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Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Concessione della gestione dei servizi e delle infrastrutture dell'aeroporto di Cagliari affidata alla società Sogaer - n. 2-00320)
PRESIDENTE. L'onorevole Attili ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00320 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 7).
ANTONIO ATTILI. Signor Presidente, desidero ringraziare l'onorevole Giovanardi che, consentendomi di illustrare l'interpellanza a mia prima firma ora, mi permette di prendere l'aereo in tempo per rientrare in Sardegna.
Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, la nostra interpellanza è semplicissima e pone una domanda. Vorremmo conoscere, finalmente - infatti non abbiamo ancora potuto comprenderli -, i motivi per i quali non giunge ancora alla sua conclusione la procedura di rilascio della concessione deliberata dall'Ente nazionale di aviazione civile nel 2005, mancando i decreti attuativi.
È un grosso problema quello delle concessioni, normato già dal 1993. Poi, con atti successivi, è stata disciplinata la costituzione di società di capitali per la gestione dei servizi a terra negli aeroporti nazionali, prevedendo un procedimento e criteri riconoscibili e trasparenti, perché tutte le concessioni precedenti erano state date ex lege, sulla base di criteri incomprensibili a grandi, medi e piccoli aeroporti. È stato perciò un fatto positivo che, ad un certo punto, il legislatore abbia deciso di stabilire come si dovessero rilasciare le concessioni e di affidare all'Ente nazionale per l'aviazione civile la definizione delle procedure.
Questo per Cagliari è stato fatto, ma poi si è assistito ad una esasperante lentezza, ad una vischiosità e ad una resistenza burocratica impressionante, che ha portato sostanzialmente in una decina di anni a completare non più di cinque procedimenti. Se andiamo a vedere, si tratta di un atteggiamento trasversale perché il Governo di centrosinistra, poi di centrodestra ed di nuovo di centrosinistra Pag. 73si comportano tutti allo stesso modo: sembra che uno degli obiettivi sia quello di mettere in difficoltà le società di gestione degli aeroporti nazionali.
Signor rappresentante del Governo, vi rendete conto dei danni che questo atteggiamento comporta, in termini finanziari ed economici, di «dispar condicio»? Sono quasi tutti meridionali gli aeroporti che si trovano in queste situazioni: quelli siciliani, quelli sardi, quello calabrese e di Pescara. Qual è il motivo di questo atteggiamento differenziato tra il nord e il sud del paese? Dove c'è più bisogno di dare una mano noi, invece, interveniamo per frenare queste operazioni.
Inoltre, sussistono problemi rilevanti sotto il profilo della sicurezza perché queste società oggi si sono assunte la responsabilità di gestire una serie di interventi in materia di sicurezza, in assenza di un'autorizzazione e di una concessione formale. Potrebbero, dall'oggi al domani, decidere che quelle funzioni non sono più di loro competenza e allora mi domando chi negli aeroporti potrebbe assicurare la sicurezza che le società di gestione continuano a garantire pur in assenza di concessioni totali. Per Cagliari la situazione è questa. In Sardegna esiste il paradosso che il Governo di centrodestra, non so per quali motivi, portò a termine l'iter per Olbia - un aeroporto importantissimo che ha la metà dei passeggeri di Cagliari - mentre la situazione di Cagliari praticamente è ferma da due anni.
Poi sono intervenuti altri fatti, la normativa sui requisiti di sistema e via dicendo. Si saranno dovute aggiustare le convenzioni, gli schemi - questo è tutto vero, probabilmente è così -, ma i tempi vanno rispettati e ridotti.
Tra l'altro, quando le cose si vogliono fare si fanno. La società che gestisce l'aeroporto di Pisa, che ha avuto dall'ENAC una concessione in un momento successivo rispetto a quello di Cagliari, ha avuto tre decreti in 20 giorni (dei dicasteri della difesa, dell'economia e dei trasporti) ed è in attesa della registrazione da parte della Corte dei conti. Quindi, non è possibile questo atteggiamento. Se ci sono problemi complessivi rispetto alle concessioni, questo va detto, va esplicitato, vanno modificate le norme, riprendendo da capo tutto il ragionamento sul quadro nazionale. Se così non è, per piacere - lo dico ad un Governo che sostengo -, concludiamo questa benedetta vicenda delle concessioni degli aeroporti almeno fino ad un milione di passeggeri. Poi ci sono altri quaranta aeroporti in Italia - poca roba per la verità - per i quali serviranno sicuramente criteri nuovi, ma, se le leggi ci sono, le dobbiamo rispettare tutti, dal Governo alle società di gestione.
Non si possono stabilire solo impegni ed oneri e non concedere la gestione totale, l'unica che consente a queste società di sopravvivere. Aggiungo che si tratta, per la quasi totalità, di società di capitali alle quali partecipano gli enti locali, che ogni anno ripianano i debiti, anche ingenti, che queste società hanno contratto per tenere aperti aeroporti essenziali per quei territori: e non parlo solo della Sardegna, ma di tutte le altre regioni italiane.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per i trasporti, Andrea Annunziata, ha facoltà di rispondere.
ANDREA ANNUNZIATA, Sottosegretario di Stato per i trasporti. Signor Presidente, prima di illustrare le fasi dell'istruttoria amministrativa inerente all'affidamento in concessione della gestione totale dello scalo di Cagliari Elmas, è necessario fare una precisazione.
Non risulta, infatti, fondato il riferimento all'iter del decreto interministeriale approvativo della convenzione per la gestione totale dello scalo, che si sarebbe interrotto per la conclusione della legislatura, come affermato dagli interpellanti.
Infatti, come sarà specificato in seguito, il decreto in questione risulta essere stato sottoscritto nel 2006 solo dall'ex Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e non dalle altre amministrazioni concertanti, cioè dal Ministero dell'economia e delle finanze e dal Ministero della difesa.
Al riguardo, si rappresenta che l'ENAC, tenendo conto delle osservazioni emerse Pag. 74nel corso dell'istruttoria, ha trasmesso la convenzione n. 123 ed il contratto di programma n. 124, stipulati con la società Gestione aeroporto Spa, per l'affidamento in concessione, per quarant'anni, della gestione totale dello scalo militare, aperto al traffico aereo civile, di Cagliari Elmas, ai sensi del decreto 12 novembre 1997, n. 521.
L'amministrazione, quindi, ha provveduto alla predisposizione del relativo schema di decreto interministeriale che, sottoscritto, come detto, dal ministro pro tempore dell'ex Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, è stato inviato per la controfirma al Ministero dell'economia e delle finanze.
Non è stato possibile acquisire tale firma in considerazione delle integrazioni resesi necessarie a seguito delle innovazioni in materia introdotte dalla legge n. 248 del 2005 (cosiddetti requisiti di sistema) e dal decreto legislativo 9 maggio 2005, n. 96 relativo alla revisione della parte aeronautica del codice della navigazione.
Nelle more della predisposizione di un nuovo schema di decreto, che tenesse anche conto delle disposizioni correttive introdotte dal decreto legislativo 15 marzo 2006, n. 151, è sorta, altresì, l'esigenza di prendere atto anche delle modifiche allo schema di convenzione deliberate nel corso di apposite riunioni tenutesi sia presso la Presidenza del Consiglio dei ministri sia presso il Ministero dei trasporti nel mese di settembre del 2006, sull'affidamento in gestione totale dell'aeroporto di Pisa San Giusto alla società Aeroporto toscano Galileo Galilei Spa.
In tale occasione, è stata infatti concordata con il ministro dell'economia e delle finanze, con l'Agenzia del demanio ed il Ministero della difesa, l'opportunità di procedere a talune modifiche del suddetto schema di convenzione che, per analogia, avrebbero dovuto essere estese a tutte le stipulande convenzioni.
Pertanto, nello scorso mese di dicembre, l'ente ha inviato la nuova convenzione, sottoscritta il 21 novembre scorso con la società Sogaer Spa, opportunamente modificata, in sostituzione della precedente.
Nel contempo, è stato emanato dal Governo l'atto di indirizzo per la riforma del trasporto aereo nazionale, approvato dal Consiglio dei ministri il 12 dicembre 2006, che inserisce, tra le azioni programmatiche da tradurre quanto prima in appositi provvedimenti legislativi, la previsione di durate differenziate per le concessioni, anche a seconda della tipologia di aeroporto e dei piani di investimenti presentati dalle società di gestione.
Alla luce di tale atto, quindi, l'ENAC è stato invitato a riesaminare il periodo proposto di durata della concessione delle gestioni totali per tutti gli aeroporti per i quali è ancora in corso il procedimento di affidamento in concessione, compreso quello di Cagliari.
Nelle more della comunicazione in tal senso, il Ministero dei trasporti ha trasmesso alle amministrazioni concertanti la bozza del decreto interministeriale per l'acquisizione del preventivo concerto.
Desidero, infine, fare una precisazione per ciò che concerne l'affidamento in concessione degli scali aeroportuali.
Il settore del trasporto aereo in Italia appare oggi caratterizzato da criticità in termini di sviluppo economico competitivo, di tutela sociale, nonché di governo tecnico-istituzionale.
Per contro, il settore svolge un ruolo fondamentale per l'economia del paese, in virtù delle risorse impiegate, dell'indotto generato e non ultimo della centralità del brand Italia, che deve e può essere potenziato anche attraverso l'integrazione e l'allineamento qualitativo e competitivo nel contesto europeo.
L'intendimento del Governo di procedere ad un riassetto del trasporto aereo nazionale ha avuto la sua concretizzazione con l'approvazione dell'atto d'indirizzo prima, e con la predisposizione di una disegni di legge, poi.
Entrambi i provvedimenti sono stati approvati dal Consiglio dei ministri.
Nel caso delle concessioni, nonostante i recenti interventi legislativi, la relativa disciplina Pag. 75presenta ancora rilevanti lacune. Quindi, si rende necessario modificare la disciplina dell'istituto concessorio, definendo in modo univoco le distinte competenze in materia di istruttoria tecnico-economica, nonché di titolarità di rilascio della concessione nella stipula del relativo disciplinare.
Pertanto, si intende intervenire attraverso la ridefinizione del procedimento di rilascio delle concessioni di gestione aeroportuale da parte del Ministero dei trasporti, mediante le seguenti azioni: modifica dell'istituto concessorio, definendo in modo univoco le distinte competenze in materia di istruttoria tecnico-economica e di titolarità nel rilascio della concessione, nonché della stipula del disciplinare per obblighi, controlli e sanzioni; previsione di durata differenziata per le concessioni, anche a seconda della tipologia di trasporto e dei piani di investimento presentati dalle società di gestione; valutazione preliminare dei piani di investimento e loro verifica periodica in corso di attuazione; garanzia di una congrua, trasparente e non discriminatoria tariffazione dei servizi aeroportuali, anche tramite l'attuazione ed il completamento della disciplina in materia; infine, previsione di misure volte a garantire trasparenza nella corresponsione degli importi.
PRESIDENTE. L'onorevole Sanna, cofirmatario dell'interpellanza, ha facoltà di replicare.
EMANUELE SANNA. Grazie, signor Presidente, oltre all'onorevole Giovanardi che è stato ringraziato dall'onorevole Attili, desidero ringraziare anche il presidente Tremonti e gli uffici che hanno tenuto conto della nostra condizione di parlamentari italiani sardi e, quindi, isolani e più isolati rispetto al resto della nazione.
Stiamo parlando di aeroporti e, purtroppo, avevamo prenotato gli aerei tenendo conto di un orario differente. Devo dire con molta franchezza al rappresentante del Governo, il sottosegretario Annunziata, che la risposta articolata - ma anche sfuggente - sul problema che noi abbiamo sollevato introduce ulteriori elementi di preoccupazione e d'incertezza.
Da informazioni che abbiamo acquisito appena stamattina da una fonte ufficiale regionale, signor sottosegretario, abbiamo appreso che vi è stato un incontro tra il ministro dei trasporti e la giunta regionale e le organizzazioni sindacali. Tale incontro si è tenuto nei giorni scorsi per esaminare la situazione molto critica che si è determinata per i lavoratori dell'Alitalia che operano nell'aeroporto di Cagliare Elmas, a seguito - purtroppo - del disimpegno della compagnia di bandiera.
Sulla base di queste informazioni e dopo quell'incontro, noi eravamo abbastanza rassicurati. In quell'occasione, sembrava che il Governo si fosse finalmente impegnato a sbloccare il più rapidamente possibile la concessione quarantennale per l'aerostazione di Cagliari.
Adesso, abbiamo la sensazione che tutto stia tornando in alto mare e che tutto rischi - anche se stiamo parlando di aeroporti e di aerei - di finire in un binario morto.
Insomma, l'ENAC ha deciso nel 2005. Il precedente Governo ha portato il provvedimento alla firma del ministro delle infrastrutture. Avrebbe sicuramente firmato anche l'allora ministro dell'economia, il presidente Tremonti, ed erano in corso gli ultimi passaggi tecnici.
Poi, sono arrivate le elezioni ed è arrivato un nuovo Governo e si ha, signor sottosegretario, la non infondata e non gradevole sensazione che la «pratica» si stia complicando per ragioni a noi poco comprensibili.
Il collega Attili ha detto francamente, con la competenza che gli deriva dal fatto che si è occupato a lungo - come tutti sappiamo - di queste problematiche, che non si capisce il perché aeroporti meno importanti dal punto di vista del volume del traffico e delle comunità servite e che hanno avviato la loro pratica concessoria o contestualmente o, addirittura, dopo, hanno già ottenuto le concessioni. Guarda Pag. 76caso, tali concessioni riguardano prevalentemente aeroporti del settentrione ovvero aeroporti di piccole dimensioni.
Adesso, si dice che vi è un atto di indirizzo ed un disegno di legge in merito. L'atto di indirizzo, per adesso, signor sottosegretario, per noi è solo un auspicio ed evidentemente non una norma.
Questa disciplina lacunosa - il Governo fa bene a presentare un disegno di legge che il Parlamento nella sua sovranità esaminerà -, non ha impedito la concessione totale ad altre aerostazioni. L'aeroporto di Cagliari è la porta principale della Sardegna! Il cielo è la nostra autostrada, la nostra ferrovia!
La carenza infrastrutturale degli aeroporti sardi fino a pochi anni fa è stato il fattore fondamentale del ritardo di sviluppo e delle disparità della Sardegna rispetto ad altre regioni italiane.
Abbiamo risolto il problema della carenza infrastrutturale con una moderna aerostazione; l'insularità è uno svantaggio permanente, come lei sa, e non si capisce perché questa pratica non registri passi in avanti. Devo quindi manifestare con rammarico, purtroppo, la nostra insoddisfazione per la risposta ricevuta.
PRESIDENTE. Buon viaggio, artefici e vittime del vostro destino...!