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Discussione della proposta di legge: Norme in materia di conflitti di interesse (A.C. 1318-A).
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta di ieri.
Avverte altresì che è stata presentata la questione pregiudiziale per motivi di costituzionalità Ronconi n. 1.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
LUCIANO VIOLANTE (Ulivo), Relatore. Richiamati gli elementi di maggiore criticità della vigente normativa in tema di conflitti di interesse, rileva che la proposta di legge in discussione si prefigge di prevenire l'insorgenza di situazioni di coesistenza tra interesse pubblico ed interessi privati. Nell'illustrarne il contenuto, soffermandosi sugli aspetti più rilevanti ed innovativi, sottolinea che le disposizioni in esame si applicano anche alle autorità di governo regionali e locali. Nel ritenere opportuno istituire una specifica Autorità alla quale demandare il compito di prevenire ed eventualmente sanzionare i conflitti di interesse dei titolari delle cariche di governo, auspica che la discussione possa migliorare ulteriormente il testo in discussione.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Nel ritenere ineludibile la necessità di rivisitare la vigente disciplina in tema di conflitti di interesse, anche al fine di garantire maggiore trasparenza ed imparzialità all'azione di governo, esprime apprezzamento per la proposta di legge in discussione, che, a suo avviso, contempera le diverse esigenze rappresentate nel corso dell'iter in Commissione; giudicate inoltre infondate, in particolare, le preoccupazioni espresse in ordine all'istituto del blind trust, auspica che l'esame in Assemblea sia connotato da un sereno confronto, affinché si pervenga ad un testo equilibrato, efficace e condiviso.
DONATO BRUNO (FI). Nel ritenere che la proposta di legge in discussione presenti una gratuita valenza punitiva e violi i più elementari diritti costituzionalmente garantiti, lamenta l'introduzione di limiti arbitrari alla facoltà di accedere a cariche di governo; sottolineati, quindi, i diversi profili di illegittimità costituzionale del provvedimento, del quale auspica il rinvio in Commissione, esprime un orientamento nettamente contrario al prospettato istituto del blind trust. Rileva, infine, che ove le posizioni della maggioranza continueranno ad essere improntate ad un atteggiamento pregiudizialmente punitivo, la sua parte politica svolgerà un'azione di dura opposizione.
Pag. IVANTONIO RAZZI (IdV). Sottolineata l'importanza della certezza delle regole e della distinzione chiara tra politica ed economia, osserva che la situazione italiana è stata per troppi anni caratterizzata dalla confusione tra la sfera della politica e quella dell'economia: ritiene quindi opportuno risolvere il problema del conflitto di interessi con il più largo consenso possibile.
FRANCO RUSSO (RC-SE). Nel ringraziare il presidente della I Commissione per il proficuo lavoro svolto, che ha condotto alla stesura di un testo equilibrato ed efficace, richiama i precedenti storici del problema della separazione tra ricchezza privata e potere politico, che risale agli albori dello Stato moderno. Sottolinea, quindi, che la proposta di legge in esame non è volta ad impedire l'accesso alle cariche governative, bensì a prevenire possibili conflitti di interesse, attraverso l'affidamento ad una autorità terza del compito di sancirne la sussistenza, con un meccanismo più convincente di quello che riporta tale accertamento all'interno del circuito politico.
Nel rilevare, infine, che il testo opportunamente non affronta il tema dell'ineleggibilità, preannunzia la presentazione di proposte ulteriormente migliorative di un provvedimento sul quale il suo gruppo manifesta un orientamento complessivamente favorevole.
RICCARDO MARONE (Ulivo). Rilevato che sulla proposta di legge in esame, che giudica equilibrata, sono stati espressi giudizi negativi non adeguatamente supportati dalla conoscenza del testo, invita ad affrontare serenamente il dibattito su un tema di particolare interesse per qualsiasi democrazia.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI
RICCARDO MARONE (Ulivo). Sottolinea, quindi, l'inadeguatezza della cosiddetta legge Frattini e richiama l'evoluzione della legislazione in materia, costantemente caratterizzata dalla preminenza del criterio della prevenzione dei conflitti, ritenendo necessario un intervento organico che consenta a chiunque di ricoprire cariche pubbliche senza rinunciare alla proprietà di beni.
TANA DE ZULUETA (Verdi). Ricorda che un provvedimento in materia di conflitto di interessi è atteso da molto tempo al fine di rispondere alla duplice esigenza di tutelare la libera concorrenza, separando interessi privati ed interessi pubblici, e di tutelare il pluralismo dell'informazione con specifiche regole. Nel rilevare altresì l'inefficacia della cosiddetta legge Frattini, fa presente che un testo graduale ed equilibrato rappresenta un atto dovuto nei confronti della collettività. Pur apprezzando i miglioramenti che la proposta di legge in esame apporta alla normativa vigente, riterrebbe opportuno introdurre regole chiare per sancire l'ineleggibilità e l'incompatibilità tra il possesso di mezzi di comunicazione di massa e l'accesso a cariche di Governo.
ANGELO PIAZZA (RosanelPugno). Sottolineata la necessità di adottare una disciplina efficace in materia di conflitto di interessi, evidenzia l'inadeguatezza della cosiddetta legge Frattini; rilevato, inoltre, che il provvedimento in discussione, che giudica condivisibile, non ha carattere punitivo nei confronti del leader dell'opposizione, preannunzia la presentazione di proposte emendative ulteriormente migliorative del testo. Manifestato altresì un orientamento contrario all'eventuale estensione della prospettata disciplina al tema dell'ineleggibilità, nonché all'istituzione di una nuova autorità di garanzia, auspica che sulla proposta di legge si registri un'ampia convergenza tra i gruppi parlamentari.
FABRIZIO CICCHITTO (FI). Richiamate le iniziative, non solo di natura legislativa, assunte dalla maggioranza al solo fine di penalizzare l'opposizione, esprime l'orientamento nettamente contrarioPag. Vdel suo gruppo alla proposta di legge in discussione - segnatamente all'istituto del blind trust e alla prevista Autorità per la prevenzione dei conflitti di interessi - che rischia di escludere dalla partecipazione attiva alla vita politica del Paese gran parte del mondo imprenditoriale e professionale. Ricorda, quindi, gli interessi economici e bancari riconducibili al principale partito di maggioranza.
CARLO COSTANTINI (IdV). Nel manifestare un orientamento contrario alla proposta di legge in discussione, ne auspica una sostanziale modifica mediante il recepimento delle proposte emendative presentate dal suo gruppo.
FRANCESCO ADENTI (Pop-Udeur). Sottolineata la delicatezza della problematica in discussione, la cui trattazione è resa più complessa dall'anomalia della situazione italiana, ritiene necessario ricercare una sintesi tra libertà costituzionali e principi di etica politica. Stigmatizzato, altresì, il metodo seguito in occasione dell'approvazione della cosiddetta legge Frattini, manifesta l'orientamento contrario del suo gruppo ad una pregiudiziale contrapposizione tra maggioranza ed opposizione: nell'esprimere, pertanto, un giudizio critico sull'istituto del blind trust, auspica che nel prosieguo dell'iter si pervenga ad un'ampia convergenza parlamentare su un testo che non abbia carattere punitivo.
MAURO DEL BUE (DCA-NPSI). Ricordato che l'ascesa del leader del maggior partito di opposizione è legata alla profonda trasformazione del sistema politico italiano indotta dal potere giudiziario negli anni novanta, osserva che la proposta di legge in discussione appare palesemente ed inopportunamente contra personam, come si evince, in particolare, dagli articoli 10 e 11; auspica, quindi, la riaffermazione di una politica indipendente dai poteri forti.
MARCO BOATO (Verdi). Nel richiamare la proficua attività istruttoria della I Commissione, che ha evidenziato l'assoluta insufficienza della normativa vigente, sottolinea che la proposta di legge in discussione è conforme agli impegni assunti dalle forze politiche della maggioranza in occasione della definizione del programma elettorale. Osserva inoltre che il testo in esame opportunamente non affronta il tema del conflitto di interessi dal punto di vista delle cause di ineleggibilità, che concernono la rappresentanza politica e non l'assunzione delle cariche di Governo. Giudica inoltre condivisibile l'istituzione di un'apposita Autorità per la prevenzione dei conflitti di interesse ed auspica l'approvazione del testo in esame, che ritiene equilibrato rigoroso ed efficace.
ROBERTO COTA (LNP). Rilevato che il testo in esame appare pervaso da furore ideologico e presenta profili di incostituzionalità, ne evidenzia il chiaro intento punitivo nei confronti del leader dell'opposizione. Paventa altresì il rischio che esso incida sulla rappresentanza politica, escludendo dalla stessa gli imprenditori, in particolare piccoli e medi. Giudica quindi pessima la proposta di legge in esame, preannunziando la presentazione di proposte emendative al fine di pervenire alla stesura di un testo, fondato sul principio di trasparenza, che eviti il conflitto di interessi senza colpire la proprietà privata e senza incidere sulla rappresentanza politica.
PRESIDENTE. Sospende la seduta fino alle 15,30.
La seduta, sospesa alle 13,30, è ripresa alle 15,30.