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Discussione delle mozioni Giovanardi n. 1-00112, Mura n. 1-00117, Meta n. 1-00118, Leone n. 1-00121 e Maroni n. 1-00122: Iniziative per contrastare il fenomeno delle cosiddette «stragi del sabato sera».
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al calendario dei lavori dell'Assemblea.
Avverte altresì che è stata presentata l'ulteriore mozione Beltrandi n. 1-00124, vertente su materia analoga a quella trattata nei documenti iscritti all'ordine del giorno: sarà pertanto discussa congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.
CARLO GIOVANARDI (UDC). Illustra la sua mozione n. 1-00112, richiamando i dati che confermano l'estrema gravità del fenomeno delle cosiddette stragi del sabato sera; stigmatizzata l'inerzia delle istitu- zioni, che finora non hanno adottato provvedimenti significativi per prevenire la Pag. VIprima causa di mortalità giovanile in Italia, auspica l'assunzione di iniziative finalizzate a contrastare il predetto fenomeno.
SIMONE BALDELLI (FI). Illustra la mozione Leone n. 1-00121, evidenziando, in particolare, l'opportunità di favorire l'installazione nei locali notturni di strumenti atti a rilevare la presenza di alcol o droga nel sangue e di ridurre i limiti di velocità nella fascia oraria notturna del sabato. Ritiene altresì che il tragico fenomeno delle stragi del sabato sera possa essere limitato con il concorso delle istituzioni e degli operatori del settore.
MICHELE POMPEO META (Ulivo). Illustra la sua mozione n. 1-00118, rilevando che, per contrastare il tragico fenomeno delle stragi del sabato sera, è necessario dare seguito sollecitamente agli indirizzi già approvati dal Consiglio dei ministri, con l'obiettivo di dimezzare, entro il 2010, il numero delle vittime, come stabilito dal programma europeo. Ritiene inoltre fondamentale promuovere azioni di sensibilizzazione dei giovani sulle tematiche della sicurezza stradale ed incrementare i controlli sulle strade a maggior rischio.
SILVANA MURA (IdV). Illustra la sua mozione n. 1-00117, sottolineando la necessità di incidere con rigore e decisione sulle principali cause delle cosiddette stragi del sabato sera, come il consumo di bevande alcoliche e di sostanze stupefacenti da parte dei giovani, segnatamente dei minorenni.
GIANLUCA PINI (LNP). Illustra la mozione Maroni n. 1-00122, sottolineando che il fenomeno delle cosiddette stragi del sabato sera deve essere affrontato nella sua complessità, senza limitazioni della libertà personale ed evitando strumentalizzazioni di stampo demagogico, che ne sminuiscano la rilevanza sociale e la gravità.
MARCO BELTRANDI (RosanelPugno). Illustra la sua mozione n. 1-00124, cheimpegna il Governo a definire, in particolare, le azioni strutturali idonee ad incidere sulla sicurezza stradale, nonché ad incrementare il sistema dei controlli. Manifesta altresì l'orientamento favorevole alla mozione Meta n. 1-00118 e contrario ai restanti documenti di indirizzo in discussione, che giudica complessivamente di stampo proibizionistico.
MARIO LOVELLI (Ulivo). Nel ritenere errato assumere iniziative sull'onda dell'emozione che l'alto numero delle vittime di incidenti stradali suscita nel Paese, osserva che la legge finanziaria per il 2007 ha stanziato adeguate risorse finanziarie a favore della prevenzione e della sicurezza stradale, ricordando che il Governo ha già presentato in Parlamento un disegno di legge in materia.
FABIO RAMPELLI (AN). Nel ritenere che il fenomeno delle cosiddette stragi del sabato dovrebbe essere contrastato promuovendo il valore ed il rispetto per la vita umana, preannunzia un atteggiamento non pregiudiziale nei confronti delle mozioni in esame, ancorché non sottoscritte da deputati del suo gruppo.
DOMENICO DI VIRGILIO (FI). Osserva che il grave fenomeno delle vittime di incidenti stradali rappresenta un'emergenza che deve essere prontamente ed efficacemente contrastata, ricorrendo a misure coraggiose anche se impopolari.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni e prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che rinvia ad altra seduta.
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