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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Utilizzo delle maggiori entrate tributarie a favore del settore scolastico - n. 3-00725)
PRESIDENTE. Il deputato Tranfaglia ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00725 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 10).
NICOLA TRANFAGLIA. Signor ministro della pubblica istruzione, lei sa bene Pag. 63quanto i Comunisti Italiani abbiano intenzione di collaborare - ed effettivamente collaborino - con il Governo di centrosinistra. D'altra parte, anche di fronte alla pubblicazione dei dodici punti che il Governo si è posto come priorità dopo la crisi, noi ci troviamo oggi con l'urgenza del problema della scuola. La scuola ha subito nell'ultima legge finanziaria tagli assai gravi, giustificati dal Governo sulla base della necessità di rimettere a posto i conti dello Stato e di ripartire con una prospettiva di sviluppo. Noi non neghiamo questo punto. Allo stesso tempo, dobbiamo però constatare che con l'ultima legge finanziaria la scuola ha subito gravi tagli, che hanno influito su alcuni suoi aspetti fondamentali, come la realizzazione del tempo pieno e prolungato e l'organico degli insegnanti di sostegno, che a livello europeo sono una delle istituzioni più valide.
PRESIDENTE. La prego, deve concludere.
NICOLA TRANFAGLIA. Oggi, nel momento in cui le entrate fiscali garantiscono la possibilità di intervenire...
PRESIDENTE. Deve concludere.
NICOLA TRANFAGLIA. ...essendo la scuola uno dei punti fondamentali del programma, noi ci chiediamo se, a partire dal tempo pieno che costituisce...
PRESIDENTE. Mi scusi, non è un optional il mio invito a concludere!
NICOLA TRANFAGLIA. ...uno dei punti più importanti... Le chiediamo che cosa intenda fare il Governo.
PRESIDENTE. Il ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, ha facoltà di rispondere.
GIUSEPPE FIORONI, Ministro della pubblica istruzione. Signor Presidente, è noto all'onorevole interrogante la pesante situazione che il Governo ha ereditato dalla precedente legislatura. Le misure di contenimento della spesa disposte dalla legge finanziaria nel periodo 2002-2006 hanno in effetti comportato un taglio delle risorse finanziarie destinate alle scuole pari a circa 500 milioni di euro: 106 milioni di euro (pari al 46,6 per cento) per le supplenze brevi, 106,4 milioni di euro (pari al 72,6 per cento) per gli esami di Stato e 159,8 milioni di euro (pari al 53 per cento) per il funzionamento amministrativo e didattico delle istituzioni scolastiche. Questi sono i debiti che abbiamo dovuto fronteggiare nel contesto del debito complessivo del sistema paese che abbiamo ereditato.
In questo contesto si deve anche da ribadire la difficoltà di reperire le risorse da accantonare - derivanti dal precedente contratto - fino al 2005, per reinvestire nel contratto della scuola i risparmi che erano stati effettuati da precedenti manovre di razionalizzazione. Questo è il motivo per cui ci stiamo impegnando al fine di reperire quelle risorse che avrebbero dovuto essere accantonate per investire nel rinnovo dei contratti di cui, in questi giorni, i sindacati della scuola stanno rivendicando la giustezza.
Per quanto riguarda i tagli dell'organico derivanti dal rapporto tra classe ed alunno, da incrementare dello 0,4 per cento, credo che vada evidenziato come essi, rispetto ai 19 mila previsti, si siano ulteriormente ridotti grazie all'introduzione dell'obbligo di istruzione, ma soprattutto all'innalzamento degli studenti iscritti con l'intento di realizzare le «classi primavera». Oggi stiamo discutendo di una razionalizzazione dell'organico di diritto di poco meno di settemila unità rispetto a quelle che erano state previste. In tale contesto va anche detto che questa razionalizzazione è un dato tendenziale che deve basarsi soprattutto sulle revisioni curriculari, tenendo presente che abbiamo ripristinato il tempo pieno e quello prolungato - pesantemente danneggiato dal precedente Governo - negli standard esistenti nonché avviato un processo progressivo di individuazione di risorse e di personale idoneo per garantirne l'incremento Pag. 64omogeneo su tutto il territorio nazionale. Occorre ricordare che vi sono zone in cui il tempo pieno è pari ad oltre il 60 per cento dell'offerta, mentre vi sono altre zone dove esso non è stato ancora avviato. Invece, l'avvio del tempo pieno potrebbe essere un elemento sostanziale ed importante anche per la lotta alla criminalità organizzata.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
GIUSEPPE FIORONI, Ministro della pubblica istruzione. Dev'essere anche tenuto presente, in conclusione, che il dibattito complessivo sulle risorse per la scuola, che il Presidente del Consiglio ha indicato tra i dodici punti prioritari, va approfondito perché la scuola può spendere meglio, razionalizzando eventuali sperperi. Inoltre, va tenuto presente che dal 1990 ad oggi le risorse della scuola sono state depauperate di 4,4 miliardi di euro.
PRESIDENTE. Ministro Fioroni, la prego di concludere.
GIUSEPPE FIORONI, Ministro della pubblica istruzione. Non è pensabile che per investire si debba solo tagliare. Invece, occorre reperire risorse aggiuntive - ed è questo lo sforzo che il Governo sta facendo - per dare risposta alle emergenze ed ai progetti educativi dei nostri ragazzi.
PRESIDENTE. Il deputato Tranfaglia ha facoltà di replicare. Ricordo che ha a disposizione due minuti di tempo.
NICOLA TRANFAGLIA. Signor ministro, condivido la sua analisi. Tuttavia, mi chiedo e le chiedo di perseguire il processo di immissione di risorse fondamentali nella scuola, perché accanto al tempo pieno, che ho indicato come punto fondamentale, è anche importante non aumentare, bensì diminuire, il numero di alunni per classe. Infatti, tale rapporto costituisce l'altro aspetto grave della situazione attuale della scuola.