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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 18,08).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze urgenti.
(Misure per ridurre il precariato nelle Forze armate - n. 2-00426)
PRESIDENTE. L'onorevole Duranti ha facoltà di illustrare l'interpellanza Folena n. 2-00426 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 1), di cui è cofirmataria.
DONATELLA DURANTI. Signor Presidente, rinunzio ad illustrare l'interpellanza.
PRESIDENTE. Sta bene.
Il sottosegretario di Stato per la difesa, Marco Verzaschi, ha facoltà di rispondere.
MARCO VERZASCHI, Sottosegretario di Stato per la difesa. Signor Presidente, nel merito il Governo ha già avuto modo di fornire i dovuti chiarimenti su questa vicenda in sede di risposta a due interrogazioni presentate presso la IV Commissione Difesa della Camera dei deputati, rispettivamente l'8 e il 22 marzo scorso.
L'articolo 1 della legge finanziaria per il 2007 prevede, infatti, un programma di stabilizzazione dei lavoratori precari «storici» che siano in servizio da almeno tre anni o che conseguano tale requisito per effetto di contratti stipulati prima del 29 settembre 2006, ovvero che nei cinque anni antecedenti al 1o gennaio 2007 siano stati in servizio almeno un triennio.
La stessa disposizione dispone che «le amministrazioni continuano ad avvalersi del personale in argomento e prioritariamente del personale di cui all'articolo 23, comma 1, del decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, e successive modificazioni, in servizio al 31 dicembre 2006, nelle more delle procedure di stabilizzazione».
Al riguardo, si ritiene che le Forze armate siano escluse dalle disposizioni generali sulle assunzioni nel pubblico impiego, in quanto la materia è regolata da normative speciali. Infatti, il quadro di riferimento normativo nell'assetto del personale è delineato da almeno tre provvedimenti: la legge 14 novembre 2000, n. 331, il decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, e la legge 23 agosto 2004, n. 226, che sono relativi alla professionalizzazione delle Forze armate.
Le consistenze del personale sia a tempo indeterminato che a tempo determinato e le dotazioni organiche vengono determinate annualmente con decreto di concerto dai ministri della difesa, dell'economia e della funzione pubblica, secondo un andamento coerente con l'evoluzione Pag. 79degli oneri previsti dalle sopraindicate normative.
Pertanto, le varie disposizioni relative alla stabilizzazione in argomento del rapporto di impiego del personale a tempo determinato previste dalla legge finanziaria per il 2007 non sono applicabili al personale volontario in ferma prefissata delle Forze armate.
Nel merito, le Forze armate, poiché escluse dal blocco delle assunzioni disposto dalla finanziaria e, conseguentemente, dall'utilizzo del previsto fondo per la stabilizzazione del personale precario, non possono essere ricomprese tra le amministrazioni destinatarie della ripartizione della quota del fondo medesimo.
Diversamente il citato comma 519 è estensibile al personale a tempo determinato dell'Arma dei carabinieri di cui all'articolo 23, comma 1, del decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, in quanto i Corpi di polizia partecipano alla ripartizione del suddetto fondo di cui alla legge finanziaria cui ci siamo testé riferiti.
Quanto, invece, alla stessa Arma dei carabinieri, i destinatari della sopraindicata disposizione sono gli AUFP (Allievi Ufficiali in Ferma Prefissata), in servizio al 31 dicembre 2006, che abbiano prestato tre anni di servizio o che matureranno tale periodo per effetto di proroghe o di trattenimenti già intervenuti alla stessa data.
Del resto, la stabilizzazione non può essere applicata agli ufficiali in ferma di due anni e sei mesi, in quanto le ferme dei militari volontari sono previste dalla normativa vigente, perché indispensabili alla peculiare organizzazione delle Forze armate, la quale necessita della presenza di un'aliquota di personale che, per età e condizioni fisiche, sia idoneo ad assolvere i compiti strettamente operativi.
È infatti opportuno ricordare che il ricorso agli AUFP, come già era avvenuto in passato con l'ufficiale di complemento, ha come precipua finalità quella di garantire alle Forze armate, per un predeterminato e limitato periodo temporale, l'utilizzo di professionalità tecniche atte a fronteggiare rapidamente particolari eccezionali esigenze operative, peculiari sia per l'età che per le funzioni da svolgere. Diversamente, verrebbe alterata la dinamica dei reclutamenti ordinari che avvengono attraverso i ruoli normali e speciali.
Per quanto riguarda, in particolare, l'auspicata proroga della ferma prefissata degli ufficiali di Esercito, Marina e Aeronautica militare, si fa notare che in relazione al taglio del 15 per cento delle risorse destinate alla professionalizzazione delle Forze armate, operato dall'articolo 1, comma 570, della finanziaria 2007, è stato necessario rimodulare in chiave riduttiva la programmazione dei reclutamenti delle varie categorie di personale militare, già a partire dall'anno 2007.
Quanto, invece, al richiamato personale volontario di truppa, il fatto che le disposizioni sulla stabilizzazione del personale precario di cui alla finanziaria 2007 siano applicabili solo all'Arma dei carabinieri e alla Guardia di finanza, e non all'Esercito, alla Marina ed all'Aeronautica, appare in linea con la programmazione delle Forze armate basata sulla normativa vigente, la quale prevede già la possibilità di sbocchi occupazionali in favore del personale in ferma temporanea attraverso determinate «riserve di posti» nell'ambito delle ordinarie procedure selettive concorsuali.
In particolare, si fa osservare che la suddetta legge 23 agosto 2004, n. 226, che istituisce due nuove categorie di personale di truppa delle Forze armate - i volontari in ferma prefissata di un anno e in ferma quadriennale - ha ampliato le opportunità di sbocco occupazionale nelle carriere iniziali delle stesse Forze armate ovvero delle Forze di polizia per tali categorie di personale, attraverso un diverso e più favorevole dimensionamento dei volumi organici dei volontari di truppa in servizio permanente e in ferma prefissata, nonché un miglioramento del sistema di riserve di posti in favore dei volontari stessi (riserva del 100 per cento dei posti per i volontari in ferma prefissata di un anno per i concorsi nei ruoli iniziali delle Forze armate, delle forze di polizia e del Corpo militare della Croce rossa).
Tale legge rappresenta un insieme complesso ed organico di previsioni strettamente Pag. 80interconnesse, che danno vita ad un sistema perfettamente calibrato di bacini comunicanti e autocompensanti, in cui ad un decremento del personale di una categoria corrisponde necessariamente l'incremento di un'altra.
D'altro canto, le dinamiche dei reclutamenti del personale militare sono state concepite in maniera coerente con le disposizioni della normativa di settore sulla trasformazione dello strumento militare in senso interamente professionale su base esclusivamente volontaria, al fine di adeguare l'organizzazione militare alle riduzioni dei livelli organici (190.000 unità) stabilite dalla predetta normativa.
Come noto, tale delicato e complesso processo di trasformazione, tuttora in corso, è finalizzato al conseguimento di uno strumento militare adeguato alle esigenze connesse al mutato quadro geo-strategico.
In tale quadro, si fa presente che, proprio alla luce dei tagli operati al bilancio della Difesa nella passata legislatura e della citata riduzione per il 2007 del 15 per cento delle risorse dedicate alla professionalizzazione dello strumento militare, lo stato maggiore della difesa, su incarico del ministro della difesa, ha avviato un approfondimento concettuale ai fini dell'opportuna verifica della sostenibilità della struttura complessiva dell'attuale modello di difesa sulla base delle risorse effettivamente disponibili e, al contempo, della sua adeguatezza per l'assolvimento degli impegni derivanti dai dettami della Carta costituzionale e dalle scelte del nostro Paese in tema di difesa e sicurezza.
PRESIDENTE. L'onorevole Duranti ha facoltà di replicare.
DONATELLA DURANTI. Signor Presidente, a dire il vero non sono soddisfatta della risposta del Governo, per una ragione. Voglio ricordare il parere che l'ufficio legislativo del Ministero della difesa, in data 4 gennaio 2007, aveva scritto in una nota esplicativa agli stati maggiori affermando appunto, a proposito dei contenuti della legge finanziaria, che il comma 519 dell'articolo unico dispone la proroga della ferma prefissata degli ufficiali ausiliari aventi i richiesti requisiti nelle more della procedura di stabilizzazione. In quella nota si affermava dunque che il comma 519 faceva riferimento anche agli ufficiali in ferma prefissata e che questi dovevano essere trattenuti in servizio nelle more delle procedure di stabilizzazione. L'aspettativa della stabilizzazione da parte degli ufficiali in ferma prefissata è stata dunque indotta dal comma 519 dell'ultima legge finanziaria.
Il Governo e la maggioranza sono impegnati a risolvere il problema della precarietà nella pubblica amministrazione e a tal proposito intendo ricordare che il Ministero della difesa registra un considerevole numero di lavoratori precari: lavoratori occasionali, a tempo determinato, a convenzione. Il Ministero della difesa figura tra i ministeri che impiegano un'alta quantità di lavoratori precari, cui vanno aggiunti i lavoratori delle Forze Armate che oggi nutrono un'aspettativa di stabilizzazione a causa della legge finanziaria e del comma specifico che fa riferimento prioritariamente al personale di cui all'articolo 23, comma 1, del decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, ovvero gli ufficiali in ferma prefissata di ciascuna Forza armata, non solo dei carabinieri.
Auspico dunque che il Governo dia risposte in tempi brevi anche a questa categoria di lavoratori precari del nostro Paese, impegnandosi a risolvere la situazione.
(Rinvio interpellanza urgente Pedrizzi - n. 2-00470)
PRESIDENTE. Avverto che, su richiesta dei presentatori e con il consenso del Governo, lo svolgimento dell'interpellanza Pedrizzi n. 2-00470 è rinviato ad altra seduta.
(Rinvio interpellanza urgente Leone - n. 2-00489)
PRESIDENTE. Avverto che, su richiesta dei presentatori e con il consenso del Pag. 81Governo, lo svolgimento dell'interpellanza Leone n. 2-00489 è rinviato ad altra seduta.
(Azioni di vigilanza e verifica presso l'azienda ospedaliera S. Elia di Caltanissetta - n. 2-00475)
PRESIDENTE. L'onorevole Misuraca ha facoltà di illustrare l'interpellanza Leone n. 2-00475 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 2), di cui è cofirmatario.
FILIPPO MISURACA. Signor Presidente, non intendo illustrare il testo presentato, quanto fare entrare in argomento il sottosegretario che purtroppo - e me ne dispiace - non è titolare della delega sull'argomento che stiamo per trattare.
Avrei rinunciato anch'io oggi alla risposta dell'interpellanza a causa dello sciopero degli aerei che forse non ci consente di tornare a casa.
Ora più che mai, tuttavia, questa interpellanza è urgente. Sto parlando in quest'aula ma è come se fossero simbolicamente qui presenti il sindaco della città, i cittadini e tutte le forze politiche.
In questo momento l'azienda ospedaliera e, quindi, anche l'ospedale di Sant'Elia, stanno attraversando un momento davvero di crisi profonda.
Si tratta di una struttura realizzata già da molti anni, grazie anche alla lungimiranza dei politici del passato - questo devo riconoscerlo - che costituisce punto di riferimento per un bacino di utenza molto grande rappresentato non solo dalla città e dalla provincia di Caltanissetta, bensì anche dalle province di Enna, di Agrigento e, in parte, dai comuni delle Madonie.
Signor Presidente, la salute, attualmente, è qualcosa di sensibile che interessa tutti. L'ospedale di Sant'Elia, che è andato avanti anche grazie all'abnegazione di tantissimi sanitari, medici e paramedici, in questo momento sta attraversando un momento di crisi. È destinatario di un finanziamento di circa 26 milioni di euro e, grazie all'articolo 20 della legge n. 67 del 1988, sono già stati appaltati i lavori relativi alla ristrutturazione di un'ala e alla realizzazione di una piattaforma nella quale trasferire le sale operatorie.
Pertanto, chiediamo al Governo se ha seguito l'esecuzione dei lavori, in quanto riteniamo che sia avvenuta in ritardo. Ci risulta, altresì, che, poiché i lavori sono stati consegnati in ritardo, la ditta aggiudicataria abbia chiesto un risarcimento per la tardiva consegna. Successivamente, entrerò nel merito dell'argomento.
Nella città di Caltanissetta, ormai da mesi, i medici, i capireparto, la cittadinanza, gli utenti, le associazioni di volontariato, noi tutti, abbiamo assistito - mi consenta il termine - ad un bailamme dell'organizzazione temporanea dei servizi, in quanto l'ospedale doveva essere soggetto a ristrutturazione.
Il fatto che interi reparti fossero trasferiti e portati da un posto all'altro, anche con grande nocumento di parte dei degenti e degli ammalati, e senza il coinvolgimento dei responsabili di reparto, ha creato un grande disagio.
Tuttavia, sia le forze politiche di centrodestra sia quelle di centrosinistra, tutti quanti noi, siamo stati così sensibili da essere vicini e dare noi stessi i consigli necessari al management al fine di trovare delle soluzioni ideali per i degenti.
Nella nostra interpellanza urgente si fa anche riferimento alla mancata attivazione del dipartimento oncologico di terzo livello, la cui individuazione è stata prevista dal piano sanitario della regione Sicilia del 2000. Pertanto, in mancanza della sua attuazione, chiediamo se il Governo nazionale condivida le nostre preoccupazioni.
Nella nostra interpellanza urgente ci si riferisce, inoltre, ad un avvenimento che si è verificato il 1o aprile, data in cui, il direttore generale e il direttore sanitario hanno bloccato le sale operatorie in conseguenza della ristrutturazione. Signor sottosegretario, non sto qui a dirle «la levata di scudi», peraltro legittima, che vi è stata da parte della cittadinanza e dei medici. Qualora lo facessi, dal momento Pag. 82che le notizie sono state fornite anche dalla dirigenza dell'azienda ospedaliera, lei sicuramente mi risponderebbe che dal 1o maggio tutto è stato risolto. In tal caso, potrei replicare che la situazione avrebbe potuto essere risolta diversamente.
Inoltre, la nostra interpellanza risale al 19 aprile, data dalla quale, inopinatamente ed inaspettatamente, «a ciel sereno», il direttore generale (precisamente il 27 aprile), con una lettera indirizzata al primario di chirurgia lo ha, per così dire, liquidato, licenziato, sebbene in presenza di un contratto a termine della durata di sette anni, grazie a quanto previsto dall'articolo 15-septies del decreto legislativo n. 502 del 1992. Si tratta di un primario molto stimato ed affermato sul piano sia professionale sia umano che ha portato avanti con tanti sacrifici il reparto di chirurgia.
È inspiegabile come il direttore generale abbia potuto licenziare, senza una stretta di mano, un ringraziamento, ma semplicemente con una lettera di quattro righe, quindi con un atto cartaceo, un valido professionista. Anche in quella occasione tutti noi abbiamo protestato insieme alla chiesa locale e al nostro vescovo. Il problema nasce dal fatto che il primario - signor Presidente, mi appello anche alla sua sensibilità e alla sua capacità di capire i problemi - viene liquidato perché la finanziaria regionale non consente più altre spese.
Quindi, ci ritroveremo con un sostituto facente funzione, e ovviamente immagino che ciò comporterà un costo economico. Ma la cosa paradossale, signor Presidente, è che questo primario ritorna al suo ospedale di appartenenza, dove nel frattempo si era insediato un altro primario con altro contratto, e quindi a quattro chilometri di distanza vi è un ospedale che ha due primari. Ciò non era stato fatto presente nell'interrogazione, ma le sorprese, signor sottosegretario, quando le aspettiamo, arrivano. Avevo datato l'interpellanza il 19 di aprile, questa invece è datata il 27 di aprile.
Devo aggiungere inoltre, signor sottosegretario, che si è registrato un comportamento antisindacale (qualcuno l'ha definito anche incostituzionale) da parte del manager. Ci sono, e me ne assumo la responsabilità, delle testimonianze: in una riunione il direttore generale dell'ospedale Sant'Elia ha detto a chi era presente, in questo caso a medici ed a paramedici, che non doveva uscire alcuna dichiarazione su ciò che avveniva in ospedale, pena il licenziamento.
Queste cose sono state pubblicate, e, indubbiamente, tutto ciò ci mette in difficoltà. Questo direttore generale manca di rispetto istituzionale in quanto non ha dato seguito a ciò che la politica, siano essi deputati regionali, nazionali, sindaco, forze politiche, aveva indicato. Come Penelope, di giorno lui accettava le nostre indicazioni, di notte purtroppo si ritrovava a fare ben altri lavori!
Ma non è solo mancanza di rispetto nei nostri confronti. Il rappresentante dello Stato, ovvero il prefetto di Caltanissetta, ha indetto una riunione insieme al sindaco, per capire i motivi per cui si stanno verificando tutti questi eventi, ma il direttore generale non si è presentato, motivando che mancava il direttore sanitario. Aggiungo, con un po' di ironia, che quando partecipa il direttore sanitario quest'ultimo non può assumere impegni perché manca il direttore generale.
Per questi motivi, signor sottosegretario, chiedo al Governo se può intervenire in sostegno dell'ospedale Sant'Elia, che in questo momento è in difficoltà, con una visita ispettiva da parte del Ministero della salute, che ha competenza per le verifiche di cui le ho accennato, per i nuovi elementi che le ho fornito, anche a difesa dei cittadini che in questo momento necessitano di una struttura della quale abbiamo senz'altro tutti bisogno. Sono in attesa quindi di capire le decisioni che ha assunto il Governo.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale, Rosa Rinaldi, ha facoltà di rispondere.
ROSA RINALDI, Sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale. Signor Presidente, naturalmente rispetto Pag. 83alle novità che ora sono state rappresentate si tratterà di verificare la possibilità di intervenire oppure di presentare un'ulteriore istanza. In merito alla situazione dell'azienda ospedaliera Sant'Elia di Caltanissetta riporto preliminarmente le notizie che il Ministero ha provveduto ad acquisire presso la stessa azienda. Il direttore generale ha precisato che tutti gli atti di riorganizzazione temporale dei servizi sono stati sottoposti, discussi ed approvati nell'ambito del competente assessorato regionale e che il programma temporale dei lavori è stato formalmente approvato dall'assessore pro tempore.
L'organo di vertice aziendale ha sottolineato inoltre l'inevitabile necessità della contrazione dei posti-letto, in quanto i lavori appaltati concernono non solo la costruzione di un nuovo monoblocco - quindi esterno all'edificio ospedaliero esistente -, ma anche la completa ristrutturazione di una intera ala dell'ospedale, sette piani su otto. Si sono potute iniziare le opere di ristrutturazione, che riguardano circa il 25 per cento della superficie di degenza, solo a condizione dell'accorpamento dei reparti, che ha determinato conseguentemente la riduzione della capacità ricettiva in termini di posti-letto. La direzione aziendale ha evidenziato come la presenza di degenti all'interno del nosocomio abbia reso necessario garantire ai pazienti una destinazione temporanea, che è stata debitamente riadeguata dal punto vista strutturale e impiantistico.
Relativamente alla riduzione delle sedute di attività operatoria, lamentata nell'atto parlamentare, è stato precisato che in conseguenza dei tagli alla spesa sanitaria - introdotti con la legge finanziaria regionale, alla quale hanno fatto seguito specifiche direttive assessoriali -, non è possibile procedere al momento a nuove assunzioni, se non dietro specifica autorizzazione.
L'unità operativa di anestesia e di rianimazione del Sant'Elia ha subito, nell'immediato trascorso e per diversi motivi, una diminuzione del numero di dirigenti medici in servizio. Inoltre, secondo quanto affermato dall'azienda, appare sempre più difficile il reperimento di medici anestesisti, come è possibile rilevare anche dal fatto che l'ultimo avviso pubblico di incarico è andato deserto. Per quanto sopra esposto, l'azienda è stata costretta a ridurre le sedute operatorie a dieci alla settimana.
La direzione aziendale, a seguito di una serie di riunioni tecniche che hanno coinvolto anche il personale medico delle unità operative del dipartimento di chirurgia, ha preso in esame una serie di soluzioni definendo alcuni strumenti di natura contrattuale che, previo raccordo con le organizzazioni sindacali di categoria, potranno portare alla soluzione del problema.
Nelle more della definizione dei meccanismi economici incentivanti, il direttore dell'unità operativa complessa di anestesia e rianimazione ha assicurato l'aumento delle suddette sedute dal 1o maggio ultimo scorso, per garantire almeno i livelli pregressi di attività. Inoltre, è stata chiesta all'assessorato regionale alla sanità la necessaria autorizzazione a conferire incarichi al personale medico e paramedico in deroga al vigente blocco delle assunzioni.
Relativamente alla istituzione del dipartimento oncologico di terzo livello, con atto deliberativo n. 126 del 2 marzo 2007, la direzione aziendale ha preso atto anche della richiesta avanzata dal comitato «Pro malato oncologico», ha provveduto a rivedere il proprio atto aziendale ed ha richiesto all'assessorato l'istituzione del suddetto dipartimento, unitamente ai necessari finanziamenti per la logistica, le attrezzature e il personale sanitario. Al riguardo, è stato precisato che tale dipartimento, previsto come interaziendale con l'AUSL n. 2 di Caltanissetta, è stato tuttavia cassato in sede di approvazione preliminare dell'atto aziendale.
Nel merito di quanto richiesto dagli onorevoli deputati, si segnala che nell'accordo di programma sottoscritto dal Ministero con la regione Sicilia in data 30 aprile 2002, era previsto - tra gli altri - anche l'intervento denominato «ristrutturazione ed adeguamento a norma dell'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta». Tale Pag. 84intervento è stato ammesso a finanziamento in data 13 settembre 2004, per un importo complessivo di 25.048.159 euro, di cui 23.795.751 euro a carico dello Stato.
Dai dati risultanti dal monitoraggio effettuato dalla competente direzione generale di questo Ministero il 31 dicembre 2006, l'intervento risulta in esecuzione, con un forte ritardo peraltro sull'inizio dei lavori che sono cominciati il 1o luglio 2006. Al momento attuale risultano spesi solamente 1.160.000 euro. Pertanto, il Ministero della salute ha proposto di inserire l'intervento suddetto nell'elenco degli appalti oggetto di possibile ispezione da parte della competente Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavoro, servizi e forniture, ai sensi del protocollo di intesa tra il Ministero e la stessa Autorità sottoscritto in data 13 febbraio 2007. Si precisa che la compilazione definitiva dell'elenco è in corso di predisposizione.
In merito inoltre agli altri profili concernenti l'assistenza sanitaria e le modalità di erogazione dei servizi ai cittadini, questo Ministero ha già provveduto a richiedere gli opportuni approfondimenti all'assessorato regionale alla sanità. Si rileva inoltre che gli onorevoli deputati fanno riferimento correttamente al Sistema nazionale di verifica e controllo sull'assistenza sanitaria (Siveas), istituito dal ministro Livia Turco con decreto ministeriale del 17 giugno 2006.
Si ricorda infatti che negli ambiti di intervento del sistema, che rappresenta uno strumento di raccolta e coordinamento dei dati provenienti anche dai sistemi sanitari regionali, sono ricompresi tra gli altri la verifica degli indicatori previsti dal «patto per la salute», sottoscritto con le regioni, il rispetto dei livelli di qualità delle prestazioni sanitarie ed i tempi di esecuzione dei lavori di costruzione o ammodernamento di ospedali e strutture sanitarie.
PRESIDENTE. L'onorevole Misuraca ha facoltà di replicare.
FILIPPO MISURACA. Signor Presidente, ho molti anni di esperienza in quest'aula, e mai ho provato un imbarazzo simile a quello che provo questa sera. Signor sottosegretario, non vi è niente di personale nei suoi confronti, ma mi trovo in una situazione paradossale: la risposta che le è stata preparata dagli uffici, cui debbo ora replicare, è fondata su dati che - e non me lo sarei assolutamente aspettato - voi avete acquisito dalla stessa direzione dell'azienda ospedaliera cui noi rivolgiamo le nostre critiche, delle quali ci assumiamo la responsabilità. Con la vostra risposta, avete solo dato una copertura all'azienda ospedaliera.
Dunque, non vi è alcuna soddisfazione da parte mia: anzi, sono costretto a replicare. Ciò mi dispiace, perché la cittadinanza di Caltanissetta - che credo ci stia seguendo numerosa attraverso il circuito televisivo della Camera - in questo momento si sentirà delusa da un Governo nazionale da cui ci aspettavamo tanto per capire come sia possibile intervenire per salvare l'ospedale. Pertanto, è necessario entrare nel merito di ciò che vi ha detto la direzione sanitaria: ma ciò va fatto, se lei mi permette, perché è giusto che anche i funzionari e i dirigenti del Ministero che preparano la risposta alla politica sappiano che scrivere senza rendersi conto di ciò che si scrive è non dico un malcostume, ma certo un'abitudine che deve essere superata. Altrimenti siamo tutti delegittimati, noi rappresentanti del territorio e voi, senza colpa, rappresentanti del Governo. Non lo dico per fare polemica.
Penso in particolare, signor sottosegretario, alla maniera superficiale, approssimativa ed improvvisata con cui sono state effettuate le procedure di accorpamento e di spostamento di alcune unità di degenza. Basti pensare al fatto che l'unità operativa di ostetricia e ginecologia, ubicata al sesto piano dell'ospedale - dove si trovano le sale parto ed il complesso operatorio - è stata trasferita al secondo piano, con grave rischio sotto il profilo della sicurezza, poiché si è dovuto trasportare le partorienti in barella attraverso gli ascensori, che spesso sono fuori uso.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI (ore 18,40)
FILIPPO MISURACA. Quanto mi è stato letto, dunque, mi lascia l'amaro in bocca. Stiamo veramente occupandoci della salute dei cittadini, o le interpellanze e le interrogazioni diventano semplicemente un fatto burocratico? Mi fa piacere che stia presiedendo il presidente Bertinotti, che stimo per la sua sensibilità anche nei confronti delle classi deboli.
Signor Presidente, si stava parlando di un ospedale abbandonato a se stesso, e il rappresentante del territorio - ma credo di parlare a nome di tutta la cittadinanza - si sta rivolgendo al Governo perché si intervenga per definire come si possa evitare la caduta di un ospedale che è punto di riferimento di molte province: Caltanissetta, Agrigento e in parte di quella di Palermo. La risposta del sottosegretario - l'ho già precisato: non vi è nulla di personale - si è invece collocata su un piano meramente burocratico.
Signor sottosegretario, lei deve sapere una cosa, che io denuncio in questa sede: quando il management - il direttore generale, il direttore sanitario e il direttore amministrativo - riduce i posti letto, è chiaro che esso non è più soggetto a verifiche. Accade quindi che in questo momento - se voi non lo avete capito lo denuncio io - questi tre burocrati non saranno più soggetti a verifiche, perché è evidente che la riduzione dei posti letto è avvenuta. Sa come sarebbe potuta avvenire la ristrutturazione, signor sottosegretario? La pregherei di guardare (Il deputato Misuraca mostra una pagina di un quotidiano) quello che le sto mostrando. Questo è il plastico dell'ospedale. Si provvede alla ristrutturazione di un'ala dell'ospedale, anziché realizzare la piattaforma dove potevano essere ubicati i locali da ristrutturare.
Indubbiamente tutto questo fa sorridere, fa capire che c'è qualcosa che non va. Sul dipartimento oncologico, la delibera del 23 gennaio 2007 a cui lei faceva riferimento, di cui io sono in possesso, è stata ottenuta solo a seguito di tante battaglie combattute da tutta la deputazione regionale e nazionale, assieme alle associazioni di volontariato. Ma sa questa delibera cosa contiene? Questa delibera è una dichiarazione di impegno fatta nei confronti dell'assessorato regionale alla sanità con la quale si esprime la volontà di ripristinare il dipartimento oncologico di terzo livello. Ma sa come siamo arrivati a questo? Perché l'assessorato non ha fatto altro che approvare una precedente delibera con la quale lo stesso direttore generale dell'ospedale aveva declassato il dipartimento oncologico di terzo livello.
Come vede, signor sottosegretario - mi assumo la responsabilità -, c'è malafede da parte di chi dirige l'ospedale in questo momento.
Per quanto riguarda la riduzione delle sale operatorie, non prendiamoci in giro. L'accordo sindacale c'è, è stato sottoscritto con le organizzazioni sindacali mediche e dal 1o maggio 2007 le sedute operatorie avvengono attraverso il ricorso - sa a che cosa? - al pagamento di ore suppletive agli anestesisti.
Lo sappiamo che in Sicilia - questa è un'altra vicenda - gli anestesisti sono numericamente pochi e per tale motivo verranno sottoposti a stress psicofisico, con possibili gravi conseguenze per la sicurezza dei malati. Allora, c'è qualcosa che non va - e io mi sforzo di farlo capire - in questo momento nella sanità. Non è un problema di centrodestra o di centrosinistra, il problema è quello di capire i bisogni reali della gente.
La risposta che vi hanno dato dalla direzione aziendale sul dipartimento oncologico di terzo livello, se mi permette, ribalta le responsabilità - sa su chi? - sul dirigente dell'ispettorato sanitario della regione siciliana, che avrebbe opposto il proprio diniego a quanto proposto dall'azienda ospedaliera. Ma il diniego trova il suo fondamento nella incompiutezza degli atti dell'azienda e nella mancata proposta di servizi, quali la radioterapia, all'interno della struttura. Ma anche questo è un problema che abbiamo superato, Pag. 86perché la radioterapia si realizzerà in un comune a quattro chilometri di distanza.
C'è la responsabilità da parte del direttore generale di non volere attivare un accordo interaziendale, tra l'azienda ospedaliera e quella territoriale. L'assessore regionale è venuto a Caltanissetta a discutere di tutto questo, ma purtroppo il direttore generale è ancora inadempiente.
Chiudo facendo un appello al Presidente Bertinotti: Presidente, denunciavo poco fa che questo direttore generale, in una riunione con i medici e i paramedici dell'ospedale, ha minacciato i presenti - me ne assumo la responsabilità - che se fosse trapelato quanto avveniva dentro la struttura sarebbe venuto meno il posto di lavoro. Qualcuno - c'è rassegna stampa ampia ed abbondante al riguardo - ha definito quel comportamento antisindacale. Qualcun'altro lo definisce incostituzionale. Però, mi creda Presidente, forse la politica deve riflettere sul fatto che le aziende debbono essere assegnate a chi ha competenza, a chi ha davvero il desiderio di lavorare. Io credo che il direttore, il soggetto di cui stiamo parlando, dedichi poco tempo a questa struttura.
Da parte mia non c'è nulla di personale nei confronti del direttore generale, non gli ho mai chiesto né un trasferimento di infermieri né di far vincere un concorso a qualcuno. C'è semplicemente il desiderio, mio e di altri colleghi a cui sta a cuore la salute del cittadino, di capire come possiamo fare ricrescere questo ospedale, perché tre anni di lavori indubbiamente determineranno l'abbandono dell'ospedale di Caltanissetta da parte dei cittadini e c'è anche la demotivazione dei professionisti, i quali, indubbiamente, non sono motivati.
Apprendo semplicemente una cosa ed è l'unica notizia confortante: a seguito del ritardo nella consegna dei lavori - io aggiungo a seguito del risarcimento che ha chiesto la ditta per la consegna dei lavori - il Ministero della salute ha deciso di sottoporre ad ispezione l'ospedale Sant'Elia.
Signor sottosegretario, non è solo questa l'ispezione che noi chiedevamo, quella cioè sul piano economico-finanziario e sulla durata dei lavori. Pertanto di ciò mi rammarico, e le debbo notificare non solo il mio dispiacere ma anche - le devo confessare - la scarsa sensibilità che il Governo nazionale ha dimostrato questa sera nel dare risposte ai cittadini di Caltanissetta, più che all'onorevole Misuraca, che ha semplicemente riportato in aula i bisogni di questa gente.
Pertanto, poiché la politica regionale (che io volevo bypassare appellandomi al Governo nazionale) è rimasta ancora una volta inerte e questo Esecutivo non mi ha dato risposte esaustive, ritengo - mi creda veramente - che nei prossimi giorni ci rivedremo di nuovo a parlare di tali argomenti in quest'Assemblea.
(Rinvio interpellanza urgente Barani - n. 2-00464)
PRESIDENTE. Avverto che, su richiesta dei presentatori e con il consenso del Governo, lo svolgimento dell'interpellanza urgente Barani n. 2-00464 è rinviato ad altra seduta.
(Misure per fronteggiare il fenomeno degli incidenti sul lavoro - n. 2-00469)
PRESIDENTE. Il deputato Palomba ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00469 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 3).
FEDERICO PALOMBA. Signor Presidente, desidero soltanto fare due puntualizzazioni molto brevi.
La prima riguarda un aspetto, per così dire, operativo: la situazione delle «morti bianche» sta diventando oramai drammatica ed il nostro paese quasi tutti i giorni registra eventi luttuosi di lavoratori e di padri di famiglia che muoiono sui posti di lavoro. Il Presidente della Repubblica si è fatto carico, dal suo altissimo magistero, di questo grave problema invitando il Governo ad assumere iniziative concrete per fronteggiare questo aspetto.Pag. 87
Con l'interpellanza odierna, chiediamo al Governo quali misure intenda porre in campo e, tra queste, ne proponiamo alcune, come, ad esempio, l'assunzione degli idonei dei concorsi sia per ispettori del lavoro amministrativi che per ispettori del lavoro tecnici. Attendiamo, dunque, di conoscere dal Governo i suoi intendimenti in merito alle iniziative da porre in essere per fronteggiare e cercare di prevenire questo grave fenomeno.
La seconda puntualizzazione riguarda un aspetto più politico, quello della dissuasione e repressione delle gravi responsabilità di chi non mette in campo le misure idonee a prevenire tali eventi luttuosi. A questo proposito, sento il dovere di richiamare il fatto che può risultare difficile alle istituzioni, alle forze politiche e al Governo porre in campo o anche solo dichiarare di voler porre in campo un'adeguata politica repressiva quando, in questa Assemblea, diverse forze politiche, con l'estensione dell'indulto ai responsabili delle «morti bianche», hanno in qualche modo legittimato o banalizzato la gravità di questo fenomeno.
I sindacati reclamano tolleranza zero: essi lo possono fare, non altrettanto le forze politiche (e sono molte) che hanno concesso l'indulto nei confronti dei responsabili delle «morti bianche».
Comunque, contiamo e speriamo che il Governo - rimasto estraneo a quella delibera parlamentare - ponga in essere, anche sul piano della dissuasione e della repressione, gli opportuni interventi. Grazie.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale, Rosa Rinaldi, ha facoltà di rispondere.
ROSA RINALDI, Sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale. Signor Presidente, effettivamente così come rappresentato nell'interrogazione in esame, il crescendo impressionante di morti bianche negli ultimi periodi rende assolutamente necessario il potenziamento degli organici preposti al controllo della sicurezza nei luoghi di lavoro e l'adozione di misure idonee a contrastare il triste ed inaccettabile fenomeno degli infortuni e delle morti sul lavoro.
Sin dall'atto del suo insediamento, il Governo, in coerenza e in attuazione del programma, ha posto il tema della lotta al lavoro nero ed irregolare e della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro al centro della propria azione strategica.
Infatti, già nel DPEF, il Governo ha avuto modo di tracciare le linee dell'intervento in materia. Prima attuazione sono state le misure adottate per i cantieri edili con l'articolo 36 bis del decreto Visco Bersani della scorsa estate. L'intervento è proseguito, come è noto, con le incisive misure recate dalla legge finanziaria che hanno segnato una chiara indicazione di percorso.
Per quanto riguarda il rafforzamento degli organici del personale ispettivo, faccio presente che il Ministero del lavoro e della previdenza sociale, in base a quanto previsto dal comma 544 dell'articolo 1 della legge 296 del 2006, ed in relazione alle risorse assegnate con il successivo comma 545, è stato autorizzato all'assunzione di 241 unità di ispettori del lavoro risultati idonei, da assegnare alle direzioni provinciali e regionali del lavoro delle regioni per le quali furono banditi i concorsi a 795 posti di ispettore del lavoro - profilo professionale C2.
Noi siamo partiti, come Ministero del lavoro, il 30 aprile del 2006 con 2019 ispettori; nel periodo maggio-luglio 2006 abbiamo immesso in servizio 795 ispettori del lavoro e 75 ispettori tecnici sono stati immessi nel mese di dicembre 2006.
I nuovi 241 ispettori del lavoro saranno tutti immessi entro il 2 luglio 2007 arrivando ad un organico complessivo degli ispettori di 3130 unità con un aumento del 55 per cento rispetto allo scorso anno.
I carabinieri avranno - anche sulla base della finanziaria - al 2 luglio un incremento di 60 unità, passeranno cioè da 443 a 503 a cui si sommano 1746 ispettori dell'INPS e 404 ispettori dell'INAIL.Pag. 88
Quindi, l'organico a luglio 2007 sarà complessivamente di 5783 unità, comprendendo i 241 ispettori e i 60 carabinieri previsti dalla finanziaria 2007, realizzando un incremento complessivo della forza ispettiva pari al 48 per cento globale.
Inoltre, con il decreto Bersani del luglio 2006 è stata reintrodotta l'indennità di trasferta in favore del personale ispettivo che era stata abrogata dal Governo precedente.
Nel periodo che va da luglio 2006 ad aprile 2007 si è realizzata, inoltre, un'inversione del rapporto tra attività dedicata agli accessi ispettivi ed attività burocratiche in sede, portando la prima dal 40 per cento al 60 per cento, e viceversa riducendo la seconda, dando quindi una forte impronta operativo all'azione dei nostri ispettori, che aveva perso incisività negli anni precedenti. Tuttavia pensiamo anche che l'azione ispettiva fatta nelle sedi, sia un'azione importante che va fortemente riqualificata.
Infine, la scorsa settimana, in occasione dell'importante evento di comunicazione promosso dal nostro Ministero per una nuova cultura del lavoro regolare, attraverso la realizzazione di 20 conferenze stampa che si sono tenute contemporaneamente in tutta Italia, una per ciascuna regione, per lanciare la campagna «Esci dal nero. Conviene», promossa in occasione della presentazione dei dati ispettivi del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, INPS e INAIL, con la collaborazione di Italia Lavoro, il ministro Damiano ha annunciato che saranno disponibili ulteriori risorse finanziarie a favore dell'attività sul campo degli ispettori.
Infatti, su richiesta esplicita del ministro del lavoro, condivisa dall'intero Governo, è stato disposto dal Ministero dell'economia un decreto di variazione del bilancio che prevede un'integrazione di 3 milioni di euro a favore dei capitoli concernenti le indennità di missione da corrispondere agli ispettori del lavoro e al personale dell'Arma dei carabinieri addetto alla tutela del lavoro.
Inoltre è allo studio del Ministero del lavoro l'emanazione di decreto che istituirà una task force nazionale, operativa in stretta sinergia tra tutti i soggetti interessati, per avere la possibilità di pronto intervento nelle situazioni particolarmente critiche e di emergenza.
Questa task force, coordinata direttamente dal direttore generale delle attività ispettive del Ministero potrà intervenire in tutto il territorio nazionale, in rafforzamento delle forze ispettive dislocate territorialmente.
L'obiettivo che il Ministero del lavoro sta perseguendo è quello di rafforzare le funzioni di coordinamento e di indirizzo di tutte le attività ispettive, attraverso il potenziamento del ruolo della Commissione nazionale di coordinamento, istituita ai sensi del decreto legislativo n. 124 del 2004, che il Ministro riunisce ogni due mesi, così come con l'insediamento della cabina di regia per il contrasto della lavoro nero e i piani di emersione, che verrà insediata entro giugno 2007, così come previsto dal comma 1156 della finanziaria e disposto in apposito decreto ministeriale, predisposto dal nostro Ministero nelle scorse settimane anche attraverso il confronto e la consultazione di tutte le parti sociali, che è attualmente alla valutazione della Conferenza unificata Stato-regioni.
Infine, si sta predisponendo, con la collaborazione di Italia lavoro, un piano straordinario di formazione e aggiornamento che interesserà tutta la forza ispettiva, attraverso un programma articolato di interventi che procederà da fine maggio 2007 a febbraio 2008, i cui contenuti formativi sono stati oggetto di protocollo di intesa tra parti sociali e direzioni competenti del nostro ministero.
Con tale piano ci si propone anche di incrementare e qualificare la dotazione strumentale e tecnologica messa a disposizione dei nostri ispettori.
Per concludere, quindi, nelle prossime settimane, esperite le necessarie procedure, saranno assunti 241 nuovi ispettori, operazione che sarà completata entro i primi di luglio, nonché 60 unità nel comando dei carabinieri presso il Ministero del lavoro, cui va aggiunto il personale Pag. 89ispettivo dell'INPS, dell'INAIL e delle regioni. Difatti le stesse, ai sensi della legge n. 833 del 1978, hanno la competenza primaria per il rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza dei lavoratori.
Il decisivo intervento del Governo in questi primi mesi dal suo insediamento è ulteriormente segnato dall'approvazione del disegno di legge delega del testo unico sulla sicurezza a cui si è pervenuti dopo un lungo confronto con le regioni e con le parti sociali e di cui non posso che auspicare una rapida discussione e approvazione del Parlamento (che deciderà di modificarlo, di migliorarlo, ma certamente abbiamo bisogno di una rapida approvazione) nello spirito di una collaborazione unitaria su temi così centrali per la vita del Paese e sui quali la massima autorità dello Stato ha più volte richiamato l'attenzione di tutti.
Voglio rassicurare l'onorevole interrogante che, pertanto, la possibilità di dar luogo ad ulteriori assunzioni, così come richiesto, è all'attenzione del Governo.
Naturalmente, si dovrà tener conto, per un verso, degli oneri finanziari che l'operazione comporta e, per l'altro, del limiti di capienza della pianta organica del personale ispettivo, di cui è allo studio un eventuale ampliamento.
Il Governo è altresì fortemente impegnato a garantire, per il personale ispettivo, le risorse necessarie per poter svolgere al meglio e più efficacemente l'attività di vigilanza; in particolare con riferimento all'espletamento delle missioni ed alle dotazioni strumentali.
Inoltre, sono allo studio (usciranno nei prossimi giorni) strumenti che abbiamo già previsto come il DURC (documento unico di regolarità contributiva) e stiamo approntando gli indici di congruità, (strumenti sui quali abbiamo avuto già avuto modo di discutere). Credo pertanto che siamo sulla strada giusta (almeno così riteniamo) se in pochi mesi 90 mila edili prima sconosciuti all'INAIL sono stati regolarizzati attraverso un'azione ispettiva davvero molto efficace.
Rispetto ai drammi che ogni giorno capitano nel nostro Paese forse ciò non è sufficiente, ma forse ci fa dire che la direzione che abbiamo intrapreso e la strumentazione che abbiamo individuato, ci fanno andare nella strada giusta.
PRESIDENTE. Il deputato Palomba ha facoltà di replicare.
FEDERICO PALOMBA. Signor Presidente, vorrei ringraziare la sottosegretario per l'ampia relazione svolta e per la risposta, tutto sommato, esauriente. Desidero anche esprime apprezzamento per la lena con la quale il Governo sta affrontando un dramma sociale così rilevante.
Certamente la formazione e la dotazione di ulteriori risorse a disposizione dell'attività ispettiva sono assolutamente essenziali. Gli interpellanti sono a conoscenza dell'imminente assunzione di altre 241 unità, tuttavia, ritengono che l'organico debba essere ancora potenziato, e, per questa ragione, hanno chiesto di conoscere l'intendimento del Governo in ordine alla possibilità di ampliare l'organico con l'assunzione degli altri 630 idonei del concorso. Riteniamo, infatti, che di fronte ad un problema così grave vi sia la necessità, da garantire anche facendo ricorso ad un ulteriore stanziamento, di avere maggiori controlli.
Prendiamo atto del fatto che è all'attenzione del Governo, ed è affidato alla sua sensibilità, anche l'ampliamento delle piante organiche. Al riguardo confidiamo che il sottosegretario si faccia interprete presso il Governo della necessità di ampliare ulteriormente le piante organiche e di ricorrere, quindi, a qualunque provvedimento normativo o amministrativo a tal fine necessario.
(Rinvio interpellanza urgente Di Gioia - n. 2-00326)
PRESIDENTE. Avverto che, su richiesta del Governo e con il consenso del presentatore, lo svolgimento dell'interpellanza Di Gioia n. 2-00326 è rinviato ad altra seduta.Pag. 90
È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.