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Discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di coproduzione audiovisiva tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica dell'India, fatto a Roma il 13 maggio 2005 (A.C. 2071-A) (ore 16,15).
(Discussione sulle linee generali - A.C. 2071-A)
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
Avverto che la III Commissione (Affari esteri) si intende autorizzata a riferire oralmente.
Il relatore, onorevole Mattarella, ha facoltà di svolgere la relazione.
SERGIO MATTARELLA, Relatore. Signor Presidente, onorevoli colleghi, con il disegno di legge di ratifica in esame, il Governo chiede alla Camera di autorizzare la ratifica di un Accordo con il Governo della Repubblica dell'India, siglato in Pag. 11Roma il 13 maggio 2005, in tema di coproduzione audiovisiva tra India e Italia.
La Commissione ne raccomanda l'approvazione.
Si tratta di un accordo importante sotto diversi profili. Anzitutto, perché sottoscritto con un paese importante qual è l'India, con il quale l'Italia intrattiene rapporti crescenti di ampia e profonda collaborazione. In secondo luogo, perché si tratta di un accordo in materia culturale cioè di un tassello che si inquadra nel contesto di collaborazioni culturali che rafforza la cooperazione e le condizioni di pace nell'ambito della comunità internazionale. Infine, in considerazione del fatto che l'India costituisce uno dei maggiori produttori cinematografici al mondo. Si tratta, pertanto, di un accordo importante, che per il nostro Paese è di grande interesse e che, vicendevolmente, sarà, certamente, utile per entrambi i paesi.
L'Italia ha firmato diversi accordi di collaborazione bilaterale in materia e quello al nostro esame si segnala per la sua particolare rilevanza. Esso si compone di un breve preambolo e di 18 articoli. L'articolo 1 contiene la definizione del termine «coproduzione» ed individua le Autorità competenti al rilascio dell'autorizzazione ai progetti di cooperazione, vale a dire il Ministero per i beni e le attività culturali, per l'Italia ed il Ministero per l'informazione e le telecomunicazioni per l'India.
Vorrei portare all'attenzione dell'Assemblea, in particolare, la previsione, di cui al paragrafo terzo dell'articolo 1 dell'accordo, secondo la quale i film realizzati in coproduzione italo-indiana verranno considerati alla stregua dei film prodotti in sede nazionale, con conseguente applicazione, ai film in coproduzione, degli stessi benefici previsti per i film di produzione interna a ciascun paese. Inoltre, vorrei sottolineare la previsione di cui all'articolo 3 dell'Accordo, il quale stabilisce che, per avere accesso ai benefici previsti, è necessario che l'investimento finanziario, materiale e organizzativo posto in essere, in misura non inferiore al 20 per cento del costo totale, provenga dal produttore di una delle parti.
Signor Presidente ed onorevoli colleghi, si tratta di un accordo di rilievo. Vorrei richiamare un altro aspetto che ne sottolinea l'importanza, contenuto nell'articolo 6 del Trattato, il quale indica che i film in coproduzione possano essere realizzati con colonna sonora in italiano, in inglese o in una qualsiasi delle lingue o dialetti parlati nella Repubblica indiana. Tale apertura a tutte le lingue ed a ciascun dialetto parlato in India costituisce un elemento importante per il rispetto della cultura della Repubblica indiana. Per il nostro Paese è significativo avere firmato un accordo che contenga questa valorizzazione.
Vorrei, inoltre, porre in evidenza quanto contenuto nell'articolo 11, chiedendo al Governo di prestarvi un'attenzione particolare. Tale disposizione risulta del seguente tenore: «L'approvazione di un progetto di coproduzione di un film da parte delle Autorità competenti di entrambi i Paesi non impegna le Autorità stesse alla concessione del benestare di proiezione in pubblico dei film così realizzati». Poichè il testo dell'articolo 11 presenta alcune ambiguità, potendosi prefigurare, rispetto ad esso, alcune censure, raccomando al Governo di vigilare, affinché questo aspetto non trovi attuazione pratica nell'ambito dell'accordo tra il nostro Paese e la Repubblica indiana.
Ricordo, infine, Presidente e colleghi, una norma relativa alla copertura finanziaria - di cui devo dare doverosamente atto all'Assemblea - che è stata modificata in corso di esame in Commissione, su richiesta della Commissione bilancio. Si è inteso aggiornare la previsione contenuta nel disegno di legge di ratifica presentato dal Governo, modificando l'arco temporale del bilancio triennale di riferimento (dal periodo 2006-2008 al periodo 2007-2009) per adeguarlo al momento in cui si sta procedendo all'esame della norma.
Per quanto riguarda la copertura finanziaria, devo aggiungere che, secondo la relazione tecnica, le spese previste sono Pag. 12collegate alle spese di missione e di viaggio di cinque funzionari italiani che si recheranno, con cadenza quadriennale, a Nuova Delhi al fine di partecipare alle riunioni periodiche previste dall'Accordo. Si tratta quindi di un impegno finanziario assai modesto, a fronte di un provvedimento rilevante, come ho cercato di sottolineare.
Proprio per tale motivo, Presidente, rinnovo a nome della Commissione, l'invito all'Assemblea ad approvare il disegno di legge che consente la ratifica dell'Accordo di coproduzione audiovisiva tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica dell'India, sottolineando ancora una volta come l'applicazione del medesimo, che avrà certamente un grande rilievo ed un ruolo importante nel mercato cinematografico internazionale, porterà ad un accrescimento reciproco per l'India e per l'Italia.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il rappresentante del Governo.
DONATO DI SANTO, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Signor Presidente, concordo con l'intervento del relatore Mattarella: l'accordo di coproduzione audiovisiva tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo dell'India costituisce un importante quadro normativo per lo sviluppo delle relazioni culturali e commerciali tra i due Paesi. Ciò sarà possibile tramite la facilitazione della produzione in comune di film che, per le loro qualità artistiche e tecniche, possano contribuire ad una maggiore conoscenza reciproca e siano competitivi dal punto di vista commerciale, sia nei rispettivi territori nazionali, che in quelli degli altri paesi.
Dall'esecuzione dell'Accordo sono attesi importanti benefici anche per il settore turistico. L'industria cinematografica indiana, la più grande al mondo con oltre 800 film prodotti all'anno, di cui oltre la metà girati all'estero, promuove indirettamente il turismo verso le location straniere. La presenza di località italiane sui grandi schermi del cinema di Bollywood potrebbe far scattare la «molla» Italia nel grande pubblico che include anche la classe media e le classi medio alte: circa 100 milioni di persone.
Proprio in considerazione delle positive ricadute che potrebbero scaturire in campo culturale, economico e turistico, nel corso della riunione della commissione mista economica italo-indiana del 6 novembre scorso è stato auspicato che il provvedimento in questione possa presto divenire operativo.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare l'onorevole Paoletti Tangheroni. Ne ha facoltà.
PATRIZIA PAOLETTI TANGHERONI. Signor Presidente anch'io vorrei sottolineare l'importanza di tale accordo e mi fa piacere che il Governo abbia parlato proprio di «Bollywood» e del fatto che, in questo momento, la cinematografia indiana è importantissima ed ha una diffusione vastissima.
Sono d'accordo con quanto affermato dal collega Mattarella riguardo all'articolo 11, ma con una notazione: con lo stesso spirito con cui il collega ha brillantemente sottolineato l'importanza di accogliere la vastità della cultura indiana, accettando che le colonne sonore fossero in una qualsiasi delle lingue parlate, vorrei che si fosse abbastanza comprensivi e tolleranti nei confronti di un articolo che potrebbe avere una valenza censoria, ma potrebbe anche essere semplicemente la garanzia del rispetto di certe sensibilità culturali. Certo, tale articolo dà adito a interpretazioni vaste, ma il fatto che venga previsto potrebbe, in fondo, anche costituire una qualche forma di garanzia. Penso, quindi, che tuteli sufficientemente la specificità culturale, la sensibilità culturale nei confronti di certe situazioni. Potrebbe quindi rappresentare una garanzia in questo senso.
Vorrei, inoltre, fare un riferimento all'articolo 4, di cui il collega Mattarella ha parlato in Commissione. Tale articolo è estremamente preciso per quanto riguarda il riferimento alla cittadinanza e credo sia abbastanza importante, non tanto per noi, ovviamente, quanto piuttosto per la controparte; Pag. 13in base ad esso i produttori devono essere (tranne casi particolari definiti e accolti) di cittadinanza italiana o di cittadinanza indiana.
Questo mi pare abbastanza importante proprio per una maggiore promozione del personale indiano; quindi, esprimo tutta la mia soddisfazione per questa ratifica e ringrazio il collega Mattarella per la relazione svolta.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare l'onorevole Cioffi. Ne ha facoltà.
SANDRA CIOFFI. Signor Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, approfitto della discussione sul disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell'Accordo di coproduzione audiovisiva tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica dell'India per dire, a nome dei Popolari Udeur, che siamo favorevoli anche alla ratifica della Convenzione consolare tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Cuba e alla ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica dello Yemen. Ciò, per quanto riguarda questi primi due trattati, sempre nel pieno rispetto dei diritti umani e, per quanto concerne Cuba, del coinvolgimento della società civile.
Intendo tuttavia soffermarmi sulla ratifica dell'Accordo con l'India per il cinema, facendo rilevare, ancora una volta, che tale Accordo ha anche un altro significato per noi, essendo l'India una delle principali economie del mondo - la seconda come livello più rapido di crescita - ed essendo l'Italia, come sappiamo, al quinto posto tra i paesi europei che investono in India.
Quest'ultima, quindi, rappresenta un grande partner, per cui invito il Governo a portare avanti questo Accordo estremamente importante, tenuto conto, tra l'altro, che nell'anno in cui esso è stato siglato l'India aveva prodotto 1.200 film, con una crescita del 20 per cento rispetto all'anno precedente, e che tale industria vanta 25 studi cinematografici, tre città del cinema e una produzione di film non più solo autoreferenziali sotto il profilo nazionale (ricordiamo film che hanno avuto un grande successo come Monsoon Wedding e Sognando Beckham).
Pertanto, la cinematografia indiana può essere anche un'occasione per la cinematografia italiana, tenuto conto che, nell'ambito dell'Accordo, c'è anche una grande volontà di aprire alle tecnologie italiane degli effetti speciali - sappiamo benissimo come gli italiani siano bravi in questo campo - e, quindi, questa coproduzione aiuta in tal senso.
Certamente, l'industria cinematografica indiana ha registrato, come sappiamo tutti, un gran giro d'affari; ma la circostanza più interessante è che si pensa che le aspettative di sviluppo del settore potranno determinare una crescita annuale del PIL del 19 per cento e la previsione di fatturato è di 1,93 miliardi di dollari per il 2007. Questi numeri la dicono lunga sull'importanza non solo culturale, ma anche economica che può rivestire questo Accordo tra il nostro Paese e l'India.
Vorrei cogliere l'occasione di questo Trattato per invitare ancora una volta il Governo, a nome dei Popolari Udeur, a proseguire con forza nei rapporti culturali, economici e scientifici con l'India (sono stati stipulati, infatti, anche degli accordi scientifici, ricordiamo il caso del Bangalore).
Invito pertanto il Governo a continuare su questa strada, tenuto conto che l'India è un paese che ha avuto un grandissimo sviluppo in questi anni, attraverso il quale centinaia di milioni di persone - non è quindi un fatto solo economico, ma anche etico - hanno visto migliorare la loro vita.
Quindi, il gruppo dei Popolari Udeur è senz'altro favorevole ai disegni di legge di ratifica all'ordine del giorno e quanto al disegno di legge in esame invita il Governo italiano ad incrementare sempre di più i rapporti con l'India.
PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.
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