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Seguito della discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 7 del 2007: Tutela dei consumatori e promozione della concorrenza (A.C. 2201-A).
PRESIDENTE. Avverte che il Governo ha presentato l'emendamento 13.500, sostitutivo dei commi da 1-quater a 8 dell'articolo 13 e soppressivo degli articoli da 13-bis a 15, nonché degli articoli 6 e 12 del decreto-legge, del quale la Presidenza ha verificato l'ammissibilità; il relativo testo è stato trasmesso alle Commissioni I e V, che hanno espresso i prescritti pareri, nonché alla Commissione di merito.
Comunica inoltre che il ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali ha preannunziato l'intendimento del Governo di porre la questione di fiducia sul predetto emendamento.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Pone la questione di fiducia sull'approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'emendamento 13.500 del Governo.
PRESIDENTE. Avverte che, a seguito della decisione del Governo di porre la questione di fiducia, è convocata la Conferenza dei presidenti di gruppo.
ELIO VITO (FI). Nel manifestare disponibilità a consentire un sollecito esame delle restanti proposte emendative, ritiene che il Governo abbia deciso di ricorrere alla questione di fiducia per sottrarsi al confronto parlamentare su norme in relazione alle quali non vi è accordo all'interno della maggioranza.
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Nell'associarsi alle considerazioni svolte dal deputato Elio Vito, ricorda la disponibilità manifestata dal suo gruppo a consentire che la votazione finale del disegno di leggePag. Vdi conversione in esame abbia luogo entro la settimana in corso, ritenendo che la posizione della questione di fiducia da parte del Governo celi l'intendimento di non consentire lo svolgimento di un dibattito parlamentare sulle disposizioni relative alla riforma della scuola professionale, surrettiziamente inserite nel decreto-legge.
LUCA VOLONTÈ (UDC). Rilevato che la sua parte politica non ha attuato alcuna forma di ostruzionismo, prende atto con rammarico della scelta politica del Governo di porre la questione di fiducia, non consentendo all'opposizione, per la sesta volta nel corso della legislatura, di offrire un positivo contributo al miglioramento di un provvedimento vertente su materie di particolare rilievo per il Paese.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI (Ulivo). Pur dando atto a taluni gruppi dell'opposizione di essersi mostrati disponibili ad un confronto costruttivo e non meramente ostruzionistico sul provvedimento d'urgenza in esame, osserva che il ricorso alla questione di fiducia si è reso necessario al fine di scongiurare il rischio di una sua mancata conversione in legge nei termini costituzionalmente previsti.
MASSIMO DONADI (IdV). Osservato che l'opposizione avrebbe potuto manifestare con maggiore tempestività la propria disponibilità a contribuire costruttivamente al miglioramento del decreto-legge in esame, ritiene che la scelta del Governo di ricorrere alla questione di fiducia sia pienamente coerente con la necessità di consentire la conversione in legge del provvedimento d'urgenza.
ROBERTO MARONI (LNP). Esprime rammarico per il ricorso da parte del Governo alla questione di fiducia, osservando che l'opposizione, nel corso dell'esame del provvedimento d'urgenza in materia di liberalizzazioni, ha sempre assunto un atteggiamento costruttivo; paventato tuttavia il rischio di un inasprimento dei rapporti tra maggioranza ed opposizione anche in materia di riforme costituzionali, auspica che non si interrompa il dialogo in corso, segnatamente sulla riforma elettorale.
LUCIO BARANI (DC-PS). Stigmatizzato l'atteggiamento del Governo, che si sottrae al confronto democratico con le forze politiche di opposizione, ribadisce la contrarietà alla fallimentare politica di liberalizzazioni perseguita dall'Esecutivo.
ANTONELLO FALOMI (RC-SE). Nel ritenere ormai tardiva la disponibilità mostrata dall'opposizione a consentire di approvare con sollecitudine il disegno di legge di conversione del provvedimento d'urgenza in esame, stante peraltro l'atteggiamento ostruzionistico finora assunto, giudica opportuno ed inevitabile il ricorso alla questione di fiducia da parte del Governo.
PAOLO AFFRONTI (Pop-Udeur). Giudicato inevitabile il ricorso alla questione di fiducia dopo lo svolgimento di un confronto che, nonostante abbia portato all'accoglimento di numerosi emendamenti presentati dall'opposizione, è stato caratterizzato dall'ostruzionismo posto in essere da quest'ultima, dichiara di condividere il maxiemendamento presentato dal Governo.
PRESIDENTE. In attesa delle determinazioni della Conferenza dei presidenti di gruppo, immediatamente convocata, sospende la seduta.
La seduta, sospesa alle 11,20, è ripresa alle 13,20.