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Si riprende la discussione.
(Esame dell'articolo 11 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo, dunque, all'esame dell'articolo 11 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 3).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione accetta l'emendamento 11.300 del Governo, interamente soppressivo.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il Governo raccomanda l'approvazione del suo emendamento 11.300.
PRESIDENTE. Passiamo dunque alla votazione dell'emendamento 11.300 del Governo. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Uggè. Ne ha facoltà.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, l'articolo 11, che si propone di sopprimere con l'approvazione dell'emendamento 11.300 del Governo, condiviso dalla stessa Commissione, mira a stabilire la possibilità di effettuare controlli preventivi sui conducenti titolari del certificato di abilitazione professionale o della carta di qualificazione del conducente.
Si tratta dei conducenti professionisti, cioè di coloro che, rispetto ad altri, effettuano tale professione per mestiere. Proprio perché sono dei professionisti, costoro, più di altri, devono dimostrare la propria efficienza, conoscenza e capacità di effettuare prestazioni così delicate nelle migliori condizioni possibili.
Ebbene, l'articolo che si vorrebbe sopprimere prevede la possibilità, ovviamente nel rispetto della riservatezza, che possano essere disposti, da parte del Ministero dei trasporti, Dipartimento per i trasporti terrestri, accertamenti sanitari non invasivi, periodici e a campione, al fine di individuare, in caso di necessità, comportamenti e situazioni pericolose per gli utenti della strada.
Estrapolando parte di un articolo di Paolo Tessadri pubblicato su L'espresso, vorrei richiamare l'attenzione dei colleghi parlamentari su un episodio, che può essere considerato emblematico della possibilità drammatica, da parte dei conducenti sulle strade, di non essere rispettosi delle norme. Su tale articolo si legge, a proposito di un guidatore: «Ha causato la morte di dieci persone in più incidenti, gli è stata sospesa la patente nove volte ma è sempre riuscito a tornare al volante. L'ultima volta, vista l'impossibilità di ottenere subito il permesso, se l'è fatto rilasciare con un trucco dalla Repubblica Ceca.» Il giornalista cita tale padroncino di Santa Cristina in Val Gardena come esempio di mancato funzionamento dei controlli che ha determinato una catena di infrazioni e omicidi che hanno inizio il 2 agosto del 1994 - quando a Malnate uccide un ciclista con il suo camion -, proseguono il 9 maggio 1995 - quando centra una corriera carica di pendolari e studenti sulla statale della Val Punteria -, nel 1999, nel 2000, nel 2002, nel 2003 e nel 2004 quando, addirittura, finisce contro una pasticceria di Ortisei. Vorrei ripetere quanto detto, nel commentare l'episodio, dal procuratore capo della Repubblica di Bolzano, Cuno Tarfusser: «È uno scandalo, non ci sono altre parole!».
Ora, in un momento in cui, ogni volta che si determinano situazioni di grande difficoltà - che vedono coinvolti cittadini inermi, talvolta bambini - tutti siamo pronti ad esecrare e stigmatizzare tali comportamenti e ad evidenziare la necessità di creare le condizioni perché ci possano e ci debbano essere controlli sulle strade, onorevoli colleghi, vorremmo eliminare la possibilità che il dipartimento per i trasporti terrestri stabilisca, a campione, se tali conducenti siano dediti ad un uso frequente di sostanze stupefacenti o alcoliche?Pag. 12
La norma mira a fornire una risposta seria e concreta. Non si tratta di indagare su nessun soggetto o invadere la sfera personale. Un autista che sia conducente professionista ha l'obbligo, più degli altri, di rispettare tali norme.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
PAOLO UGGÈ. Per tali ragioni, invito ognuno di voi ad una valutazione molto attenta, prima di approvare la proposta emendativa soppressiva dell'articolo voluto dalla Commissione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Tassone. Ne ha facoltà.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, prendo la parola per dichiarare la mia assoluta contrarietà all'emendamento soppressivo in esame.
Da molto tempo, anche nella precedente legislatura, si sta tentando di introdurre controlli e verifiche per i conducenti, in particolare i conducenti professionisti, che hanno ovviamente delle particolari responsabilità e svolgono, come si suol dire, un lavoro usurante.
Non c'è dubbio che la verifica richiesta con l'articolo 187-bis, che si aggiunge all'articolo 187 del decreto legislativo n. 185 del 1992, va incontro ad un'esigenza più volte avvertita. Perché si vuole impedire un accertamento per capire se esistano ancora le condizioni di idoneità, se il conducente abbia ancora la capacità di svolgere quel tipo di lavoro e se non sia intervenuta un'alterazione fisica o psichica correlata anche all'uso di sostanze alcoliche, stupefacenti o psicotrope? Ritengo che si tratti di una necessità più volte avvertita.
Si vocifera - e credo che sia la motivazione della posizione della maggioranza della Commissione - che il Ministero della salute sarebbe sul punto di varare un provvedimento. Bene, caro signor Ministro, nel momento in cui il Ministero della salute varerà tale provvedimento, dovrà tenere presente - tanto per usare un eufemismo - il nostro contributo e vi si adeguerà, introducendo delle modifiche. Ritengo che si tratti di un tema calzante al testo in discussione, altrimenti ci limiteremmo a prevedere una serie di sanzioni e norme repressive, senza cogliere i processi su cui certamente il legislatore ha il dovere di intervenire per porre rimedio, e a creare una coltre protettiva rispetto alla drammatica realtà di continui incidenti stradali.
Soltanto per tale ragione siamo contrari all'emendamento in esame, pur rispettando la maggioranza della Commissione ed il relatore, al quale non è mai mancata la nostra stima e considerazione. Si tratta di un discorso che fa parte di un nostro disegno, che abbiamo tenuto ben presente anche quando abbiamo votato l'articolo 10; ne è il completamento, segue quella logica e quella filosofia, cui non possiamo assolutamente rinunciare.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il relatore, il deputato Meta. Ne ha facoltà.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, colgo l'occasione per sottolineare il contributo fornito anche da parte delle opposizioni all'elaborazione del testo in discussione.
Con il disegno di legge in esame abbiamo avviato un lavoro che ci porterà ad affrontare nei prossimi mesi anche la riforma del codice della strada. È davvero originale che proprio io, che sono l'estensore, il fautore dell'articolo al quale si richiamavano i colleghi Uggè e Tassone, dichiari di essere d'accordo con l'emendamento soppressivo del Governo.
In questi giorni, anche attraverso un confronto con il Governo, con il Ministero dei trasporti e i suoi uffici, abbiamo verificato che un articolo così formulato è di difficile applicazione. Ma la vera ragione che mi porta a concordare con il Governo riguarda il fatto che negli ultimissimi giorni abbiamo appreso da fonti dirette che il Ministro della salute, d'intesa con il Ministro del lavoro e con il Ministero dei trasporti (e a questo punto chiedo al Ministro Bianchi di far valere le proprie ragioni), sta apprestando un provvedimento,Pag. 13un quadro normativo che affronti e organizzi seriamente le questioni che noi abbiamo raccolto in modo un po' improvvisato all'interno di un solo articolo.
È solo per questa ragione, che ci darà l'opportunità nei prossimi giorni di avere un testo da parte del Ministro, che chiedo ai colleghi dell'opposizione di approfittare di un'occasione migliore, che penso arriverà nelle prossime settimane, per affrontare una questione delicatissima.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Moffa. Ne ha facoltà.
SILVANO MOFFA. Onorevole Meta, non riesco a comprendere perché dovremmo, in qualche modo, procrastinare la discussione su questo argomento approvando l'emendamento 11.300 del Governo. Tra le altre cose, ricordo che abbiamo testé concluso i lavori del Comitato dei nove e ci siamo interrogati su un altro articolo, di cui discuteremo tra non molto, che riguarda proprio la necessità di prevedere un'ulteriore visita per coloro che, in qualche modo, vedono alterata la loro condizione psicofisica in conseguenza di un malanno o quant'altro.
In questo caso, siamo in presenza di una fattispecie particolare, sulla quale voglio richiamare l'attenzione dei colleghi. Stiamo trattando una materia molto delicata ed è per questo che in Commissione, proprio su iniziativa dello stesso presidente, era stata proposta questa formulazione.
Onorevole Meta, il fatto che il Governo affermi oggi che l'attuale formulazione possa essere di difficile applicazione mi sembra, francamente, un fuor d'opera, una forzatura: la norma è molto chiara e stringente. Fa riferimento a coloro che sono titolari di certificato di abilitazione e, sostanzialmente, dispone una mera sospensione di patente, laddove si configurino situazioni di alterazione dello stato psicofisico dovute all'uso di sostanze alcoliche, di stupefacenti o altro.
Si tratta proprio della fattispecie più volte trattata dall'Assemblea e sulla quale vi è stata, a larga maggioranza, una posizione assolutamente di favore. Diciamola tutta: il Governo propone la soppressione dell'articolo 11 perché non riesce a trovare la «quadratura del cerchio» all'interno della maggioranza e, siccome avete già dovuto fare forzature per non subire alcuni condizionamenti che venivano da parti della maggioranza, questo compromesso sull'articolo 11, in qualche modo, deve fare da «apripista» per altre soluzioni.
Diciamolo con franchezza: non è un modo corretto per affrontare una materia così delicata. Sottolineo che, proprio perché c'era un'indicazione della Commissione, il Governo, che è venuto a chiedere maggior rigore e provvedimenti sanzionatori ancora più forti, avrebbe dovuto mantenere, anzi, sposare in pieno la ratio e il contenuto di questa norma.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Olivieri. Ne ha facoltà.
SERGIO OLIVIERI. Signor Presidente, contrariamente ad alcuni interventi che mi hanno preceduto, apprezziamo l'emendamento proposto dal Governo e lo sosterremo, perché ci sembra una scelta di buonsenso, la conseguenza non di una trattativa dentro la maggioranza, che non c'è stata, quanto piuttosto di una riflessione che è stata importante e che ha portato, per l'appunto, a proporre all'Assemblea di sopprimere un articolo che, per la verità, non ci ha mai pienamente convinti, tanto è vero che avevamo deciso di presentare un emendamento non soppressivo, ma che, in qualche modo, introducesse delle modifiche.
Sia chiaro: anche noi vogliamo che vi sia sicurezza nelle strade e che chi guida professionalmente sia in condizioni di farlo ed abbia tutte le caratteristiche per essere idoneo.
Tuttavia, l'impostazione originaria dell'articolo 11 presentava, a nostro avviso, alcuni forti limiti. Infatti, se l'idoneità alla guida è il risultato di una valutazione complessiva, ci sembrava che nella formulazione dell'articolo fosse invece riscontrabile una eccessiva specificità. Per esserePag. 14giudicati non idonei alla guida professionale non occorre solo fare abuso di alcolici o altro: ci sono tanti altri fattori. La valutazione sull'idoneità, quindi, deve essere comunque sempre a trecentosessanta gradi. Specificarla, limitarla ad alcuni casi, come previsto nell'articolo 11 originariamente proposto, suscitava qualche riserva.
Prendiamo quindi atto con soddisfazione della proposta del Governo, anche perché - vorrei dire - come si fa ad accertare il permanere delle condizioni di idoneità? Tra poco discuteremo dell'articolo 12, dove sono presenti una serie di elementi che rispondono alla necessità di dotarsi di strumenti certi e non arbitrari per la valutazione dello stato dei guidatori.
Vorrei aggiungere un'ultima osservazione. Non c'è dubbio che sia importante considerare il fatto che siano in arrivo - pare - altri provvedimenti inerenti in qualche modo la materia e spero che il Parlamento abbia l'opportunità di discuterli a fondo. Non vorrei si trattasse di provvedimenti del Governo; vorrei, invece, fosse prevista la possibilità per il Parlamento di legiferare e di svolgere una discussione ampia ed approfondita, com'è necessario in questi casi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Beltrandi. Ne ha facoltà.
MARCO BELTRANDI. Signor Presidente, condividiamo l'emendamento in esame. Voglio, però, dire che qui non c'entrano nulla il proibizionismo o l'antiproibizionismo. L'emendamento proposto è semplicemente di buonsenso, perché il dispositivo dell'articolo 11 è di fatto praticamente quasi inapplicabile.
C'è anzitutto un problema: i conducenti verrebbero sottoposti a controlli solo sulla base del possesso di alcuni titoli all'esercizio di una professione. Verrebbero, quindi, penalizzati quei cittadini che, ad esempio, pur avendo il titolo, non lo utilizzano e che venissero trovati positivi agli accertamenti. Si creerebbe, quindi, una disparità di trattamento con gli altri automobilisti.
In secondo luogo, tali controlli non funzionerebbero. Infatti, per quanto riguarda le sostanze alcoliche, come si sa, esse vengono assorbite nel sangue in tempi molto ristretti; quindi, o si effettuano le analisi su un soggetto che ha appena bevuto o, altrimenti, già nel giro di cinque o sei ore, non si trova più traccia di tali sostanze. Non si capisce bene, quindi, cosa si intenda per «consumatore abituale».
Inoltre, per quanto riguarda la questione delle tossicodipendenze, come è stato tra l'altro detto da parte di alcuni medici nel corso dibattito sull'articolo 10 la scorsa settimana, in realtà, purtroppo, un vero e proprio test che accerti con sicurezza se un automobilista si trovi sotto l'influsso di alcune sostanze stupefacenti non esiste.
In terzo luogo, aumenterebbero gli oneri a carico dello Stato. Questo provvedimento, invece, di per sé non presenta oneri, come rilevato dalla V Commissione. Non c'entrano nulla, quindi, questioni di proibizionismo o di antiproibizionismo: c'entra semmai la cancellazione di un articolo che in realtà prevederebbe controlli poco utili e, in alcuni casi, anche molto discriminanti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Campa. Ne ha facoltà.
CESARE CAMPA. Signor Presidente, colleghi parlamentari, onorevole collega relatore Meta, capisco l'imbarazzo da parte di chi, dovendo rispondere al Governo, esprime un parere favorevole sulla soppressione di un emendamento che la Commissione, peraltro, aveva presentato all'unanimità. Collega Meta, lei che è persona saggia e intelligente, sa che questo parere era condiviso da parte della Commissione. Non solo: è condiviso da parte del Paese.
Se parliamo di sicurezza stradale, non possiamo assolutamente eliminare i controlli. Me lo consenta il collega che mi ha appena preceduto: egli sa quanta stima ho nei suoi confronti, ma non posso seguirlo nel suo ragionamento. Voi dite di essere contrari a questo emendamento perchéPag. 15sarebbe discriminatorio, nel senso che introdurrebbe cittadini di serie A e di serie B. Ma io chiedo: una persona che abbia partecipato ad un corso per ottenere una patente particolare, che gli è costata fior di quattrini, lo fa per schiribizzo o per svolgere una professione?
Se desideriamo davvero dare seguito al discorso sulla sicurezza stradale, e se desideriamo evitare che le categorie di lavoratori che svolgono tale professione mettano a rischio la vita delle molte persone che essi trasportano (e non solo), dobbiamo assolutamente prevedere questi controlli. Certo, li prevediamo a campione: non possiamo prevederli per tutti.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
CESARE CAMPA. Ebbene, credo davvero che, allora, mostriamo una schizofrenia che non ha paragoni. La Commissione ha espresso parere favorevole...
PRESIDENTE. Lei capisce: deve concludere.
CESARE CAMPA. Concludo, signor Presidente, chiedendo di essere coerenti con quanto la Commissione ha fatto...
PRESIDENTE. Capisco, ma deve concludere.
CESARE CAMPA. Ho concluso, signor Presidente. Sono convinto che lei avrà la stessa forza per eliminare questo obbrobrio.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Lovelli. Ne ha facoltà.
MARIO LOVELLI. Signor Presidente, non vi è dubbio che l'articolo di cui viene proposta la soppressione con l'emendamento al nostro esame affronta un tema che credo richieda una particolare attenzione.
Le cronache degli incidenti stradali sono alla nostra attenzione quotidianamente, soprattutto durante i fine settimana; ogni settimana siamo costretti a leggere una rassegna stampa davvero drammatica, che richiede una riflessione a tutti, e soprattutto a noi che siamo chiamati a legiferare per corrispondere alle esigenze dei nostri cittadini.
Anche leggendo delle vicende di questo fine settimana, chiaramente, rinveniamo episodi che richiedono la nostra specifica attenzione: in particolare, si rileva in genere come la guida per eccesso di velocità, sotto effetto dell'abuso di sostanze stupefacenti o in stato di ubriachezza rappresentino una delle cause principali degli incidenti e delle morti sulla strada.
È chiaro, dunque, che vi è l'esigenza di una regolamentazione, che riguardi soprattutto coloro che, per professione, svolgono l'attività di guida di automezzi. Rispetto a costoro è infatti necessario, più che per altri, assicurare che siano costantemente testati per garantire prima di tutto la sicurezza di coloro che vengono trasportati - quando si fa riferimento al trasporto di persone, ad esempio turistico - ma anche di tutti coloro che possono incorrere in incidenti causati da tali mezzi.
Come è stato ricordato dal relatore, proprio nei giorni scorsi questo argomento è stato oggetto dell'attenzione del Ministero della salute, che già aveva intrapreso un'iniziativa nel momento in cui si era verificato l'incidente di Vercelli, che aveva suscitato in tutti noi commozione ed attenzione. Il Ministero si è mosso in questa direzione anche perché già esistono disposizioni di legge - la stessa legge che riguarda l'uso delle sostanze stupefacenti: mi riferisco alla Bossi-Fini - che affrontano l'argomento e che richiedono un'attuazione più specifica.
Il profilo di questa materia concerne poi, oltre che la sicurezza stradale, la sicurezza del lavoro, perché è evidente che esso riguarda chi svolge questa attività e deve poterla svolgere, egli stesso, in piena efficienza.
Quindi, gli aspetti implicati dalla materia sono molti e riguardano certamente il Ministero della salute, il Ministero del lavoro e il Ministero dei trasporti.
Questo è il motivo per cui, come è stato proposto dal relatore, oggi ci pare opportunoPag. 16soprassedere sull'esame dell'articolo 11, che pure in Commissione aveva avuto già un'ampia discussione ed una nuova formulazione, e quindi accedere all'emendamento soppressivo 11.300 del Governo.
PRESIDENTE. La prego, deve concludere.
MARIO LOVELLI. Appare utile, infatti, che, sulla base dell'iniziativa già intrapresa dal Ministero della salute e degli approfondimenti che abbiamo già svolto, si addivenga ad una normativa più puntuale, che potremmo elaborare nelle prossime settimane e portare all'attenzione del Parlamento.
PRESIDENTE. Avverto che sono in distribuzione gli ulteriori prescritti pareri della Commissione I (Affari costituzionali) e della Commissione V (Bilancio) sulle proposte emendative della Commissione e del Governo presentate nella giornata odierna (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezioni 1 e 2).
Passiamo ai voti.
Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.300 del Governo, interamente soppressivo dell'articolo 11, accettato dalla Commissione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 316
Votanti 315
Astenuti 1
Maggioranza 158
Hanno votato sì 185
Hanno votato no 130).
Prendo atto che i deputati Meta, Poretti e Balducci hanno segnalato di non essere riusciti a votare.
Prendo altresì atto che i deputati Ciccioli e Holzmann hanno segnalato che avrebbero voluto esprimere voto contrario.