni diversamente abili.
Abbiamo ricordato, altresì, che questo dibattito si riferisce alle misure largamentePag. 53adottate dal Governo precedente nel febbraio 2006, in attuazione della legge finanziaria per il 2006. Ricordo che, rientra nella competenza della ASL la certificazione dell'handicap, mentre spetta al gruppo di lavoro operativo per l'handicap indicare il fabbisogno di ore di sostegno per ciascuno alunno.
Il Ministero sta lavorando su nuove modalità di certificazione della disabilità d'intesa con il Ministero della salute. Signor Presidente, mi sto dilungando più su questa materia che su altre, perché si tratta di una materia che riguarda, probabilmente, meno persone in Italia, ma è delle più importanti e delle più indicative della civiltà o della minore civiltà del nostro Paese e di ciò ne siamo consapevoli.
Il compito di redigere il piano educativo individualizzato è rimesso - come sappiamo - al personale insegnante curricolare e di sostegno della scuola, cioè all'intero consiglio di classe e non solo al docente di sostegno. Ho ricordato in precedenza che il Governo, per dare risposta positiva alle famiglie, nelle diverse regioni, ha previsto nella legge finanziaria per il 2008 norme, che saranno discusse in Parlamento, che consentono di rispondere...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri.. ..con una progressiva stabilizzazione e specializzazione del personale e garantire maggiore continuità didattica, portando gli organici per il sostegno da 48 mila a 65 mila, dall'attuale 50 per cento al 70 per cento degli insegnanti di ruolo.
PRESIDENTE. Malgrado la sensibilità, anche mia, all'argomento, devo richiamarla a concludere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Si tratta di criteri che consentono di assicurare un rapporto medio nazionale e tendenziale di un insegnante di sostegno ogni due alunni diversamente abili, anche attraverso compensazioni tra province diverse, fermo restando il rispetto dei principi sull'integrazione degli alunni.
PRESIDENTE. La deputata Sasso ha facoltà di replicare.
ALBA SASSO. Signor Presidente, signor Vicepresidente, sono soddisfatta dalla sua risposta. Vedremo di portare avanti questa battaglia, anche con la legge finanziaria, su un tema così importante e così rilevante per la scuola.
Voglio, tuttavia, signor Vicepresidente, segnalare molto brevemente due questioni. La prima: quando parliamo di numeri non dobbiamo mai dimenticare che dietro ci sono bambini, storie personali, sofferenze, ma c'è anche una grande potenzialità di apprendimento.
Seconda questione: l'esperienza della scuola italiana di integrazione dei soggetti diversamente abili è all'avanguardia tra i sistemi europei per un motivo molto semplice, perché noi li teniamo insieme agli altri bambini.
Ciò serve a loro e - se mi posso permettere - anche agli altri bambini.
Pertanto - lei lo ha affermato, ma voglio ribadirlo - tale questione - è una grande questione culturale e sociale - non può essere trattata con una logica ragionieristica, facendo conti e, come si dice dalle parti nostre, mettendo quattro cifre in fila. Bisogna affrontarla, considerando che questo non può essere un terreno di risparmio, ma è sicuramente un terreno di investimento (Applausi dei deputati dei gruppi Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo e L'Ulivo).
(Orientamenti del Governo in merito al «taglio» dei costi della politica, anche con riferimento all'ipotesi di iniziative di riforma costituzionale per la riduzione del numero dei parlamentari - n. 3-01281)
PRESIDENTE. Il deputato Evangelisti ha facoltà di illustrare, per un minuto, la sua interrogazione n. 3-01281, concernente orientamenti del Governo in meritoPag. 54al «taglio» dei costi della politica, anche con riferimento all'ipotesi di iniziative di riforma costituzionale per la riduzione del numero dei parlamentari (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 7).
FABIO EVANGELISTI. Signor Presidente, ha già detto tutto lei. Aggiungo soltanto che, nei giorni scorsi, mi è capitato di vedere una vignetta su un giornale a proposito della riduzione dei costi della politica, dalla quale risulta, in buona sostanza, che i ministri sperano nella riduzione del numero dei parlamentari, mentre i parlamentari, ovviamente, sperano nella riduzione del numero dei ministri.
Io vorrei parlare con il mio Vicepresidente del Consiglio dei ministri, appunto - contrariamente alla vignetta - della riduzione del numero dei parlamentari. Lo voglio fare non soltanto in riferimento ai costi della politica e alla loro riduzione, ma anche in riferimento alla funzionalità e all'efficienza delle istituzioni. Da questo punto di vista, mi sia consentito dire che non temo invasioni di campo, riconoscendo al Governo anche una funzione di indirizzo politico. Nella mia interrogazione a risposta immediata...
PRESIDENTE. La prego di concludere.
FABIO EVANGELISTI. ...ho infatti posto un indirizzo, un criterio oggettivo: definire il numero dei parlamentari in base al criterio demografico.
PRESIDENTE. Per favore, deve concludere.
FABIO EVANGELISTI. Mi piacerebbe, quindi, avere una risposta univoca in proposito.
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Francesco Rutelli, ha facoltà di rispondere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Quanto tempo mi concede, Signor Presidente?
PRESIDENTE. Tre minuti.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Scherzo, perché...
PRESIDENTE. Anzi, ha tre minuti meno qualche secondo che si è preso nella risposta precedente.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Ne servirebbe di più! Ritengo che noi dobbiamo ridurre l'impatto dei costi della politica e delle pubbliche amministrazioni. Penso ciò, francamente, non perché ce lo chieda, che so, il Gabibbo, ma perché è giusto. Si tratta, infatti, di un'esigenza reale del Paese e bisogna affrontarla non in omaggio ad una demolizione della responsabilità pubblica, ma, al contrario, per la necessità di rendere più efficiente e più efficace la politica.
Il Governo ha fatto - credo - più cose in questo campo, sia pure in poco più di un anno, di quanto abbiano fatto i Governi precedenti nell'intera legislatura in cui hanno avuto una certa responsabilità. Non ho il tempo per citare tutte le misure adottate per la razionalizzazione della pubblica amministrazione. Riporto qualche esempio: al massimo, la cilindrata media delle auto di servizio è ridotta a 1.600 centimetri cubici; i telefoni debbono essere usati con la migrazione verso i servizi VoIP, molto più economici; si deve usare, anziché la posta ordinaria, la posta elettronica; sono ridotti del 20 per cento i compensi dei commissari straordinari del Governo; sono soppressi gli uffici di diretta collaborazione degli enti pubblici non economici; è prevista una stretta su incarichi e consulenze nella pubblica amministrazione e l'eliminazione delle duplicazioni tra enti infraregionali e così via. Vi sono molte altre misure che sono state decise e alcune sono già operanti, tra cui voglio ricordare la riduzione del 30 per cento - non se ne parla mai ma, insomma, è stata adottata - dell'indennità spettante ai ministri e che è operante dall'inizio della legislatura.Pag. 55
Per quanto riguarda la rappresentanza politica, è evidente che ogni organo costituzionale deciderà al riguardo. Il Governo ha reso una dichiarazione politica nella quale ha ribadito che, con riferimento alla discussione in Parlamento sulla riforma costituzionale, sosterrà la posizione a favore della riduzione da 630 a 450 deputati e da 315 a 200 senatori. Credo che, conseguentemente, si debba procedere con il taglio nei livelli regionali ed amministrativi locali, per coerenza e soprattutto per efficienza.
La norma prevista nel disegno di legge finanziaria, che lei ha evocato nell'interrogazione, per ridurre del 10 per cento il finanziamento pubblico ai partiti è una norma permanente: si risparmieranno 20 milioni di euro. Non è una misura una tantum, ma verrà applicata stabilmente e verrà orientata - lo voglio ricordare - al finanziamento dell'edilizia sociale, dell'edilizia scolastica, in particolare dell'edilizia penitenziaria e sanitaria. Dunque, si tratta di un provvedimento estremamente concreto che produrrà i suoi effetti anche in prospettiva.
Concludo, con un'ultima osservazione: mi augurerei tanto che oggi non si ripeta l'errore che fatto in passato. A proposito della discussione sull'eccesso di province in Italia, quanti...
PRESIDENTE. Vicepresidente non ne approfitti!
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri.... si accorsero che una giunta regionale di centrodestra in Sardegna portò da quattro a otto le province della Sardegna, scelta rispettabile, ma sinceramente non indispensabile?
PRESIDENTE. Vicepresidente deve concludere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Forse quell'epoca è cambiata ed era tempo che avvenisse.
PRESIDENTE. Vorrei ricordare, e lo dico rispettosamente, che i tempi non sono una variabile dipendente dalla mia volontà, ma sono una variabile indipendente.
Il deputato Evangelisti ha facoltà di replicare, per due minuti.
FABIO EVANGELISTI. Signor Presidente, mi fermi quando avrò parlato per un minuto e mezzo, la ringrazio. Sono soddisfatto dalla risposta del Vicepresidente del Consiglio, al quale, davvero, aderisco nell'impostazione, sottolineando soltanto un aspetto.
Questa mattina è accaduto un fatto - vogliamo definirlo originale o forse è meglio straordinario, perché straordinaria è la situazione di questo Paese e straordinaria è la sensazione, la percezione dell'opinione pubblica. Un Ministro della Repubblica italiana, insieme ad uno dei leader dell'opposizione, ha tenuto una conferenza stampa per affrontare il tema della riduzione dei costi della politica. Vedete qui si tratta...
PRESIDENTE. Colleghi per favore...
FABIO EVANGELISTI... di definire il discrimine tra chi è davvero intenzionato ad affrontare il problema e chi, invece, ci vuole soltanto «marciare». Dalle dichiarazioni del Vicepresidente del Consiglio dei ministri ne ricavo un elemento di soddisfazione (Commenti del deputato Capotosti), perché, a differenza di qualcun altro che «ulula» alle mie spalle, vorrei che questo Governo scoppiasse di salute e non soltanto che scoppiasse e basta (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori)!
(Costi e modalità di utilizzo del servizio dei voli di Stato da parte di membri del Governo nelle ultime tre legislature - n. 3-01282)
PRESIDENTE. Il deputato Fabris ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01282, concernente costi e modalità di utilizzo del servizio dei voli di Stato da parte dei membri del Governo nelle ultime tre legislature (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta Pag. 56immediata sezione 8 - Il deputato Fabris e altri deputati del gruppo Popolari-Udeur indossano una sciarpa rossa).
ANTONIO LEONE. Con la sciarpa!
PRESIDENTE. La prego intanto di non portare segnali vistosi che sono vietati in quest'aula.
MAURO FABRIS. Signor Presidente...
PRESIDENTE. La prego di toglierla per evitare di dover ricorrere all'intervento dei commessi.
MAURO FABRIS. Presidente!
ANTONIO LEONE. Danne una anche a Rutelli!
PRESIDENTE. La prego di togliere quei segni vistosi che non sono ammessi in quest'aula!
MAURO FABRIS. Ma è solo una sciarpa!
PRESIDENTE. In caso contrario sarò costretto a fare intervenire i commessi.
MAURO FABRIS. Pure!
PRESIDENTE. Le chiedo nuovamente di togliere i segni ostentati di un'appartenenza.
MAURO FABRIS. Presidente!
PRESIDENTE. La prego di togliere quei segni! Lei non può avere la parola fintanto che contraddice i comportamenti da tenere in aula. La tolga ed avrà la parola! Dobbiamo fermarci così? Non sta dando un bello spettacolo, grazie!
(Provvedimenti del Governo in campo sociale - n. 3-01283)
PRESIDENTE. La deputata Rampi ha facoltà di illustrare l'interrogazione Di Girolamo n. 3-01283, concernente provvedimenti del Governo in campo sociale (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 9), di cui è cofirmataria, per un minuto.
Eviterei, tuttavia, le polemiche dirette tra i parlamentari. Prego, quindi, tutti i parlamentari di sedersi; ho già chiesto a tutti i parlamentari di non esibire le loro insegne, aderendo al Regolamento. Vorrei evitare che si continuasse a dare un cattivo spettacolo a chi, con grande interesse, segue questa manifestazione pubblica. Prego, deputata Rampi, ha facoltà di illustrare l'interrogazione.
ELISABETTA RAMPI. Signor Presidente (Commenti dei deputati Fabris e Rocco Pignataro). ...mi dica lei cosa devo fare.
PRESIDENTE. La prego di proseguire.
ELISABETTA RAMPI. Grazie, signor Presidente...
MAURO FABRIS. Non siamo in Birmania, signor Presidente!
PRESIDENTE. Mi dispiace per lei, deputata Rampi, ma le chiedo di attendere un momento.
MAURO FABRIS. Signor Presidente, vuole decidere lei il colore di una sciarpa?
PRESIDENTE. Il deputato Fabris si sta comportando in maniera scorretta. Ha ricevuto il richiamo esplicito di togliere le insegne per aderire al Regolamento. Le chiedo di togliere quelle insegne per l'ennesima volta.
MAURO FABRIS. Chiedo di intervenire sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Non può avere la parola, perché siamo in diretta televisiva, mi dispiace. Lei è un parlamentare come ogni altro e come ogni altro parlamentare, diPag. 57destra, di centro, di sinistra e di ogni formazione politica, è tenuto a rispettare le regole di questo Parlamento.
La deputata Rampi ha la parola.
MAURO FABRIS. Ma che il Presidente decide i colori delle sciarpe?
ELISABETTA RAMPI. Signor Presidente, signor Vicepresidente del Consiglio dei ministri, i temi sociali da sempre sono al centro dell'azione di questo Governo. Nonostante le note difficoltà di bilancio fin dallo scorso anno abbiamo registrato una chiara...
MAURO FABRIS. Le cravatte verdi vanno bene e la nostra no?
PRESIDENTE. Richiamo all'ordine il deputato Fabris!
ELISABETTA RAMPI... una chiara inversione di tendenza rispetto alla passata legislatura. Le direttrici su cui da subito il Governo ha inteso operare sono note: equità, risanamento, sviluppo, misure di contrasto alla povertà e lotta ad ogni forma di evasione.
Ora siamo in presenza di una nuova manovra di bilancio che si caratterizza per un forte impegno a sostegno dei ceti sociali più deboli. Poiché il concetto di cittadinanza ....
MAURO FABRIS. Non siamo a Ballarò!
ROCCO PIGNATARO. Non siamo in Birmania!
ELISABETTA RAMPI. ...non può prescindere dal godimento pieno dei diritti, ai quali devono corrispondere altrettanti doveri sociali, è importante che l'azione di Governo sia coerente nel proseguimento degli annunciati obiettivi e in tal senso si domanda come il Governo intenda procedere per l'ottenimento dei risultati, verificandone termini e tempi di attuazione.
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Francesco Rutelli, ha facoltà di rispondere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, credo che la domanda della collega sia molto rilevante. Comporterebbe una risposta che non posso fornire per il tempo a disposizione, ma credo si tratti...
MAURO FABRIS. Signor Presidente, non può toglierci la parola!
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Mi dispiace che l'onorevole Fabris non mi faccia parlare, perché avrei voluto molto volentieri risponde alla sua interrogazione.
PRESIDENTE. Richiamo per la seconda volta all'ordine, secondo i precedenti di cui dispongo formalmente, il deputato Fabris, che non può interrompere i lavori dell'Assemblea. Prego, signor Vicepresidente.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Le misure adottate nella legge finanziaria hanno un notevole impatto sociale. Vorrei sottolineare che nel decreto-legge associato al provvedimento ordinario si prevede di restituire ai meno abbienti nel nostro Paese, che si definiscono incapienti in quanto non sono neppure in condizione di presentare una dichiarazione di redditi, trovandosi sotto la soglia del reddito minimo, una parte importante delle entrate fiscali rinvenute (sarà destinata ad alcuni milioni di italiani). Si tratta di ben un miliardo e novecento milioni di euro, il che comporta l'erogazione di una somma pari a 150 euro per contribuente e ciascuno dei familiari a carico.
La manovra che abbiamo approvato contiene riduzioni fiscali ed importanti misure. È previsto un pacchetto casa robusto, un pacchetto di sistema che tocca l'ICI, gli affitti, la costruzione di nuove abitazioni popolari. La manovra prevede l'incremento dei redditi per i soggetti e lePag. 58famiglie più deboli, l'attuazione del protocollo di luglio su previdenza e lavoro, maggiori risorse per i diritti sociali, solidarietà e famiglia.
L'impegno del Parlamento al fine dell'approvazione di questa manovra è fondamentale e anche il concorso, il contributo, l'arricchimento che nel dibattito parlamentare ne deriverà.
Voglio ricordare che, tra le misure che sono state adottate, ce n'è una che forse, pur essendo molto piccola, ha un enorme valore. È piccola di impatto, ma di grande significato: portare la durata del congedo di maternità, signor Presidente, a cinque mesi anche per le adozioni e gli affidamenti, così come accade per la maternità naturale, equiparando le adozioni alla maternità naturale. Si estende l'applicazione del congedo parentale (se ne potrà fruire qualunque sia l'età del bambino adottato) e si iniziano ad incrementare le risorse per il piano per i servizi socioeducativi per l'infanzia.
Tra le grandi e importanti misure adottate nella finanziaria ho voluto sottolineare questi interventi che hanno una grande civiltà sociale e credo siano molto importanti per l'intero Paese, non soltanto per le famiglie interessate.
MAURO FABRIS. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Vorrei riconfermare che, a norma dell'articolo 59 del Regolamento, il Presidente richiama, nominandolo chi, con il suo contegno, turba la libertà di discussione o l'ordine della seduta.
MAURO FABRIS. Non ho aperto bocca, Presidente!
PRESIDENTE. Ho evitato di farlo fin qui per ragioni di stile e per consentire a tutti di rientrare ordinariamente in una pratica, come quella che, a maggior ragione con la ripresa televisiva, deve mettere ogni parlamentare e tutti i gruppi parlamentari nella stessa condizione di espressività.
MAURO FABRIS. Presidente, non può cacciarci fuori! Io non ho parlato!
PRESIDENTE. Quindi, quali che possano essere le motivazioni alla base dell'esposizione di distintivi o di segni di ogni genere, le interrogazioni a risposta immediata, in particolare per la presenza della ripresa televisiva, richiedono una particolare sobrietà da parte di tutti. Quindi, rinnovo il mio invito a togliere segni distintivi; nel caso così avvenisse, dopo la replica della deputata Elisabetta Rampi, procederemo a restituire la parola a chi, toltosi ogni segno, è ricondotto al comportamento ordinario dell'aula.
La deputata Elisabetta Rampi ha facoltà di replicare.
ELISABETTA RAMPI. Signor Presidente, esprimo la mia soddisfazione. Dalle parole del Vicepresidente del Consiglio dei Ministri si evince quanto sia forte l'attenzione del Governo alle istanze che provengono dalla nostra società, dalla gente: oggi più che mai la politica deve saper fornire risposte capaci di incidere sulla vita reale delle persone. Il Governo mi sembra stia facendo proprio questo: mi riferisco ad esempio, alle misure fiscali di sostegno ai redditi degli incapienti, come ci ha ricordato il Viceministro o al riavvio del piano casa, alla detassazione degli affitti e agli sgravi fiscali per i pendolari, alla diminuzione delle imposte sulla casa, agli stanziamenti a favore delle famiglie per l'acquisto di libri scolastici, all'aumento della dotazione del fondo per la non autosufficienza, alle misure che favoriscono l'emancipazione dei giovani, nonché a tutte le misure previste dal protocollo sul welfare.
C'è bisogno di lavoro e c'è bisogno di interventi nel campo sociale. Poiché la nostra società ha bisogno di riprogettare il proprio futuro, occorre valorizzare i meritevoli, investire sui giovani e sulle donne e riteniamo che la strada intrapresa dall'azione di Governo vada nella direzione auspicata per garantire la giusta emancipazione e per la costruzione di un nuovo concetto di cittadinanza sociale. Perché un paese ingessato e bloccato è senza prospettive: se non si creano i presupposti per la mobilità sociale e per l'inclusione sociale,Pag. 59per interventi a favore della maternità, della natalità, sulle famiglie, ci avvieremo verso un sicuro declino. Rilevo con soddisfazione che anche su questo fronte le politiche del Governo sono di forte impegno e di grande attenzione.
(Costi e modalità di utilizzo del servizio dei voli di Stato da parte di membri del Governo nelle ultime tre legislature - Ripresa dello svolgimento dell'interrogazione n. 3-01282)
PRESIDENTE. Vorrei ricordare ancora, oltre alle cose già dette per l'esibizione di simboli, che non sono consentiti interventi ulteriori durante lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata. A coloro che intendono intervenire sull'ordine dei lavori o per un richiamo al Regolamento o per qualsiasi altro motivo, come sempre verrà data la parola soltanto al termine della seduta.
Ringraziando il deputato Fabris per aver accolto l'invito della Presidenza, gli do senz'altro la parola, passando all'interrogazione Fabris n. 3-01282, concernente costi e modalità di utilizzo del servizio dei voli di Stato da parte di membri del Governo nelle ultime tre legislature.
Il deputato Fabris ha dunque facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01282.
MAURO FABRIS. Signor Presidente, non ho accolto l'invito, mi sono piegato al suo ricatto; d'altra parte è l'unico modo per poter accedere alla televisione pubblica.
Da settimane il Ministro Mastella e l'UDEUR vengono attaccati da certa stampa e da certi giornalisti strapagati, appunto, dal servizio radiotelevisivo pubblico. Una delle accuse riguarda l'utilizzo di un volo di Stato, che è stato richiesto peraltro da lei, onorevole Rutelli, e che ha portato anche il Ministro Mastella a Monza dove eravate invitati per premiare i vincitori del Gran premio d'Italia. Il Ministro Mastella è obbligato, come Ministro della giustizia (vi è da ultimo una decisione del 15 agosto del Comitato nazionale per la sicurezza), a muoversi in questo modo per evidenti motivi legati alle proprie responsabilità. Quella domenica, peraltro, il senatore Mastella non tornò nemmeno con lei a Roma, rimase in Lombardia perché il lunedì c'era una riunione presso il tribunale di Brescia.
Su tale vicenda, taluni esponenti dell'opposizione, ma anche della maggioranza - come il Ministro Di Pietro, il quale, «distribuendo appalti» non corre i rischi del Ministro Mastella, che è chiamato ad esempio a decisioni sul carcere duro per i mafiosi - hanno gridato allo scandalo, dichiarando la loro presunta purezza e presunta diversità. Chiediamo dunque oggi al Governo di sapere - così che gli italiani ne siano informati - quanto siano costati in passato i voli di Stato, chi li abbia utilizzati e da chi gli utilizzatori siano stati accompagnati.
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Francesco Rutelli, ha facoltà di rispondere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, è utile fornire taluni dati sulla tendenza nell'utilizzo del trasporto aereo, che fa riferimento al 31o stormo dell'Aronautica, situato a Ciampino. Tali dati mostrano che, nel periodo di responsabilità dell'attuale Governo, vi è stata una drastica riduzione nei costi e nell'utilizzo dei voli di Stato.
Leggo le cifre. La spesa effettiva sostenuta - ma si badi che quando si parla di spesa ci si riferisce all'utilizzo complessivo, che include non solo i voli istituzionali, ma anche quelli umanitari e sanitari che incidono per poco più del 20 per cento - è salita dai 19 milioni di euro del 2000 ai 23 milioni 871 mila del 2001, ai 29 milioni 992 mila del 2002, ai 41 milioni 232 mila del 2003, ai 52 milioni 326 mila del 2004, ai 50 milioni 949 mila del 2005. Durante il Governo Berlusconi, inoltre, erano attivi anche altri enti che fornivano voli di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (la compagnia ENI, che nel 2005 ha volato per 277 ore, l'Eurofly, che ha volato per ilPag. 60Ministero della difesa per 300 ore): la disponibilità, dunque, prescindendo da altre modalità riservate, è stata ancora superiore.
Tale spesa ha iniziato a scendere con l'arrivo del nuovo Governo, raggiungendo i 43 milioni 435 mila euro nel 2006. Nel 2007, poi, come dicevo, vi è stato un drastico ridimensionamento: ad oggi risultano infatti spesi 13 milioni 418 mila euro e la proiezione indica una spesa di circa 28 milioni per fine anno, con un taglio del 50 per cento rispetto all'anno passato.
Qualcuno ha detto qualcosa di ridicolo ed offensivo - lo dico davanti al Parlamento - a proposito della responsabilità, che è stata assolta nella passata legislatura da Ministri e Vicepresidenti del Consiglio, in occasione di un appuntamento del Paese come il più grande evento motoristico nazionale, che riguarda le industrie di punta del nostro Paese, migliaia di imprese italiane, con centinaia di milioni di telespettatori, ed al quale, in tutti i Paesi del mondo, presenziano Capi di Stato e di Governo.
Devo dire che prendo spesso aerei di linea; ho incontrato colleghi deputati l'altro ieri e poi ancora tre giorni fa negli aeroporti d'Italia.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Quando però non vi sono voli di linea, il Vicepresidente del Consiglio è abilitato a prendere, commisurato agli orari per i suoi adempimenti, un volo di Stato, per adempiere al proprio dovere di recarsi in certi luoghi in certe circostanze.
PRESIDENTE. Deve concludere, per favore.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Concludo. Il Ministro Mastella non ha gravato per un centesimo sui conti pubblici, poiché quel volo è stato realizzato permettendogli di recarsi in Lombardia dove aveva altri impegni istituzionali.
PRESIDENTE. La prego: deve davvero concludere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Vorrei dire qualcosa di più su quella che alcuni hanno definito «una gita» ma che gita non è stata.
PRESIDENTE. Non si può: il Regolamento si applica nei confronti di tutti. Signor Vicepresidente del Consiglio...
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. In ogni caso, quanto detto mi può bastare e spero che basti al collega Fabris.
PRESIDENTE. La ringrazio. Invito davvero a non mettere la Presidenza in imbarazzo, poiché i tempi non sono a mia discrezione.
Il deputato Fabris ha facoltà di replicare.
MAURO FABRIS. Signor Presidente, finita la seduta chiariremo l'incidente in cui lei ci ha fatto cadere prima.
PRESIDENTE. Naturalmente.
MAURO FABRIS. Assolutamente, signor Presidente, poiché il nostro era semplicemente un segno non offensivo di solidarietà con il popolo birmano per quanto sta capitando.
PRESIDENTE. Vi sono luoghi e modi per farlo, nel rispetto del Regolamento.
MAURO FABRIS. Vi è ben altro di offensivo in aula e fuori da quest'aula su cui intervenire, e lei non interviene (Applausi dei deputati dei gruppi Popolari-Udeur, Lega Nord Padania e DCA-Democrazia Cristiana per le Autonomie-Partito Socialista-Nuovo PSI, e del deputato Leone).
PRESIDENTE. Intervengo ogni volta che è violato il Regolamento.
Pag. 61
MAURO FABRIS. Non mi tolga questi secondi che ho a disposizione.
Mi dispiace, signor Vicepresidente del Consiglio, ma, nei tempi che aveva, lei non è riuscito - o non è voluto riuscire - a dare i nomi di quanti hanno utilizzato i voli di Stato negli ultimi anni.
Agli italiani, cui possiamo parlare adesso per tre minuti (se il Presidente Bertinotti me lo concede) attraverso la RAI - quella RAI che da settimane ci insulta e ricopre di bugie con ore ed ore che hanno lasciato ai «Santoro di turno» - possiamo finalmente dire, ripeto attraverso la RAI pubblica, che Mastella è stato usato quale capro espiatorio della «partitocrazia» e dei suoi costi.
Il Governo non ha detto che anche vari Ministri del Governo precedente, nonché Ministri del Governo attuale - ad esempio, Fini e Di Pietro che oggi fanno i «puri», dicono di non sapere nulla e firmano proposte per ridurre i costi della politica -, hanno girato come trottole con i voli di Stato.
Allora, se il Governo non lo dice, invito io questi colleghi, ex Ministri e Ministri attuali a dire quante volte e perché hanno preso i voli di Stato.
Nonostante ciò, la televisione pubblica dei «Santoro fuori controllo», perché vi è un Consiglio di amministrazione della RAI che pensa più a difendere le proprie poltrone che a controllarli, ha montato contro Mastella e contro il nostro partito una campagna di odio che continua. Ma l'odio arma la violenza: ciò spiega i blog contro Mastella con espressioni del tipo «Mastella ti odio» e le minacce di stupro contro chi collabora con noi, mentre anche l'indulto voluto dal Parlamento è diventato l'indulto di Mastella.
Si ricordano di noi e ci incolpano di tutte le colpe perché siamo quelli che si sono battuti contro tante cose che in questa sede non sono condivise da altri. Vogliamo semplicemente che venga ristabilita la verità: non ci sentiamo migliori, ma neanche peggiori di altri.
Non ci faremo, perciò, processare nelle piazze, come ebbe a dire in quest'aula e in ben altra situazione critica, ma con parole analoghe, Aldo Moro, per colpe che non abbiamo.
PRESIDENTE. Deputato Fabris, deve concludere.
MAURO FABRIS. Concludo, signor Presidente, i secondi me li ha tolti già in precedenza.
Siamo pronti a pagare perché difendiamo le nostre idee, non entriamo nel Partito democratico, vogliamo un centrosinistra più di centro e meno di sinistra e siamo contro il referendum liberticida che qualcuno porta avanti: ma non ci faremo più ricoprire di bugie, di insulti o di minacce.
PRESIDENTE. Deputato Fabris, ora deve proprio concludere!
MAURO FABRIS. Ho finito, signor Presidente, ma lasci qualche istante anche a me, come ha fatto prima per il presidente Casini.
Oggi abbiamo cominciato a reagire, signor Presidente, e continueremo a farlo: mercoledì prossimo ci rivedremo, finché non porterete in Assemblea i nomi di chi ha usato i voli di Stato, dando così agli italiani un po' di verità (Applausi dei deputati dei gruppi Popolari-Udeur e Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Il Presidente della Camera non ha alcuna possibilità di intervenire nel merito delle interrogazioni, dei loro contenuti, delle risposte del rappresentante del Governo e delle repliche, che sono assolutamente determinate dall'autogestione di coloro che si assumono le responsabilità della domanda, della risposta e della replica.
Il Presidente della Camera ha soltanto il compito di garantire il corretto svolgimento delle interrogazioni. I tempi fanno parte di questo corretto andamento.
Vorrei ricordare che lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata avviene, infatti, secondo uno schema regolamentare caratterizzato da una rigidaPag. 62scansione delle fasi e dei tempi, e da una successione degli interventi tale da instaurare un contraddittorio tra interroganti e Governo.
Eventuali interventi non previsti nel corso della seduta potrebbero determinare una modifica dei tempi programmati ed un'alterazione del rapporto tra interroganti e Governo, nonché della parità di trattamento tra i gruppi.
Di questa parità di trattamento tra i gruppi e di questo andamento corretto la Presidenza è garante: essa solo di questo è garante, ma questa garanzia intende farla rispettare nei confronti di tutti.
(Iniziative per garantire la sicurezza dei cittadini e per risolvere il problema del sovraffollamento carcerario - n. 3-01284)
PRESIDENTE. Il deputato Dozzo ha facoltà di illustrare l'interrogazione Maroni n. 3-01284, concernente iniziative per garantire la sicurezza dei cittadini e per risolvere il problema del sovraffollamento carcerario (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 10), di cui è cofirmatario.
GIANPAOLO DOZZO. Signor Presidente, signor Vicepresidente del Consiglio, l'indulto ha «prodotto» la scarcerazione di 26 mila detenuti. Prima dell'indulto la popolazione carceraria ammontava a 62 mila detenuti; dopo un solo anno i detenuti in carcere sono 46 mila. Un quarto dei detenuti liberati è già ritornato in carcere ed abbiamo sotto gli occhi di tutti gli effetti nefasti dell'indulto: il nord è particolarmente colpito dalla criminalità (omicidi, furti e rapine sono sempre maggiori), ma le richieste di rafforzamento delle Forze di polizia, in particolare nelle province del nord, sono disattese.
Quindi, signor Vicepresidente, le chiediamo quali siano le misure di immediata applicazione che il Governo intende adottare per garantire la sicurezza dei cittadini e per risolvere il problema del sovraffollamento carcerario.
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Francesco Rutelli, ha facoltà di rispondere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, con riferimento alla parte scritta dell'interrogazione, vorrei ricordare che la tragica vicenda di Treviso ha avuto una soluzione attraverso l'individuazione dei responsabili dell'orrendo omicidio. Voglio ricordarlo anche perché sono stati disposti servizi straordinari di controllo e di prevenzione, che hanno impegnato circa 50 unità delle forze dell'ordine a tempo determinato finalizzate a questa operazione. Voglio ringraziare gli operatori della sicurezza, che hanno dato in questo senso una risposta tempestiva ad un caso così terribile.
Le darei, se lei è d'accordo, il testo di una parte della risposta all'interrogazione con riferimento alle proposte, che il Ministro della giustizia intende intraprendere per dare maggiore certezza alla pena, poiché non voglio sottrarre altri secondi ad una seduta che già si sta prolungando.
Sottolineo l'importanza, per avere un processo più breve e una pena più effettiva (se sarà approvato, onorevole collega), del disegno di legge per l'accelerazione e la razionalizzazione del processo penale in materia di prescrizione dei reati e di recidiva; le cose potranno andare meglio e penso e spero che dovremmo collaborarvi tutti
Però lei si riferisce, in particolare, alla condizione carceraria e non voglio eludere la sua domanda perché non possiamo immaginare che, di fronte alla crescita dei delitti, non si debba avere una crescita corrispondente dei posti in carcere. Non si possono certamente scarcerare le persone perché non vi è posto, laddove siano state condannate.
Il Governo intende realizzare 5.886 nuovi posti di detenzione, con interventi già programmati, ristrutturando e recuperando sezioni e costruendo nuovi istituti, e realizzerà anche alcuni interventi per altri 1.460 posti detentivi, come comunica il Ministro della giustizia.Pag. 63
Nella legge finanziaria appena approvata dal Consiglio dei Ministri, oltre al contributo di 20 milioni di euro che sarà destinato all'edilizia carceraria, scolastica e sanitaria derivanti - come ho detto prima - da una riduzione del finanziamento pubblico ai partiti politici, si è stabilito di realizzare nuovi edifici o di adeguarne di esistenti con una spesa di 20 milioni per il 2008..
PRESIDENTE. La invito a concludere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri... 20 milioni per il 2009 e 30 milioni e per il 2010. Si tratta di misure concrete, necessarie ed utili.
PRESIDENTE. Il deputato Dozzo ha facoltà di replicare.
GIANPAOLO DOZZO. Signor Presidente, la risposta del Vicepresidente del Consiglio dei Ministri è desolante. Egli ha citato lo stanziamento nel disegno di legge finanziaria di 70 milioni di euro per l'edilizia carceraria. Ebbene, è ciò che chiedevamo noi già un anno fa. Avevamo anche chiesto di non liberare i detenuti perché (guarda caso) compiono delitti (rapine). Il Vicepresidente ha parlato di certezza della pena.
Mi rivolgo adesso a tutti quei cittadini che ci stanno ascoltando. Ci sono paesi, signor Vicepresidente, nei quali non passa notte che non vi sia una serie di furti a catena. Vi è una vera e propria catena di montaggio del crimine con dieci o dodici furti nella stessa zona. C'è un commerciante, che abita vicino casa mia e che in un mese ha subito quattro furti. Queste sono le situazioni.
Il Ministro dell'interno Amato ha affermato che fra poco assisteremo ad un'invasione di zingari provenienti dalla Romania. Ebbene, questa invasione di zingari è in atto già da mesi nei nostri paesi e nelle nostre regioni del nord e, guarda caso, le forze dell'ordine sono allo stremo, demotivate e frustrate. Arrestano i delinquenti, ma poi c'è sempre il magistrato zelante di turno che li rimette in libertà. Ne abbiamo avuto la prova proprio ieri con Piancone, un brigatista mai pentito e liberato senza aver scontato la propria pena, che ha commesso una rapina.
Occorre la certezza della pena, pertanto rivedere i benefici della legge Gozzini, signor Vicepresidente, ed anche introdurre, durante il periodo di detenzione, la possibilità di usufruire del lavoro dei detenuti, magari del lavoro forzato, perché così si guadagnerebbero la «pagnotta».
Se lei dice che 70 milioni di euro sono sufficienti per l'edilizia carceraria...
PRESIDENTE. Deve concludere.
GIANPAOLO DOZZO... vorrei capire come mai avete previsto 50 milioni di euro per il Fondo di inclusione degli immigrati, 50 milioni di euro...
PRESIDENTE. Deve concludere.
GIANPAOLO DOZZO. ...50 milioni di euro per il Fondo di inclusione degli immigrati contro i 70 milioni per l'edilizia carceraria: proprio non c'è proporzione, signor Vicepresidente. Continuate così, che andate bene (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania)!
(Orientamenti del Governo in merito all'applicazione della normativa italiana ed europea in materia di sicurezza degli impianti industriali a rischio di incidenti rilevanti - n. 3-01285)
PRESIDENTE. Il deputato Cacciari ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01285, concernente orientamenti del Governo in merito all'applicazione della normativa italiana ed europea in materia di sicurezza degli impianti industriali a rischio di incidenti rilevanti (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 11).
PAOLO CACCIARI. Signor Presidente, signor Vicepresidente, da tempo assistiamo ad una sgradevole e fuorviante campagna su una presunta emergenza gas. I datiPag. 64ufficiali dimostrano che le forniture e i flussi di metano immessi nella nostra rete fronteggiano ampiamente i consumi interni già oggi; nel medio periodo la situazione migliorerà ancora, con la realizzazione del metanodotto con la Grecia.
Temo che la drammatizzazione, alimentata anche da manager pubblici, miri a giustificare aumenti alle bollette dei consumatori finali e a favorire la penetrazione di compagnie petrolifere multinazionali nel mercato italiano, attraverso la costruzione e l'incentivazione dei famosi rigassificatori.
Per noi di Rifondazione Comunista l'energia non è una merce qualsiasi, ma un bene pubblico indispensabile e una risorsa strategica per qualsiasi attività economica. Va gestito, quindi, da una forte, competente e univoca mano pubblica.
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Francesco Rutelli, ha facoltà di rispondere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, l'interrogazione affronta due aspetti: uno riguarda il rispetto delle norme sulla sicurezza e sulla valutazione di impatto ambientale; l'altro affronta specialmente la materia dell'approvvigionamento del gas, sulla quale il collega Cacciari sa che ho risposto in precedenza largamente, o meglio nei tre minuti a disposizione, spero non insufficientemente.
Voglio confermarle, sulla prima parte, che il Governo intende applicare pienamente le direttive europee sul settore energetico, riguardanti sicurezza e impatto ambientale. Stiamo seguendo il trasferimento dei compiti alle regioni in materia di limitazione del rischio di incidenti rilevanti, lavorando alla definizione di un accordo di programma quadro. Il Ministero competente esegue periodicamente le verifiche ispettive negli stabilimenti considerati a maggior rischio.
Il Governo, per quanto riguarda la riduzione della CO, ha già predisposto il Piano nazionale per l'efficienza energetica, che tiene conto delle misure già prese nella legge finanziaria del 2007 e di altre misure sull'efficienza energetica nell'edilizia, per la cogenerazione ad alto rendimento ed altre.
Importante è l'intervento sull'innovazione tecnologica per l'efficienza energetica, il Programma industria 2015. Lo stesso messaggio vorrei trasmettere per la valutazione di impatto ambientale. Al Ministero dell'ambiente sono stati presentati sei progetti di stoccaggio di gas in sotterraneo (Sinarca Molise, San Potito-Cotignola, Rivara, Serra Pizzuta, Cornegliano, Settala Lombardia) e in proposito vi comunico il quadro di avanzamento, proprio per affrontare in concreto la risposta, senza starne a fare una materia ideologica.
Per due progetti lo screening è stato concluso con la richiesta di VIA; per uno è in fase di conclusione il procedimento di VIA; per un altro si è in attesa del completamento degli atti al proponente; per un altro assoggettato si è in attesa di integrazione, per avviare di nuovo l'istruttoria; l'ultimo risulta regolarmente in corso.
Sull'approvvigionamento del gas va sottolineato che le politiche che il Governo intende intraprendere dovrebbero consentire di monitorare il rischio di approvvigionamento e di scongiurare i timori paventati, cui lei ha fatto riferimento.
PRESIDENTE. Il deputato Cacciari ha facoltà di replicare.
PAOLO CACCIARI. Signor Vicepresidente, grazie per l'attenzione, ma mi pare che abbia esulato dal cuore della mia denuncia, diciamo così. In altri termini, colgo un'incongruenza, una contraddizione, tra gli atti e le decisioni che concretamente stanno portando avanti ENI ed ENEL e, in qualche misura, anche l'Autorità per l'energia, nelle loro autonomie (ma si tratta di autonomie sempre molto limitate, considerato che esse sono partecipate da noi, dallo Stato) e le direttive europee, a cui lei stesso ha fatto riferimento, inevitabilmente e obbligatoriamente, affinché anche in Italia siano attuate.Pag. 65
Dunque, la denuncia è questa: invece di favorire l'attuazione di tali direttive, le nostre imprese e le compagnie energetiche nazionali stanno compiendo investimenti in tutt'altra direzione (ad esempio, nel campo dell'energia nucleare, come avviene nei Paesi delle ex repubbliche socialiste, o sui rigassificatori) quando, invece, dovrebbero essere impegnate nella direzione della riduzione dei consumi, degli investimenti energetici e sulle energie rinnovabili.
Prego il Governo di cogliere tale problema e mi affido alle sue politiche energetiche, industriali e ambientali affinché alle nostre aziende partecipate vengano forniti degli indirizzi univoci e coerenti (Applausi dei deputati del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).
(Ipotesi di boicottaggio dei giochi olimpici 2008, al fine di esercitare pressioni sulla Cina in merito alla questione birmana - n. 3-01286)
PRESIDENTE. La deputata Zanella ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01286, concernente ipotesi di boicottaggio dei giochi olimpici 2008, al fine di esercitare pressioni sulla Cina in merito alla questione birmana (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 12).
LUANA ZANELLA. Signor Presidente, la Birmania è un Paese oppresso da una dittatura la cui ferocia si è rivelata in queste settimane. Il regime militare ha posto in essere una repressione sanguinosa e barbara contro un movimento straordinario, pacifico, coraggioso e inerme di monaci buddisti e di uomini e donne, che lottano per il pane e per la democrazia.
Sappiamo che la Cina è il principale partner economico e politico della Birmania, per cui ci chiediamo e vi chiediamo perché non utilizzare l'arma del boicottaggio dei giochi olimpici per spingere la Cina a usare tutta la sua influenza per bloccare la repressione, liberare gli oppositori incarcerati e avviare un processo di democratizzazione?
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Francesco Rutelli, ha facoltà di rispondere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, onorevole Zanella, noi siamo vicini al popolo birmano e alla sua ansia di libertà e di democrazia; è una posizione che il popolo italiano condivide e sulla quale è impegnato il Governo e - ritengo - tutto il Parlamento.
Per quanto riguarda la sua sollecitazione, come lei sa, le decisioni riguardanti i giochi olimpici attengono all'autonoma responsabilità del Comitato olimpico internazionale e dei Comitati olimpici nazionali. Ferma restando tale premessa, che occorreva svolgere, non voglio eludere il senso della sua sollecitazione. L'Italia è perfettamente consapevole del ruolo importante, che la Cina può svolgere nel tentativo di giungere a una soluzione della crisi birmana e proprio per questo motivo ha avviato una serie di iniziative diplomatiche bilaterali e multilaterali rivolte alle autorità birmane e ha percorso anche il canale dei contatti con la dirigenza cinese.
Il Presidente del Consiglio ha scritto al Primo Ministro cinese affinché eserciti tutte le sue autorevoli pressioni verso il Governo birmano per ricondurre il Paese ad una condizione di umana dignità e lo stesso ha fatto verso il Primo Ministro indiano Singh. Il Ministro degli affari esteri D'Alema, accompagnato dal sottosegretario Vernetti, si è mosso a più riprese e in più direzioni durante la sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.
La nostra fiducia, la nostra speranza e il nostro impegno vanno nella direzione di far sì che anche la Cina si assuma le responsabilità che spettano a un grande attore globale. Tuttavia, piuttosto che adottare misure di rottura, ci sembra necessario privilegiare azioni improntate al negoziato con quelle autorità affinché siano sempre più coinvolte negli scenari internazionali, anche sulla questione birmana.
Per quanto riguarda i giochi olimpici, sono convinto che il loro svolgimento aPag. 66Pechino rappresenterà per quel Paese l'opportunità di aprirsi alla comunità internazionale, anche con riferimento alle problematiche legate al rispetto dei diritti umani.
Mi permetta una nota personale e conclusiva: ieri ho tenuto una celebrazione per l'anniversario di Gandhi organizzata dal Governo indiano e credo che anche l'India sia consapevole dei suoi doveri e delle sue responsabilità. Ieri era la giornata per le Nazioni Unite per la non violenza...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. ... ossia l'anniversario della nascita del fondatore della non violenza, Mahatma Gandhi. Credo che azione morale e azione diplomatica assieme, opinione pubblica e azione dei Governi, senza arrivare a gesti eclatanti, possano dare un enorme contributo.
PRESIDENTE. La deputata Zanella ha facoltà di replicare, per due minuti.
LUANA ZANELLA. Signor Presidente, signor Vicepresidente, mi auguro che le azioni intraprese dal nostro Governo possano avere l'efficacia che lei stesso si augura. Tuttavia, credo che il CONI avrebbe potuto chiedere la convocazione straordinaria del CIO quantomeno per porre il problema.
La crisi in Birmania costituisce sicuramente un test inevitabile - lo si legge anche oggi sul quotidiano Le Monde - per la Cina. Questo Paese, infatti, ha intrapreso la via delle riforme e dello sviluppo economico, ma non ha profuso altrettanto impegno sul piano dei diritti umani. In gennaio essa aveva bloccato, assieme alla Russia, una risoluzione sulla Birmania, considerando la drammatica situazione birmana un affare di politica interna e sui quotidiani di oggi si leggono gli episodi di esecrabile violenza, che avvengono proprio in Cina.
Oggi sui quotidiani vi è anche una nuova testimonianza di un ufficiale birmano, che ha rifiutato di eseguire l'ordine d'assalto di due monasteri e di evacuazione dei monaci. L'ufficiale racconta di migliaia di monaci uccisi, torturati e fatti sparire.
Quindi, di fronte a massacri e deportazioni che prefigurerebbero - se fossero confermati - un vero e proprio genocidio, è necessario agire con tutti gli strumenti diplomatici e politici a disposizione. Per questo motivo proponiamo di far leva sul possibile boicottaggio dei giochi olimpici, in quanto dobbiamo essere più decisamente contrattuali sul piano del rispetto dei diritti fondamentali (Applausi dei deputati del gruppo Verdi).
(Misure per garantire la sicurezza dei cittadini, con particolare riferimento alla cosiddetta criminalità predatoria - n. 3-01287)
PRESIDENTE. Il deputato Leone ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01287, concernente misure per garantire la sicurezza dei cittadini, con particolare riferimento la cosiddetta criminalità predatoria (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 13), per un minuto.
ANTONIO LEONE. Signor Presidente, preliminarmente faccio notare ai telespettatori che sono senza cravatta per mia scelta; non è stato il Presidente a farmela togliere, così com'è accaduto precedentemente per le sciarpe dei colleghi. Evidentemente, al Presidente non piaceva il colore.
Ciò che ci interessa nei confronti del Vicepresidente del Consiglio è un'interrogazione sulla sicurezza, relativa al dilagante numero di reati commessi dai rumeni, ovvero dal cosiddetto popolo rom.
Precedentemente ho sentito, in una risposta che lei ha fornito in una interrogazione analoga, che nella legge finanziaria si sarebbe aggiustato il tiro rispetto alle nefandezze del Governo precedente.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
Pag. 67ANTONIO LEONE. Infatti, lei ha dato ragione al Ministro Amato nel momento in cui ha confermato i numeri forniti dal Ministro dell'interno.
PRESIDENTE. Dovrebbe concludere.
ANTONIO LEONE. Vorremmo che ci dicesse con precisione quanto, come e dove ciò che ha affermato precedentemente risulta nella bozza della finanziaria.
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Francesco Rutelli, ha facoltà di rispondere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, non ripeto ciò che ho detto precedentemente, perché spero sia abbastanza chiaro come indicazione precisa di cifre, di risorse e di maggiori disponibilità dedicate agli interventi per la sicurezza.
Non vi è dubbio che la situazione della sicurezza sia creando molte preoccupazioni. È la terza interrogazione a risposta immediata sull'argomento. Non è un fatto solo di battaglia politica, ma di realtà: sono in crescita i furti e le rapine ed esiste una problematica relativa ad una parte di emigranti provenienti da un Paese oggi membro dell'Unione europea, la Romania, che lo è a testa alta per la sua recente significativa storia democratica: nell'ambito di tale immigrazione, purtroppo, si inseriscono, accanto a molte persone corrette e perbene, molte, troppo numerose, che delinquono.
Il Ministro dell'interno ha già annunciato che questo flusso di criminalità rumena - a tale proposito non confonderei: lei ha associato rom e cittadini rumeni, ma le due cose non coincidono necessariamente - esige risposte specifiche. Poiché i rumeni possono entrare liberamente in Italia e non vi è moratoria che possa impedirlo - ma è anche obbligo della Romania facilitare il rientro di soggetti espulsi dal nostro Paese - il Ministro Amato sta studiando la possibilità di attribuire ai prefetti il potere di espulsione anche dei cittadini comunitari quando costituiscano un pericolo per la sicurezza pubblica.
A mio avviso, molte misure connesse al dibattito odierno si devono inserire nel pacchetto della sicurezza, che sarà approvato dal Consiglio dei ministri entro il mese di ottobre. Ho citato in passato un'altra problematica molto grave, che è la conduzione in schiavitù dei bambini. Penso che si debba considerare giuridicamente ridotto in schiavitù, con un'esplicita norma che lo precisi, un bambino costretto a mendicare e a compiere reati contro il patrimonio, i cui proventi vadano ad altri. Vi sono organizzazioni criminali che sfruttano l'infanzia in modo atroce: non possiamo accettare che ciò avvenga ancora sotto i nostri occhi.
Vi sono altre misure importanti che il Governo sta esaminando, con i Ministeri della giustizia e dell'interno: mi riferisco all'accordo di Prum, che concerne la banca del DNA - necessaria per dare maggiore efficacia ed economicità alle indagini, piena tutela...
PRESIDENTE. Vicepresidente Rutelli, concluda.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri... dei diritti di privacy e disponibilità delle notizie riguardanti la salute delle persone - ed è molto efficace per la sicurezza. Come si vede, siamo consapevoli dei problemi e mi auguro che il Parlamento abbia la volontà di affrontarli congiuntamente e concretamente.
PRESIDENTE. Il deputato Leone ha facoltà di replicare per due minuti.
ANTONIO LEONE. Signor Presidente, ringrazio il Vicepresidente del Consiglio: la notizia più bella che ci ha dato è che il Ministro dell'interno sta studiando e questo ci fa piacere.
Con riferimento alla domanda che le ho posto (alla quale lei non ha risposto, ritenendo di averlo già fatto prima), le voglio semplicemente rammentare, avendoPag. 68lei risposto all'interrogazione precedente che il Governo precedente aveva enormemente tagliato i fondi per la sicurezza, che nella scorsa finanziaria questo Governo aveva stanziato 200 milioni di euro per la sicurezza, tentando evidentemente di riparare a quello che aveva fatto il Governo precedente. Tuttavia, stando alle cifre che lei ha fornito prima, non è così. La cosa più bella è che, nella legge finanziaria per il 2008, è stanziata ancora la stessa cifra per la sicurezza: 200 milioni di euro!
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Le risorse di polizia e carabinieri sono 12 miliardi! Non scherziamo! Anzi, sono 13 miliardi!
ANTONIO LEONE. Non lo dico io, ma i sindacati, che evidentemente secondo lei sono tutti prezzolati e venduti.! Non lo dico io, ma la legge finanziaria! Il Presidente, che è garante solo che si possano tenere o no le sciarpe in aula, molte volte dovrebbe anche essere garante di quello che si dice in quest'aula in ordine alla veridicità o meno dei numeri che vengono citati!
Per quanto riguarda il personale, ricordo che è andata a rotoli l'ipotesi dei soprannumerari da riportare dall'esercito alle altre forze dell'ordine e che gli aumenti dei costi che deriveranno dalla vostra manovra sulla sicurezza saranno da attribuire alla riduzione del monte degli straordinari degli stessi operatori della sicurezza.
Se questo è il modo di favorire la sicurezza e di dare corso alle richieste del suo futuro leader, Veltroni, con cui si trova in contraddizione, nel momento in cui egli intraprende un'azione...
PRESIDENTE. La prego di concludere.
ANTONIO LEONE. ...nei confronti dello Stato rumeno, mettetevi d'accordo. Il pacchetto sicurezza è stato chiamato...
PRESIDENTE. Deve concludere.
ANTONIO LEONE. ...dai sindacati «un pacco». Se questo è vero, ne avete fatto ancora un altro (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)!
PRESIDENTE. Il deputato Leone è troppo esperto per non sapere che invitare il Presidente della Camera a intervenire nel merito delle affermazioni, in una operazione di censura, è del tutto incongruo con tale ruolo, che egli conosce bene.
(Dati relativi alla mobilità d'ufficio e a quella su base volontaria dei dipendenti pubblici - n. 3-01288)
PRESIDENTE. Il deputato Cirino Pomicino ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01288, concernente dati relativi alla mobilità d'ufficio e a quella su base volontaria dei dipendenti pubblici (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 14), per un minuto.
PAOLO CIRINO POMICINO. Signor Presidente, il Vicepresidente Rutelli dovrebbe sapere - probabilmente lo sa - che la mobilità dei pubblici dipendenti è stata introdotta nel 1988; che dal 1988 al 1993 sono stati trasferiti 10 mila dipendenti fra enti locali, amministrazioni centrali dello Stato ed enti pubblici; che il Governo Ciampi ha bloccato la mobilità volontaria nel 1993 e che la legislazione ha introdotto la mobilità d'ufficio.
La mia domanda è volta a sapere quanti trasferimenti dei dipendenti tra i vari uffici pubblici sono stati realizzati dal 1998 ad oggi, cioè dopo le leggi del 1997 e del 2001.
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Francesco Rutelli, ha facoltà di rispondere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, è una domanda molto tecnica e spero di non essere troppo noioso.Pag. 69
Mentre l'onorevole Leone va via, gli ricordo che non sono stati stanziati 200 milioni, ma circa 13 miliardi di euro. Questo è il bilancio del comparto sicurezza nella legge finanziaria. Le risorse di cui abbiamo parlato ora sono naturalmente aggiuntive e sono anche molto più consistenti, ma le ho citate nella risposta precedente. Non volevo che vi fosse un equivoco.
Onorevole Cirino Pomicino, lei ricorda correttamente il decreto del 1998, sulla centralizzazione della mobilità dei dipendenti pubblici, e la successiva legge n. 537 del 1993, che trasformava questo istituto. La disciplina vigente è regolata dall'articolo 30 del decreto legislativo n. 165 del 2001, imperniata sulla cosiddetta mobilità volontaria o concordata, che consente alle pubbliche amministrazioni di coprire i posti vacanti in organico mediante la cessione del contratto di lavoro di dipendenti appartenenti alla stessa qualifica in servizio presso altre amministrazioni, che facciano domanda di trasferimento.
Non vi è nessun monitoraggio su questo, perché il procedimento è nella completa disponibilità delle parti, amministrazione e dipendente, che provvedono con decisione autonoma.
Vi è poi, oltre a questo tipo di mobilità, che non ha - lo ripeto - nessun tipo di formalità, per cui il dipartimento della funzione pubblica non interviene, la disciplina che prevede altre procedure di mobilità, per gestire eccedenze di personale. In questo caso interviene il dipartimento della funzione pubblica. Questo istituto ha riguardato dal 1998 ad oggi solo una decina di unità di personale degli enti privatizzati e circa trenta unità di segretari comunali e provinciali privi di incarico.
Nello stesso periodo di tempo, si è effettuata la mobilità di personale statale per il decentramento amministrativo, che ha riguardato 4.004 dipendenti verso le regioni a statuto ordinario e altri 450 alla fine del 2006.
È in corso l'attivazione della mobilità del personale statale (circa 3 mila unità) interessato dal processo di conferimento delle funzioni catastali ai comuni.
Inoltre, norme speciali prevedono la mobilità del personale per la trasformazione di enti. Penso all'Agenzia del demanio, che prevede l'assorbimento da parte di altre amministrazioni di circa 1.277 unità di personale.
Infine, sottolineo che il nuovo contratto per il comparto ministeri, da poco sottoscritto, per favorire l'attuazione della mobilità permetterà a ciascuna amministrazione di dotarsi di una banca dati per individuare le vacanze organiche distinte per sede di destinazione, area e profilo.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Ciò permetterà di proseguire il rinnovamento dell'istituto della mobilità, razionalizzare, semplificare e rendere più trasparente i rapporti, per migliorare la performance dell'amministrazione pubblica.
PRESIDENTE. Il deputato Cirino Pomicino ha facoltà di replicare.
PAOLO CIRINO POMICINO. Signor Vicepresidente Rutelli, naturalmente non possiamo dichiararci soddisfatti per la sua risposta, anche perché lei ha fatto riferimento a dati sui quali, sostanzialmente, il suo dipartimento non sa nulla, avendo affermato che non riesce a monitorare la mobilità dei pubblici uffici.
Tuttavia, vorrei porle una domanda politica, sottolineando che il mio quesito era tutt'altro che tecnico: sbaglio o il Governo di centrosinistra ha varato la grande riforma Bassanini, in base alla quale la mobilità doveva essere l'elemento centrale per la delocalizzazione del proprio personale, nonché l'elemento essenziale per rilanciare la produttività della pubblica amministrazione?
Ciò che ci venite a dire è che, in realtà, non sapete nulla, perché non avete compiuto il monitoraggio; oppure che, al contrario, vi risultano alcune decine di trasferimenti verso le regioni, attuati in occasione del trasferimento delle competenze.Pag. 70
Concludo rilevando che il Ministro Bersani ha affermato che per la pubblica amministrazione deve essere prevista una riorganizzazione industriale. Vicepresidente Rutelli, non si distragga, perché le sto per dare un consiglio. Il disegno di legge sulla modernizzazione della pubblica amministrazione è inserito nel programma dei lavori dell'Assemblea: vuole essere così cortese da suggerire al suo collega Nicolais di porre mano a una disciplina che possa riproporre quanto attuato nel periodo 1988-1992, cioè garantire una mobilità volontaria per decine di migliaia di persone, facendo l'interesse, da un lato, dei lavoratori e, dall'altro lato, della pubblica amministrazione (Applausi dei deputati del gruppo DCA-Democrazia Cristiana per le Autonomie-Partito Socialista-Nuovo PSI)?
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata; termina quindi la ripresa televisiva diretta.