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Si riprende la discussione.
(Esame di un ordine del giorno - A.C. 1609)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'unico ordine del giorno presentato (Vedi l'allegato A - A.C. 1609 sezione 4).
Invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
SERAFINO ZUCCHELLI, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor presidente, pur nel dovuto rispetto del parere dell'Authority, che viene riportato nell'ordine del giorno Poretti n. 9/1609/1, riteniamo che la sua approvazione sarebbe contraddittoria rispetto alla volontà che il Governo ribadisce oggi di volere giungere, nel tempo più rapido possibile, all'approvazione della riforma degli ordini professionali.
Pag. 11PRESIDENTE. Quindi, il Governo non accetta l'ordine del giorno Poretti n. 9/1609/1?
SERAFINO ZUCCHELLI, Sottosegretario di Stato per la salute. No, signor Presidente, non lo accetta.
PRESIDENTE. Chiedo alla deputata Poretti se insista per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/1609/1, non accettato dal Governo.
DONATELLA PORETTI. Sì, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DONATELLA PORETTI. Vorrei davvero un po' di attenzione sul mio ordine del giorno. Lo chiedo a tutti, sia a destra, sia a sinistra. So benissimo che avete approvato, nella scorsa legislatura, la legge che ha previsto la delega di cui oggi si chiede la proroga dei termini.
Con quel provvedimento si chiedeva l'istituzione di nuovi ordini professionali e il Governo Berlusconi e il Parlamento di allora lo sottoposero al parere dell'Autorità antitrust.
L'ordine del giorno che in questo momento il Governo sta respingendo riporta fedelmente, in buona parte, il parere dell'Antitrust (lo sottolineo: si tratta dell'authority a cui spesso molti liberali, che siedono alla mia sinistra e, quindi, nella destra dell'emiciclo, si richiamano).
Ebbene, l'Antitrust scrisse testualmente: «Si rileva che la costituzione di nuovi ordini professionali e dei relativi albi provoca una significativa restrizione della concorrenza, comportando limitazioni all'entrata di nuovi operatori»; ed inoltre: «Non sembrano sussistere asimmetrie informative tali da giustificare una limitazione della concorrenza attraverso l'imposizione di barriere all'accesso nel relativo mercato». Ciò significa che si chiede di non istituire nuovi ordini professionali. Essi possono essere istituiti solo laddove esista realmente un problema per il consumatore, un'asimmetria informativa, e quindi a favore del consumatore è riconosciuta la possibilità di creare nuovi ordini.
Non era questo il caso. Ciò fu scritto dall'Antitrust nel 2004 che, successivamente, rese un altro parere, sempre in queste materie, scrivendo che non si rilevava neppure la necessità di ulteriori albi per l'attività di informazione scientifica e per gli informatori scientifici del farmaco. È inutile soffermarsi a ricordare quante sono le proposte di legge (le più incredibili!) che chiedono l'istituzione degli albi più assurdi. Si potrebbe veramente fare un elenco che ha dell'incredibile: dagli ex parlamentari agli agenti dello spettacolo, ed anche gli artisti, i cuochi, i tecnici di riabilitazione equestre, gli statistici, i pianificatori urbanistici, addirittura gli esercenti gli spettacoli pirotecnici. Siamo in un'Italia in cui si vuole creare un'infinità di nuovi albi professionali, che - lo ripeto - costituiscono una limitazione all'ingresso per l'esercizio di una professione.
Abbiamo sentito interventi, poco fa, che dicevano che oggi vi sono dei ciarlatani perché non esistono i relativi ordini professionali; si dice che oggi gli ostetrici e gli infermieri sono dei ciarlatani! Vi rendete conto della responsabilità di quello che state dicendo? Oggi vi sono persone che studiano e che esercitano la professione nel sistema sanitario pubblico e dall'opposizione si dice che sono dei ciarlatani...
LUCA VOLONTÈ. Ma chi l'ha detto (Commenti del deputato Di Virgilio)?
DONATELLA PORETTI. ... perché non esiste l'ordine professionale! Ma di cosa state parlando? Ci siete mai andati negli ospedali? O forse andate soltanto all'estero, nelle cliniche all'estero, dove non ci sono gli ordini professionali?
Questo ordine del giorno, con cui si impegna il Governo a tenere conto delle indicazioni fornite dall'Antitrust - non a seguirle pedissequamente - viene rifiutato dal Governo davvero in maniera incredibile.
Il Governo ha dichiarato di essere contrario a tenere conto delle indicazioniPag. 12dell'Antitrust: davvero complimenti! Mi auguro davvero che su questo ordine del giorno ci sia un po' di riflessione dei singoli deputati a livello personale e che sia approvato (Applausi dei deputati del gruppo La Rosa nel Pugno e di deputati del gruppo L'Ulivo).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Di Girolamo. Ne ha facoltà.
LEOPOLDO DI GIROLAMO. È vero - come appena affermato dall'onorevole Poretti - che nella passata legislatura l'Antitrust formulò quel parere. Tuttavia, il Senato e la Camera, dopo un'istruttoria molto lunga, approvarono, all'unanimità e sulla base di altre valutazioni, la legge n. 43 del 2006: in primo luogo, per la disparità che vi è all'interno delle ventidue tipologie di professionisti sanitari (alcune erano provviste di albi e ordini, mentre altre no).
In secondo luogo, il CNEL affermò in un documento, dopo una lunga riflessione, che i settori della salute e della giustizia possono essere opportunamente regolati anche attraverso albi ed ordini in quanto vi si svolgono attività caratterizzate da rischi di danno sociale conseguente ad eventuali prestazioni non adeguate e, quindi, siamo in presenza di un interesse costituzionalmente rilevante da tutelare.
Infine, la Commissione europea e il Consiglio europeo avevano escluso proprio i servizi sanitari dall'applicazione delle direttive sulla concorrenza.
Quindi, sulla base di valutazioni politiche adeguate e sostenute da questi pronunciamenti, il Parlamento nella passata legislatura approvò la legge n. 43 del 2006. Non possiamo, pertanto, oggi votare un ordine del giorno che sconfessa completamente ciò che abbiamo fatto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Di Virgilio. Ne ha facoltà.
DOMENICO DI VIRGILIO. Signor Presidente, devo replicare all'onorevole Poretti, perché ci ha accusato di una cosa che non abbiamo affatto detto, non vera e assolutamente falsa.
Difendiamo questi professionisti per un motivo molto semplice. La funzione degli ordini, di quelli istituiti attualmente, è deontologica, educativa e disciplinare ed evita la presenza di falsi professionisti che si dichiarano capaci di svolgere le professioni. Quindi, crediamo in questi ordini: siete voi che ci dovete dire se li volete o meno!
Da quanto ha dichiarato l'onorevole Poretti, sembra che non li vogliate! Allora, non bluffate chiedendo un'ulteriore proroga. Chiedete una proroga di settantadue mesi, annunciando chiaramente che non volete gli ordini professionali!
DONATELLA PORETTI. Il Governo non l'ha accettato!
DOMENICO DI VIRGILIO. Noi ne prenderemo atto e questi professionisti sapranno che voi non volete gli ordini professionali. Dovete avere il coraggio di dichiararlo chiaramente (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Allasia. Ne ha facoltà.
STEFANO ALLASIA. Signor Presidente, a nome del gruppo Lega Nord Padania sottoscrivo l'ordine del giorno Poretti n. 9/1609/1 e ribadisco la nostra perplessità sul disegno di legge in esame. Riteniamo, infatti, che in questo momento esso sia inappropriato, perché c'era tutta le tempistica per proporre un disegno di legge ad hoc sugli ordini professionali.
Per quanto riguarda la polemica politica non entro nel dibattito, perché riteniamo che gli ordini professionali sanitari siano impegnati sul territorio a pieno titolo per salvaguardare la vita di tutti i cittadini.
Pertanto, per evitare ulteriori discussioni, appoggiamo pienamente l'ordine del giorno Poretti n. 9/1609/1. Chiediamo,Pag. 13quindi, che il Governo svolga un'attenta rilettura di questo ordine del giorno, perché il gruppo Lega Nord Padania non ritiene assolutamente possibile una sua bocciatura.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Siliquini. Ne ha facoltà.
MARIA GRAZIA SILIQUINI. Signor Presidente, intervengo per dichiarare, a nome di Alleanza Nazionale, la totale contrarietà all'ordine del giorno Poretti n. 9/1609/1 e per ribadire quanto già detto dal collega Di Virgilio.
In questa Assemblea quello che manca, da parte della maggioranza, è la chiarezza. Vede, onorevole Poretti, lei oggi ha fatto un discorso molto fumoso, ma la realtà è quella che lei ha scritto in un comunicato e mi dispiace che non ascolti. La verità - come ha detto il collega Di Virgilio - è che voi volete abolire gli ordini professionali, ma lo devono sapere tutti, non solo in quest'aula del Parlamento, e lei lo ha scritto nel comunicato delle ore 19,48 del 12 febbraio. Pertanto, onorevole Di Virgilio, ha ragione! È inutile che continuiamo a raccontarci di proroghe e di rinvii sine die. La realtà è quello che l'onorevole Poretti scrive nel comunicato: «Credo che sia giunto il momento di valutare l'opportunità di abolire gli ordini professionali» (Commenti del deputato Volontè).
DONATELLA PORETTI. Il Governo è contrario!
MARIA GRAZIA SILIQUINI. Allora, stiamo discutendo del nulla: non stiamo discutendo di rinvii né del collegamento con la riforma delle professioni. Sono panzane che cercate di raccontare ai cittadini, che le capiscono e non vi votano più! Lo avete capito che il Paese reale vuole lavorare negli ordini, nelle regole e nella chiarezza (Commenti dei deputati del gruppo L'Ulivo)?
PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia.
MARIA GRAZIA SILIQUINI. Lo volete capire che non siamo in una giungla, ma siamo in un Paese che vuole regole e chiarezza, soprattutto in campo sanitario?
Dunque, prima di tutto, questa norma che oggi proponete è incostituzionale. In secondo luogo, qualunque ordine del giorno fasullo come questo, che avanza delle proposte fasulle, va respinto, perché la riforma delle professioni - come fate a non capirlo! - non c'entra niente. La legge n. 43 del 2006 vive, esiste ed è legge dello Stato! Voi dovevate emanare i decreti delegati entro sei mesi: lo avevamo previsto per qualunque Governo fosse stato eletto, non abbiamo dato un incarico a noi stessi. Voi venite meno ad una precisa legge dello Stato e accampate delle argomentazioni ridicole circa una presunta futura riforma, semmai verrà alla luce, cosa di cui ho qualche dubbio, visto che deve ancora partire alla Camera e, comunque, il Senato è quello che è e le leggi non passano più.
Pertanto, state accampando delle argomentazioni fasulle per prendere in giro i cittadini italiani. Ne renderete conto sempre a loro (Commenti dei deputati del gruppo L'Ulivo e della deputata Poretti).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lucchese. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO LUCCHESE. Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, onorevoli colleghi, questo ordine del giorno è illegale e illogico. È illegale perché va contro una legge dello Stato che è stata approvata, e non è logico perché non ci si può appellare alle indicazioni dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato per l'applicazione di una legge.
Quindi, bene ha fatto il Governo a dare parere contrario. Anche noi siamo contrari a questa presa di posizione che - lo ripeto - non ha senso in alcun modo, né di ordine legale, né di ordine logico.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mellano. Ne ha facoltà.
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BRUNO MELLANO. Signor Presidente, intervengo brevemente per ricondurre, forse, a chiarezza una discussione veramente troppo esagitata.
In questo momento noi radicali del gruppo La Rosa nel Pugno stiamo dicendo quello che abbiamo sempre sostenuto e non c'è nulla di strano: noi siamo contro gli ordini professionali.
Volevamo che il nostro Governo, che appoggiamo convintamente, tenesse conto di quanto scritto in un ordine del giorno che, pur blando, impegna il Governo a rivalutare la situazione - ci diamo ancora un margine di tempo per la riflessione - per capire se le indicazioni dell'Authority hanno una valenza. Noi crediamo che ce l'abbiano e per questo chiediamo di votare e voteremo a favore di un ordine del giorno che il Governo non accetta, cara collega Siliquini! Lei è d'accordo con il Governo: lei, con il suo corporativismo storico che rivendica!
Il Governo, in questo caso, non sa approfittare di un ordine del giorno che - lo ripeto - è correttamente blando per non mettere in imbarazzo nessuno. Chiedo che i liberali e i riformatori di questo Parlamento vogliano concederci uno spazio ulteriore di riflessione e di riforma (Applausi dei deputati del gruppo La Rosa nel Pugno).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Della Vedova. Ne ha facoltà.
BENEDETTO DELLA VEDOVA. Signor Presidente, intervengo a titolo personale per sostenere questo ordine del giorno. Abbiamo discusso per tante giornate sulla necessità di prevedere addirittura una legge ad hoc sulle liberalizzazioni che faccia tesoro delle indicazioni dell'Antitrust. Credo sia giusto chiedere al Governo di riconsiderare la questione, come poi è stato detto anche dal collega della Lega Nord.
Non mi riferisco alla questione generale degli ordini professionali - su cui pure sarebbe bene tornare - ma a tale questione specifica.
Credo sia una richiesta ben motivata e fondata; quindi, ritengo opportuno che il Parlamento impegni il Governo a riconsiderare la questione, se intende mantenere la sua posizione contraria (Applausi di deputati del gruppo Forza Italia e dei deputati del gruppo La Rosa nel Pugno).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Beltrandi. Ne ha facoltà.
MARCO BELTRANDI. Signor Presidente, intervengo per sostenere quanto appena dichiarato, a titolo personale, dall'onorevole Mellano, ma anche per ribadire che il testo di questo ordine del giorno impegna semplicemente il Governo a tener conto di un parere dell'Antitrust.
Votare contro tale ordine del giorno e non accettarlo, come ha fatto il Governo, significa sostanzialmente affermare che il Governo non intende considerare un parere dell'Antitrust: lo ritengo veramente clamoroso! Evidentemente, quando si tratta di difendere privilegi corporativi, tutte le forze di questo Parlamento - con qualche lodevole eccezione - si uniscono e mi dispiace che anche il Governo che sostengo faccia questa scelta.
Pertanto, rinnovo l'invito ai liberali a votare a favore dell'ordine del giorno in esame (Applausi dei deputati del gruppo La Rosa nel Pugno).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buemi. Ne ha facoltà.
ENRICO BUEMI. Signor Presidente, anche i socialisti della Rosa nel Pugno sono d'accordo su questo ordine del giorno. Richiamiamo il Governo ad una particolare attenzione, perché certamente si possono fare «lenzuolate» e anche scelte buone - com'è stato fatto nel provvedimento che abbiamo approvato ieri, anche se un po' di coraggio su tali questioni sarebbe stato utile - ma, in particolare, in tema di libere professioni, la necessità di aprire il mercato a una concorrenza vera e non protetta da parte diPag. 15alcuni ordini professionali (non tutti per la verità, ma alcuni sicuramente) è una necessità del Paese, non di una forza politica o soltanto di una visione unilaterale (Applausi dei deputati del gruppo La Rosa nel Pugno).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giulio Conti. Ne ha facoltà.
GIULIO CONTI. Signor Presidente, credo che fare chiarezza significhi innanzitutto sapere se gli ordini professionali devono sopravvivere oppure no; in secondo luogo, bisogna rilevare che il disegno di legge in esame riguarda le professioni sanitarie, che sono ben diverse da altri tipi di professioni o di «paraprofessioni». Quindi questo è il discorso di fondo. Osservo le ostetriche autonome protestare perché vogliono l'autonomia: cosa significa? Significa fare le ostetriche senza avere il titolo di studio riconosciuto? Significa incentivare la concorrenza nella qualità o incentivarla nel disordine, aprendo la professione a tutti coloro i quali avranno un titolo di studio che potrebbe essere rilasciato anche da nazioni delle quali non riconosciamo tali titoli?
Pretendere ciò, come dice l'onorevole Poretti, ma anche altri, è sbagliato. Anzi, lei ha presentato un ordine del giorno nel quale cerca di spiegare qualcosa che poi, in realtà, non spiega o lo spiega male.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
GIULIO CONTI. Concludo, signor Presidente. Ritengo che in nome della concorrenza, non si possa abbattere la qualità (Commenti della deputata Poretti). Quando una ragazza vuole avere un figlio a domicilio con l'assistenza di un'ostetrica - soprattutto considerando il progetto di legge che stiamo discutendo attualmente in Commissione affari sociali ...
PRESIDENTE. Onorevole Conti, concluda.
GIULIO CONTI. ... concludo, Presidente - se non c'è il massimo della qualificazione professionale, come pensate che l'abolizione degli ordini professionali o paraprofessionali possa essere un aiuto alla qualità? È necessario essere molto attenti e fare chiarezza. La necessità di ulteriori dodici mesi è un'esagerazione, però ritengo che il Governo dovrebbe darci una risposta.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Poretti n. 9/1609/1, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 442
Votanti 435
Astenuti 7
Maggioranza 218
Hanno votato sì 49
Hanno votato no 386).
Prendo atto che il deputato Fugatti ha segnalato di aver erroneamente espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimerne uno favorevole e che il deputato Giulio Conti ha segnalato di aver erroneamente espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimerne uno contrario.
Prendo altresì atto che gli onorevoli Germontani e Castellani hanno segnalato che non sono riusciti a votare e che avrebbero voluto esprimere voto contrario e che la deputata Ravetto ha segnalato che non è riuscita a votare e che avrebbe voluto astenersi. Infine, prendo atto che i deputati Balducci e Simeoni hanno segnalato che non sono riusciti a votare.
È così esaurito l'esame dell'unico ordine del giorno presentato.