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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Interventi per salvaguardare la vocazione turistica dell'isola di Lampedusa - n. 3-00978)
PRESIDENTE. L'onorevole Cota ha facoltà di illustrare l'interrogazione Maroni n. 3-00978 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 6), di cui è cofirmatario.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, signor Ministro, da un recente studio de Il Sole 24 Ore - che non è un organo di parte o, quantomeno, non della nostra parte - risulta che i clandestini sul nostro territorio sarebbero 650 mila. Il nostro Paese sarebbe, quindi, ai vertici della graduatoria europea.
Molti di questi clandestini, circa i quattro quinti, sbarcano sull'isola di Lampedusa. L'ultimo sbarco, verificatosi la notte scorsa, è stato di 315 clandestini. Con la presente interrogazione chiediamo al Governo come intenda fronteggiare tale fenomeno, se intenda o meno arginarlo e quali intenzioni abbia proprio con riferimento all'isola di Lampedusa. Lo stesso Governo, infatti, aveva inserito tra i punti prioritari del proprio programma elettorale - è vero che constava di 270 pagine, ma era stato più volte evidenziato - la valorizzazione del Mezzogiorno e della sua vocazione turistica.
PRESIDENTE. Il Ministro per l'attuazione del programma di Governo, Giulio Santagata, ha facoltà di rispondere.
GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Signor Presidente, il fenomeno degli sbarchi di provenienza dalle coste del nord Africa è una delle conseguenze dell'accentuazione dei movimenti migratori prodotti dalla globalizzazione, dalle differenze di reddito e dalla situazione demografica nei vari continenti.
Tutti i Paesi mediterranei dell'Unione europea affrontano gli stessi problemi di contenimento dei flussi irregolari, ma anche di salvaguardia della vita e dei diritti umani dei migranti e dei richiedenti asilo. I 22.016 sbarchi sulle coste italiane del 2006, ad esempio, non sono molto differenti dai quasi 30 mila sbarchi sulle coste spagnole nello stesso anno o sull'isola di Malta.
Queste stesse difficoltà sono state affrontate dal passato Governo, durante la cui gestione - lo ricordo - gli sbarchi in Sicilia sono aumentati dai 5.504 del 2001 ai quasi 23 mila del 2005.
Lampedusa è la zona più esposta a questo fenomeno e sulle sue coste, in effetti, è stato rintracciato l'82,4 per cento degli sbarchi avvenuti in Italia nel 2006.
Per affrontare tale questione, il Governo sta procedendo su un doppio binario: il contenimento degli arrivi irregolari e il miglioramento dei servizi di rapido spostamento dei nuovi arrivati verso la terraferma. Il Governo ha rilanciato la cooperazione con la Libia per il controllo delle partenze regolari dalla sponda sud e si registrano già chiari segni di miglioramento. Gli arrivi a Lampedusa nei primi cinque mesi del 2007 sono calati del 26 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Inoltre, il Governo intende anche riaffermare il ruolo della cooperazione allo sviluppo a favore dei Paesi di origine come fattore di contenimento della spinta migratoria regolare.
Infine, allo scopo di migliorare la gestione degli sbarchi è in corso di ultimazione a Lampedusa un nuovo centro, l'ex caserma dell'esercito Luigi Adorno, vicino all'aeroporto e lontano dalle zone turistiche dell'isola. Tale centro non è aggiuntivo, bensì sostitutivo di quello attualmente esistentePag. 51e permetterà di accogliere i nuovi arrivati in condizioni più dignitose e con strutture più moderne. Peraltro, il centro di Lampedusa non è più un centro di permanenza temporanea dal 2006, con un'ordinanza, tra l'altro, a firma dell'allora Ministro Maroni.
Lampedusa ospita un centro di primo soccorso e di accoglienza che non è destinato al trattenimento prolungato degli stranieri, ma ai primi soccorsi e al loro rapido trasferimento verso altri centri in Italia, proprio per minimizzare l'impatto della loro presenza sull'isola. La vocazione turistica di Lampedusa viene così assecondata dal miglioramento del centro di primo soccorso, oltre che dalla predisposizione di un servizio di telemedicina a favore della popolazione isolana previsto nel vecchio centro.
PRESIDENTE. L'onorevole Cota ha facoltà di replicare.
ROBERTO COTA. Non siamo soddisfatti della risposta del Ministro. Non ha chiarito nulla dal punto di vista dell'immigrazione, ossia su come fare ad arginare i fenomeni migratori. Il nuovo disegno di legge che il Governo sta cercando di presentare, che propaganda - anzi, realizza - il modello dell'immigrazione libera, secondo la nostra opinione, non è la soluzione per Lampedusa, così come per il resto del Paese. Non siamo, inoltre, soddisfatti per la risposta che ha dato con riferimento all'isola di Lampedusa.
Il Ministro ha sostenuto che l'obiettivo è quello di spostare rapidamente gli immigrati che arrivano sull'isola e ha confermato che sull'isola stessa sarà a breve realizzato un nuovo centro, che è fortemente osteggiato proprio dal territorio.
Quindi, non capiamo qual è il vero orientamento del Governo. Lo stato di fatto è di grave difficoltà, tanto è vero che nelle ultime elezioni nell'isola di Lampedusa è emerso un forte malcontento nei confronti del Governo e della sua politica. I risultati ottenuti dalla Lega Nord sono una testimonianza di questo malcontento e noi ci faremo carico, ovviamente, in maniera assolutamente decisa e anche propositiva, di tutelare gli interessi dell'isola di Lampedusa, perché il federalismo è un modello che va senz'altro bene al nord, ma è anche l'unica via per lo sviluppo del sud (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).