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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 15,05).
(Misure a favore del Corpo nazionale dei vigili del fuoco - n. 2-00391)
PRESIDENTE. L'onorevole La Loggia ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00391 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 12).
ENRICO LA LOGGIA. Signor Presidente, desidero innanzitutto ringraziare il sottosegretario Rosato per aver accettato di rispondere sugli argomenti che, con il mio atto di sindacato ispettivo, ho posto all'attenzione del Governo. Devo ammettere di essere rimasto addirittura stupito dalla solerzia dello stesso sottosegretario, il quale ha fatto precedere questo incontro (che si svolge nella sede formale che ritengo più giusta per trattare tali temi) da un dispaccio di agenzia, con il quale credo anticipi sostanzialmente la risposta che sarà qui fornita. Vorrei osservare, comunque, che è stato usato un tono polemico che, forse, si sarebbe anche potuto evitare.
Ricordo che non è da ora che seguo i problemi dei vigili del fuoco (come loro sanno bene), poiché me ne sono interessato spesso, pur non rientrando nella mia specifica competenza, durante la precedente esperienza di Governo. Più volte, infatti, abbiamo posto in essere atti importanti e significativi, volti a rafforzare un'istituzione che ritengo essenziale per garantire la sicurezza di tutti i cittadini.
Purtroppo, non siamo riusciti a portare tutto a compimento, come sarebbe stato nostro vivo desiderio, perché, negli ultimi sei anni della nostra storia, non vi è stata la possibilità di incrementare le risorse economiche da destinare a settori, persone ed istituzioni che avrebbero meritato un'attenzione ancora maggiore rispetto a quella che abbiamo potuto prestare.
Questo non mi può esimere dal chiedere al Governo, essendo già trascorsi nove mesi dalla sua costituzione, quali provvedimenti intenda adottare per dare una risposta al Corpo dei vigili del fuoco (il che già sarebbe rilevante, poiché si tratta di una importantissima categoria di persone che, con grande spirito di abnegazione e sacrificio, garantisce la sicurezza di tutti noi e che, quindi, merita una risposta) proprio sugli argomenti che essi sottopongono all'attenzione del Governo e del Parlamento. Ci siamo già occupati dell'argomento nel corso dell'esame dell'ultima legge finanziaria e del decreto-legge fiscale: personalmente, sono intervenuto in aula ottenendo anche l'accoglimento come raccomandazione di un mio ordine del giorno in tal senso. Per questo motivo, oggi mi sento maggiormente titolato ad avanzare questa richiesta.
Vorrei chiedere quale sia l'intendimento del Governo proprio con riferimento alle richieste avanzate dai vigili del fuoco. In primo luogo, vorrei chiedere cosa si intenda fare per potenziare l'organico del Corpo. Infatti, quello attuale è realmente insufficiente persino a coprire un normale turn over con una conseguente ricaduta negativa sulla sicurezza e sulla tutela dei cittadini.
Chiedo quali risorse aggiuntive, rispetto a quelle già rese disponibili, possano essere reperite per finanziare la modifica dell'ordinamento del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Peraltro, vi è un'altra questione rispetto alla quale il Governo dovrebbe dare una spiegazione: abbiamo già avanzato una richiesta al riguardo, senza ottenere una risposta; speriamo che oggi ve ne sia una. La modifica dell'ordinamento è stata prorogata di un altro anno con il noto provvedimento Pag. 101milleproroghe, forse anche esercitando una forzatura nell'ambito di quel testo normativo.
Inoltre, nemmeno si apre un tavolo contrattuale - al riguardo, si lamenta un ritardo di 15 mesi - per risolvere questi ed altri problemi che sicuramente i vigili del fuoco sottoporranno all'attenzione del Governo, al fine di rendere più funzionale e più efficace il loro servizio volto a garantire la tutela e la sicurezza dei cittadini. Si parla di 15 mesi di ritardo che comprendono sia l'intera vita di questo Governo sia l'ultima parte di vita del Governo precedente. So bene perché in quel periodo non fu possibile avviare e portare a compimento una trattativa: eravamo sostanzialmente alla vigilia delle elezioni, la legislatura volgeva al termine e, probabilmente, se in quella fase avessimo concluso un accordo, qualcuno, non legittimamente, ma con un atteggiamento politicamente valido, avrebbe potuto accusarci di averlo fatto per conquistare un consenso aggiuntivo rispetto a quello di cui potevamo godere alla vigilia delle elezioni.
In ogni caso, in quella fase non fu possibile concludere tale trattativa. Tuttavia, sono ormai trascorsi nove mesi e ci sarebbe da chiedersi come mai non si sia ancora proceduto al rinnovo del contratto collettivo.
Il Corpo dei vigili del fuoco, il 1o marzo, ha proclamato lo stato di agitazione. Proprio in tale data avremmo dovuto discutere tale interpellanza, ma la coincidenza del voto sulla questione di fiducia lo ha impedito.
Al di là della risposta, che auspico quanto più congrua e soddisfacente, mi auguro che vi sia attenzione da parte del Governo, non solo considerato come Ministero dell'interno. So comunque quanto questo Ministero abbia tradizionalmente, storicamente e istituzionalmente a cuore il Corpo dei Vigili del fuoco. Ad esso va data un'attenzione particolare. È giusto che tale attenzione vi sia per tutte le Forze dell'ordine, ma in questo caso va usato particolare riguardo perché si tratta di un comparto che svolge un servizio particolarmente rischioso e pericoloso, in cui purtroppo molti hanno perso la vita per garantire la nostra sicurezza. Per questi motivi credo che debba essere assicurata questa attenzione.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'interno, Ettore Rosato, ha facoltà di rispondere.
ETTORE ROSATO, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, ringrazio l'onorevole La Loggia per la sua interpellanza. Mi spiace se vi è stata un'anticipazione contenuta in un'agenzia di stampa. Sono stato chiamato per fornire la risposta ad un quesito che lei legittimamente ha posto. Se lei ha ravvisato una qualche vis polemica, me ne scuso anche perché nei suoi confronti è difficile ricorrere a qualsiasi pratica polemica. Non è sicuramente mio interesse ricorrervi.
Con la mia risposta cercherò di entrare nel merito di una questione che naturalmente sta molto a cuore a me, al ministero dell'interno ed al Governo. Credo inoltre che tale questione debba stare a cuore anche all'intero Parlamento perché solo con un'azione convergente potremo compiere il forte rilancio di cui il Corpo nazionale dei vigili del fuoco ha bisogno. Intanto, vorrei fornire alcune risposte in merito agli aspetti da lei posti, prendendo come spunto lo sciopero che un'organizzazione sindacale aveva dichiarato per lo scorso 1o marzo.
Senza alcuna polemica, ma per amore della verità, devo dirle che l'ultima legge finanziaria ha sancito una totale inversione di tendenza rispetto a quanto avvenuto in passato. Con essa non abbiamo di certo risolto i problemi del Corpo, tuttavia abbiamo impresso una svolta alle situazioni più critiche.
Nel testo della sua interrogazione lei sottolineava quale fosse la situazione più critica, registrata in tutta i comandi italiani, ovvero la carenza di organico. Con la legge finanziaria per il triennio 2007-2009 verranno assunte 2.600 persone. Seicento di esse saranno assunte a decorrere dal primo luglio 2007, mentre le altre lo Pag. 102saranno nel corso del triennio, a fronte delle procedure di stabilizzazione del personale precario. So che lei ha sempre seguito le questioni attinenti ai vigili del fuoco. Lei sa quindi che questo personale precario è rappresentato dai cosiddetti «discontinui», ovvero il personale volontario che con uno strano meccanismo viene richiamato a prestare servizio ogni 20 giorni. In particolare, nella legge finanziaria vi sono due norme che li riguardano e che fissano le procedure per la loro stabilizzazione. Nel nostro paese vi sono 14 mila persone che svolgono questo lavoro, secondo i requisiti stabiliti dalla legge finanziaria, ovvero almeno 100 giorni di servizio e l'iscrizione nei nostri elenchi nel corso degli ultimi tre anni. Il nostro lavoro è quello di procedere alle stabilizzazioni, partendo appunto da quanto autorizza la legge finanziaria, ovvero 2 mila assunzioni.
La somma complessiva contenuta nella legge finanziaria per il 2007 arriva ad assumere per il triennio 2.600 persone. Con questo spiego anche la risposta fornita all'agenzia, confrontandola con quanto compiuto nell'ultimo quinquennio. Nel 2002 sono state assunte 273 persone, nel 2003 788 persone, nel 2004 1.000 persone, nel 2005 500 persone, nel 2006 50 persone. Il totale è di 2.611 unità nel quinquennio. Riconoscendo e convenendo con lei che la situazione del Corpo era drammatica, con l'ultima legge finanziaria abbiamo voluto dare una svolta.
Vi è un'altra questione importante, relativa alla consistenza dei capitoli di spesa, ed anch'essa ci sta particolarmente a cuore. Come lei ricordava, il paese sta attraversando un periodo di finanza non certo felice. Il Parlamento ha ritenuto di dover intraprendere un'azione di risanamento ed il Governo ha impostato una legge finanziaria in tale direzione. Tuttavia, in questa legge è stata prevista una norma per finanziare le necessità del Corpo.
In particolare, c'è un articolo che fa riferimento al servizio che i vigili del fuoco svolgono in tutti gli aeroporti, dove sono impegnati oltre 3 mila vigili del fuoco, con un importante impegno anche di mezzi ad altissima tecnologia. Tale articolo prevede una compartecipazione delle società di gestione aeroportuale nei costi, garantendo così, tramite ciò, un introito annuo al Corpo per oltre 60 milioni di euro. Si tratta di un introito che garantirà - questa è una garanzia strutturale per il Corpo - le risorse necessarie per lo svolgimento di quelle funzioni di ammodernamento e di funzionamento che sono indispensabili in una struttura, come quella dei vigili del fuoco, che basa la sua capacità di risposta ai bisogni dei cittadini anche sulla tecnologia, oltre che sulla capacità operativa dei suoi uomini.
Per quanto riguarda l'aspetto del rinnovo contrattuale, questa mattina ho incontrato il sottosegretario Gian Piero Scanu, con il quale abbiamo a lungo discusso di queste cose, avviando il percorso che deve portarci a quel passaggio fondamentale all'interno del sistema pubblicistico, che la nuova legge ha introdotto. Quindi, al di là del rinnovo contrattuale, noi abbiamo una situazione ancora più complessa, che è quella della costruzione di questo nuovo contratto all'interno del sistema pubblicistico. Abbiamo individuato un percorso che ci deve portare rapidamente alla costituzione di tavoli di confronto con le organizzazioni sindacali.
Mi consentirà, onorevole La Loggia, di ricordare un altro motivo per il quale il contratto non è stato rinnovato negli ultimi mesi della passata legislatura: è perché in quegli stessi mesi, esattamente il 7 dicembre 2005, si sottoscriveva il contratto scaduto nel 2002. Ahimè, devo dire che nella prassi della pubblica amministrazione si arriva sempre a sottoscrivere i contratti di lavoro quando il biennio è già finito. Questa è una prassi sicuramente non positiva, ma che ci trasciniamo avanti. Infatti il contratto relativo al biennio economico 2002-2005 è stato sottoscritto nella data che ricordavo prima e adesso noi stiamo lavorando per passare ad una fase successiva. Il processo di adeguamento degli aspetti economici e retributivi, conseguente al rinnovato assetto ordinamentale, comunque non ha trovato ancora Pag. 103compiuta attuazione, anche con riferimento alla legge n. 252 del 2004. Questo anche perché la legge finanziaria precedente, quella del 2006, non aveva destinato le risorse per fare questo: né le risorse per rinnovare i contratti pubblici di lavoro, né quelle necessarie per il nuovo ordinamento, di cui peraltro si ravvisa la necessità, soprattutto per finanziare un lavoro complesso e difficile come quello dei vigili del fuoco.
Peraltro va evidenziato che il comparto dei vigili del fuoco, pur avendo una sua specificità, è inserito all'interno del Ministero dell'interno, dove ci sono colleghi delle forze di polizia che hanno alcuni elementi con riferimento ai quali evidentemente il confronto matura immediatamente. Uno degli elementi è sicuramente quello di carattere pensionistico; esso, pur non rientrando nella questione relativa all'ordinamento, rappresenta comunque una criticità per quanto riguarda la maturazione del periodo pensionistico. Un altro elemento, seppur di minore rilevanza, è quello dell'istituto della missione, che poi proprio nell'altra legislatura è stato tolto, ahimè, ai vigili del fuoco, mentre è stato lasciato alle forze di polizia e ai militari dell'esercito. Noi al riguardo, proprio su iniziativa del Senato, abbiamo assunto un impegno formale a reinserirlo.
Circa gli aspetti di una riforma del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, finalizzata a prevedere che la prevenzione e la vigilanza degli incendi fossero riconosciuti come compiti istituzionali del Corpo - questo è un altro tema che lei ha toccato all'interno della sua interpellanza -, si osserva che è già così. Questo lo si può riscontrare anche nel recente disegno di legge governativo, Atto Camera 2272, in cui all'articolo 20, pur nell'ambito di un'indispensabile semplificazione dell'attività economica, per l'impatto evidente che l'attività di prevenzione ha su tutte le attività economiche, si ribadisce che la riduzione degli adempimenti amministrativi per le imprese deve essere effettuata nel rispetto del mantenimento dei livelli di sicurezza per la collettività.
Al riguardo ritengo possa proficuamente profondersi l'impegno del Parlamento per conciliare le due parallele necessità: tutelare l'istituto della prevenzione - che negli anni ha garantito una forte diminuzione degli incendi e degli eventi pericolosi (in particolare, nei settori delle attività a rischio industriale e di quelle, in generale, commerciali) - e semplificare gli adempimenti amministrativi e cartacei delle imprese.
Un altro tema significativo affrontato dall'interpellanza riguarda il rapporto del Corpo con la Protezione civile; in particolare, l'accento è stato posto dall'interpellante sulla necessità di unificare i due dipartimenti, quello della Protezione civile, incardinato presso la Presidenza del Consiglio, e quello dei vigili del fuoco (che, naturalmente, fa capo al Ministero dell'interno). Si è peraltro ricordato come una tale riforma sia stata inspiegabilmente rimandata di un anno dal Parlamento; devo segnalare, al riguardo, che non vi è mai stato un indirizzo assunto da questo Parlamento in tal senso, neanche nella precedente legislatura. Segnalo, altresì, che la distinzione tra i due dipartimenti trova un fondamento logico nelle attribuzioni della Protezione civile, che rispondono ad una funzione di coordinamento delle strutture tutte, dai vigili del fuoco a quelle che operano in caso di calamità naturale e di eventi a carattere più ampio, quali, ad esempio, l'esercito o il sistema sanitario. È vero, d'altra parte, che i vigili del fuoco rappresentano la spina dorsale del sistema di protezione civile, presenti su tutto il territorio nazionale, ventiquattr'ore su ventiquattro.
Inoltre, l'ordinamento attuale del sistema di protezione civile vede ormai le regioni sempre più autonome su queste materie sicché la funzione di coordinamento della Presidenza del Consiglio rappresenta un utile collante; a tale riguardo, devo però riconoscere che ci stiamo muovendo in continuità con le scelte del precedente Governo. Mi permetto solo di evidenziare la nostra accelerazione per quanto riguarda il processo di collaborazione tra gli enti coinvolti, sui due versanti: Pag. 104da un lato, a livello centrale, la collaborazione tra i due dipartimenti; dall'altro, quella con le regioni.
Vengo da un incontro avuto l'altro ieri con l'assessore regionale lombardo alla protezione civile, incontro in occasione del quale abbiamo condiviso tutta una serie di prospettive di collaborazione; analogamente può dirsi del nostro rapporto con la regione Campania, mentre, prossimamente, ci auguriamo di poter dire altrettanto per quanto riguarda la regione Sicilia, che ha manifestato grande disponibilità. Tralascio di soffermarmi, poi, sulle collaborazioni storiche già esistenti con tante altre regioni, a partire dall'Emilia Romagna, con la quale, negli anni, si sono ottenuti molteplici risultati positivi.
Concludo sperando di avere risposto a tutti i quesiti posti dall'interpellante, assicurando il massimo impegno su questi temi e convenendo sulla circostanza che dalla collaborazione non potrà che venire un grande soccorso in ordine alla soddisfazione delle necessità del Corpo. Molti impegni attendono, in questo ambito, il Parlamento e molti miglioramenti possono essere apportati tramite l'attività legislativa, purché si ricordi che questi uomini, tanti ma non sufficienti, svolgono, con grande senso del dovere e abnegazione, il loro servizio sul territorio.
Ahimè, in questi mesi abbiamo avuto anche numerosi decessi in servizio; decessi di personale, sia volontario sia permanente, che, intervenendo nei più disparati eventi, ha perso la vita, annoverandosi tra le vittime del dovere. Il nostro interesse, il nostro lavoro, quello quotidiano, deve consistere, naturalmente, nell'investire in sicurezza ed in formazione affinché tali eventi non si verifichino più.
La grande riconoscenza agli uomini del Corpo nazionale dei vigili fuoco deve sposarsi con quel grande amore che tutti i cittadini italiani hanno nei loro confronti; tutti i sondaggi di opinione ci dicono che sono tra i corpi più amati dai cittadini: ecco, dobbiamo trasferire questo grande affetto e sentirlo ancora più forte nelle sedi istituzionali, affinché tutte le istituzioni possano essere più vicine ai loro bisogni!
PRESIDENTE. L'onorevole La Loggia ha facoltà di replicare.
ENRICO LA LOGGIA. Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario Rosato e mi dichiaro parzialmente soddisfatto delle sue parole, che sicuramente hanno chiarito diversi aspetti che riguardano un argomento particolarmente sentito, come egli stesso ha confermato, per ciò che i vigili del fuoco, al di là dei loro meriti, rappresentano nella memoria, nel ricordo e nella considerazione di tutti gli italiani. Forse non si fa mai abbastanza e da qui nasce la mia parziale soddisfazione.
In particolare, vorrei evidenziare al sottosegretario alcune questioni. Prendo atto che ci sarà un aumento dell'organico, che costituisce sicuramente un elemento positivo. Egli stesso ha ricordato che saranno assunti 2.650 nuovi vigili del fuoco dell'ultimo quinquennio e, se sarà realmente mantenuto l'impegno di assumerne altri 2.600 nel prossimo triennio, già questo fattore, seppure non risolve la situazione, certamente attenua molto l'impatto del turn over rispetto alle esigenze effettive del Corpo dei vigili del fuoco.
Forse bisognerebbe fare qualcosa in più, anche in considerazione di quanto era già stato stanziato dalla finanziaria 2007, che di per sé non è sufficiente, e forse bisognerà trovare ulteriori risorse.
Relativamente all'aumento dell'organico, raccomanderei vivamente di non dimenticare le graduatorie già esistenti. C'è un «parco» abbastanza ampio di vigili del fuoco risultati idonei nei concorsi, accanto ai discontinui e vi è stata un'affermazione molto importante del sottosegretario in favore dei discontinui. Prego il Governo, però, di rivolgere un'attenzione particolare a coloro i quali, inseriti nelle graduatorie, attendono di iniziare finalmente a lavorare.
L'altro argomento, appena sfiorato dal sottosegretario, rispetto al quale raccomando, invece, particolarissima attenzione Pag. 105nell'ambito del rinnovo del contratto, è quello della equiparazione dei vigili del fuoco rispetto alle altre forze dell'ordine, che va effettuata quanto più possibile rapidamente, anche in una sola volta. Si tratta di una loro vecchia battaglia che credo meriti di essere tenuta in assoluta considerazione.
Per quel che riguarda i dipartimenti della protezione civile e dei vigili del fuoco, prendo atto - questo sì è incoraggiante - che vi sono questi crescenti rapporti con le regioni. Purtroppo o per fortuna, con la riforma costituzionale del 2001, l'ormai famigerato Titolo V della Costituzione ha previsto una divisione di competenze dalla quale non si può prescindere.
L'intesa con le regioni, che pure è stato un argomento del quale mi sono occupato molto a lungo, possiede uno strumento, che vedo scarsamente utilizzato da questo Governo e che inviterei, invece, ad utilizzare. Forse esso non è sufficientemente valutato. Si tratta dell'articolo 8, comma 6, della legge n. 131 del 2003, che potrebbe chiamarsi fuori di qui «legge La Loggia», come qualcuno l'ha definita.
Quell'articolo e quel comma consentono, in materie di competenza dello Stato o delle regioni, di raggiungere delle intese in sede di Conferenza Stato-Regioni o di Conferenza unificata. Tanti argomenti potrebbero essere affrontati in quella sede e questo con gli altri, perché si tratta di una ripartizione di competenze dal punto di vista sia organizzativo, sia funzionale, sia istituzionale, perché le competenze istituzionali sono sancite dalla Costituzione, e sicuramente si porterebbe un beneficio non soltanto all'azione del Governo, ma anche e soprattutto all'azione dei governi regionali.
Inviterei quindi a tenere questo strumento (a suo tempo molto dibattuto, ma poi approvato sostanzialmente quasi all'unanimità dal Parlamento) nella dovuta considerazione, proprio per corrispondere a quell'esigenza di collaborazione alla quale lei giustamente faceva riferimento.
In conclusione, se vi saranno (ne sono sicuro, dalle sue parole penso di poter avere questa certezza) iniziative nuove e positive a favore del Corpo dei vigili del fuoco - lo dichiaro adesso, ma sono pronto a dichiararlo anche fuori -, non mancherà certamente né il mio sostegno né quello della mia forza politica.