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Si riprende la discussione.
(Ripresa esame dell'articolo 2 - A.C. 626-A/R ed abbinate)
PRESIDENTE. Ricordo che nella parte antimeridiana della seduta è stato approvato, da ultimo, l'emendamento Santelli 2.20.
Passiamo all'esame dell'emendamento Santelli 2.21, sul quale la Commissione ha formulato un invito al ritiro.
ANTONIO LEONE. Presidente, a nome del gruppo di Forza Italia, mantengo l'emendamento Santelli 2.21.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Santelli 2.21, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 267
Votanti 263
Astenuti 4
Maggioranza 132
Hanno votato sì 11
Hanno votato no 252)
(Sono in missione 70 deputati).
Prendo atto che i deputati Lombardo, Mungo e Scotto non sono riusciti a votare.
ANTONIO LEONE. Presidente, le chiedo di controllare le postazioni di voto dell'onorevole Vacca e Licandro (Proteste dei deputati dei gruppi de L'Ulivo e Comunisti Italiani)!
Presidente, glielo chiedo formalmente! Le chiedo di procedere al controllo delle tessere e di mantenere aperta la votazione!
PRESIDENTE. Invito i deputati segretari a procedere al controllo delle tessere di votazione (I deputati segretari ottemperano all'invito del Presidente).
ROBERTO GIACHETTI. Tolga le tessere anche dall'altra parte!
MARCO BOATO. Le vado a prendere io!
PRESIDENTE. Sarà un controllo «bilaterale».
FRANCO RUSSO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FRANCO RUSSO. Signor Presidente, intervengo per dire che, come vede, ero qui al mio posto ma la mia tessera non ha funzionato! Quindi, vorrei che venisse computato...
PRESIDENTE. Ne prendo atto (Una voce dai banchi del gruppo L'Ulivo: «Togli quella tessera!»).
ANTONELLO IANNARILLI. Vieni a prenderla (Proteste dei deputati del gruppo L'Ulivo)!
FABIO EVANGELISTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà (Commenti). Prego, onorevole Evangelisti...
FABIO EVANGELISTI. Presidente, capisce che è difficile...! Credo sia giusto l'invito del collega Antonio Leone. Vorrei soltanto esprimere un apprezzamento per la correttezza con cui lei guida i lavori dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Grazie.Pag. 57
Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.500 della Commissione.
PIETRO MARCENARO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PIETRO MARCENARO. Signor Presidente, chiedo che i deputati segretari possano terminare il lavoro di verifica delle schede che è stato richiesto.
PRESIDENTE. Sarà fatto.
FRANCESCO GIORDANO. Signor Presidente, andiamo avanti!
SILVANA MURA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SILVANA MURA. Signor Presidente, faccio presente che provengo dalla X Commissione, la cui seduta è terminata da qualche minuto.
PRESIDENTE. L'argomento è chiuso. Benvenuta...
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.500 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Applausi dei deputati dei gruppi L'Ulivo, Rifondazione Comunista-Sinistra Europea - Vedi votazioni).
(Presenti 252
Votanti 250
Astenuti 2
Maggioranza 126
Hanno votato sì 248
Hanno votato no 2)
(Sono in missione 69 deputati).
Passiamo all'emendamento Boscetto 2.26.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
GABRIELE BOSCETTO. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto, nel minuto di tempo che mi è concesso.
PRESIDENTE. Onorevole Boscetto, mi dispiace perché già un'altra volta gliel'ho dovuto segnalare: purtroppo, dal momento che lei è già intervenuto sull'articolo 2 e sul complesso delle proposte emendative ad esso presentate, un suo intervento, anche a titolo personale, è precluso.
GABRIELE BOSCETTO. Neanche un minuto, signor Presidente?
PRESIDENTE. No, neppure un minuto.
GABRIELE BOSCETTO. Allora, mi richiamo a quanto detto nel precedente intervento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'emendamento Boscetto 2.26 ripropone un tema già trattato da altri colleghi, cioè la soppressione della lettera h), che è stata commentata ampiamente. La norma si riferisce, innanzitutto alle «categorie interessate». Mi chiedo, in riferimento al momento in cui bisognerà applicare questa legge, quali siano le categorie interessate e mi chiedo come si possa approvare un testo di legge che si riferisce alle categorie interessate, trattando del tema dei diritti umani. La dimensione è così ampia, così onnivalente che non capisco quali siano queste categorie interessate. La stessa norma si richiama alla «osservanza del principio di rappresentatività». Anche in questo caso, mi si dovrebbe chiarire che cosa significhi il principio di rappresentatività, Pag. 58se applicato a questa fattispecie. Nonostante le nostra insistenti richieste, non c'è stata una risposta o un chiarimento di alcun genere. Inoltre, con questa norma si dice di voler promuovere «la sottoscrizione di codici di deontologia e di buona condotta per determinati settori». Che cosa significa «settori»? Si tratta di settori professionali, di gruppi di interesse o di settori di grandi materie? Che cosa sono i settori?
Mi chiedo se il Governo e i proponenti lo sappiano spiegare perché penso che un buon legislatore debba capire che cosa vota. Inoltre, il testo prosegue con le parole «nonché verificarne la conformità alle leggi e ai regolamenti». A prescindere dal fatto che il Governo e il Parlamento sono autorità normative, a vario titolo e con varie facoltà, che debbono verificare tutto questo e fermo restando che, comunque, la magistratura deve intervenire quando non ci sia conformità alle leggi e ai regolamenti, il testo continua con le parole «anche attraverso l'esame di osservazioni di soggetti interessati a contribuire a garantirne la diffusione e il rispetto».
Anche questa è una categoria vastissima, cioè qualsiasi cittadino o un gruppo di due, tre o dieci cittadini potrebbe essere oggettivamente o soggettivamente interessato a curare la diffusione e il rispetto di queste norme. Quindi, se mi permettete, tale lettera è inutile o foriera di danni enormi perché, poi, si tratta di andare ad applicare questo tipo di normativa, sollevando un contenzioso sterminato, che non capisco chi fosse chiamato a dirimerlo in base a quali criteri potrebbe poi in concreto farlo. Quindi, richiamandomi a quanto hanno detto diversi colleghi, raccomandando ai fautori della maggioranza anche di questo articolo così contraddittorio che quanto meno la lettera h) fosse espunta perché è tale da compromettere probabilmente a suon di contenzioso l'operatività della norma stessa.
Quindi, voteremo a favore dell'emendamento Boscetto 2.26.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Menia. Ne ha facoltà.
ROBERTO MENIA. Signor Presidente, in realtà è venuta quasi meno la ragione del mio intervento perché il collega Benedetti Valentini ha perso un po' di tempo, ma volevo farle notare l'illogicità manifesta di quanto accaduto prima. Infatti, era palese che vi fosse una condizione politica, per cui da parte della maggioranza si faceva auto-ostruzionismo per cercare di recuperare tempi e persone, mentre da questa parte, come era visibile, vi era la volontà di far contare se la maggioranza fosse in grado di ottenere il numero legale: è evidente che ciò non avesse alcun senso.
Le volevo far notare che prima qui sotto c'erano una trentina di persone e, quindi, non aveva alcun senso che il collega Boato si affannasse a raccogliere tutte le tessere che trovava su questi banchi.
PRESIDENTE. Onorevole Menia, stiamo parlando dell'emendamento Boscetto 2.26.
ROBERTO MENIA. Lo so, signor Presidente, ma volevo soltanto farle notare questo aspetto.
MARCO BOATO. Ma di che cosa parliamo? Presidente, l'ordine l'ha dato lei!
ROBERTO MENIA. Onorevole Boato, stia tranquillo, si dia una calmata...
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mazzoni. Ne ha facoltà.
ERMINIA MAZZONI. Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole dell'UDC su questo emendamento. All'inizio avevo rappresentato una posizione di contrarietà su gran parte degli emendamenti successivi a quello che ho ritirato, in quanto ho evidenziato il lavoro fatto in Commissione per recuperare lo spirito dell'emendamento presentato dall'UDC. Tuttavia, la parte «toccata» Pag. 59da questo emendamento, che interessava sicuramente anche l'UDC, non ha trovato una soluzione e, quindi, non siamo riusciti ad individuare una formulazione diversa che potesse allontanare le preoccupazioni del gruppo che rappresento. Ritengo che non ci siano, comunque, questi effetti devastanti ma che sarebbe stata opportuna una formulazione più chiara, onde evitare eventuali intralci futuri nella praticabilità dell'attività che viene sintetizzata in questa lettera; in ogni caso, in questo momento esprimiamo un voto favorevole all'emendamento e, quindi, siamo per la soppressione della lettera h).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Santelli. Ne ha facoltà.
JOLE SANTELLI. Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole di Forza Italia su questo emendamento, che è anche a nostra firma, per le ragioni prima esposte dalla collega Mazzoni. Questa è una di quelle norme che creano estrema ambiguità nella formulazione e nei compiti di questa commissione, che potrebbero determinare un'alterazione sia della sua struttura che della sua funzione.
Sarebbe stato più utile non solo specificare, ma anche rendere molto stringenti questi compiti, proprio per dissipare i dubbi e le preoccupazioni - credo legittimi - di una parte; in ogni caso, visto che questo lavoro non si è potuto svolgere, noi voteremo a favore di questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Brigandì. Ne ha facoltà.
MATTEO BRIGANDÌ. Signor Presidente, preannuncio che il gruppo della Lega Nord voterà a favore di quest'emendamento.
Fra tutte le lettere contenute nell'articolo 2, credo che la lettera h) sia la più emblematica, la meno intelligibile e caratterizzata da frasi veramente incomprensibili.
Nel mio intervento sul complesso degli emendamenti ho chiesto che il relatore ci desse quantomeno una spiegazione per capire l'italiano. Questa lettera h) è assolutamente incomprensibile e faccio un esempio: quando si fa riferimento ad «osservazioni di soggetti interessati» di chi si sta parlando? Si tratta veramente di una disposizione al di fuori di ogni comprensione della lingua italiana: per questo motivo la Lega Nord voterà a favore della soppressione di questa lettera h), quindi a favore dell'emendamento in questione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Boscetto 2.26, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 366
Votanti 363
Astenuti 3
Maggioranza 182
Hanno votato sì 118
Hanno votato no 245).
Prendo atto che il deputato Garavaglia non è riuscito a votare ed avrebbe voluto esprimere un voto favorevole.
Prendo atto altresì che i presentatori degli identici emendamenti Cota 2.9 e Boscetto 2.62 non accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, noi condividiamo il contenuto degli identici emendamenti Cota 2.9 e Boscetto 2.62. Infatti, come ho già avuto modo di dire all'inizio della trattazione dell'articolo 2, noi vorremmo una Commissione che si occupasse delle questioni importanti, lasciando naturalmente Pag. 60ad altri organismi i compiti diffusi di crescita culturale dei temi afferenti al culto, alla difesa, alla promozione dei diritti umani.
La istituenda Commissione è un organismo di vigilanza e d'intervento attivo rispetto alle eventuali violazioni di questi diritti. Se essa, invece, si occupa, attraverso la sua struttura di - cito testualmente - «collaborare alla realizzazione, nelle istituzioni scolastiche e nelle università, di progetti didattici e di ricerca concernenti le tematiche della tutela dei diritti umani» verrebbe impegnato un intero organismo.
Questa ulteriore incombenza potrebbe risultare negletta, trascurata, oppure potrebbe assorbire energie, compiti, tempo e risorse; così sarebbe per questo compito di tipo educativo, se così lo vogliamo chiamare.
Abbiamo la sensazione che voi stessi vogliate mettere in piedi una creatura mozzandola e rendendola non funzionale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Brigandì. Ne ha facoltà.
MATTEO BRIGANDÌ. Signor Presidente, intervengo ancora una volta per sottolineare che la Lega Nord voterà a favore degli identici emendamenti Cota 2.9 e Boscetto 2.62.
Quando si è svolta la discussione sul complesso degli emendamenti forse sarebbe stato opportuno da parte della Commissione fornire una risposta per poter comprendere non dico tutta la disposizione, ma almeno la ratio, lo spirito di queste singole lettere, proposizioni normative che alla fine debbono essere applicate.
Cosa vuol dire «promuovere gli opportuni contatti con le autorità»? È possibile che un ente pubblico promuova dei contatti non opportuni? Questa dizione è talmente elastica e non descrittiva di confini che, sostanzialmente, lascia aperta la possibilità ad un qualsiasi tipo di comportamento. Per questi motivi voteremo a favore degli emendamenti in questione.
PRESIDENTE. Avverto che è stato chiesto un ulteriore controllo delle tessere di votazione.
MARCO BOATO. Prima chieda l'autorizzazione all'onorevole Menia!
ROBERTO MENIA. Prendi una camomilla!
PRESIDENTE. Invito, pertanto, i deputati segretari a procedere al controllo delle tessere di votazione (I deputati segretari ottemperano all'invito del Presidente).
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Santelli. Ne ha facoltà.
JOLE SANTELLI. La lettera i) dell'articolo 2 in esame attribuisce alla Commissione il compito di promuovere gli opportuni contatti con l'autorità, le istituzioni e gli organismi pubblici, quali i difensori civici, cui la legge attribuisce, a livello centrale e locale, specifiche competenze in relazione alla tutela dei diritti umani.
Colgo l'occasione della dichiarazione di voto su questi emendamenti per esprimere una preoccupazione di carattere generale. Una delle osservazioni evidenziate in Commissione anche dalla relatrice era che un organismo di questo genere non fosse soltanto di tipo pletorico, ma che potesse essere realmente operativo. A tal fine, vi deve essere una effettiva coerenza tra strutture, adeguamenti di risorse e compiti specifici.
La nostra preoccupazione è che i compiti attribuiti a questa Commissione siano talmente vaghi e ampi da non potersi comprendere come essi possano essere svolti e in che termini. Ritengo si tratti di un problema del quale tutti ci dovremmo far carico in quanto, facendo un mea culpa da legislatori - sebbene pro tempore, in questa fase -, occorre riconoscere che le leggi italiane sono meravigliose sulla carta, ma totalmente inapplicate nella pratica.
Chiedo all'Assemblea di non scrivere anche oggi un testo che poi, inevitabilmente, sarà un bellissimo libro dei sogni, Pag. 61per poi tradursi in qualche articolo di giornale o in qualche conferenza stampa.
Se vogliamo che questi organismi abbiano efficacia, stiamo attenti nel circoscrivere realmente i compiti che essi sono chiamati a svolgere.
GRAZIELLA MASCIA, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GRAZIELLA MASCIA, Relatore. Presidente, ho chiesto la parola per precisare al collega Benedetti Valentini, intervenuto prima, che stavamo parlando della lettera i) e non della lettera l), a cui egli si era riferito nel suo intervento, e che, peraltro, è stata riformulata nell'emendamento 2.501 della Commissione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mazzoni. Ne ha facoltà.
ERMINIA MAZZONI. Presidente, gli identici emendamenti in esame non sono per noi condivisibili perché raccolgono una delle intenzioni che erano racchiuse anche nel testo della proposta da me inizialmente presentata, relativamente all'istituzione del Garante dei detenuti. Al suo interno vi era infatti una previsione di contatti e di possibili raccordi che il Garante nazionale avrebbe dovuto sviluppare con le analoghe figure che si stanno costituendo a livello regionale, comunale e, a volte, anche provinciale, per una questione di logicità della operatività di questi organismi.
La lettera i) del comma 1 dell'articolo 2 riproduce quella intenzione di raccordo funzionale, e credo che, per quanto anche in questo caso la riformulazione risulti leggermente vaga, sia abbastanza chiaro l'intento, che non è sicuramente quello di attribuire al Garante poteri ultronei rispetto a quelli che gli stiamo attribuendo con questo testo unificato, ma semplicemente quello di rendere più efficace l'azione attraverso l'utilizzazione delle ramificazioni esistenti sul territorio.
Mi auguro che, oltretutto, questi interventi possano servire anche a darne una lettura successiva in sede interpretativa che possa andare verso questa direzione; quindi, vi è solo un rapporto di collegamento con i soggetti già esistenti sul territorio, senza alcuna interferenza nell'autonomia di quelli che già lavorano e che hanno competenze specifiche.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Cota 2.9 e Boscetto 2.62, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 346
Votanti 345
Astenuti 1
Maggioranza 173
Hanno votato sì 117
Hanno votato no 228).
Prendo atto che la deputata Ceccacci Rubino non è riuscita a votare.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro dell'emendamento De Zulueta 2.60 formulato dal relatore.
TANA DE ZULUETA. Sì, Presidente, lo ritiro.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.501 della Commissione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Presidente, con riferimento all'emendamento 2.501 della Commissione, accolgo l'osservazione correttiva della relatrice, Pag. 62onorevole Mascia, perché, in effetti, l'intervento che avevo svolto in precedenza era riferito a questo punto. Quindi, gliene do atto e devo dire, pur ribadendo gran parte delle osservazioni che avevo svolto, che la formulazione che è stata introdotta, è tuttavia meno aberrante, perché attribuisce quantomeno alla Commissione il compito di fornire collaborazione e non già di sostituirsi alle istituzioni stesse.
Per tale parziale correzione della originaria formulazione, il nostro gruppo esprimerà un voto di astensione sull'emendamento 2.501 della Commissione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cota. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Presidente, noi, più che l'astensione, esprimiamo un voto contrario, visto che già il provvedimento è da noi valutato come inutile e superfluo e che l'emendamento 2.501 della Commissione lo peggiora.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.501 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 354
Votanti 323
Astenuti 31
Maggioranza162
Hanno votato sì 308
Hanno votato no 15).
Prendo atto che il deputato Mele non è riuscito a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.502 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 360
Votanti 358
Astenuti 2
Maggioranza 180
Hanno votato sì 346
Hanno votato no 12).
Passiamo all'emendamento Santelli 2.27.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento Santelli 2.27 formulato dal relatore.
JOLE SANTELLI. No, signor Presidente, insisto per la votazione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, il gruppo di Alleanza Nazionale esprimerà un voto favorevole sull'emendamento Santelli 2.27, soppressivo del comma 2 dell'articolo 2. Come abbiamo osservato in fase di discussione sul complesso delle proposte emendative, prevedere una più complessa articolazione della Commissione in sezioni inficia, evidentemente, il principio della sua composizione unitaria - era prevalsa infatti la tesi che essa dovesse essere unitaria per occuparsi dei diritti umani in ogni ambito; in altri termini, un'unica Commissione in grado di assumere su di sé le materie ed i poteri di intervento e di iniziativa -; ne è un riflesso, nell'articolazione concreta, già la figura del Garante delle persone detenute (che esamineremo nei successivi articoli). Diventa addirittura velleitario prevedere che una molteplicità di sezioni possano funzionare all'interno di tale organismo.
PRESIDENTE. Deve concludere...
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. In buona sostanza, la previsione di più Pag. 63sezioni rischia di contraddire proprio il disegno unitario secondo il quale è stato modificato il testo. Quindi, esprimiamo un voto favorevole sull'emendamento in esame.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Brigandì. Ne ha facoltà.
MATTEO BRIGANDÌ. Signor Presidente, ritengo che il comma 2 di questo articolo 2 abbia la sua ragion d'essere esclusivamente nelle conferenze stampa di chi poi, alla fine, si dovrà vantare di aver portato a conclusione l'iter di questa legge; evenienza, quella della sua approvazione, che non mi auguro.
In primo luogo, osservo che la previsione del numero dei componenti è scesa drasticamente con il primo articolo. Si stabiliscono, con l'articolo 2, le competenze della Commissione ma poi, al terzo comma, si prevede che essa adotti un regolamento interno. Per legge, dunque, si vuole regolamentare il regolamento? Mi pare che ciò sia contrario ad ogni tipo di logica: si riconosce tale facoltà ma ciò è del tutto pleonastico perché è evidente che la Commissione, che già dall'articolo 1 viene considerata un organismo indipendente, può fare tutto, e quindi anche quanto previsto dal secondo comma. È pleonastico; probabilmente, stiamo discutendo a vuoto e sarebbe opportuno sopprimere questo comma.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Santelli. Ne ha facoltà.
JOLE SANTELLI. A mio avviso, il comma 2, onorevole relatrice, aveva un reale senso nell'impostazione precedente del provvedimento quale era stata prevista nel testo licenziato dalla Commissione. Adesso ci troviamo in una situazione differente; ricordo alla relatrice ed ai colleghi che noi abbiamo previsto alla sezione del Garante dei detenuti una specificità ed un'autonomia funzionale ben definita.
Ho il dubbio che la possibilità prevista in questo comma 2 di costruire ulteriori sezioni tolga valore proprio alla sottolineatura che si voleva dare della struttura del Garante; infatti, con cinque componenti e con già due sezioni definite dalla legge, è oggettivamente difficile immaginare quante ne possano essere costituite in più. Ma soprattutto - e su ciò chiederei l'attenzione della relatrice - temo che questo comma tolga valore proprio alla definizione di sezione separata del Garante, sezione che esamineremo successivamente.
GRAZIELLA MASCIA, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GRAZIELLA MASCIA, Relatore. Signor Presidente, per quanto ci riguarda, resta fermo il principio indicato; preciso che tutto il testo è stato adeguato alla diminuzione dei membri di questa Commissione. Non avremo più una sezione staccata del Garante dei detenuti ma, all'interno di questa Commissione, vi sarà comunque una organizzazione del lavoro che consentirà di svolgere tale funzione secondo una particolare procedura. Come vedremo anche con l'emendamento successivo, il presidente della Commissione stessa potrà delegare un coordinatore e ciò rimane come principio ai fini dell'organizzazione interna della Commissione stessa.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Santelli 2.27, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 373
Votanti 370
Astenuti 3Pag. 64
Maggioranza 186
Hanno votato sì 112
Hanno votato no 258).
Prendo atto che la deputata Lenzi non è riuscita ad esprimere il proprio voto.
Passiamo alla votazione del subemendamento Benedetti Valentini 0.2.503.1.
Prendo atto che i presentatori non accedono all'invito al ritiro e che l'onorevole Boscetto ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
GABRIELE BOSCETTO. Signor Presidente, stabilire che il personale debba essere almeno per il 50 per cento destinato al Garante dei diritti delle persone detenute costituisce un vincolo, mentre sembrerebbe più logico lasciare alla verifica delle esigenze quanto personale debba essere destinato alla parte della Commissione che si interessa dei diritti umani e quanto invece debba essere destinato alla parte della Commissione che si occupa delle garanzie dei detenuti. Stabilire già a livello regolamentare che si debba prevedere la destinazione di una quota di questo personale non inferiore al 50 per cento al supporto delle attività relative al Garante dei diritti delle persone detenute, è un qualcosa che a nostro avviso ingessa la situazione e non la rende invece duttile come dovrebbe essere.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Brigandì. Ne ha facoltà.
MATTEO BRIGANDÌ. Ribadendo la contrarietà a tutto il provvedimento, noi riteniamo che nel momento in cui bisogna operare un giudizio di bilanciamento fra l'interesse della tutela dei diritti dell'uomo e quello di verifica del regolare comportamento in riferimento ai detenuti, non si possa che addivenire ad una prevalenza del primo interesse. Credo infatti che sia un interesse primario quello di verificare e tutelare i diritti dell'uomo, mentre quelli dei detenuti al massimo possono essere considerati in un rapporto di genus a specie con riferimento ai primi.
Quindi prevedere che per una parte, certamente di interesse inferiore rispetto al tutto, si debba attestare il 50 per cento delle attività lavorative, a me sembra veramente eccessivo. Per altro verso è opportuno sottolineare...
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Brigandì, ma lei ha esaurito il suo tempo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Benedetti Valentini 0.2.503.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 370
Votanti 369
Astenuti 1
Maggioranza 185
Hanno votato sì 122
Hanno votato no 247).
Passiamo alla votazione del subemendamento Mellano 0.2.503.2.
GRAZIELLA MASCIA, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GRAZIELLA MASCIA, Relatore. Signor Presidente, vorrei leggere la riformulazione del subemendamento in oggetto, concordata con il collega Mellano. Ricordo che su di esso la Commissione aveva espresso parere favorevole a condizione che ne fosse accolta la riformulazione, che è la seguente: sostituire le parole «di tutela dei detenuti e delle persone» con le seguenti: «la tutela dei diritti delle persone detenute o» ed aggiungere, in fine, la parola: «personale».
Pag. 65
PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori del subemendamento accolgono la riformulazione proposta.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Mellano 0.2.503.2, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 373
Votanti 370
Astenuti 3
Maggioranza 186
Hanno votato sì 322
Hanno votato no 48).
ANDREA GIBELLI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANDREA GIBELLI. Presidente, siccome è evidente che dai banchi della maggioranza ci sono voti doppi, vorrei invitarla nella prossima occasione a tenere aperta la votazione, in modo che si capisca bene cosa sta accadendo oggi in quest'aula.
PRESIDENTE. Lei chiede un controllo o solo una tempistica sulla schermata?
ANDREA GIBELLI. Sta a lei, Presidente! È autorevole...!
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.503 della Commissione.
Avverto che l'eventuale approvazione dell'emendamento 2.503 della Commissione produrrà la preclusione, ovvero l'assorbimento, delle seguenti proposte emendative: gli identici emendamenti Cota 2.13, Boscetto 2.28 e Benedetti Valentini 2.30; tutte le proposte emendative riferite all'articolo 9, ivi compresa la votazione di tale articolo; gli identici emendamenti Cota 11.1 e Benedetti Valentini 11.31; tutte le proposte emendative riferite all'articolo 14, ivi compresa la votazione di tale articolo; gli emendamenti Cota 17.1 e 17.13 e Benedetti Valentini 17.16; l'emendamento De Zulueta Tit. 60.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Onorevoli colleghi, comprendo che il tempo e la stanchezza possano renderci un po' impazienti, però desidero precisare due questioni per i colleghi che si apprestano a votare.
La prima riguarda il fatto che vi è un problema di scelta importante laddove si faccia riferimento alle persone detenute o a quelle private della libertà personale. Non vi sfugge che si tratta di una scelta di principio. Chi di voi è d'accordo sul fatto che la legge si applichi non soltanto alle persone detenute, ma anche a quelle semplicemente trattenute presso i centri di accoglienza, di identificazione e di prima accoglienza, voterà a favore del testo proposto, mentre secondo la nostra visione il trattamento non deve essere identico. Si tratta di fattispecie soggettive completamente diverse, rispondenti a rationes assolutamente non equiparabili. Ciò sarebbe fonte di grande confusione e disfunzionalità.
Quindi, fate attenzione, perché si tratta di compiere questa scelta, di cui ognuno naturalmente assume la responsabilità.
Questo emendamento mi dà il destro per tornare sulla questione del vincolo del 50 per cento.
PRESIDENTE. Onorevole Benedetti Valentini...
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Qui si sta vincolando il 50 per cento della struttura e del personale ad occuparsi solo delle garanzie del detenuto. Ciò significa limitarlo oppure renderlo sovrabbondante. Se la restante parte della Commissione, Pag. 66del suo personale e della sua struttura, in determinati momenti non fosse sufficiente, cosa faremmo?
PRESIDENTE. Onorevole Benedetti Valentini, deve concludere.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Praticamente, ci siamo vincolati alla quantificazione del 50 per cento, che è quanto di più assurdo e disfunzionale ci sia.
In conclusione, non si può votare questa riformulazione del testo da parte della Commissione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Signor Presidente, intervengo solo per chiarire ai colleghi che questo ampio emendamento della Commissione è stato elaborato anche in collaborazione con molti colleghi dell'opposizione, proprio a seguito delle votazioni che hanno ridotto la composizione della commissione in riferimento all'articolo 1.
Quindi, tale emendamento costituisce un atto di grande responsabilità, lealtà e anche trasparenza, che, dopo la richiesta di sospensione da parte del presidente Violante, la Commissione ha svolto proprio per essere coerente con il voto dell'Assemblea, che molti di noi non avevano condiviso, ma che c'è stato e del quale abbiamo necessariamente tratto le conseguenze.
Si tratta di un emendamento di carattere fondamentale, che va ad incidere sul corpo della legge e che è conseguente proprio alle votazioni che il collega Benedetti Valentini ed altri hanno auspicato e che hanno prevalso nella precedente seduta. Quindi, invito ad approvarlo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.503 della Commissione, nel testo subemendato, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 330
Votanti 270
Astenuti 60
Maggioranza 136
Hanno votato sì 264
Hanno votato no 6).
Passiamo alla votazione dell'articolo 2.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cota. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Noi voteremo contro questo articolo, perché, come ho ribadito anche intervenendo sul complesso degli emendamenti, esso evidenzia l'assoluta inutilità di questo organismo nei due aspetti riguardanti sia la tutela dei diritti umani, sia quella delle persone private della libertà personale.
Con particolare riferimento all'aspetto della tutela dei diritti umani la formulazione di questo articolo è letteralmente aria fritta. Vi è soprattutto la possibilità che questa commissione venga a sovrapporsi a ruoli e funzioni di organi, che sono istituzionalmente preposti alla tutela dei diritti umani e all'applicazioni di leggi e convenzioni sia sul nostro territorio, sia all'estero.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Santelli. Ne ha facoltà.
JOLE SANTELLI. Intervengo per annunciare l'astensione del gruppo di Forza Italia. Come più volte ribadito, noi non siamo assolutamente contrari all'istituto, siamo anzi favorevoli. Purtroppo non possiamo dare il nostro voto favorevole perché non concordiamo sulle modalità con cui le competenze di questo istituto vengono definite nel testo unificato. Ci auguriamo che al Senato possano essere ulteriormente circoscritte, per cui il nostro voto di astensione è un voto di aspettativa per eventuali ulteriori passaggi.
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PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 358
Votanti 282
Astenuti 76
Maggioranza 142
Hanno votato sì 255
Hanno votato no 27).
(Esame dell'articolo 3 - A.C. 626-A/R ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (vedi l'allegato A - A.C. 626-A/R ed abbinate sezione 2).
Ha chiesto di parlare l'onorevole Boscetto. Ne ha facoltà.
GABRIELE BOSCETTO. Presidente, colleghi, signor rappresentante del Governo, l'articolo 3 riguarda i poteri di accertamento, di controllo e di denuncia della Commissione. In sostanza è l'articolo che ne prevede le funzioni in termini di procedure.
Noi siamo critici sin dall'inizio su alcuni aspetti relativi a queste procedure. Devo dire che la relatrice è venuta incontro ad alcune esigenze da noi prospettate e di questo ancora una volta la ringraziamo. Da qui traggono origine alcuni emendamenti della Commissione volti a prevedere la verifica delle condizioni di procedibilità e della ricorrenza di determinati presupposti per l'invio degli atti all'autorità giudiziaria. Pertanto, la nuova formulazione del primo periodo del comma 1 dell'articolo 3 risultante dall'emendamento della Commissione - «Per l'espletamento dei compiti di cui all'articolo 2, comma 1, lettera g), la Commissione, verificate le condizioni di procedibilità, informa le parti interessate» - ci pare positiva.
Questo aspetto prima non era previsto e non vi era alcun accenno ad un'azione di filtro, per cui si poteva ricorrere alla Commissione in modo indiscriminato e rendere ammissibili o meno determinate istanze poteva rientrare solo implicitamente nell'attività svolta dalla Commissione stessa.
Non dimentichiamo che quando si parla di diritti umani la percezione del fenomeno che può avere qualsiasi cittadino è molto ampia, quindi è prevedibile un massiccio ricorso a tale organo. Sarebbe stato forse utile definire anche il concetto di diritti umani ai fini di queste procedure, ma non è stato fatto.
Ci sembra, però, estremamente interessante l'aver previsto in modo chiaro la verifica delle condizioni di procedibilità per l'inoltro del procedimento. Nella nuova formulazione prospettata, la soppressione della restante parte del comma 3 è dovuta all'introduzione del comma 1-bis, il quale riformula la parte della norma che abbiamo sempre criticato e che continuiamo a criticare, perché non ci pare che ancor oggi riesca a soddisfare requisiti di logica e di congruità.
In sostanza, la Commissione può richiedere alle parti interessate di fornire informazioni o di esibire documenti. A fronte di una istanza del cittadino che si lamenta del comportamento di un altro cittadino, di un ente o di una società, si chiede a quel soggetto di esibire documenti o di fornire informazioni. Anche se i cittadini vengono investiti di nuovi oneri, mi pare che questo sia legittimo, finché si tratti di oneri di informazione e di esibizione che non siano accompagnati da pesanti sanzioni. Qui, invece, le sanzioni sono pesanti, perché, se le parti rifiutano od omettono, senza giustificato motivo, di fornire le informazioni o di esibire i documenti richiesti dalla Commissione, sono puniti con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 4 Pag. 68mila a 24 mila euro. Ad esempio, verificata l'ammissibilità della denuncia presentata da un cittadino nei riguardi di un altro per violazione dei diritti umani, se il cittadino non fornisce le spiegazioni o non esibisce i documenti richiesti, incorre nella sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 4 mila a 24 mila euro, che può essere incrementata fino al doppio del massimo e, quindi, a 48 mila euro (ovvero, quasi 100 milioni delle vecchie lire), se le parti forniscono informazioni o esibiscono documenti non veritieri. Ci ritroviamo, quindi, con una Commissione di garanzia dei diritti umani che finisce per avere poteri specifici nell'emanazione di una sanzione amministrativa pesantissima, rispetto ad alcuni atteggiamenti o comportamenti delle parti interessate.
Abbiamo chiesto ripetutamente che questa parte della normativa venisse espunta e, comunque, abbiamo presentato l'emendamento 3.61 volto a limitare il peso delle sanzioni da 300 a 10 mila euro, invece, che da 4 mila a 24 mila. Non riusciamo a comprendere, né ci è stato spiegato, per quale ragione si debbano mantenere queste sanzioni amministrative in termini così pesanti.
Ci troviamo, quindi, nella condizione di poter chiedere che vengano accolti i nostri emendamenti, che consideriamo del tutto congrui ed aderenti a giustizia.
PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
GRAZIELLA MASCIA, Relatore. Signor Presidente, la Commissione raccomanda l'approvazione dei suoi emendamenti 3.500 e 3.501 e invita i presentatori al ritiro di tutte le altre proposte emendative riferite all'articolo 3, altrimenti il parere è contrario.
PRESIDENTE. Il Governo?
LUIGI LI GOTTI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Onorevole Cota accede all'invito al ritiro del suo emendamento 3.1, formulato dal relatore?
ROBERTO COTA. No, signor Presidente, e chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Signor Presidente chiedo che nel corso della votazione si faccia ciò che è stato chiesto, in precedenza, dal collega Gibelli, ossia che la votazione stessa sia tenuta aperta il tempo sufficiente per consentire il controllo delle tessere.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cota 3.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
ROBERTO COTA. Guardi là, signor Presidente! Non è possibile!
MARCO BOATO. Sì che è possibile! L'avete fatto mille volte nella scorsa legislatura!
LALLA TRUPIA. Presidente...
ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Presidente...
ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente!
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
Prego i deputati segretari di coadiuvare la Presidenza.
(Una voce dai banchi del gruppo Alleanza nazionale: Manca Deiana!)
Pag. 69LUCIANO VIOLANTE. Deiana è presente!
ROBERTO MENIA. Deiana è entrata adesso!
MARCO BOATO. Non fare il poliziotto!
PRESIDENTE. Gli onorevoli Conte e Menia sono presenti. L'onorevole Boscetto risulta presente. L'onorevole Fasolino è presente. L'onorevole Acerbo è presente. Gli onorevoli Siniscalchi e Mungo sono presenti. L'onorevole Lombardi è presente. L'onorevole Tomaselli è presente. L'onorevole Capitanio Santolini è presente.
Avverto che la Camera non è in numero legale per deliberare, per venti deputati (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
Il sistema ha già computato automaticamente nove deputati, aggiunti figurativamente, in conseguenza della richiesta di voto nominale. Tale numero risulta dalla differenza tra il quorum per la richiesta di votazione qualificata e i deputati appartenenti ai gruppi richiedenti la stessa, che hanno effettivamente preso parte alla votazione. Ai fini della verifica del numero legale, dobbiamo, secondo la prassi consolidata, aggiungere, ove siano in eccedenza rispetto a quelli già inclusi figurativamente dal sistema, i deputati intervenuti per dichiarazione di voto che non sono presenti in aula e i deputati presenti in aula che non hanno preso parte alla votazione o non sono riusciti a votare (Commenti!).
MAURIZIO TURCO. Ma con chi parla? Voce!
PRESIDENTE. I seguenti deputati sono, come già detto, presenti in aula: Conte, Siniscalchi, Lombardi, Menia, Fasolino, Capitanio Santolini, Mungo, Iacomino, Boscetto, Carta, Acerbo e Tomaselli.
Ribadisco pertanto che la Camera non è in numero legale per deliberare. Il numero dei deputati intervenuti per dichiarazione di voto non è in eccedenza rispetto (Commenti)...
ROBERTO SALERNO. Vergogna! Vergogna!
PRESIDENTE. A norma del comma 2 dell'articolo 47 del regolamento, rinvio la seduta di un'ora.
La seduta, sospesa alle 16,15 è ripresa alle 17,20.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
PRESIDENTE. Dovremmo ora procedere nuovamente alla votazione dell'emendamento Cota 3.1, sulla quale in precedenza è mancato il numero legale. Tuttavia, apprezzate le circostanze, rinvio la votazione ed il seguito del dibattito ad altra seduta.