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Seguito della discussione del disegno di legge: Misure per il cittadino consumatore e per agevolare le attività produttive e commerciali, nonché interventi in settori di rilevanza nazionale (Testo risultante dallo stralcio degli articoli 28, 29, 30 e 31 del disegno di legge n. 2272, deliberato dall'Assemblea il 17 aprile 2007) (A.C. 2272-bis-A) (ore 12,30).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge: Misure per il cittadino consumatore e per agevolare le attività produttive e commerciali, nonché interventi in settori di rilevanza nazionale.
Ricordo che nella seduta del 29 maggio è stato, da ultimo, votato l'articolo 4 e sono state accantonate alcune proposte emendative.
Preso atto dell'assenza temporanea del relatore e del Governo, sospendo la seduta per cinque minuti...
LUCA VOLONTÈ. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Onorevole Volonté, ho già annunciata la sospensione della seduta e non posso concederle la parola. Alla ripresa le sarà permesso di intervenire.
La seduta è sospesa.
La seduta, sospesa alle 12,30, è ripresa alle 12,35.
PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Il presidente Volonté aveva chiesto la parola; non essendo ora presente in aula, potrà eventualmente intervenire successivamente.
Come già ricordato, nella seduta di ieri è stato da ultimo votato l'articolo 4 e sono state accantonate le seguenti proposte emendative: con riferimento all'articolo 1, gli identici emendamenti Mazzocchi 1.5 e Burgio 1.6, Fava 1.15 e 1.16, Saglia 1.212, Bernardo 1.207, Giudice 1.218, Milanato 1.51, Fava 1.17, Bonelli 1.223, Saglia 1.8 e 1.9, gli identici Saglia 1.10 e Franzoso 1.208, Lazzari 1.202, gli identici Realacci 1.210, Saglia 1.211, D'Agrò 1.216 e Fava 1.225, Germontani 1.214, nonché la votazione dell'articolo 1 e l'articolo aggiuntivo Nannicini 1.0205; con riferimento all'articolo 5, tutte le proposte emendative presentate, nonché la votazione dell'articolo e l'articolo aggiuntivo Uggè 5.01.
Avverto che le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso gli ulteriori prescritti pareri (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezioni 1 e 2).
Avverto che la Commissione ha presentato l'emendamento 6.300, che è in distribuzione. Il termine per la presentazione dei subemendamenti era fissato per le 12.
Avverto altresì che, secondo le intese intervenute tra i gruppi, i nostri lavori saranno sospesi alle 13.Pag. 27
Chiedo al relatore quali indicazioni intenda dare in ordine alla ripresa dei nostri lavori.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, proporrei di riprendere l'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 1, per le quali avevo chiesto l'accantonamento e sulle quali la Commissione può ora esprimere nuovamente il proprio parere.
PRESIDENTE. Sta bene.
(Ripresa esame dell'articolo 1 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso riferite (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 3).
Invito dunque il relatore ad esprimere nuovamente il parere della Commissione sulle proposte emendative riferite all'articolo 1, precedentemente accantonate.
ANDREA LULLI, Relatore. La Commissione formula un invito al ritiro degli identici emendamenti Mazzocchi 1.5 e Burgio 1.6, perché, nella sostanza, il contenuto di tali proposte è già presente, seppure in diversi commi, nella formulazione attuale dell'articolo 1. Quindi, chiederei ai presentatori di ritirarli, perché si tratta di disposizioni di fatto già presenti nel disegno di legge.
Confermo il parere contrario sugli emendamenti Fava 1.15 e 1.16. Formulo un invito al ritiro dell'emendamento Saglia 1.212, mentre sull'emendamento Bernardo 1.207 il parere è favorevole a condizione che venga così riformulato: «Al comma 2, dopo le parole: tra impianti, aggiungere le seguenti: e fra impianti ed esercizi».
La Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Giudice 1.218, Milanato 1.51, Fava 1.17, Bonelli 1.223 e Saglia 1.8, mentre invita al ritiro dell'emendamento Saglia 1.9, perché già ricompreso nel comma 3; in realtà anche l'emendamento Bonelli 1.223 è già ricompreso in altra parte dell'articolo.
Il parere è altresì contrario sugli identici emendamenti Saglia 1.10 e Franzoso 1.208, nonché sull'emendamento Lazzari 1.202, mentre sugli identici emendamenti Realacci 1.210, Saglia 1.211, D'Agrò 1.216 e Fava 1.225 la Commissione formula un invito al ritiro in considerazione del parere favorevole espresso sull'emendamento Germontani 1.214, che ci sembra meglio formulato: di fatto, si tratta della stessa materia.
Signor Presidente, sull'articolo aggiuntivo Nannicini 1.0205, mi riservo di proporre una riformulazione in sede di Comitato dei nove per chiedere poi un nuovo parere alla Commissione bilancio.
PRESIDENTE. E quindi rimane accantonato?
ANDREA LULLI, Relatore. Rimane accantonato per tale motivo.
PRESIDENTE. Il Governo?
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo agli identici emendamenti Mazzocchi 1.5 e Burgio 1.6.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dalla Commissione e dal Governo.
ALBERTO BURGIO. Signor Presidente, accedo all'invito al ritiro del mio emendamento 1.6.
STEFANO SAGLIA. Signor Presidente, accedo all'invito al ritiro dell'emendamento Mazzocchi 1.5, di cui sono cofirmatario.
PRESIDENTE. Sta bene.
Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.Pag. 28
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fava 1.15, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 391
Maggioranza 196
Hanno votato sì 184
Hanno votato no 207).
Prendo atto che i deputati Buontempo e Tenaglia non sono riusciti a votare e che il deputato Burgio avrebbe voluto esprimere voto contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fava 1.16, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 413
Maggioranza 207
Hanno votato sì 198
Hanno votato no 215).
Prendo atto che il deputato Buontempo non e riuscito a votare.
Passiamo all'emendamento Saglia 1.212.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dalla Commissione e dal Governo.
STEFANO SAGLIA. No, Signor Presidente, non accedo all'invito al ritiro e insisto per la votazione.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Saglia 1. 212, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 415
Maggioranza 208
Hanno votato sì 195
Hanno votato no 220).
Prendo atto che il deputato Buontempo non è riuscito a votare.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Bernardo 1.207.
Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione proposta dalla Commissione e dal Governo.
MAURIZIO BERNARDO. Sì, signor Presidente, accetto la riformulazione.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bernardo 1.207, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 422
Maggioranza 212
Hanno votato sì 415
Hanno votato no 7).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giudice 1. 218, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 430
Votanti 422
Astenuti 8
Maggioranza 212
Hanno votato sì 196
Hanno votato no 226).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Milanato 1. 51, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 425
Votanti 414
Astenuti 11
Maggioranza 208
Hanno votato sì 186
Hanno votato no 228).
Prendo atto che la deputata Formisano non è riuscita a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fava 1. 17, non accettato dalla Commissione né dal Governo...
Revoco l'indizione della votazione in quanto aveva chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fava.
Ne ha facoltà.
GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, chiedo di fare un po' di attenzione sull'emendamento 1.17 in esame. Questo è infatti un altro dei tentativi che poniamo in essere per richiamare l'attenzione sui carburanti cosiddetti «eco-compatibili». Spesso ci si riempie la bocca di questioni che attengono alla compatibilità ambientale, ai problemi del protocollo di Kyoto, e così via; poi, invece, quando ci si trova a dover entrare nel merito di scelte specifiche, com'è in questo caso, l'attenzione che il legislatore riserva a questo tipo di innovazioni tecnologiche (che attengono proprio al profilo del miglioramento della qualità dell'ambiente) è sempre piuttosto ridotta rispetto alle premesse.
Dico ciò poiché mi sembra che la proposta in esame, estendendo tale principio, costituisca un contributo di buonsenso: mi sarei dunque francamente aspettato che la Commissione, almeno in questo caso, esprimesse un parere favorevole. Del resto, siamo abituati ad avere pareri esclusivamente contrari da parte del relatore e della Commissione. Pur essendo avvezzi a questo uso, comunque, abbiamo osservato ieri il relatore tornare più volte sui propri passi ed effettuare in Assemblea taluni ripensamenti; chiediamo quindi se non vi sia un ripensamento su questa proposta emendativa.
ANDREA LULLI, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, il parere espresso può essere trasformato in un invito al ritiro, poiché abbiamo già approvato l'emendamento Sanga 1.222 che testualmente aggiunge le seguenti parole: «a promuovere la diffusione di carburanti eco-compatibili e l'efficienza energetica anche nei nuovi impianti». È dunque chiaro che la sostanza dell'emendamento è accolta. Ho forse sbagliato ad esprimere parere contrario: il tema è certamente condiviso ed esso è stato già oggetto di un voto favorevole nella seduta di ieri.
PRESIDENTE. Sta bene.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento Fava 1.17 testé formulato dal relatore.
GIOVANNI FAVA. Sì, signor Presidente: prendo atto del ripensamento della Commissione, che dà l'emendamento per assorbito. Non essendovi dunque più un parere contrario, lo ritiro.
Pag. 30
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo all'emendamento Bonelli 1.223. Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
GIUSEPPE TREPICCIONE. Annuncio che ritiro l'emendamento, signor Presidente.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Saglia 1.8, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 443
Votanti 442
Astenuti 1
Maggioranza 222
Hanno votato sì 206
Hanno votato no 236).
Passiamo all'emendamento Saglia 1.9.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
STEFANO SAGLIA. Signor Presidente, su questo tema è intervenuto il relatore con il suo emendamento, che ricostruisce le competenze statali e quelle delle regioni. Credo che il Governo non sia riuscito a trovare l'intesa su questi punti, ma sembra vi sia riuscita la Commissione. Ritiro dunque l'emendamento.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Saglia 1.10 e Franzoso 1.208, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 450
Maggioranza 226
Hanno votato sì 209
Hanno votato no 241).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lazzari 1.202, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 440
Votanti 439
Astenuti 1
Maggioranza 220
Hanno votato sì 204
Hanno votato no 235).
Passiamo agli identici emendamenti Realacci 1.210, Saglia 1.211, D'Agrò 1.216, Fava 1.225.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
GIOVANNI FAVA. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, non accolgo l'invito al ritiro poiché ritengo che, al contrario, questo argomento dovrebbe essere oggetto di riflessione quantomeno in questa sede. Con l'emendamento in esame, infatti, si propone di introdurre un principio che riteniamo sacrosanto: quello della tutela delle zone scarsamente popolate.
In una logica di redistribuzione del sistema, così come essa è concepita dal provvedimento, tali zone rischiano di essere soffocate da dinamiche di mercatoPag. 31che possono portare a considerare l'erogazione di carburante in queste aree assolutamente controproducente da un punto di vista economico-finanziario.
Crediamo che, al contrario, le zone particolarmente disagiate - a titolo esemplificativo e non esaustivo, le zone montuose - vadano in qualche modo preservate e che, in esse, il servizio debba essere considerato in quanto tale, cioè come servizio pubblico. Credo che l'erogazione di carburanti, in questi casi, si configuri non tanto come attività commerciale ma, al contrario, come attività di servizio da tutelare e garantire.
Pertanto, riteniamo che sia giusto articolare e differenziare sul territorio, per queste zone, un meccanismo ultraliberale che rischia altrimenti di compromettere, dal punto di vista della funzionalità e dell'esistenza delle strutture stesse, la presenza di questi avamposti di civiltà, rappresentati dalla presenza dei distributori di carburante.
Considerate le difficoltà, in certe zone di montagna, a raggiungere i distributori stessi e la circostanza che essi, molto spesso, sono gestiti in piccole strutture familiari, in larga misura da persone anziane che svolgono tale attività a prescindere dal fatto che sia più o meno remunerativa.
PRESIDENTE. Onorevole D'Agrò?
LUIGI D'AGRÒ. Signor Presidente, ritiro l'emendamento a mia prima firma.
Avrei preferito che il relatore avesse espresso parere favorevole sugli identici emendamenti di cui stiamo discutendo, considerando assorbito l'emendamento Germontani 1.214. Ma così non è stato, poiché il relatore ritiene che la formulazione dell'emendamento Germontani 1.214 sia migliorativa. Non so se essa sia migliorativa, ma ritengo che, comunque, la sostanza del problema risulti affrontata in maniera essenziale, anche rispetto all'emendamento 1.216 da me presentato, che quindi ritiro.
ANDREA LULLI, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANDREA LULLI, Relatore. Ringrazio l'onorevole D'Agrò, ma vorrei dire all'onorevole Fava che non vi è un parere contrario. Naturalmente, tutto è opinabile, però vorrei dire, per chiarire, che l'emendamento Germontani 1.214 non è della maggioranza. Ritengo preferibile la sua formulazione, perché, mentre la formulazione precedente degli identici emendamenti è condivisibile ma parla di «zone scarsamente servite», l'emendamento Germontani 1.214 prevede, e leggo: «al fine di assicurarne l'estensione in modo equilibrato sul territorio nazionale, le regioni possono prevedere specifici criteri di indirizzo». Esso prevede, quindi, uno spettro più ampio di regolazione dell'intervento, e appare in tal senso più utile. Questo è il motivo per cui la Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Germontani 1.214, ritenendo assorbiti i quattro emendamenti precedenti, rispetto ai quali, per il semplice fatto di venire prima nell'ordine del fascicolo degli emendamenti, devo formulare l'invito al ritiro, per un fatto di forma e non di sostanza.
GIOVANNI FAVA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIOVANNI FAVA. A questo punto, per risolvere la questione, in uno spirito collaborativo accetto di ritirare il mio emendamento, a condizione che venga presa in considerazione la possibilità di aggiungere la mia firma e quella dell'onorevole Allasia nonché - credo di interpretarne il pensiero - degli onorevoli Saglia e D'Agrò qui presenti, all'emendamento successivo nell'ordine di votazione.
PRESIDENTE. Sta bene.
Prendo atto che anche gli emendamenti Realacci 1.210 e Saglia 1.211 sono stati ritirati.
La Presidenza e l'Assemblea salutano gli studenti di una classe della scuolaPag. 32media Salvo D'Acquisto di Napoli, che stanno assistendo ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
MAURIZIO BERNARDO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MAURIZIO BERNARDO. Signor Presidente, intervengo solo per aggiungere la mia firma, così come gli altri colleghi, all'emendamento Germontani 1.214.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Germontani 1.214, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 441
Maggioranza 221
Hanno votato sì 438
Hanno votato no 3).
Passiamo alla votazione dell'articolo 1.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Saglia. Ne ha facoltà.
STEFANO SAGLIA. Signor Presidente, intervengo per esprimere la dichiarazione di voto del mio gruppo, in quanto si tratta di un tema particolarmente qualificante. Con l'articolo in esame si tenta di liberalizzare il settore della distribuzione dei carburanti. È evidente che su questo argomento vi sono interessi legittimi e rilevanti: vi è quello della grande distribuzione organizzata di poter realizzare propri impianti di distribuzione; vi sono quelli dei gestori che tentano di rimanere attori di questo mercato; vi sono infine gli interessi legittimi di coloro che producono il carburante.
Ritengo che la Commissione attività produttive sia riuscita a trovare un punto di intesa su un argomento molto delicato, sul quale il «tavolo Carpi» del Ministero dello sviluppo economico non era riuscito a raggiungere un accordo, in quanto, come ho già osservato, vi sono interessi rilevanti e in alcuni casi anche confliggenti. Pertanto credo che il risultato finale sia abbastanza soddisfacente. Si rispettano le competenze costituzionali delle regioni - e perciò si riuscirà forse ad evitare un ricorso alla Corte costituzionale da parte loro - affrontando il tema delle distanze tra i distributori di carburante e restituendo alle regioni una maggiore libertà anche per quanto riguarda gli orari di apertura e chiusura.
Annuncio quindi l'astensione del gruppo di Alleanza Nazionale sull'all'articolo 1.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Agrò. Ne ha facoltà.
LUIGI D'AGRÒ. Signor Presidente, aggiungo alcune valutazioni in merito al mancato parere favorevole su due emendamenti che, a nostro avviso, avrebbero caratterizzato in modo più preciso l'articolo in esame. Per ciò che concerne il mio emendamento 1.56, vi è una rivisitazione che affronteremo successivamente esaminando l'articolo aggiuntivo; ma mi riferisco soprattutto al mio emendamento 1.27, laddove si stabiliva la possibilità di lasciare ai gestori di impianti l'opportunità di scegliere compagnie diverse rispetto a quelle che erano state loro assegnate.
Riteniamo che tale previsione avrebbe potuto comportare effettivamente una maggiore liberalizzazione del mercato e produrre effetti vantaggiosi anche per il cittadino consumatore. Inoltre, è necessario verificare nuovamente la questione delle accise, esaminando l'emendamento accantonato. Anche per tali motivi, annuncio la nostra astensione sull'articolo 1 in esame.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fava. Ne ha facoltà.
Pag. 33
GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, dobbiamo ammettere di non essere quasi per nulla soddisfatti dell'evoluzione della discussione sull'articolo 1, e tanto meno di quello che sarà il risultato finale al quale giungeremo con questa votazione. Non siamo soddisfatti per una serie di questioni che sono non tanto di ordine «filosofico», quanto di ordine procedurale. Infatti, crediamo che questa disposizione avrebbe potuto contenere una serie di elementi oggettivi che avrebbero potuto meglio garantire anche il consumatore.
Riteniamo che la mancata approvazione del mio emendamento 1.16 sia una circostanza abbastanza grave e inquietante, che la dice lunga sulle intenzioni e sulle idee di questo Governo per quanto concerne la qualità degli impianti. Infatti, con il mio emendamento 1.16 chiedevamo che venissero stabiliti meccanismi e princìpi, in base ai quali l'apertura dei distributori di carburante fosse possibile anche in assenza di normative specifiche sulle distanze e di altri paletti, ma in un regime di concorrenza vera, da un lato, e di garanzia del consumatore, dall'altro.
Negli ultimi anni molti proprietari di impianti hanno cercato di specializzare gli stessi, di migliorare la qualità dei servizi, dando anche maggiori garanzie in termini di sicurezza, da un lato, e di qualità del servizio, dall'altro, implementando le strutture di distribuzione dei carburanti su un modello (il modello europeo) che prevede che non ci si limiti alla sola pompa di benzina, ma che ad essa corrispondano una serie di servizi e strutture adeguate per il pubblico.
Ritenevamo, a questo punto, che fosse logico introdurre, almeno in questa fase, una serie di paletti per cui ad un soggetto che si proponesse di erogare carburante venisse imposto il rispetto di una serie di normative (che abbiamo citato, e non ci sembra di aver detto nulla che potesse stravolgere il provvedimento) in materia territoriale, urbanistica, ambientale, di sicurezza stradale e di prevenzione incendi. Il rischio è che domani qualcuno si metta davvero sul bordo della strada con il fusto di benzina comprato da qualcun altro nelle vicinanze, come spesso succede in paesi non evoluti, e liberamente possa esercitare la propria attività commerciale.
Crediamo che il provvedimento in esame rischi di andare ulteriormente a peggiorare la qualità degli impianti. Avremmo voluto più coraggio, da questo punto di vista, e meno populismo. Si è privilegiata una logica di propaganda spicciola sul provvedimento e si è poco guardato alla qualità dei servizi erogati e a ciò che costituisce il bene principale (che riteniamo prevalente, a prescindere dal costo del carburante): la tutela del consumatore.
Per questo motivo annuncio il voto contrario del gruppo della Lega Nord sull'articolo 1.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bernardo. Ne ha facoltà.
MAURIZIO BERNARDO. Signor Presidente, intervengo brevemente per esprimere e motivare l'astensione del mio gruppo sull'articolo 1 di questa «lenzuolata», come viene definita in numerose occasioni.
Devo riconoscere che la Commissione, evidentemente anche con il contributo determinante della nostra formazione politica, ha apportato alcune modifiche al testo che sono state accolte e recepite e, pertanto, cogliamo positivamente lo sforzo compiuto. Nel modificare l'articolo 1, abbiamo corretto l'indirizzo del Governo su una materia così delicata, che vede, da una parte, un ruolo importante dei consumatori e, dall'altra, il sistema della grande e piccola (purtroppo) distribuzione, nonché su ciò che significhi un sistema produttivo adeguato a rispondere alle esigenze che i consumatori mostrano puntualmente ed anche sul coinvolgimento degli enti locali. Avremmo preferito che fossero stati accolti anche ulteriori emendamenti che indubbiamente avrebbero migliorato il testo. Per questo motivo, annuncio l'astensione del gruppo di Forza Italia sull'articolo 1.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo, personale l'onorevole Raisi. Ne ha facoltà.
ENZO RAISI. Signor Presidente, ho chiesto di parlare, nella fase conclusiva dell'esame dell'articolo 1, per rimarcare un dato spiacevole. Abbiamo cercato di dare un contributo positivo presentando una serie di emendamenti. Tra gli altri, ve ne era uno, l'emendamento Saglia 1.8, che coglieva l'opportunità di aprire nuovi distributori di carburante, cercando di collocare all'interno di essi tutta una serie di carburanti ecologici come il GPL, l'idrogeno e le miscele, in sintonia con una politica di attenzione nei confronti dell'ambiente.
Il Governo, in Commissione, ed anche una parte della maggioranza avevano accolto con attenzione la nostra richiesta e la discussione dell'emendamento, successivamente riproposto in questa sede, era stata sospesa. Il relatore aveva proposto di risolvere il problema, ma, alla fine, l'emendamento è stato bocciato senza alcun tipo di intervento. Credo, pertanto, che ancora una volta si tratti di una scelta illogica, data anche l'opportunità da noi evidenziata. Vi è poca coerenza negli atti che state compiendo e tra ciò che fa un Ministero rispetto ad un altro.
Questa era la grande opportunità per imporre carburanti ecologici ai nuovi distributori: l'avete persa, e ce ne dispiace.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Buontempo. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, ferma restando la stima e l'ammirazione verso il collega Saglia, che ben rappresenta Alleanza Nazionale nel Comitato dei nove, voterò contro l'articolo in esame, a titolo personale. Viviamo in un Paese in cui vi sono oltre 8 mila comuni; di questi, oltre 5 mila sono piccole realtà municipali che vivono e sono ancora città aperte perché vi sono piccole attività commerciali, che spesso non danno neppure grandi guadagni, però consentono a quei comuni di avere delle luci accese, di avere una persona a cui rivolgersi...
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo...
TEODORO BUONTEMPO. ...di avere la possibilità di una risorsa che domani sarà utilissima per far ritornare ad abitare quei comuni. Pensare che nelle immediate vicinanze o all'entrata di quei comuni ci possa essere un distributore di benzina che possa vendere tutto, significa uccidere il piccolo commercio nelle migliaia di comuni italiani. Non è questa la liberalizzazione che serve al Paese ...
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo...
TEODORO BUONTEMPO. Per tali motivi ritengo questo articolo e questa impostazione estremamente dannosi per tutti i piccoli comuni e per tutto il piccolo commercio, e dunque esprimerò un convinto voto contrario.
PRESIDENTE. Saluto gli studenti dell'Istituto tecnico commerciale Oberdan di Treviglio e del Liceo scientifico Boggio Lera di Catania, che stanno assistendo ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 448
Votanti 282
Astenuti 166
Maggioranza 142
Hanno votato sì 254
Hanno votato no 28).Pag. 35
Prendo atto che l'onorevole Buontempo non è riuscito a votare e che avrebbe voluto esprimere voto contrario.