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Si riprende la discussione.
(Ripresa esame dell'articolo unico - A.C. 2201-A)
PRESIDENTE. Ricordo che nella parte antimeridiana della seduta sono state accantonate tutte le proposte emendative riferite all'articolo 6.
Nella parte pomeridiana della seduta, invece, sono stati accantonati gli identici emendamenti Campa 10.14, Fava 10.15 e Mazzocchi 10.17, nonché l'emendamento D'Agrò 10.13.
Ricordo inoltre che, da ultimo, è stato ritirato l'emendamento Campa 10.20, mentre i presentatori insistono per la votazione dell'identico emendamento Mazzocchi 10.21., con riferimento al quale risultano alla Presidenza le richieste di intervento dei deputati Aracu, Gioacchino Alfano, Buontempo e Tessitore.
Chiedo al relatore, onorevole Lulli, di riferire sull'esito dei lavori del Comitato dei nove.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, naturalmente possiamo riprendere i lavori con l'esame delle proposte emendative riferite al comma 4 dell'articolo 10 del provvedimento in esame, concernente le guide turistiche.
Preannuncio la presentazione di un emendamento della Commissione (che non so se sia già annunciato in distribuzione). Tale proposta emendativa prevede di aggiungere, Pag. 119alla fine del primo capoverso del comma 4 dell'articolo 10 del decreto-legge - laddove si legge: «fermo restando il possesso dei requisiti di qualificazione professionale» -, l'espressione: «previsti dalle normative regionali».
Inoltre, nel confermare i pareri che avevo precedentemente espresso, ribadisco anche il parere sugli identici emendamenti Affronti 10.299 e Martella 10.300, con le riformulazioni che avevo annunciato quando ho letto per la prima volta gli orientamenti della Commissione e che vorrei ricapitolare con l'aggiunta di una nuova piccola riformulazione. Infatti, con riferimento agli identici emendamenti Affronti 10.299 e Martella 10.300, propongo di sostituire le parole: «restando consentita la verifica» con le seguenti: «salva la previa verifica», sopprimendo l'espressione: «soltanto quando le stesse non siano state oggetto del corso di studi».
Successivamente, al penultimo capoverso delle stesse proposte emendative - che termina con le parole: «l'attività di accompagnatore turistico» -, si propone, come già annunciato in sede di prima espressione dei pareri, di aggiungere l'espressione: «previa verifica delle conoscenze specifiche, quando non siano state oggetto del corso di studi».
Infine, nell'ultimo capoverso, quando si parla dell'ordinamento giuridico comunitario, fra le parole «giuridico» e «comunitario» si inseriscono le parole «del paese». Pertanto, la formulazione diventa la seguente: «dell'ordinamento giuridico del paese comunitario».
PRESIDENTE. Prima di procedere, avverto che la Commissione ha presentato due ulteriori proposte emendative - l'emendamento 10.400. e l'articolo aggiuntivo 6.0300. - il cui testo è in distribuzione. Secondo quanto risulta alla Presidenza con riferimento all'emendamento 10.400 della Commissione, i gruppi hanno rinunciato al termine per la presentazione di eventuali subemendamenti.
Con riferimento all'articolo aggiuntivo 6.0300 della Commissione, invece, il termine per la presentazione dei subemendamenti è fissato per le ore 22.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Mazzocchi 10.21.
SIMONE BALDELLI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, come già qualche perspicace collega della maggioranza parlamentare ha fatto intendere ed intuire, torno a chiedere, come già ho fatto al Presidente Leoni (purtroppo questa circostanza in precedenza non si è verificata, spiacevolmente) il controllo delle tessere di votazione ad operazioni di voto in corso.
PRESIDENTE. Onorevole Baldelli, sono disponibile a soddisfare le richieste di controllo delle tessere di votazione. Tuttavia, tale controllo si fa a seguito di denuncia di situazioni ritenute irregolari. In questo caso, non vorrei però che si affermasse la possibilità di introdurre una turbativa per «allungare» il momento delle votazioni. Quando le votazioni vengono indette, le stesse devono essere chiuse nel più breve tempo possibile.
Comunque, prima della votazione, se ha specifiche segnalazioni da fare, sono qua per ascoltarla. Lei dia pure delle indicazioni ed io provvederò a far effettuare i controlli (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
Onorevole Baldelli, vuole ancora intervenire? Prego.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, è singolare che al momento di effettuare i controlli delle tessere di votazione queste vengano tolte dai banchi dei colleghi dell'opposizione che per lo più, quando viene fatto questo tipo di richiesta, non sono presenti in aula, proprio per verificare il numero legale. Ad occhio e croce, l'apprezzamento delle circostanze non lascia immaginare un'aula vuota. Quindi, è proprio Pag. 120in questo caso che il controllo delle tessere a votazione aperta è necessario per poter verificare che il numero legale sia effettivo e non raggiunto grazie a colleghi assenti o «drogato» da elementi diversi rispetto alla presenza effettiva dei deputati in aula.
PRESIDENTE. Poiché siamo in dichiarazione di voto, invito i segretari a verificare subito...
TEODORO BUONTEMPO. Chiedo di parlare per un richiamo al regolamento.
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, adesso le darò la parola per richiamo al regolamento.
Ripeto che invito i deputati segretari ed effettuare la verifica delle tessere di votazione (I deputati segretari ottemperano all'invito del Presidente). Non capisco la ragione per cui il controllo debba esser fatto quando è aperta la votazione. Mi consenta, onorevole Baldelli, ma proprio non capisco. Si apprezza la possibilità di un controllo anche prima di procedere alla votazione. Non è necessario farlo durante la votazione per allungare i tempi della stessa. L'opposizione ha tutto il diritto di esercitare legittimamente l'ostruzionismo; tuttavia, la Presidenza ha il diritto di non essere complice. Si tratta di iniziative legittime, ma l'opposizione non può pretendere la complicità della Presidenza.
ANTONIO LEONE. Non deve essere complice di nessuno!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per un richiamo al regolamento l'onorevole Buontempo. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, mi dispiace che lei abbia dato questa risposta all'onorevole Baldelli. Sto parlando da un banco in cui sono assenti i colleghi e dove tuttavia sono presenti le tessere di votazione (Commenti). Prego? Nel momento in cui sui banchi ci sono le tessere ma non i colleghi ... Ne vedo una davanti a me... Ad esempio, al secondo banco, il primo a destra (Commenti) ... Insomma, signor Presidente. (Commenti)...
PRESIDENTE. Lasciate parlare l'onorevole Buontempo. È tutto tempo che perdiamo!
TEODORO BUONTEMPO. Sui banchi ci sono le tessere, ma sono assenti i parlamentari, come lei può vedere. In qualità di scrutatore d'aula, ho visto che le tessere sono state ritirate quando lei pronunciava le frasi che ha pronunciato.
Quindi, Presidente, proceda come ritiene opportuno; però a seguito di una richiesta di verifica delle tessere si dovrebbe, per prassi, invitare i deputati segretari ad una verifica, per poi procedere alla votazione.
Pertanto, non si può affermare che una richiesta del genere sia pretestuosa, se fino a qualche minuto fa vi erano decine di tessere inserite in tutti i banchi dell'emiciclo senza il titolare al suo posto.
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, procederemo alla verifica ora che c'è tempo; qualora lei volesse segnalare alla Presidenza un caso specifico di irregolarità nel corso delle successive operazioni di voto, sarà mia cura soddisfare questa sua richiesta.
MARCO BOATO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Volevo solo dire al collega Buontempo che, quando si vota, basterebbe che egli si girasse dove è seduto di solito per vedere come si comportano i deputati del suo gruppo e degli altri gruppi dell'opposizione. Infatti, il rigore a senso unico non può valere in quest'aula!
TEODORO BUONTEMPO. Presidente, lei non può consentire...
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, l'onorevole Boato ha fatto un'osservazione che, in ogni caso, non è rilevante ai fini dei nostri lavori.Pag. 121
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tessitore. Ne ha facoltà.
FULVIO TESSITORE. Signor Presidente, intendo intervenire brevemente perché, seguendo la discussione sul comma 4 dell'articolo 10, ho avvertito una manifestazione di perplessità, che io stesso condivido. Tuttavia ho rilevato alcune contraddizioni, vale a dire, da una parte, la giusta preoccupazione che il mestiere della guida turistica sia opportunamente enfatizzato in relazione alle incidenze che può avere sull'economia, sulla conoscenza, sull'attività turistica del paese e, dall'altra, la preoccupazione che l'ammissione di laureati a questa funzione possa rappresentare un elemento di svalutazione della laurea.
Pertanto, vorrei svolgere tre osservazioni. La prima è relativa proprio al comma 4, nel testo modificato, che non mi sembra elimini la presenza dei requisiti necessari per la qualificazione professionale. La seconda osservazione riguarda il fatto che non si può ritenere che il titolo di laurea sia un elemento di scarsa qualificazione o che perda di qualificazione in relazione allo svolgimento di questa attività, che tutti noi riconosciamo come di crescente interesse. La terza osservazione - che ritengo la più rilevante - è relativa al fatto che in alcune università - certamente nella mia - esistono lauree triennali specificamente destinate all'attività turistica, con una articolazione a mio giudizio molto opportuna. Infatti ciò avviene d'intesa tra la facoltà di lettere e filosofia e quella di economia.
In tal modo, si assicura al laureato triennale una qualificazione che deve riguardare la conoscenza del patrimonio artistico e ambientale della regione in cui si esplica questa attività, nonché la dimensione di sensibilità per l'aspetto commerciale.
Quindi, da questo punto di vista, mi sembra che il comma abbia una sua piena giustificazione (Applausi dei deputati dei gruppi L'Ulivo e Verdi).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barani (Commenti)... L'onorevole Barani ha diritto ad intervenire, trattandosi di un emendamento il cui esame è stato precedentemente accantonato.
Prego, onorevole Barani, ha facoltà di parlare.
LUCIO BARANI. Ho ascoltato con grande interesse, a differenza dei colleghi della maggioranza, quanto proposto dal relatore Lulli sul comma 4 dell'articolo 10; anche il collega che mi ha preceduto ha voluto sottolineare con grande competenza la questione. Ho sentito che si propone di aggiungere, dopo le parole «in possesso dei requisiti di qualificazione professionale», le parole: «previsti dalle normative regionali».
La domanda che pongo al relatore è se un tale attestato si possa prendere in qualsiasi regione - dalla Val d'Aosta alla Basilicata al Friuli alla Sicilia e alla Sardegna - e se sia valido su tutto il territorio nazionale. Infatti, se la risposta fosse affermativa, ben comprenderà il relatore Lulli che non avremmo sortito alcun tipo di liberalizzazione. Sarebbe, quindi, come se non avessimo mai scritto questo comma 4 e niente verrebbe liberalizzato.
È proprio questa la contraddizione: abbiamo discusso per un'ora di questo comma e poi è emerso che non liberalizziamo alcunché; mi sembra che ciò meriti maggiore riflessione perché se è vero, come è vero, che ogni regione ha una sua normativa e sue difficoltà intrinseche è ancor più vero che «i furbetti del quartierino» prenderanno l'autorizzazione nella regione dove sarà più facile prenderla. Accadrà un po' quel che succede quando si deve sostenere l'esame di avvocato; si va a sostenere gli esami in certe zone dove è più facile superarli. Ritengo che un tale esito non sia degno del lavoro che è stato fatto e, soprattutto, del dibattito che abbiamo svolto.
Cosa liberalizziamo, chi uccide il topino e chi prende l'attestato in questa o in quella regione, con tutte le difficoltà che esistono?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Longhi. Ne ha facoltà.
ALEANDRO LONGHI. Signor Presidente, anch'io credo che lei sia il Presidente di tutti. Ho chiesto al segretario, onorevole Buontempo...
GIOVANNI CARBONELLA. Ne basta uno!
ALEANDRO LONGHI. Ne basta uno, è vero!
Ho chiesto di ritirare le tessere abbandonate nei settori della destra. Il segretario mi ha risposto che ciò compete ai segretari di sinistra. Ritenevo che i segretari fossero della Camera; perciò, lo invito nuovamente a rimuovere le tessere abbandonate nei settori della destra.
PRESIDENTE. L'invito che ho fatto era rivolto ai due segretari.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mazzocchi 10.21, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
ANTONIO LEONE. Presidente!
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
ANTONIO LEONE. Presidente, aveva detto che le dovevamo indicare le situazioni irregolari; ebbene, nel primo settore, quarta fila, verso il basso, uno vota per due!
PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 234
Votanti 233
Astenuti 1
Maggioranza 117
Hanno votato sì 9
Hanno votato no 224
Sono in missione 81 deputati).
ANTONIO LEONE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO LEONE. Presidente, ci aveva invitato a segnalarle le irregolarità?
PRESIDENTE. Sì.
ANTONIO LEONE. Gliele ho segnalate: perché, mi scusi, non le ha notate?
PRESIDENTE. La prossima volta...
ANTONIO LEONE. Ah, la prossima volta...
PRESIDENTE. Non avevo capito che si trattasse di una segnalazione!
ANTONIO LEONE. È ridicolo! È ridicolo (Commenti dei deputati dei gruppi L'Ulivo, Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, Italia dei Valori, La Rosa nel Pugno, Comunisti Italiani, Verdi e Popolari-Udeur).
PRESIDENTE. Il segretario Buontempo dice che nella postazione dell'onorevole Dorina Bianchi ci sono stati due voti (Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale)...
Non ho sentito che lei avesse indicato nomi e cognomi. È vero che lei ha chiesto di parlare e io non ho capito che era per questa segnalazione, perché la votazione era già aperta da molto tempo. (Commenti). Onorevole Campa, l'onorevole segretario Buontempo ha segnalato che nella postazione a fianco dell'onorevole Dorina Bianchi è stato votato e non è presente il parlamentare.
CESARE CAMPA. Mosella! Mosella! Presidente, chiedo di parlare!
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
Pag. 123CESARE CAMPA. Presidente, l'onorevole Mosella non era in aula e si è votato. Sono andato io e la tessera è stata tolta. Quindi, a lei basta verificare se l'onorevole Mosella fosse presente o no.
PAOLO CACCIARI. Tu non eri in aula, Campa!
PRESIDENTE. Onorevole Campa, ho il dovere di fare una verifica per la segnalazione dell'onorevole Buontempo, perché è una segnalazione che mi è arrivata entro il tempo di apertura della votazione, non dopo. Adesso è del tutto evidente che diventa impossibile. Sto facendo fare una verifica agli uffici.
CESARE CAMPA. Lei non ha fatto la verifica!
ANTONIO LEONE. Erano più di una le segnalazioni!
PRESIDENTE. Debbo dire, per informazione al segretario, onorevole Buontempo, che il numero legale era di 228. Il numero legale sarebbe assicurato. In effetti, erano presenti 234 deputati e, quindi, nonostante la segnalazione che è stata fatta, credo che nessuno possa eccepire sul risultato che, nel frattempo, avevo proclamato (Applausi dei deputati dei gruppi di maggioranza - Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale).
Nessuno chiedendo di parlare sull'emendamento Mazzocchi 10.28, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mazzocchi 10.28, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Una voce: Presidente, conti anche i presenti!
PRESIDENTE. Sì, conto anche i presenti: stiamo facendo il conteggio.
Il numero legale, in ogni caso, è raggiunto, per un deputato (Applausi dei deputati dei gruppi di maggioranza - Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 216
Maggioranza 109
Hanno votato sì 1
Hanno votato no 215
Sono in missione 81 deputati).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Campa 10.24, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Il numero legale è raggiunto. Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Applausi dei deputati dei gruppi di maggioranza - Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale) (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 225
Maggioranza 113
Hanno votato no 225
Sono in missione 81 deputati).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Campa 10.23, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
È presente anche il deputato Campa.
Dichiaro chiusa la votazione.
Il numero legale è raggiunto (Commenti). Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 228
Maggioranza 115
Hanno votato sì 1
Hanno votato no 227
Sono in missione 81 deputati).
Vi prego (Il deputato Quartiani sale al banco della Presidenza ove interloquisce Pag. 124con il deputato segretario Buontempo - Scambio di apostrofi al banco della Presidenza tra i deputati Quartiani e Buontempo, trattenuti dai commessi - Vive, reiterate proteste - Dai banchi dei deputati dei gruppi di maggioranza si grida: Fascista!)! Vi prego di fare silenzio (Il deputato Fiano si dirige verso il banco della Presidenza, trattenuto dal deputato Giachetti - Vive proteste)!
EMANUELE FIANO. Ha fatto il saluto romano (Vivi commenti)!
PRESIDENTE. Vi prego di fare silenzio (Proteste)!
La seduta è sospesa.
La seduta, sospesa alle 21,25, è ripresa alle 21,30.
PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Invito tutti i colleghi a prendere posto in modo ordinato.
DARIO FRANCESCHINI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DARIO FRANCESCHINI. Signor Presidente, credo che in alcuni momenti sia importante mantenere il senso della misura.
Stiamo vivendo una situazione politicamente surreale, perché, di fronte ad un provvedimento che può essere discusso e contestato nel merito, ci siamo trovati di fronte ad un ostruzionismo parlamentare difficilmente spiegabile (Commenti dei deputati del gruppo Forza Italia)...!
ROBERTO TORTOLI. Non ci fare le lezioncine!
DARIO FRANCESCHINI....che mira (Commenti dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Lasciate parlare l'onorevole Franceschini!
DARIO FRANCESCHINI. ...che mira ad ostacolare la conversione di questo decreto, ma chi lo fa se ne assume le responsabilità di fronte al paese rispetto ai contenuti di questo provvedimento.
Le devo però chiedere, poiché vi sono state diverse intemperanze soprattutto durante la sospensione della seduta, e me ne scuso anche per i colleghi del mio gruppo...
SIMONE BALDELLI. Troppo comodo!
DARIO FRANCESCHINI. .. che possono aver accentuato i propri comportamenti, di richiamare formalmente l'onorevole Buontempo, perché non esiste che un Segretario di Presidenza nell'esercizio delle sue funzioni spinga fuori dal banco della Presidenza un parlamentare che voglia esporre le proprie ragioni (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo). Non si esercitano così le proprie funzioni (Applausi dei deputati dei gruppi L'Ulivo e Rifondazione Comunista-Sinistra Europea)!
ANTONIO LEONE. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO LEONE. Signor Presidente, mi dispiace veramente per quello che è accaduto, ma non ci si può alzare e dire che bisogna redarguire l'onorevole Buontempo! Abbiamo visto tutti come è andata (Commenti dei deputati del gruppo L'Ulivo)! Io non voglio giustificare nessuno. Tenete conto, tra l'altro, che l'onorevole Buontempo e due o tre di noi eravamo rimasti soli in quest'aula e l'aggressione anche verbale è stata talmente (Commenti del gruppo L'Ulivo)... Questa è la riprova! Vedete (Una voce dai banchi dei deputati del gruppo L'Ulivo: «Sei ridicolo!»)? Sarò anche ridicolo...
Pag. 125PRESIDENTE. Onorevole Leone, continui!
ANTONIO LEONE ...ma voi siete intolleranti e l'intolleranza deriva da una certa incapacità, perché non comprendo i motivi per cui l'onorevole Franceschini stia facendo di tutto per invitare questa maggioranza e questa opposizione a rallentare l'iter di questo provvedimento, che non vuole inviare al Senato per tempo per evitare che venga modificato! Dite la verità (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia )! Voi vi dovete blindare e venite a dire che noi facciamo ostruzionismo!
A proposito di ridicolaggine, se dobbiamo andare avanti, abbiamo il diritto di approfondire le norme che stanno per essere approvate (poiché si tratta di un decreto-legge, le cui disposizioni sono in vigore) anche a costo di utilizzare una forma che può apparire ostruzionistica! Non c'è alcun problema da questo punto di vista. Non vedo perché non possiamo farlo! Lo avete fatto tante volte voi, è il gioco delle parti.
Noi abbiamo intenzione di farlo in questo modo. Addirittura alcuni nostri emendamenti sono stati approvati e qualche norma è stata modificata. Questo vuol dire che il nostro comportamento ha prodotto qualche effetto. Dateci almeno la soddisfazione di mettere in rilievo che voi da due giorni - non ci nascondiamo dietro un dito, perché lo abbiamo fatto noi, lo fanno tutti, votiamo doppio, votiamo triplo - siete senza numero legale (Commenti dei deputati del gruppo L'Ulivo) e poi ci venite ad aggredire!
Scusate la foga, ma ve lo dico con tutta franchezza (Commenti dei deputati dei gruppi L'Ulivo e Rifondazione Comunista-Sinistra Europea)!
Quando accadono queste cose, il buon senso vuole che vi sia comunque un bilanciamento, ma mi sembra che sia troppo che, oltre al fatto che siete nelle condizioni di mancanza del numero legale, ci volete anche provocare !
Buon senso vuole che ci lasciate fare la nostra parte, che attraverso marchingegni vari e presenze presunte continuiate a votare su questo provvedimento anche di notte, di domenica o fino a lunedì così come consente il regolamento, ma almeno lasciateci lavorare: ognuno faccia la sua parte evitando ipocrisie. Non vi nascondete dietro un dito (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)!
PRESIDENTE. Onorevole Leone, lei è libero di esprimere il suo pensiero, ma il numero legale - la Presidenza è qui per accertarlo - questa sera c'è.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Buontempo. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Presidente, intanto esprimo la mia solidarietà nei confronti del collega Saglia, il quale è stato letteralmente aggredito da più persone. Mi dispiace che tutto ciò non abbia richiamato la sua attenzione; comunque, le telecamere mostreranno le immagini.
PRESIDENTE. Credo che lei si riferisca ad un momento in cui la seduta era già sospesa. Durante i lavori non ho registrato niente di quello che lei sta affermando. Ciò che è accaduto durante la sospensione non può essere evocato in questo momento.
TEODORO BUONTEMPO. Presidente, non c'è motivo di bisticciare, è tutto registrato dalle telecamere. Chiederò di visionare i filmati registrati.
MARCO BOATO. Anche le tue spinte all'onorevole Quartiani sono state registrate!
TEODORO BUONTEMPO. Visionerò i filmati: se nulla è accaduto saremo tutti felici e contenti; se invece qualcosa è accaduto la Presidenza dovrà riesaminare le sue decisioni.
GINO SPERANDIO. Scusati!
TEODORO BUONTEMPO. A me dispiace che il fatto abbia coinvolto un capogruppo. Ho riflettuto e devo dire onestamente che sono stato aggredito sul Pag. 126banco della Presidenza mentre stavo esercitando la mia funzione: mi si rimproverava che stavo addirittura rallentando le votazioni, quando lei sa che per ben due volte le ho segnalato il posto, la persona assente ed il numero di votazione. Dai verbali risulterà che da quei banchi vuoti si è votato. Quindi io le riferivo questo e lei onestamente dovrà testimoniare che non vi è stata alcuna azione per rallentare le procedure del voto.
FRANCO RUSSO. Dicci perché hai fatto il saluto romano!
TEODORO BUONTEMPO. Inoltre, Presidente, la pregherei di non mettere in imbarazzo i segretari di Presidenza. Quando qualche collega ha detto, in un certo senso giustamente, non conoscendo la prassi, che io non andavo a ritirare le schede della mia parte, ho risposto che siamo due segretari e di solito, per prassi e per disposizione del Presidente, ogni segretario di Aula va nella parte a cui non appartiene.
ALEANDRO LONGHI. Non hai detto questo! Sei un bugiardo!
PRESIDENTE. Onorevole Longhi, lasci completare l'intervento dell'onorevole Buontempo!
TEODORO BUONTEMPO. Il fatto che si possa dire «bugiardo» su un'affermazione che il Presidente potrà chiarire tra poco è molto grave, mi dispiace che lei non faccia richiami in quest'aula. A meno che non vi sia una disposizione diversa, per prassi il segretario di Presidenza che è alla sinistra del Presidente controlla questa zona dell'aula e chi sta alla destra controlla l'altra zona, salvo momenti eccezionali.
Se gli incidenti siano dipesi da me, me ne dispaccio: vedremo comunque le registrazioni. Credo però che non si debba mettere in imbarazzo i segretari di Presidenza quando vengono segnalate anomalie come quelle che le ho riferito. Ho segnalato che sui banchi della sinistra vi erano delle schede dietro le quali non vi erano colleghi parlamentari. Mi consenta dunque di non condividere la sua risposta che è a verbale.
Presidente, concludo affermando che questo clima di intolleranza va respinto, così come va respinto questo clima di intimidazione, di fronte al fatto che un collega salga su quel banco a minacciare un deputato che fa il suo dovere nell'esercizio delle proprie funzioni! Questo vale per il Presidente, per i funzionari, per i segretari. Lei anche in quel caso non ha detto mezza parola ed invece quel banco deve essere protetto, se mi consente, quando ci sono momenti di tensione in Assemblea!
Mi auguro che sia una parentesi dovuta alla stanchezza, visto che siamo qui dalle 9 di questa mattina. Non si creda però da parte di alcuni che minacciando in tanti - abbiamo visto delle persone scatenate, che sono corse, che mi gridavano di tutto (Commenti dei deputati del gruppo L'Ulivo)...
PIERANGELO FERRARI. Gridavano solo: «Fascista!» (Commenti dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale e Forza Italia)!
PRESIDENTE. Vi prego di lasciar completare l'intervento dell'onorevole Buontempo!
TEODORO BUONTEMPO. Ringrazio il collega per la precisazione. Il collega è uno di quelli che è venuto qui, nel tentativo di aggredirmi!
Io non firmerò, Presidente, i verbali di queste votazioni. Non li firmerò, perché ho tentato di testimoniare che le votazioni avvenivano in maniera anomala. Siccome i segretari d'aula sono quelli che firmano i verbali, non mi posso assumere la responsabilità di un'alterazione del voto, che per due volte le ho sottoposto per iscritto (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale, Forza Italia e UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro))!
Questo è il motivo per il quale le chiedo di riunire l'Ufficio di Presidenza, affinché Pag. 127si possano prendere in esame queste questioni o altre che potrebbero essere denunciate in quest'aula, perché credo che continuare i lavori in queste condizioni non sia opportuno per la stessa dignità di quest'Assemblea (Commenti dei deputati del gruppo L'Ulivo).
PRESIDENTE. La prego di concludere, onorevole Buontempo, perché ha esaurito il suo tempo.
LANFRANCO TURCI. Basta!
TEODORO BUONTEMPO. Ovviamente questo è un mio parere. Le decisioni spettano al Presidente, ma sulla richiesta di convocazione dell'Ufficio di Presidenza e sul fatto che non firmerò gli ultimi due verbali di votazione non posso retrocedere, visto anche il comportamento che continuano ad avere alcuni colleghi (Commenti dei deputati del gruppo L'Ulivo).
PRESIDENTE. Vi prego di calmare gli animi, colleghi (Commenti del deputato Fiano)! Onorevole Fiano! Onorevole Fiano!
EMERENZIO BARBIERI. Lo butti fuori, Presidente! È drogato!
PRESIDENTE. Onorevole Barbieri, la prego di stare calmo e di consentire alla Presidenza di fare la propria parte!
Vorrei interloquire con l'intervento del segretario di Presidenza, onorevole Buontempo. Per quanto riguarda la regolarità del voto, io sono qui a garantirla. È vero che l'onorevole Buontempo mi ha rivolto per iscritto due segnalazioni. Una di esse mi è arrivata, quindi l'aveva scritta e me l'ha consegnata sul tavolo mentre dichiaravo l'esito della votazione: per questo ho chiesto agli uffici della Presidenza di verificare se quel caso segnalato fosse risultato determinante al fine della proclamazione che avevo fatto del voto. Non è risultato determinante, perché vi erano sei voti eccedenti il limite del numero legale. Ho ritenuto quindi di confermare l'esito della votazione, così come lo avevo proclamato.
Mi è arrivata poi da parte dell'onorevole Buontempo una ulteriore segnalazione di una presunta irregolarità in un'altra votazione, quando questa era chiusa: non c'erano più segnali nelle postazioni e quindi non era possibile effettuare alcun tipo di verifica.
La votazione era chiusa e il risultato era stato proclamato. Era impossibile esercitare una verifica in quel momento e per questo ho ritenuto di dire all'onorevole Buontempo che non era possibile accogliere la sua segnalazione. Le cose sono andate in questi termini.
Invito i colleghi presenti in Assemblea a chiudere questa discussione. Mi premurerò di segnalare alla Presidenza tutto quanto è accaduto in questa circostanza e l'Ufficio di Presidenza valuterà.
Invito ora a consentire la ripresa dei lavori (Applausi dei deputati dei gruppi L'Ulivo, La Rosa nel Pugno e Verdi).
CESARE CAMPA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CESARE CAMPA. Signor Presidente, già prima avevo chiesto di intervenire e la ringrazio di avermi concesso di parlare.
I fatti svoltisi sono sotto gli occhi di tutti noi. Signor Presidente, mi consenta di dire che lei non ha accettato volutamente le proposte di verifica. Io mi sono premurato di andare nei banchi della sinistra e le ho indicato il nome delle persone che risultavano presenti al voto, ma che non erano presenti in Assemblea (Commenti dei deputati del gruppo L'Ulivo).
GIOVANNI CARBONELLA. Chi sei, Campa?
CESARE CAMPA. Può verificare dai tabulati la mia osservazione, che lei, signor Presidente, ha ignorato, come ha ignorato la proposta del collega Baldelli, perché in maniera pervicace voleva che vi fosse il Pag. 128numero legale, anche se è evidente - basta contare - che anche in questo momento il numero legale non c'è.
Signor Presidente, l'Assemblea non si presiede in questo modo! Mi meraviglio di lei! Ho sempre avuto grande stima, ma questa sera forse è stanco e allora conviene fermarsi qua, andare a casa e riposarsi (Vivi commenti dei deputati dei gruppi L'Ulivo e Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).
ANTONELLO FALOMI. Non era in aula!
PRESIDENTE. Onorevole Campa, le assicuro che ho tenuto conto delle segnalazioni. Ho fatto anche una descrizione dettagliata delle due segnalazioni formali dell'onorevole Buontempo, esponendo le ragioni per le quali di una ho potuto tenere conto, mentre non ho potuto fare lo stesso per l'altra.
LUIGI D'AGRÒ. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUIGI D'AGRÒ. Signor Presidente, faccio riferimento all'intervento dell'onorevole Franceschini, quando ha rinfacciato ai gruppi del centrodestra di avere fatto ostruzionismo. Lo sfido a vedere l'ostruzionismo fatto dal mio gruppo. Se si definisce ostruzionismo ciò che abbiamo fatto noi, il Parlamento sarebbe imbavagliato. Abbiamo soltanto interloquito con il Governo e con il relatore per modificare il testo e fare accogliere emendamenti che sono funzionali ad una più corretta comprensione e sostanza del testo.
Ho la sensazione che «palleggiarsi» questi aspetti, affermando che il centrodestra intende fare ostruzionismo, non crea un'atmosfera giusta perché il dibattito possa continuare serenamente, laddove poi si sperimenta con amarezza che, su un provvedimento di questo genere, caricato di grande significato politico, di fatto l'opposizione - checché ne pensi qualcuno - mantiene il numero legale. Lo abbiamo fatto, a suo tempo, quando abbiamo visto, sul tabellone luminoso, i risultati. Certo, quando si esce, qualcosa succede in aula.
Un po' di pacatezza, un po' di discernimento ed anche un po' di riconoscimento del ruolo dell'opposizione calmerebbe gli animi e potremmo continuare serenamente il dibattito in Assemblea (Applausi).
NICOLA BONO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
NICOLA BONO. Signor Presidente, ho fatto per cinque anni il segretario di Presidenza, calco il pavimento di questa sala da parecchio tempo e, a mia memoria, non è mai accaduto quello che abbiamo visto stasera. Un segretario di Presidenza è stato aggredito proditoriamente da una squadra di provocatori (Commenti), che è salita sui banchi della Presidenza per contestare il suo diritto di far rispettare l'esito reale del voto (Commenti dei deputati dei gruppi L'Ulivo e Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).
GINO SPERANDIO. Smettila !
NICOLA BONO. Durante la sospensione è stato aggredito non solo l'onorevole Buontempo, ma anche l'onorevole Saglia, che era accanto a Buontempo per proteggerlo, e questo non mi pare che sia stato rilevato nell'intervento del presidente Franceschini: egli ha chiesto scusa per l'aggressione, ma non ha chiesto scusa a Saglia e a Buontempo sul piano personale per quello che hanno subito.
Mi sarei aspettato, Presidente, che alla ripresa della seduta - e non può dire che, essendoci stata la sospensione, lei non sapeva perché in effetti non poteva non sapere, dato che il servizio d'ordine garantito dai commessi dell'Assemblea avrà riferito alla Presidenza quello era accaduto durante la sospensione -, prima di dare la parola a Franceschini, avesse preso lei la parola per stigmatizzare i fatti, chiedere scusa ai deputati aggrediti e riservarsi Pag. 129di assumere ogni opportuna decisione nei confronti di chi era l'aggressore.
Ebbene, non solo non è accaduto questo, ma lei ha dato la parola all'onorevole Franceschini e si è aperto un dibattito che pare una cosa allucinante, perché stiamo parlando come se fosse un fatto normale l'aggressione in Assemblea ai danni di un parlamentare che ha voluto solo far rispettare l'esito del voto e dunque la presenza o meno del numero legale.
Presidente, questo è un grave precedente perché, se una maggioranza può prendere a «legnate» chi contesta il fatto che della mancanza del numero legale, questo Parlamento può chiudere bottega. Basta contarvi per vedere che siete meno di 200! Ora, che ci possano essere state votazioni «pianistiche» è nell'ordine naturale delle cose, ma nel momento in cui viene rilevato e viene fatto passare inosservato, non è più accettabile, perché è una violazione delle regole del gioco, perché è un meccanismo di violenza ed un vulnus naturale al ruolo del Parlamento, che è un ruolo di confronto numerico oltre che di qualità.
Allora, poiché abbiamo fatto quattro votazioni con il dubbio serio che ci fosse il numero legale, Presidente, i fatti che sono accaduti rischiano di potersi ripetere, perché non si è risolto il problema della presenza o meno del numero legale. Se qualcuno pensa che con le minacce e con le aggressioni ci si possa ritirare dal diritto di affermare il principio che in questa sede ci si misura con le regole stabilite dal regolamento del Parlamento, si illude perché noi non retrocederemo di un millimetro.
Quindi, Presidente, la prego di apprezzare le circostanze e, fermo restando l'esigenza di analizzare le responsabilità su quello che è accaduto e di sanzionare in maniera esemplare chi si è cacciato in una situazione del genere, forse sarebbe il caso, di rinviare a domani mattina il seguito dei nostri lavori perché non credo che ci siano le condizioni per poter continuare questa sera.
PAOLO FADDA. Basta!
ANDREA GIBELLI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANDREA GIBELLI. Signor Presidente, francamente il clima che si è creato questa sera ha comunque un responsabile, cioè la sua Presidenza, perché si sono verificati una serie di passaggi che noi contestiamo.
La sua ricostruzione presenta, comunque, un vizio di forma, che sto per esporle.
Lei sa benissimo che per la verifica del numero legale si ricorre alla collaborazione dei segretari di Presidenza, ma è la Presidenza che ha la responsabilità di porre questi ultimi nelle condizioni di verificare il raggiungimento del numero legale. Questa verifica, da effettuarsi eventualmente attraverso il ritiro delle tessere senza titolari, avviene - riprendo le sue parole - mantenendo aperta almeno una votazione, come già le ha ricordato il collega di Forza Italia. Lei ha contestato questa circostanza, richiamandosi ad un processo alle intenzioni e sostenendo che è possibile verificare il numero legale a partire dalla seconda votazione, come sempre è accaduto durante la scorsa legislatura (Commenti dei deputati del gruppo L'Ulivo).
Tuttavia, lei si è ben guardato dal mettere il segretario di Presidenza in queste condizioni, tenendo aperta una votazione, successiva alla prima, per verificare che effettivamente l'Assemblea fosse in numero legale per deliberare. Signor Presidente, lei ha indetto una serie di votazioni proprio per impedire all'onorevole Buontempo di segnalare, non una scheda alla volta, ma un numero di schede sufficiente a dimostrare che la Camera non era in numero legale. La gravità del suo comportamento è da censurare, non i fatti che sono accaduti e che sono conseguenti ad una telefonata, probabilmente! La prassi parlamentare deve essere rispettata!
Stasera, signor Presidente, lei ha dimostrato di essere di parte e questo mi Pag. 130dispiace. Mi auguro che a partire dalla prossima votazione, lei metta i segretari di Presidenza in condizione di effettuare quella verifica, tenendo aperta la votazione. In tal modo, controllando effettivamente la presenza del numero legale, si può riportare rapidamente la calma in questa Assemblea. Invece, a causa del suo comportamento, sono stati raggiunti toni che, comunque, non sono degni di questo Parlamento. Con la confusione che lei ha creato, ha dimostrato di essere un Presidente di parte (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Forza Italia).
PRESIDENTE. Sull'ordine dei lavori potranno intervenire ancora l'onorevole Franco Russo e l'onorevole Boato. Dopodiché, questa discussione sarà conclusa perché sull'ordine dei lavori sono già intervenuti un deputato per ciascun gruppo.
EMERENZIO BARBIERI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Onorevole Barbieri, sull'ordine dei lavori per il suo gruppo è già intervenuto l'onorevole D'Agrò e può intervenire soltanto un deputato per gruppo. Non possiamo parlare per tutta la sera sull'ordine dei lavori!
Ha facoltà di parlare l'onorevole Franco Russo.
FRANCO RUSSO. Signor Presidente, dopo aver ascoltato molti interventi dei deputati del centrodestra mi sono deciso ad intervenire perché l'andamento dei lavori della nostra Assemblea non è stato ricostruito con esattezza.
Innanzitutto, signor Presidente, vorrei rivolgerle - credo a nome di tutto il gruppo di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea - la nostra completa solidarietà per come ha gestito i lavori dell'Assemblea (Applausi dei deputati dei gruppi Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, L'Ulivo, La Rosa nel Pugno, Comunisti Italiani, Verdi e Popolari-Udeur). Tenendo assolutamente aperta la prima votazione, quella fondamentale, ha verificato che c'erano sei voti in più del necessario per il raggiungimento del numero legale. Dunque, anche se ci fossero state una o due postazioni non corrispondenti ai voti, il numero legale sarebbe stato ugualmente raggiunto.
TERESIO DELFINO. In quella votazione ce n'era uno solo!
FRANCO RUSSO. Quindi, le esprimo ancora una volta completa solidarietà per la sua capacità di conduzione dei lavori dell'Assemblea.
La seconda considerazione, signor Presidente, è la seguente. I deputati della maggioranza, quest'oggi, sono stati in Assemblea a lavorare e a garantire, autonomamente, la presenza del numero legale per le deliberazioni, anche dopo le ore 21. È nostro interesse, quindi, proseguire con il lavoro, rispettando i tempi che l'Assemblea aveva stabilito, cioè la prosecuzione notturna della seduta fino alle 24. Questo noi lo rispetteremo.
Tuttavia, signor Presidente, vorrei dire anche che sembra strano che tutto il centrodestra abbia accusato alcuni parlamentari del centrosinistra di avere aggredito il deputato Buontempo, impedendogli di svolgere le sue funzioni, o il deputato Scaglia. Signor Presidente, manca un punto fondamentale. Anch'io, come l'onorevole Buontempo, mi appello semplicemente alle telecamere. Vedremo dalla registrazione che dal banco della Presidenza l'onorevole Buontempo ha alzato il braccio per il saluto romano (Applausi dei deputati dei gruppi Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, L'Ulivo, Comunisti Italiani e Verdi)! Probabilmente, signor Presidente, lei non l'ha visto perché si trovava alle sue spalle. Se c'è un limite, è questo: un segretario di Presidenza del Parlamento della Repubblica italiana, quest'oggi, ha fatto il saluto romano! Da questo, ovviamente, derivano le proteste e i gesti che si possono considerare consulti: sono stati nei confronti di un segretario di Presidenza che faceva il saluto romano. Per questo motivo ci sono stati gli incidenti.
Ecco perché ritengo, onorevole Buontempo, che quando vedremo le riprese Pag. 131delle telecamere a circuito chiuso lei non firmerà probabilmente i verbali, ma noi potremo constatare che, ancora una volta, ha dato mostra di se stesso, cioè di essere un fascista (Applausi dei deputati dei gruppi Rifondazione Comunista-Sinistra Europea e L'Ulivo)!
PRESIDENTE. Prego tutti di contenere gli interventi. Capisco l'esasperazione degli animi, ma in questo modo continueremmo ancora con la catena dei fatti personali.
Ho già detto che se è accaduto ciò che lei ha denunciato, onorevole Franco Russo, io non l'ho visto, come non ho visto - per forza di cose, poiché non ero presente in aula - verificarsi i fatti denunciati da parte di qualche altro collega durante l'interruzione dei lavori.
Comunque, le riprese saranno esaminate dalla Presidenza e l'Ufficio di Presidenza valuterà i provvedimenti del caso.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Signor Presidente, il mio intervento sarà molto breve, però credo - ovviamente non sta a lei dirlo poiché ne è stato oggetto - che poco fa sia avvenuta un fatto di una gravità enorme anche se, ovviamente, non voglio esagerare i toni. Vi è stato un tentativo - dichiarato, esplicito e forte - di totale delegittimazione della Presidenza.
Non è la prima volta che intervengo in quest'aula in relazione ad un episodio di questo genere poiché l'ho già fatto quando, qualche mese fa, presiedeva la Presidente Meloni appartenente al gruppo politico di Alleanza Nazionale. Ho detto, lo ripeto oggi, che il tentativo - stasera la cosa ha riguardato il gruppo di Forza Italia e, in maniera ancora più pesante, il gruppo della Lega Nord - di delegittimare chi si trova pro tempore a presiedere l'Assemblea è un fatto gravissimo che impedisce il corretto funzionamento dell'istituzione parlamentare, qualunque sia l'appartenenza politica di chi si trova a presiedere l'Assemblea.
ANTONIO LEONE. Un colpo di Stato!
MARCO BOATO. Pertanto, Presidente, con molta semplicità - deve rimanere a verbale anche questo -, vorrei esprimere la mia, credo nostra, totale solidarietà nei suoi confronti. Ovviamente le reazioni che si stanno verificando dimostrano, purtroppo, la verità di quello che sto dicendo.
Vorrei anche testimoniare - poiché non risulta nel resoconto - che quando vi è stata la prima votazione le ho anche detto, gridando dalla mia postazione - lei, comunque, mi ha sentito poiché mi ha fatto un cenno -, di contare, se necessario, anche gli altri deputati presenti in aula che non avevano votato. Quindi, oltre al numero legale superato per sei voti - forse per cinque - vi erano almeno dieci deputati presenti in aula nei banchi del centrodestra che, in quel momento non (Commenti dell'onorevole Leone)... . Posso parlare anch'io? Posso parlare anch'io? Vi erano almeno (Commenti)..., cosa hai detto?
PRESIDENTE. Prosegua, onorevole Boato.
MARCO BOATO. Vi erano almeno dieci deputati appartenenti al centrodestra che si trovavano in aula e che non partecipavano fisicamente al voto. In ogni caso, come lei sa, per prassi costante, se necessario - e non lo è stato -, essi vengono computati ai fini del numero legale. Quindi, se lei si fosse trovato nella circostanza di verificare dal punto di vista numerico, nominale la mancanza del numero legale per cinque o sei deputati - invece ce n'erano cinque o sei in più - avrebbe dovuto, anche se non ha avuto bisogno di farlo, conteggiare anche quei deputati.
Questo lo dico perché è bene che risulti nel resoconto stenografico di questa seduta.
Da ultimo, voglio dire - non torno comunque sull'argomento - che la testimonianza resa poco fa dal collega Franco Russo l'ho verificata con i miei occhi trovandomi, per l'appunto, di fronte alla Presidenza. Se il collega Emanuele Fiano, la cui appartenenza è nota a tutti - anche se, Pag. 132da questo punto di vista, mi identifico con lui -, ha avuto una reazione un po' vivace, è perché la provocazione proveniente, purtroppo, dal banco della Presidenza era assai più grave ed inaccettabile nella Repubblica italiana (Applausi dei deputati dei gruppi Verdi, L'Ulivo, Rifondazione Comunista-Sinistra Europea e La Rosa nel Pugno).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Licandro.
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Signor Presidente il gruppo dei Comunisti Italiani desidera esprimerle un'attestazione di profonda stima per la limpida gestione istituzionale e, al tempo stesso, la più totale solidarietà - lo dico con franchezza - per le volgari accuse che dai banchi del centrodestra le sono state mosse.
In effetti, signor Presidente, nel gioco duro, duro ed anche scorretto, dell'ostruzionismo del centrodestra vi sono stati momenti di confusione. In particolare, chiedo alla Presidenza di spiegare, o di farsi spiegare, a che titolo, per quale ragione l'onorevole Campa veniva nei banchi del centrosinistra: a verificare cosa? Ad esercitare quale funzione?
CESARE CAMPA. Scusi, signor Presidente, per fatto personale!
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Comunque, signor Presidente, riteniamo certamente deprecabile quanto è avvenuto. È assolutamente deprecabile che in un'Assemblea parlamentare si dia vita a risse. Tuttavia, per amor di verità, ma saranno i filmati a dimostrare...
CESARE CAMPA. Signor Presidente, per fatto personale..!
PRESIDENTE. Onorevole Campa, lasci parlare l'onorevole Licandro!
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. È nervoso l'onorevole Campa?
PRESIDENTE. Lei ha già parlato sull'ordine dei lavori, onorevole Campa; adesso, chiudiamo la serie degli interventi a tale titolo!
CESARE CAMPA. Signor Presidente, chiedo di parlare per fatto personale!
PRESIDENTE. Non vi è alcuna ragione per intervenire per fatto personale!
CESARE CAMPA. Come no? Non è attento a cosa dicono!
PRESIDENTE. Prosegua pure, onorevole Licandro.
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Signor Presidente, capisco il nervosismo, ma è difficile che i colleghi possano continuamente rovesciare sugli altri responsabilità che sono loro imputabili!
È assolutamente deprecabile una rissa in quest'aula, ma ripeto che, per amor di verità, alcune cose bisogna dirle, affinché restino agli atti.
ROBERTO TORTOLI. Bugiardo!
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Quando un segretario di Presidenza compie un gesto altamente provocatorio, vale a dire il saluto fascista - in questo Parlamento, nel Parlamento della Repubblica italiana ed antifascista, quella Repubblica nata dalla liberazione, dalla resistenza e dalla lotta contro il nazifascismo! - è difficile non stigmatizzare.
Allora, ho ascoltato con estrema attenzione l'intervento dell'onorevole Buontempo: poiché egli pretende dignità dagli altri, bisognerebbe invitare lui ad offrire una prova di dignità, cioè ad ammettere di aver compiuto quel gesto e ad aver provocato il resto, e dunque a chiedere scusa (Commenti dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale e UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)), perché è un parlamentare di questa Repubblica, della Repubblica antifascista, ed è anche segretario di Presidenza. Signor Presidente, da parte dell'onorevole BuonPag. 133tempo si tratta semplicemente di riconoscere i propri atti e, in fin dei conti, la propria identità e la propria cultura!
LUCIO BARANI. Chiedo di parlare (Commenti).
PRESIDENTE. Sempre sull'ordine dei lavori, onorevole Barani?
LUCIO BARANI. Sì, signor Presidente.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, ovviamente, anche noi desideriamo lasciare memoria delle nostre valutazioni relativamente ai fatti che si sono verificati.
Desidero sottolineare che la presenza della minoranza, onorevoli colleghi, è il sale della democrazia (da medico, direi che è il sale iodato della democrazia). Non penserete mica di governare un paese senza la minoranza? Il Presidente deve fare in modo che la minoranza sia presente proprio per farvi governare, per farvi legiferare. Qualora pensaste anche solo lontanamente di andare avanti senza avere la maggioranza, ciò significherebbe la dittatura!
Se veramente il numero legale vi fosse stato, dovevate stare in piedi, con le mani alzate, per farvi contare uno ad uno (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)! Era questo che doveva fare una maggioranza, non una rissa volgare! Mi sono vergognato anch'io, perché quando si verificano risse le colpe sono dall'una e dall'altra parte. Il filo conduttore era la mancanza del numero legale ed è per questo che io voglio sottolineare e stigmatizzare questo fatto, perché se ci fosse stato questo numero, non avreste avuto bisogno di nascondervi. Dovevate farlo vedere con chiarezza e allora noi ci saremmo inchinati e saremmo rientrati ai nostri posti per fare il nostro dovere per la democrazia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia - Commenti). Grazie.
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, vi prego di prendere posto. Ogni gruppo ha potuto intervenire sull'ordine dei lavori e pertanto, a questo punto, possiamo riprendere i nostri lavori. Voglio precisare tuttavia un punto: ho sentito delle accuse specifiche alla Presidenza che, ovviamente, non posso accogliere.
Conosco le tecniche dell'ostruzionismo parlamentare, conosco la logica della politica e conosco anche la dinamica delle polemiche della politica. So che l'opposizione ha tutto il diritto di esercitare i controlli che ritiene necessari ed io ho il dovere di consentire all'opposizione di svolgere il suo ruolo, cosa che ho fatto. Consentitemi di dire, però, che al di là della solidarietà che taluno mi ha manifestato e a cui ovviamente esprimo il mio ringraziamento, non è in virtù di questa che io ritengo di dovere chiudere questa discussione, ma in virtù della mia assoluta consapevolezza e della mia buona fede, dell'assoluta trasparenza del mio comportamento. Ho sentito alcuni colleghi eccepire la mancanza del numero legale: non accetto nella maniera più assoluta che si possa insinuare che la Presidenza abbia consentito di votare in mancanza del numero legale (Applausi dei deputati dei gruppi L'Ulivo, Italia dei Valori, La Rosa nel Pugno, Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).
Il numero legale è stato accertato e documentato; avrebbe potuto essere integrato ulteriormente, come ha sottolineato l'onorevole Boato, e non ce n'è stata la necessità. Questa Camera ha votato e ha operato in presenza del numero legale.
ROBERTO TORTOLI. Conta!
PRESIDENTE. A questo punto, ho consentito a tutti di dire la propria e di dire anche il falso, perché l'accusa alla Presidenza di avere consentito di lavorare senza numero legale è falsa. Io la respingo nella maniera più assoluta perché eccede il limite del diritto dei parlamentari di criticare chiunque.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Si calmi! Si calmi!
Pag. 134PRESIDENTE. Non si può accusare la Presidenza di avere frodato il risultato di una votazione.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. È nervoso!
PRESIDENTE. Mi è stata rivolta questa accusa e pertanto, a questo punto, considero che questo sia avvenuto e sia archiviato. Nel corso di questa discussione sono state fatte delle denunce piuttosto gravi (saluto romano, aggressioni); ci sono i filmati e la Presidenza valuterà ciò che è accaduto, trarrà le conclusioni e assumerà i provvedimenti che riterrà necessari.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Rotondo 10.215.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Rotondo. Ne ha facoltà.
ANTONIO ROTONDO. Signor Presidente, intervengo per annunciare il ritiro del mio emendamento e per chiedere di sottoscrivere l'emendamento Martella 10.300.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione agli identici emendamenti D'Agrò 10.25 e Ferdinando Benito Pignataro 10.26, per i quali il relatore ha formulato un invito al ritiro.
Chiedo ai presentatori se intendono accedervi.
LUIGI D'AGRÒ. Mi dispiace, Presidente, ma non ho potuto avere contezza dell'emendamento 10.400 presentato dalla Commissione e, prima di pronunciarmi sul ritiro, vorrei conoscere la formulazione esatta di tale emendamento.
PRESIDENTE. Chiedo all'onorevole Lulli di dare conto della formulazione dell'emendamento 10.400 della Commissione.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, per quanto concerne il comma 4 dell'articolo 10 del decreto-legge in esame, ricordo che la Commissione ha presentato un emendamento ad esso riferito. Tale proposta emendativa intende aggiungere, alla fine del primo periodo di detto comma, le parole: «previsti dalle normative regionali».
Per quanto riguarda gli identici emendamenti Affronti 10.299 e Martella 10.300, su di essi, così come annunciato durante la prima espressione dei pareri, la Commissione esprime parere favorevole, purché riformulati nel senso di sostituire le parole: «restando consentita la verifica» con le seguenti: «la salva la previa verifica», sopprimendo, altresì, l'espressione: «soltanto quando le stesse non siano state oggetto del corso di studi».
Dopodiché, al penultimo capoverso, dopo le parole: «accompagnatore turistico», si chiede di aggiungere le seguenti: «previa verifica delle conoscenze specifiche, quando non siano state oggetto del corso di studi».
Infine, all'ultimo capoverso delle stesse proposte emendative, quando si parla «dell'ordinamento giuridico comunitario», tra le parole «giuridico» e «comunitario» si propone di inserire le parole: «del paese». Pertanto, la frase diventa la seguente: «dell'ordinamento giuridico del paese comunitario».
PRESIDENTE. Alla luce di queste informazioni, chiedo ai presentatori degli identici emendamenti in esame se accedano all'invito al ritiro espresso dal relatore e se siano soddisfatti della riformulazione proposta dallo stesso.
LUIGI D'AGRÒ. Signor Presidente, vorrei segnalare che il mio emendamento 10.25 partiva dal presupposto che vi fosse ancora l'attestato di superamento dell'esame di qualifica professionale; tuttavia, mi è parso che ciò non sia stato recepito dal relatore.
Mi permetta, Presidente, di fare...
PRESIDENTE. Quindi, lei insiste per la votazione?
LUIGI D'AGRÒ. Signor Presidente, mi permetta di svolgere alcune considerazioni, che vorrei sottoporre ancora all'attenzione del relatore.Pag. 135
L'Italia, sotto questo profilo, registra un numero di guide turistiche molto elevato rispetto a paesi che registrano una presenza turistica anche superiore alla nostra. Il comma 4 dell'articolo 10 del provvedimento in esame prefigurava, in qualche modo, la possibilità che vi fosse l'inserimento di forza lavoro in questo settore, senza tuttavia contemperare effettivamente la specialità che dovrebbe connaturare tale attività, la quale dovrebbe essere in sintonia anche con la peculiarità del nostro paese.
Non dobbiamo aprire in questa sede un dibattito sul settore turismo, poiché sappiamo perfettamente cosa è capitato nel nostro paese e quali siano, come è certificato all'estero, le condizioni che impediscono che, in Italia, vi sia l'affluenza turistica che essa meriterebbe. Infatti, costi, benefici e servizi non corrispondono effettivamente a ciò che si aspetta un visitatore del nostro paese.
Ho la sensazione che questa mancata selezione dequalifichi e depotenzi ancora di più la specificità di un operatore che lavora nel campo del turismo, e ciò sapendo perfettamente che il nostro paese vanta, per tradizione, un'altissima qualità di beni culturali.
Ricordo che, ogni tanto, si forniscono percentuali. Non intendo soffermarmi su tale dato, poiché sappiamo perfettamente che si tratta di un patrimonio che deve essere fortemente valorizzato; ciò, a mio avviso, non può però essere fatto da chi «si improvvisa».
Sotto questo profilo, ritengo sussista la necessità di prestare attenzione a cosa stiamo realizzando in questo momento. Infatti, aprire il mercato, pensando di immettervi «mano d'opera» quando, da questo punto di vista, abbiamo operatori sufficienti, rappresenta un'operazione che, a mio avviso, danneggia complessivamente la qualità della nostra offerta turistico-culturale.
Pertanto, signor Presidente, non accedo all'invito al ritiro del mio emendamento 10.25.
PRESIDENTE. Sta bene.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Campa. Ne ha facoltà.
CESARE CAMPA. Signor Presidente, le segnalo che avevo precedentemente chiesto di intervenire per fatto personale; non mi è stata concessa la parola, ma capisco. Vorrei tuttavia che lei potesse tranquillizzare i colleghi parlamentari sul fatto che in quest'aula esista ancora la libertà di spostamento. Molte volte mi reco presso i banchi dell'opposizione per parlare con alcuni colleghi che stimo. Non vorrei che con l'atteggiamento del collega dei Comunisti italiani - di cui non conosco il nome, ma che deve essere nuovo a questi ambienti - si precludesse la libera circolazione. Siamo in Europa e vorrei che si potesse liberamente circolare tra gli emicicli (Applausi dei deputati del gruppo di Forza Italia - Commenti del deputato Boato). Ringrazio anche per l'appoggio che il collega Boato, sempre molto attento, ha dato al mio intervento.
Tornando agli emendamenti, ho presentato le proposte emendative 10.24 e 10.23, che purtroppo sono state respinte. In proposito, lei ha garantito la presenza del numero legale. La sostanza, tuttavia, rimane che per tutta la serata abbiamo cercato insieme - maggioranza e opposizione (e di questo devo ringraziare il relatore) - di trovare una soluzione nell'interesse del paese e non solo di quello delle guide turistiche.
Tra parentesi, lei prima ha parlato di falsità. Noi proveniamo da una comunanza spirituale, almeno in gioventù, quindi qualche volta la sera, quando torniamo a casa, facciamo l'esame di coscienza per renderci conto se abbiamo detto bugie. Forse lei questa sera dovrà pentirsi di qualche cosa. Comunque, è bene che anche lei faccia un piccolo esame di coscienza, da buon cristiano.
Questo esame di coscienza deve essere fatto anche dal relatore. Infatti, pur essendo stato molto bravo, gli è sfuggita, se non una falsità, almeno una piccola imprecisione. L'Unione europea non ci ha messo «sotto scacco» o, come si dice, sotto infrazione a causa dell'esame: lo ha Pag. 136fatto qualora non consentissimo quel libero accesso cui prima facevo riferimento. Vorrei che fosse chiaro tale concetto. Non era in discussione l'esame, tanto che lo stesso relatore, nelle proposte emendative presentate dalla Commissione - e sulle quali non è stata data la possibilità né di intervenire, né di subemendare - raccoglie alcune indicazioni, molte delle quali provenienti dalla mia parte politica. Oggi votiamo il testo del comma 4 in cui lasciamo le prove selettive, togliamo le parole «restando consentita» ed inseriamo le altre «previa verifica, soltanto quando le stesse non sono state oggetto di corso di studi» riferite alla prova. Si tratta delle stesse modifiche di cui abbiamo discusso insieme e sulle quali è stato trovato un minimo di accordo.
Signor Presidente, non credo che siamo in una situazione di contrasto con le norme europee. Lo saremmo se non volessimo ricorrere ad un'abilitazione. Essa non può essere configurata alla stregua di un concorso per un posto di pubblico impiego, perché non ha lo scopo di selezionare i migliori, bensì quello di accertare i requisiti di capacità. Tale prova ha lo scopo di accertare se un candidato, anche se francese o inglese, qualora venga a parlare del Veneto della Repubblica della Serenissima, di San Marco, di Piazza Ferretto a Mestre, abbia una conoscenza specifica, per rispetto a quel federalismo al quale ci appelliamo.
Prima la collega Provera ha ricordato come la sua preoccupazione fosse quella di evitare che un'apertura indiscriminata potesse arrecare danno ai nostri giovani ed alle nostre guide, a vantaggio di altri che vengono in Italia grazie alla libertà di movimento, ma senza avere concretamente una conoscenza specifica. In tal modo si creerebbe un danno anche per i consumatori. Forse (anzi senz'altro) abbiamo svolto un buon lavoro, che il relatore con questa mezza verità alla fine ha cercato di assecondare.
Noi siamo favorevoli all'emendamento D'Agrò 10.25, che il presentatore giustamente mantiene, perché contiene gli elementi che ho indicato. Mi chiedo allora le ragioni per le quali si debba votare in senso contrario, visto che anticipa ciò che sostanzialmente ha detto anche il relatore. Signor Presidente, se lei lo consente, fermiamoci un attimo e accorpiamo tutto in unico emendamento. Il risultato finale sarebbe quello a cui tutti abbiamo concorso.
PRESIDENTE. Onorevole Campa, lei ha fatto una proposta e il relatore, che è al suo fianco, ne valuterà il contenuto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bono. Ne ha facoltà.
NICOLA BONO. Signor Presidente, intervengo in occasione dell'esame dell'emendamento D'Agrò 10.25, in quanto in questa sede è stata esplicitata la proposta del relatore in ordine alle modifiche da apportare al comma 4 dell'articolo 10.
Ritengo che tali modifiche non soddisfino gli obiettivi di fondo, che sono stati alla base delle nostre contestazioni. Con riferimento a tale disposizione contestavamo una deregolamentazione selvaggia della professione di guida e di accompagnatore turistico, che è già caratterizzata da aspetti di precarietà e che, nella stesura originaria dell'articolo, veniva investita da una serie interminabile di scompensi, che determinavano l'accesso al mercato del servizio di guida turistica a tutta una serie di soggetti, non più sottoposti ad alcuna verifica seria e compiuta di carattere professionale, rendendo così ancora più precario un mestiere che lo è già per definizione.
Il relatore, a fronte delle nostre critiche, interviene soltanto su aspetti terminologici e sostanzialmente marginali, che lasciano inalterato l'aspetto fondamentale dell'anarchia nella gestione delle autorizzazioni e, soprattutto, della verifica del possesso dei requisiti di professionalità, che sono alla base del servizio che la guida turistica deve svolgere.
Infatti, non basta essere titolari di un titolo di studio per rappresentare in un territorio l'essenza e la radice culturale dei beni storici, archeologici, artistici e paesaggistici, che rappresentano l'elemento Pag. 137fondante dell'identità culturale e naturale dei luoghi stessi.
Per esprimere questo tipo di indicazioni occorre una verifica pedissequa delle capacità e dei requisiti, che neanche attraverso la modifica apportata dal relatore potrà essere soddisfacente. Si vogliono infatti affrontare le problematiche del turismo - settore che ha bisogno di importanti interventi per quanto concerne sia gli aspetti della liberalizzazione, sia l'omogeneizzazione a livello europeo (a partire dal problema, mai risolto, dell'aliquota IVA) - scaricando sulle guide turistiche una contraddizione derivante dall'assenza di linee di indirizzo moderne e concrete per la gestione di un settore, che sulla carta dovrebbe costituire l'elemento strategico dello sviluppo del nostro paese, ma che di fatto è la Cenerentola di tutti i settori economici.
Per queste ragioni ho apprezzato la decisione dell'onorevole D'Agrò di non ritirare il proprio emendamento, sul quale preannuncio il voto favorevole del gruppo di Alleanza Nazionale, esprimendo comunque un giudizio negativo sulla proposta di riformulazione del relatore.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sgobio. Ne ha facoltà.
COSIMO GIUSEPPE SGOBIO. Signor Presidente, intervengo solo per dichiarare che aderiamo all'invito del relatore e che, dunque, ritiriamo l'emendamento Ferdinando Benito Pignataro 10.26.
PRESIDENTE. Sta bene.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Germontani. Ne ha facoltà.
MARIA IDA GERMONTANI. Signor Presidente, intervengo per dichiarare che abbiamo apprezzato la decisione dell'onorevole D'Agrò di non ritirare il suo emendamento. Infatti, il comma 4 dell'articolo 10 prevede che le attività di guida e di accompagnatore turistico non siano più subordinate all'obbligo di autorizzazione preventiva, al rispetto di parametri numerici e a requisiti di residenza.
Questo contrasta evidentemente con la qualificazione di questa figura, importante in un paese quale il nostro in cui il turismo, a maggior ragione quello culturale, sposta ogni anno milioni di persone, che chiedono di conoscere storia, tradizioni e cultura. Non è pensabile che quest'attività possa essere svolta in maniera estemporanea da persone improvvisate.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Franzoso. Ne ha facoltà.
PIETRO FRANZOSO. Signor Presidente, l'emendamento presentato dal collega D'Agrò su questo argomento mi vede in parte favorevole, perché credo che il problema della guida turistica sia anche quello di portare a conoscenza l'immagine di un determinato territorio, di un determinato aspetto culturale. Allora, va bene per quanto riguarda gli esami per coloro i quali possono accedere a tale professione. Non sono, invece, d'accordo che essa si estenda all'intero territorio nazionale. Infatti, mi viene da chiedere: se non c'è una conoscenza specifica, quantomeno nell'ambito di una regione, come si può portare a sponsorizzare l'immagine di un territorio? Mi verrebbe, altresì, da chiedere come si potrebbe essere a conoscenza dell'esatto significato, ad esempio nell'ambito della mia regione, del trullo di Alberobello e di quello dell'arco ionico-salentino. Queste sono le ragioni per le quali ritengo che l'esame debba essere rapportato alla regione.
PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Uggè. Ne ha facoltà.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, anzitutto desidero apporre la mia firma all'emendamento presentato dal collega D'Agrò, perché rappresenta ciò che, credo, tutti noi dobbiamo avere a cuore, ossia la capacità di mettere a disposizione di coloro, i quali vengono a visitare il nostro paese, personale e professionisti qualificati, che conoscano la storia del paese, che Pag. 138ne conoscano la lingua, che siano in grado cioè di saper presentare la nostra cultura, la nostra storia, il nostro modo di essere.
Come si fa a liberalizzare in un modo esasperato, senza tra l'altro tener conto della normativa, dei suggerimenti emanati a livello comunitario? Infatti, la professionalità è uno degli elementi sempre posto a salvaguardia proprio delle professioni specializzate, quale quella in esame. In conclusione chiedo veramente che questa raccomandazione sia presa in considerazione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Aracu. Ne ha facoltà.
SABATINO ARACU. Signor Presidente, credo che in un campo così importante in Italia, quale quello del turismo, essersi ridotti ad affermare che la liberalizzazione significa solo ed esclusivamente dare l'opportunità di svolgere l'attività di guida turistica in questo modo, a discapito della professionalità, sia veramente riduttivo e la dica lunga di questo «pacchetto» sulle liberalizzazioni. Forse chi ha scritto questa norma non si rende conto di cosa succede nell'ambito del turismo nel mondo, invece di parlare di liberalizzazione di servizi e di prodotti di livello pari a quelli che sono offerti all'estero. Immaginate che oggi, se si va sulla Costa Azzurra, il costo degli operatori turistici è addirittura più basso di quello della riviera romagnola! Stiamo assistendo a questo fenomeno, il che vuol dire che da qui a pochi anni nessuno andrà più sulla riviera romagnola, poiché sceglierà altre località.
Mi sembra davvero riduttivo, signor Presidente, onorevoli colleghi, ciò che è stato fatto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Marinello. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Signor Presidente, a me dispiace che l'onorevole Lulli non abbia colto appieno il significato dell'emendamento D'Agrò 10.25, che è assolutamente di buonsenso e che mira ad una maggiore qualificazione, quindi ad una maggiore qualità del servizio di guida turistica. Noi siamo convinti che proprio la validità dell'attestato sia sinonimo ed anche garanzia di qualità. Immaginiamo una guida che non conosca il territorio e che domani si trovi ad esempio nella provincia di Enna - parlo all'amico onorevole Crisafulli - di fronte al castello di Lombardia, che si chiama in questo modo non perché stia in Lombardia, ma proprio perché è una caratteristica storica di quella provincia:, non conoscendolo e non avendo un'attestazione valida allo scopo, cosa potrà dire o raccontare? Allora, ci dispiace che il vostro Governo stia registrando una caduta proprio in un ambito così significativo. Invito pertanto l'onorevole Lulli a riconsiderare la questione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Galli. Ne ha facoltà.
DANIELE GALLI. Signor Presidente, chiedo di aggiungere la mia firma all'emendamento D'Agrò 10.25 ed invito il Governo a tenere in considerazione il fatto che il turismo è l'asse portante della nostra economia. Dovunque, all'estero, tale settore viene supportato, considerato e valorizzato; noi così lo stiamo smontando dal punto di vista dell'efficienza e dei valori che trasmettiamo a chi viene a visitare l'Italia.
Oltretutto, creiamo disoccupazione ed illudiamo chi intende accostarsi ad una professione che non potrà svolgere, perché non ne avrà i requisiti. Come si sa, il mercato compie le sue scelte: il mercato sceglie fra operatori capaci ed operatori non efficienti. Invito il relatore ad avere più coraggio nella riformulazione della normativa proposta.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Barbieri. Ne ha facoltà.
Pag. 139
EMERENZIO BARBIERI. Signor Presidente, trovo originale che una persona saggia come il relatore Lulli - che ho avuto modo di conoscere durante le riunioni congiunte delle Commissioni cultura con attività produttive - non si renda conto della bontà dell'emendamento D'Agrò 10.25.
Onorevole Lulli, tale emendamento nella sostanza precisa meglio la formulazione del comma 4 dell'articolo 10. Quindi, non mi pare vi siano ragioni serie per esprimere un parere contrario sullo stesso, a meno che non ci sia un atteggiamento pregiudiziale da parte del Governo; Governo che, Presidente Castagnetti, nella fattispecie, è rappresentato dalla viceministra Bastico che di tali questioni si intende esattamente come io mi intendo di ippica!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Garagnani. Ne ha facoltà.
FABIO GARAGNANI. Signor Presidente, anch'io intervengo per sottolineare l'utilità e l'opportunità dell'emendamento D'Agrò 10.25, volto a ristabilire una certa razionalità in questo provvedimento che, in nome delle cosiddette liberalizzazioni, in alcuni passi salienti mostra una certa anarchia.
Per quanto riguarda il settore specifico delle guide turistiche, mi sembra che la genericità dei requisiti richiesti per diventare guida turistica sia di per sé emblematica di un atteggiamento che non risolve i problemi di fondo denunciati in queste ore per quanto concerne il turismo internazionale nel nostro paese. Infatti, si registra un certo calo dell'afflusso turistico. In particolare, occorre sottolineare come oggi si imponga una qualificazione professionale ben definita, soprattutto in materia di conoscenza delle lingue straniere, che non può essere limitata al puro conseguimento della laurea, come previsto nel provvedimento in esame.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Aprea. Ne ha facoltà.
VALENTINA APREA. Signor Presidente, vorrei far notare che anche questa liberalizzazione colpisce una categoria debole. Come mai il Governo e la maggioranza non hanno pensato di abolire l'ordine dei giornalisti o di liberalizzare il sistema della docenza italiana nelle università o nelle scuole? Lì ci sarebbe stato un vero confronto sicuramente trasversale! Quelle sono le vere liberalizzazioni, e ne parleremo nel corso dell'esame dei prossimi articoli.
Ma prendersela con le guide turistiche..! Per piacere, di cosa stiamo parlando? E seppure si è avviata una procedura di infrazione da parte dell'Unione europea, non inserite queste norme in un provvedimento così importante, di cui vi vantate di fronte al paese e che vi porta a parlare di liberalizzazione e di cambiamenti seri! Signor Presidente, non sono cambiamenti seri, neppure questi!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Pescante. Ne ha facoltà.
MARIO PESCANTE. Signor Presidente, il turismo dovrebbe essere una delle principali industrie del nostro paese, l'asse portante della nostra economia da valorizzare. Un paese che non solo è ricco di bellezze naturali, ma che gode del privilegio di possedere i due terzi del patrimonio archeologico, artistico, culturale mondiale non può sopportare un provvedimento di questo tipo.
La semplicistica ed improvvida liberalizzazione che dequalifica il ruolo delle guide turistiche potrebbe, forse, andare bene, mi scuso per la banale semplificazione, in paesi come la Slovenia e la Svizzera, per visitare i fiordi scandinavi, ma non per far conoscere e fare amare a milioni di turisti che visitano l'Italia il nostro paese, la sua storia millenaria ed il suo patrimonio archeologico e culturale! Pertanto, per concludere...
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Pescante.Pag. 140
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Buontempo. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, credo che nel nostro paese si avverta l'esigenza di tutelare non solo l'occupazione, ma anche la sicurezza. Ed è per questo che si richiede il possesso dell'attestato di superamento dell'esame di qualifica professionale.
Anche l'emendamento successivo Ferdinando Benito Pignataro 10.26, firmato anche dagli onorevoli Sgobio, Pagliarini, Venier, vale a dire da gruppi della sinistra, contiene le stesse disposizioni previste nell'emendamento D'Agrò 10.25. Evidentemente, si tratta di un problema sentito.
Colgo l'occasione per respingere nella maniera più determinata l'affermazione che gli aggressori vogliano inventarsi strane cose per coprire l'aggressione che hanno compiuto!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Allasia. Ne ha facoltà.
STEFANO ALLASIA. Signor Presidente, vorrei ribadire la nostra contrarietà all'articolo 10.
In un decreto-legge sulle liberalizzazione ci aspettavamo di discutere di ben altro, vale a dire di ordini e albi professionali, invece non è stato possibile, perché ci troviamo a discutere di guide turistiche e di accompagnatori turistici.
Vediamo di buon occhio il fatto che siano state apportate dal relatore e dal Comitato dei nove alcune precisazioni e modifiche grazie all'approvazione di alcuni emendamenti; mi riferisco, ad esempio, al richiamo alla normativa regionale per fare in modo che siano le regioni a decidere le situazioni del caso, avendo una certa competenza turistica territoriale. La norma nazionale deve contenere indicazioni ben precise! Eravamo disposti anche a votare a favore di questa normativa se si fosse previsto almeno il requisito della residenza, quella italiana (giammai, questa sinistra potrebbe proporre la residenza locale, molto più territoriale!).
Si prevede un allargamento dei requisiti e, pertanto, non si tratta più di un provvedimento dequalificante (tali attività possono essere svolte anche da soggetti titolari della laurea in lettere con indirizzo in storia dell'arte e via seguitando).
Vorremo evitare, come avvenuto negli anni passati per gli immigrati non tanto del Comitato europeo ristretto (ad esempio, Francia e Germania), quanto dei paesi extracomunitari, dell'est, che giungano in Italia a lavorare persone con requisiti tecnici e professionali molto più elevati dei nostri cittadini che cercano lavoro tutti i giorni.
Lo abbiamo già ravvisato a proposito di alcune professioni, ad esempio, gli infermieri professionali, non dico badanti. Qualcuno ha già detto che noi sfruttiamo le badanti! Non lo metto assolutamente in discussione! Parlo degli infermieri professionali.
Io arrivo da una regione, il Piemonte, che utilizza molto gli infermieri dell'est perché le cooperative hanno la possibilità di sottopagarli. Noi siamo contrari a questo provvedimento proprio per evitare che nel futuro giungano ondate di extracomunitari, soprattutto dai paesi dell'est, che non hanno conoscenza minimale del nostro territorio per fare le guide turistiche.
Come Lega Nord saremmo più favorevoli a che le guide fossero locali, prese dal territorio. Sarebbe piacevole che a Torino potesse fare la guida turistica anche chi si improvvisa; vorremmo che anche chi è stato lasciato a casa dalla Fiat a cinquant'anni e non ha più la possibilità di immettersi nel mondo del lavoro globalizzato potesse riuscire a fare la guida turistica, perché come torinese, anche acquisito, ha conoscenza del territorio e dei vari monumenti della città. Naturalmente l'esempio vale anche per Roma o Firenze, non faccio discriminazione alcuna. Questi cittadini italiani sarebbero comunque in rado di fare da guida turistica meglio di uno straniero che arrivi da un paese dell'est o dalla Francia. Un cittadino francese, infatti, non può essere a conoscenza di tutta la storia culturale del nostro paese!Pag. 141
Visitando Roma si incontrano cittadini romani che si travestono da gladiatori e cercano di scimmiottare le guide turistiche per cercare di sopravvivere. Noi siamo contrari a questo provvedimento perché cerchiamo di dare prima lavoro agli italiani e poi, solo qualora vi fosse la possibilità, di darlo anche agli stranieri.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Provera. Ne ha facoltà.
MARILDE PROVERA. Devo dire che speravo vi fosse un maggiore apprezzamento per lo sforzo compiuto dal relatore nel rapporto con la Commissione, perché proprio grazie agli emendamenti presentati da noi tutti e alle discussioni francamente abbastanza complesse svolte sempre un po' di corsa si è riusciti tutti assieme a sortire alcuni mutamenti che, a mio avviso, sono importanti ed impegnano maggiormente le regioni.
Innanzitutto, l'ultimo emendamento previsto dal relatore nel rapporto con la Commissione introduce le parole: «fermo restando il possesso dei requisiti di qualificazione professionali previsti dalle normative regionali». È ovvio che le regioni vanno sollecitate a mettersi all'onor del mondo, perché se una regione in Italia non agisce sul piano della tutela del turismo è colpevole, ma, in quanto dovuta alla regione, tale colpa non può essere fatta risalire sicuramente a questo provvedimento. Il mutamento riconduce quindi anche ad una responsabilità specifica delle regioni, che sono titolari in questa materia.
Secondo mutamento, che, a mio avviso, è molto importante: relativamente alle guide turistiche, il fatto che si preveda la possibilità a coloro che hanno una laurea in lettere con indirizzo in storia dell'arte o in archeologica e via dicendo di fare salva la previa verifica delle conoscenze linguistiche del territorio di riferimento, eliminando il riferimento o che queste non siano state oggetto del corso, significa ancora una volta che le regioni debbono vigilare e monitorare in relazione ad una normativa di cui loro, ovviamente, sono portatrici. Chi meglio di una regione può indirizzare la formazione richiesta alle guide rispetto al proprio territorio?
Allo stesso modo ritengo importante anche quanto fatto in rapporto ai titolari di laurea o diploma universitario in materia di accompagnatori turistici, laddove si inserisce, anche in questo caso, la previa verifica delle conoscenze che vengono richieste quando le stesse ovviamente non siano state oggetto del corso di studi.
Poiché sappiamo quanto complessa sia l'attività di un accompagnatore, che non richiede solamente la conoscenza del territorio, né soltanto la conoscenza della lingua, ma anche una conoscenza di normative giuridiche, nonché addirittura di primo pronto soccorso, e non mi dilungo oltre, va ben da sé la necessità che le regioni operino un attento monitoraggio e fissino delle regole ben precise relative al proprio territorio.
Infine, così come ci è stato spiegato dal Governo, anche per quanto riguarda il necessario adeguamento alle normative comunitarie, vale bene la pena di considerare che con la dizione «del paese» posta dopo le parole «ordinamento giuridico» si sottolinea il termine della reciprocità fra paesi ed io ritengo che questo sia un elemento da non sottovalutare.
È per questi motivi che io credo sia necessario un apprezzamento maggiore di questo emendamento, che meglio di tutti gli altri ancora da esaminare può soddisfare i problemi posti.
Pertanto, preannuncio il ritiro del mio emendamento 10.242 a nome del mio gruppo, convergendo su questo emendamento D'Agrò 10.25 così riformulato, al quale darò il mio voto favorevole.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole La Loggia. Ne ha facoltà.
ENRICO LA LOGGIA. Signor Presidente, intervengo giusto per evitare un errore clamoroso. Sono preoccupato, anche perché pensavo di poter avere una cattiva memoria, invece il fatto mi viene sostanzialmente confermato.Pag. 142
So bene che si sta tentando di conciliare cose difficilmente conciliabili, come la competenza legislativa dello Stato con quella delle regioni. Sia con riferimento al turismo, sia con riferimento alle professioni, c'è indubbiamente un problema. Se la formulazione di questo comma non viene adeguatamente modificata - ma andrebbe interamente stravolta, trasformandola semmai soltanto in un indirizzo di principio per quello che riguarda le professioni, ma non anche per quello che riguarda il turismo -, si corre il rischio, secondo me la certezza, di finire davanti la Corte costituzionale con un ricorso di qualunque regione a statuto ordinario e ancora di più a statuto speciale, continuando così ad aumentare il lavoro della Suprema corte su argomenti di questo genere ed ovviamente anche quello delle stesse regioni.
PRESIDENTE. La invito a concludere, onorevole La Loggia.
ENRICO LA LOGGIA. Raccomanderei quindi al relatore, ma anche al Governo, di porre attenzione su questa, che non è un'osservazione meramente ostruzionistica. È realmente di sostanza. Credo che valga la pena di pensarci un momento (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento D'Agrò 10.25, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 282
Votanti 279
Astenuti 3
Maggioranza 140
Hanno votato sì 56
Hanno votato no 223
Sono in missione 79 deputati).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Germontani 10.218.
Prendo atto che l'onorevole Germontani non accede all'invito al ritiro del suo emendamento.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Allasia. Ne ha facoltà.
STEFANO ALLASIA. Con riferimento alla disposizione che si vuole emendare, sicuramente vi sono delle migliorie riferite alle modifiche apportate dal relatore, dalla Commissione, dal Governo o da chi per essi, sulle previste normative regionali e sull'introduzione della modalità di reciprocità tra i vari paesi. Tuttavia, vorrei capire innanzitutto come possa avvenire questa reciprocità. Un extracomunitario che arrivi in Italia da un paese dell'est - che normalmente non ha una buona situazione finanziaria, altrimenti resterebbe a casa propria, come qualsiasi altra persona civile - e cerchi un lavoro, potrebbe trovare proprio nell'attività di guida turistica una possibilità in più.
Vorrei conoscere qual è l'italiano che va nella Repubblica ceca, in Polonia, in Bulgaria, in Romania o in Ungheria a fare la guida turistica. Lì non guadagnerebbe mille euro o 1.500 o quanto può essere la paga minima sindacale, anche fossero soltanto 500 euro al mese, ma guadagnerebbe sicuramente una cifra molto più bassa, che non gli permetterebbe di vivere in modo adeguato e consono al livello di vita che ha in Italia.
Non vi sarà nessun italiano che andrà in quei paesi a svolgere questo lavoro. Non vediamo assolutamente la reciprocità. Un italiano potrebbe andare in Francia o in Germania, avendo studiato per anni la storia locale di quei paesi, ma non ci preoccupano gli immigrati francesi, tedeschi, svizzeri o austriaci. Vorremmo evitare che gli immigrati dei paesi dell'est venissero a portare via ulteriore lavoro agli italiani. Questa dovrebbe essere un'opportunità in più per i lavoratori italiani che si reimmettono nel mercato del lavoro e non una possibilità per gli extracomunitari, regolari e irregolari, che vengono in Italia a portare via il lavoro agli italiani.Pag. 143
La previa verifica della conoscenza della lingua italiana è ovvia. La guida non potrebbe spiegare in rumeno, ungherese o polacco. Conoscerà sicuramente l'inglese, ma se svolgerà questo lavoro in Italia dovrà parlare correttamente l'italiano.
Mi chiedo come mai le infermiere professionali, non le badanti, in qualsiasi ospedale torinese, spesso rumene, fanno difficoltà a parlare italiano. Il fatto è che non si tratta della loro lingua madre. Non pretendo di avere la guida turistica che parla con accento locale. Magari vi fosse chi finisse le discussioni con il «è» come in torinese o chi parlasse romanesco o pugliese o altre lingue locali! Sarebbe il massimo per la politica che cerchiamo di portare avanti. Però, ciò non è possibile. Cerchiamo almeno di tutelare i lavoratori italiani e di mantenere un livello minimo di italiano.
Chi è presente in Italia da dieci anni e lavora come infermiere professionale laureato non riesce a parlare l'italiano professionale, non gergale. Andate in un qualsiasi ospedale italiano e troverete certamente un'infermiera extracomunitaria, soprattutto quelle dell'est. Vi sono anche quelle francesi (non facciamo distinzioni tra un paese e un altro), ma quelle dei paesi dell'est hanno più difficoltà a parlare la nostra lingua.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rampelli. Ne ha facoltà.
FABIO RAMPELLI. Signor Presidente, colleghi, con un po' di giudizio in più si sarebbe potuto riformulare l'articolo 10 nella direzione della tutela, innanzitutto, del nostro patrimonio artistico e monumentale e, quindi, dell'identità storica della nostra nazione. Sappiamo bene che, quando una guida turistica è preparata e considera la propria preparazione ancorata al territorio di pertinenza, ha maggiore facilità nel promuovere il prodotto italiano.
È una considerazione persino banale che capirebbe chiunque, ma che, evidentemente, è negata dall'articolo formulato dal Governo, ed è, ahimè, altrettanto negata dalla protervia e dalla testardaggine con la quale la maggioranza non intende recepire un invito alla riflessione.
Già nel corso del dibattito sulle linee generali ho avuto la possibilità di svolgere alcune riflessioni da questo punto di vista. Penso e temo che ci sia - se non è stato voluto è un fatto incidentale ma, comunque, così risulta - un vero e proprio attacco ad una categoria che si auto-organizza, cioè sussiste un problema di carattere sociale che è strutturale. Le guide turistiche sono libere, si auto-organizzano, sono persone tendenzialmente laureate, con diplomi, con titoli, persone che indipendentemente organizzano il proprio lavoro. Comunque, accanto a questa categoria - che esiste e si rappresenta anche attraverso dei sindacati di riferimento, che sono stati solo parzialmente ascoltati e i pochissimi che sono stati auditi hanno dato parere assolutamente negativo a questa trasformazione -, esistono delle grandi società che stanno tentando di irrompere sul mercato culturale, turistico, per fare un'opera bieca di monopolio autentico. È il classico processo egemonico che ormai si è potuto riscontrare attraverso la calata delle grandi società, delle grandi cooperative rosse: c'è la Pierreci, Zetema, Civita (Commenti dei deputati del gruppo L'Ulivo).
Sono nomi importanti, ormai sono famosi, sono centinaia di grandi realtà organizzate che utilizzano e sfruttano il lavoro precario. I neolaureati sono talvolta utilizzati anche attraverso il meccanismo del lavoro nero e, quando va bene, hanno contratti di lavoro a tempo determinato; non hanno la possibilità di utilizzare questa professione per sviluppare una propria sensibilità e, quindi, anche un percorso, una carriera vera e propria, ma sono tenuti sotto schiaffo da queste realtà monopolistiche. È il nuovo capitalismo del terzo millennio che sfrutta e che non offre alcuna opportunità di crescita.
Questo tentativo va arginato, esiste persino all'interno del settore delle visite culturali guidate ai nostri monumenti e al nostro patrimonio artistico. Purtroppo, Pag. 144non esiste soltanto in questo settore, ma anche in settori di riferimento che possono intervenire magari sulla nota questione dei pullman turistici. Nella ristrutturazione di questo segmento nel corso degli anni abbiamo potuto constatare una vera aggressione o, comunque, un tentativo di organizzare questa calata: da un lato, ci sono le cooperative e, dall'altro, le società più importanti, ma che, comunque, non difettano nell'utilizzo dei medesimi metodi.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
FABIO RAMPELLI. Cari colleghi, penso che in questo Parlamento dovremmo sempre e comunque tentare di interpretare gli interessi deboli e diffusi dei cittadini italiani, dovremmo tentare di tutelare la nostra comunità nazionale, la propria identità, dovremmo tentare sempre e comunque di sottrarci alle spinte lobbistiche, alle pressioni e ai condizionamenti: è anche per questo che, ovviamente, sosteniamo l'emendamento Germontani 10.218 (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barbieri. Ne ha facoltà.
EMERENZIO BARBIERI. Signor Presidente, credo che per questo decreto-legge l'ottimo sarebbe stato che venisse approvato l'emendamento, che con notevole arguzia l'onorevole D'Agrò ha presentato insieme ai Comunisti italiani. Poi non si capisce bene perché questi ultimi - mi riferisco al responsabile degli esteri, Venier, al presidente della Commissione lavoro, Pagliarini e al capogruppo, Sgobio - lo abbiano ritirato.
Si vede che hanno ritenuto opportuno aderire alle ragioni della convenienza, più che a quelle della convinzione.
Siccome l'emendamento presentato dall'onorevole D'Agrò non è stato approvato, credo che - mi rivolgo al relatore Lulli che, come è noto, è una persona seria: sono profondamente convinto di quest'affermazione ed egli sa la stima che gli riservo - varrebbe la pena che il relatore rivedesse la sua posizione sull'emendamento presentato dalla collega Germontani.
Dire che l'attività di guida turistica non può essere subordinata e così via, significa fare un'affermazione sbagliata dal punto di vista concettuale. Infatti, tutte le attività debbono essere subordinate a qualcosa, cioè alla dimostrazione di saper fare il proprio mestiere.
La collega Germontani sostiene che le attività in oggetto debbano essere subordinate al possesso dell'attestato di superamento dell'esame di qualifica professionale. Non si capisce la ragione per la quale, di fatto, si voglia abolire l'esame di qualifica professionale.
Noi veniamo da esperienze che vedevano tutte le province italiane, comprese le regioni «rosse» - il che è tutto dire - riconoscere diplomi di questo genere dopo il superamento dell'esame di qualifica professionale; nel nostro caso, invece, si stabilisce che questi esami debbano essere aboliti.
A chi possono essere rivolti questi esami? Ecco dunque che lo spettro di coloro i quali possono partecipare a queste selezioni si amplia. Avevo dei dubbi circa la laurea in materie umanistiche o architettura, ma il mio amico onorevole Ciocchetti mi ha convinto che questa laurea è fondamentale perché se un soggetto fa la guida turistica a Roma è difficile che possa essere laureato in geologia.
Inoltre, non sono subordinati all'obbligo dell'esame di qualificazione i possessori di laurea di base per accompagnatori turistici. Chiedo scusa, ma per quale ragione un soggetto in possesso di una laurea di base per accompagnatore turistico dovrebbe sostenere un esame, una volta che abbia già acquisito questo titolo di studio?
Per l'accesso all'esame decadono i parametri numerici e l'obbligo di residenza: questo è fondamentale perché è importante affermare il principio secondo cui l'attività di guida turistica a Roma può essere svolta anche da chi abiti ad Albano Pag. 145Laziale, a Rieti o a Subiaco, non essendo obbligatorio avere la residenza nel comune di Roma.
L'esame deve accertare la conoscenza approfondita dei beni storico-artistici, della storia e della cultura, oltre che di una o più lingue straniere. Visto che i portieri degli alberghi ormai conoscono non meno di tre lingue straniere, è utile che anche una guida turistica ne conosca non meno di due o di tre.
Alla luce di queste considerazioni sarebbe utile che il saggio onorevole Lulli, distratto dalla viceministra Bastico - che continua a non parlare per il Governo e a disturbare il relatore - rivedesse il suo atteggiamento nei confronti di questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Germontani 10.218, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 282
Votanti 280
Astenuti 2
Maggioranza 141
Hanno votato sì 60
Hanno votato no 220
Sono in missione 79 deputati).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bono 10.253, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 280
Maggioranza 141
Hanno votato sì 56
Hanno votato no 224
Sono in missione 79 deputati).
Passiamo all'emendamento 10.400 della Commissione.
Qual è il parere del Governo?
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Il Governo accetta l'emendamento 10.400 della Commissione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Allasia. Ne ha facoltà.
STEFANO ALLASIA. Signor Presidente, svolgerò un intervento unico, relativo sia a questo emendamento, sia al precedente, poiché avevo chiesto di parlare purtroppo tardivamente, per mia colpa, per l'ora tarda e perché sono un po' stanco e non sono riuscito ad alzare la mano velocemente.
Sul precedente emendamento, relativo ai requisiti di residenza, avremmo potuto essere assolutamente favorevoli, così come abbiamo espresso voto favorevole sull'emendamento Bono 10.253. Non mi sono tuttavia preoccupato di intervenire - non per la stanchezza, che fortunatamente non avverto - perché è stato presentato un emendamento da parte della Commissione a un provvedimento che è stato emanato con urgenza e tempestività, cercando di forzare le normali tempistiche della dialettica parlamentare. Con questa proposta si è cercato fortunatamente - forse tardivamente, altrimenti non ci sarebbe stata tanta discussione - di risolvere, anche se all'ultimo momento, una questione che a noi pareva importantissima. In tal modo sono salvaguardati, purtroppo marginalmente, gli italiani rispetto agli extracomunitari o a coloro che non appartengono al popolo italiano (chiamateli un po' come vi pare). Perciò, dopo avere espresso voto favorevole sul precedente emendamento, Pag. 146voteremo a favore anche sull'emendamento 10.400 della Commissione, proprio per far capire che la nostra linearità mentale è costante, dall'inizio dell'esame di questo decreto-legge fino alla fine. Per far capire tutto questo, continueremo a esprimere voto favorevole sulle proposte emendative che siano a vantaggio del territorio e dei cittadini e voto contrario a quelle lobby, che cercano di scardinare quel poco di buono che può esserci in questo provvedimento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Campa. Ne ha facoltà.
CESARE CAMPA. Signor Presidente, l'emendamento 10.400 della Commissione prevede di aggiungere alla fine del primo periodo del comma 4 dell'articolo 10 le parole «...previsti dalle normative regionali». Credo che noi abbiamo contribuito a questa riformulazione. Ringrazio la maggioranza e il relatore Lulli anche se, per la per la verità, avremmo voluto qualcosa in più rispetto a questa riformulazione. Si tratta tuttavia di un passo in avanti, che ci consente di evitare di esprimere la contrarietà, come sarebbe avvenuto sulla formulazione precedente. Quanto meno, c'è una soddisfazione perché avete parzialmente accettato la nostra impostazione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Uggè. Ne ha facoltà.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, innanzitutto, desidero unire il mio ringraziamento a quello che l'amico Campa ha già rivolto al relatore. Indubbiamente, il lavoro svolto, al quale hanno contribuito anche i partiti dell'opposizione, ha offerto la dimostrazione che, quando si vogliono trovare le soluzioni, i passi in avanti si fanno, anche se, per la verità, come ha già detto bene l'amico Campa, ci saremmo aspettati molto di più, riconoscimenti più significativi. Proprio per questo motivo, preannuncio che comunque mi asterrò sull'emendamento in esame, anche se riconosco il lavoro positivo che è stato svolto.
Ringrazio il relatore e la Commissione, che hanno trovato una soluzione più avanzata rispetto al testo inaccettabile presentato inizialmente dal Governo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Affronti. Ne ha facoltà.
PAOLO AFFRONTI. Signor Presidente, mi pare che l'emendamento presentato dal relatore in Comitato dei nove sia la riprova dello spirito costruttivo con cui si è lavorato. Va ribadito che non si liberalizza senza ordine e senza un minimo di presupposti: si liberalizza la professione per coloro che hanno una laurea in lettere ed una specializzazione in storia dell'arte. Quindi, non si dequalifica assolutamente la professione. I subemendamenti presentati sono la riprova dello spirito costruttivo evidenziato: il nostro emendamento è arricchito da questo contributo che giunge anche dalle opposizioni, com'è stato sottolineato.
Mi pare che questa sia la riprova di come si possa ben lavorare quando si recepiscono istanze che hanno un fondamento concreto.
PRESIDENTE. È stata segnalata alla Presidenza la presenza di tessere di votazione in postazioni nelle quali non è presente il collega deputato.
Pertanto, ho disposto una verifica delle stesse, alla quale provvederà la segretaria di Presidenza, onorevole Bafile (La segretaria di Presidenza Bafile ottempera all'invito del Presidente).
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Santelli. Ne ha facoltà.
JOLE SANTELLI. Signor Presidente, vorrei richiamare l'intervento della collega Provera, la quale non soltanto ha riconosciuto le buone ragioni dell'opposizione rispetto al testo del decreto-legge, ma ha anche detto una cosa particolarmente Pag. 147grave, che desidero segnalare all'attenzione dei colleghi della I Commissione: almeno su questo punto, il testo del decreto-legge era palesemente incostituzionale. Noi ci siamo battuti affinché la I Commissione ne prendesse atto ma, come al solito, la maggioranza, per dovere di obbedienza, si è trincerata dietro una costituzionalità di facciata.
Poiché in Assemblea i nodi giungono al pettine, credo che una maggiore attenzione nelle fasi precedenti ed una maggiore interlocuzione tra maggioranza ed opposizione, con spirito dialettico ma costruttivo, almeno nel rispetto della Costituzione, potrebbe evitarci di arrivare a questo punto dell'esame e scoprire che un articolo era palesemente incostituzionale!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Emerenzio Barbieri. Ne ha facoltà.
EMERENZIO BARBIERI. La ringrazio due volte, signor Presidente, anche perché, oltre al mio cognome, ha pronunciato anche il nome.
PRESIDENTE. Perché sarei tentato di dire solo il nome...
EMERENZIO BARBIERI. Grazie, signor Presidente, la sua stima e la sua amicizia mi lusingano.
Devo dire che condivido pienamente l'emendamento 10.400 della Commissione. Immagino, onorevole Lulli, che esso sia stato concepito d'intesa con il ministro per lo sviluppo economico. Me ne convinco ancora di più nell'apprendere dalle agenzie di stampa che, uscendo, a Bologna, da una luculliana cena con il Presidente della Repubblica, il ministro per lo sviluppo economico ha affermato: «È stata una serata simpatica. Abbiamo parlato di molte cose ed abbiamo mangiato da dio!». Se lo dice Bersani, noi dell'UDC non possiamo non votare a favore dell'emendamento (Si ride)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Longhi. Ne ha facoltà.
ALEANDRO LONGHI. Signor Presidente, devo rilevare come, in questo momento, vi sia la conferma che il segretario Buontempo ha mentito, perché la deputata segretaria di sinistra è andata a controllare nella parte sinistra dell'emiciclo. Quindi, il deputato segretario Buontempo dovrebbe andare a controllare a destra: pertanto, prima ha mentito (Commenti)!
ANTONIO LEONE. Legatelo!
PRESIDENTE. Onorevole Longhi, le debbo dire che il segretario Buontempo ha detto, invece, una cosa che, secondo la consuetudine, è vera. In genere, infatti, i deputati segretari che provengono dai gruppi di opposizione siedono alla mia sinistra - e, quindi, alla vostra destra - per poter controllare la parte dell'emiciclo occupata, in questa legislatura, dalla maggioranza, e viceversa.
Questa volta ho pregato io l'onorevole Bafile, anche su suggerimento dell'onorevole Buontempo, perché credo che ciò servisse a pacificare l'Assemblea. Quindi, la prego di ritirare ogni insinuazione, in questo caso assolutamente fuori luogo.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole D'Agrò. Ne ha facoltà.
LUIGI D'AGRÒ. Signor Presidente, purtroppo non mi è stata data la possibilità di avere udienza presso il relatore, il quale ha espresso parere contrario sull'emendamento che avevo presentato e che è stato oggetto di lungo dibattito.
Prendo atto che la formulazione dell'emendamento 10.400 presentato dalla Commissione va in qualche modo a sanare alcuni problemi che erano stati sollevati non solo dall'opposizione, ma anche dalla maggioranza. Sotto questo punto di vista, quindi, dando atto del lavoro svolto, preannunzio che il nostro gruppo voterà a favore dell'emendamento 10.400 della Commissione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Marinello. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Signor Presidente, alcune delle osservazioni formulate dall'opposizione sono state indubbiamente recepite; pertanto, sarà anche merito dei gruppi di opposizione, che hanno alimentato il dibattito, se, alla fine, verrà approvato un provvedimento meno scadente e meno brutto rispetto a quello originariamente presentato!
Tuttavia, nonostante ciò, debbo ribadire che le osservazioni che abbiamo ascoltato in quest'aula, specie quelle formulate dall'onorevole La Loggia, relative anche alla corrispondenza del provvedimento in esame con le norme contenute nel Titolo V della Costituzione, ci danno motivo per riflettere e ci impongono, altresì, una grande prudenza.
È proprio per tale motivo che, pur riconoscendo personalmente che vi è stato uno sforzo di buona volontà da parte del relatore Lulli, evidentemente non posso votare a favore...
PRESIDENTE. La prego di concludere!
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. ...dell'emendamento in esame; tuttavia, preannunzio la mia astensione dal voto.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.400 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
TEODORO BUONTEMPO. Presidente, l'onorevole Evangelisti vota per due!
PRESIDENTE. Mi è stato segnalato che l'onorevole Evangelisti sta votando per due, e quindi lo prego di rimuovere una tessera di votazione (Commenti)!
Lei, onorevole Raiti, vada al suo posto, così evitiamo queste giuste contestazioni!
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 251
Votanti 235
Astenuti 16
Maggioranza 118
Hanno votato sì 228
Hanno votato no 7
Sono in missione 79 deputati).
Passiamo agli identici emendamenti Provera 10.242 e Bono 10.254.
Ricordo che l'emendamento Provera 10.242 è stato ritirato dalla presentatrice: pertanto, porrò in votazione soltanto l'emendamento Bono 10.254.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bono 10.254, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 269
Votanti 237
Astenuti 32
Maggioranza 119
Hanno votato sì 22
Hanno votato no 215
Sono in missione 79 deputati).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mazzocchi 10.29, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Pag. 149
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 274
Votanti 258
Astenuti 16
Maggioranza 130
Hanno votato sì 40
Hanno votato no 218
Sono in missione 79 deputati).
Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Affronti 10.299 e Martella 10.300.
Ricordo che la Commissione ha proposto ai presentatori una riformulazione: nel caso essa venisse accolta, il parere della stessa sarà favorevole.
ANDREA LULLI, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANDREA LULLI, Relatore. Presidente, visto il lavoro svolto, a cui certamente ha concorso anche l'opposizione, vorrei leggere il testo degli identici emendamenti con le modifiche apportate dalla riformulazione della Commissione: Al comma 4, secondo periodo, sostituire le parole da: «o accompagnatore turistico» fino alla fine del comma con le seguenti: «non può essere negato, né subordinato allo svolgimento dell'esame abilitante o di altre prove selettive, salva la previa verifica delle conoscenze linguistiche e del territorio di riferimento. Al fine di migliorare la qualità dell'offerta del servizio in relazione a specifici territori o contesti tematici, le regioni promuovono sistemi di accreditamento, non vincolanti, per le guide turistiche specializzate in particolari siti, località e settori. Ai soggetti titolari di laurea o diploma universitario in materia turistica o titolo equipollente non può essere negato l'esercizio dell'attività di accompagnatore turistico, fatta salva la previa verifica delle conoscenze specifiche quando non siano state oggetto del corso di studi. I soggetti abilitati allo svolgimento dell'attività di guida turistica nell'ambito dell'ordinamento giuridico del paese comunitario di appartenenza operano in regime di libera prestazione dei servizi senza necessità di alcuna autorizzazione, né abilitazione, sia essa generale o specifica.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Martella. Ne ha facoltà.
ANDREA MARTELLA. Presidente, intervengo solo per dire che accetto la proposta di riformulazione del relatore e sono quindi soddisfatto del testo che qui è stato presentato (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Affronti. Ne ha facoltà.
PAOLO AFFRONTI. Ovviamente aderisco anch'io alla riformulazione dell'emendamento 10.299 a mia firma e dei colleghi D'Elpidio e Cioffi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Campa. Ne ha facoltà.
CESARE CAMPA. Signor Presidente, già il relatore ed il collega dell'Udeur hanno testè ricordato il lavoro che è stato svolto ed io credo sia importante averlo migliorato rispetto alla stesura principale, benché francamente noi ci saremmo aspettati di più, considerato il nostro impegno. Peraltro, vorrei fermarmi sull'ultimo punto, alle parole «nell'ambito dell'ordinamento giuridico del paese». È stata inserita questa precisazione, che è utilissima, proprio per non creare equivoci a proposito di questa autorizzazione o abilitazione che sia, essendo vigente la sentenza della Corte di giustizia di Lussemburgo del 26 febbraio del 1991, recepita nel nostro ordinamento con decreto del Presidente della Repubblica del 13 dicembre 1995.
La professione di guida turistica è oggi soggetta alla direttiva 91/52/CE che sarà presto sostituita dalla direttiva 2005/36/CE, Pag. 150entro il mese di ottobre 2007. L'articolo 5 di quest'ultima direttiva regolamenta le prestazioni di servizi dei professionisti, compresi quelli delle guide turistiche che esercitano la professione regolamentata.
Per quanto detto, mi sembra che fare riferimento all'ordinamento giuridico del paese sia stato molto utile e opportuno. Avremmo voluto di più dal testo di questa riformulazione. Vediamo che alcune nostre osservazioni sono state accettate; ci sembrerebbe davvero di cattivo gusto votare contro e dunque, visto lo sforzo fatto per il miglioramento, noi ci asterremo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mantini, cui ricordo che, nel caso venga approvata la riformulazione proposta dal relatore, il suo emendamento sarà precluso. Ne ha facoltà.
PIERLUIGI MANTINI. Presidente, chiedevo di intervenire solo per ritirare l'emendamento 10.255 a mia firma, poiché il testo riformulato dal relatore si fa carico delle giuste esigenze tra liberalizzazione e qualità dell'attività (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Agrò. Ne ha facoltà.
LUIGI D'AGRÒ. Signor Presidente, volevo sottolineare come il lavoro che è stato fatto in questi ultimi minuti testimoni che non c'è stato nessun tipo di ostruzionismo.
In qualche modo è stato dimostrato che il relatore ha lavorato sapientemente, anche se non è riuscito compiutamente a realizzare il progetto cui anche noi abbiamo contribuito. Pertanto, il nostro voto testimonia la qualità del lavoro svolto e del nostro intervento a sostegno del cambiamento delle norme.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Allasia. Ne ha facoltà. La prego di segnalare più tempestivamente l'intenzione di intervenire.
STEFANO ALLASIA. Signor Presidente, mi scusi ma mi stavo addormentando... È l'onorevole D'Agrò che mi fa addormentare.
Vorrei dichiarare il voto favorevole del gruppo della Lega Nord agli identici emendamenti, così come riformulati dal relatore, anche in virtù della simpatia che può scaturire dal suo marcato accento toscano. Le sue dichiarazioni si avvalgono di questo vantaggio. Sarebbe potuto essere anche un accento siciliano, siamo pluralisti per qualsiasi lingua locale e non facciamo distinzioni tra quella siciliana, toscana, lombarda o piemontese che sia (Applausi dei deputati del gruppo della Lega Nord Padania)!
Siamo favorevoli agli emendamenti in esame perché è stata recepita una parte delle richieste da noi avanzate. Ribadiamo tuttavia la nostra contrarietà al provvedimento per quanto riguarda le norme sulle guide turistiche. Infatti, non riteniamo opportuno che le liberalizzazioni riguardino tale settore con queste modalità affrettate, pur se modificate all'ultimo minuto per cercare di arrivare ad un punto di compromesso, non solo con la minoranza, ma in una logica di Stato unitario. Fortunatamente ci siamo riusciti.
Ciò che intendo ribadire è il concetto di far lavorare i cittadini italiani prima di altri. Infatti, il problema sussiste ed è reale. Non devo ricordarlo ogni volta perché si creerà sicuramente. Speriamo che in questo caso siano le regioni a farsi carico del problema e limitino i danni della legge che sarà approvata nei prossimi giorni. Sicuramente, con il nostro controllo sul territorio riusciremo ad apportare ulteriori modifiche tramite le leggi regionali.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Affronti 10.299 e Martella Pag. 15110.300, nel testo riformulato, accettati dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 279
Votanti 264
Astenuti 15
Maggioranza 133
Hanno votato sì 260
Hanno votato no 4
Sono in missione 79 deputati).
Il seguito del dibattito è rinviato ad altra seduta.