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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Riforma dell'organizzazione comune di mercato per il settore ortofrutticolo - n. 3-01021)
PRESIDENTE. Il deputato Zucchi ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01021 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 1), per un minuto.
ANGELO ALBERTO ZUCCHI. Signor Ministro, nelle scorse settimane i Ministri dell'agricoltura europei hanno trovato un accordo sulla riforma del settore ortofrutticolo che ha un impatto rilevante sugli interessi dell'agricoltura italiana, tanto che anche la nostra Commissione (la Commissione Agricoltura) ha approvato all'unanimità un documento che impegnava il Governo a conformarsi a una serie di linee delle quali le voglio ricordare le principali. Innanzitutto, la definizione di un periodo transitorio per l'applicazione del disaccoppiamento totale degli aiuti ai prodotti trasformati: tale problema è stato espresso con forti preoccupazioni soprattutto dai sindacati, perché un'applicazione immediata del disaccoppiamento metteva a repentaglio decine di migliaia di posti di lavoro.
In secondo luogo, le abbiamo chiesto di mantenere la possibilità per gli Stati membri di concedere aiuti ai produttori in deroga alla normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato per sostenere i nostri produttori di patate esclusi dall'OCM ortofrutta.
PRESIDENTE. Deputato Zucchi, concluda.
ANGELO ALBERTO ZUCCHI. In terzo luogo, le chiediamo di inserire l'etichetta di origine dei prodotti freschi e trasformati.
PRESIDENTE. Deputato Zucchi, deve concludere.
ANGELO ALBERTO ZUCCHI. Le chiedo quale sia il suo giudizio complessivo sul negoziato e quali iniziative proponga per il settore ortofrutticolo.
PRESIDENTE. Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Paolo De Castro, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
PAOLO DE CASTRO, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, l'accordo raggiunto a Lussemburgo tra i Ministri agricoli dell'Unione europea coglie in pieno la strategia negoziale italiana concordata al tavolo agroalimentare del 15 marzo 2007. In particolare, per l'Italia, che è il primo Paese produttore di ortofrutticoli dell'Unione europea, la riforma conferma il volume di sostegno attuale, pari a 470 milioni di euro su un gettito complessivo di 1 miliardo e 500 milioni.
L'Italia, quindi, resta il primo beneficiario di questo importante comparto che ha visto non solo garantite le risorse finanziarie nel precedente bilancio, ma anche incrementato il massimale per i piani produttivi, che comporterà un incremento complessivo per l'Italia di circa il 12 per cento delle risorse.
Le organizzazioni di produttori sono chiamate a svolgere un ruolo importante anche per la prevenzione delle crisi di mercato, assai frequenti in questo comparto, particolarmente esposto a fenomeni di eccesso dell'offerta.
Verranno, infatti, finanziate anche le misure realizzate dalle organizzazioni di produttori per prevenire le crisi di mercato e per gestirne il decorso, nel caso in cui esse si verifichino in tale contesto.
In particolare, va sottolineato l'accoglimento della richiesta italiana, che ha consentito l'aumento delle risorse finanziarie per i programmi operativi realizzati dalle organizzazioni di produttori finalizzati alle misure di prevenzione e gestione delle crisi, con il passaggio dal 4,1 al 4,6 per cento della produzione commercializzata.
Tra gli obiettivi negoziali raggiunti dall'Italia, assume notevole importanza la possibilità concessa agli Stati membri di procedere al disaccoppiamento degli aiuti attraverso una fase transitoria, durante la quale gli Stati membri avranno la facoltàPag. 18di continuare ad erogare una parte del sostegno sotto forma di aiuto accoppiato per un periodo massimo di quattro anni per i pomodori e di cinque per le colture arboree.
Questa misura era stata chiesta al Governo italiano in sintonia con l'indicazione del Parlamento nazionale e di tutti gli assessori all'agricoltura italiani. Al riguardo, proprio oggi pomeriggio, nella riunione al tavolo agroalimentare, verranno definite, attraverso la concertazione, le scelte definitive per le varie colture.
Sottolineo, infine, che è stata accolta un'altra richiesta italiana, riguardante l'obbligatorietà dell'indicazione dell'origine dei prodotti ortofrutticoli freschi e la possibilità di estendere tale obbligo anche ai prodotti trasformati, qualora ciò si rendesse necessario per tutelare i consumatori. Si tratta di un fatto assolutamente nuovo nell'ordinamento comunitario: è una facoltà in più che è stata concessa sotto la pressione italiana, proprio per dare la possibilità di arrivare ad un'etichettatura obbligatoria dell'origine anche dei prodotti trasformati.
In conclusione, per rispondere all'interrogante sulla questione delle patate, sottolineo che, anche in quell'occasione, siamo riusciti a prorogare il termine per gli aiuti specifici al settore pataticolo, cogliendo un'opportunità non prevista dal testo originario della proposta.
Concludo, affermando che il negoziato ha risposto a quanto il Parlamento ci aveva chiesto. Ora si tratta di applicarlo nella maniera migliore per evitare i rischi che lei aveva sottolineato.
PRESIDENTE. Il deputato Brandolini, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.
SANDRO BRANDOLINI. Signor Presidente, signor Ministro, i risultati raggiunti, che lei ha appena illustrato, sono in linea con l'impegno che abbiamo profuso e, quindi, non possiamo che ritenerci soddisfatti. È stato raggiunto un risultato più che buono e, voglio sottolinearlo, tutt'altro che scontato.
Abbiamo dimostrato che è possibile conseguire risultati favorevoli per un settore strategico della nostra agricoltura, quale l'ortofrutta, quando si è capaci di fare squadra. Insieme abbiamo lavorato in questa direzione e non possiamo che ritenerci soddisfatti di quanto ottenuto.
Vorrei però sottolineare l'importanza delle alleanze che lei, signor Ministro, ha saputo sapientemente costruire con gli altri Paesi produttori ortofrutticoli a livello europeo, decisive per raggiungere i risultati.
Adesso dobbiamo essere capaci di gestire questo importante risultato. La flessibilità, ossia la transitorietà, che abbiamo fortemente sostenuto nell'applicazione del disaccoppiamento definitivo degli aiuti, viene rimessa alle decisioni nazionali, come lei affermava.
Signor Ministro, le chiediamo lo stesso impegno e la stessa determinazione che hanno reso possibile l'accordo in sede europea. La flessibilità è condizione necessaria per sostenere la filiera ortofrutticola in un processo di innovazione finalizzato al sostegno...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
SANDRO BRANDOLINI. ...e alla valorizzazione della qualità dei nostri prodotti. Decisiva sarà ancora una volta la capacità di fare squadra, coinvolgendo tutti gli attori della filiera, le istituzioni e le parti sociali, a partire dal tavolo agroalimentare convocato fra qualche ora. Signor Ministro proceda spedito...
PRESIDENTE. La prego, deve concludere.
SANDRO BRANDOLINI. ...può contare sul nostro sostegno deciso e convinto, nell'interesse del mondo agricolo e dell'intero Paese (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
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