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Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Interventi in relazione alla situazione finanziaria della società Caltanissetta Agricoltura e Sviluppo SCPA - n. 2-00339)
PRESIDENTE. L'onorevole Misuraca ha facoltà di illustrare l'interpellanza Leone n. 2-00339 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 4), di cui è cofirmatario.
FILIPPO MISURACA. Signor Presidente, prendo la parola per tanti motivi; innanzitutto perché chi segue i nostri lavori indubbiamente deve capire di cosa stiamo parlando.
Ho piacere che sia il viceministro D'Antoni a rispondere a questo atto di sindacato ispettivo poiché anch'egli, come il sottoscritto, è originario di Caltanissetta. Egli sicuramente è a conoscenza delle vicende che hanno interessato la sua città, poiché ha partecipato, nel 1996, alla cosiddetta programmazione negoziata, che tante speranze ha ingenerato nella nostra provincia.
Sono alla mia terza legislatura e nel passato, signor viceministro, più volte sono intervenuto in aula per accelerare la realizzazione di quelle speranze di cui ho appena fatto cenno.
Entrando nel merito della questione, rilevo che la provincia di Caltanissetta si è caratterizzata proprio per la programmazione negoziata in tre momenti: patti territoriali, cosiddetti di vecchia generazione, che hanno consentito la costituzione della Caltanissetta SCPA, una società soggetto responsabile; il patto per l'agricoltura costituito dal soggetto responsabile, Caltanissetta Agricoltura e Sviluppo; il contratto d'area, nel territorio di Gela, con il soggetto responsabile Gela sviluppo.
In questa legislatura - in piedi da appena sette mesi -, più volte ho presentato atti di sindacato ispettivo. Voglio ricordare, in particolare, l'interrogazione del 25 luglio sulla Caltanissetta SCPA e sui patti territoriali.
Il Governo non ha ancora dato risposta all'interrogazione appena ricordata, così sono stato costretto, signor viceministro, a presentare un'interpellanza urgente che oggi ci troviamo a svolgere; quest'ultima, riassume i diversi momenti della programmazione negoziata in provincia di Caltanissetta.
Per quanto concerne la Caltanissetta SCPA - è ricordato nell'interpellanza senza aggiungere nulla di nuovo -, l'interrogazione del 25 luglio manifestava la mia preoccupazione - e quella dei colleghi che l'avevano sottoscritta - circa la sua sopravvivenza. Stiamo parlando del soggetto responsabile che, purtroppo, vive un momento di agonia; tra l'altro, proprio in questi giorni vi è stato un cambio al vertice, ma non so se i suoi uffici, signor viceministro, glielo hanno comunicato.
Non vi sono più gli organi della Caltanissetta SCPA, sono stati eletti nuovi rappresentanti, ma la società è ferma perché priva di capitali, perché non riceve più gli utenti e non riesce più a fornire risposte e ad interloquire con il Ministero dello sviluppo economico. In ogni caso, nel frattempo è scoppiata la grana della Caltanissetta Agricoltura, poiché, come dicevo inizialmente, si tratta della società che sta portando avanti la programmazione e la realizzazione di stabilimenti, di opifici nel settore dell'agricoltura: su 100 istanze, 71 sono arrivate a compimento. Devo dire che si tratta di un bel successo poiché si sono create speranze e aspettative nel settore dell'agricoltura, tra l'altro rispetto al 1995-1996 vi è stata anche la riforma della PAC e gli stabilimenti ci sono. Anche in questo caso, la società di coordinamento, il soggetto responsabile è all'agonia, nel senso che i soci di maggioranza (la provincia regionale di Caltanissetta, il comune di Gela e di Caltanissetta) non intendono sottoscrivere l'aumento di capitale sociale perché sperano che il Ministero dello sviluppo economico conceda dei contributi per attivare la società.Pag. 61
Lei, signor viceministro, ricorderà che vi sono stati degli emendamenti alla finanziaria, presentati dalla maggioranza e dall'opposizione - tra i quali anche i miei -, per consentire la ricapitalizzazione di queste società, sia della Caltanissetta SCPA sia della Caltanissetta Agricoltura. La posizione della questione di fiducia - ancor prima che mi si dia la risposta - - non ha consentito l'approvazione di questi emendamenti.
Tuttavia, in questo caso vi è anche la beffa: gli imprenditori sono lì per lì per chiudere. Devono incassare il saldo, eppure non ricevono i collaudi da parte del ministero in quanto vi è una società che non può più sopravvivere.
Allora, con l'interpellanza in oggetto chiediamo risposte sulla situazione delle due società, in particolare sulla Gela Sviluppo.
Inoltre, vogliamo capire se il ministero ha effettuato un riscontro dei benefici che ha portato la programmazione negoziata in provincia di Caltanissetta, considerato che vi è anche qualche impresa sull'orlo del fallimento e che oggi non ci sono risposte esaustive. Crediamo che, forse, vi siano responsabilità da ricercare anche in altre sedi. Grazie.
PRESIDENTE. Il viceministro dello sviluppo economico, Sergio Antonio D'Antoni, ha facoltà di rispondere.
SERGIO ANTONIO D'ANTONI, Viceministro dello sviluppo economico. Grazie, Presidente. All'inizio della suo intervento, l'onorevole Misuraca ha ricordato quanto io personalmente - sia nella mia precedente attività che in quella attuale - creda nello strumento della programmazione negoziata. Dunque, ritengo che le comunità locali possano dare avvio ad una spinta dello sviluppo locale negoziato, con la partecipazione di tutti. Purtroppo, in questa vicenda i tempi sono stati troppo estesi.
Non intendo fare polemiche, ma sono stati persi anni decisivi dal 2001 al 2006, e non è un caso. Basta guardare a ciò che è avvenuto per rendersi conto che a questo tipo di interventi - sia per la questione dei soggetti gestori, sia per la questione degli altri provvedimenti - il Governo precedente non ha creduto. Infatti, ha affidato tale strumento alla regione, lasciando un vuoto normativo impressionante. Il nostro Governo - e in particolare, con la mia responsabilità -, ha cercato di rimettere in moto i processi, proprio perché sono convinto, con riferimento alla parte finale delle considerazioni svolte dall'onorevole Misuraca, che tale strumento, pur nelle sue luci ed ombre, ha dato risultati positivi.
Bisogna affrontare le questioni che sono ancora aperte. Una l'abbiamo risolta con la legge finanziaria, in quanto abbiamo avuto una proroga per poter rimodulare i finanziamenti per il 2007 e per il 2008. L'altra, invece, riguarda il finanziamento del soggetto gestore. Tale ultima questione, tuttavia, non è stata ancora risolta perché, per l'appunto, nella legge finanziaria non è passato il rifinanziamento.
Dunque, ci stiamo adoperando, assumendoci la nostra responsabilità, affinché si possa trovare una soluzione, reperendo le risorse necessarie, pur sapendo quanto ciò sia difficile dal momento che si tratta di andare a »scavare«. Infatti, i problemi, purtroppo, non riguardano solo Caltanissetta. Nelle stesse condizioni di Caltanissetta vi sono molte altre realtà: dunque, se i problemi si risolvono per una, bisogna risolverli per tutte.
Ciò pone un problema di risorse che non è facile risolvere. Tuttavia, ci stiamo impegnando perché tutto vada in questa direzione. Sorprende anche me il fatto che i soggetti istituzionali preposti allo scopo non si impegnino adeguatamente. Noi possiamo dare un contributo, a patto che i soggetti istituzionali preposti si assumano la stessa responsabilità.
Quindi, in questo senso, ci impegniamo, perché l'esperienza vada avanti con la proroga prima enunciata; cercheremo di reperire nel più breve tempo possibile le risorse necessarie, perché i soggetti responsabili Pag. 62possano impegnarsi; tutti i collaudi rimanenti saranno espletati nel più breve tempo possibile.
Solleciterò anch'io, per quanto mi compete, i soggetti istituzionali, perché partecipino al processo, con la loro responsabilità, perché lo sviluppo del territorio è interesse di tutti, del Governo nazionale, regionale e locale.
PRESIDENTE. L'onorevole Misuraca ha facoltà di replicare.
FILIPPO MISURACA. Signor Presidente, non mi ha chiesto se mi ritengo soddisfatto, ma questo me lo chiedo da solo.
Potrei dividere l'intervento del viceministro in due momenti. Della prima parte, non posso ritenermi soddisfatto, perché ha sviluppato un ragionamento non partitico, ma di coalizione, per non riaprire polemiche, come da lui affermato. Vorrei dire al viceministro che dal 2001 al 2006 è stato posto in essere il salvataggio da parte del Governo Berlusconi che ha modificato il regolamento e che ha consentito anche di abbattere la percentuale delle assunzioni, altrimenti molte revoche si sarebbero dovute attuare. Se non è salvataggio questo, non so a cosa si riferisce il viceministro!
Se poi intendeva riferirsi, quanto alla programmazione negoziata, a chi lo ha preceduto nell'alto incarico, viceministro, non era nelle mie intenzioni dare questo genere di risposte, ma bene ha fatto chi ha bloccato in quel periodo quel settore, perché lei sa che poi sono state scoperte le truffe. Dovevamo salvare il denaro pubblico ed è stato fatto! Ci siamo assunti la responsabilità di aver bloccato quel settore, ma abbiamo moralizzato. Adesso ripartiamo e lei, nella seconda parte del suo intervento, ha affermato che dobbiamo lavorare tutti insieme.
Conoscendo la sua autorevolezza, il suo prestigio e la sua sensibilità, vorrei dire: bando alle chiacchiere! Se lei ha preso atto delle cose che ho detto, che un autorevole amministrazione della provincia di Caltanissetta (è documentato anche nei consigli di amministrazione) non intende salvare queste società, allora le chiedo cortesemente di convocare o di recarsi a Caltanissetta, per dire a questa gente, a questi rappresentanti che loro si dovranno assumere la responsabilità!
Se, come lei dice, questo è il momento in cui il Governo sta cercando di attivare anche i collaudi, già questa è una risposta che mi auguro sia veramente concreta e vera. Se, invece, lei si riferisce al fatto che i collaudi sono superati - quelli sotto i 250 mila euro - le devo dire, purtroppo, che, nella mia e nella sua provincia, non esistono attività entro i 250 mila euro! Pertanto, abbiamo bisogno di collaudatori!
Signor viceministro, il problema è urgente ed impellente. Le posso garantire che vi sono aziende che non riescono a trasmettere le carte a Roma perché trovano chiuse le porte della società Caltanissetta SCPA. Vi sono aziende che non riescono più a sopravvivere, perché le banche stanno facendo le ingiunzioni, perché non riescono ad incassare il saldo dal Ministero dello sviluppo economico.
Avete bisogno dell'opposizione? L'opposizione è a vostra completa disposizione! Cosa dobbiamo fare? Chiedetecelo, perché noi la nostra parte l'abbiamo fatta anche in momenti non sospetti, anche quando eravamo al Governo. Adesso spetta a voi!
Signor viceministro, forse, io e lei da siciliani dobbiamo fare una cosa: dobbiamo fare in modo che gli enti locali siano gestiti in modo diverso. Bisogna anche capire se gli enti locali devono ancora partecipare ad iniziative come queste.
Già una volta abbiamo affossato - su questo siamo stati d'accordo - l'idea della regione imprenditrice; non possiamo più ripetere lo sbaglio di avere enti locali imprenditori, perché ciò viene percepito da rappresentanti degli enti locali come un sottogoverno ed è ciò che si sta verificando in provincia di Caltanissetta.
In provincia di Caltanissetta i rappresentanti istituzionali degli enti locali non hanno assolutamente intenzione di salvare Pag. 63le aziende, ma utilizzano la Caltanissetta SCPA, la Caltanissetta Agricoltura SCPA, la Gela Sviluppo come momenti di sottogoverno! Questa è una vergogna, alla quale non possiamo più assistere e alla quale la politica deve rispondere!
Non mi ha risposto su un altro tema, signor viceministro. Io le chiedevo, in merito alla Gela Sviluppo, di conoscere, se gli uffici hanno i relativi dati, quali sono le consulenze e gli incarichi, perché anche di questo dobbiamo parlare, essendoci uno sperpero del denaro che viene affidato a coloro i quali gestiscono questi strumenti operativi, probabilmente anche lì per farsi degli «amici», per nominare commercialisti e avvocati, che poi possono essere utilizzati nelle campagne elettorali. Si tratta di accuse, nelle quali secondo me si deve riconoscere tutta la politica. Per questo dobbiamo fare in modo di moralizzare anche questi enti.
Concludo, signor viceministro, augurandomi un impegno da parte sua - vedo che annuisce - ad intervenire, con l'autorevolezza che le riconosco, nei confronti di questi enti per salvare le nostra società della provincia di Caltanissetta.