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Discussione del disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 300 del 2006: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni di delegazione legislativa (approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C. 2114-B).
PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle modifiche introdotte dal Senato, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
SESA AMICI (Ulivo), Relatore. Illustra il contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, limitatamente alle significative modifiche introdotte dal Senato, sottolineando la necessità di avviare una riflessione sul valore paritetico della rappresentanza politica tra i due rami del Parlamento, che rischia di essere pregiudicato dalla notevole difformità tra i criteri di ammissibilità degli emendamenti.
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.
LUIGI D'AGRÒ (UDC). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede alla Presidenza di sconvocare la X Commissione, i cui lavori dovrebbero cominciare alle 16.
PRESIDENTE. Rileva che il regolamento non esclude la concomitanza tra i lavori delle Commissioni e le sedute dell'Assemblea in cui non siano previste votazioni.
ANNA TERESA FORMISANO (UDC). Riterrebbe opportuno che fosse garantita, anche nel corso dello svolgimento di una discussione sulle linee generali, la presenza in aula dei deputati, non essendo predeterminabile il momento in cui l'Assemblea procederà a votazioni.
PRESIDENTE. Assicura che, nel caso in cui si dovesse passare ai voti, la Presidenza provvederà a sconvocare tutte le Commissioni.
LUIGI D'AGRÒ (UDC). Osserva che la X Commissione aveva deciso di riunirsi al termine dei lavori dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Ritiene che la concomitanza dei lavori della X Commissione non precluderà al deputato D'Agrò di intervenire nella discussione sulle linee generali del disegno di legge di conversione n. 2114-B.
NICOLA BONO (AN). Invita la Presidenza a garantire la partecipazione al dibattito dei membri della Commissione competente per materia.
Pag. VIPRESIDENTE. Assicura che le determinazioni assunte sono conformi al disposto regolamentare ed alla consolidata prassi applicativa.
DARIO RIVOLTA (FI). Riterrebbe opportuno organizzare i lavori della Camera in modo da garantire alle Commissioni la possibilità di svolgere compiutamente la propria attività, evitando sovrapposizioni con le sedute dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Manifestata condivisione, a titolo personale, per le considerazioni svolte dal deputato Rivolta circa l'organizzazione dei lavori parlamentari, rileva che la correttezza della prassi finora applicata è stata confermata dalla Giunta per il regolamento nella riunione del 4 ottobre 2006.
ANTONIO LEONE (FI). Ritiene quanto meno anomalo che la discussione sulle linee generali di un provvedimento si svolga in contemporanea con l'esame dello stesso da parte della competente Commissione di merito.
PRESIDENTE. Fa presente che la Commissione di merito è regolarmente presente in aula e che la X Commissione è impegnata nell'esame di altro provvedimento.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI (AN). Lamentato preliminarmente il sostanziale esproprio delle prerogative dell'istituzione parlamentare, stigmatizza l'arroganza che ha connotato il comportamento dell'Esecutivo, segnatamente con riferimento al prospettato conferimento di nuove deleghe legislative: nel merito, richiama i condivisibili rilievi contenuti nel parere del Comitato per la legislazione. Esprime infine un giudizio nettamente negativo sul provvedimento d'urgenza in discussione.
GABRIELE BOSCETTO (FI). Nell'associarsi alle considerazioni svolte dal deputato Benedetti Valentini, stigmatizza il fatto che l'Esecutivo, grazie ai diversi criteri applicati al Senato relativamente all'ammissibilità degli emendamenti, ha inserito nel disegno di legge di conversione del provvedimento d'urgenza in discussione disposizioni recanti deleghe legislative al Governo.
SIMONE BALDELLI (FI). Nel lamentare preliminarmente l'eccessiva ristrettezza dei tempi di esame del provvedimento d'urgenza in discussione da parte della competente Commissione di merito, giudica particolarmente grave che il decreto-legge consenta anche agli enti locali che non abbiano rispettato il patto di stabilità - difformemente da quanto previsto dalla legge finanziaria per il 2007 - di assumere lavoratori precari.
ORIANO GIOVANELLI (Ulivo). Rilevata l'esigenza di uniformare i criteri seguiti per la valutazione di ammissibilità delle proposte emendative nei due rami del Parlamento, esprime soddisfazione per l'approvazione di significative modifiche del testo in discussione nel corso dell'iter al Senato. Giudica altresì inopportuna la previsione di deleghe legislative, pur condivisibili nel merito, nel disegno di legge di conversione di un provvedimento d'urgenza recante proroga di termini fissati da disposizioni legislative. Ritiene infine che non vi sia il tempo per modificare ulteriormente il testo in esame.
NICOLA BONO (AN). Nel giudicare inopportuna la disposizione che ha riaperto il termine per il condono dei tributi rimasti in sospeso nelle province della Sicilia orientale colpite dal sisma del 1990, in violazione dei principi basilari del diritto tributario, preannunzia la presentazione di proposte emendative volte a ridurre al 10 per cento l'ammontare dovuto per ciascun tributo e a prevedere l'emissione di nuovi ruoli da parte degli uffici unicamente nei confronti dei contribuenti evasori o morosi.
Pag. VIIPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
GIORGIA MELONI
MAURIZIO RONCONI (UDC). Esprime perplessità sul provvedimento d'urgenza in discussione che, seppure significativamente modificato dal Senato, presenta aspetti problematici, segnatamente per quanto concerne la delega al ministro della salute su materie delicate di natura etica.
FRANCESCO ADENTI (Pop-Udeur). Nel sottolineare la necessità di un maggiore coordinamento fra le attività dei due rami del Parlamento, preannunzia l'orientamento favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione di un decreto-legge che giudica efficace ed opportuno.
GIACOMO STUCCHI (LNP). Nel concordare sulla necessità di un'armonizzazione delle procedure tra i due rami del Parlamento, nonché sull'opportunità di evitare il ricorso a deleghe legislative in talune materie di particolare delicatezza, sottolinea che i provvedimenti recanti proroga di termini sono emblematici della scarsa credibilità dell'operato del Governo. Auspica, comunque, lo svolgimento di un proficuo confronto sulle proposte emendative presentate.
DAVIDE CAPARINI (LNP). Osservato che il provvedimento d'urgenza in discussione cerca di correggere taluni elementi di criticità contenuti nella manovra economico-finanziaria per il 2007, lamenta la discriminazione perpetrata a danno delle popolazioni del Nord, segnatamente con riferimento alle misure di carattere sanitario, nonché nei confronti dei soggetti colpiti dagli eventi sismici ed alluvionali verificatisi in Lombardia negli ultimi anni.
MARCO BOATO (Verdi). Nel preannunziare l'orientamento favorevole del suo gruppo al disegno di legge di conversione in discussione, rileva tuttavia che il ricorso allo strumento della decretazione d'urgenza al fine di prorogare termini previsti da disposizioni legislative lede la credibilità delle istituzioni, ponendosi in contrasto con il principio della certezza del diritto; manifestata altresì condivisione per il parere espresso dal Comitato per la legislazione, sottolinea l'opportunità di compiere ulteriori approfondimenti circa l'auspicabile armonizzazione, nei due rami del Parlamento, dei criteri che sovrintendono al vaglio presidenziale di ammissibilità delle proposte emendative presentate. Invita infine il Governo ad accettare un eventuale ordine del giorno che lo impegni a non esercitare le deleghe legislative previste dai commi 2 e 3 dell'articolo unico del disegno di legge di conversione in discussione.
LUIGI D'AGRÒ (UDC). Osservato preliminarmente che provvedimenti di proroga di termini previsti da disposizioni legislative ledono il principio di certezza del diritto, lamenta il fatto che, nel corso dell'esame da parte del Senato, siano state approvate le sole proposte emendative - peraltro già dichiarate inammissibili alla Camera - presentate dalla maggioranza e da gruppi parlamentari che, seppure di ridotta consistenza numerica, possono condizionare l'iter del disegno di legge di conversione in discussione.
GIUSEPPE MARIA REINA (Misto-MpA). Nel paventare il rischio di una progressiva perdita di credibilità delle istituzioni e, più in generale, della politica ove venissero reiterati errori già commessi in passato, lamenta il conferimento di deleghe legislative al Governo, che determina una lesione delle prerogative del Parlamento. Manifesta quindi un orientamento nettamente contrario al provvedimento d'urgenza in discussione.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle modifiche introdotte dal Senato e prende atto che il relatore rinunzia alla replica.
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Pag. VIIIRicordato che tutte le proposte emendative approvare dal Senato sono di iniziativa parlamentare, preannunzia la disponibilità ad accogliere un eventuale ordine del giorno che impegni il Governo a non esercitare le deleghe legislative previste dal disegno di legge di conversione in esame. Sottolinea altresì che significative modifiche al testo sono state introdotte anche con il contributo dell'opposizione.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.