Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Si riprende la discussione.
(Ripresa esame dell'articolo 1 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Riprendiamo dunque l'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 22).
Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'articolo premissivo Gianfranco Conte 01.0100.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il Governo concorda con il parere espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Sta bene.
Ritengo tuttavia che potremmo procedere fino alla votazione dell'articolo 1. Invito dunque il relatore ad esprimere il parere della Commissione anche sulle altre proposte emendative.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, è già stato comunicato il ritiro dell'articolo premissivo 01.0200 della Commissione. Decade, di conseguenza, il subemendamento Leone 0.01.0200.1.
La Commissione, inoltre, raccomanda l'approvazione del suo subemendamento 0.1.200.1 e del suo emendamento 1.200.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il Governo concorda con il parere espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo dunque alla votazione dell'articolo premissivo Gianfranco Conte 01.0100.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, i colleghi del Comitato dei nove sono perfettamente edotti rispetto al punto cui sono arrivati nell'approfondimento. Ricordo che, su questo punto, vi è stato un dibattito particolarmente vivace e partecipato da parte di tutti noi. Segnalo infatti ai colleghi meno attenti che l'articolo aggiuntivo al nostro esame contiene la proposta di limitare l'utilizzo delle apparecchiature per la rilevazione della velocità su strade extraurbane da parte dei corpi di polizia municipale. Si tratta di una proposta che molti di noi hanno sostenuto, per via della nostra contrarietà a quello che riteniamo un abuso, cioè all'intervento della polizia municipale su tali strade. Gradiremmo pertanto conoscere da parte dei colleghi del Comitato dei nove - e credo che l'intera Assemblea sia a ciò interessata - quale ragionamento (o quale votazione, se a maggioranza o meno) abbia condotto ad esprimere il parere contrario, che lascia al nastro di partenza un problema sul quale tutti avevamo cercato di portare un contributo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Leone. Ne ha facoltà.
ANTONIO LEONE. Signor Presidente, intervengo per le medesime motivazioniPag. 66esposte dal collega Benedetti Valentini. Siamo giunti a questo punto con una richiesta di accantonamento, condivisa dal relatore e dal Governo, al fine di operare un tentativo di risoluzione rispetto alla proposta contenuta nell'articolo aggiuntivo Gianfranco Conte 01.0100. Lo stesso Ministro, nel corso del suo intervento, in maniera - debbo dire - molto chiara, trasparente e leale, ha ammesso che tale proposta emendativa ha un fondamento, tanto è vero che il Governo starebbe per approntare una serie di azioni, fra cui alcuni disegni di legge volti a conseguire lo stesso risultato. Vi è, dunque, attenzione su questo problema. L'unico aspetto che frenava il Ministro Bianchi rispetto all'espressione di un parere favorevole su questo articolo aggiuntivo era legato ad una considerazione un po' strana, per la verità: il Ministro dichiarava infatti che ne condivideva l'impostazione, ma che la misura prevista non poteva essere accolta in quanto contenente una «inibizione» - sono parole del Ministro - nei confronti dei Corpi di polizia.
Mi chiedo dunque se questa sia la ratio in base alla quale si è dato parere negativo su tale proposta anche da parte del Comitato dei nove: mi sembra infatti un po' balzana l'idea per cui si debba rigettare tale proposta solo e soltanto perché non si debbono «inibire» le forze di polizia. Stiamo parlando della possibilità per i sindaci di installare gli autovelox su strade extraurbane, che sono di competenza della provincia, se non addirittura dello Stato, al solo scopo di fare cassa. Vi sono molti comuni che fanno ciò. Anzi, all'interno del Comitato dei Nove vi è un'illustre rappresentante dei sindaci, in particolare di un paese toscano - parlo della collega Velo - che di soldi ne ha fatti molti attraverso tale pratica: vi è dunque forse un conflitto di interessi da parte della collega, nel momento in cui si esprime contro questo emendamento!
Abbiamo trascorso giorni a riflettere, e oggi il Comitato dei nove e il relatore non pronunciano una sola parola: affermano semplicemente di essere contrari, o formulano un invito al ritiro.
Vogliamo sapere perché vi è questa contrarietà, perché si debba distorcere l'utilizzo delle leggi, quanto è stato fatto sino ad ora - e mi dispiace anche per il collega Barani, che è intervenuto in precedenza - in favore dei sindaci, calpestando le intenzioni di gran parte dei gruppi.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
ANTONIO LEONE. Vogliamo sapere - e concludo - per quale motivo una proposta emendativa di buon senso, quale quella che ha fatto discutere l'Assemblea per molto tempo, ha fatto dire allo stesso Ministro e al relatore di condividerla, ma di non poterla accogliere, perché non è possibile andare contro i sindaci, contro l'ANCI e contro le Forze di polizia. Ritengo che in quest'aula tali parole non debbano trovare albergo, e vogliamo, quindi, conoscere le motivazioni reali del parere contrario espresso (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
MICHELE POMPEO META, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, avevo in precedenza chiesto l'accantonamento della proposta emendativa in esame, e non è vero quanto sostiene il capogruppo di Forza Italia, che cioè non abbiamo compiuto le necessarie verifiche. Anche il collega Leone infatti sa che, con i mezzi che avevamo e nelle forme che ci erano consentite, ci siamo confrontati con il sistema delle autonomie locali e con l'ANCI.
Si registra una viva preoccupazione rispetto al testo di un articolo aggiuntivo che, così come formulato, finirebbe con il creare seri problemi ai circa 8 mila comuni italiani. Riteniamo che sulla questione, approfittando delle occasioni che abbiamo di fronte - e sollecito, in questo senso, il Governo ed il Ministro competente -, si possa arrivare ad una riorganizzazione delle funzioni e dei compiti. APag. 67me sembra francamente una forzatura l'inserimento di una norma del genere in un disegno di legge che ha come finalità la sicurezza e gli interventi sui comportamenti di guida sbagliati. Avremo altre occasioni per tentare di intervenire organicamente su un punto che sembra strategico e crea gravi problemi nel rapporto tra i diversi livelli istituzionali.
In questo senso, ricordo anche - e ciò vale sempre più anche per le proposte emendative di cui discuteremo in seguito, per quanto concerne il parere della Commissione - che sull'articolo aggiuntivo al nostro esame la V Commissione ha espresso un parere contrario che, in questo caso, sembra davvero insuperabile.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Osvaldo Napoli. Ne ha facoltà.
OSVALDO NAPOLI. Signor Presidente, intervengo solo per rispondere al relatore. L'ANCI è molto più preoccupata di altri aspetti, e cioè del «taglio» di 5 miliardi e 900 milioni di euro agli enti locali sugli avanzi di amministrazione, dei 2 miliardi e 600 milioni di euro di minori trasferimenti e del fatto che, se è giusto «tagliare» l'ICI, ancora non si sa, esattamente, come potrà essere coperto il mancato introito. L'ANCI è preoccupata di tutto questo: quali risposte intendete, allora, fornire al riguardo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Moffa. Ne ha facoltà.
SILVANO MOFFA. Signor Presidente, debbo richiamare un punto, anche perché un collega ci ha sollecitato a rendere edotto il Parlamento di ciò che è stato oggetto di discussione, anche in sede di Comitato dei nove.
Nutro molte perplessità - e lo dico senza problemi - nei confronti dell'articolo premissivo Gianfranco Conte 01.0100. Non si tratta, infatti, di aprire una sorta di querelle tra l'ANCI ed il resto d'Italia o tra i comuni e gli altri, bensì chiarire quali sono le competenze.
Debbo ricordare, soprattutto a me stesso, che tra gli obblighi dei comuni vi è soprattutto quello della perimetrazione delle aree urbane. Nella perimetrazione delle aree urbane si stabilisce, sostanzialmente, qual è il perimetro nel quale il soggetto deputato può intervenire. L'introduzione di un meccanismo attraverso il quale si depotenzia e, in qualche modo, si svalorizza il ruolo della polizia municipale non ha nulla a che vedere con un problema che è, in sostanza, di competenze e di attribuzioni.
PRESIDENTE. Deputato Moffa, la invito a concludere.
SILVANO MOFFA. Se, allora, intendiamo difendere anche il sistema autonomistico, è necessario ribadire questo principio.
PRESIDENTE. Deputato Moffa, deve concludere.
SILVANO MOFFA. Signor Presidente, se mi consente - considerato che la materia è delicata -, le chiedo solo un secondo per aggiungere qual è il voto che il gruppo di Alleanza Nazionale si appresta ad esprimere. Noi sull'articolo premissivo in esame ci asterremo, perché riteniamo che questo argomento debba essere ripreso e trattato in maniera più compiuta, proprio in termini di competenze e di funzioni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Tassone. Ne ha facoltà.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, intervengo per dichiarare l'astensione del mio gruppo su questo articolo aggiuntivo. Avevamo accantonato tale proposta emendativa, pensando di raccogliere alcuni contributi nel corso della discussione, apporto che sarebbe potuto provenire anche dal Governo, ed ho molto rispetto per il Ministro,Pag. 68che sta seguendo con molta sensibilità i nostri lavori, il che è una circostanza molto rara. Pensavamo, dunque, di avere un contributo su questo tema, soprattutto in relazione alla perimetrazione e all'individuazione delle aree extraurbane. Su tale problema, credo, ci siamo intrattenuti molte volte e si è infranto anche un progetto che intendeva mettere ordine in questa materia.
Noi ci asterremo, signor Presidente, sollecitando il Governo a risolvere il problema. Si potrebbe infatti determinare un conflitto fra comuni, l'ANCI...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
MARIO TASSONE. Ma si tratta di corollari che non mi appassionano e che certamente sono fuori tema.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, ciò che sembra emergere da questa discussione è una sorta di ritorno ad una specie di dazio feudale, di «Un fiorino!» che si deve pagare in occasione del passaggio in un territorio di un comune, anche sulla strada, sul tratto autostradale, sulla strada provinciale o su quella extraurbana.
Al di là dei distinguo e delle obiezioni espresse dai colleghi Moffa e Tassone in merito alla competenza e alla territorialità della polizia municipale, il concetto - e chiediamo al centrosinistra se voglia affermare tale idea - è di rivolgersi o ai comuni o ai cittadini. Noi siamo dalla parte dei cittadini e crediamo che quei sindaci che credono di poter fare cassa sulle tasche, sui portafogli dei cittadini, sbaglino di grosso! Devono amministrare bene i loro comuni e fare cassa con le loro entrate ed uscite, a partire dall'ICI, e non cominciando a «tartassare» indirettamente coloro che per sbaglio passano, magari installando l'autovelox a tradimento.
Questa proposta emendativa del collega Gianfranco Conte è di buonsenso. Ci sorprende che vi sia stato un «no» nascosto addirittura dietro al parere negativo espresso della Commissione bilancio, che fa trasparire un altro concetto aberrante, ossia che sulle sanzioni eventuali...
PRESIDENTE. La prego di concludere.
SIMONE BALDELLI. Si faccia addirittura un conto finanziario a sé stante. Questa faccenda è vergognosa!
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, vorrei chiarire il punto di vista del Governo in merito a questo articolo premissivo, sebbene l'oggetto della discussione siano gli strumenti di rilevamento della velocità. Noi siamo a favore dell'utilizzo di mezzi come l'autovelox o simili per rilevare e per controllare la velocità. Siamo anche dell'idea che ogni volta che uno di tali strumenti rileva un'infrazione ciò favorisce la sicurezza, perché comporta una sanzione. Stiamo infatti proponendo, tra i provvedimenti del programma annuale a favore della sicurezza, un fondo per acquistare i ricordati strumenti, anzi per renderne altri ancora più perfezionati. Pertanto, vorrei che non vi fossero dubbi sul fatto che siamo a favore dell'installazione di dispositivi che rilevano la velocità e, quindi, le eventuali infrazioni.
Ulteriore aspetto, di tutt'altro genere, è che tali strumenti vengano adoperati dalle amministrazioni - tra l'altro, si tratta di una nostra presunzione, ma abbiamo anche riscontri di fatto - non per contrastare le infrazioni alla velocità, ma come una fonte di introito. È su questo aspetto che siamo impegnati in un'azione che stiamo già svolgendo, nei fatti, con le prefetture e che contiamo di rendere più incisiva anche attraverso un provvedimento che potremmo adottare prossimamente, separando accuratamente questa circostanza dall'inibizione dell'uso di tali strumenti a Forze di polizia come quelle municipali, il che ci appare non accettabile.Pag. 69
Dobbiamo disciplinare meglio tale materia - su questo punto sono d'accordo - e dobbiamo capire e forse cambiare alcune disposizioni relative alle competenze su un tratto stradale fra le amministrazioni comunali, provinciali e statali. Tuttavia, non possiamo in alcun modo pensare di inibire l'uso di uno strumento rivolto sicuramente a favore della sicurezza.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Uggè. Ne ha facoltà.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, signor Ministro, non avrei voluto intervenire su questo aspetto, anche perché altri colleghi ed il presidente del mio gruppo lo hanno fatto in modo brillante. Tuttavia, con le sue affermazioni, signor Ministro, mette in evidenza un aspetto che mi sembra in contraddizione con lo spirito con cui si deve affrontare la tematica della sicurezza e dei controlli.
Dobbiamo, infatti, creare un sistema che punti soprattutto alla prevenzione e non alla repressione. Abbiamo cercato, durante il dibattito sulle modifiche al codice della strada, di collegare questi aspetti, introducendo, per esempio, la competenza dei comuni (sin dove si estende), prevedendo che le sanzioni comminate sulle strade non di proprietà comunale vengano devolute agli enti proprietari delle strade, ma tali proposte non sono state accettate. Abbiamo cercato di indirizzare l'intero dibattito per evitare che i comuni cerchino di «fare cassa» mettendo divieti di circolazione...
PRESIDENTE. Deputato Uggè, concluda.
PAOLO UGGÈ. ...e introducendo - concludo, Presidente - limiti di velocità assurdi. Tuttavia non li eliminano, venendo meno ad una disposizione precisa del codice della strada, solo per «fare cassa».
Tale era il nostro obiettivo e per questo motivo invito i colleghi a votare a favore dell'articolo premissivo in esame (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Patarino. Ne ha facoltà.
CARMINE SANTO PATARINO. Signor Presidente, il Ministro ha convinto con le sue argomentazioni soprattutto quando ha fatto riferimento alla necessità che i vigili urbani e la polizia municipale si preoccupino di evitare che accadano incidenti, e ciò è possibile soltanto quando si limita la velocità. Al tempo stesso, però, lei, signor Ministro, ha messo in evidenza un altro aspetto: che le polizie urbane spesso ricorrono a tali sistemi per portare denaro nelle casse dei comuni.
Inoltre, mi meraviglio che non si accolga la proposta emendativa in esame, considerando che spesso i vigili urbani non fanno quasi nulla dalla mattina alla sera nelle proprie città, e per «fare cassa» e portare denari all'amministrazione, invece di fare i giri per le città, elevare multe per infrazioni da parte di automobilisti che magari hanno le auto in divieto di sosta, portano denaro (quanto richiesto) attraverso l'uso dell'autovelox...
PRESIDENTE. Deputato Patarino, concluda.
CARMINE SANTO PATARINO. Concludo, Presidente.
Credo, signor Ministro, che in coerenza con quanto ha detto in premessa, dovrebbe accogliere la proposta emendativa in esame, poiché si tratta di una proposta di buon senso.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Beltrandi. Ne ha facoltà.
MARCO BELTRANDI. Signor Presidente, il gruppo de La Rosa nel Pugno voterà contro l'articolo premissivo in esame, anche se il problema posto è reale. Sicuramente, ci sono abusi e molti comuni installano gli autovelox non finalizzandoli alla prevenzione, ma a «far cassa»; tuttavia, non è questo il rimedio con cui si risolve il problema.Pag. 70
Svolgo soltanto una riflessione, rivolta ai colleghi: se passasse la proposta in esame, disincentivando i comuni ad effettuare i controlli, incorreremmo nel rischio di diminuire i controlli su molte strade, uno dei pochi punti su cui La Rosa nel Pugno insiste. Non si tratta pertanto di un problema di sanzioni, ma di controlli stradali.
Per tutte queste ragioni, voteremo contro l'articolo premissivo Gianfranco Conte 01.0100.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo premissivo Gianfranco Conte 01.0100, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 371
Votanti 310
Astenuti 61
Maggioranza 156
Hanno votato sì 97
Hanno votato no 213).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.1.200.1 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 387
Votanti 302
Astenuti 85
Maggioranza 152
Hanno votato sì 297
Hanno votato no 5).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.200 della Commissione nel testo subemendato, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 396
Votanti 253
Astenuti 143
Maggioranza 127
Hanno votato sì 244
Hanno votato no 9).
Prendo atto che il deputato Buontempo ha segnalato che non è riuscito a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 398
Votanti 240
Astenuti 158
Maggioranza 121
Hanno votato sì 235
Hanno votato no 5).