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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Misure in ordine al fenomeno della propaganda fondamentalista presso moschee e centri islamici in Italia - n. 3-01129)
PRESIDENTE. Il deputato Bricolo ha facoltà di illustrare l'interrogazione Maroni n. 3-01129, concernente misure in ordine al fenomeno della propaganda fondamentalista presso moschee e centri islamici in Italia (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 7), di cui è cofirmatario.
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FEDERICO BRICOLO. Signor Presidente, nei giorni scorsi sono stati arrestati dalle forze di polizia di Perugia alcuni pericolosi terroristi islamici, tra i quali un imam ed alcuni suoi collaboratori, pronti a colpire nel nostro Paese utilizzando, addirittura, armi chimiche.
La moschea in cui operava l'imam arrestato veniva utilizzata per arruolare, addestrare e formare nuove leve da utilizzare nella lotta armata contro l'Occidente, secondo i dettami della jihad islamica.
Questo è solo uno dei tanti esempi che confermano la pericolosità delle moschee presenti nel nostro Paese. Ormai è chiaro a tutti, tranne probabilmente a voi del Governo, che molte moschee non sono solo luoghi di culto, nei quali ci si reca semplicemente a pregare, ma dei veri e propri centri di odio contro l'Occidente.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
FEDERICO BRICOLO. Chiediamo al Ministro cosa intenda fare il Governo, che fino adesso non ha fatto nulla, per contrastare l'avanzata dell'integralismo islamico nel nostro Paese.
PRESIDENTE. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Vannino Chiti, ha facoltà di rispondere.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, vorrei dire agli interroganti che, se il Governo non avesse fatto niente, probabilmente questo elemento di soddisfazione - ho riportato prima le cifre - anche relativo alla vicenda di Perugia, sarebbe piovuto da un altro Paese. Non mi pare che ciò corrisponda alle finalità del question time, nel corso del quale dovremmo occuparci di questioni in modo meno propagandistico di quanto normalmente si faccia.
Il Governo non può e non vuole in alcun modo prescindere dall'obbligo di garantire la libertà di religione a tutti coloro che vivono sul territorio nazionale.
Ciò deve avvenire per tutti, naturalmente, nel rispetto di quanto stabilito dall'articolo 19 della nostra Costituzione. Il Ministero dell'interno svolge, perciò, una costante azione di monitoraggio nei confronti di tutte le realtà religiose, anche per vedere il grado di integrazione delle varie comunità e la loro attitudine a svilupparsi secondo i principi democratici sanciti nella nostra Costituzione.
Le informazioni così provenienti dalle prefetture consentono di aggiornare e ampliare le conoscenze in questo ambito. Sebbene la maggior parte dei luoghi di preghiera e dei centri di cultura islamica operi su posizioni moderate, ciò nondimeno in alcune moschee e istituti culturali, specie del centro-nord, viene diffusa una propaganda radicale con incitamenti alla jihad e, più in generale, al rifiuto dei nostri modelli culturali e costituzionali.
Tali attività, dalle quali possono alimentarsi gruppi terroristici, sono da tempo attentamente seguite dagli apparati di sicurezza (ho fornito i dati nell'interrogazione precedente rispetto all'attività degli ultimi due anni e non li ripeto).
Voglio anche ricordare, a proposito dell'altra questione sollevata nell'interrogazione, che nella religione musulmana gli imam non sono scelti da un'autorità superiore e che di conseguenza qualunque fedele può svolgere la funzione di guida spirituale. Il tema della provenienza degli imam e la loro formazione è al centro di un dibattito che riguarda molti Stati europei, in particolare anche Francia, Germania e Belgio, che ben prima di noi hanno cominciato ad ospitare consistenti comunità di immigrati. Per quanto riguarda in particolare la formazione delle guide spirituali musulmane e l'istituzione di registri in cui iscriverle, devo però dire che, a fronte di progetti e dibattiti, non si vedono ancora soluzioni concrete.
Nel nostro caso - terza e ultima considerazione - è evidente che una soluzione compatibile con i vincoli posti dall'articolo 8 della Costituzione può realizzarsi solo in due modi: o mediante un'intesa, conclusa ai sensi di tale articolo, o tramite una specifica previsione normativa, la cui sedePag. 59non può che essere la legge sulla libertà religiosa, ormai da molte legislature all'attenzione dei parlamentari, perché sono fin troppo note le difficoltà della realizzazione di un'intesa con l'islam e l'unica via resta quella legislativa.
Resta ferma l'esigenza, come ho affermato in precedenza, di favorire la convivenza e l'integrazione in tutte le forme possibili, garantendo la sicurezza di tutti i cittadini italiani. È in tale contesto che vanno valutate le scelte compiute dal Governo, anche con riferimento all'attività della consulta islamica. È bene precisare che tale consulta, in questa fase di transizione, è palesemente congelata, tant'è che non si riunisce dal 3 ottobre dell'anno scorso.
PRESIDENTE. Il deputato Bricolo ha facoltà di replicare.
FEDERICO BRICOLO. Signor Presidente, confermo quanto dicevo prima. Fino ad ora non avete fatto nulla, caro Ministro, e la risposta che ci ha dato dimostra che si tratta di parole, slogan, perché ciò siete capaci di fare e sono le uniche espressioni che il Governo rivolge al popolo e alla gente onesta, che paga le tasse e in cambio chiede maggiore sicurezza.
Fino ad ora avete raccontato tante «balle». Ricordo che in campagna elettorale, porto un esempio, dicevate che era necessario ridurre i costi della politica: siete il Governo che ha il record nella storia della Repubblica - anche rispetto a quando c'erano la Democrazia cristiana e il pentapartito - di Ministri, viceministri e sottosegretari. Questo è quello che avete fatto. In campagna elettorale ci raccontavate della riduzione delle tasse: la prima iniziativa che avete assunto, nell'ultima finanziaria, è stata quella di mettere le mani nelle tasche dei lavoratori e avete aumentato la pressione fiscale nel Paese. Questi sono dati reali.
Parlavate di contrasto all'immigrazione e alla criminalità: avete votato l'indulto e avete scarcerato migliaia di delinquenti. Dunque, è inutile che lei dica che state facendo qualcosa, signor Ministro, per contrastare anche il fenomeno dell'integralismo islamico. Nulla avete fatto e anzi mai come ora lo confermano le sue parole, che sono dirette a sostenere una proposta vergognosa come quella che portate avanti chiamata libertà religiosa, che è già garantita nel nostro Paese. Tale provvedimento non è necessario, perché concede solo nuovi diritti alle comunità islamiche. Questa è l'azione che fate. Mai le comunità islamiche hanno avuto tanti diritti, aiuti e sostegno come da quando vi è l'attuale Governo alla guida del Paese.
Però la gente è stanca, caro Ministro, non ne può più e vuole risposte concrete. Noi in campagna elettorale abbiamo girato il territorio. La Lega ha raddoppiato i voti in molte città e la gente ci chiedeva sicurezza, ci diceva fortemente quanto desiderava la riduzione del numero di entrate di extracomunitari che provengono dai Paesi islamici.
Questa è la linea che dobbiamo portare aventi. Le moschee dove ci sono i terroristi, gli imam terroristi, vanno chiuse. Voi le avete lasciato aperte! (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania) Non si può in nessun modo andare incontro alle istanze delle comunità islamiche, che non vogliono collaborare contro il terrorismo (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).