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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Orientamenti del Governo in relazione alle quotazioni raggiunte dall'euro ed agli effetti sulla ripresa economica - n. 3-00852)
PRESIDENTE. Il deputato La Malfa ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00852 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 12).
GIORGIO LA MALFA. Signor Presidente, signor ministro le quotazioni dell'euro sono giunte a quasi 1, 40 rispetto al valore del dollaro (erano meno di un dollaro tre anni fa).
Le conseguenze di questa fortissima e progressiva rivalutazione sulle esportazioni europee ed italiane sono ovvie ed inevitabili. Vi è dunque un rischio molto forte, per un paese esportatore come l'Italia, di vedere delle conseguenze negative sulla ripresa debole che si è messa in movimento.
La mia domanda è che cosa pensa il Governo di questa situazione, e se non ritenga che vi siano le condizioni per l'attivazione dei meccanismi di cui all'articolo 111, comma 2, del Trattato europeo che affida al Consiglio dei ministri europei gli orientamenti in materia di cambi, cioè l'indirizzo politico generale dell'Europa, per fare in modo che la Banca centrale adotti misure che non comportino conseguenze negative per l'occupazione.
PRESIDENTE. Il ministro del commercio internazionale e per le politiche europee, Emma Bonino, ha facoltà di rispondere.
EMMA BONINO, Ministro del commercio internazionale e per le politiche europee. Signor Presidente, il Governo condivide l'analisi del deputato La Malfa. In effetti, anche la crescita del nostro Paese è trainata, anzi potremmo dire «trascinata», dalle esportazioni che, anche in base agli ultimi dati Istat, ci porterebbero (peraltro al netto della bolletta energetica) già oggi in una situazione estremamente positiva, con una importante riduzione del disavanzo.
Venendo al merito del quesito, vorrei far notare tre questioni. La prima riguarda gli scenari dell'economia, che rimangono favorevoli e sono costantemente rivisti al rialzo, soprattutto quelli della Germania, che costituisce la vera locomotiva dell'Europa. L'ultima revisione al rialzo risale alla settimana scorsa.
La seconda questione da sottolineare si riferisce alle esportazioni italiane che, come lei sa, si indirizzano in gran parte nell'area dell'euro.Pag. 57
La terza questione riguarda il fatto che le esportazioni e i prezzi delle materie prime vengono pagate in dollari; da questo punto di vista costano di meno alle imprese italiane e sono meno gravose per i loro conti.
Fatte queste precisazioni, assicuro il collega La Malfa che il Governo garantisce la massima sorveglianza ed è pronto a sostenere le esportazioni italiane e le aziende che vanno all'estero, confrontandosi regolarmente a livello europeo con gli altri Stati membri, con la Commissione e con la Banca centrale.
In particolare, per quanto attiene alle iniziative da assumere che lei suggeriva in base l'articolo 111 del Trattato europeo, ricordo, ma onorevole La Malfa lo sa bene, che i ministri dell'Eurogruppo insieme alla Banca centrale europea discutono costantemente dell'andamento del cambio e delle sue implicazioni; non hanno un atteggiamento né indifferente né passivo e definiscono posizioni comuni in merito alle iniziative da assumere.
Quindi, le considerazioni da me formulate e condivise in sede Ecofin non fanno emergere ad oggi forti preoccupazioni circa l'apprezzamento dell'euro nei confronti del dollaro, né - sottolineo - esistono divergenze istituzionali tra Commissione, Banca centrale europea e Stati membri sulla situazione economica dei cambi.
Per tali ragioni ci pare che nulla giustifichi l'attivazione dei meccanismi previsti dal Trattato, e infatti nessuno ad oggi lo contempla. Al contrario, la comune visione del quadro economico garantisce che le politiche europee siano volte al risanamento dei conti pubblici, all'attuazione della strategia di Lisbona per la crescita più che mai necessaria in Europa come in Italia.
Ci sembra questa la strada da percorrere in tale fase per mantenere il dato di crescita a cui l'onorevole La Malfa faceva riferimento.
PRESIDENTE. Il deputato La Malfa ha facoltà di replicare.
GIORGIO LA MALFA. Signor presidente, ho la sensazione che il Governo abbia fatto un po' di confusione...
EMMA BONINO, Ministro del commercio internazionale e per le politiche europee. No!
GIORGIO LA MALFA. ...nell'affrontare la questione. Il ministro ha iniziato dicendo che condivideva le preoccupazioni esposte dall'interrogante, poi ha spiegato che tutto va bene, come si diceva un tempo «tutto va bene madama la marchesa», in questo caso ministro Bonino!
L'euro si è rivalutato del 40 per cento nel corso di questi anni. Che una rivalutazione di questo genere possa essere sana, utile alla ripresa economica è frutto di una teoria economica che io non conosco, che forse il ministro Bonino conosce ed è più avanti di me, ma io non la conosco. So invece che l'aumento continuo del valore dell'euro sul mercato dei cambi porterà ad una caduta dell'esportazione.
Lei dice, ministro Bonino, che non ha molta importanza perché tanto è la Germania che ci potrà trarre fuori dalle difficoltà, e la Germania sta andando bene. In tutto questo mi pare si faccia una grave confusione: la situazione italiana non è la situazione di un paese che cresce al quattro per cento o al tre e mezzo per cento. È un paese che cresce a malapena al due per cento l'anno. C'è uno studio della Fondazione Italiani Europei, - che è una fondazione vicina ai democratici di sinistra, o a quelli che erano i democratici di sinistra - che sostiene che con questo trend nel prossimo anno l'Italia perderà almeno mezzo punto della sua crescita. Se il Governo non è consapevole, sfortunatamente ne saranno consapevoli le imprese italiane e i cittadini italiani che dovranno fare i conti con una situazione che progressivamente peggiorerà.