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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Proposte di riforma della normativa in materia di stupefacenti e tossicodipendenza - n. 3-01029)
PRESIDENTE. Il deputato Giovanardi ha facoltà di illustrare l'interrogazionePag. 32Casini n. 3-01029 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 9), di cui è cofirmatario.
CARLO GIOVANARDI. Signor Presidente, il Governo italiano, alla luce di ripetute e confuse dichiarazioni dei Ministri Turco e Ferrero oggi presenti, sembra voler mettere l'Italia in contrasto con le Nazioni Unite e le organizzazioni internazionali, che, in una sola tabella, hanno inserito droghe cosiddette leggere e pesanti, porre il Paese in contrasto con la ricerca scientifica, che ha messo in luce, come riportato da l'Indipendent, i danni della cannabis e lanciare messaggi ambigui e fuorvianti ai giovani sui danni delle droghe. Esso vuole, inoltre, abrogare una legge appena entrata in vigore, che non ha affatto aumentato il consumo di droga, ma è stata varata proprio per contrastarne l'aumento ed ha già depenalizzato il consumo personale della droga, e lo vuole fare attraverso una legge delega che scavalcherebbe ed esproprierebbe il Parlamento.
Chiediamo al Ministro di chiarire per cortesia, in questo polverone, cosa il Governo intenda fare.
PRESIDENTE. Il Ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero, ha facoltà di rispondere.
PAOLO FERRERO, Ministro della solidarietà sociale. Signor Presidente, ringrazio gli interroganti che mi permettono di rispondere su un tema così importante.
Il primo dato da cui partire è rappresentato dall'aumento dei consumi cui abbiamo assistito negli ultimi anni. La relazione al Parlamento, relativa al periodo 2000-2005, ci dice che i consumi di cocaina e di cannabis sono raddoppiati. Quindi, ci troviamo davanti, perlomeno, ad una insufficienza, se non ad un fallimento delle politiche sin qui seguite.
La linea che intendiamo seguire si basa sulla cosiddetta politica dei quattro pilastri, proposta dall'Unione europea e adottata da ogni Paese europeo: la prevenzione, la cura, la riduzione del danno e la lotta al narcotraffico. Quindi, vi è piena consonanza con la direzione che l'Unione europea ha scelto su questo terreno.
In ordine al primo punto, la centralità della prevenzione, stiamo costruendo con le regioni il piano d'azione nazionale, che vedrà un'attività molto forte sulle scuole e sui luoghi di ritrovo e del divertimento (faccio notare, tra l'altro, che il piano d'azione, espressamente richiesto dall'Unione europea all'Italia, non è mai stato varato negli anni scorsi dal Governo precedente, tanto che l'Italia, assieme a Malta, è l'unica nazione europea a non essere dotata di questo strumento, presente in tutto il resto d'Europa).
Per quanto ci riguarda, la prevenzione deve essere centrata per rompere l'accostamento tra l'uso delle sostanze e lo «stare meglio»: è questo l'elemento da rompere, in particolare per i giovani, e, a tale fine, interverremo anche contro le pubblicità menzognere riguardanti l'alcol.
In secondo luogo, anche l'idea di costruire diverse tabelle, a seconda della pericolosità delle sostanze, costituisce una pratica corrente in quasi tutta l'Europa.
Sappiamo bene che tutte le droghe sono pericolose, ma mettere sullo stesso piano l'eroina e la cocaina con la cannabis significa creare pericolosa disinformazione, con il rischio, specie per i giovani, di facilitare il passaggio dalla cannabis a droghe più pericolose, come la cocaina, aumentando, quindi, i rischi.
In terzo luogo, la distinzione fra il consumo e lo spaccio, a nostro parere, non deve essere una decisione politica assunta in modo diverso a seconda della maggioranza, ma una decisione della magistratura. Crediamo sia necessario smetterla con le guerre ideologiche tra i politici e far sì che le indagini della magistratura permettano di stabilire se un comportamento è legato al consumo oppure allo spaccio.
Da ultimo, in merito alle sanzioni amministrative, siamo dell'idea di stabilire sanzioni pesanti sui comportamenti pericolosi (penso, in primo luogo, alla guida in stato di alterazione o a chi getta siringhe per i giardini: vanno puniti i comportamenti pericolosi).
PRESIDENTE. La prego di concludere.
PAOLO FERRERO, Ministro della solidarietà sociale. Per quanto riguarda il consumo, riteniamo che il problema fondamentale sia la presa in carico da parte dei servizi, i SERT e i servizi sociali, per cui la legge prevede un aumento di finanziamento di 20 milioni di euro...
PRESIDENTE. Deve concludere.
PAOLO FERRERO, Ministro della solidarietà sociale. ... in modo da finanziare anche le comunità terapeutiche.
PRESIDENTE. Il deputato Casini ha facoltà di replicare per due minuti.
PIER FERDINANDO CASINI. Signor Ministro, siamo pienamente insoddisfatti della sua risposta. Il Governo deve scegliere, non solo sulle pensioni, ma anche sulla droga: deve scegliere il messaggio da dare ai giovani italiani e anche ai meno giovani. Invece, il Governo balbetta, un giorno dice una cosa e il giorno dopo afferma il contrario. Prima dà il segnale sbagliatissimo sulla cannabis che ha offerto il Ministro Turco e successivamente si pone il problema di mandare i NAS nelle scuole, dimostrando anche in tale materia una certa confusione in ordine alla metodologia e al ruolo dei NAS.
Il Ministro dell'interno sostiene che la cocaina pervade a fiumi le nostre città e che ormai non si riesce ad arrestare; in seguito, progressivamente, esponenti di questa maggioranza spiegano che la distinzione è inevitabile perché, in fondo, alcune droghe non sono così illecite e forse non sono così dannose per gli individui. Questo messaggio è profondamente sbagliato, dal punto di vista culturale e da quello educativo.
Oggi parliamo non solo da uomini politici e non vogliamo fare dispute in tale qualità. Vogliamo parlare da genitori. Infatti, questi ultimi sono disorientati e vanno aiutati. Non possiamo lasciarli soli e dobbiamo dare alle famiglie italiane un messaggio univoco, dicendo ai nostri giovani che drogarsi fa male, evitando in qualsiasi modo la distinzione, che per alcuni può essere il grande alibi, tra droghe leggere e droghe pesanti. Questo è ciò che si chiede al Governo del nostro Paese.
Signor Ministro, lei ha denunciato l'insufficienza della politica di questi ultimi cinque o sei anni. Forse ha ragione, ma vorrei farle notare che la legge Giovanardi-Fini, che noi difendiamo, è un provvedimento che risale ad un anno e mezzo fa, per cui non certo ad essa va attribuita la responsabilità.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
PIER FERDINANDO CASINI. Pertanto, se quel piano di azione nazionale non è stato reso esecutivo, ciò è dipeso dall'opposizione delle regioni governate dalla sinistra.
In conclusione - signor Presidente, la ringrazio - non daremo alcuna delega al Governo su questo tema, perché da questo luogo, dall'aula del Parlamento, deve passare ogni discorso (Applausi dei deputati dei gruppi UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Forza Italia).