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Discussione sulle comunicazioni del Governo.
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 26 febbraio scorso.
Dichiara aperta la discussione sulle comunicazioni del Governo.
MAURO DEL BUE (DC-PS). Nel ritenere che alla base della crisi di Governo vi sia l'errata interpretazione dei risultati elettorali, individua nell'eccessiva eterogeneità della maggioranza e nella contrapposizione tra sinistra radicale e sinistra riformista gli elementi che determinano il carattere precario dell'Esecutivo; rileva quindi che sarebbe stato opportuno ricercare più ampie intese politiche, superando l'anomalo sistema bipolare, anche al fine di avviare una riforma elettorale in senso proporzionale sull'esempio del sistema vigente in Germania.
ROBERTO ROLANDO NICCO (Misto-Min.ling.). Manifestata condivisione per le linee ispiratrici della politica estera perseguita dall'Esecutivo, esprime apprezzamento, in particolare, per gli impegni assunti in tema di tutela delle minoranze linguistiche e di relazioni tra Stato ed autonomie locali; nel ritenere altresì che la crisi di Governo, ormai avviata a soluzione, favorirà il superamento di taluni elementi di criticità emersi all'interno della maggioranza, preannunzia che confermerà la fiducia all'Esecutivo.
MARCO FEDI (Ulivo). Nel preannunziare l'intendimento di rinnovare la fiducia al Governo, esprime apprezzamento, in particolare, per l'impegno profuso dall'Esecutivo ai fini della valorizzazione delle comunità italiane all'estero.
SABINA SINISCALCHI (RC-SE). Manifestato apprezzamento per la politica estera perseguita dal Governo, connotata da significativi elementi di discontinuità rispetto a quella attuata dal precedente Esecutivo di centrodestra, auspica il progressivo incremento delle risorse destinate alla cooperazione allo sviluppo e la contestuale riduzione di quelle impiegate per finanziare interventi militari; invita altresì il Governo a prestare maggiore attenzione alle istanze rappresentate dalle associazioni che operano per la pace e la solidarietà tra i popoli.
GIORGIO LA MALFA (Misto). Sottolinea la scarsa coesione della maggioranza che sostiene il Governo, il quale non appare pertanto in condizione di attuare una politica coerente e rispettosa degli impegni assunti essendosi rivelata impraticabile la scommessa - su cui si insiste - sull'autosufficienza programmatica e numerica della maggioranza.
FABRIZIO CICCHITTO (FI). Giudicati paradossali gli sviluppi della crisi di Governo, Pag. IVsottolinea la particolare debolezza dell'Esecutivo, che si è mostrato elusivo e reticente sulle principali questioni politiche oggetto di forti divergenze tra le forze politiche della maggioranza; manifestata, inoltre, la disponibilità del suo gruppo ad un aperto confronto su un'eventuale riforma del sistema elettorale, riterrebbe ragionevole limitarsi all'introduzione di elementi di razionalizzazione della disciplina vigente. In quest'ottica dichiara la contrarietà del suo gruppo all'adozione del sistema elettorale tedesco.
ANGELO ALESSANDRI (LNP). Sottolinea le deleterie conseguenze derivanti dall'azione politica del Governo, connotata da incertezza e dall'assenza di interventi a sostegno dei cittadini italiani, segnatamente di quelli del Nord del Paese.
FERDINANDO BENITO PIGNATARO (Com.It). Esprime l'apprezzamento del suo gruppo per le comunicazioni rese dal Presidente del Consiglio e per l'attenzione rivolta alle politiche di sviluppo e di rilancio del Mezzogiorno ed a quelle sociali e del lavoro; manifesta altresì soddisfazione per la positiva soluzione della crisi, alla quale tutte le forze politiche devono contribuire dimostrando coesione e senso di responsabilità, per consentire al Governo di non interrompere l'azione di risanamento del Paese.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
ADOLFO URSO (AN). Rilevato che l'azione del Governo è stata connotata da logiche trasformistiche e da una sequenza di scelte sbagliate ed incoerenti, auspica una revisione dell'attuale sistema elettorale.
DONATA LENZI (Ulivo). Osservato che la crisi di Governo ha evidenziato i limiti del vigente sistema elettorale, introdotto per esigenze contingenti e meri interessi di parte e che necessita pertanto di sostanziali modifiche, auspica che l'Esecutivo possa proseguire nell'azione riformatrice avviata.
SILVANO MOFFA (AN). Sottolineata la gravità del fatto che si sia aperta una crisi di Governo in relazione ad una materia di fondamentale importanza come la politica estera, ritiene che la fragilità dell'Esecutivo e la scarsa coesione della maggioranza risultino evidenti anche in riferimento ad altri temi di rilevanza strategica, quale, ad esempio, la realizzazione di infrastrutture determinanti per lo sviluppo economico del Paese.
MARIA TERESA ARMOSINO (FI). Osserva preliminarmente che il Governo è viziato all'origine dal carattere estremamente eterogeneo della coalizione che la sostiene e dai condizionamenti politici dovuti all'esiguità della maggioranza raggiungibile al Senato.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIULIO TREMONTI
MARIA TERESA ARMOSINO (FI). Individua quindi nell'arrogante pretesa di una presunta autosufficienza e nell'ossessione dell'occupazione del potere gli elementi di debolezza di un Esecutivo che non riuscirà a realizzare importanti opere infrastrutturali né le preannunziate riforme sociali, nonostante la crescente pressione fiscale imposta al Paese.
LUCIO BARANI (DC-PS). Giudicata di fatto esaurita l'esperienza dell'attuale Governo e della maggioranza che lo sostiene, al cui interno esistono significative divergenze che non ritiene siano state superate, auspica la formazione di un Esecutivo sostenuto da forze politiche moderate e riformiste, nel quale non siano rappresentate la sinistra massimalista e la destra populista.
VALDO SPINI (Ulivo). Espressa soddisfazione, pur nella consapevolezza delle difficoltà del momento, per la fiducia Pag. Vconseguita dal Governo al Senato, ritiene essenziale rafforzare il rapporto con il Paese procedendo ad una seria riforma del sistema elettorale - preferibilmente in senso maggioritario sull'esempio del sistema francese o, in subordine, in senso proporzionale secondo il modello tedesco - e restituendo fiducia al sistema imprenditoriale. Preannunzia quindi che il suo gruppo rinnoverà la fiducia all'Esecutivo.
SERGIO D'ELIA (RosanelPugno). Nel ritenere che sarebbe stata preferibile la formazione di un nuovo Esecutivo con a capo il Presidente del Consiglio in carica, preannunzia che confermerà comunque la fiducia al Governo, manifestando particolare apprezzamento per l'impegno assunto in tema di moratoria universale delle esecuzioni capitali; esprime, peraltro, perplessità sulla proclamata autosufficienza politica della maggioranza, alla quale si dovrà presumibilmente derogare con riferimento al provvedimento concernente le unioni di fatto, nonché in relazione al decreto-legge per il rifinanziamento delle missioni internazionali.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Nel preannunziare che il suo gruppo confermerà con convinzione la fiducia al Governo, sottolinea la necessità di perseguire scelte politiche rigorose che consentano la soluzione dei conflitti d'interesse ed escludano dalle cariche politiche e da responsabilità amministrative i condannati con sentenza passata in giudicato. Auspica altresì l'attuazione dei processi di liberalizzazione nei settori dell'energia e dei servizi pubblici, nonché una significativa riduzione dei costi della politica.
ERMINIA MAZZONI (UDC). Nel preannunziare che negherà con rafforzata convinzione la fiducia al Governo, giudica incaute e ingiustificate le ottimistiche dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio, che non tiene conto delle divergenze e degli irrisolti problemi esistenti all'interno della maggioranza, di cui sottolinea il carattere composito ed eterogeneo; osservato altresì che non sono state fugate le preoccupazioni già espresse sul prospettato riconoscimento delle unioni di fatto, lamenta l'elusività dell'Esecutivo, in particolare circa le auspicabili misure strutturali a sostegno delle famiglie.
STEFANIA PRESTIGIACOMO (FI). Espresso un giudizio complessivamente negativo sulle politiche economiche e sociali finora attuate dal Governo di centrosinistra, paventa il rischio che la prospettata riforma elettorale, alla quale ha fatto riferimento il Presidente del Consiglio nelle sue comunicazioni, possa perseguire la fine del bipolarismo ed il ritorno al deleterio sistema delle preferenze.
ARNOLD CASSOLA (Verdi). Nel ringraziare il Presidente del Consiglio per le condivisibili comunicazioni rese, esprime particolare apprezzamento per la politica estera perseguita, nonché per gli impegni assunti a tutela dell'ambiente e per la valorizzazione delle comunità italiane nel mondo.
CARLO CICCIOLI (AN). Evidenziata l'eterogeneità della compagine governativa, ritiene che la maggioranza non abbia superato la sua grave crisi politica interna, il cui persistere impedirà all'Esecutivo di condurre un'azione organica e di ampio respiro.
GIANPIERO BOCCI (Ulivo). Esprime apprezzamento per le scelte operate dal Governo nell'attuale difficile fase, dalle quali si evince l'intendimento di attuare gli impegni assunti nei confronti degli elettori, con l'obiettivo di rilanciare l'economia del Paese e di garantire il necessario sostegno alle famiglie ed alle categorie sociali più deboli; dichiara quindi che confermerà la fiducia all'Esecutivo.
MARIO TASSONE (UDC). Evidenziata l'insufficienza delle politiche per il Mezzogiorno perseguite dal Governo, ritiene che i dodici punti indicati dal Presidente del Consiglio come essenziali per la sua futura azione politica siano ispirati ad un generico velleitarismo.
Pag. VIANDREA GIBELLI (LNP). Nell'evidenziare che il disinteresse del Presidente del Consiglio nei confronti del dibattito odierno, attesa la diversa consistenza numerica della maggioranza nei due rami del Parlamento, svilisce il ruolo della Camera dei deputati, giudica contraddittorie e addirittura scandalose le posizioni assunte dal Governo su materie di estrema delicatezza e rilevanza strategica per il Paese.
SIMONE BALDELLI (FI). Nel rilevare che l'azione svolta dal Governo appare caratterizzata da mistificazioni e palesi contraddizioni, ritiene che la crisi dell'Esecutivo non sia imputabile al vigente sistema elettorale, ma all'arroganza ed all'incapacità dimostrate. Preannunzia quindi che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo.
MAURIZIO TURCO (RosanelPugno). Nel preannunziare l'intendimento di confermare la fiducia al Governo, sottolinea la necessità di dare piena attuazione alle importanti riforme sociali ed economiche attese dal Paese, anche al fine di rimuovere gli ostacoli che in taluni settori impediscono tuttora il pieno rispetto della legalità.
MICHAELA BIANCOFIORE (FI). Osserva che il Governo appare fortemente condizionato dagli interessi di gruppi politici di irrisoria consistenza numerica, segnatamente di quello rappresentativo delle minoranze linguistiche.
MAURIZIO RONCONI (UDC). Ritiene che le divergenze fra i partiti che compongono la maggioranza siano la causa fondamentale dell'incapacità politica del Governo di attuare gli impegni assunti con l'elettorato. Sottolineato, quindi, che senza le opportune modifiche costituzionali non sarà possibile varare una legge elettorale efficace, dichiara che il suo gruppo negherà la fiducia ad un Esecutivo che non appare in grado di operare scelte positive per il Paese.
GRAZIA FRANCESCATO (Verdi). Rileva che la crisi di Governo ha richiamato le singole componenti della maggioranza ad una piena assunzione di responsabilità e ad una rigorosa autodisciplina che consenta il confronto, ma assicuri anche una sintesi condivisa, nell'interesse generale del Paese. Ribadisce quindi la forte determinazione con cui la sua parte politica intende perseguire l'efficace politica ambientale avviata dal Governo, al quale rinnova la fiducia.
MARILDE PROVERA (RC-SE). Sottolinea la necessità che il Governo presti la dovuta attenzione alle istanze rappresentate dall'elettorato dell'Unione, segnatamente con riferimento al problema abitativo, all'innalzamento dei salari e ad una riforma del mercato del lavoro e del sistema previdenziale che salvaguardi, in particolare, i giovani e le fasce sociali più disagiate; osserva peraltro che gli interventi infrastrutturali prospettati in Val di Susa sono irrispettosi della volontà delle comunità locali e celano interessi non meritevoli di tutela.
LUCIANO D'ULIZIA (IdV). Imputa al vigente sistema elettorale ed alla grave situazione dei conti pubblici le difficoltà che incontra l'azione del Governo, che il suo gruppo sosterrà, invitandolo a dare concrete risposte alle legittime aspettative dei cittadini.
PAOLO CACCIARI (RC-SE). Manifestato apprezzamento per la disponibilità al dialogo mostrata dal Presidente del Consiglio, sottolinea la necessità di elevare il tasso di democraticità della società italiana; nel ritenere altresì che l'opzione della piena vittoria militare in Afghanistan ostacoli la riconciliazione delle fazioni in lotta, evidenzia l'inefficacia e la diseconomicità del piano nazionale per le grandi opere infrastrutturali.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Nel ritenere che le divergenze interne alla maggioranza sui principali temi di politica estera ed economico-sociale rendessero prevedibile l'attuale crisi politica, preannunzia che negherà la fiducia ad un Governo Pag. VIIche, tra l'altro, sembra rinunciare al preannunziato progetto di riconoscimento dei diritti delle persone che costituiscono un'unione di fatto.
FRANCO ADDOLORATO GIACINTO NARDUCCI (Ulivo). Nel preannunziare, per convinzione e senso di responsabilità nei confronti degli italiani residenti all'estero, che confermerà la fiducia al Governo, richiama i positivi giudizi espressi in ambito internazionale sulla politica estera italiana; manifestata altresì condivisione per la prioritaria esigenza di riformare il sistema elettorale, sottolinea la necessità di prestare maggiore attenzione ai problemi che interessano i giovani.
PRESIDENTE. Sospende la seduta fino alle 15.
La seduta, sospesa alle 14, è ripresa alle 15,10.