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Si riprende la discussione.
(Esame degli articoli - A.C. 2900)
PRESIDENTE. Essendo state respinte le questioni pregiudiziali presentate, passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge.
Avverto che le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A - A.C. 2900 sezioni 3 e 4).
Informo l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principi o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, ferma restando l'applicazione dell'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare.
A tal fine i gruppi Forza Italia e Lega Nord Padania sono stati invitati a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione.
GASPARE GIUDICE. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GASPARE GIUDICE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, vi chiedo di dedicarmi pochi minuti, in quanto ritengo doveroso sottoporre alla vostra attenzione un problema che, a mio giudizio, riveste la massima importanza e che attiene al parere espresso dalla Commissione bilancio sul provvedimento in discussione.
Come di consueto, gli uffici hanno predisposto una nota molto puntuale ed accurata nella quale è stata evidenziata una serie di problematiche. In particolare, su diverse disposizioni è stato chiesto che il Governo fornisse precisazioni e chiarimenti quanto alle conseguenze finanziarie. Sono state evidenziate diverse criticità per quanto concerne la formulazione delle clausole di copertura le quali, in larga parte, non risultano assolutamente conformi alla prassi consolidata e alla disciplina contabile. Il Governo, e in particolare il Ministero dell'economia e delle finanze, non è stato in grado di assicurare alla Commissione tutti i chiarimenti, i dati e le informazioni richiesti. In verità, ciò accade sempre più di frequente e la richiesta da parte dei rappresentanti del Ministero dell'economia e delle finanze di un rinvio dell'esame di provvedimenti all'ordine del giorno costituisce ormai uno spettacolo quotidiano.
Lo stesso presidente Duilio - devo dargliene atto - in più occasioni ha dovuto rilevare che la costante impreparazione del Governo pone la Commissione bilancio in gravi difficoltà nell'adempimento del compito che il Regolamento le assegna, vale a dire di pronunciarsi sui provvedimenti e gli emendamenti in discussione in Assemblea. Lo stesso presidente Duilio, nel caso specifico del disegno di legge in discussione, si è fatto carico di predisporre una proposta di parere nella quale, correttamente, si è dato corso ad alcuni chiarimenti offerti dal Governo e, allo stesso tempo, si sono evidenziate le necessità di apportare al testo numerose correzioni.
Pur tuttavia, le correzioni prospettate nel parere, successivamente approvato dalla maggioranza, hanno assunto la forma di condizioni semplici e non ai sensi dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione. Più volte, in Commissione, ho sollecitato il presidente Duilio a spiegare le ragioni per le quali, contravvenendo ad una prassi consolidata e pur in presenza di questioni non certo secondarie, non avesse ritenuto di proporre nella forma consueta condizioni, ai sensi dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, alle correzioni proposte. Non ho ricevuto alcuna risposta, ma soltanto un'imbarazzante reazione, perché la spiegazione deve essere oggi chiara a tutti in quest'aula. Il testo non può essere rinviato nuovamente al Senato e, quindi, la Camera deve rinunciare ad apportare al testo stesso quelle modifiche che lo renderebbero pienamente accettabile sotto il profilo della compatibilità finanziaria. Voglio chiarire che in questa sede prescindo da considerazioni di merito e mi limito agli aspetti che attengono alla competenza della Commissione bilancio.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, concludo rilevando che rispetto a tale vicenda abbiamo scritto una pagina sconfortante, che segna l'ulteriore svilimento del ruolo del Parlamento nella capacità di interloquire con il Governo e di apportare le modifiche che risultano assolutamente necessarie ai provvedimenti governativi (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Onorevole Giudice, circa la questione da lei posta con riferimento al parere della Commissione bilancio, la Presidenza ricorda preliminarmente che l'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, stabilisce che si intendono presentati come emendamenti e che sono posti in votazione come tali soltanto le proposte di soppressione o di modificazione del testo in esame motivate con riferimento all'osservanza dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione.
Nel caso in esame non ricorrono tali presupposti: infatti nel parere espressoPag. 96dalla Commissione bilancio, sia nel corso dell'esame in sede referente, sia per l'esame in Assemblea, non sono presenti proposte di modifica alle quali il Regolamento riconosca tale rilievo procedurale.
Il parere della Commissione bilancio contiene, invece, alcune condizioni il contenuto delle quali può essere tenuto in considerazione dalla Commissione al fine di valutare l'opportunità di apportare eventuali modificazioni al testo. Pur non essendosi adeguata la Commissione al contenuto di tali condizioni, non sono previste dal Regolamento specifiche conseguenze procedurali che impongano un seguito del parere in Assemblea.
Resta, ovviamente, la sostanza politica delle sue osservazioni, anche se la Presidenza non può che applicare scrupolosamente il dettato regolamentare.
La questione che lei pone è una questione comunque rilevante e seria, che merita sicuramente un approfondimento.