Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (ore 15,05).
(Iniziative volte a modificare le regole del patto di stabilità interno a favore degli enti locali - n. 3-00806)
PRESIDENTE. Il deputato Quartiani ha facoltà di illustrare l'interrogazione Sereni n. 3-00806 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 9), di cui è cofirmatario.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI. La ringrazio, signor Presidente, e ringrazio il ministro dell'interno per le risposte che fornirà in merito al quesito posto dal gruppo dell'Ulivo.
Si tratta di alcune questioni relative ai bilanci comunali, considerato peraltro che il patto di stabilità relativo ai rapporti tra Stato ed enti locali, con l'ultima legge finanziaria, ha positivamente innovato rispetto al passato. Infatti, essa ha posto alla base di tutto i saldi di bilancio e non più i tetti di spesa. In questo modo ha responsabilizzato le amministrazioni e preparato il terreno per il passaggio ad una maggiore autonomia comunale, tramite il federalismo fiscale.
Si tratta ora di capire se il Governo intende intervenire con modifiche migliorative su due questioni particolarmente urgenti rispetto alle altre da noi trattate. Parlo della questione dell'uso dell'avanzo di amministrazione - oggi reso impossibile - e di quella dei bilanci dei comuni colpiti da calamità naturali.
Si tratta di questioni sulle quali l'intervento rapido del Governo potrebbe rendere più agevole la capacità di investimento in opere pubbliche da parte degli enti locali.
PRESIDENTE. Il ministro dell'interno, Giuliano Amato, ha facoltà di rispondere.
GIULIANO AMATO. Grazie, signor Presidente. Io sono l'ultimo a negare la sostanza e la rilevanza del problema sollevato dai colleghi interroganti. Devo dire che alcuni anni fa, nel ruolo del ministro dell'interno avrei avuto una capacità di risposta molto meno relativa di quella che oggettivamente oggi posseggo.
Infatti, è stato proprio il patto di stabilità e la sua estensione all'interno ad allargare e a far prevalere il ruolo del ministro e del ministero dell'economia nel definire gli indirizzi e le conseguenti regole attinenti alla finanza locale.
Quindi, mi ritengo se non la persona sbagliata - sono pur sempre membro di questo Governo e ministro dell'interno - forse un interlocutore di Governo non adatto a riferire su questa vicenda. Sono consapevole delle disfunzioni - le ho anche segnalate - che negli enti locali si determinano quando, sulla base delle medie delle entrate e delle spese del periodo precedente, essi finiscono per trovarsi nell'impossibilità di utilizzare le risorse - e anche gli avanzi di gestione - di cui dispongono, considerato che superano le medie di quel triennio.
Nella mia veste di ministro dell'interno, mi è capitato in più casi, recandomi presso comuni dove esistono questioni attinenti alla sicurezza, sentirmi dire dai sindaci: ma perché non ci fanno assumere qualche vigile? Noi lo potremmo fare, senza violare il patto di stabilità; peraltro, malgrado il patto di stabilità sui saldi, continuano a porci vincoli specifici su singole spese. Devo dire che non è che avessero tutti i Pag. 15torti, ma questa è la situazione dinanzi alla quale ci troviamo.
Per quanto mi compete, mi posso adoperare affinchè questi argomenti vengano tenuti nel debito conto da chi ha le maggiori responsabilità, all'interno del Governo, sull'attuazione del patto di stabilità.
PRESIDENTE. Il deputato Quartiani ha facoltà di replicare.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Dopo la risposta del signor ministro, su temi che si intrecciano con ambiti di responsabilità del ministro dell'economia (al quale non abbiamo mancato con un'apposita risoluzione parlamentare, né mancheremo in futuro, di far conoscere le richieste avanzate dal Parlamento e dalla maggioranza), non posso non dichiarare la soddisfazione del gruppo dell'Ulivo.
In particolare, ci pare che il ministro non abbia chiuso le porte ad interventi migliorativi del patto di stabilità tra Stato ed enti locali, nè che il Governo metta in dubbio la necessità, come da noi sollecitata nell'interrogazione, di intraprendere un confronto con i rappresentanti dei comuni e delle province per apportare alcune correzioni, già nel brevissimo periodo, agendo sui bilanci in essere, e, successivamente, con la prossima legge finanziaria, in relazione al sistema di calcolo dei saldi e ad una migliore definizione dell'illegittimità dei bilanci preventivi, ai comuni colpiti da calamità naturali ed ai loro bilanci, all'accensione dei mutui e, infine, all'utilizzo dell'avanzo di amministrazione, oggi impedito dalla legislazione vigente (esso, infatti, in quanto iscrivibile solo in entrata, non è spendibile, con conseguenze negative sui servizi resi e sugli investimenti dei comuni, soprattutto di quei comuni virtuosi, che dispongono di queste risorse e che non possono usarle a beneficio delle loro comunità).
Credo che tutto ciò, se intrecciato ad un'iniziativa comune tra amministrazione centrale e amministrazioni locali, consentirà di superare le incertezze applicative della legge, correggendo alcuni errori, e favorirà un clima di collaborazione al fine di rendere più efficiente la pubblica amministrazione e più produttivo il suo operato.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.