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Informativa urgente del Governo sulla recente uccisione di tre persone di religione cristiana avvenuta in Turchia (ore 14,32).
(Intervento del sottosegretario di Stato per gli affari esteri)
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Famiano Crucianelli.
FAMIANO CRUCIANELLI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. L'assalto del 18 aprile scorso a Malatya, nel sud della Turchia, ha avuto tre vittime: due cittadini turchi ed uno tedesco, che lavoravano in una piccola casa editrice impiantatasi in quella città. Le tre persone sono state uccise, dopo essere state sottoposte a lunghe torture, nel momento in cuiPag. 41la polizia, avvertita da un loro collega, stava per fare irruzione nell'appartamento.
L'ipotesi più verosimile è che il movente fosse di carattere religioso, dato che la casa editrice era di ispirazione cristiano-protestante e stampava testi religiosi. Le stesse vittime facevano parte della piccola comunità presbiteriana locale. Quanto agli autori, le prime ipotesi sono riconducibili o agli estremisti nazionalisti, in particolare il partito della Grande unione, o a quelli religiosi di Hezbollah turco. Questi ultimi, per le modalità del delitto, sono al momento i principali indiziati.
I primi arresti hanno messo in evidenza la matrice religiosa: sono stati infatti arrestati dieci studenti che alloggiavano presso un collegio gestito da una nota associazione caritatevole di ispirazione islamica, legata al variegato panorama di sette religiose vicine anche al partito al Governo, che peraltro ha condannato prontamente e in modo netto il crimine e messo in moto tutte le procedure investigative e di polizia necessarie.
Il presunto capo del commando Emre Gunaydin, piantonato in ospedale per le ferite riportate gettandosi dal balcone per sfuggire alla polizia, sarebbe stato espulso un mese fa dal collegio per comportamento violento.
Ad oggi sono stati convalidati sei arresti: il Gunaydin e altre quattro persone con l'accusa di omicidio, nonché la fidanzata dello stesso con l'accusa di favoreggiamento; altre sei persone sono a piede libero ma in attesa di processo per associazione a delinquere.
Questi i fatti. Vale la pena comunque di spendere due parole per evidenziare il contesto in cui sono maturati.
Malatya è un centro a prevalente vocazione agricola, nella Turchia profonda, toccata solo marginalmente dall'impetuoso sviluppo economico delle aree costiere, ma anche di altri centri anatolici.
La comunità cristiana si limita a qualche decina di unità ed è un facile obiettivo in un contesto di diffuso degrado socio-economico, nel quale l'estremismo e la xenofobia trovano facili adesioni.
Secondo quanto emerge dalle prime indagini, l'attentato sarebbe in definitiva maturato negli ambienti giovanili di una galassia di piccole formazioni radicali nella quale si realizza una progressiva e sicuramente preoccupante saldatura tra le motivazioni religiose e quelle nazionaliste. Rileva al riguardo quanto dichiarato dagli arrestati, ovvero l'aver agito per la religione e per lo Stato.
Tramite la presidenza di turno tedesca e la Commissione, l'Italia e l'Unione tutta hanno immediatamente condannato, nei termini più fermi, l'orrendo episodio ed hanno chiesto al Governo turco di prendere tutte le misure necessarie per portare i responsabili del triplice assassinio davanti alla giustizia e per garantire la piena libertà di culto. In questo senso l'istanza italiana ed europea è che l'Esecutivo turco agisca con particolare vigilanza e attui una capillare opera di prevenzione contro le derive estremiste che minacciano la stabilità dello Stato stesso, assicurando altresì nel contesto del vasto e complesso programma di riforma il pieno rispetto della libertà religiosa in favore degli appartenenti alle confessioni minoritarie.
La Turchia insomma, deve essere consapevole che partecipare al processo che porta all'ingresso nell'Unione europea significa accettare, all'interno del complesso dei valori e dei principi condivisi, anche il rispetto della libertà religiosa.
Va sottolineato, ad ogni buon conto, che le autorità di polizia turche stanno svolgendo con determinazione le attività investigative e che sul piano politico si è registrata una netta ed inequivocabile condanna del crimine ai massimi livelli delle istituzioni turche. Unanime è stata altresì la sconfessione da parte di tutti gli organi di stampa e della società civile turca nel suo insieme.