Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Informativa urgente del Governo sulle recenti vicende della gestione commissariale dell'emergenza rifiuti in Campania (ore 12,35).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di un'informativa urgente del Governo sulle recenti vicende della gestione commissariale dell'emergenza rifiuti in Campania.
Dopo l'intervento del rappresentante del Governo interverranno i rappresentanti dei gruppi in ordine decrescente, secondo la rispettiva consistenza numerica, per cinque minuti ciascuno. Un tempo aggiuntivo è attribuito al gruppo Misto.
(Intervento del sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali)
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento le riforme istituzionali, Giampaolo Vittorio D'Andrea.
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Onorevole Presidente, onorevoli deputati, è stata chiesta al Governo un'informativa sugli ultimi sviluppi dell'emergenza rifiuti in Campania, con specifico riferimento alle questioni affrontate nel corso degli ultimi incontri, svolti...
PRESIDENTE. Colleghi, siete pregati di consentire al sottosegretario e ai colleghi che vogliano partecipare alla discussione di poterlo fare con la dovuta attenzione.
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Dicevo che con riferimento più diretto alle questioni emerse nel corso degli incontri che si sono svolti presso la Presidenza del Consiglio nelle giornate di lunedì e martedì è stato emesso dalla Presidenza del Pag. 36Consiglio un comunicato ufficiale, al quale evidentemente mi rifaccio per utilizzarlo come base di questa informativa, che mi accingo a svolgere insieme con altri elementi di valutazione che sono stati raccolti presso gli uffici e le strutture più direttamente interessate, a partire naturalmente dal Dipartimento della protezione civile. Questo anche allo scopo di consentire alla Camera un primo bilancio dell'attività posta in essere dal commissario delegato, così come richiesto da un ordine del giorno proposto, in sede di conversione del decreto di nomina del commissario delegato, da parte del relatore, onorevole Margiotta.
PRESIDENTE. Rinnovo la richiesta ai colleghi di fare silenzio e ricordo che vi sono anche altri punti all'ordine del giorno della seduta di questa mattina.
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. È noto agli onorevoli deputati che, sulla scia delle decisioni prese dal precedente Governo, questo Governo ha adottato un decreto-legge con il quale, tra l'altro, è stata disposta la nomina del dottor Bertolaso, nella sua qualità di capo del Dipartimento della protezione civile, a commissario delegato, con l'obiettivo di fornire evidentemente la risposta più alta possibile ad una emergenza rifiuti che in Campania si trascinava da oltre 14 anni.
Nel corso dell'esame parlamentare del decreto-legge il testo è stato migliorato ed integrato, soprattutto in direzione di un più organico collegamento tra gli interventi necessari per liberare la strada dai rifiuti accumulati in maniera abnorme e la messa a punto di una strategia di uscita, che potesse consentire entro il termine del 31 dicembre 2007 di avviare il ritorno alla normalità. Sulla base della previsione normativa inizialmente inclusa nel decreto e di quella aggiunta in sede di conversione, il commissario delegato ha profuso efficacemente il suo impegno, supportato dalla sua collaudata esperienza nel trattamento di emergenze, conseguendo primi risultati significativi importanti, per i quali il Governo esprime un particolare apprezzamento al dottor Bertolaso riconoscendo il valore della sua azione.
È notorio che il commissario ha dovuto preliminarmente affrontare alcuni elementi di particolare gravità che si sono rivelati di ostacolo alla sua stessa azione, così come a quella dei commissari che lo avevano preceduto. I più importanti di quegli elementi sono i seguenti: la carenza di discariche; un progressivo peggioramento delle condizioni degli impianti di combustibile derivato dai rifiuti; l'assenza di termovalorizzatori attivi; un'insufficiente gestione della raccolta differenziata.
Per dare agli onorevoli deputati delle cifre di riferimento desidero ricordare che, secondo la ricognizione effettuata, le quantità di materiali accumulati presso i sette impianti ex CDR risultano pari a 300 mila tonnellate. A tale quantitativo deve essere sommata la quota di rifiuti presenti presso i siti di stoccaggio provvisori attivati dai comuni e dalla struttura commissariale per circa 250 mila tonnellate, a cui vanno aggiunte altre 150 mila tonnellate ancora giacenti per strada.
Risulta praticamente necessario smaltire definitivamente e con la massima urgenza 700 mila tonnellate di rifiuti che - naturalmente - sono in tendenziale aumento. Questa carenza di discariche si affianca - come già detto - alle difficoltà della raccolta differenziata.
In Campania la raccolta differenziata non riesce a decollare per molteplici motivi, sui quali per ragioni di tempo non posso analiticamente soffermarmi. Basti pensare al fatto che nella provincia di Napoli la raccolta differenziata nel 2005 tocca solo il 7,7 per cento, sugli oltre 1,6 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti dagli oltre tre milioni di abitanti, mentre è a livelli più alti in altre province; il dato migliore, del 19,6 per cento, proviene dalla provincia di Salerno.
Dei 551 comuni campani, circa 90, tutti di piccola dimensione, hanno raggiunto nel 2005 una percentuale compresa tra il 35 e il 70 per cento, mentre altri 147 hanno Pag. 37appena superato il 20 per cento. I restanti comuni non presentano cifre ragguardevoli di raccolta differenziata.
Questi elementi hanno indotto il commissario delegato, recentissimamente, il 9 febbraio del 2007, a proporre l'adozione di un'ordinanza con cui si è affermato l'obbligo dei comuni di avvalersi in via esclusiva dei consorzi di bacino allo scopo di mettere ordine almeno dal punto di vista dell'organizzazione del servizio, quindi della possibilità di effettuazione dello stesso. Tuttavia, questa ordinanza ha dovuto fare i conti anche con le difficoltà notevoli che si sono registrate nella gestione dei consorzi, tanto da dover procedere al commissariamento di taluni di essi: Caserta3, Caserta4, Napoli3, Napoli4, Napoli5, Benevento3 e Salerno3.
Evidentemente è stato contemporaneamente necessario intensificare l'azione per quel che riguarda gli impianti di recupero e di riciclo. Bisogna considerare che il fabbisogno regionale impiantistico, secondo l'ultima stesura del piano regionale per lo smaltimento dei rifiuti, dovrebbe essere di 410 mila tonnellate annue, considerate miste (comprensive cioè sia della frazione organica, sia dei cosiddetti rifiuti verdi). Oggi, invece, risultano avviati tre impianti di compostaggio per 36 mila tonnellate, cioè meno del 10 per cento del fabbisogno stimato.
Sono cifre particolarmente significative, che hanno indotto il commissario a svolgere la sua azione lungo due strategie parallele, che si sono affiancate: una di immediata rimozione di rifiuti giacenti sulle strade, anche per ripristinare le condizioni di igiene e di sicurezza per la vita dei cittadini (questa soluzione si è potuta realizzare, da un lato, grazie alla identificazione di un'area di stoccaggio provvisoria dei rifiuti e, dall'altro, attraverso il trasporto fuori regione di una quantità di rifiuti pari a 98 mila tonnellate, che sono stati variamente distribuiti in altre regioni); una seconda di messa in opera di interventi a lungo e medio termine destinati alla progressiva riconduzione della gestione dei rifiuti nell'ambito del regime ordinario, attraverso la metodologia della identificazione e dell'allestimento di una discarica per provincia, secondo l'idea della provincializzazione dello smaltimento dei rifiuti, che è stata ribadita come indirizzo anche da parte della Commissione speciale d'inchiesta sul ciclo dello smaltimento dei rifiuti, recentemente in visita nella regione Campania.
L'analisi territoriale che ha portato alla identificazione dei siti atti a raccogliere tali rifiuti ha condotto all'identificazione di 665 aree idonee, per ciascuna delle quali è stato compiuto un ulteriore approfondimento. Ci si è soffermati, in particolare, sulla necessità di individuare quali siti possano essere effettivamente in grado di ospitare i rifiuti in questione nel lungo periodo.
Comunque, in presenza di una forte criticità gestionale, connessa soprattutto alla presenza negli impianti di selezione di rifiuti non smaltiti, di alcuni elementi di distanza tra la normativa prevista e la organizzazione degli stessi, si è evidenziata la necessità di operare ulteriori interventi.
A questo proposito è indispensabile, date le dimensioni del fenomeno, puntare sulla realizzazione di termovalorizzatori alimentati dal CDR. A tal riguardo è stata prevista per il 31 ottobre l'entrata in attività del termovalorizzatore di Acerra, mentre un secondo termovalorizzatore, situato nel comune di Santa Maria la Fossa, potrà essere realizzato non appena si saranno risolte le questioni di carattere ambientale ad esso connesse (presumibilmente, entro il prossimo inizio di aprile).
Al 31 dicembre 2006 era comunque necessario smaltire definitivamente più di 4 milioni di tonnellate dagli impianti ex CDR. Tali materiali, oggi stoccati nei comuni di Villa Literno e Giugliano (quindi, sempre in Campania), devono urgentemente trovare una destinazione successiva.
Il commissario ha concentrato nel frattempo la sua attenzione sulla individuazione di una discarica, da allestire in tempi molto rapidi, per far fronte ai circa 2 milioni tonnellate di rifiuti. Era stata prospettata una soluzione che prevedeva l'apertura di un sito a Serre. Come è noto, sulla scelta di Serre in località Valle della Pag. 38Masseria (ricordo che si tratta di un comune situato nella provincia di Salerno) sono sorte non solo polemiche, ma anche dubbi e perplessità, che, indipendentemente dalla idoneità geologica del sito - che è stata accertata ed è ormai fuori discussione - nascono dalla vicinanza ad un'area protetta.
A maggiore tutela dell'ambiente si è comunque pensato di predisporre un progetto per il ripristino morfologico dello stesso sito. Nel corso degli incontri svolti lunedì e martedì in sede di Presidenza del Consiglio si è tuttavia successivamente convenuto che, anziché adoperare l'area di Serre per riversarvi tutti i 2 milioni di tonnellate di rifiuti in questione, la si utilizzerà solo in maniera parziale (vale a dire, destinandovi solo 700 mila tonnellate), ricorrendo invece ad altri siti, contemporaneamente o progressivamente messi a disposizione, per far fronte alle esigenze complessive.
Dai commenti divulgati attraverso la stampa ho visto che questa soluzione - avanzata nel confronto che si è svolto a Palazzo Chigi tra il Presidente del Consiglio dei ministri, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, il ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il commissario Bertolaso ed altri responsabili istituzionali interessati - ha incontrato un consenso abbastanza ampio, che ritengo essere pari all'allarme che si era determinato dal diffondersi di notizie relative alla ipotesi di interruzione, da parte dello stesso dottor Bertolaso, del suo mandato di commissario delegato all'emergenza rifiuti.
Riteniamo che aver individuato questa soluzione abbastanza equilibrata, che determinerà il conferimento di 700 tonnellate di rifiuti al massimo nella discarica di Serre e l'utilizzazione allo stesso fine di altre discariche territoriali, quali quella di Dugenta in provincia di Benevento, di Eboli in provincia di Salerno, di Lo Uttaro in provincia di Caserta e di Savignano Irpino in provincia di Avellino (ciò anche come anticipazione della strategia di provincializzazione) potrebbe consentire di raggiungere nei prossimi mesi quell'autosufficienza, che il commissario ha indicato come obiettivo dell'azione di fuoriuscita dalla strategia di emergenza.
Nei recenti incontri è stato peraltro anche stabilito che il Ministero dell'ambiente sovrintenderà ad un'azione tesa ad assicurare la completa bonifica di tutte le discariche. Si è anche deciso, al fine di accelerare la messa in opera della strategia della raccolta differenziata dei rifiuti (cosa di particolare rilievo), di nominare subcommissario per la raccolta differenziata un esperto di questa materia, il dottor Alberto Pierobon, che proviene dalla provincia di Treviso, dove si è raggiunto il massimo livello di raccolta differenziata pari al 68 per cento.
Si è stabilito, inoltre, che presso l'unità speciale del territorio che si è insediata alla prefettura di Napoli si svolgerà un'azione coordinata dal prefetto di Napoli per individuare altri siti idonei, entro 30 giorni, attraverso i rapporti con gli enti locali. Fin qui, signor Presidente, signori deputati, la mia informativa.
Desidero solo aggiungere che il Presidente della Repubblica, commentando il dibattito che si è svolto in questi giorni sulla stampa, nel ricordarci che l'emergenza rifiuti è diventata un gravissimo ostacolo alla valorizzazione e allo sviluppo dell'immagine di Napoli e della Campania, ha affermato che questa emergenza può essere superata solo se da parte di tutte le istituzioni si contribuisce alla ricerca delle soluzioni necessarie, facendo ognuno la sua parte, senza chiusure localistiche, senza paralizzanti pregiudiziali e rigidità.
Questo del Capo dello Stato è un invito, che il Governo fa proprio e che si è sforzato di onorare anche in questi mesi attraverso la profusione di ogni impegno in tale direzione.
Al riguardo desideriamo assicurare oggi la Camera, la Regione, le province, i comuni interessati e i cittadini della Campania che il Governo farà tutto il possibile, con il massimo livello di impegno, per assicurare il conseguimento dell'obiettivo della fine dell'emergenza.
Non a caso il Presidente del Consiglio dei ministri ha conservato per sé le attribuzioni Pag. 39relative alla protezione civile e non a caso è stato scelto come commissario delegato il capo del dipartimento della protezione civile.
Siamo convinti che, con il sostegno necessario alla sua azione e con l'auspicabile concorso di tutti, evitando di cedere alla tentazione di polemiche pregiudiziali e di posizioni strumentali, si possa operare costruttivamente per il raggiungimento dell'obiettivo di far uscire al più presto la Campania dalla perdurante emergenza nel settore dei rifiuti.
PRESIDENTE. La ringrazio.
È stato rivolto alla Presidenza un quesito circa il proseguimento dei nostri lavori. La Presidenza informa che, a seguito delle intese intercorse tra i gruppi, al termine dello svolgimento dell'informativa urgente si passerà, alla ripresa pomeridiana della seduta, allo svolgimento delle interpellanze urgenti.
(Interventi)
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gentili. Ne ha facoltà.
SERGIO GENTILI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, vorrei intanto ringraziare il sottosegretario D'Andrea che, a nome del Governo, ha svolto l'informativa urgente. Vorrei ringraziarlo per la sua sensibilità e per il tempismo con cui questa informativa si è svolta. In effetti, le dimissioni del commissario straordinario Bertolaso avevano creato effettivamente una situazione di forte preoccupazione. Infatti, ci stiamo occupando di un problema molto serio, che implica non solamente questioni di natura ambientale ma - come ha sottolineato la nota del Governo - anche questioni di ordine pubblico, di lotta all'ecomafia e sanitarie.
Salutiamo positivamente il fatto che è stato compiuto un passo in avanti, in particolare su tre punti. In primo luogo, mi riferisco al sistema delle discariche e all'alleggerimento tramite l'ipotesi della discarica di Serre. Mi sembra una prospettiva molto positiva che va incontro alle preoccupazioni dei cittadini.
Un altro punto importante è rappresentato dal fatto che finalmente si cominciano a trovare e a vedere alcune novità. Infatti, le province cominciano ad affermarsi in modo autorevole in termini di responsabilità: tanto per quelle di Avellino, Salerno, Benevento e Caserta sono a disposizione altre discariche.
Il terzo punto positivo è che si intravede una svolta in merito all'impegno nella raccolta differenziata.
Vorrei sottolineare come sia necessario, ai fini del superamento dell'emergenza e dell'istituto commissariale, un impegno ed un raccordo unitario tra il Governo, gli enti locali, la regione e lo stesso Parlamento, oltre ovviamente al commissario Bertolaso. Solo tale unità di intenti può portare nel giro di dieci mesi alla normalità in Campania. Da questo punto di vista, come dicevo prima, vi sono novità. Molte province hanno predisposto o stanno predisponendo propri piani di competenza. La regione proprio in questi giorni sta per approvare la legge regionale e quindi il piano regionale. In proposito auspichiamo che i piani delle province possano essere parti fondanti e costitutive dello stesso piano regionale.
Ovviamente, spero che l'insieme delle forze politiche campane trovino unità intorno a questa proposta di legge, perché di questo ha bisogno la Campania ed il nostro Paese. Soprattutto, ben vengano le proposte e l'approvazione della legge, perché di questo abbiamo bisogno. Chiedo al Governo che accompagni con le dovute forme di rispetto istituzionale un atto così importante come l'approvazione della legge regionale.
Inoltre, vorrei sottolineare un'altra questione e chiedere al Governo di introdurre elementi di novità politica. Il sottosegretario D'Andrea ha detto una cosa molto seria, che purtroppo corrisponde alla realtà. Vi sono oltre 3 milioni di «ecoballe» e 5 milioni di tonnellate...
PRESIDENTE. Deputato Gentili, la prego di concludere.
SERGIO GENTILI. Non credo che sia possibile far rientrare tale situazione nel piano ordinario della regione Campania. Pertanto, vi è bisogno di un atto di solidarietà nazionale e che il Governo intervenga, guidando verso la soluzione di questo problema, così diverso dalla normale produzione dei rifiuti in Campania. A questo proposito, occorre fare un passo in avanti ed introdurre novità, anche perché si tratta di una delle condizioni strategiche per poter dire tra dieci mesi di essere riusciti ad uscire dall'emergenza dal commissariamento (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Paolo Russo. Ne ha facoltà.
Scusate colleghi. So che le colleghe del gruppo dell'Ulivo stanno svolgendo un lavoro importante. Tuttavia, non sarebbe possibile tenere la riunione in questa sede... Prego, onorevole Paolo Russo.
PAOLO RUSSO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, abbiamo assistito in queste ore ad una delle più buie pagine della storia repubblicana. Tra le città della Campania invase da montagne di rifiuti, i ministri hanno litigato, lanciato ultimatum, espresso diktat, lasciando esterrefatti operatori e cittadini, costretti ad assistere increduli ad una simile pietosa scena. Prima d'ora non era mai accaduto che il commissario per l'emergenza rifiuti fosse messo alla corde, rispetto al suo disegno per uscire dall'emergenza, dallo stesso Governo che pochi mesi prima lo aveva nominato. Eppure, noi vi avevamo avvisati. Vi avevamo detto che, se l'obiettivo del Governo era quello di affrontare una straordinaria emergenza, prima sanitaria, e poi ambientale, occorreva che fosse uno, uno solo, soltanto uno, il conduttore di questa difficile battaglia!
Vi avevamo suggerito di evitare complicazioni derivanti da improbabili concerti, che sarebbero divenuti, come poi puntualmente è accaduto, luoghi di trattative, di mediazioni, di gestioni che nulla hanno a che vedere con la tutela della salute umana e dell'ambiente. L'obbligo del concerto con la regione e con il Ministero dell'ambiente ha mostrato i lati deboli prima del previsto, con un imbarazzante braccio di ferro giocato solo ufficialmente sul tavolo delle ideologie, ma di fatto ingaggiato per avviare trattative, per strappare promesse. Forse anche per lo stesso Bertolaso sarebbe stato utile accettare questa missione impossibile, senza le mani legate dai «santoni» della politica regionale, peraltro responsabili di questo disastro emergenziale. Suggerimmo di affidargli pieni poteri e risorse adeguate, ma la vostra maggioranza impose che ad affrontare l'emergenza vi fosse una nuova entità, trina ed incompatibile, a prevalenza campana e perennemente interdittoria.
Apprendiamo che, dopo una lunga e tormentata trattativa notturna - immagino lo scenario cupo del consueto copione del do ut des, inscenato in quelle frenetiche ore nel palazzo che dovrebbe essere il più nobile delle istituzioni politiche nazionali -, cui ha partecipato persino il Presidente del Consiglio, si sarebbe stabilito che la discarica di Serre sarebbe stata ridimensionata nelle capacità di contenimento. Ovviamente, tutto questo contrasta con il piano di superamento dell'emergenza, che appena poche ore fa ci era stato rappresentato in Commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti dal bravo direttore Bertolaso. Per giunta, ci dite che si moltiplicano le discariche in ogni provincia, anche se vi tenete ben muti dal riferire cosa giungerà in quelle discariche provinciali! In Commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, il capo del dipartimento della Protezione civile ha riferito l'altro giorno che le discariche provinciali servono, ma che servono però a regime per FOS e sovvalli da CDR, quando questo avrà una dignitosa qualità, cioè dopo l'adeguamento e la manutenzione degli stessi impianti.
Intanto, senza finzione e senza prendere in giro la gente, serve una discarica per il rifiuto «tal quale», e sostanzialmente serve per l'intera regione. È questa Pag. 41purtroppo la verità, con la quale responsabilmente avreste dovuto confrontarvi. Tuttavia, vi è un altro elemento, che rende la vicenda ancora più inquietante. Il commissario Bertolaso si è giustamente vantato con la Commissione d'inchiesta sui rifiuti di aver dato una stretta alle spese, persino rispetto al parsimonioso Catenacci. Una delle fonti di risparmio era rappresentata dall'assenza di subcommissari, che come sapete hanno nel passato incassato centinaia e centinaia di migliaia di euro! Ebbene, miracolosamente e con una coincidenza temporale sospetta, il ministro Pecoraro Scanio ha fatto marcia indietro sul niet alla discarica di Serre ed è comparso il supertecnico Pierobon, anch'egli settentrionale come altri subcommissari. Anche egli diventa quindi subcommissario.
Insomma, siamo alle solite manfrine di una sinistra pasticciona ed ideologica. Ma quando è pasticciona ed ideologica è sempre incline alla più bieca occupazione di posti di Governo e di sottogoverno!
Le singolarità sono molteplici. Bassolino ci deve spiegare perché, di fronte ad una richiesta e alla disponibilità offerta da Salerno per un impianto di trattamento finale dei rifiuti, si ostina a subordinare quella soluzione a valle della costruzione del secondo impianto di Santa Maria La Fossa. Ripicche? Ideologismi? Interessi gestionali e camorra stanno piegando la Campania, rendendola una discarica a cielo aperto.
PRESIDENTE. Onorevole Paolo Russo...
PAOLO RUSSO. Solo l'alto richiamo del Presidente della Repubblica, Napolitano, ha impedito che questa telenovela di veti incrociati divenisse tragedia sanitaria.
PRESIDENTE. Onorevole Paolo Russo, deve concludere.
PAOLO RUSSO. Concludo, signor Presidente.
A quello dei «Dico» o, meglio, degli «avrei detto», a quello dell'Afghanistan e a quello delle pensioni si aggiunge un altro tema sul quale siete in totale e rovinoso disaccordo. Questa è la manifesta attenzione di questo Governo nei confronti del Sud (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Nespoli. Ne ha facoltà.
VINCENZO NESPOLI. Signor Presidente, dobbiamo prendere atto della circostanza che l'informativa del sottosegretario D'Andrea conferma, a distanza di qualche mese, tutte le nostre motivazioni contrarie rispetto a quel decreto-legge che ha istituito, nella forma attuale, la gestione del Commissariato dei rifiuti in Campania.
Le affermazioni del sottosegretario D'Andrea risultano come un atto di accusa gravissimo nei confronti della regione Campania e del presidente Bassolino. Tutto ciò che è stato detto, questa mattina, dal sottosegretario D'Andrea è il risultato di dieci anni di gestione commissariale e del modo in cui la regione Campania ha affrontato questa emergenza. Quando abbiamo espresso la nostra posizione sul decreto-legge che ampliava i poteri del commissario straordinario, abbiamo sottolineato come continuasse ad esserci una ingerenza da parte del presidente della Regione, il quale si trova in aperto conflitto di interesse anche per via dei suoi guai giudiziari, che attengono al modo in cui, in passato, ha svolto, in prima persona, anche il ruolo di commissario ai rifiuti. Questo conflitto di interesse permane, nonostante le buone intenzioni.
Il consiglio regionale della Campania, anche questa mattina, non ha proseguito i lavori sul preannunciato disegno di legge in materia di rifiuti per mancanza di numero legale e per le contraddizioni evidenti in quella maggioranza. Anche a questo riguardo, infatti, stanno compiendo una scelta ideologica, volendo approvare una legge che quasi dovrebbe sottolineare un dato, cioè che in Campania non si deve produrre immondizia, si deve per forza raggiungere una altissima percentuale di raccolta differenziata e dovrebbe scomparire - non si sa in che modo - la Pag. 42montagna di immondizie che il centrosinistra ha riversato su quel territorio bellissimo, durante questi anni di incuria e di malgoverno.
La vera questione è che il commissario, per essere tale, ha bisogno di poteri reali e non deve essere costretto a mercificare tutti i giorni con chi ritiene di rappresentare, meglio di lui, la Campania su questo versante. Mi riferisco al ministro Pecoraro Scanio, che sfugge alle proprie responsabilità dopo avere impedito, in questi anni, con atteggiamenti ideologici, che certi impianti andassero a regime, dopo avere sollecitato e istigato la piazza contro la filiera che si sarebbe dovuta realizzare, in Campania, per la gestione dei rifiuti. Oggi, egli funge da mediatore.
Sottolineo un primo e importante dato: la visione dogmatica secondo la quale in Campania non avrebbero dovuto esserci più discariche è superata, perché si aprono le discariche - giustamente lo ha affermato il collega Paolo Russo - per il tal quale, per l'immondizia e non per il FOS e per il sovvallo. Si riaprono le discariche perché è questo l'unico modo per togliere l'immondizia delle strade! Fatto questo, conclamata la vostra impotenza ad affrontare il problema e verificato che sono stati vanificati tutti gli impegni assunti in passato, che hanno comportato spese per migliaia di miliardi di lire, per evitare di tenere in funzione le discariche, qualcuno ci deve dare una spiegazione.
Il 30 ottobre aprirà la discarica di Acerra, ma non si sa quando aprirà quella di Santa Maria La Fossa perché siamo ancora alla fase della valutazione di impatto ambientale. Abbiamo ancora la necessità di investire su quell'impianto: facciamolo, una volte per tutte!
Ma sappiamo tutti quanti che, se i due impianti fossero disponibili domani mattina, l'ordinario non sarebbe assicurato.
Allora, caro sottosegretario D'Andrea, caro Governo, c'è un problema di fondo: come li eliminiamo i 5, 6, 7, 8 o forse i 10 milioni di tonnellate di immondizia e di ecoballe, disseminati nelle tante discariche abusive o nei siti controllati nella regione Campania, che in questi anni sono stati accumulati per non essere inviati in altre regioni, in Germania o in altri luoghi? Vogliamo affrontare questo problema oppure vogliamo aspettare il consiglio regionale della Campania che, nella sua impotenza, invece di porsi questo problema con una legge che intensifichi la presenza rispetto a questa necessità, rimanda il problema ad un dato ideologico e non lo affronta? Il dato di partenza della Campania sono i 10 milioni di tonnellate di rifiuti accumulati in questi anni e che debbono essere smaltiti.
PRESIDENTE. La prego...
VINCENZO NESPOLI. Attendiamo - non abbiamo avuto neanche oggi una risposta da parte del Governo - che quanto prima tutti quanti insieme affrontiamo questa necessità (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale e Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Iacomino. Ne ha facoltà.
SALVATORE IACOMINO. Signor Presidente, le annunciate dimissioni da commissario di Governo per l'emergenza rifiuti in Campania del dottor Bertolaso, cui era stata affidata l'esecuzione del relativo decreto-legge convertito dal Parlamento, dimostrano quanto sia complessa e seriamente preoccupante la vicenda dei rifiuti nella regione Campania, che ancora oggi si trova in una condizione di grave emergenza.
Assistiamo ancora oggi, in quella regione, alla presenza di tonnellate di rifiuti per le strade, con il rischio concreto di una emergenza sanitaria che tanto fa ricordare gli anni del colera.
Gli errori e le responsabilità in questi tredici anni di commissariamento sono stati già sviscerati e discussi in quest'aula a dicembre, nella fase di conversione in legge del provvedimento d'urgenza, e non sto qui a ripercorrerli.
Il commissario di Governo, all'atto dell'insediamento, annunciò, come riportato Pag. 43da varie agenzie di stampa, la soluzione in dieci giorni dell'emergenza rifiuti. Il percorso della delocalizzazione e del trasporto dei rifiuti in altre regioni si è rivelato inefficace ed insufficiente quale soluzione all'emergenza, anzi, ha determinato un aggravamento della situazione anche dal punto di vista dell'ordine pubblico, in quanto sta mettendo a dura prova la tolleranza di quelle comunità che, oramai da oltre otto mesi, subiscono la mortificazione dell'inefficienza del governo di una regione che, da tredici anni, non fa che perseguire un piano sui rifiuti rivelatosi fallimentare, sia dal punto di vista strategico e dello sperpero delle risorse, sia perché non ha saputo introdurre strumenti ed elementi capaci di arginare gli illeciti legati ai poteri criminali.
Bisogna prendere atto, però, che il dottor Bertolaso ha saputo immediatamente tornare sui suoi passi, iniziando un percorso serio di condivisione con le popolazioni locali (visto che poi le scelte riguardano innanzitutto loro) e con tutti gli organi istituzionali preposti alla soluzione dell'emergenza rifiuti. Si tratta di un lavoro apprezzabile, che viene riconosciuto da tutti, sia sul piano tecnico-scientifico, sia sul piano dell'indirizzo politico, che si scontra, purtroppo, con la concezione dello smaltimento dei rifiuti nel «giardino accanto».
Alla regionalizzazione si è sostituita concretamente la provincializzazione delle discariche, in attesa di un nuovo piano rifiuti che chiuda il ciclo. È un percorso che fa giustizia di quei territori, come quelli della provincia di Napoli e, in parte, di Caserta, che in questi anni sono stati avvelenati e distrutti.
Serre, l'area individuata in provincia di Salerno per la fase emergenziale, contigua ad un'oasi naturale del WWF, nonostante sia quella che meglio si adatti quale discarica per le sue caratteristiche tecniche e per la struttura argillosa del sottosuolo, non può essere il luogo esclusivo di conferimento dei rifiuti di tutta la regione Campania.
Dare vita, secondo l'impostazione del dottor Bertolaso, immediatamente all'individuazione di altre aree nelle cinque province, per il conferimento dei rifiuti nella fase di emergenza, è la risposta più coerente, equilibrata e condivisa per uscire dall'emergenza.
È in questo quadro che può essere avviato un vero e nuovo piano del ciclo dei rifiuti che abbia come presupposto la raccolta differenziata, che rappresenta la modalità vera con cui avviare il programma dello stesso ciclo dei rifiuti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Mazzoni. Ne ha facoltà.
ERMINIA MAZZONI. Signor Presidente, per una questione di rispetto istituzionale, ringrazio il Governo, e per esso il sottosegretario, che rispondendo ad una sollecitazione che veniva da più parti nel Parlamento ci ha voluto documentare in aula in relazione agli ultimi fatti che hanno visto protagonista la gestione commissariale dell'emergenza rifiuti in Campania. Devo però sottolineare che abbiamo ascoltato la relazione in maniera un po' confusa perché, Presidente - questa è una piccola nota che rivolgo a lei -, la confusione presente in aula nel momento in cui parlava il sottosegretario non ha consentito di ascoltare in maniera precisa tutto quello che il Governo voleva comunicare alla Camera e, tra l'altro, non ha certo fatto onore e dato lustro a questa Assemblea.
A parte questa parentesi, l'intervento del sottosegretario ha ricostruito in maniera abbastanza corretta i fatti dall'inizio di questa ennesima gestione commissariale ad oggi, una sintesi puntuale delle vicende che hanno poi portato ad una proroga ulteriore dei poteri commissariali in capo al responsabile del dipartimento della protezione civile, il dottor Guido Bertolaso, con i carichi di rifiuti da smaltire, con i carichi di inefficienza da coprire, con i carichi di disattenzione politica da dover giustificare. Il fatto sul quale noi abbiamo chiesto chiarimenti era ben preciso e specifico. Bertolaso si dimette dopo meno di un anno dal suo insediamento e, quindi, dall'avvio della sua attività commissariale, Pag. 44dopo aver in più occasioni minacciato le dimissioni, cioè dopo essere arrivato anche in precedenza sul punto di produrre materialmente le dimissioni: questa volta l'ha fatto concretamente.
Questo che cosa significa? Al di là dell'iter abbastanza concitato, che ha impegnato una sera e una notte del Governo, la comunicazione improvvisa delle dimissioni del dottor Bertolaso solleva una pioggia di dichiarazioni contrastanti da parte delle diverse forze politiche che rappresentano l'Esecutivo (da una parte solidarietà e, dall'altra, accuse forti nei confronti dello stesso dottor Bertolaso); inizia una concitata trattativa con il commissario, interviene ancora una volta, come in tante altre questioni, il Presidente Napolitano e ci risvegliamo nelle ore tarde del mattino con la notizia del recupero della situazione. La mediazione è stata fatta, c'è una riduzione del quantitativo di rifiuti che si immagina di trasferire nell'ipotizzata discarica di Serre e, quindi, tutto ricomincia: ma non può ricominciare così!
Sussiste un problema politico gravissimo che si manifesta quotidianamente. Noi cittadini della Campania viviamo da troppo tempo una situazione di emergenza che non so se questo Governo conosca realmente. Mi domando se questo Governo abbia la consapevolezza, a partire dal ministro dell'ambiente, della reale dimensione della questione da affrontare nella regione Campania. La questione non riguarda solo le tonnellate di rifiuti che si accumulano in siti impropri e sulle strade, ma anche la criminalità, la sicurezza e la salute del cittadino, l'inefficienza amministrativa, alla quale fa da cornice - e, quindi, da elemento collante - l'inefficienza politica della maggioranza di centrosinistra.
Il collega Iacomino ha giustamente lamentato oltre dieci anni di incapacità, di mancanza amministrativa da parte di un Governo regionale, che è rappresentato dallo stesso centrosinistra che oggi governa il nostro paese.
Allora - chiedo alla Presidenza ancora un minuto -, questa vicenda, rispetto anche alle proteste giunte dalle province coinvolte...
PRESIDENTE. Sarò tollerante, ma un minuto in più non glielo posso concedere.
ERMINIA MAZZONI. Allora, la risposta non c'è, le province non sono state coinvolte, la concertazione non c'è stata, Bertolaso si è assunto con il piano una responsabilità che la politica non si è assunta; pertanto oggi ci troviamo di fronte alla necessità di denunciare l'incapacità politica di chi governa la regione Campania e di chi governa le province della regione Campania. Dunque, i cittadini dovranno vivere la loro emergenza per un periodo ancora lungo (Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro))!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Dussin. Ne ha facoltà.
GUIDO DUSSIN. Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario D'Andrea per le informazioni che ci ha fornito.
Dopo quanto accaduto in Consiglio dei ministri, vale a dire il contrasto tra il commissario e il Governo, dall'informativa in oggetto si evince che esistono 665 siti disponibili individuati per realizzare le discariche. Non capiamo come mai si crei un problema così grande a fronte di una discarica che non viene soppressa, ma soltanto ridotta; infatti, da 2 milioni di metri cubi ne vengono sottratti 1 milione 300 mila.
Si tratta di una mediazione di basso livello più che di un'opportunità per preservare il territorio, creando una soluzione necessaria all'intera regione Campania per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti in questa particolare fase.
Le discariche, in questo momento, servono proprio per superare le emergenze. Ciò lo sa bene chi ha già affrontato questi argomenti, come la regione Veneto. Oggi, facciamo gli auguri al nuovo subcommissario Alberto Pierobon.Pag. 45
La raccolta differenziata non viene incentivata, mentre dovrebbe alimentare la grande discarica della regione Campania. Le percentuali di raccolta differenziata evidenziano che, in quella regione, non vi è stato neanche l'inizio di tale procedura, se non in una o due province. L'impianto di Acerra verrà completato, ma occorre in ogni caso un piano regionale, che tuttavia il consiglio regionale non riesce ad elaborare, a dimostrazione dell'incapacità politica della regione Campania in campo ambientale. Inoltre, in occasione di un precedente provvedimento, avevamo sottolineato l'importanza degli ambiti.
Lo scontro tra il Governo e il commissario non ha fatto altro che evidenziare l'esistenza di problemi che avevamo già sottolineato e, adesso, ci teniamo a ricordare il monito del Capo dello Stato, che condividiamo. Lo condividiamo, perché pensiamo che di fronte a questi problemi la politica dovrebbe essere ben più responsabile e, soprattutto, far sì che tutte le popolazioni si responsabilizzino per la risoluzione dei propri problemi. Tali problemi non possono essere risolti da altri, da un subcommissario, da un tecnico che viene da fuori (lo si dice, magari, anche con una certa forma di gelosia). Tuttavia, se tale tecnico è capace di svolgere un'azione feconda, che ha già prodotto risultati positivi in altre realtà e potrebbe produrli anche in quella campana, ben venga la sua nomina, ma è certo che la stessa regione Campania deve trovare le soluzioni adatte ai propri problemi. È quindi dalla stessa Campania che deve partire l'azione governativa ed amministrativa tendente a risolvere i problemi di quel territorio. I rifiuti campani devono essere smaltiti - e desidero puntualizzarlo proprio nel concludere il mio intervento - in Campania e non possono essere trasferiti al nord.
Rinnoviamo pertanto i nostri auspici di buon lavoro al commissario e, in particolar modo, al neo-nominato subcommissario per la raccolta differenziata. Crediamo che la più grande discarica che si possa realizzare in Campania sia proprio quella dedicata alla raccolta differenziata. Quindi, l'augurio che rivolgiamo a tutti i cittadini è di poter usufruire di una grande discarica dedicata alla raccolta differenziata.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Evangelisti. Ne ha facoltà.
FABIO EVANGELISTI. Signor Presidente, voglio aggiungere i miei personali ringraziamenti a quelli rivolti dagli altri colleghi all'indirizzo del sottosegretario D'Andrea, che è intervenuto tempestivamente, accogliendo le richieste provenienti da quest'Assemblea.
Sono rimasto colpito dal fatto che, a fronte di un problema così complesso, annoso - annoso è un'espressione che usiamo molto, ma la voglio coniugare meglio, diciamo che dura da molti anni, da molti decenni - da alcune «parolone» utilizzate, ad esempio, nell'intervento dell'onorevole Paolo Russo, che addirittura ha parlato di un «panorama cupo», di «notti di tregenda» che si sarebbero consumate intorno ad una vicenda che certamente presenta anche alcuni aspetti non del tutto chiariti dalla relazione che ci è stata esposta. Stiamo, comunque, parlando di un caso che chi ha responsabilità politiche e amministrative molto spesso si trova ad affrontare. Mi riferisco alle dimissioni, poi ritirate, del dottor Guido Bertolaso da commissario straordinario per i rifiuti della regione Campania. Tali dimissioni sono un atto che ha indubbiamente un valore ed una portata politica ed implica che l'emergenza in Campania, dopo oltre un decennio, sia lungi dall'essere risolta. Di ciò dobbiamo parlare.
I limiti del provvedimento con cui era stato nominato il commissario Bertolaso erano già stati ampiamente segnalati dal gruppo dell'Italia dei Valori. Voglio ricordare, infatti, che, proprio in quest'aula, l'onorevole Aurelio Misiti notava l'equivoco di quel tipo di nomina, poiché veniva previsto che il commissario fosse il responsabile della protezione civile e non più semplicemente la persona di Guido Bertolaso. D'altra parte, il commissario chiedeva maggiori poteri decisionali, Pag. 46quindi, oltre ai poteri di deroga generalmente concessi ai commissari per le emergenze, nominati dalla Presidenza del Consiglio. Tali poteri straordinari non sono stati concessi, mentre la normativa ha attribuito al Presidente Consiglio la possibilità di ampliare gli stessi poteri a suo personale ed insindacabile giudizio. Quindi, anche la circostanza che il Presidente del Consiglio abbia partecipato ad una riunione in cui si è discusso del problema in esame non deve sorprendere: deriva da una responsabilità dettata dalla normativa. È vero che la causa immediata delle dimissioni è stata la «bocciatura» da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare dell'utilizzazione di un sito per la discarica in località Serre, ma pensare che la ragione possa essere solo questa pare, francamente, riduttivo.
Il dottor Bertolaso si è probabilmente reso conto di non poter svolgere a pieno, fino in fondo, in maniera adeguata, il proprio ruolo, perché il Ministero dell'ambiente avrebbe obiettato su questa, come probabilmente anche su altre, scelta commissariale. Bertolaso, probabilmente, si è anche accorto che il nuovo piano regionale non può essere ricontrattato con tutti.
Tuttavia, in virtù del fatto che le dimissioni sono rientrate, noi vogliamo esprimere un auspicio, sperare cioè che la sua conferma nella carica di commissario straordinario possa essere una premessa per avviare una nuova fase in Campania, quella che vorremo chiamare della «normalizzazione», che in questo caso ha bisogno di essere specificata, nel senso cioè di ricondurre alla normalità e alla norma la gestione dei rifiuti e superare l'emergenza, facendo assumere le responsabilità...
PRESIDENTE. La prego di concludere!
FABIO EVANGELISTI. ... a chi è stato eletto dal popolo campano e, in primo luogo, alle amministrazioni provinciali, come è stato già ricordato, che hanno il diritto-dovere di risolvere direttamente i problemi che via via si pongono nella gestione dei rifiuti.
Vi sono però notizie di stampa che ci preoccupano, e che riguardano le gestioni commissariali precedenti, le quali, oltre a non aver risolto le problematiche gestionali, sono state caratterizzate da illegalità gravi, che sono sotto la lente della magistratura contabile e penale: sembrerebbe quindi che la cosiddetta «ecomafia» continui a farla da padrone, per cui mi chiedo e chiedo - ovviamente qui abbiamo sentito qual è la posizione del Governo, ma sento la responsabilità di farlo - quale sia, oltre al ruolo e al lavoro svolto dal Governo, anche quello della Commissione bicamerale d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti. E questo lo chiedo al Presidente della Camera.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Mellano. Ne ha facoltà.
BRUNO MELLANO. Presidente, colleghi, anch'io, a nome del gruppo della Rosa nel Pugno, ringrazio il sottosegretario D'Andrea per la tempestiva comunicazione, anche se devo lasciare agli atti una certa insoddisfazione del gruppo a cui appartengo per il mancato intervento del ministro Pecoraro Scanio. Non perché queste occasioni, che finiscono per diventare un po' rituali, sono utili per sollevare il tema, ma poco più di questo, bensì perché in effetti sarebbe stato molto interessante conoscere direttamente dal ministro - che mi dicono gli amici Verdi essere occupato per impegni istituzionali, e quindi trattarsi di un'assenza giustificata - le vicende concitate (al di là di quanto riportato qui dai colleghi o dalle cronache giornalistiche) di una crisi che si è palesata con l'annuncio delle dimissioni del commissario Bertolaso. Anche perché quella era la cartina di tornasole di un elemento drammatico che, sicuramente, non abbiamo risolto con le nostre decisioni parlamentari e che la Commissione bicamerale di indagine sul ciclo dei rifiuti quotidianamente affronta e segue con attenzione.
La richiesta di alcuni colleghi, in particolare dell'opposizione, di una comunicazione straordinaria ed urgente doveva, a Pag. 47mio giudizio, essere onorata anche dalla presenza del ministro, proprio per valorizzare un momento di analisi e di ripartenza.
La minaccia delle dimissioni, o dimissioni presentate e ritirate, a pochi mesi dalla nomina del commissario, era sicuramente una occasione buona che ci veniva fornita per fare il punto della crisi, poiché tale è quella che si vive in Campania.
Giustamente, abbiamo letto sui giornali i commenti dello stesso Bertolaso che dice: sono stato i chiamato ad occuparmi di questa vicenda da quattro mesi, ma la natura del problema risale ad oltre quattordici anni fa, ad una gestione quotidiana di quei quattordici anni che ha creato l'emergenza, che l'ha alimentata, che certo non può essere risolta con decisioni draconiane o con la necessaria forza di intervento e d'urto.
Ho apprezzato molto l'intervento del collega di Rifondazione Comunista, il quale ha voluto ricordare anche la responsabilità diretta dell'amministrazione regionale campana di non avere affrontato adeguatamente la situazione dei rifiuti: a nostro giudizio, anzi, la regione ha una responsabilità diretta nell'aver creato la crisi.
Per quanto concerne gli elementi positivi, consistenti nell'accordo raggiunto per il superamento della crisi di questi giorni, nella decisione di ridurre la portata della megadiscarica, tenendo conto della vicinanza di un'oasi naturalistica del WWF, essi danno corpo ad una mediazione, ad un compromesso, ad un buon compromesso che, a nostro avviso, tenta di coniugare le esigenze dell'urgenza con quella della gestione di lungo periodo del territorio.
Inoltre, l'individuazione di un subcommissario (parola che evoca realtà sudamericane) che porta una cultura ed un'esperienza amministrativa molto ampie - il sottosegretario D'Andrea ha ricordato che il subcommissario viene da un'esperienza davvero importante nella città di Treviso, la quale vanta una percentuale del 68 per cento di raccolta differenziata - è un dato importante, una buona premessa. Tuttavia, la buona premessa non basta. Forse, non era questa l'occasione per farlo, ma bisognerebbe analizzare perché - il sottosegretario l'ha accennato - non riesca a funzionare, in Campania, la raccolta differenziata. È certamente lì il nodo!
PRESIDENTE. La invito a concludere.
BRUNO MELLANO. Occorre coinvolgere gli enti locali; occorre responsabilizzare le province; occorre partire dalla raccolta differenziata per impostare un «nuovo» che avrà sicuramente difficoltà a nascere, a crescere, ad insediarsi.
È importante, comunque, che se ne discuta apertamente in Parlamento, anche se con la partecipazione di pochi colleghi; è importante che, da una crisi, si valorizzi una risposta che può favorire un rilancio.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Camillo Piazza. Ne ha facoltà.
CAMILLO PIAZZA. Signor Presidente, ringrazio anch'io il sottosegretario per la relazione svolta sulla situazione oggetto dell'informativa.
Al riguardo penso che lo spirito dimostrato in questi ultimi giorni da tutti gli attori in campo sia stato positivo. L'intento è quello di risolvere in maniera definitiva la cronica situazione di emergenza dello smaltimento dei rifiuti in Campania. Lo spirito e la via maestra si identificano soprattutto con la volontà di non vedere più i rifiuti per strada, soprattutto nei prossimi mesi estivi, perché ciò potrebbe causare di enormi problemi ambientali. L'obiettivo è quello di dare una risposta definitiva e positiva al problema, ma soprattutto compatibile con l'ambiente.
Abbiamo avuto ed abbiamo fiducia nell'operato del direttore Bertolaso. Capiamo anche che in questi mesi per una mera questione di tempo egli ha forse sottovalutato alcuni aspetti di carattere ambientale. Pensare di realizzare soltanto una discarica regionale di due milioni di tonnellate nel comune di Serre non soltanto era sbagliato sul piano del merito (in quel Pag. 48territorio c'è un'oasi del WWF), ma soprattutto nella sostanza: trasportare a 120 chilometri di distanza i rifiuti produce un inquinamento insostenibile. La proposta che è emersa, vale a dire di spalmare i rifiuti prodotti (cinquemila tonnellate al giorno) su tutto il territorio campano, ci sembra sensata: anche se non sarà indolore, è l'unica soluzione possibile in questo momento.
Permettetemi di esprimere una nota di disappunto per l'incapacità della classe politica campana, in particolare anche dei commissari, i quali non hanno saputo risolvere in maniera definitiva il problema in questi dodici anni. Non è pensabile che a dodici anni dal primo commissariamento non sia stato ancora autorizzato nemmeno un impianto di compostaggio!
Anche a futura memoria - credo sia giusto che risulti dal resoconto stenografico - è importante ripetere alcuni concetti: noi Verdi non accetteremo che in questi siti vengano smaltiti i rifiuti tal quali, che possano causare danni anche olfattivi alla popolazione: controlleremo gli impegni presi dal commissario e dai ministeri e se i rifiuti non saranno inertizzati e stabilizzati per non dare problemi ambientali, saremo i primi a sostenere le ragioni delle popolazioni locali.
Occorre risolvere il problema, ma occorre farlo in maniera opportuna. Non serve creare ulteriori problemi alle popolazioni locali. Noi chiediamo al Governo di essere ligi rispetto al principio - che può essere realizzato concretamente - che questi rifiuti non vengano tradotti in discarica tal quali.
Ci aspettiamo che tutti facciano la propria parte. Noi Verdi abbiamo dimostrato un grande senso di responsabilità di Governo, ma denunceremo, caro Paolo Russo, chi strumentalizzerà questa vicenda. Infatti, i Verdi sono stati i primi a chiedere un piano industriale per l'uscita definitiva dall'emergenza. Avevamo chiesto al dottor Bertolaso di presentare immediatamente un piano che stabilisse in che modo, oltre l'emergenza quotidiana, intendesse risolvere al problema. Avevo chiesto anche che il comune di Napoli facesse la propria parte rispetto al fatto che produce il 50 cento dei rifiuti campani.
Chiediamo che vi sia una soluzione definitiva anche sul piano industriale e non soltanto sull'emergenza, ciò che non è stato fatto in questi anni. Abbiamo dato quindi la nostra immediata disponibilità a ragionare sul piano industriale e chiediamo ovviamente che si vada avanti su questa strada.
Caro sottosegretario, abbiamo apprezzato tre aspetti di questo decreto. Il primo è la nomina di un responsabile oggettivo della raccolta differenziata in Campania. In alcune zone questa funziona benissimo, in altre zone no. Non si tratta conseguentemente di un problema culturale, ma organizzativo. Il secondo è che si nomini un commissario e un subcommissario.
L'altro aspetto - e concludo, Presidente - è il fatto che si utilizzino anche cave sequestrate alla camorra per poter smaltire rifiuti prodotti, in modo tale che anche chi ha inquinato in maniera indecente in questi anni, paghi un prezzo affinché il problema possa essere risolto in questo modo. Noi abbiamo grande fiducia nei riguardi del dottor Bertolaso, vigileremo su ciò che si farà...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
CAMILLO PIAZZA. Ovviamente auspichiamo che nei prossimi mesi si risolva in maniera definitiva il problema dei rifiuti in Campania. Grazie (Applausi dei deputati del gruppo Verdi).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Picano. Ne ha facoltà.
ANGELO PICANO. Ringrazio anch'io il Governo per aver riferito rapidamente su questa vicenda, di rilevante importanza per la Campania e per l'intera comunità nazionale, ma soprattutto per il fatto di aver provveduto immediatamente a respingere le dimissioni del dottor Bertolaso, un civil servant di grande levatura, che ha dimostrato di avere una grande professionalità ed un grande senso dello Stato nella Pag. 49gestione della Protezione civile del nostro paese. Certamente le sue dimissioni erano preoccupanti, perché potevano dare l'impressione che lo Stato abdicasse ai suoi poteri e non volesse intervenire con la decisione, con cui il commissario straordinario stava portando avanti il suo compito. Noi eravamo seriamente preoccupati che con le sue dimissioni tornasse l'ingovernabilità dell'emergenza rifiuti, a cui abbiamo assistito da molti anni a questa parte. L'esperienza del dottor Bertolaso ha messo ancora di più in evidenza la necessità che le istituzioni assumano per intero le loro responsabilità e che le decisioni avvengano con il coinvolgimento delle popolazioni locali.
A noi sembra che l'accordo raggiunto sulla discarica di Serre sia onorevole, perché da una parte riafferma l'esigenza di decidere, dall'altra viene incontro anche alla richiesta delle popolazioni locali e delle amministrazioni di non avere una grande discarica o di ridimensionarne la portata, oltre al fatto di allontanare dall'oasi del WWF quei cattivi odori che avrebbero compromesso il significato stesso dell'oasi naturalistica e faunistica.
Bisogna lavorare per l'emergenza, ma soprattutto puntare a costruire una normalità per la Campania, che equivale ad una gestione dei rifiuti secondo un'amministrazione ordinaria, un ritorno alla normalità.
Il problema delle discariche è pesante in tutte le regioni. Sarebbe perciò opportuno che si elaborasse una metodologia nazionale per la localizzazione dei siti dei rifiuti, in modo da avere chiari gli indirizzi e far comprendere alle popolazioni locali quali possano essere le vie per affrontare le emergenze che richiedono risposte urgenti, senza decisioni che cadano dall'alto. Troppe volte, infatti, le popolazioni locali si ribellano non avendo chiari i motivi, per cui si sceglie un sito piuttosto che un altro.
Centinaia di migliaia di tonnellate di spazzatura sono in attesa di essere smaltite e la Campania rischia di diventare una discarica a cielo aperto, con pesanti ricadute sulla salute e sul territorio. La linea di «provincializzare» il sistema di smaltimento dei rifiuti è quella da perseguire - mi pare che il dottor Bertolaso lo stia già facendo con grande intelligenza - costruendo una rete di impianti che siano il più possibile vicini al luogo dove i rifiuti vengono prodotti. È necessario, però, che al contempo si porti avanti una seria raccolta differenziata. Il sottosegretario ci ha comunicato i dati sulle percentuali a livello comunale di tale raccolta: alcuni comuni la realizzano concretamente in percentuali elevate, altri in percentuali minime, altri ancora non la utilizzano affatto.
La nomina di un vice commissario di elevata professionalità per la raccolta differenziata può far ben sperare che una politica di questo tipo sarà portata avanti con molta decisione. D'altra parte la capacità della politica si vede soprattutto quando occorre affrontare problemi urgenti. Ci aspettiamo però un cambiamento radicale di metodo e di mentalità rispetto al passato, se si vuole dare una risposta definitiva all'emergenza dei rifiuti in Campania. Grazie
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Barani. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Grazie, signor Presidente. Ovviamente abbiamo ascoltato la relazione del Sottosegretario D'Andrea, che è stata puntuale. Mi è sembrato più che altro un bollettino di guerra. Il problema dei rifiuti della Campania non sta assolutamente uscendo fuori dal tunnel, anzi ci si sta addentrando sempre di più: la Campania è una discarica a cielo aperto, questo ci ha detto il Sottosegretario. Gli interventi dei colleghi, che ho avuto la fortuna di ascoltare, sono andati tutti nella stessa direzione.
Qualcuno addirittura, come il collega della Rosa nel Pugno, ha avuto il coraggio di fare similitudini con il Sudamerica e affermare che esiste un «subcomandante», che si chiama Bassolino - non ha ovviamente fatto nomi - cui vanno tutte le responsabilità oggettive, soggettive, politiche e giudiziarie. In Campania esiste una concertazione tra regione, enti locali, camorra, Pag. 50associazioni parastatali, che hanno tutto l'interesse a tenere la situazione così com'è.
Si sta discutendo, ma mi dispiace che non sia presente il ministro dell'ambiente, Pecoraro Scanio, che dovrebbe assumere le sue responsabilità e che forse tra qualche mese dovrà dimettersi. Quando il dottor Bertolaso è stato nominato commissario delegato sui rifiuti campani, è stato scelto il responsabile della protezione civile, perché in Campania ormai siamo di fronte ad un problema di calamità naturale, che interessa anche la sanità dei cittadini. Voi sapete che l'incidenza delle malattie infettive diffusive in Campania è tre volte superiore alla media nazionale? Sapete che la morbilità e la mortalità per certe malattie è due volte e mezzo superiore alla media nazionale? È evidente quindi che vi è un problema di sanità pubblica e di pubblico interesse ed è per questo che il commissario non può che essere il responsabile della protezione civile.
Il Governo ha voluto imbavagliare questo commissario perché si vogliono tutelare e difendere gli interessi del Governatore Bassolino e del sindaco Iervolino, i due massimi responsabili. Non riusciamo a capire come mai la magistratura non sia ancora intervenuta e abbiamo dei forti dubbi che questo atteggiamento sia voluto.
La questione è banale in tutti i comuni d'Italia - chi vi parla è sindaco da sedici anni - perché vi sono dei piani regionali sull'ambiente e sul problema dei rifiuti, che si suddividono in piani provinciali, dove è ben esplicitato cosa si deve fare per la raccolta differenziata, per la produzione del compostaggio, del bricchettaggio, del CDR, per la costruzione delle discariche e via dicendo, fino ad arrivare ad una situazione più che tranquilla.
Si parla della riduzione della capacità della discarica di Serre a 700 mila tonnellate. Quanto potrà durare questa discarica se è vero, come è vero, che vi sono tre milioni di ecoballe e cinque milioni di tonnellate di rifiuti da collocare? Secondo me, durerà un'ora o poco più!
Non si vuole risolvere il problema perché si vogliono mantenere traffici illeciti, che i governi della regione Campania e di certi comuni vogliono continuare a gestire.
Ci vorrebbe poco. Ci sono delle regioni gestite da maggioranza uguali a quella campana, che si rivolgono a cooperative con altissime professionalità, che potrebbero risolvere il problema in breve tempo. Non le si vuole coinvolgere volutamente perché a tutti interessa che i problemi rimangano, in modo da continuare ad alimentare i traffici illeciti gestiti dall'ecomafia.
Per questi motivi noi critichiamo il Governo nazionale ed il governo regionale della Campania (Applausi dei deputati dei gruppi Democrazia Cristiana-Partito Socialista e Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. È così esaurita l'informativa urgente del Governo sulle recenti vicende della gestione commissariale dell'emergenza rifiuti in Campania.