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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per la messa in sicurezza dei depositi di materiale radioattivo di Trino e di Saluggia (Vercelli) e per il riconoscimento delle compensazioni ambientali - n. 3-00983)
PRESIDENTE. Il deputato Rosso ha facoltà di illustrare l'interrogazione Leone n. 3-00983 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 11), di cui è cofirmatario.
ROBERTO ROSSO. Signor Presidente, signor Ministro, come lei ben sa, in Italia ci sono circa dieci siti deputati a raccogliere scorie radioattive, tanti quanti erano in precedenza le centrali nucleari dismesse o i siti di ritrattamento del combustibile nucleare. Tre di essi si trovano in provincia di Vercelli, a 25 chilometri di distanza l'uno dall'altro: due di essi, gli impianti Eurex e Avogadro, presso Saluggia e uno, la vecchia centrale Enrico Fermi, a Trino.
I siti richiamati sono assolutamente inadeguati allo scopo poiché sono stati investiti da due successive alluvioni nel 1994 e nel 2000; addirittura, nella seconda alluvione, le acque del fiume Dora Baltea sono entrate all'interno del sito Eurex provocando lo sbandamento dei bidoni radioattivi e il rilascio di radioattività all'esterno (da notare che a pochi metri di distanza c'è l'adduzione dei pozzi del più grande acquedotto piemontese, che è l'acquedotto del Monferrato).
A fronte di tutto ciò il Governo Berlusconi cercò di trovare una soluzione, dapprima, con l'individuazione del sito di Scanzano e, dopo, prevedendo l'evacuazione delle scorie almeno dal sito già esistente.
Per tale ragione, signor Ministro, chiediamo quali iniziative stia intraprendendo il Governo per accelerare e non rallentare i suddetti processi.
PRESIDENTE. La prego di concludere. Grazie.
ROBERTO ROSSO. Un'ultima cosa: vorrei sapere se finalmente, a distanza di cinque anni, verranno riconosciute le compensazioni ambientali che i siti oggetto di deposito aspettano e che il Governo si ostina a non dare.
PRESIDENTE. Il Ministro per l'attuazione del programma di Governo, Giulio Santagata, ha facoltà di rispondere.
GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Signor Presidente, si tratta di una questione rilevante che richiederebbe più spazio di quello consentito dal question time.
Si rende noto che la nuova amministrazione dell'APAT competente per materia, all'indomani del suo insediamento, si è trovata di fronte al problema di rilevamenti di tracce di contaminazione da stronzio 90, registrate nello scorso mese di agosto nelle immediate vicinanze della piscina all'interno dell'impianto Eurex, ed ha immediatamente richiesto alla Sogin, la società che detiene il combustibile e che gestisce l'impianto, un piano di intervento destinato a risolvere definitivamente ilPag. 59problema. Tale richiesta ha portato alla presentazione del programma di svuotamento della piscina con il trasferimento del combustibile irraggiato in essa nell'adiacente deposito Avogadro.
L'APAT, in considerazione della temporaneità della permanenza del combustibile all'interno del deposito Avogadro, il cui svuotamento dovrà comunque iniziare entro tre anni, e del limitato quantitativo del combustibile da trasferire in esso dall'impianto Eurex, rispetto a quanto già attualmente presente, ha ritenuto accettabile il sito di destinazione proposto, lasciando tuttavia aperta, nel corso dell'iter istruttorio, la possibilità di soluzioni alternative.
La conclusiva autorizzazione al trasporto è stata data tenendo conto del parere espresso dalla giunta regionale del Piemonte, oltre che di quello del dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Al fine di verificare e tenere sotto controllo l'infiltrazione della radioattività, che potrebbe eventualmente essersi accumulata nel terreno e nelle falde freatiche, la campagna di monitoraggio idrogeologico e radiologico di tutta l'area interessata sarà proseguita sotto il controllo dell'APAT, anche dopo il rilascio della piscina Eurex.
In tale campagna sono e continueranno ad essere coinvolti, oltre all'APAT e alla Sogin, anche l'ARPA Piemonte e gli uffici tecnici della regione, della provincia e dei comuni interessati.
È in tale contesto di analisi tecnica che possono essere valutate eventuali proposte d'integrazione e di miglioramenti sia delle tecnologie di rilevazione sia delle metodologie di controllo del potenziale inquinamento radioattivo, individuando le misure di tutela ambientale e sanitaria eventualmente da adottare.
Per quanto attiene al programma di trasferimento all'estero del combustibile irraggiato dei siti di Trino e Saluggia, esso si è reso concretamente possibile solo a seguito dell'accordo intergovernativo sottoscritto il 24 novembre 2006 dal Ministro Bersani e dal suo omologo francese.
Sul piano operativo a tale accordo ha fatto seguito la stipula del contratto tra Sogin e la società francese Areva per il trasferimento e il riprocessamento presso l'impianto di La Hague della quasi totalità del combustibile irraggiato oggi presente nei siti italiani.
PRESIDENTE. La prego di concludere
GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Mi avvio alla conclusione, signor Presidente. Vorrei solo dire che, riguardo alle misure compensative previste dalla legge n. 368 del 2003, la legge stessa affida il compito di indicare il quantitativo di materiale presente nei singoli siti e le relative condizioni di rischio per le quali è stato richiesto dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare una verifica delle stime già effettuate, ed è stata constatata una non adeguata rispondenza di tali stime rispetto ai parametri indicati dalla legge.
PRESIDENTE. La ringrazio...
GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Su una nuova base tecnica, quindi, ben allineata con tali parametri, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare potrà trasferire in tempi brevi le proprie valutazioni al CIPE, con le adozioni delle delibere di competenza.
PRESIDENTE. Il deputato Rosso ha facoltà di replicare.
ROBERTO ROSSO. Signor Presidente, la risposta del Ministro è preoccupante, perché sappiamo che già da anni si trasferiscono, per fortuna, le scorie radioattive accumulate a Trino e, soprattutto, a Saluggia presso gli stabilimenti inglesi, e più recentemente si è arrivati a stipulare un accordo con la Francia.
È preoccupante il fatto che l'ARPA, l' Agenzia regionale per l'ambiente del Piemonte, ha riscontrato specificamente, in merito a quanto lei prima affermava, signorPag. 60Ministro - lo cito testualmente - l'impossibilità per mancanza di fondi pubblici di scavare nuovi pozzi e di monitorare laddove effettivamente serve, al fine di tenere sotto controllo non solo i recenti casi di contaminazione da stronzio 90, ma anche tutto il processo di smantellamento dei siti previsto nei prossimi anni.
Quindi si tratta di uno stato d'incuria che speriamo sia migliorato con fondi pubblici, anche perché, come ricordava Carlo Jean - l'allora Commissario straordinario del Governo -, non vi sono protezioni né vi è alcuna tutela contro attacchi terroristici e incidenti. Infatti, nel caso in cui si verificassero tali eventi, ci sarebbe la necessità di evacuare dal Nord Italia, in particolare dal nord-ovest, alcuni milioni di persone.
Infine, per quanto riguarda le compensazioni ambientali, l'APAT, l'Agenzia pubblica territoriale per l'ambiente, aveva già individuato le risorse da trasferire ai siti. Il Governo ha lasciato passare un altro anno e mezzo per studiare il problema.
Signor Ministro, francamente, cosa si aspetta ancora? È possibile mantenere il danno ed in più subire la beffa? È possibile che i luoghi non adeguati ad accogliere i depositi radioattivi, in considerazione dei fiumi che li possono inondare, continuino ad averne, ed inoltre che non vengano loro conferite neppure le compensazioni approvate all'unanimità dal Parlamento?
Speriamo davvero che le sue parole sui tempi brevi possano essere registrate come tali, e non solo come «venticello».