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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Problemi occupazionali presso la Carrozzerie Bertone di Grugliasco (Torino) - n. 3-00885)
PRESIDENTE. L'onorevole Pagliarini ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00885 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 3).
GIANNI PAGLIARINI. Signor Presidente, signor Ministro questa interrogazione riprende quella presentata in quest'aula il 14 febbraio scorso e si riferisce alla vicenda dei 1.500 dipendenti della Carrozzerie Bertone di Grugliasco, in provincia di Torino, che sono attualmente in cassa integrazione.
In tale occasione, il Governo si era impegnato ad individuare soluzioni utili alla ripresa delle attività produttive dell'azienda e ricordo che comunicò che FIAT Auto aveva commissionato alla Bertone la produzione di un nuovo modello di auto. Sono passati due mesi da allora e non mi risultano atti concreti. Al contrario, sono a conoscenza del disimpegno di FIAT Auto e della presentazione di un piano industriale da parte della Bertone, in grado, a malapena, di garantire l'impiego di 300 lavoratori.
Per queste ragioni ho ripresentato l'interrogazione: per chiedere al Governo, da un lato, di verificare i motivi del disimpegno di FIAT e, dall'altro lato, di assumere un ruolo centrale di coordinamento tra tutti i soggetti interessati, finalizzato alla ripresa dell'attività produttiva e in grado di garantire il reintegro di tutti i lavoratori.
PRESIDENTE. Il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, Cesare Damiano, ha facoltà di rispondere.
CESARE DAMIANO, Ministro del lavoro e della previdenza sociale. Signor Presidente, con riferimento a quanto richiesto dall'onorevole Pagliarini in ordine alla situazione della Carrozzerie Bertone di Grugliasco, in provincia di Torino, illustro quanto comunicato dall'assessorato al lavoro della regione Piemonte, dal Ministero dello sviluppo economico (che ha seguito la vicenda aziendale nelle sue diverse fasi) e dai competenti uffici del Ministero del lavoro e della previdenza sociale.
Il gruppo Bertone, come evidenziato dall'onorevole Pagliarini, è un'azienda di notevole rilievo, che si può ben iscrivere tra quelle storiche del Paese, in quanto nata ai primi del novecento e affermatasi in tutto il mondo per i prodotti automobilistici creati. Attualmente, come è noto, la società in questione, che occupa circa millecinquecento dipendenti, sta affrontando una difficile crisi. Vorrei sottolineare, in proposito, come comunicato all'assessorato al lavoro della regione Piemonte, che l'azienda, in tutti gli incontri in sede istituzionale, si è limitata a delineare solo verbalmente le linee programmatiche di un piano industriale.Pag. 44
Gli stessi uffici hanno comunicato, inoltre, che recentemente i vertici aziendali hanno nominato un nuovo direttore generale con pieni poteri, rispetto alla costruzione di un piano industriale, teso alla prosecuzione delle attività aziendali, con l'inserimento di nuovi prodotti industriali oltre alle lavorazioni tradizionali.
In attesa della predisposizione definitiva del piano industriale e al fine di intervenire sull'attuale grave situazione occupazionale, il Ministero che rappresento ha messo a disposizione dei lavoratori della Bertone, la cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS), in deroga alla normativa vigente, ai sensi dell'articolo 1, comma 1190 , della legge finanziaria per il 2007, anche in considerazione della scadenza - nel prossimo mese di luglio - della cassa integrazione speciale per crisi aziendale, non prorogabile.
Le parti saranno, quindi, convocate presso il Ministero del lavoro e della previdenza sociale per la formalizzazione dell'accordo governativo, come richiesto dalla medesima legge. La regione Piemonte ha già convocato le parti per la giornata odierna, al fine di analizzare la situazione aziendale e sottoscrivere, come previsto dalla citata legge, l'intesa in sede istituzionale, propedeutica all'accordo, che sarà siglato presso il Ministero del lavoro e della previdenza sociale. Mi risulta da recenti comunicazioni che l'accordo, in sede locale, dovrebbe essere stato raggiunto.
Il ricorso alla CIGS, in deroga, consentirà all'azienda di definire, nei tempi tecnici necessari, quelle situazioni con altri soggetti industriali, al momento ancora in fase di interlocuzione, fondamentali per la formalizzazione del piano industriale, nel quale, unitamente ad un piano di riorganizzazione, saranno specificate allocazioni, quantità e tempistiche degli investimenti, con le conseguenti ricadute occupazionali.
È evidente che tale soluzione, oltre a fornire un congruo margine temporale per l'eventuale messa a punto, da parte della società, di un piano di rilancio, potrà garantire ai lavoratori interessati il necessario sostegno al reddito...
PRESIDENTE. Ministro...
CESARE DAMIANO, Ministro del lavoro e della previdenza sociale. Concludo, Presidente. Essa potrà consentire al Governo l'apertura di un tavolo di confronto tra le parti interessate, volto all'individuazione delle problematiche industriali e occupazionali.
PRESIDENTE. L'onorevole Pagliarini ha facoltà di replicare.
GIANNI PAGLIARINI. Signor Presidente, abbiamo voluto riproporre in quest'Assemblea la vicenda della Carrozzerie Bertone, perché questa vertenza è emblematica delle contraddizioni e delle difficoltà del nostro sistema produttivo. Parlare della Carrozzerie Bertone, infatti, significa parlare del destino di millecinquecento lavoratori e delle loro famiglie. Significa parlare di una crisi inserita in un contesto più complesso, perché si tratta una crisi di commesse e non di capacità produttiva. Significa parlare di un marchio storico - come è stato ricordato - di un patrimonio di eccellenza per l'industria automobilistica italiana e per l'immagine del made in Italy nel mondo. Ma significa anche parlare di lavoratrici e lavoratori, che lottano non per avere più ammortizzatori sociali, ma per rivendicare il diritto di poter continuare a lavorare.
Prendo atto della proroga della cassa integrazione, disposta fino al 31 dicembre 2007, che è sicuramente un dato da apprezzare. Tuttavia, signor Ministro, è chiaro che questa non costituisce la soluzione definitiva del problema. Deve essere chiaro che la crisi della Carrozzerie Bertone non è territoriale. Non possiamo abbandonare i lavoratori e le amministrazioni locali, in quanto questa crisi che investe la Carrozzerie Bertone parla a tutto il Paese e, pertanto, il Governo non può limitarsi a prenderne atto o a constatare il disimpegno della FIAT.
Fra l'altro, l'azienda torinese ha ritrovato in questi mesi un nuovo slancio del quale siamo contenti. Tuttavia, non si può nascondere che ciò è avvenuto anche grazie Pag. 45al contributo della collettività, alla quale la FIAT, forse, deve restituire qualcosa, non potendo pretendere soltanto di ricevere.
Pertanto, prendo atto con rammarico che la situazione è ancora complessa, apprezzo gli impegni del Ministro e spero che questa volta non cadano nel vuoto, come avvenuto in precedenza.