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Seguito della discussione del disegno di legge: Disposizioni in materia di circolazione e di sicurezza stradale (A.C. 2480-A/R) (ore 15,15).
(Esame dell'articolo 9 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 11).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Uggè 9.108, mentre esprime parere contrario sugli emendamenti Uggè 9.106 e 9.105.
Il parere è, altresì, favorevole sull'emendamento Uggè 9.104, mentre è contrario sull'emendamento Buontempo 9.109.
La Commissione esprime, inoltre, parere favorevole sull'emendamento Uggè 9.103, mentre esprime parere contrario sull'emendamento Gibelli 9.110.
Il parere è, altresì, favorevole sull'emendamento Uggè 9.102, mentre è contrario sugli emendamenti Uggè 9.101, Uggè 9.100, Buontempo 9.111 e Gibelli 9.112. Il parere è invece favorevole sull'emendamento Lovelli 9.107.
Per quanto riguarda l'emendamento 9.300 del Governo, il Comitato dei nove si riunirà in serata, a conclusione della seduta...
PRESIDENTE. Quindi è accantonato?
Pag. 72MICHELE POMPEO META, Relatore. Sì, signor Presidente.
PRESIDENTE. Sta bene. L'esame dell'emendamento 9.300 del Governo deve quindi intendersi accantonato.
Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Uggè 9.108, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 433
Votanti 428
Astenuti 5
Maggioranza 215
Hanno votato sì 427
Hanno votato no 1).
Passiamo dunque alla votazione dell'emendamento Uggè 9.106.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Uggè. Ne ha facoltà.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, questo emendamento e quelli simili che seguono mirano solo a fornire agli agenti adibiti al controllo la possibilità di sapere con certezza qual è il tempo a disposizione dei conducenti dei mezzi pesanti, evitando di costringerli ad effettuare calcoli percentuali sul periodo di guida che potrebbero portare ad una applicazione non omogenea sul territorio nazionale. Si tratta dunque non di emendamenti che mirano a creare possibilità di sfuggire alle norme severe previste a livello comunitario, ma solo del tentativo di fornire numeri certi, facilmente applicabili e facilmente comprensibili, ai tutori dell'ordine.
Se perciò si ritiene che l'emendamento presenti distonie, se cioè il calcolo del 10 o del 15 per cento darebbe un risultato diverso, si tratta solo di calibrare questo aspetto e non vi sarebbe alcun problema a rivedere la questione. Ma sollecito i colleghi in Assemblea a riflettere su cosa potrebbe accadere sulle strade italiane qualora davvero il vigile urbano, l'agente di polizia stradale o la guardia di finanza dovessero effettuare il calcolo della percentuale per sapere se uno specifico conducente ha o non ha superato il periodo previsto per stare alla guida. Lo scopo dell'emendamento è solo questo; sono quindi disponibile a modificarlo: l'importante è che vi sia la certezza del tempo consentito per la guida.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Uggè 9.106, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 434
Votanti 430
Astenuti 4
Maggioranza 216
Hanno votato sì 185
Hanno votato no 245).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Uggè 9.105, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 437
Votanti 433Pag. 73
Astenuti 4
Maggioranza 217
Hanno votato sì 184
Hanno votato no 249).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Uggè 9.104, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 442
Votanti 436
Astenuti 6
Maggioranza 219
Hanno votato sì 428
Hanno votato no 8).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Buontempo 9.109.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buontempo. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, pongo anche a lei una questione di rispetto dell'Assemblea, con riferimento al parere contrario del Governo a questo e ad un altro emendamento, nel quale si prevede che l'agente che fermi un autista di camion che, con i due sistemi previsti, non possa dimostrare di aver riposato il tempo giusto per una guida sicura, può obbligarlo al riposo. Secondo la norma vigente, invece, se l'autista non può dimostrare di avere riposato, automaticamente non gli viene fatto assolutamente nulla.
Signor Presidente, onorevole Ministro, alcuni giorni fa il Governo ha accolto un ordine del giorno a mia firma, nel quale si impegna il Governo stesso a valutare l'opportunità di adottare al più presto, nei provvedimenti riguardanti il codice della strada, una riforma delle sanzioni che renda efficaci le norme sul controllo del tempo di lavoro dei conduttori di mezzi pesanti e, in particolare, un tempo di riposo obbligatorio minimo da rendere applicabile immediatamente agli autisti di mezzi che non siano in grado di fornire registrazione da cui si evinca che i tempi di riposo sono stati rispettati.
Chiedo a lei, signor Presidente, se è possibile e corretto che il Governo accolga dieci giorni fa questo ordine del giorno e poi si dica contrario a un emendamento che reca esattamente lo stesso testo. Proponiamo che se viene fermato un camion e l'autista non può dimostrare di avere riposato il tempo giusto, automaticamente non solo gli venga comminata la contravvenzione, ma gli venga imposto di riposare.
Signori della sinistra, anzitutto vi è un problema di correttezza parlamentare, e chiedo al Presidente ed agli uffici se vi sia una diversità nei due testi, se cioè il testo approvato come ordine del giorno è diverso dalle proposte emendative. Esso non è assolutamente diverso, perché si tratta non solo dello stesso contenuto, ma anche dello stesso testo!
In secondo luogo, signori della sinistra, è mai possibile che ogni volta che dovete difendere i lavoratori vi nascondete come i «ladri di Pisa»? Di che si tratta? Chiediamo che l'autista, magari sfruttato e costretto a guidare per ore ed ore, il quale non può parlare altrimenti viene licenziato, qualora si verifichi che egli non può documentare il riposo, sia costretto a fermare il camion e a riposare.
Ma il Governo dice no a tale misura, per favorire la speculazione ed i padroncini e per sfruttare il lavoro a discapito della sicurezza! Vi è forse un costo, per il Governo, nel momento in cui si impone il riposo necessario, visto che quel riposo non è registrato da alcuna parte?
Invito il Governo e la Commissione, in conclusione, a ripensare la propria posizione, anche perché, signor Presidente, per quanto riguarda la Camera, nel caso contrario gli ordini del giorno non si devono più presentare e il Governo non è più credibile, neppure nei momenti delicati.
Il testo che ho letto, signor Presidente, era un emendamento a un precedente provvedimento. Il Governo e la PresidenzaPag. 74mi dicono di trasformarlo in un ordine del giorno perché il contenuto è giusto, è una misura necessaria, però non può essere compresa in questo provvedimento e la approveremo con il successivo, che è proprio quello in esame. Così ho fatto, ed oggi trovo il Governo che nega e che non spiega, e ritengo che anche la Commissione debba riflettere su questo.
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, ritengo che i suoi rilievi critici debbano essere concentrati sull'attività del Governo e non su quella della Presidenza.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Buontempo 9.109, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 423
Votanti 417
Astenuti 6
Maggioranza 209
Hanno votato sì 148
Hanno votato no 269).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Uggè 9.103, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 427
Votanti 425
Astenuti 2
Maggioranza 213
Hanno votato sì 423
Hanno votato no 2).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gibelli 9.110, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 434
Votanti 424
Astenuti 10
Maggioranza 213
Hanno votato sì 79
Hanno votato no 345).
TEODORO BUONTEMPO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, mi perdoni, ma l'emendamento a mia firma 9.109 non mi sembra che sia stato chiamato, o perlomeno non è stato percepito, non è stato ascoltato.
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, il suo emendamento 9.109 è stato tanto percepito che è stato respinto! Probabilmente al termine del suo intervento ha mancato di notare che era stata aperta la votazione. Il suo emendamento 9.109 è stato discusso da lei ampiamente e poi messo in votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Uggè 9.102, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 431
Votanti 430
Astenuti 1
Maggioranza 216
Hanno votato sì 427
Hanno votato no 3).Pag. 75
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Uggè 9.101, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 438
Votanti 433
Astenuti 5
Maggioranza 217
Hanno votato sì 187
Hanno votato no 246).
Prendo atto che l'emendamento Uggè 9.100 è stato ritirato.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Buontempo 9.111. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buontempo. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, contesto con molta determinazione la risposta che lei ha dato e ne sono dispiaciuto, nel massimo rispetto della sua persona. Infatti, una cosa è la contestazione al Governo per quanto riguarda il merito del provvedimento, altra cosa è il fatto che abbia posto anche una questione di carattere regolamentare e di rispetto dell'indirizzo dato dall'Assemblea.
Quando un ordine del giorno viene accolto dal Governo non siamo dinanzi ad un favore personale. Si tratta di un atto di indirizzo che proviene dalla Camera e che il Governo recepisce. Quindi se dieci giorni fa il Governo ha recepito l'ordine del giorno come suo indirizzo, perché il Governo lo ha accettato, non si può affermare che ciò non riguardi la Presidenza della Camera.
Gli uffici, quando hanno visto che il Governo esprimeva parere contrario, dovevano rilevare che ciò era in contraddizione con il precedente ordine del giorno. Gli ordini del giorno devono seguire un determinato iter: noi non dobbiamo più accettare tale situazione, non dobbiamo più credere al Governo. Il Governo viene in aula a mentire, a dire di accogliere gli ordini del giorno pensando di fare il furbo. Non si tratta soltanto di una questione di contenuto - il Governo è libero di accettare o meno gli ordini del giorno - ma di una forma di tutela dei deputati da parte della Presidenza della Camera.
Se presento un emendamento e mi si chiede, da parte della Presidenza e del Ministro presente in aula, di trasformarlo in un ordine del giorno perchè, con successivo provvedimento, si potrà essere più puntuali nella materia in esame, dieci giorni dopo non si può far finta che il Governo non abbia accolto tale ordine del giorno.
Prima ho letto un testo che è esattamente quello dei due emendamenti da me presentati. Esiste quindi un problema di regole e di rispetto, la Presidenza ci deve tutelare. Poco fa, l'onorevole Giachetti si è alzato in un momento delicato e ha dichiarato di aver presentato un ordine del giorno. Infatti, se l'emendamento proposto viene respinto, non si può più intervenire sulla materia.
Trattandosi di sicurezza, chiediamo semplicemente che se l'autista non ha trascritto e non ha registrato il suo riposo non lo si possa far proseguire nel viaggio. È un atto criminale far proseguire un autista con un TIR senza che possa dimostrare di aver fatto il suo riposo. Si tratta di un atto che può costare la vita. Le nostre proposte prevedono semplicemente che, se si riscontra che non c'è la registrazione del riposo dell'autista, il vigile, il poliziotto, la polizia stradale o il carabiniere possono imporre di fermare il camion per farlo riposare.
Cari amici e cari colleghi, mi pare che tali proposte meritino una riflessione ed un approfondimento. Ne va della vita: la sicurezza non è una questione di destra o di sinistra! Ma come si fa a sostenere che se un poliziotto registra che una persona che guida il camion non ha fatto un'ora di riposo gli si possa dire di proseguire tranquillamente il viaggio?
Onorevole Ministro, mi dispiace che vi sia una sua tale insensibilità e chiusura. SiPag. 76tratta di proposte di buon senso per la sicurezza pubblica che non hanno colore politico. In tutta l'Unione europea è stato riscontrato che gran parte degli incidenti avvengono a causa del mancato riposo. Quando il TIR vola sull'autostrada e travolge le automobili è perché l'autista, poveretto, ha fatto più ore di quelle che la natura umana possa consentire! Quindi mi appello di nuovo alla Commissione e al Ministro affinché si rifletta su tali proposte emendative.
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, a proposito della simmetria tra il testo dei suoi emendamenti e la posizione espressa sull'ordine del giorno dal Governo devo di nuovo rilevare che è materia su cui può fare valutazioni critiche di carattere politico, ma per principio generale, non è accettabile che un ordine del giorno produca effetti preclusivi del libero voto della sovrana Camera in successive sedi. Quindi devo confermare l'orientamento della Presidenza. Può formulare censure politiche, ma non può formulare rilievi di carattere procedurale.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Buontempo 9.111, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 446
Votanti 443
Astenuti 3
Maggioranza 222
Hanno votato sì 167
Hanno votato no 276).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gibelli 9.112, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 449
Maggioranza 225
Hanno votato sì 194
Hanno votato no 255).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lovelli 9.107, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 444
Votanti 443
Astenuti 1
Maggioranza 222
Hanno votato sì 438
Hanno votato no 5).
Prendo atto che il deputato Baldelli ha segnalato che avrebbe voluto esprimere un voto favorevole e che è stato segnalato che la deputata Mondello non è riuscita a votare.
Secondo le intese intercorse tra i gruppi, il seguito dell'esame del provvedimento è rinviato ad altra seduta.