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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Interventi relativi ai programmi di Trenitalia e di Rete ferroviaria italiana in ordine al servizio offerto nella regione Sicilia - n. 3-00920)
PRESIDENTE. Il deputato Mario Ricci ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00920 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 13).
MARIO RICCI. Signor Presidente, Ministro Bianchi, questa è la terza interrogazione sul tema dei trasporti in Sicilia presentata dal gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea nel giro di poche settimane.
Domani, a Capo d'Orlando, città della provincia di Messina, si svolgerà una manifestazione di importanti forze sociali, sindacali e politiche, per esprimere la preoccupazione circa il ridimensionamento del trasporto ferroviario nell'isola. Tale ridimensionamento ha fatto esplodere - lei la conosce bene - in tutta la sua gravità la vertenza dello Stretto; in aggiunta, esso sta investendo, oltre alla navigazione, tutti i settori dell'indotto ferroviario, creando gravi ripercussioni al trasporto interno e ai collegamenti con l'isola.
È stato annunciato un piano d'impresa del gruppo Ferrovie dello Stato che sembra comportare nuovi tagli, soprattutto ai treni di lunga percorrenza, a partire dal prossimo giugno, con l'entrata in vigore del nuovo orario estivo. Su tale piano di impresa - lo abbiamo chiesto a lei e lo ricordiamo oggi - vi dovrà essere un confronto quanto meno con la IX Commissione trasporti della Camera dei deputati. Le chiediamo, in particolare, di mantenere l'impegno per la preventiva conoscenza dei materiali sui quali effettuare un confronto in quella sede.
Le domandiamo, dunque, come intenda intervenire per porre fine a questo processoPag. 21di ridimensionamento del trasporto in una realtà territoriale così significativa.
PRESIDENTE. Il Ministro dei trasporti, Alessandro Bianchi, ha facoltà di rispondere.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, l'interrogazione dell'onorevole Ricci riguarda tre punti che affronterò in sequenza. Il primo è la ventilata soppressione di servizi ferroviari, a decorrere dal cambio di orario del 10 giugno prossimo, in particolare sui treni a media e lunga percorrenza delle tratte Messina-Palermo e Messina-Catania.
Faccio presente, in proposito, che i treni in questione sono regolati da contratto di servizio fra Ministero e Trenitalia, in quanto considerati economicamente non remunerativi. Tale contratto risente quest'anno degli effetti del drastico ridimensionamento di risorse intervenuto con la legge finanziaria per l'anno 2006, che ha ridotto le disponibilità da 158 milioni a 121 milioni di euro, con una diminuzione pari a 37 milioni di euro.
Tale ammontare è stato reso noto a fine luglio con decreto del Ministro dell'economia. Pertanto, Trenitalia si è attivata, a partire da settembre, per rimodulare l'intera offerta da contrattualizzare per l'anno 2007 in ragione delle nuove risorse disponibili.
La conseguenza, rispetto agli anni precedenti, è stata il ridimensionamento del numero di servizi contrattualizzati, che ha riguardato anche alcuni treni di interesse della regione Sicilia. Tale rimodulazione è stata effettuata da Trenitalia sulla base di razionalizzazione di rotte, considerando quelle in cui gli effetti e i risultati economici erano particolarmente negativi e minimizzando, per quanto possibile, l'impatto sull'utenza.
Nel gennaio 2007, l'impresa ferroviaria ha formulato una proposta per la Sicilia che prevede la trasformazione di due coppie di treni espressi (la coppia di treni espressi Palermo-Siracusa-Roma sarà sostituita dalla coppia Palermo-Roma, e la Palermo-Siracusa-Roma dalla Siracusa-Roma: il servizio, dunque, dovrebbe rimanere sostanzialmente inalterato sulle lunghe percorrenze) e la soppressione, invece, di una coppia di intercity notte (con un riversamento di posti a sedere sulle altre due coppie di cui ho parlato in precedenza).
Faccio presente che una programmazione diversa rispetto a questa - che è una riduzione di fatto - potrà essere assicurata solo attraverso nuove risorse, e nell'ambito del piano generale di programmazione del servizio ferroviario che è in discussione. A tale proposito, onorevole Ricci, confermo l'impegno non solo del Ministro, ma dell'intero Governo, alla sua presentazione (che ha già portato ad un primo incontro) ai sindacati e alle Commissioni trasporti della Camera e del Senato: in questo ambito, dovremo e potremo ridiscutere l'intero assetto dei servizi.
Quanto al secondo punto, quello relativo alle stazioni, posso invece assicurare che non vi sono programmi di chiusura, ma di innovazione tecnologica: in base a tali programmi, se dovessero verificarsi situazioni di esubero di personale, esso sarà comunque ricollocato nell'ambito di altri servizi.
Per quanto riguarda, infine, la questione dello Stretto, l'onorevole Ricci sa qual è l'impegno del Ministero in questa direzione. È aperto un tavolo per ridiscutere due aspetti: l'adeguamento funzionale e la sicurezza.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Concludo, Presidente. È stato compiuto un primo passaggio con l'emanazione di tabelle di armamento e il giorno 5 vi sarà un confronto su questo punto con le organizzazioni sindacali.
PRESIDENTE. Il deputato Mario Ricci ha facoltà di replicare.
MARIO RICCI. Signor Presidente, mi ritengo parzialmente soddisfatto dalla risposta del Ministro, perché siamo preoccupatiPag. 22che si possa sviluppare, in quella realtà territoriale, una nuova cultura che punti a rivolere il ponte. Abbiamo vinto questa battaglia, ma, se si procede con tali indirizzi, la gente alla fine rivendicherà il ponte, poiché i servizi di trasporto ferroviario e di traghettamento saranno ridimensionati.
Riteniamo, quindi, che si debbano arrestare i processi di aziendalizzazione che prescindono dalle caratteristiche di un servizio sociale così complesso e significativo come il trasporto. Dobbiamo, invece, rispondere ad un diritto universale quale quello alla mobilità di un'intera collettività.
Rischiamo, come Governo dell'Unione e movimento contro il ponte, di subire un boomerang, se non si arrestano tali processi. Del resto, signor Ministro, la legge finanziaria per il 2007 ha fornito, in questa direzione, alcuni orientamenti ed anche alcune risposte.
Le risorse accumulate per l'eventuale avvio della realizzazione del ponte sono state, infatti, finalizzate a migliorare gli assetti infrastrutturali della realtà della Sicilia e della Calabria.
Vogliamo che il Governo proceda celermente in questa direzione, per dare un segnale molto netto alle popolazioni di quei territori. Diversamente, si rischia una marginalizzazione della Sicilia e della Calabria in relazione al delicato problema dei trasporti e del servizio di traghettamento, ponendo di fatto la Sicilia ai margini di un Paese che sembra aver deciso, qualora si proceda su questa strada, di scegliere due modi di intendere il trasporto collettivo: da un lato, l'alta velocità, da consegnare, probabilmente, anche alla gestione delle imprese private, dall'altro lato, collegamenti da terzo mondo per emarginare ancora di più le zone povere del Paese.
PRESIDENTE. La prego, deve concludere.
MARIO RICCI. Mi auguro che lei, signor Ministro, il 5 giugno risolva anche un problema così serio per la sicurezza qual è il dimensionamento dell'equipaggio addetto al trasporto dei passeggeri e dei mezzi sui traghetti.