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Si riprende la discussione.
(Correzioni di forma - A.C. 445-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, anche per una proposta di correzioni di forma, ai sensi dell'articolo 90, comma 1, del regolamento, il relatore e presidente della I Commissione, onorevole Violante. Ne ha facoltà.
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LUCIANO VIOLANTE, Relatore. Signor Presidente, sento il dovere non formale di ringraziare tutti i colleghi della Commissione e soprattutto quelli del Comitato dei nove, che tutti quanti insieme in sedute anche notturne hanno collaborato e cooperato a redigere questo testo -, nonché quelli del Comitato parlamentare di controllo, che sotto la guida del presidente Scajola ci hanno presentato un testo eccellente che ci ha consentito di lavorare in questo modo.
Mi consenta di dire una parola anche sugli uffici della Commissione, del Servizio studi e su tutti gli altri uffici della Camera, perché anche in questa occasione si sono confermati un'aristocrazia professionale del sistema delle pubbliche funzioni nel nostro paese. Il loro contributo è stato anch'esso determinante, come è stato determinante - e ringrazio il sottosegretario Micheli - il lavoro del Governo. Questo avrebbe potuto presentare un suo disegno di legge, che certamente non avrebbe favorito in tale contesto un esito di questo tipo. Suggerimenti, proposte, emendamenti sono però venuti con grande rispetto delle funzioni reciproche e di questo ringrazio il sottosegretario Micheli.
Gli elementi di forza di questo progetto sono quattro e molto semplici: un forte potere del Governo, una ferma linea di demarcazione tra le funzioni del Governo e quelle della magistratura (sono poteri equi ordinati e tali debbano restare), un forte controllo parlamentare e un forte controllo giurisdizionale da parte della Corte costituzionale.
Una delle novità richiamate poc'anzi dal collega Fiano - la sottolineo perché molti altri colleghi vi si sono soffermati - è la disciplina dell'opposizione del segreto di stato da parte di persone diverse dal testimone: imputati, indagati, parti civili e così via. Abbiamo stabilito che in ogni caso di opposizione del segreto da parte di uno di questi soggetti, il magistrato debba informare il Presidente del Consiglio dei ministri, nell'ambito della logica di leale collaborazione tra istituzioni dello Stato. Abbiamo previsto altresì che, se il Presidente dovesse poi ritenere che quella informazione sia essenziale, il magistrato gli chieda anche conferma del segreto di stato. Quindi, si tratta di due cose diverse: in ogni occasione in cui è eccepito il segreto, il Presidente del Consiglio dei ministri deve essere informato in quanto autorità nazionale per la sicurezza; se poi la notizia è essenziale, è informato anche ai fini della conferma. Si tratta di due linee che servono a stabilire un circuito di leale cooperazione tra le istituzioni del paese.
Molti colleghi hanno giustamente richiamato la storia, a volte drammatica e a volte sconcertante, dei servizi di sicurezza. Però, colleghi, permettetemi di dire che di quella storia fa parte anche un uomo che si chiamava Calipari, ucciso nell'esercizio delle sue funzioni e che bisogna ricordare anche quando si parla delle cose oscure riguardanti i servizi (Applausi). Infatti, non vi è stata solo tragedia, ma anche sacrificio e debbo dire, colleghi, che i servizi sono l'unica amministrazione pubblica che non tiene conferenze stampa quando raggiunge risultati positivi: ciò, perché deve tacere. Quindi noi sappiamo dei servizi ciò che a volte non funziona, ma non sappiamo mai tutto quello che funziona, tutto quello che hanno prevenuto, poiché non è comunicato all'esterno.
Un dato, però, deve farci riflettere: noi siamo stati presenti in Iraq con un forte contingente (credo fosse il terzo dopo quello degli americani e degli inglesi) e siamo l'unico paese che non ha subito attentati sul proprio territorio (Applausi). Credo che questo lo si debba alla capacità di servizi di sicurezza e alle nostre forze di polizia, alle quali va grato il nostro pensiero.
Signor Presidente, ai fini del coordinamento formale delle disposizioni contenute nel testo unificato delle proposte di legge A.C. 445-A ed abbinate, propongo le seguenti correzioni di forma da apportare al testo ai sensi dell'articolo 90, comma 1, del regolamento: all'articolo 1, comma 1, lettera a), le parole: «politica informativa e della sicurezza» sono sostituite dalle seguenti: «politica dell'informazione per la sicurezza»; all'articolo 4, comma 3, lettera Pag. 27i), la parola: «decreto», ovunque ricorra, è sostituita dalla seguente: «regolamento»; all'articolo 7, comma 7, la parola: «SIE» è sostituita dalla seguente: «SIN»; all'articolo 9, comma 3, primo periodo, come modificato a seguito dell'approvazione dell'emendamento Gamba 9.60, le parole: «per tutte le altre» sono sostituite dalle seguenti: «per le altre classifiche di segretezza indicate nell'articolo 41»; conseguentemente, al secondo periodo del medesimo comma, le parole: «, indicate nell'articolo 41,» sono soppresse; all'articolo 13, comma 2, le parole: «Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri» sono sostituite dalle seguenti: «Con apposito regolamento»; all'articolo 17, comma 3-bis, come introdotto a seguito dell'approvazione dell'emendamento 17.203 della Commissione, dopo le parole: « Non possono essere autorizzate» sono inserite le seguenti: «, ai sensi dell'articolo 18,»; all'articolo 32, comma 1, le parole: «dei decreti e» sono soppresse.
Signor Presidente, le chiederei cortesemente di sottoporre a votazione le correzioni proposte.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta formulata dal relatore in riferimento alle correzioni di forma da apportare al testo del provvedimento a norma dell'articolo 90, comma 1, del regolamento.
(È approvata).