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Discussione del testo unificato delle proposte di legge: Zeller ed altri; Brugger ed altri; Benvenuto e Vannucci: Modifiche alla legge 8 luglio 1998, n. 230, in materia di obiezione di coscienza (A.C. 197-206-931-A) (ore 16,25).
(Repliche del relatore e del Governo - A.C. 197 ed abbinate-A)
PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare la relatrice, presidente della Commissione difesa, deputata Pinotti.
ROBERTA PINOTTI, Relatore. Gli interventi svolti hanno evidenziato punti di vista molto diversi, mi permetto tuttavia di far rilevare all'onorevole Giovanardi che non si è scelto di abolire la leva obbligatoria e passare all'esercito professionale perché il numero degli obiettori di coscienza la rendeva difficile, ma vi è stata una ragione molto più profonda rispetto al ruolo e ai compiti che devono svolgere oggi le Forze armate. Quindi, la motivazione della scelta è legata ad un modello e alle attuali necessità rispetto allo strumento militare, piuttosto che al problema richiamato.
La discussione svolta in Commissione, alla quale hanno partecipato tutti i gruppi, è stata ampia ed approfondita. Ho ascoltato con estrema attenzione il punto di vista dell'onorevole Giovanardi: credo che non si debba mai pensare di approvare leggi che, in qualche modo, favoriscano i cosiddetti furbi, ma questo è un punto di vista. Tutte le sentenze che pervengono dai TAR, e non soltanto, evidenziano che, rispetto ai vari contenziosi esistenti, la giurisprudenza si sta orientando nel senso delle indicazioni contenute nel testo unificato in esame. Quest'ultimo, di fatto, da Pag. 31un lato stabilisce quali strumenti non possono essere considerati armi perché non sono offensivi - e, quindi, non possono essere preclusi dall'utilizzo di chi ha fatto l'obiezione di coscienza in quanto non hanno motivo di offendere la persona - e, dall'altro, consente, a chi avesse cambiato idea, di dichiararlo ed anche - senza più svolgere l'anno di volontariato nelle Forze armate perché questo non è più possibile, trattandosi ormai di un modello diverso -, di essere richiamato in caso di mobilitazione (ovviamente è un'eventualità che nessuno di noi si augura).
Questo può agevolare i furbi o è il riconoscimento di diritti? Peraltro in tante situazioni si concede la possibilità di modificare un proprio orientamento. Ringrazio comunque l'onorevole Giovanardi - l'unica voce che si è levata anche con toni molto sentiti ed appassionati - perché credo che, quando si approvano leggi, si debbano ascoltare punti di vista diversi: quindi, ritengo che le sue riflessioni siano utili.
Devo aggiungere, però, che nel corso dell'analisi svolta in Commissione la maggior parte dei gruppi non ha rilevato motivi di contrasto rispetto al provvedimento. In Assemblea potrà svolgersi una discussione più ampia e approfondita e, quindi, non soltanto i membri della Commissione ma tutti i colleghi potranno esprimere il proprio punto di vista, frutto anche, come in questo caso, di autorevole esperienza, visto che l'onorevole Giovanardi è stato anche ministro.
PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il rappresentante del Governo.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Rinuncio alla replica, signor Presidente.
PRESIDENTE. Sta bene.
Il seguito del dibattito è rinviato ad altra seduta.