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Si riprende la discussione.
PRESIDENTE. Passa alla trattazione degli ordini del giorno presentati, dando conto dei documenti di indirizzo dichiarati inammissibili (vedi resoconto stenografico pag. 39).
Interviene per illustrare il suo ordine del giorno n. 129 il deputato LORENA MILANATO (FI).
STEFANO SAGLIA (AN). Parlando sull'ordine dei lavori, invita la Presidenza a riconsiderare la declaratoria di inammissibilità del suo ordine del giorno n. 105.
PRESIDENTE. Conferma la declaratoria di inammissibilità dell'ordine del giorno Saglia n. 105.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, invita la Presidenza ad impartire agli Uffici competenti idonee disposizioni al fine di consentire ai deputati di seguire più agevolmente la comunicazioni concernenti l'inammissibilità degli ordini del giorno.
PRESIDENTE. Ne prende atto.
Intervengono, quindi, per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI), GAETANO FASOLINO (FI), MARCO ZACCHERA (AN), GIANFRANCO CONTE (FI), RICCARDO MINARDO (FI), Pag. IXVALENTINA APREA (FI), MANUELA DI CENTA (FI), FABIO GARAGNANI (FI), PAOLA PELINO (FI), GABRIELLA MONDELLO (FI), MARIA IDA GERMONTANI (AN), ALDO BRANCHER (FI), FILIPPO MISURACA (FI), RENZO TONDO (FI), SILVANO MOFFA (AN), ANGELO COMPAGNON (UDC), PAOLA GOISIS (LNP), ROBERTO COTA (LNP) e SIMONE BALDELLI (FI).
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Accetta gli ordini del giorno, Folena n. 2, Leddi Maiola n. 4, Caparini n. 5, Lulli n. 6, De Laurentiis n. 10, Falomi n. 12, Misuraca n. 13, Ghizzoni n. 15, Bodega n. 19, Dussin n. 24, Zorzato n. 41, Alfredo Vito n. 42, Romani n. 43, Germanà n. 44, Grimaldi n. 48, Luciano Rossi n. 54, Affronti n. 102 e Sasso n. 103; accetta, purché riformulati, gli ordini del giorno Mazzocchi n. 1, Zacchera n. 7, Dozzo n. 23, Fava n. 25, Filippi n. 26, Garavaglia n. 27, Grimoldi n. 29, Maroni n. 32, Minardo n. 45, Franzoso n. 49, Picchi n. 61 e D'Elpidio n. 76, Gianfranco Conte n. 106 e Formisano n. 120; accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Crisci n. 3, Fugatti n. 20, Pottino n. 35, Tassone n. 39, Provera n. 55, Zanetta n. 57, nonché gli ordini del giorno Fitto n. 93, Carfagna n. 94, Bertolini n. 95 e Boscetto n. 96, purché riformulati; invita al ritiro degli ordini del giorno Della Vedova n. 8, Carlucci n. 11, Bellotti n. 14, Allasia n. 18, Montani n. 33, Stucchi n. 36, Lazzari n. 46, Floresta n. 50, Giacomoni n. 51, Marinello n. 56, Stagno D'Alcontres n. 69, Romagnoli n. 71, Raisi n. 107, Germontani n. 109, Antonio Pepe n. 110, Bordon n. 118, Ferdinando Benito Pignataro n. 119, Barbieri n. 123, Salerno n. 126, Rampelli n. 127 e Migliori n. 131; non accetta infine i restanti ordini del giorno rientranti nella sua competenza.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
MARIANGELA BASTICO, Viceministro della pubblica istruzione. Accetta gli ordini del giorno Palmieri n. 75 e Di Centa n. 79; accetta, purché riformulati, gli ordini del giorno Adornato n. 73 (nuova formulazione), Aprea n. 77 e Garagnani n. 78; non accetta gli ordini del giorno Martusciello n. 74 e Pelino n. 80.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
ANTONIO LEONE (FI). Parlando sull'ordine dei lavori, lamenta l'incoerenza del parere espresso dal Governo su ordini del giorno di contenuto analogo, rilevando peraltro che un ordine del giorno non poterebbe essere considerato assorbito da un altro documento di indirizzo.
ANTONIO PEPE (AN). Lamenta l'incoerenza del parere espresso dal rappresentante del Governo sul suo ordine del giorno n. 110.
RICCARDO MIGLIORI (AN). Rileva che la questione sollevata dal deputato Leone si pone anche per un ordine del giorno da lui sottoscritto.
PRESIDENTE. Fa presente che l'invito al ritiro di un ordine del giorno costituisce una valutazione attinente al merito che non ha conseguenze procedurali: qualora il presentatore non acceda all'invito al ritiro, il Governo dovrà esprimere il suo parere in maniera definitiva.
ANTONIO MAZZOCCHI (AN). Accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 1.
PRESIDENTE. Prende atto che il deputato Zacchera accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 7.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 8.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Non accetta l'ordine del giorno Della Vedova n. 8.
Pag. XBENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Invita l'Assemblea ad approvare il suo ordine del giorno n. 8, di contenuto analogo a quello dell'ordine del giorno Lulli n. 6, accettato dal Governo.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Modificando il precedente avviso, accetta l'ordine del giorno Della Vedova n. 8, purché riformulato.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 8 ed insiste per la votazione.
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Nel dichiarare voto favorevole sull'ordine del giorno Della Vedova n. 8, nel testo riformulato, invita il rappresentante del Governo ad una più compiuta valutazione dei documenti di indirizzo presentati.
PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva l'ordine del giorno Della Vedova n. 8, nel testo riformulato, e respinge gli ordini del giorno Bricolo n. 9, Carlucci n. 11, Bellotti n. 14, Baldelli n. 16 e Alessandri n. 17.
STEFANO ALLASIA (LNP). Insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 18, del quale richiama le finalità.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Non accetta l'ordine del giorno Allasia n. 18.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Allasia n. 18, Brigandì n. 21 e Cota n. 22.
PRESIDENTE. Prende atto che i deputati Dozzo, Filippi, Garavaglia e Grimoldi accettano la riformulazione dei rispettivi ordini del giorno nn. 23, 26, 27 e 29.
GIOVANNI FAVA (LNP). Accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 25.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Giancarlo Giorgetti n. 28.
PAOLA GOISIS (LNP). Stigmatizza l'intendimento del Governo di cancellare la riforma della scuola varata nella scorsa legislatura.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Goisis n. 30 e Lussana n. 31.
PRESIDENTE. Prende atto che il deputato Maroni accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 32.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Pini n. 34.
GIOVANNI FAVA (LNP). A nome del presentatore, insiste per la votazione dell'ordine del giorno Stucchi n. 36.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Accetta l'ordine del giorno Stucchi n. 36, purché riformulato.
GIOVANNI FAVA (LNP). A nome del presentatore, accetta la riformulazione dell'ordine del giorno Stucchi n. 36 ed insiste per la votazione.
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'ordine del giorno Stucchi n 36, nel testo riformulato.
MARIO TASSONE (UDC). Invita il Governo a riconsiderare il parere espresso sul suo ordine del giorno n. 39.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Modificando il precedente avviso, accetta l'ordine del giorno Tassone n. 39.
PRESIDENTE. Prende atto che i deputati Minardo e Formisano accettano le riformulazioni proposte dei rispettivi ordini del giorno nn. 45 e 49.
Pag. XILa Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Lainati n. 47 e Costa n. 53.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (FI). Invita il Governo a riconsiderare il parere espresso sul suo ordine del giorno n. 56.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Accetta l'ordine del giorno Marinello n. 56, purché riformulato.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (FI). Accetta la riformulazione proposta dal rappresentante del Governo.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Giudice n. 58, Fratta Pasini n. 59 e Rosso n. 60.
PRESIDENTE. Prende atto che il deputato Picchi accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 61.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Marras n. 62 e La Loggia n. 63.
PAOLO UGGÈ (FI). Raccomanda l'approvazione del suo ordine del giorno n. 64.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Uggè n. 64, Fabbri n. 65, Baiamonte n. 66, Mazzaracchio n. 67 e Campa n. 68.
PAOLO UGGÈ (FI). Richiama le finalità dell'ordine del giorno Bernardo n. 70 e ne raccomanda l'approvazione.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Bernardo n. 70, Romagnoli n. 71 e Stradella n. 72.
VALENTINA APREA (FI). Accetta la riformulazione proposta dell'ordine del giorno Adornato n. 73.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'ordine del giorno Martuscielllo n. 74.
PRESIDENTE. Prende atto che il deputato D'Elpidio accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 76.
VALENTINA APREA (FI). Accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 77.
FABIO GARAGNANI (FI). Non accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 78 proposta dal Governo.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Garagnani n. 78, Pelino n. 80, Elio Vito n. 86, Verro n. 87, Verdini n. 88 e Santelli n. 89.
DANIELE GALLI (FI). Richiama le finalità del suo ordine del giorno n. 90.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Galli n. 90, Ferrigno n. 91 e Leone n. 92.
PRESIDENTE. Prende atto che i rispettivi presentatori accettano le riformulazioni proposte degli ordini del giorno Fitto n. 93, Carfagna n. 94, Bertolini n. 95 e Boscetto n. 96.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Bruno n. 97, Biancofiore n. 98, Brancher n. 99 e Oliva n. 101.
PRESIDENTE. Prende atto che il deputato Gianfranco Conte accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 106.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Pedrizzi n. 108.
MARIA IDA GERMONTANI (AN). Insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 109.
Pag. XIILa Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Germontani n. 109, Proietti Cosimi n. 111, Frassinetti n. 112, Alberto Giorgetti n. 113 e Casero n. 114.
ANDREA GIBELLI (LNP). Richiama le finalità del suo ordine del giorno n. 116.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Gibelli n. 116 e Mondello n. 117.
FERDINANDO BENITO PIGNATARO (Com.It). Invita il Governo a riconsiderare il parere espresso sul suo ordine del giorno n. 119.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Modificando il precedente avviso, accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Ferdinando Benito Pignataro n. 119.
ANNA TERESA FORMISANO (UDC). Accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 120 proposta dal Governo.
LUCA VOLONTÈ (UDC). Dichiara di non comprendere le ragioni del parere contrario espresso sul suo ordine del giorno n. 121.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Modificando il precedente avviso, lo accetta limitatamente al dispositivo.
LUIGI D'AGRÒ (UDC). Richiama le finalità del suo ordine del giorno n. 122.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno D'Agrò n. 122 e Barbieri n. 123.
ANGELO COMPAGNON (UDC). Invita il Governo a riconsiderare il parere espresso sul suo ordine del giorno n. 124.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Compagnon n. 124, Moffa n. 125 e Valducci n. 128.
LORENA MILANATO (FI). Invita il Governo a riconsiderare il parere espresso sul suo ordine del giorno n. 129.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Modificando il precedente avviso, accetta l'ordine del giorno Milanato n. 129, limitatamente al dispositivo; accetta altresì, purché riformulato, l'ordine del giorno Migliori n. 131.
PRESIDENTE. Prende atto che il deputato Migliori accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 131.
Sospende la seduta fino alle 18.
La seduta, sospesa alle 17,05, è ripresa alle 18,05.
PRESIDENTE. Passa alle dichiarazioni di voto finale.
GIORGIO LA MALFA (Misto-RLR). Osservato che il ricorso alla questione di fiducia è prova di debolezza e denota le divisioni interne alla maggioranza, auspica che si riapra la crisi e si formi un nuovo Governo anche al fine di far recuperare all'Italia la credibilità internazionale gravemente compromessa dalle modalità seguite per ottenere la liberazione di Daniele Mastrogiacomo.
SEBASTIANO NERI (Misto-MpA). Sottolineata l'insufficienza delle misure recate dal decreto-legge ad attuare un'autentica liberalizzazione, nonché il condizionamento di una sinistra radicale estranea alle logiche di mercato, evidente nelle disposizioni del provvedimento d'urgenza relative all'alta velocità, dichiara il voto contrario dei deputati della sua componente politica.
GIAMPIERO CATONE (DC-PS). Osservato che il reiterato ricorso alla questione Pag. XIIIdi fiducia lede le prerogative del Parlamento, dichiara il voto contrario dei deputati del suo gruppo sul disegno di legge di conversione del provvedimento d'urgenza in esame. Nel ritenere che un vero processo di liberalizzazione del mercato dovrebbe più propriamente investire il settore delle aziende municipalizzate, osserva che la revoca delle concessioni per la progettazione e la costruzione di linee ad alta velocità rischia di rallentare l'opera di ammodernamento infrastrutturale del Paese, lamentando il fatto che nel decreto-legge in esame siano state surrettiziamente introdotte disposizioni che riformano l'istruzione professionale.
PAOLO AFFRONTI (Pop-Udeur). Dichiara il voto favorevole dei deputati del suo gruppo sul disegno di legge di conversione, sottolineando che le misure di liberalizzazione recate dal provvedimento d'urgenza rispondono ad esigenze reali ed ineludibili dei cittadini, coniugando sviluppo economico ed equità sociale. Auspica altresì che il Governo prosegua sulla strada delle liberalizzazioni, in particolare nel settore dei servizi pubblici locali.
GIUSEPPE TREPICCIONE (Verdi). Sottolineato che il decreto-legge in esame, che si inserisce con coerenza nel quadro della politica economica attuata dal Governo, rappresenta una grande opportunità per rimuovere gli ostacoli che limitano lo sviluppo economico del Paese, osserva che le disposizioni da esso recate pongono particolare attenzione alla tutela dei consumatori nei settori di rilevanza strategica e al contempo alle esigenze delle imprese, senza conseguenze per il territorio e l'ambiente. Dichiara, pertanto, il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.
FERDINANDO BENITO PIGNATARO (Com.It). Dichiara il voto favorevole dei deputati del suo gruppo sul disegno di legge di conversione di un provvedimento d'urgenza che, eliminando anacronistici vincoli e privilegi, renderà più trasparente la concorrenza, contribuirà in maniera determinante al rilancio dell'economia e si colloca nel quadro di una strategia complessiva di cui si colgono i primi risultati positivi.
ROBERTO VILLETTI (RosanelPugno). Nel ritenere che il provvedimento d'urgenza in esame rappresenti un significativo passo in avanti verso la definizione di un quadro di regole di mercato certe, trasparenti e vantaggiose per i consumatori, sottolinea la particolare rilevanza delle disposizioni concernenti l'istruzione, sulle quali sarebbe stato opportuno un confronto di merito, impedito di fatto dall'atteggiamento ostruzionistico dell'opposizione. Dichiara, quindi, il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.
SILVANA MURA (IdV). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione di un provvedimento d'urgenza volto principalmente ad assicurare maggiore tutela ai consumatori; lamenta peraltro l'atteggiamento palesemente ostruzionistico assunto da un'opposizione che afferma di ispirarsi ai principi liberali. Invita quindi il Governo a non interrompere il processo di liberalizzazione dei mercati avviato, anche al fine di favorire lo sviluppo e l'occupazione.
ROBERTO MARONI (LNP). Nel dichiarare il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame, sottolinea l'inopportunità di inserire surrettiziamente nel decreto-legge sulle privatizzazioni disposizioni concernenti materie del tutto estranee quali la scuola e la TAV. Stigmatizzato, altresì, l'ingiustificato ricorso alla questione di fiducia, a fronte dell'atteggiamento costruttivo dell'opposizione, giudica inaccettabile l'intendimento di favorire interessi corporativistici a danno dell'economia del Paese e dei consumatori.
LORENZO CESA (UDC). Osserva che l'atteggiamento responsabile e costruttivo assunto dai deputati del suo gruppo ha consentito di migliorare un provvedimento Pag. XIVd'urgenza che non favorisce la liberalizzazione dei mercati, atteso che tale processo dovrebbe interessare prioritariamente il settore dei servizi pubblici locali e la pubblica amministrazione. Nel ritenere altresì che il reiterato ricorso alla questione di fiducia svilisca il ruolo del Parlamento, invita il Governo ad abbandonare posizioni di stampo pregiudiziale ed a perseguire il superiore interesse del Paese.
GENNARO MIGLIORE (RC-SE). Osservato che il provvedimento d'urgenza in esame ha già prodotto benefici effetti per i consumatori, lamenta la totale inerzia del precedente Governo relativamente a tutti i settori per i quali l'attuale Esecutivo è intervenuto opportunamente al fine di porre rimedio a inaccettabili distorsioni definendo regole trasparenti e improntate ad equità sociale.
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione di un provvedimento d'urgenza in materia di liberalizzazione dei mercati nel quale è stata surrettiziamente inserita una riforma della scuola professionale e che prevede la revoca delle concessioni per la progettazione e la costruzione di linee ferroviarie ad alta velocità; ritiene infatti che un reale processo di liberalizzazione dovrebbe interessare i settori dei servizi pubblici locali, dei trasporti, dell'energia e del gas, mentre il decreto-legge in esame riguarda settori secondari e non produrrà alcun beneficio per i cittadini.
GIULIO TREMONTI (FI). Osservato che il provvedimento d'urgenza in esame è sostanzialmente volto ad una controriforma della scuola e a bloccare le opere pubbliche, attraverso una revoca delle concessioni per l'alta velocità contraria ad ogni principio giuridico, sottolinea l'inconsistenza e l'inefficacia delle misure di liberalizzazione da esso recate, che in realtà lasciano invariati gli oneri fiscali e le procedure burocratiche che gravano sulle attività delle imprese e dei cittadini, dichiara pertanto che il suo gruppo non può non esprimere un voto contrario.
MARINA SERENI (Ulivo). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione di un provvedimento d'urgenza che risponde alle esigenze delle famiglie e dei cittadini, del quale richiama gli aspetti più apprezzabili e condivisibili. Nel ritenere che la trasparenza e la concorrenza del mercato favorirà i cittadini consumatori e che la lotta alle rendite di posizione garantirà nuove opportunità alle giovani generazioni, osserva che l'atteggiamento ostruzionistico assunto da una parte dell'opposizione denota la difesa di privilegi corporativi che danneggiano lo sviluppo del Paese e assicura che il Governo proseguirà nell'azione riformatrice nell'interesse del Paese.
ANDREA LULLI (Ulivo), Relatore. Rivolto un ringraziamento agli Uffici della Camera per il proficuo lavoro svolto, propone alcune correzioni di forma al testo del provvedimento (vedi resoconto stenografico pag. 109).
La Camera approva.
La Presidenza è autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge di conversione n. 2201-A.