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Seguito della discussione del disegno di legge: Disposizioni in materia di circolazione e di sicurezza stradale (A.C. 2480-A/R) (ore 15,15).
(Esame dell'articolo 4 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 6).
Nessuno chiedendo di parlare invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro dell'emendamento Lovelli 4.1, in quanto già assorbito dalla direttiva europea in materia, e subordinatamente esprime parere contrario. Esprime, altresì, parere contrario sull'emendamento Beltrandi 4.4. La Commissione, inoltre, formula un invita al ritiro, e subordinatamente esprime parere contrario, sugli identici emendamenti Olivieri 4. 100 e Gibelli 4.102, ed esprime parere contrario sull'emendamento Locatelli 4.101.
PRESIDENTE. Qual è il parere sull'emendamento del Governo 4.300?
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, sull'emendamento del Governo 4.300 il Comitato dei nove non si è ancora espresso. Lo faremo domattina in quanto tale emendamento è stato presentato dal Governo solo qualche ora fa.
PRESIDENTE. Quindi, lo accantoniamo?
MICHELE POMPEO META, Relatore. Sì, Presidente.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il Governo concorda con il parere espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Avverto che, non essendovi obiezioni, l'esame dell'emendamento 4.300 del Governo deve intendersi accantonato.
Passiamo all'emendamento Lovelli 4.1.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
MARIO LOVELLI. Sì, signor Presidente, lo ritiro.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Beltrandi 4.4. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Beltrandi. Ne ha facoltà.
MARCO BELTRANDI. Signor Presidente, mantengo l'emendamento in quanto riguarda una questione molto importante e delicata su cui vorrei richiamare brevemente l'attenzione della Commissione.
Con tale proposta emendativa propongo di sopprimere, per i neopatentati, nei primi tre anni di patente di guida, il limite a guidare vetture con una potenza superiore a 60 kilowatt a tonnellata, come invece è previsto nel cosiddetto provvedimento Bianchi. Ritengo, e lo faccio su basiPag. 47scientifiche, che tale previsione per i neopatentati sia contraria alla sicurezza stradale oltre che ingiusta socialmente. È contraria alla sicurezza stradale per la semplice ragione che, da quello che so, i veicoli più potenti, a parità di velocità, sono mediamente molto più sicuri in termini di sicurezza attiva e passiva. Ma c'è di più, ci sono altre questioni che attengono anche alla disponibilità finanziaria delle famiglie. Se rimane la formulazione prevista nel disegno di legge Bianchi, ossia se viene respinto il mio emendamento, costringeremo molte famiglie ad acquistare una nuova autovettura. Faccio presente, infatti, che nel limite di 60 kilowatt a tonnellata rientra anche una un'autovettura come, ad esempio, la Bravo turbodiesel, per rendere l'idea. Per cui, alla fine, non si tratta di un limite così elevato. Di conseguenza, occorrerà comprare nuove auto. Le famiglie più abbienti le compreranno, ma ci sono tante famiglie che non sono in grado di acquistare un'auto nuova e daranno ai figli un'auto di seconda mano, più vecchia e quindi meno sicura e anche più inquinante.
Non credo che ciò, al di là di favorire i produttori di automobili, serva alla sicurezza stradale. Pertanto, invito i colleghi a votare a favore dell'emendamento in esame.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lovelli. Ne ha facoltà.
MARIO LOVELLI. Signor Presidente, penso che la norma in esame vada valutata con attenzione da parte dei colleghi in quanto si tratta di uno dei contenuti più innovativi del disegno di legge in discussione, che va mantenuto nella sua interezza.
Quanto osservava il collega Beltrandi, in termini di caratteristiche delle vetture che hanno condizioni intrinseche di maggiore sicurezza, può essere vero, ma, nello stesso tempo, è evidente che noi metteremmo o lasceremmo in mano ai giovani delle vetture potenti, con le quali è possibile raggiungere velocità elevate e rispetto alle quali riscontriamo, dal punto di vista statistico, una della cause maggiori di incidentalità stradale.
Penso che dobbiamo affrontare questa norma, come l'insieme del provvedimento, all'interno dell'obiettivo di garantire maggiore sicurezza alla circolazione stradale. Non dobbiamo vedere il provvedimento solo dal punto di vista del guidatore, della libertà del guidatore, ma dal punto di vista dei risultati di una guida non tenuta sotto controllo, in condizioni di sicurezza.
Penso, quindi, che l'emendamento in esame non possa essere accolto e debba, invece, essere mantenuto il contenuto di una norma che è importante e dà un segnale preciso anche ai giovani. Non è indispensabile che un giovane di diciotto anni venga messo in condizione di maneggiare vetture potenti e potenzialmente pericolose. Si può iniziare l'esperienza di automobilista anche con macchine più modeste e con un messaggio, che è quello di usarle con attenzione e con sicurezza, per sé e per gli altri.
Per tutti questi motivi, ritengo che l'emendamento in esame non possa essere accolto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Olivieri. Ne ha facoltà.
SERGIO OLIVIERI. Signor Presidente, mi sento di condividere le ragioni che hanno spinto il collega Beltrandi a presentare questo emendamento, intanto per la ragione «tecnica» - che non è però da sottovalutare - che auto con una maggiore potenza risultano essere, di norma, le meno insicure. Questo è un punto essenziale! Secondariamente, è vero che auto più potenti consentono di sviluppare una maggiore velocità; tuttavia, si può superare la velocità stabilita, come è noto, con qualsiasi auto. Non è vero che se l'automobile è più potente superi i limiti e se lo è meno non lo fai. Dipende da altri fattori, non dalle caratteristiche dell'auto.
Condivido e trovo interessante l'osservazione che veniva fatta dal collega Lovelli in relazione alla questione dell'auto potentePag. 48come status symbol. Ritengo, però, che il problema sia più complesso, di natura culturale. Forse dovremmo davvero interrogarci sui limiti della nostra discussione sulla sicurezza stradale, perché stiamo ragionando esclusivamente in termini di norme e non in termini di valori e di messaggi culturali che vengono dati, che ritengo siano uno dei terreni sui quali dovremmo fare un ragionamento e una riflessione, se vogliamo aggredire il tema della sicurezza e della circolazione stradale.
Mi sento di esprimere un voto favorevole rispetto a questo emendamento, che tra l'altro, se non passasse, metterebbe in difficoltà le famiglie, perché - ancora una volta ha ragione Beltrandi - se una famiglia possiede un'automobile con una determinata potenza e il ragazzo è neopatentato, bisogna comprare un'altra macchina o una macchina usata, perché altrimenti il ragazzo non può circolare. Creeremmo, pertanto, un corto circuito. Penso, quindi, che quello in esame sia un emendamento giusto e, per tale motivo, vada votato favorevolmente.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, intervengo a titolo personale su questo emendamento del collega Beltrandi, che condivido. Questa è un'altra delle norme che considero molto ipocrite.
Intanto, perché il presupposto che i giovani, in quanto tali, siano pericolosi perché inesperti non mi sembra un assunto da sposare, visto che nel mercato, nell'economia, nell'azienda l'essere giovani è un requisito positivo: a un ragazzo di vent'anni i neuroni, sicuramente, funzionano meglio che a una persona di ottant'anni!
Anche a proposito del limite dei kilowatt, è evidente che esiste una questione di compatibilità economica: famiglie che hanno una sola automobile, con un giovane neopatentato che evidentemente guida l'auto di famiglia, non è che comprano una seconda macchina. C'è, quindi, una motivazione di carattere sociale.
C'è poi un altro elemento da tenere presente. Ripeto, parlo a titolo personale, si tratta di mie convinzioni. Se inseriamo con il provvedimento in esame una norma per coloro che iniziano l'apprendistato a 16 anni, cioè coloro che prendono una specie di foglio rosa a 16 anni, avremo persone che a venti anni avranno più o meno quattro anni di esperienza di guida. Dobbiamo, quindi, trovare il sistema di escludere tali persone, che hanno iniziato l'apprendistato a 16 anni, dalla norma in discussione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Gianfranco Conte. Ne ha facoltà.
GIANFRANCO CONTE. Signor Presidente, condivido le preoccupazioni manifestate dai colleghi Beltrandi, Olivieri ed altri, in considerazione del fatto che resta in vigore pur sempre il comma 2 dell'articolo 117 del codice della strada (di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285) sulle limitazioni nella guida. Nella sostanza: è vero che uno può anche acquistare una macchina di potenza superiore, ma rimane fermo il limite di velocità, anzi tale limite viene ridotto a 80 chilometri l'ora. Pertanto, se si mantenesse il testo così com'è, tenendo cioè conto di quanto prevede l'emendamento del collega Beltrandi, si potrebbe addirittura prevedere in un successivo ordine del giorno che, a fronte dei corsi preparatori al rilascio della patente di guida, i proprietari dell'auto sono esonerati dall'obbligo di tenersi sotto i 60 kilowatt di potenza impegnata.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, vorrei osservare che questo aspetto è stato trattato già dal Governo nel suo provvedimento; non èPag. 49esito, quindi, del lavoro svolto in Commissione. Lo ricordo per ribadire che si tratta di uno degli aspetti su cui abbiamo ragionato con maggiore attenzione e puntato con più convincimento.
Credo che non possiamo separare i discorsi, che spesso facciamo sulla sicurezza dei giovani, sulle stragi del sabato sera, dal fatto che non possiamo considerare un neopatentato un soggetto in grado di guidare qualunque tipo di veicolo, di qualunque potenza, fermo restando il limite della velocità di cui è stato detto.
L'aver indicato il rapporto potenza-peso, e non semplicemente la potenza, attiene al fatto che quello è l'indicatore dell'equilibrio che esiste tra le differenti potenzialità di un veicolo. Credo, infatti, e ciò è di facile intuizione, che guidare un'automobile di grande potenza rispetto al peso - con una potenza, ad esempio, di 60 kilowatt a tonnellata che rientra in una fascia di veicoli, presenti sul mercato, di media cilindrata, - sia una cosa completamente diversa.
Per quanto poi attiene alle considerazioni che sono state esposte sul non puntare esclusivamente su sanzioni ma sullo sviluppo di una cultura della guida, siamo perfettamente d'accordo; ciò fa parte del discorso fatto prima circa la maggiore ampiezza del provvedimento nel suo complesso, che il Governo ha proposto e che si ripropone di portare poi in discussione insieme a vari altri provvedimenti.
Il giovane (quasi sempre si tratta infatti di un giovane) in possesso della patente da pochi giorni non può essere abilitato a guidare qualunque veicolo, di qualunque potenza rispetto al peso. Questo lo consideriamo un punto qualificante.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fabris. Ne ha facoltà.
MAURO FABRIS. Signor Presidente, prendo la parola per affermare che sono assolutamente d'accordo con quanto ha sostenuto adesso il Ministro.
Vorrei ricordare al collega Gianfranco Conte che, in altri Paesi, questa differenziazione sulla potenza delle macchine che i neopatentati possono guidare esiste e ha dato dei risultati assolutamente apprezzabili. Molte delle stragi del sabato sera purtroppo sono addebitabili alla potenza del mezzo, così come è fuori discussione che la velocità sia l'elemento determinante, non solo nelle stragi del sabato sera, ma anche nella gran parte degli incidenti che avvengono sulle nostre strade.
Il ragionamento del collega Gianfranco Conte potrebbe comunque essere capovolto: nel momento in cui si rendessero effettivamente obbligatori i corsi di guida sicura, nel momento in cui, cioè, la preparazione alla guida fosse considerata non un optional ma un elemento che si può certificare al rilascio della patente, ebbene, credo che in quel caso potremmo eliminare qualunque limite per quanto riguarda la potenza dei mezzi che i neopatentati possono condurre.
Dichiaro dunque la nostra contrarietà all'emendamento al nostro esame per le ragioni esposte dal Ministro e per quelle che ispirano la filosofia dell'intervento, ma anche per le parole utilizzate da molti colleghi di opposizione, che sono intervenuti raccomandando una distinzione fra le questioni della sicurezza e la difesa di altri interessi.
Non scherziamo su questi argomenti! Non possiamo continuare con quell'atteggiamento tipicamente nostrano per cui al lunedì si piangono i morti sulle strade e poi al martedì si chiede maggiore clemenza perché si dice: «Insomma, può capitare che si muoia per strada!». La mia è dunque una dichiarazione di voto contraria rispetto all'emendamento al nostro esame.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Velo. Ne ha facoltà.
SILVIA VELO. Signor Presidente, mi pare francamente che questa discussione prosegua a corrente alternata: chi ha più volte sollecitato misure più stringenti in tema di prevenzione, repressione e sanzioni,Pag. 50talvolta tende poi a recedere rispetto questa impostazione di massima. Conosco il ragionamento dell'onorevole Beltrandi e dell'onorevole Olivieri - ne abbiamo discusso tante volte - e rispetto la coerenza della loro posizione. Ciononostante, continuo a sostenere che la ratio di questo provvedimento è quella di garantire la sicurezza: le statistiche ci dicono che i neopatentati sono i soggetti maggiormente a rischio di incidenti; le associazioni dei familiari delle vittime della strada - che si sono riunite anche la settimana scorsa ed hanno richiesto un incontro ai parlamentari - chiedono l'approvazione di provvedimenti di questo tipo. Recedere rispetto a queste posizioni, dunque, significa non solo tradire i cittadini che si impegnano su questi temi, ma anche dare un segnale negativo ai giovani che guardano al nostro atteggiamento attendendosi coerenza (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, se non vado errato, su questo punto vi è una proposta di ordine del giorno. La si può esplicitare?
PRESIDENTE. Onorevole Uggè, può intervenire per esplicitare il contenuto dell'ordine del giorno cui ha fatto riferimento il Ministro.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, mi pare che il senso dell'intervento del collega Conte fosse sostanzialmente il seguente: qual è l'obiettivo di questo intervento? Se colleghiamo il fattore preparazione e formazione dei giovani ad una incrementata capacità di stare sulle strade, allora il Governo dovrebbe impegnarsi a far sì che i giovani che svolgono un percorso formativo possano essere esentati da questa limitazione. Il tentativo è dunque quello di presentare un ordine del giorno con il quale si ribadisce con chiarezza che i giovani che effettuano il percorso formativo saranno esentati dal limite previsto dalla norma al nostro esame.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, credo che la proposta dell'onorevole Uggè sia accettabile, poiché noi abbiamo pensato questo provvedimento per i neopatentati, relativamente ad un certo numero di anni successivi al conseguimento della patente e prima che venisse introdotto in sede di Commissione l'apprendistato per i giovani fra i 16 e i 18 anni.
Accetto l'idea che si possa tentare, da parte nostra, a seguito di richiesta contenuta in un ordine del giorno, di mettere in fila tale sequenza, nel senso che, se ci sono giovani che hanno fatto il periodo di apprendistato, si possa eliminare o limitare il periodo successivo al conseguimento della patente.
MARCO BELTRANDI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARCO BELTRANDI. Signor Presidente, poiché un dibattito si è comunque aperto e vi è la disponibilità a confrontarsi su questa norma, ritiro il mio emendamento 4.4 e acconsento a presentare un ordine del giorno sulla materia.
PRESIDENTE. Prendo dunque atto che l'emendamento Beltrandi 4.4 è stato ritirato dal presentatore.
GIANFRANCO CONTE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIANFRANCO CONTE. Signor Presidente, inviterei il relatore ed il Governo, poiché sono d'accordo, a fare un piccoloPag. 51addendum all'articolo 2, in maniera da prevedere che la norma che propone il collega Beltrandi non sia contenuta in un semplice ordine del giorno, ma che, considerato che lo stiamo facendo, siano il Governo stesso ed il relatore a presentare un emendamento aggiuntivo che preveda, appunto, che vi sia la possibilità che i corsi servano ai fini di un'esenzione. Basterebbe che la Commissione si riunisse e predisponesse immediatamente, accantonando la questione, un apposito emendamento che si potrebbe portare all'esame dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Onorevole Gianfranco Conte, le ricordo che l'emendamento Beltrandi 4.4 è stato ritirato.
GIANFRANCO CONTE. Signor Presidente, potremmo farlo nostro, ma vorrei evitarlo, chiedendo al relatore di approntare, con l'assenso della Commissione, un emendamento della Commissione stessa che risolva, nel testo al nostro esame, la questione.
PRESIDENTE. Onorevole Gianfranco Conte è solo il gruppo di Forza Italia che può fare proprio l'emendamento Beltrandi 4.4. Il relatore intende aggiungere qualcosa in merito?
MICHELE POMPEO META, Relatore. No, Signor Presidente.
PRESIDENTE. Allo stato degli atti, quindi, l'emendamento Beltrandi 4.4 è da intendersi ritirato.
Chiederei all'onorevole Leone se intende farlo proprio...
ROBERTO GIACHETTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, vorrei solo sottolineare - non sappiamo ancora quali saranno gli esiti del voto - che rischiamo obiettivamente, e lo dico in modo dialogico al collega Gianfranco Conte, laddove un passo avanti si potrebbe comunque realizzare attraverso l'approvazione di un ordine del giorno, se votassimo un emendamento che fosse poi respinto, di eliminare anche la possibilità che quel passo avanti sia compiuto.
Quindi, considerando che conosciamo tutti le dinamiche parlamentari, vorrei semplicemente suggerire, se ci interessa effettivamente l'obiettivo, di evitare che non lo si raggiunga per niente.
GIANFRANCO CONTE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIANFRANCO CONTE. Signor Presidente, ma proprio questo era l'obiettivo che ci proponevamo, e cioè fare nostro, per ragioni procedurali, l'emendamento Beltrandi 4.4 e chiedere al Governo di accantonarlo, ed alla Commissione di procedere nella predisposizione di una riformulazione dello stesso che venisse incontro alle esigenze manifestate. Non era nostra intenzione impedire la presentazione di un ordine del giorno, anche perché ci rendiamo conto che l'eventuale bocciatura dell'emendamento in discussione precluderebbe la presentazione dell'ordine del giorno.
Quindi, faremmo nostro l'emendamento, lasciando, però, alla Commissione il compito di presentare una riformulazione che dovrebbe essere di competenza della Commissione stessa.
PRESIDENTE. Onorevole Gianfranco Conte, a me sembra che il relatore abbia preso atto del ritiro dell'emendamento Beltrandi 4.4 e della presentazione di un ordine del giorno. Ho inteso bene, relatore?
MICHELE POMPEO META, Relatore. Ha interpretato bene, signor Presidente.
ANTONIO LEONE. Signor Presidente, chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
Pag. 52
ANTONIO LEONE. Signor Presidente, il gruppo di Forza Italia fa proprio l'emendamento Beltrandi 4.4. Ciò detto, ne chiediamo l'accantonamento.
Se l'incertezza da parte del relatore o anche del Governo sull'accantonamento è tale e tanta da consentire una richiesta di mettere ai voti l'accantonamento, presento una richiesta in tal senso. Non comprendo poi qual è la decisione finale da parte del relatore, se si possa, cioè, arrivare ad una «composizione bonaria», attraverso un piccolo addendum a quanto stiamo per votare, oppure decidere, una volta accantonato l'emendamento di cui stiamo discutendo, di arrivare alla formulazione di un ordine del giorno che sia «consentibile».
PRESIDENTE. Onorevole Leone, dato che il relatore conferma la posizione esposta in precedenza, ossia prende atto del ritiro da parte dell'onorevole Beltrandi del suo emendamento 4.4 e del fatto che il medesimo onorevole Beltrandi si impegna a presentare un ordine del giorno di contenuto analogo, e poiché il relatore è contrario anche all'accantonamento di questo emendamento, a questo punto è necessario passare ai voti.
SERGIO D'ELIA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SERGIO D'ELIA. Signor Presidente, se ho compreso bene, questo emendamento è stato fatto proprio dai colleghi del gruppo Forza Italia e successivamente è stato chiesto al relatore l'accantonamento; e il relatore su tale punto non è d'accordo. Pertanto, intervengo per dichiarare che anche il gruppo La Rosa nel Pugno chiede al relatore l'accantonamento dell'emendamento Beltrandi 4.4.
In caso contrario, ossia se il relatore mantiene la sua contrarietà all'accantonamento, preannunzio il voto favorevole del gruppo La Rosa nel Pugno, nel caso in cui il Presidente decida di porre ai voti l'emendamento Beltrandi 4.4.
PRESIDENTE. Considerato che la parte consequenziale dell'emendamento Beltrandi 4.4, deve essere riferita anche agli identici Olivieri 4.100 e Gibelli 4.102, è necessario porre tali emendamenti in votazione congiuntamente.
Onorevoli colleghi, per la chiarezza dei lavori e per tentare di superare questo passaggio, prendiamo atto del ritiro dell'emendamento Beltrandi 4.4, sul quale abbiamo ampiamente discusso, sebbene esso sia stato fatto proprio dal gruppo Forza Italia.
In merito agli identici emendamenti Olivieri 4.100 e Gibelli 4.102 è necessario ricordare, prima di passare al voto, che vi è stato da parte del relatore e da parte del Governo un invito al ritiro. Pertanto, chiedo ai presentatori di tali emendamenti se accedano all'invito al ritiro.
SERGIO OLIVIERI. Signor Presidente, ritiro il mio emendamento 4.100 e preannunzio anche il ritiro dell'emendamento Locatelli 4.101 di cui sono cofirmatario.
PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Olivieri.
Prendo atto che si insiste per la votazione dell'emendamento Gibelli 4.102...
Onorevole Leone, la Presidenza ha deciso nel senso di non procedere all'accantonamento e di porre pertanto in votazione l'emendamento Beltrandi 4.4.
ANTONIO LEONE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO LEONE. Signor Presidente, le avevo chiesto di mettere ai voti la proposta di accantonamento, perché è l'Assemblea che deve decidere in merito. Oltre al mio gruppo, tale accantonamento è stato richiesto anche da un altro gruppo, la Rosa nel Pugno. Si deve solo accogliere la richiesta di metterlo ai voti, non ho chiesto di decidere se accantonarlo o meno. L'Assemblea potrebbe decidere di accantonarlo, né può legare la sua decisione al fatto che il relatore ha già deciso che comunque tale situazione può esserePag. 53risolta con un ordine del giorno. Vi è una richiesta specifica presentata dal mio gruppo e da un altro gruppo.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Signor Presidente, volevo semplicemente, se può essere utile, confermarla nell'orientamento che ha assunto, ossia procedere alla votazione dopo una lunga discussione procedurale che ha reso esplicito che, anche dal punto di vista regolamentare, spetta all'Assemblea votare sull'accantonamento dell'emendamento in questione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta, avanzata dall'onorevole Leone, di accantonare l'esame dell'emendamento Beltrandi 4.4 ritirato dal presentatore e fatto proprio dal gruppo di Forza Italia.
(È approvata - Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale).
Passiamo dunque all'esame degli articoli aggiuntivi presentati all'articolo 4. Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Attili 4.0100, nonché sull'articolo aggiuntivo Attili 4.0101.
Il parere della Commissione è, altresì, contrario sugli articoli aggiuntivi Fabris 4.04 e Tassone 4.05.
La Commissione raccomanda, infine, l'approvazione del suo articolo aggiuntivo 4.0200.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Attili 4.0100, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 451
Votanti 429
Astenuti 22
Maggioranza 215
Hanno votato sì 182
Hanno votato no 247).
Passiamo all'articolo aggiuntivo Attili 4.0101.
ANTONIO ATTILI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO ATTILI. Signor Presidente, ritiro il mio articolo aggiuntivo 4.0101. Avrei voluto ritirare anche il precedente, comunque non importa.
PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Attili.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Fabris 4.04.
MAURO FABRIS. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MAURO FABRIS. Signor Presidente, ritiro il mio articolo aggiuntivo 4.04, perché il contenuto dello stesso è già previsto nel provvedimento cosiddetto Nicolais, quello che riguarda l'efficienza della pubblica amministrazione.
PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Fabris.Pag. 54
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Tassone 4.05.
MARIO TASSONE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, vorrei che la V Commissione esponesse le motivazioni a fondamento del suo parere contrario, considerato che spesso non sono sostenute da dati ed elementi sufficienti.
Signor Presidente, con l'articolo aggiuntivo in esame, propongo l'introduzione di una figura importante per quanto riguarda il conseguimento dell'abilitazione (ovvero della patente), quella dello psicologo. Non credo che per essere bravo nella guida sia sufficiente la conoscenza del codice della strada in termini teorici oppure l'aver svolto pratica. È, ovviamente, necessario che ci sia una sicurezza ulteriore: chi consegue la patente deve essere veramente padrone della macchina, del mezzo e non deve avere alterazioni o tare.
Ritengo che questo articolo aggiuntivo vada in tale direzione, ma che sia soprattutto un importante elemento di sicurezza. Per tali motivazioni, non comprendo il parere negativo espresso dal Governo, con le cose che succedono in questo mondo e in questa vita. Credo che dovremmo impegnarci in questa direzione, anche perché la ricordata figura era stata introdotta in un provvedimento che non è stato possibile approvare, nella scorsa legislatura, a causa della mancanza del numero legale. Si tratta, evidentemente, di un impegno più grande che, però, garantirebbe una maggiore sicurezza, al fine di evitare di burocratizzare tutto ed al fine di parificare alcune professionalità, importanti soprattutto per quanto riguarda l'accertamento reale e sostanziale della capacità della guida.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Campa. Ne ha facoltà.
CESARE CAMPA. Signor Presidente, intervengo per aggiungere la mia firma all'articolo aggiuntivo in esame e per sollecitare i colleghi a ritornare con la memoria alla scorsa legislatura, quando la figura professionale in esame era già stata inserita nelle commissioni di valutazione medica. In un momento in cui si dibatte molto sulla sicurezza stradale sarebbe veramente disdicevole che, per una questione di bilancio, peraltro nemmeno motivata, evitassimo di integrare l'accertamento dei requisiti fisici e psichici con una specifica valutazione psico-diagnostica. Tale valutazione, peraltro, consentirebbe di avere guidatori più sicuri e più certi e, inoltre, di evitare quelle difficoltà che riscontriamo molto spesso sulle nostre strade.
L'appello del collega Tassone non può rimanere inascoltato in quest'Assemblea, perché stiamo parlando di sicurezza stradale e dovremmo essere coerenti con quanto abbiamo affermato, anche recentemente, in più occasioni, quando si è parlato, appunto, di sicurezza stradale. Quindi, non solo appongo la mia firma all'articolo aggiuntivo in esame, ma invito l'Assemblea a valutarlo con la dovuta attenzione o, quantomeno, con la stessa attenzione con cui era stato valutato nella scorsa legislatura.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Elpidio. Ne ha facoltà.
DANTE D'ELPIDIO. Signor Presidente, intervengo per dichiarare il voto favorevole del gruppo Popolari-Udeur sull'articolo aggiuntivo in esame, che rispecchia alcune nostre altre segnalazioni già svolte in Commissione, volte a migliorare la sicurezza relativa ad alcuni aspetti del presente provvedimento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bosi. Ne ha facoltà.
FRANCESCO BOSI. Signor Presidente, intervengo anch'io per aggiungere la mia firma all'articolo aggiuntivo del collega Tassone. A me sembra davvero singolarePag. 55che, in un momento in cui per molte attività viene svolto un esame psico-attitudinale, non lo si contempli, per ragioni esclusivamente di bilancio, per il conseguimento della patente di guida. Come è noto, infatti, questo è un momento nel quale si debbono valutare anche le capacità di reagire agli imprevisti, alle situazioni in cui chi guida può mettere a repentaglio l'incolumità degli altri.
Pertanto, di buon grado, esprimo il mio voto favorevole e l'intenzione di aggiungere la mia firma.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rotondo. Ne ha facoltà.
ANTONIO ROTONDO. Signor Presidente, a me sembra, onorevole Tassone, che questo articolo aggiuntivo non sia ben formulato.
MARIO TASSONE. Si fa quel che si può, ovviamente!
ANTONIO ROTONDO. Mi scusi se mi permetto di dire una cosa del genere. Succede questo: attualmente è richiesta una certificazione di un requisito fisico e psichico da parte di un medico abilitato ovvero, eventualmente, da parte di commissioni specifiche abilitate a rilasciare tale certificazione. Lo chiediamo, quindi, a medici espressamente abilitati a farlo. A ciò si vuole aggiungere un ulteriore esame fatto da uno psicologo che dovrebbe dare una valutazione psichica del soggetto che deve sostenere l'esame di guida.
A me sembra che si vuole richiedere una doppia valutazione di un attestato che già può essere rilasciato benissimo dal medico che ha l'abilitazione a farlo o, addirittura, da una commissione specifica che deve rilasciare un certificato di questo tipo. Mi sembra che si voglia complicare ulteriormente le cose, andando contro la semplificazione di cui parliamo spesso e, forse, anche in maniera non opportuna.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Tassone 4.05, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 438
Votanti 432
Astenuti 6
Maggioranza 217
Hanno votato sì 196
Hanno votato no 236).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 4.0200 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 433
Votanti 429
Astenuti 4
Maggioranza 215
Hanno votato sì 428
Hanno votato no 1).