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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Ricostruzione delle posizioni previdenziali di ferrovieri trasferiti in altri settori della pubblica amministrazione - n. 3-00792)
PRESIDENTE. L'onorevole Astore ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00792 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 11).
GIUSEPPE ASTORE. Onorevole ministro, la questione che le sottopongo è di notevole rilevanza sociale. Ricordo in breve che, nel 1990, 5 mila ferrovieri dopo crisi cicliche dell'Ente ferrovie (prima della privatizzazione) furono trasferiti alle amministrazioni periferiche dello Stato, ai comuni e ad altre amministrazioni e che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri vennero costituiti dei fondi speciali, nei quali tali ferrovieri hanno regolarmente versato i contributi per la pensione.
Siamo arrivati al punto in cui questi lavoratori non possono godere della pensione, perché l'INPS a seconda delle regioni dà una risposta diversa. Lo stesso comportamento assume anche a proposito di altre questioni: cito l'esempio di Potenza o di Campobasso - città dalla quale io provengo - soprattutto per quanto riguarda i contributi per il terremoto.
Dunque, come dicevo, questi lavoratori non possono godere della pensione: qualcuno Pag. 64è arrivato all'età della pensione, fa la domanda, ma non riesce ad ottenerla. Mi sembra che questa sia una questione di una rilevanza sociale incredibile, soprattutto perché riguarda lavoratori deboli, che per di più hanno subito la mobilità dalle Ferrovie verso altri enti.
PRESIDENTE. Il ministro del lavoro e della previdenza sociale, Cesare Damiano, ha facoltà di rispondere.
CESARE DAMIANO, Ministro del lavoro e della previdenza sociale. Signor Presidente, onorevole Astore, come lei sa con l'articolo 43 della legge n. 488 del 1999 il fondo pensione del personale delle Ferrovie dello Stato, istituito con la legge n. 418 del 1908, è stato soppresso ed è stato istituito apposito fondo speciale presso l'INPS, al quale sono iscritti obbligatoriamente, con effetto dal 1o aprile 2000, i dipendenti delle Ferrovie dello Stato, nonché gli ex dipendenti della stessa società, trasferiti in base a particolari norme di legge alle dipendenze di altre amministrazioni, enti o società, che si sono avvalsi della facoltà di opzione per il mantenimento anche durante il nuovo rapporto di lavoro dell'iscrizione al citato fondo pensioni.
Da tale data dunque l'Istituto ha effettuato ed effettua la ricostruzione delle posizioni assicurative dei soggetti interessati, acquisendo dalle Ferrovie dello Stato Spa la documentazione necessaria. Le informazioni pervenute all'Istituto, relative al periodo fino al 31 marzo 2000, vengono poi inserite nel sistema informatico di gestione delle prestazioni a carico del fondo. Per i periodi successivi al 31 marzo 2000 le informazioni relative alle singole posizioni previdenziali risultano automaticamente acquisite dall'INPS tramite le denunce dei datori di lavoro effettuate con i modelli 770 dal 1o gennaio 2005 attraverso apposita procedura telematica.
L'INPS ha fatto presente che per gli ex lavoratori delle Ferrovie che sono transitati ad altre amministrazioni pubbliche a seguito dei processi di mobilità, tale operazione di acquisizione documentale risulta più complessa in considerazione dell'ulteriore richiesta verso i detti enti. Si precisa poi che la competenza a liquidare i trattamenti di buonuscita - e non trattamenti pensionistici - dei ferrovieri da parte del soppresso Ente OPAFS è stata assorbita dalle Ferrovie dello Stato dal 1o giugno 1994 per effetto dell'articolo 1, comma 43, della legge n. 537 del 1993. In ogni caso nei confronti di tutti i soggetti interessati al momento del conseguimento dei requisiti di legge sono erogati i trattamenti pensionistici in via provvisoria, salvo conguagli al completamento della ricostruzione della posizione assicurativa.
In considerazione della complessità della normativa che disciplina il riconoscimento delle pensioni agli iscritti al fondo speciale Ferrovie dello Stato, l'Istituto ha concentrato la lavorazione delle posizioni assicurative pensionistiche di detti iscritti su 14 sedi polo sul territorio e, al fine di venire incontro alle esigenze dell'utenza, sono peraltro allo studio alcune ipotesi di decentramento anche su altre sedi. Qualora i lavoratori abbiano necessità di ottenere informazioni circa la propria situazione possono comunque rivolgersi a qualsiasi sede dell'Istituto, che provvederà ad interessare la pertinente sede polo.
PRESIDENTE. L'onorevole Astore ha facoltà di replicare.
GIUSEPPE ASTORE. Ringrazio il ministro e apprezzo la risposta, l'interessamento e tutte le operazioni che in questi anni sono state fatte. La realtà però, signor ministro, lo devo dire con estrema lealtà, è quella che il primo pensionato non riesce a prendere neanche la pensione provvisoria.
Ecco perché io, nel reputarmi soddisfatto per il modo e anche per il tono pacato con il quale ha ricostruito la vicenda, credo che lei possa oggi prendere l'impegno anche personale - visto che si tratta di andare incontro alle esigenze, oggi del primo, ma domani degli altri appartenenti a questa categoria particolare (circa 5 mila) -, di sollecitare l'INPS Pag. 65o gli altri organismi appositamente creati. Credo, infatti, che questo primo lavoratore in difficoltà abbia più diritto degli altri alla fine della sua carriera lavorativa ad accedere alla previdenza e ai contributi pensionistici.
Vi ringrazio e ribadisco che bisogna assolutamente spingere sull'acceleratore, perché questa categoria di lavoratori non può rimanere senza quello che è un suo sacrosanto diritto.