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Svolgimento di interpellanze urgenti.
Iniziative per ammettere alle agevolazioni previste dal decreto del Ministro dei trasporti del 31 gennaio 2007 anche le merci trasportate sulle tratte marittime tra la Sardegna e il resto d'Italia - n. 2-00399)
PRESIDENTE. Il deputato Cicu ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00399 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 2).
SALVATORE CICU. Signor Presidente, signori rappresentanti del Governo, la Sardegna, per i collegamenti con la Penisola, può utilizzare due sole modalità di trasporto: Pag. 38quello aereo e quello marittimo, e naturalmente è fortemente penalizzata a causa dell'assoluta mancanza di possibilità di modalità di trasporto su ferro e su gomma.
La situazione che riguarda la continuità territoriale è disastrosa in tutti i sensi, anche con riferimento all'ultima norma contenuta nella legge finanziaria, che vede il trasferimento totale di costi e di oneri ancora una volta sui cittadini sardi, che vengono così ulteriormente penalizzati. Peraltro essi vengono penalizzati rispetto a criteri, valutazioni e presupposti, che sono stati individuati anche a livello europeo; si sottolinea infatti come l'articolo 158 del Trattato di Amsterdam abbia considerato l'insularità come una valutazione definitiva rispetto alla possibilità di ottenere finanziamenti e agevolazioni.
Il decreto emanato il 31 gennaio 2007 dal ministro dei trasporti ha individuato delle tratte marittime incentivabili per il trasporto di merci in ambito mediterraneo, partendo da quelle rotte che sono considerate le tratte tra gli archi tirrenici nord e sud, dimenticando però che in mezzo a questi archi, tra i porti francesi e spagnoli del Mediterraneo, c'è una regione, un'isola italiana, la Sardegna, che viene completamente esclusa dagli incentivi. Tutto ciò contro ogni valutazione, criterio e presupposto - come dicevo prima - considerato che la Sardegna si trova in una posizione strategica, al centro del Mediterraneo, ha una riferibilità, per aver consentito lo sviluppo della civiltà già in età preistorica, senza dimenticare che la regione vive in gran parte di turismo, e si appresta ad avere crescente importanza con la riapertura del polo energetico e quindi dell'utilizzo delle miniere carbonifere del Sulcis ai fini della produzione di elettricità ed i lavori per la costruzione del metanodotto per il collegamento tra l'Algeria e l'Europa centromeridionale.
Di tutto questo sembra non si accorga il Governo nazionale, né tanto meno quello regionale, perché, al di là di una laconica e melanconica dichiarazione dell'attuale assessore ai trasporti, altre prese di posizione mi sembra che non ve ne siano state, se non quelle di tutti i parlamentari sardi, che hanno sottolineato con interpellanze e interrogazioni questo rilevante problema.
Riteniamo che il contenuto del citato decreto sia ancora più stupefacente se si considera, come abbiamo sottolineato nella nostra interpellanza, che l'allegato 2 alla delibera CIPE n. 121 del 2001 e l'intesa generale quadro relativa alle autostrade del mare dell'11 ottobre 2002, richiamata nell'accordo di programma quadro viabilità del 2003, considerano strategico «completare e qualificare la rete di infrastrutture di mobilità, di persone e di merci tra i principali hub portuali e interportuali e tra le principali aree urbane, al fine di valorizzare la potenzialità strategica dell'isola come grande piastra logistica del Mediterraneo inserita nei grandi flussi di mobilità delle autostrade del mare e nei cicli di produzione legati a questi flussi».
Sulla base di queste considerazioni riteniamo opportuno, fondamentale e centrale modificare tale decreto nel senso di ammettere alle agevolazioni anche e soprattutto le merci trasportate sulle rotte tra la Sardegna e il resto d'Italia, oltre che tra la Sardegna, la Francia e la Spagna.
PRESIDENTE. Il viceministro dei trasporti, Cesare De Piccoli, ha facoltà di rispondere.
CESARE DE PICCOLI, Viceministro dei trasporti. In merito alle questioni poste dall'interpellante, vorrei precisare che con il decreto ministeriale 31 gennaio 2007 si è data attuazione al disposto del decreto del Presidente della Repubblica 11 aprile 2006, n. 205.
Con l'articolo 3, comma 1, sono state individuate le tratte marittime da finanziare al fine di incentivare il trasferimento modale dalla strada al mare nel rispetto dei criteri stabiliti dalla Commissione europea, secondo la quale una tratta marittima può essere finanziata in presenza di un itinerario stradale alternativo che renda, quindi, comparabili i due percorsi e permetta di calcolare i costi delle due Pag. 39diverse modalità di trasporto. L'esclusione delle rotte tra la Sardegna e il resto d'Italia, oltre che tra la Sardegna e la Francia e la Spagna, aveva trovato, quindi, una giustificazione nella non perfetta comparazione tra l'itinerario stradale e quello marittimo. Tuttavia, al fine di riscontrare pienamente le esigenze dell'utenza, in data 26 marzo 2007 il Ministero dei trasporti ha emanato il decreto integrativo del citato decreto del 31 gennaio 2007, inserendovi anche le rotte tra i porti della Sardegna, benché ricomprese all'interno di rotte di provenienza continentale, meritevoli di incentivazione.
PRESIDENTE. Il deputato Cicu ha facoltà di replicare.
SALVATORE CICU. Signor Presidente, mi ritengo assolutamente insoddisfatto della risposta perché mi sembra che proprio a causa della sua insularità, e contravvenendo al criterio riconosciuto quale presupposto dall'Unione europea, la Sardegna sia stata ulteriormente penalizzata. Mi pare di capire che si può rientrare nella configurazione delle autostrade del mare soltanto quando non si tratti di isole. Infatti, per le isole non c'è la possibilità di rappresentare una alternativa stradale. Questa è una aberrazione, un paradosso che non trova alcuna giustificazione o motivazione.
Soprattutto, questo Governo ancora continua a ritenere la Sardegna una terra priva della necessaria dignità. Si consideri, anzitutto, lo stato di depressione economica che essa vive: negli ultimi due anni i disoccupati sono aumentati di 24 mila unità e si registra una situazione di povertà diffusa nella quale i piccoli e medi imprenditori e l'industria sono allo sbando, non c'è alcuna soluzione e le crisi non sono affrontate. Inoltre, non si dà alcuna indicazione per risolvere in qualche modo i gravissimi e drammatici problemi di questa terra.
Si aggiunga a tutto ciò la negligenza del Governo, il quale ritiene di non dover attuare un confronto vero con l'Unione europea e ritiene di non dover aprire un contenzioso su una situazione che in nessun modo può essere tollerata ed accettata. Non è pensabile, infatti, che laddove esistano le alternative stradali e autostradali vi sia la possibilità di ottenere finanziamenti e sostegni e che laddove questa possibilità non ci sia, così come accade per le isole, non possa esistere alcun sostegno finalizzato al trasporto merci, che può avvenire soltanto - come dicevo all'inizio del mio intervento - per mezzo di aerei o di navi. Le autostrade del mare, guarda caso, riguardano i territori in cui ci sono già le autostrade terrestri ed è possibile effettuare il trasporto su gomma o con modalità alternative. Le autostrade del mare dovrebbero riguardare le isole, mentre da questo Governo, per le isole, non sono state previste e non sono assolutamente sostenute.
Quindi, la risposta mi lascia totalmente insoddisfatto.