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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative volte a differire la sospensione dei termini per i versamenti tributari e contributivi sino alla fine dello stato di emergenza dichiarato per la provincia di Catania - n. 3-00069)
PRESIDENTE. L'onorevole Raiti ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00069, per un minuto (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2).
SALVATORE RAITI. Onorevole Presidente, onorevole ministro, onorevoli colleghi, esporrò brevissimamente i fatti che si riferiscono ad un'emergenza accaduta nella provincia di Catania nei mesi di ottobre-novembre 2002, quando un terremoto distrusse due comuni, Santa Venerina e Acireale; comuni per i quali ancora non sono state possibili le opere di ricostruzione perché il governatore del centrodestra non ha zonizzato le aree dove è possibile intervenire.
Nello stesso periodo, un'eruzione vulcanica distrusse la stazione sciistica di Linguaglossa, che ancora oggi non è stata ricostruita; vi fu anche una caduta di cenere lavica che per un mese costrinse alla chiusura l'aeroporto di Catania, con danni enormi per i coltivatori, per il terziario e per tutti gli operatori del turismo. Sono state anche emanate delle ordinanze dal Presidente del Consiglio dei ministri, ordinanze che prorogavano lo stato di calamità naturale per queste zone fino al 31 dicembre 2006.
PRESIDENTE. Onorevole...
SALVATORE RAITI. Accadde però che il precedente Presidente del Consiglio dei ministri ha dimenticato di prorogare la sospensione dei termini per il versamento dei tributi fino al 31 dicembre 2006; oggi, i cittadini si trovano, oltre il danno, anche la beffa: chiediamo al nostro Governo di provvedere in maniera seria.
PRESIDENTE. Il ministro dell'economia e delle finanze, Tommaso Padoa Schioppa, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.
TOMMASO PADOA SCHIOPPA, Ministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, risponderò brevemente ricordando innanzitutto che, con un decreto del ministro dell'economia e delle finanze del novembre 2002, furono sospesi, a favore dei soggetti residenti che erano stati interessati direttamente dall'eruzione cui si è testé riferito l'interrogante, i termini relativi agli adempimenti ed ai versamenti tributari che avevano scadenza nel periodo compreso tra ottobre 2002 e marzo 2003.
Poi, con provvedimenti successivi, il termine di scadenza della sospensione è stato differito più volte ed è stato previsto che i versamenti tributari non eseguiti per effetto della sospensione siano effettuati in un'unica soluzione entro il dicembre 2005, oppure a decorrere dalla stessa data e senza aggravio di sanzione e di interessi, mediante rateizzazione mensile.
In sostanza, la normativa richiamata dispone che i soggetti interessati dall'evento dell'ottobre 2002 beneficino della sospensione dei termini relativi agli obblighi tributari per il periodo che va dal 29 ottobre 2002 al 15 dicembre 2005 e che la restituzione delle somme oggetto della sospensione possa essere effettuata con una rateizzazione mensile pari a otto volte il periodo di sospensione.
Detto questo, nello specifico caso il differimento del termine di scadenza della sospensione ed il conseguente differimento del termine di ripresa della riscossione, che sono richiesti dagli onorevoli interroganti, intervenendo dopo mesi dalle vigenti scadenze, comporterebbe l'adozione di misure aventi efficacia retroattiva, che si concretizzerebbero in una sanatoria per iPag. 48casi di inadempimento intervenuti dal dicembre 2005 fino alla data di adozione delle medesime disposizioni. Il punto di fondo è che l'adozione di questa misura non rientra, purtroppo, nei poteri del ministro dell'economia e delle finanze previsti dall'articolo 9 della legge n. 212 del 27 luglio 2000.
Pertanto, come ministro, non ho alcun potere amministrativo per compiere un intervento di questo tipo; ciò che posso dire è che questa situazione verrà monitorata ulteriormente e si vedrà se esistono altri mezzi per intervenire.
PRESIDENTE. L'onorevole Raiti ha facoltà di replicare.
SALVATORE RAITI. Nel ringraziare il ministro per la sua risposta, tengo a sottolineare che abbiamo il dovere di intervenire necessariamente con una legge. Non possiamo fare finta che non sia accaduto nulla; le inadempienze dei Governi di centrodestra, regionale e nazionale, non possono ricadere sui cittadini, i quali oggi, attendendo, dopo la dichiarazione dello stato di calamità, la sospensione dei tributi, si trovano in una situazione kafkiana, perché in questa attesa non si sono avvalsi del pagamento delle prime rate di rimborso degli oneri contributivi. L'Agenzia delle entrate ha poi emanato un provvedimento con il quale tali cittadini sono stati dichiarati decaduti dal beneficio della sospensione dei tributi. Quindi, oggi non solo non hanno più la sospensione dei tributi per queste inadempienze, ma si trovano ad avere iscritto a ruolo somme cospicue che dovrebbero versare in un'unica rata.
Non possiamo consentire il danno e la beffa. Poiché il nostro Governo si caratterizza per la serietà e per l'equità, credo che dovremmo provvedere, magari utilizzando il sistema del rimborso dei tributi previsto dalla famosa legge del 1990 sul sisma di Santa Lucia, di cui hanno beneficiato anche gli alluvionati del Piemonte, per consentire un rimborso rateale che li metta nelle condizioni di provvedere celermente. Sarebbe opportuno, signor ministro, fornire delle indicazioni all'Agenzia delle entrate affinché sospenda le iscrizioni a ruolo dei tributi, in attesa che il Parlamento decida in maniera tale da mettere tutti nelle condizioni di adempiere ai propri doveri e di non subire questa beffa, che sarebbe veramente insopportabile per popolazioni che ancora non sono state messe nelle condizioni di ripartire in maniera ordinaria nello sviluppo e nel riordino del territorio per inadempienze che certamente non sono loro, ma di quei Governi del centrodestra che li hanno prima illusi e poi turlupinati.