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Si riprende la discussione del disegno di legge A.C. 2272-bis-A.
(Ripresa esame dell'articolo 1 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Riprendiamo dunque l'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 1
(Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 5).
Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ANDREA LULLI, Relatore. La Commissione formula un invito al ritiro dei subemendamenti Nannicini 0.1.0300.1, Saglia 0.1.0300.2 e 0.1.0300.3. La Commissione raccomanda, poi, l'approvazione del proprio articolo aggiuntivo 1.0300.
Ricordo infine che l'articolo aggiuntivo Nannicini 1.0205 sarebbe precluso in caso di approvazione dell'articolo aggiuntivo 1.0300 della Commissione.
PRESIDENTE. Il Governo?
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Faccio presente che assiste ai lavori dalle tribune una classe della scuola elementare Bafile di Montorio al Vomano, in provincia di Teramo. La Presidenza e l'aula vi salutano (Applausi).
Passiamo alla votazione del subemendamento Nannicini 0.1.0300.1.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
ROLANDO NANNICINI. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROLANDO NANNICINI. Signor Presidente, prima di esprimermi in merito alla richiesta formulata dal relatore circa il ritiro del mio subemendamento 0.1.0300.1 credo sia corretto, per la Camera, per il Governo e anche per la Presidenza, fare una cronistoria della legislazione vigente sul prezzo del petrolio, del carburante e sulle accise.
Un decreto-legge del Governo, presentato nel lontano 1999 e convertito nella legge n. 496 del 1999, all'articolo 1, comma 2, prevede proprio ciò che ho proposto in questo subemendamento, perché stabilisce che: «Con decreto del Ministro delle finanze, di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e con il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, le aliquote delle accise di cui al comma 1 sono variate, in aumento o in diminuzione, tenuto conto dell'andamento dei prezzi internazionali del petrolio greggio, in modo da compensare la conseguente incidenza dell'imposta sul valore aggiunto».
Quindi, è in vigore una vecchia disposizione, che nessuno ha abrogato, che dava un certo indirizzo di lavoro anche ai governi che si sarebbero succeduti alla guida del Paese successivamente alla sua approvazione. Ovviamente, i Governi di centrodestra non si sono attenuti a tale disposizione (ricordo, in proposito, una nostra interrogazione presentata l'8 marzo 2005), ma anche il Governo di centrosinistra, con la legge finanziaria per l'anno 2007 ha creato un meccanismo di recupero dell'aumento dell'IVA sull'aumento del prezzo internazionale del greggio, in virtù di quanto disposto dal comma 362, che - lo ricordo a tutti - prevede che il maggiore gettito fiscale derivante dall'incidenza dell'imposta sul valore aggiunto sui prezzi di carburanti e combustibili di origine petrolifera sia destinato, nel limite di 100 milioni di euro annui, alla costituzione di un fondo «a copertura di interventi di efficienza energetica e di riduzione dei costi della fornitura energetica per finalità sociali».
Dei 100 milioni indicati, 89 vengono destinati, dal comma 353, alle spese documentate sostenute entro il 31 dicembre per la sostituzione di frigoriferi, congelatori e loro combinazioni con analoghi apparecchi di classe energetica e 11 - 22 miliardi delle vecchie lire - vengono destinati a interventi di carattere sociale per il riscaldamento degli anziani e dei bisognosi, con interventi dei comuni, da concordare con decreto successivo.
Quindi è molto sorprendente un parere, da parte della Commissione bilancio e del Governo, che evidenzia l'assenza di copertura, perché ci sono già precedenti legislativi che contraddicono tale parere. Non è corretto dire «può»; è un meccanismo che, se si supera il 2 per cento, determinaPag. 19la tutela dell'anticiclicità delle entrate, perché può darsi che il Governo abbia meno entrate in qualche altro settore e quindi le può compensare con quelle, già con il 2 per cento; se aumenta solo del 2 per cento si può fare. È quanto prevede il mio subemendamento.
Affermare che non c'è copertura e invitare al ritiro contraddice gli interventi già previsti dai commi 362, 363, 364 della legge finanziaria per l'anno 2007, esaminata, peraltro, dallo stesso Parlamento. Quindi, come si potevano spendere 200 milioni se non si sapeva quale sarebbe stato il flusso del mercato del petrolio? Sono 11 i milioni previsti per i cittadini. Riteniamo, che come iniziativa parlamentare la norma in esame sia già stata presentata in termini positivi anche dalla stampa perché finalmente si parla di tutela reale dei cittadini che fanno rifornimento di benzina e acquistano il gasolio.
Ritengo che non si possa dire: «può»; infatti, la previsione del subemendamento fa riferimento all'aumento di 2 punti percentuali. Quindi, insisto per la votazione del mio subemendamento, che spero verrà approvato dall'Assemblea.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giudice. Ne ha facoltà.
GASPARE GIUDICE. Signor Presidente vorrei informare l'Assemblea su un dibattito che si è tenuto stamattina in Commissione bilancio, a difesa, proprio da parte mia, del subemendamento dell'onorevole Nannicini 0.1.0300.1. Stamattina, in Commissione bilancio, il Governo, rappresentato dal sottosegretario Sartor, ha dato il «nullaosta» all'articolo aggiuntivo 1.0300 della Commissione, esprimendo invece parere contrario sui subemendamenti Nannicini 0.1.0300.1 e Saglia 0.1.0300.3.
Ma, al di là delle valutazioni, che condivido, dell'onorevole Nannicini - non comprendo quali problemi di copertura motivino il parere contrario espresso sul subemendamento Nannicini 0.1.0300.1 - vorrei che l'Assemblea riflettesse su un punto, che trovo estremamente importante.
L'articolo aggiuntivo 1.0300, così come formulato dalla Commissione, recita testualmente: «Per la tutela del cittadino consumatore, senza oneri per il bilancio dello Stato, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro dell'economia e delle finanze, le aliquote delle accise sui prodotti energetici usati come carburanti ovvero come combustibili per riscaldamento per usi civili possono essere diminuite al fine di compensare le maggiori entrate IVA derivanti dalle variazioni del prezzo internazionale del greggio (...)». Quindi, «possono» essere diminuite, mentre l'onorevole Nannicini propone che le parole «possono essere» diventino «vengono», cioè una certezza.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, questa formulazione la vedrei bene in un ordine del giorno che impegna il Governo, ma un Parlamento che legifera affermando che il Governo «può» o «non può»... Credo che il Governo debba stabilire principi (si può, non si può, si potrebbe), ma non attraverso una decisione che non spetta al Parlamento, che sulle sue decisioni è sovrano. Credo che ciò sia un fatto molto importante e che non esista la problematica di copertura posta dal Governo. Invito pertanto il Parlamento intero - che auspico approvi il subemendamento dell'onorevole Nannicini 0.1.0300.1 - a stabilire il principio che un Parlamento deve legiferare su certezze e non deve approvare una legge che altro non è che un «manifesto» che demanda al Governo e alle deleghe legislative l'esecuzione di questa norma, che - lo ripeto - altro non è che una «legge manifesto». Diamo certezza, approvando il subemendamento Nannicini 0.1.0300.1, che darebbe alla norma un valore importante e significativo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Agrò. Ne ha facoltà.
LUIGI D'AGRÒ. Signor Presidente, il problema delle accise sui carburanti èPag. 20stato sollevato da un mio precedente emendamento e successivamente c'è stata una discussione in aula per formularlo meglio, per trovare un giusto coordinamento con tutto il quadro normativo. Credo che quanto ha poc'anzi riferito l'onorevole Giudice sia conforme allo spirito col quale avevamo proposto all'Assemblea la «sterilizzazione» delle accise. Effettivamente, pur apprezzando il lavoro del relatore, laddove ricorre il termine «possono», effettivamente c'è una aleatorietà che, in qualche modo, condiziona il concetto delle possibili entrate. Un Governo in difficoltà, certamente, per quanto riguarda le entrate, immediatamente le incamera e quel «possono» lo fa a titolo personale ed a proprio favore.
Quindi, credo che la precisazione prevista dal subemendamento dell'onorevole Nannicini 0.1.0300.1, con il ricorso al termine «vengono», sia più conforme al percorso che pensavo trovasse completamento anche nella posizione del Governo e del relatore.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Saglia. Ne ha facoltà.
STEFANO SAGLIA. Signor Presidente, l'estate scorsa il Ministro Bersani aveva dichiarato - e le sue dichiarazioni avevano trovato eco su tutte le prime pagine dei giornali - che il Governo italiano non sarebbe più stato cointeressato all'aumento del prezzo del greggio; egli aveva detto, cioè, come esponente politico di un Governo di sinistra, e quindi di un Governo attento alle fasce sociali deboli, ai risparmiatori e a coloro - ossia tutti - che utilizzano la benzina: guardate che quando ci sono le speculazioni sul prezzo del petrolio il Governo italiano di sinistra non è cointeressato.
E aveva inventato questo strumento, che, come giustamente rilevava l'onorevole Nannicini, era già stato introdotto dal primo Governo Prodi del 1996-1997. Peccato che il Governo di sinistra, dopo aver dichiarato di non stare dalla parte dei «giganti» del petrolio, che fanno le speculazioni internazionali sul greggio, e quindi di voler «sterilizzare» l'IVA, ha inserito il provvedimento su tale materia nel disegno di legge Bersani al Senato, lo ha poi espunto da esso, lo ha reinserito nella legge finanziaria, lo ha, infine, scritto in maniera talmente equivoca che non funziona più, perché la disciplina si riconduce al livello del prezzo del barile di petrolio introdotto nel DPEF, vale a dire 75 dollari; il risultato è che la misura non è mai entrata in vigore. Ora, l'onorevole Nannicini, con giusta intuizione, lo propone all'Assemblea, il relatore fa quello che può, essendo persona seria, ma ovviamente ascolta il Governo, la Commissione bilancio ci mette del suo: morale della favola, stiamo varando una norma che è poco più che una «norma-manifesto», che non entrerà mai in vigore, che non ridurrà mai le accise e il prezzo del carburante per i consumatori. Mi sia consentito dire che, giacché in sede di Comitato dei nove avevamo chiesto al Governo, qualora avessimo ritirato le nostre proposte emendative, di accettare almeno un ordine del giorno che desse qualche indirizzo in materia, e poiché non ci è stato concesso neppure questo, non possiamo ritirare le nostre proposte emendative e certamente voteremo a favore anche di quella del collega Nannicini.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Ventura. Ne ha facoltà.
MICHELE VENTURA. Signor Presidente, prendo la parola per annunciare che il gruppo dell'Ulivo voterà a favore del subemendamento Nannicini 0.1.0300.1, giacché il testo della Commissione, integrato dal subemendamento in esame, rende più netto il percorso che intendiamo percorrere sulla questione delle accise.
L'obiezione principale del Governo era relativa al governo del ciclo. Il subemendamento Nannicini in questione nulla toglie alla possibilità per il Governo di governare il ciclo nelle varie fasi; determina però un punto fermo di raffreddamento su tale punto, lungamente discusso.Pag. 21Esso ci sembra che renda più chiara la possibilità di intervento al Governo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Raiti. Ne ha facoltà.
SALVATORE RAITI. Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, in relazione al subemendamento in esame ritengo che si possa esprimere un giudizio positivo. Le precisazioni appena fatte dall'onorevole Ventura, nonché il dibattito che si è svolto in aula e in Commissione inducono a concludere che la norma, integrata dal subemendamento Nannicini 0.1.0300.1, abbia una cogenza più rituale, perché la scelta del Parlamento vincola il Governo ad atteggiamenti precisi e stringenti.
Posto che l'obiettivo è quello di far fronte agli sbalzi del prezzo alla pompa dei carburanti, di perseguire la tutela del cittadino consumatore e la possibilità di evitare oscillazioni (che sono immediatamente recepite quando vanno nella direzione dell'aumento, mentre quando vanno nella direzione opposta non lo sono), il subemendamento in esame conduce ad una regolamentazione più chiara e dà comunque la possibilità al Governo di intervenire quando si presentano casi eccezionali. L'obiettivo principale, che è quello della tutela del cittadino consumatore, viene centrato con la correzione appena fatta, che tra l'altro è stata più volte, ripeto, oggetto di discussione. Credo che si debba andare in questa direzione. Pertanto preannunzio il voto favorevole sul subemendamento in esame da parte del gruppo Italia dei Valori.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Della Vedova. Ne ha facoltà.
BENEDETTO DELLA VEDOVA. Signor Presidente, intervengo per richiamare l'attenzione dei colleghi su una questione che va oltre il merito del tema delle accise. Stiamo discutendo del termine «possono», e dunque di una scelta che l'articolo aggiuntivo vorrebbe riservare al Governo. In realtà, essendo le accise materia fiscale, ed essendo tale materia riservata alla legge a norma dell'articolo 23 della Costituzione, temo che ci si stia incamminando in un piccolo percorso incostituzionale, vale a dire delegare al Governo la possibilità o meno di intervenire sulla materia fiscale. Chiedo al relatore di considerare la questione e di ritirare la proposta emendativa.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, modificando il parere precedentemente espresso, sul subemendamento Nannicini 0.1.0300.1 il Governo si rimette all'Assemblea.
PRESIDENTE. Sta bene. Il relatore?
ANDREA LULLI, Relatore. Alla luce del dibattito, modificando il precedente avviso, esprimo parere favorevole.
PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Nannicini 0.1.0300.1, accettato dalla Commissione, sul quale il Governo si è rimesso all'Assemblea, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 442
Votanti 438
Astenuti 4
Maggioranza 220
Hanno votato sì 438).Pag. 22
Passiamo al subemendamento Saglia 0.1.0300.2.
Prendo atto che i presentatori non accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore. Ricordo che la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Salerno. Ne ha facoltà.
ROBERTO SALERNO. Signor Presidente, desidero richiamare l'attenzione dell'Assemblea - non so se qualche collega lo ha già fatto prima di me - sulla protesta che da giorni e giorni tutti i dipendenti del Pubblico registro automobilistico stanno tenendo davanti alla Camera. Si tratta di una protesta sulla quale davvero vorrei richiamare l'attenzione dell'Assemblea e dei colleghi, poiché essa è assolutamente giustificata. Con un solo articolo di quattro righe, infatti, viene offesa la dignità dei lavoratori del PRA: attraverso quattro righe si dispone l'abolizione del PRA e decine di migliaia di lavoratori vengono trasferiti senza certezza di posizione e di sede di lavoro. Questa è un'offesa al lavoro ed alla dignità dei lavoratori!
Chiedo dunque a tutta l'Assemblea, e soprattutto al relatore Lulli ed al Governo, che questo articolo sia stralciato dal disegno di legge, poiché la protesta dei dipendenti del PRA è assolutamente giustificata e ad essa va tutta la mia solidarietà. Chiedo inoltre al Presidente che si faccia interprete di questa protesta sacrosanta.
PRESIDENTE. Non essendo stato accolto l'invito al ritiro, il parere della Commissione e del Governo sul subemendamento Saglia 0.1.0300.2 deve intendersi contrario.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rocchi. Ne ha facoltà.
AUGUSTO ROCCHI. Signor Presidente, dal momento che l'onorevole Salerno è intervenuto non sul subemendamento al nostro esame, ma per parlare della lotta dei lavoratori del PRA che si trovano fuori dai palazzi della Camera, mi aspetto che egli voti l'emendamento presentato dai gruppi di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea e dei Comunisti Italiani con il quale intendiamo sopprimere la disposizione relativa al personale del PRA.
ROBERTO SALERNO. Assolutamente sì!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Affronti. Ne ha facoltà.
PAOLO AFFRONTI. Signor Presidente, vorrei ricordare che un emendamento analogo è stato presentato in Commissione e che esso è stato respinto.
PRESIDENTE. Dal momento che quella sollevata è questione che attiene ad altro e successivo argomento, invito i colleghi a concentrarsi sul subemendamento Saglia 0.1.0300.2 al nostro esame.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Saglia 0.1.0300.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 444
Votanti 442
Astenuti 2
Maggioranza 222
Hanno votato sì 206
Hanno votato no 236).
Passiamo al subemendamento Saglia 0.1.0300.3. Prendo atto che il presentatore non accede all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Saglia 0.1.0300.3, non accettatoPag. 23dalla Commissione né dal Governo, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 446
Maggioranza 224
Hanno votato sì 202
Hanno votato no 244).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.0300 della Commissione, nel testo subemendato, accettato dal Governo
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 451
Votanti 364
Astenuti 87
Maggioranza 183
Hanno votato sì 362
Hanno votato no 2).
Prendo atto che il deputato D'Ambrosio non è riuscito a votare.
Avverto che il successivo articolo aggiuntivo Nannicini 1.0205 risulta così assorbito.
Chiedo al relatore come intenda procedere.
ANDREA LULLI. Relatore. Signor Presidente, propongo di passare all'esame dell'articolo 7.
PRESIDENTE. Sta bene.