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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Interventi correttivi in relazione al deficit sanitario delle regioni - n. 3-00071)
PRESIDENTE. L'onorevole D'Elpidio ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00071 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 4).
DANTE D'ELPIDIO. Signor Presidente, signor ministro, abbiamo presentato questa interrogazione per sapere, con riguardo alla ripresa della crescita del deficit pubblico registrato negli ultimi anni e che obbliga l'attuale Governo ad assumere interventi correttivi anche in ambito sanitario, con inevitabile coinvolgimento del diritto alla salute dei cittadini, come il Governo intenda definire il proprio rapporto con le regioni. Sappiamo che si tratta di un problema che interessa tutte le regioni e, in particolare, alcune di esse, costrette ad affrontare una situazione veramente difficile. Dunque, vorremmo conoscere gli orientamenti del Governo in merito.
PRESIDENTE. Il ministro dell'economia e delle finanze, Tommaso Padoa Schioppa, ha facoltà di rispondere.
TOMMASO PADOA SCHIOPPA, Ministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, tre minuti sono veramente pochi per affrontare un problema di tale portata e quindi mi limiterò ad esprimere pochissimi concetti. Sappiamo che l'Italia ha un sistema sanitario collocato tra i migliori, nel confronto internazionale. Sappiamo anche che la spesa sanitaria cresce a ritmi forti, in parte perché vi è un miglioramento nella tecnologia della salute - e, quindi, nei costi della salute stessa -, e in parte perché l'Italia è un paese che ha una popolazione che invecchia. Quindi, l'attenzione sulle risorse è un problema cronico in questi anni.
L'azione di questo Governo è consistita, in un primo momento, nell'applicare la legge finanziaria vigente, e l'atto di sindacato ispettivo che è stato discusso precedentemente, riguardante alcune regioni che hanno avuto le maggiorazioni dell'aliquota dell'imposta IRAP, concerne questa parte dell'azione governativa. Nel contesto di tale azione, abbiamo avviato subito ed accelerato una collaborazione con le regioni, per scrivere un nuovo «patto della salute», anzi ho detto che se tale collaborazione darà frutti in tempi rapidi si cercherà di revocare gli incrementi di imposta che sono scattati a giugno. Posso solo dire che questa è una priorità fortissima del Governo e che i tre principi sui quali si vorrebbe che il nuovo patto fosse impostato - mi pare che su ciò vi sia accordo tra il Governo e le regioni - sono i seguenti: anzitutto, una tutela adeguata della salute dei cittadini, uniforme su tutto il territorio nazionale; poi, un sistema sanitario che sia, dal punto di vista finanziario, coerente con il vincolo di disciplina dei conti pubblici; infine, una piena combinazione tra autonomia e responsabilità finanziaria delle regioni. Si lavora su tali principi; è troppo presto per dire quali saranno i dettagli del risultato del lavoro di scrittura di un nuovo patto; mi auguro che possano essere raggiunti in breve tempo e riferirò ulteriormente, quando i lavori avranno dato il loro esito.
PRESIDENTE. L'onorevole D'Elpidio ha facoltà di replicare.
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DANTE D'ELPIDIO. La ringrazio, signor ministro. Ci riteniamo soddisfatti della risposta, poiché conferma le linee programmatiche della nostra coalizione e, soprattutto, risponde ad esigenze molto forti emerse nel mondo della sanità negli ultimi anni. Tali esigenze richiedono la necessità di impostare un nuovo quadro di relazioni tra Stato e regioni, che configuri da parte delle regioni un programma improntato a principi di rigore, ma anche a scelte condivise a livello centrale, un patto nuovo per un percorso condiviso di programmazione e di valutazione. In quest'ottica, è giusto che le regioni vengano chiamate ad un'assunzione forte di autonomia e di inderogabile responsabilità di bilancio.
Mi preme rilevare che tali due aspetti appaiono emblematici della discontinuità con cui questa maggioranza e questo Governo si presentano all'opinione pubblica, con i fatti e non con le parole. Oggi è sotto gli occhi di tutti la «voragine» nei conti della sanità che abbiamo ereditato dal precedente Governo, e non siamo solo noi a dirlo: le regioni hanno da tempo denunziato una previsione di finanziamento per il 2004 di almeno 4,5 miliardi di euro in meno rispetto alle reali esigenze del settore sanitario e che rispetto a tali somme sono stati stanziati solo 2 miliardi nella finanziaria per l'anno 2006.
Inoltre, gli adempimenti dovuti dalle regioni sono aumentati in maniera considerevole configurando un percorso di controllo della spesa tortuoso, complicato e fortemente centralistico da parte dello Stato: alla faccia dello sbandierato federalismo del centrodestra e della loro devolution fortunatamente bocciata dagli italiani!
Siamo certi che saranno predisposte azioni mirate ad introdurre nel sistema eventuali procedure di controllo di qualità delle prestazioni e più adeguati livelli di appropriatezza delle stesse; così come si cercherà di assicurare al sistema sanitario nazionale un adeguato livello di sostituzione e di innovazione delle tecnologie facendo ricorso a finanziamenti per nuovi investimenti mirati allo scopo. Tutto questo senza trascurare un elemento importante e fondamentale come è quello del personale, che deve essere sempre più motivato, qualificato e professionale. I segnali di discontinuità che abbiamo avvertito...
PRESIDENTE. Onorevole D'Elpidio, concluda.
DANTE D'ELPIDIO... nelle parole del ministro ci fanno ben sperare in ordine alla disastrosa politica sanitaria del precedente Governo e credo abbiano già posto le premesse per guardare al futuro con maggiore fiducia (Applausi dei deputati del gruppo dei Popolari-Udeur).