Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 17,25).
(Condizioni di lavoro presso l'azienda sanitaria locale Taranto 1 - n. 2-00361)
PRESIDENTE. Il deputato Patarino ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00361 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 2).
CARMINE SANTO PATARINO. La ringrazio, Presidente. Nella seduta del 21 dicembre dello scorso anno presentai come primo firmatario, indirizzandola al ministro della salute e a quello degli affari regionali, una interrogazione a risposta scritta per sottoporre alla loro attenzione una delicatissima questione riguardante lo stato di profondo malessere in cui versava, e tuttora versa, la sanità ionica a causa delle gravi insufficienze nella gestione della ASL Taranto 1.
Elencavo in quella mia interrogazione - in maniera dettagliata, anche se sintetica - tutta una serie di preoccupanti denunce che occupano da mesi, a scadenza quasi quotidiana, le prime pagine dei giornali e delle televisioni locali.
Si tratta di denunce della più diversa provenienza, avanzate cioè da rappresentanti istituzionali e politici di tutte le appartenenze, da operatori di ogni responsabilità e livello, da esponenti sindacali di tutte le sigle, da militari del NAS, da componenti della società civile e da singoli cittadini.
Con quella mia interrogazione chiedevo ai signori ministri che fosse svolta un'approfondita verifica sul contenuto di quelle denunce e, in caso di accertata attendibilità, che fossero assunti i provvedimenti più adeguati, al solo fine di ricondurre l'azione sanitaria di Taranto sulla strada della severità, della normalità, dell'efficienza.
Avvertivo ed avverto, come deputato e come cittadino, il dovere di tener conto e farmi carico delle doglianze e delle sacrosante proteste della gente della mia terra che, così come accade nel resto d'Italia dal sud al centro, al nord, non accampa diritti speciali o trattamenti di favore, non pretende attenzioni particolari, chiede soltanto il rispetto delle regole non soltanto con il riconoscimento dei diritti di ogni singolo, ma anche con l'osservanza dei doveri da parte di tutti.
In un clima di incertezze, di confusione, di crisi - in una fase come l'attuale, in cui la pressione fiscale ha superato ogni limite e i costi, anche e soprattutto quelli della sanità, gravano come mai era accaduto in passato, senza alcuna pietà sulle spalle dei cittadini, anche e specialmente dei più deboli - le istituzioni sanitarie, in tutte le loro espressioni, hanno l'obbligo morale di garantire a quei cittadini tartassati una sanità all'altezza dei tempi per qualità e congruità dei servizi e delle prestazioni, per affidabilità degli strumenti e delle attrezzature a disposizione del personale sanitario, per tempestività degli approvvigionamenti dei materiali, fondamentali per le cure e l'assistenza, e dei farmaci, la cui disponibilità e la cui utilizzazione debbono essere regolate dalle esigenze e decise secondo le valutazioni dei medici, non limitate da un capriccioso calcolo ragionieristico per far quadrare i conti ad ogni costo e per poter dichiarare enfaticamente alla stampa di aver ridotto la spesa sanitaria.Pag. 77
A Taranto, a Cagliari, a Firenze, a Bolzano e in qualsiasi altra parte d'Italia si desidera la stessa cosa: si vuole cioè che tutto quello che riguarda la sanità - medico di base, ospedale, centro diagnostico, ambulatorio, ufficio amministrativo - funzioni bene, in un clima di serenità, di armonia, di leale collaborazione e di grande rispetto nei rapporti tra dirigenti, personale sanitario, ausiliario e amministrativo e utenti.
In poche parole, quando qualsiasi cittadino è costretto a sottoporsi ad una visita specialistica o a ricoverarsi in ospedale per fare degli accertamenti o per subire un'operazione chirurgica, vuole essere sicuro di trovare l'assistenza adeguata. Se può farlo in un presidio ospedaliero della sua zona è tanto meglio, non prova gusto ad andar fuori, non si diverte di certo, se vi è costretto per curarsi, ad intraprendere lunghi viaggi verso altre regioni o nazioni straniere. Si sente più tranquillo, psicologicamente più a suo agio, quando può farlo vicino a casa sua, confortato oltreché dall'affetto dei propri cari e degli amici e dalle attenzioni e dalle premure dei medici e degli infermieri che conosce, soprattutto quando ha la consapevolezza che oltre a quelli che lo curano, anche i rappresentanti e i dirigenti delle istituzioni sanitarie con cui ha a che fare hanno al centro delle loro attenzione la sua salute.
Però quella mia interrogazione, così come mi è stato comunicato con una nota del consigliere capo del servizio Assemblea, risulta sospesa, né ad oggi mi è dato sapere a distanza di circa due mesi se e quando il Presidente della Camera prenderà decisioni in merito.
Intanto, le condizioni della sanità a Taranto e provincia sono sempre più insostenibili. Il disagio e le doglianze degli operatori e degli utenti, giorno dopo giorno, sono più preoccupanti, al punto che, se quello che è stato riportato ufficialmente dal documento redatto a seguito dell'ultimo incontro dei rappresentanti sindacali di tutte le sigle dovesse risultare vero anche solo al trenta per cento, ogni ritardo nei provvedimenti da adottare, senza escludere il commissariamento della stessa dirigenza, sarebbe inspiegabile, addirittura colposo.
Tutto il personale medico, paramedico ed ausiliario dell'intera ASL Taranto/1 è riuscito sinora, grazie alla costante dedizione, all'alto senso del dovere e a costo di pesantissimi sacrifici, a governare con coraggio le emergenze, a garantire interventi, prestazioni, cure e servizi ai pazienti e ad agire con grande intelligenza, per evitare che le carenze dovute alla cattiva gestione della dirigenza ricadessero sui cittadini.
Non vogliamo che vengano vanificati quell'impegno, quel coraggio, quelle risorse quegli sforzi. Non vogliamo che vengano mortificate professionalità di così alto livello.
Per queste ragioni, e ringrazio il presidente La Russa per avermi approvato ed autorizzato, ho presentato l'interpellanza urgente ai ministri del lavoro e degli affari regionali, nella speranza che quanto sarà riferito ora dal signor sottosegretario serva a rassicurare utenti, personale sanitario, operatori e rappresentanti sindacali di terra ionica circa la volontà dei signori ministri di intervenire concretamente e tempestivamente, per fare in modo che nella provincia di Taranto i dirigenti delle istituzioni sanitarie si guadagnino meritatamente la fiducia (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale, Antonio Montagnino, ha facoltà di rispondere.
ANTONIO MONTAGNINO, Sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale. Signor Presidente, spero di poter pervenire, con la risposta all'interpellanza presentata dall'onorevole Patarino, ai risultati che egli si era prefisso.
Dagli elementi forniti dalla prefettura di Taranto e dalla regione Puglia, è emersa la seguente situazione. A seguito della deliberazione n. 2834 del 29 dicembre 2006 del direttore generale della ASL Taranto/1, relativa all'indizione di un bando di gara per il settore pulizie, le Pag. 78varie organizzazioni sindacali separatamente hanno richiesto durante il mese di gennaio 2007, l'urgente convocazione di un tavolo di confronto presso la prefettura di Taranto con la presenza della dirigenza della ASL, al fine di chiarire ogni aspetto relativo alla garanzia occupazionale dei lavoratori.
Il signor prefetto di Taranto ha, pertanto, disposto quattro riunioni distinte secondo la consuetudine derivante da espressa richiesta dei locali sindacati dei lavoratori, ciascuna con la singola organizzazione sindacale istante e tutte con la presenza del direttore generale della ASL Taranto/1.
A conclusione degli incontri tenutisi il 31 gennaio e il 1o febbraio, il direttore generale, al fine di evitare ulteriori divaricazioni e tensioni all'interno dell'ente sanitario, nonché a scongiurare gravissime perdite di posti di lavoro, ha affermato che avrebbe immediatamente provveduto a sospendere il bando di gara per i servizi di pulizia e a concertare con i sindacati, in tempi brevi, l'indizione di un nuovo bando, definendo nel contempo la problematica delle figure professionali degli ausiliari entro il mese di settembre 2007. Tale questione è stata in tal modo avviata a proficua soluzione.
Per quanto attiene, poi, le ulteriori vicende menzionate nell'interpellanza urgente in esame, la prefettura ha comunicato di aver ricevuto dalle organizzazioni sindacali, il 29 gennaio ultimo scorso, un documento conclusivo dei lavori assembleari dei lavoratori dipendenti della ASL in parola, successivo alle adunanze effettuate precedentemente in tutti i posti di lavoro dell'ente.
Nel documento erano puntualmente e dettagliatamente indicate le forti valutazioni censorie dei sindacati nei confronti dell'attività istituzionale del direttore generale della ASL Taranto/1.
La riunione indetta dal signor prefetto ai primi di febbraio ha permesso di avviare a proficua soluzione anche in questo caso la vertenza insorta, fissando la ripresa immediata delle relazioni sindacali mediante incontri, da tenersi presso il palazzo del Governo quale sede di confronto, così da consentire l'esame congiunto di specifici punti entro il periodo massimo di due mesi.
Nell'occasione è stato affermato che garanti di tale percorso sarebbero stati il prefetto e l'assessore regionale.
Faccio presente poi che l'assessore alle politiche della salute della regione Puglia, in data 7 febbraio scorso, a margine della riunione indetta con i direttori generali delle aziende sanitarie e degli istituti di ricerca a carattere scientifico pubblici e con i rappresentanti delle organizzazioni regionali e di quelle sindacali del comparto sanità, ha concordato con le predette organizzazioni sindacali e con il direttore della ASL di Taranto, dottor Marco Urago, di affrontare le problematiche evidenziate nel documento sindacale in una riunione indetta per oggi alle ore 9.
È stato precisato, altresì, che sono stati richiesti gli atti relativi ai fatti denunciati e che sarà cura dell'assessorato alle politiche della salute attivare un apposito accertamento in loco, mediante il nucleo ispettivo regionale.
Voglio precisare, infine, che la direzione provinciale del lavoro di Taranto, per quanto di sua competenza, ha comunicato che non risultano pervenuti, né da parte di singoli lavoratori, né da parte di organizzazioni sindacali, eventuali esposti o denunce al fine di attivare specifici accertamenti.
PRESIDENTE. Il deputato Patarino ha facoltà di replicare.
CARMINE SANTO PATARINO. Presidente, mi rendo conto delle difficoltà nelle quali viene a trovarsi il sottosegretario e apprezzo anche l'abilità con la quale si cerca di dissimulare una sorta di disagio che, in effetti, c'è per una relazione che è stata presentata dagli uffici e che corrisponde esattamente alla realtà.
Il sottosegretario fa riferimento soltanto a pochissimi episodi, che sono riportati invece nell'interpellanza e che ne richiamano altri, ai quali non si fa assolutamente riferimento.Pag. 79
La situazione della sanità a Taranto è pesantissima: è vero che vi è stato un incontro, come diceva il signor sottosegretario, in prefettura e poi un altro ancora da parte delle organizzazioni sindacali con l'assessore regionale, ma è altrettanto vero che da quegli incontri non è venuto alcun risultato positivo.
Da parte dei sindacati è stata resa una dichiarazione all'indomani dell'incontro, nella quale essi affermano chiaramente che non avrebbero promosso alcuna azione di protesta soltanto perché il signor prefetto aveva chiesto loro di non farne; ma la situazione continua ad essere pesante e insostenibile, anche perché, come già osservavo, non è possibile prendere in considerazione soltanto quei pochi episodi ai quali fanno riferimento gli uffici del Ministero del lavoro. Sarebbe stato, infatti, sufficiente da parte anche del ministero esaminare anche solo di sfuggita la rassegna stampa sull'argomento, che aumenta ogni giorno di volume, per capire la portata e la pericolosità del fenomeno, di cui ho ampiamente trattato nella già richiamata interrogazione a risposta scritta del 21 dicembre dello scorso anno.
È opportuno che la nostra attenzione si soffermi, ad esempio, sull'assurda decisione assunta dal direttore generale di sopprimere o di limitare il servizio dell'automedica 118 nella fascia ionica, Castellaneta Marina e Marina di Ginosa, un'area che è attraversata da un'arteria trafficatissima e ad alto rischio come la strada statale 106 e i cui abitanti distano fino a 40 chilometri dal più vicino centro abitato.
Né sono da sottovalutare le denunce effettuate: non si tratta di semplici lamentele manifestate nel chiuso di un reparto oppure in confidenza da alcuni sanitari ovvero di uno sfogo qualsiasi; si tratta, piuttosto, di notizie ufficiali, riportate da tutti i giornali locali, date dai primari dei reparti di radiologia e di neuroradiologia dell'ospedale Santissima Annunziata del capoluogo ionico, i quali così si sono pronunciati: « Rompiamo il silenzio solo per disperazione (...) perché le condizioni della radiologia e della neuroradiologia (...) sono gravissime. Tutte le apparecchiature sono vetuste ed obsolete. La risonanza magnetica è del 1993 e la TAC del 1998. L'unico angiografo che permette un'attività interventistica di eccellenza riconosciuta in Italia e all'estero» - con circa 600 interventi endovascolari l'anno - «serve anche alla cardiologia».
Tanto meno si possono trascurare altre notizie riportate dalla stampa, quale quella del 15 dicembre 2006, secondo cui presso l'ospedale civile di Castellaneta (il più importante presidio ospedaliero della zona occidentale della provincia di Taranto) sono state chiuse le sale operatorie per mancanza di anestetici per gli interventi.
Peggio ancora, è inoltre accaduto che una signora di Taranto, presentandosi in quell'ospedale per essere sottoposta a cure chemioterapiche, si sia sentita dire che non era possibile somministrarle la cura perché mancavano i farmaci. Peraltro, in queste ultime giornate è accaduto un ulteriore fatto gravissimo: sono state chiuse la TAC e la risonanza magnetica dello stesso ospedale perché non rispondono alle caratteristiche richieste sicché oggi circa 250 mila abitanti non possono in alcun modo sottoporsi ad una TAC: infatti, a Castellaneta le apparecchiature non funzionano mentre anche a Massafra, nel comune vicino, la TAC non funziona perché si è rotta. Non sappiamo per quanto tempo ancora andrà avanti tale situazione: vi sono decine e decine di pazienti in attesa, gli ospedali sono pieni e non si sa come poter fare fronte a queste emergenze.
Potrei continuare ancora molto a lungo, ma preferisco fermarmi a questo punto della mia esposizione ritenendo di avere offerto anche in sede di replica, oltre che con l'illustrazione dell'interpellanza, elementi più che sufficienti per motivare la mia totale insoddisfazione sul contenuto della risposta letta dal signor sottosegretario e per denunciare l'assurdo disinteresse mostrato dai ministri per la decisione e l'indicazione di iniziative da assumere al fine di ripristinare, come da noi Pag. 80richiesto con l'interpellanza, le condizioni di trasparenza e di buon governo nella gestione della ASL Taranto 1.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Patarino.
La Presidenza le deve una risposta sulla questione da lei posta all'inizio dell'illustrazione dell'interpellanza.
È prassi costante che la Presidenza sospenda, informandone per lettera l'interessato, gli atti di sindacato ispettivo che presentino profili di inammissibilità; ma proprio l'interpellanza che abbiamo discusso or ora riproduce, con alcune riformulazioni, il contenuto dell'atto che era stato sospeso. Pertanto, la Presidenza ritiene non vi sia motivo di dolersi per quanto accaduto.