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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Obiettivi della prima Conferenza nazionale della famiglia - n. 3-00883)
PRESIDENTE. L'onorevole Lucà ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00883 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 1).
MIMMO LUCÀ. Signor Presidente, il Governo Prodi con la finanziaria del 2007 Pag. 40ha avviato una seria politica per le famiglie con l'incremento degli assegni familiari, della no tax area e delle detrazioni, con particolare riferimento ai redditi medio bassi, con l'introduzione del fondo delle persone non autosufficienti e con il piano per l'incremento dei posti negli asili nido.
Il Governo adesso ha promosso in particolare la prima Conferenza nazionale della famiglia che si terrà a Firenze dal 24 al 26 di maggio: si tratta di un appuntamento importante per l'elaborazione di un piano nazionale per la famiglia. Le chiedo, signor Ministro, quali sono gli obiettivi di questa Conferenza. Ci sono davvero le condizioni per proseguire e investire sia in termini di risorse, sia in termini di misure, per sostenere le famiglie italiane?
PRESIDENTE. Il Ministro per le politiche per la famiglia, Rosy Bindi, ha facoltà di rispondere.
ROSY BINDI, Ministro per le politiche per la famiglia. Signor Presidente, ringrazio l'onorevole Lucà e gli altri firmatari, che ci consentono anche in questa sede di parlare dell'importante appuntamento della prima Conferenza nazionale, che ha come titolo: «Cresce la famiglia, cresce l'Italia». Sarà prestata una particolare attenzione al modello di crescita del nostro Paese, che non può dimenticare la sfida più importante, che è appunto quella della crescita demografica, e che, soprattutto, non può dimenticare la coesione sociale e l'equità come connotati fondamentali dello sviluppo e della crescita che vogliamo realizzare nel nostro Paese.
La famiglia è da tempo al centro delle preoccupazioni del Governo, come lei prima ha ricordato, ma sappiamo anche che scontiamo un ritardo di molti anni rispetto ad altri Paesi europei e proprio per questo motivo il Governo, anche ascoltando la società italiana, le parti sociali, l'associazionismo e le altre forze politiche, intende davvero realizzare finalmente una politica che abbia la caratteristica dell'organicità e della sistematicità. Tutto ciò intende farlo, come è previsto nella finanziaria, attraverso l'elaborazione di un vero e proprio piano di azione, che verrà coordinato dal Ministro per le politiche per la famiglia e che dovrà interessare tutte le amministrazioni, nonché le regioni, gli enti locali e tutto il Paese, perché occorre per la famiglia una grande alleanza anche con le parti sociali e le categorie produttive.
La Conferenza nazionale sarà un grande momento di confronto pluralista e aperto, nel quale si incontreranno istituzioni, ricercatori, professionisti, associazionismo e parti sociali per individuare le priorità di una politica per la famiglia che sappia accogliere la sfida della denatalità e dell'invecchiamento della popolazione, individuando risorse per i giovani e per le giovani generazioni che vogliono mettere su famiglia e che spesso non posso farlo a causa della mancanza di un lavoro sicuro, di una rete di servizi e soprattutto della casa. Si cercherà di rispondere, come già si è cominciato a fare con la legge finanziaria, alle esigenze economiche e sociali delle famiglie con figli - perché nel nostro Paese registriamo anche una forte povertà minorile - e si individueranno risorse aggiuntive, detrazioni fiscali, assegni familiari, nonché una forte rete di servizi, soprattutto per l'infanzia, ma anche per la famiglie che hanno problemi di stabilità (basti pensare all'aumento delle separazioni, soprattutto nei primi anni di matrimonio).
Spesso le famiglie sono lasciate sole, anche di fronte alla grande sfida della non autosufficienza e la Conferenza nazionale costituirà anche un momento per discutere di questa grande attesa da parte di tutte le parti sociali. Si tratta di un appuntamento al quale tutti sono invitati, perché tutti possano parlare e insieme possiamo scegliere.
PRESIDENTE. L'onorevole Lucà ha facoltà di replicare.
MIMMO LUCÀ. Signor Presidente, mi dichiaro soddisfatto per le considerazioni che il Ministro Bindi ha qui svolto, che dimostrano quanto il Governo consideri importante e fondamentale il ruolo della Pag. 41famiglia, non solo con riferimento alla costituzione, ma anche alla condizione reale e concreta delle famiglie in Italia , e quanto la famiglia sia importante per il benessere delle persone e delle nostre comunità e per la solidarietà tra le diverse generazioni: bisogna, pertanto, sostenere e promuovere la famiglia.
L'indagine conoscitiva che la Commissione affari sociali, da me presieduta, ha concluso proprio questa settimana, segnala che le famiglie (soprattutto quelle con figli) sono investite da difficoltà molto serie, soprattutto per quanto riguarda i costi sostenuti per crescere i figli.
Dall'indagine è emerso, altresì, che i giovani in Italia non riescono a metter su famiglia molto più di quanto capiti in Europa, per le difficoltà di trovare un lavoro stabile e una casa e per quelle relative alla rete dei servizi, in particolare per quanto riguarda la prima infanzia.
Concordo, allora, con il ministro sul fatto che occorrano ulteriori investimenti. C'è bisogno proprio di un'assunzione di responsabilità forte da parte della politica, sia del Governo, sia del Parlamento, per sostenere la famiglia, soprattutto quella con figli, la maternità e la paternità e i giovani che vogliono creare nuove famiglie.
A tal fine, credo che, anche dal punto di vista della spesa sociale, sia importante darsi un obiettivo: elevare tale spesa durante l'attuale legislatura almeno fino alla misura europea, poiché sappiamo che in Italia tradizionalmente si spende meno di quanto avvenga nel resto d'Europa.
Pongo, altresì, il problema - concludo, signor Presidente - di un fisco più attento alle famiglie numerose, di un ulteriore incremento degli assegni per i figli e di un forte investimento sui servizi per la prima infanzia.