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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Orientamenti del Governo in merito all'approvazione del disegno di legge riguardante i cosiddetti «Dico» - n. 3-00769)
PRESIDENTE. L'onorevole Mancini ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00769 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 4).
GIACOMO MANCINI. Signor Presidente, signora ministro, qualche ora fa proprio qui a Montecitorio è stato presentato il Family day, una manifestazione di piazza convocata per il prossimo 12 maggio da associazioni e movimenti cattolici con l'intento dichiarato di impedire che il Parlamento approvi il disegno di legge del Governo sui «Dico».
Lunedì scorso Monsignor Angelo Bagnasco, subentrato alla presidenza della Conferenza episcopale italiana dopo i sedici anni del cardinale Camillo Ruini, ha definito i diritti per le coppie di fatto inaccettabili e pericolosi. Con un pizzico di irriverente ironia si potrebbe dire: «Piove sul Bagnasco». Invece, la questione è tremendamente seria e riguarda la vita di milioni di italiani.
Ministro Bindi, cosa farà il Governo? Subirà le pressioni clericali oppure, come mi auguro, manterrà la barra dritta a difesa della laicità dello Stato e riconoscerà i diritti delle coppie di fatto?
PRESIDENTE. Il ministro per le politiche per la famiglia, Rosy Bindi, ha facoltà di rispondere.
ROSY BINDI, Ministro per le politiche per la famiglia. In contemporanea alla conferenza stampa del Family day, il Governo ne ha tenuta un'altra in cui ha annunciato la Conferenza nazionale sulla famiglia, il cui slogan è il seguente: «Cresce la famiglia, cresce l'Italia».Pag. 56
Quindi, da questo punto di vista noi riteniamo - anche per aver convocato ben prima del Family day la Conferenza nazionale - di essere in grado di dare in tempo reale le risposte che ci verranno presentate sul tema delle politiche per la famiglia in Italia, che è al centro della preoccupazione del Governo.
Al tempo stesso, però, il Governo ha già compiuto il suo dovere, che il Parlamento gli aveva assegnato, nella redazione di un disegno di legge sui diritti individuali dei conviventi stabili. Oggi quel disegno di legge è affidato al Parlamento e sarà quest'ultimo a decidere se approvarlo così come il Governo l'ha presentato o se apportare delle modifiche. In questo senso, la prova di autentica laicità, che consiste nel rispetto del pluralismo dei valori che sono presenti in una società, dovrà essere offerta non soltanto dal Governo, ma dal Parlamento nel suo insieme.
Dico questo con grande serenità, anche perché, leggendo il manifesto che indice il Family day, si fa esplicito riferimento alla possibilità di regolare le convivenze ricorrendo alla forma del contratto privato, cioè, in altre parole, ancorché in sede privata, all'incontro di due volontà. Invece, il disegno di legge presentato dal Governo ha voluto rigorosamente evitare tutto ciò, limitandosi a registrare una situazione di fatto, non riconoscendo nessuna coppia, nessuna unione, ma soltanto i diritti dei conviventi come persone e non come forma di convivenza.
Riteniamo che un contratto di diritto privato, come incontro di due volontà, sia e rischi di essere un vero e proprio matrimonio privato contrapposto in qualche modo al matrimonio pubblico. Quindi, da questo punto di vista, siamo all'interno di un dibattito tutto giuridico, nel quale è richiesta davvero a tutti una prova di grande rigore giuridico, di grande rigore etico e, al tempo stesso, di grande laicità.
PRESIDENTE. Il deputato Mancini ha facoltà di replicare.
GIACOMO MANCINI. Signor ministro, mi auguro che proprio alla laicità si faccia riferimento in tutte le condotte che abbiamo dinanzi, anche perché nel paese esiste un sentimento diffuso di preoccupazione per i ripetuti e insistiti interventi delle gerarchie ecclesiastiche, le quali pretendono che il Parlamento non riconosca quei diritti che da anni la Spagna, la Francia e anche la Germania - il paese natale di Papa Ratzinger - garantiscono ai loro cittadini.
Ritengo che sia necessario rispondere con maggiore forza a questa offensiva; è il momento che chi ha a cuore la laicità dello Stato - penso innanzitutto ai Democratici di sinistra, all'onorevole Fassino - eviti balbettii e timidezze, si decida a far sentire insieme a noi parole chiare e nette, così come è stato fatto ai tempi delle battaglie per i referendum sul divorzio e per l'introduzione della legge sull'aborto. Sono in gioco, infatti, diritti sacrosanti, che riguardano la vita quotidiana di quelle tante persone che, pur non essendo sposate, vivono insieme (come il diritto di subentrare in un contratto di locazione, di poter prestare ed anche ricevere dal convivente l'assistenza sanitaria, di beneficiare del trattamento previdenziale e pensionistico, di aver riconosciuti i diritti successori). Niente di scandaloso, quindi, ma diritti civili che già hanno donne e uomini in tutto l'occidente.
Signora ministro, l'onorevole Enrico Boselli - il segretario dello SDI, il mio partito - ricorda spesso che i parlamentari devono avere in tasca una sola Bibbia, la Costituzione repubblicana. Temo che questo principio lo abbiano dimenticato quei ministri che, nonostante abbiano proprio giurato sulla Costituzione, hanno già assicurato la loro partecipazione al Family day e sono spesso proni ai desiderata della CEI.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
GIACOMO MANCINI. Mi auguro, però, che il Governo, attraverso i suoi atti e i suoi comportamenti ufficiali, difenda sempre e con convinzione la laicità dello Stato.
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